MAREMMA Poste Italiane s.p.a. - Spediz. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Grosseto ? Contiene I.R. M A G A Z I N E IN QUESTO NUMERO Mensile di informazioni turistiche e culturali ? Anno XIX ? NUMERO 6 ? AGOSTO 2021 ? ? 3,50 Inoltre... Snorkeling e diving, alla scoperta della Maremma sottomarina Torna la ?Festa del Cinema di Mare - Premio Mauro Mancini? I luoghi più curiosi ed insoliti in cui soggiornare in Maremma Amiata Piano Festival, musica e cultura nel cuore della Maremma Si arricchisce di nuove grandi opere il Giardino di Rodolfo Lacquaniti È nata Argent?aria, l?essenza che fa respirare l?Argentario 14 20 28 60 SOMMARIO VIVI 14 ...........I luoghi più curiosi ed insoliti in cui soggiornare in Maremma 20............Snorkeling e diving, alla scoperta della Maremma sotto? marina 24.............Castiglione della Pescaia, torna la ?Festa del Cinema di Mare Premio Mauro Mancini? 28 ...........Amiata Piano Festival musica e cultura nel cuore della Maremma toscana 32 ..........Morellino Classica, con? tinua la suggestione della gran? de musica negli scenari più belli della Maremma 36..............Un agosto di grandi even? ti espositivi e non solo nei Musei di Maremma 40 ...........Massa Marittima, nuo? vo look per il Museo archeologi? co ?Giovannangelo Camporeale? 44 ...........Sovana, torna a splen? dere l?area monumentale della Tomba dei Leoni 49............Il nuovo volto dell?anti? ca chiesa di San Nicola di Sorano 55..............Caldana, uno piccolo bor? go di Maremma che non ti aspetti! 60 ...........Si arricchisce di nuove grandi opere il Giardino Viaggio di Ritorno di Lacquaniti 68............Montemerano, il fasci? no di un borgo medievale sospe? so nel tempo 72 ...........È nata Argent?aria, l?es? senza che ti fa respirare i profu? mi dell?Argentario 76 ...........Aurelia Antica, la casa dello shopping, del cinema e dei servizi, con un?anima green L?arte di Ospitare | L?accoglien? za in Maremma 80...............Senxunia Garden Sharing, un campeggio glamour immerso nella natura del monte Amiata SCOPRI C?è da vedere 84 ...........Celebrati i 60 anni della Madonna degli scout sulla vetta In copertina, uno scorcio di mare dell?Argentario (nella zona di Cala Piccola), che fa da sfondo, in questo numero, a diversi servizi Foto © Andrea De Maria SOMMARIO ? 9 92 dell?Amiata Briciole di Storia 88............«Banditi, homicidiari, ribelli e assassini», piccola storia del brigantaggio in Maremma Personaggi 92.............Raimondo Vivarelli, l?uo? mo che ha inventato le pale eoli? che uno dei simboli tutt?oggi di Maremma L?angolo del libro 96 ...........«Immagina un?isola», il terzo libro di Dario Castriota 97 ..........Umberto Carini ha pre? sentato il suo ultimo libro ?Mon? tecristo? 98 ...........?Il libro delle parole che curano?, il saggio di Mazzoc? chi per aiutare chi soffre Aziende al Top 100 .........Aquila Energie ed Il Bucchero, dieci anni di impegno, coraggio e passione! 112 GUSTA Vino e dintorni 104.........Fattoria La Maliosa, un mese di eventi immersi nella natura WINE NEWS 106.........Un?estate ?en rose?? per Fattoria Mantellassi 106.........Premio Anna Maria Bri? ganti, ecco la graduatoria 2021 107.........Calici di Stelle, torna nelle cantine toscane il grande appuntamento dell?estate Di vino in cibo 108.........Metti un tour in piena estate alla Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano Il vino del mese 112............Novità in casa Santa Lucia: arriva il GIN /ar?GIN?tà?rio/ Ma? remma Toscana A Tavola 114............Mangiare a La Rosa dei 10 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 114 Venti? Un?esperienza da provare che fa venire la voglia di tornare La ricetta 118.........La panzanella ovvero la regina da sempre dell?estate to? scana LE NEWS 120.........La Bandiera Arancione del Touring Club Italiano sven? tola a Massa Marittima, Pitiglia? no e Santa Fiora 121..........Alla scoperta di Cala Vio? lina in notturna con la cooperati? va ?LeAli? 121.........US Grosseto, campagna abbonamenti 2021/22 al via 122..........Barontini e Telloli rac? contano una Marina d?altri tempi 122 .........Mare per tutti, consegna sedie ?sand & sea? per i disabili 123.........Orbetello, successo per la mostra aerofilatelica del Cir? 124 colo ?Andreuccetti? 123.........Il Premio internaziona? le pianistico ?Scriabin? 2021 non ha un vincitore 124.........Porto Santo Stefano, i primi quarant?anni del Lungo? mare Giugiaro 124 .........L?Accademia Solti ha salutato Castiglione della Pescaia 125.........Follonica punta sul Bike Sharing 125.........A Rocca di Montemassi va in scena il cinema sotto le stelle 126...........Il Premio Grifone d?Oro 2021 assegnato ad Andrea Coratti 126...........La ditta grossetana Anto? nio Lauria si aggiudica i lavori di rifunzionalizzazione dell?ippodro? mo di Livorno 127.........Restyling per il sito web di ambito ?Quimaremmatosca? na? e la piattaforma Join L?EDITORIALE DEL DIRETTORE L?EDITORIALE di Celestino Sellaroli Green Pass sì, Green Pass no. Vaccino sì, vaccino no! G reen Pass sì, Green Pass no. Vaccino sì, vaccino no. Ormai non si parla d?altro da settimane, anzi mesi, con toni sempre più accesi, quasi da stadio, al punto che sorgono spontanee alcune domande. Ma è davvero utile polarizzare in questo modo il dibattito? È davvero utile affrontare problematiche così rilevanti perdendo di vista concetti come dialogo, persuasione, ragionamento, raziocinio, logica, buon senso? È davvero utile alzare l?asticella dello scontro, che spesso si trasforma in odio ed astio verso chi ha idee diverse dalle proprie? È davvero utile insultarsi a vicenda su questioni che riguardano, certo la sfera collettiva della convivenza sociale, del vivere civile, del ?dovere morale e civico? (per usare le ultime parole di Mattarella), ma anche ineluttabilmente l?ambito individuale, del singolo, che nel momento in cui si inietta qualcosa nel proprio corpo vuole come minimo sapere il contenuto della sostanza inserita nella fiala ed a cosa potrebbe andare incontro? C?è qualcuno che può pensare che un post su Twitter come quello di Burioni (?Propongo una colletta per pagare ai no-vax gli abbonamenti a Netflix per quando, dal 5 agosto, saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci?) possa servire a far cambiare idea a chi ha dei dubbi sulla vaccinazione? Domande, domande, domande. Legittime crediamo. Perché quello che sta succedendo in quest?ultimo periodo ha dell?incredibile. Non tanto e non solo per colpa del virus che non accenna a darci tregua ? quest?anno pure nel periodo estivo (sic!) con tutte le conseguenze che ne discendono sul fronte turistico, economico e sociale, anche ovviamente per la nostra Maremma ?, quanto piuttosto per il livello dello scontro in atto e per come tutta questa situazione viene gestita, in primis dall?informazione e dai media (sui quali occorrerebbe stendere un velo pietoso per i danni che stanno facendo, anche e soprattutto sul fronte psicologico), in secundis dallo stesso Governo che pare navigare nell?incertezza con misure poco chiare e di difficile attuazione (come il Green Pass) e dichiarazioni contraddittorie che non aiutano a capire. Già, perché se il nostro presidente del Consiglio dei Ministri arriva a dire che la situazione è così grave al punto che non vaccinarsi equivale a morire (citiamo le parole testuali: ?L?appello a non vaccinarsi ? ha detto ? è un appello a morire, sostanzialmente: non ti vaccini, ti ammali e muori. Oppure, fai morire: non ti vaccini, contagi, lui o lei muore?), allora, da questa affermazione, non può che discendere, come diretta conseguenza, l?obbligatorietà della vaccinazione. Per tutti. Se tutti quelli che non si vaccinano sono destinati a morire o a contagiare il prossimo ? affermazione tutt?altro che banale, fors?anche un po? forzata e fin troppo apocalittica ? ne deriva che il vaccino meriterebbe di essere imposto per legge, appunto a tutti, come già successo in passato per altre malattie. E allora, altre domande: perché non lo si fa? Perché viene mantenuta la facoltatività, termine che per l?appunto, per sua natura etimologica, contiene in sé anche la possibilità di non vaccinarsi? Perché, come qualcuno dice, il Governo preferisce usare l?arma (impropria) del ricatto per dire: ?ti devi vaccinare, ma se non lo fai ti tolgo dei diritti e ti impedisco di muoverti liberamente?? Ma la vaccinazione obbligatoria, si sa, comporta delle conseguenze significative per lo Stato, che a quel punto, qualora la introducesse, si assumerebbe una responsabilità piena di fronte a casi avversi o effetti nocivi per il paziente, responsabilità che invece non vuole assumersi. E allora, ancora domande: perché non vuole assumersela questa responsabilità? Forse perché i vaccini non sono così sicuri e siamo davvero, come si sente dire da più parti, in una fase di sperimentazione di massa, di cui non si conoscono gli esiti nel medio e lungo periodo? Forse, perché non vuole accollarsi l?onere dei risarcimenti dei danni, cui invece sarebbe tenuto nel caso stabilisse, appunto, per legge, un obbligo di questa portata? Insomma, come si vede l?argomento non è così semplice come lo si vuol far passare. E non sempre, di fronte a questi temi, due più due fa quattro. La realtà è complessa e può essere letta da molteplici angolazioni, perché tanti possono essere i punti di vista. Tutti legittimi? Ebbene, qui sta il punto, il fulcro di tutto il ragionamento. Secondo alcuni, no, non tutti i punti di vista meritano rispetto, in quanto vi sono ?beni primari? ? come la salute pubblica ? che devono prevalere sull?interesse del singolo (tacciato come egoistico). Secondo altri il principio di libertà personale non può essere messo in discussione, ma va sempre salvaguardato, anche in una situazione come questa, a maggior ragione quando si tratta di farmaci da inoculare nel proprio corpo. E allora, domanda delle domande. Quella finale. Dove sta la ragione? Parafrasando il santone di ?Quèlo? di un grandissimo Corrado Guzzanti di qualche anno fa, verrebbe da dire che la risposta a questi quesiti compali è dentro di noi, ?epperò ? diceva Quèlo ? è sbagliata!?. In questo caso pensiamo, invece, che la risposta dentro di noi sia quella giusta, purché non si abbia la pretesa di imporla agli altri come un dogma! EDITORIALE ? 13 PRIMO PIANO - VIVI - SCOPRI - GUSTA VIVI TURISMO I luoghi più curiosi ed insoliti in cui soggiornare in Maremma DI CRISTINA CHERUBINI Ci sono tanti modi per godersi una vacanza in Maremma. Le strutture ricettive di certo non mancano. Ma qui, più che di accoglienza, per così dire tradizionale o classica, vogliamo parlare di luoghi unici e particolari, location alternative ed originali, in cui soggiornare in questo angolo di Toscana, magari lontani dalle mete più inflazionate e battute dai canonici flussi turistici che invadono la nostra terra? I l territorio maremmano offre numerosi angoli di paradiso ove il turista può soggiornare e innumerevoli tipologie di esperienze da vivere, grazie all?eterogeneità dei suoi paesaggi, che 14 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 comprendono una vasta differenziazione di spiagge e calette, ampie distese collinari oltre che montagne da esplorare. Negli anni il settore del turismo si è molto evoluto, cucendo le proprie strate- gie di comunicazione e marketing sulle esigenze specifiche del cliente. Ad oggi il visitatore ricerca emozioni, prenota le proprie vacanze valutando tra le tante variabili anche l?entità emozionale che GLI APPROFONDIMENTI DEL MESE nuovi scenari, e sorprendenti modalità di soggiorno da offrire ai propri clienti, tentando di coniugare la prestazione di un servizio di qualità con la potenzialità esperienziale del pernotto stesso. La domanda che oggi si pongono gli operatori del settore turistico è: ?Cosa possiamo trasmettere al turista? Come possiamo farlo sentire a casa e risvegliare in lui la capacità di meravigliarsi allo stesso tempo??. In Maremma è possibile trovare la risposta a questi quesiti, grazie all?inventiva di molte strutture, ma anche alle potenzialità già presenti sul territorio. Vi sono difatti moltissimi luoghi ove è possibile soggiornare e vivere un?esperienza irripetibile; la scelta è molto varia ed abbraccia i gusti di diverse tipologie di turista. Soggiorni romantici in antiche strutture in riva al mare, luoghi incantati e ricchi di storia, campeggi insoliti e case costruite sull?albero. Magia, storia, natura e poesia questo e molto altro nelle strutture ricettive più insolite della Maremma. La brezza marina, un patio dal quale ammirare l?orizzonte e prendere il sole durante le calde giornate estive, una romantica notte in un luogo unico: è ciò che è possibile sperimentare soggiornando nel Faro Punta Fenaio, un resort costruito all?interno dell?omonima struttura, che si trova sull?Isola del Giglio, Un tempo in questo luogo il faro più famoso era quello delle Vaccarecce, meglio conosciuto come ?Faro degli Innamorati?, localizzato nella zona di Giglio Castello, anch?esso avrebbe dovuto diventare un relais ma tale progetto non è andato in porto. Nella foto il Resort Faro di Punta Fenaio (Isola del Giglio) una determinata località può donargli. Location da favola, offerta enogastronomica di alta qualità, un buon rapporto tra qualità e prezzo, ma soprattutto un?esperienza da ricordare negli anni, ed emozioni senza paragoni; queste sono le caratteristiche che un turista si aspetta di riscontrare nella sua vacanza ideale. Le strutture ricettive si sono negli anni sviluppate cercando di creare sempre Volendo restare in tema isole, il turista che ricerca tranquillità e vuole scappare dal caos giornaliero cittadino può godere di un soggiorno sull?Isola di Pianosa, oggi disabitata, ma un tempo sede di una struttura carceraria. In prossimità di Cala Giovanna si trova l?Hotel Milena, struttura molto semplice che offre la possibilità di trascorrere qualche giorno vivendo l?esperienza di isolamento dal mondo esterno. PRIMO PIANO ? VIVI ? 15 VIVI Nella foto il Relais di lusso Castel Porrona (Cinigiano); a fianco una camera ???? Relais da sogno, location dove poter vivere l?esperienza del Glamping, strutture adagiate su antiche querce, castelli, ed isole disabitate: idee e suggerimenti per vivere la Maremma in un modo unico ed emozionante Nella foto il Relais di lusso Torre Mozza (Follonica); a fianco una camera 16 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 Preferendo invece le strutture storiche, dal romanticismo marcato, la scelta può cadere su un Castello, come quello che si trova a Porrona, oggi trasformato in un relais di lusso con spa. Castel Porrona (Cinigiano) situato sulle colline che da Montalcino lentamente scivolano verso il mare, è stato edificato nel XII secolo ed è appartenuto per cinque secoli a due delle più grandi famiglie della nobiltà senese, i Tolomei e i Piccolomini fino al 1894 quando venne acquistato da Pietro Emilio Targes de Rochefort, esponente dell?alta nobiltà francese. La sua posizione è strategica ed adatta agli amanti delle sorgenti termali, che potranno oltre che usufruire del servizio offerto dalla struttura stessa, visitare le cascate naturali della sorgente di Saturnia, distante solo 28 km dal relais. Dopo aver passato una notte da Re e Regine, si potrebbe voler assaporare l?emozione di sentirsi una principessa che osserva il mondo dal punto più alto di una Torre che si staglia sul Mare. È possibile difatti soggiornare nella Torre Mozza, oggi un bellissimo relais di lusso, che si trova sull?omonima spiaggia posta nel golfo di Follonica, e nella Torre di Talamonaccio (dalle parti di Talamone, Orbetello) costruita in epoca medievale come torre di avvistamento, pure questa oggi trasformata in uno splendido relais di lusso, riservabile interamente per uso esclusivo, come nel Nella foto, la Cupola Geodetica dell?agriturismo Glamping ?Il Sole? (Civitella Paganico); a fianco la Casa sull?albero dello stesso agriturismo caso di una recente visita a maggio da parte dei Ferragnez. Gli amanti del campeggio potranno invece scoprire una rinnovata connessione con la natura e differenti modi per goderne appieno. A Civitella Paganico l?Agriturismo ?Glamping il Sole? ha implementato una vasta tipologia di strutture ove il turista può soggiornare, tutte accomunate da una caratteristica peculiare, la possibilità per il fruitore del servizio di cullare i suoi sogni sotto il cielo stellato. Il visitatore in questo caso può scegliere tra una Casa sull?albero, una una Cupola Geodetica ed una Yurta relax. I desideri mai realizzati da piccoli, si avverano grazie alla struttura in legno, costruita ad otto metri di altezza su una possente quercia, una tree house (casa sull?albero), ove è possibile osservare il mondo dall?alto, per ammirare i colori della Maremma Toscana ed assaporare emozioni autentiche. La Cupola Geodetica anche chiamata dome è una struttura semisferica che si basa su geometrie semplici che, intersecandosi tra loro, formano elementi triangolari. La sua forma richiama un senso di libertà e armonia, consente all?aria e al calore di circolare uniformemente all?interno rendendo l?ambiente fresco d?estate e caldo d?inverno. La caratteristica che fa della cupola l?alloggio più suggestivo è quella di avere la maggior parte della superficie finestrata, quasi a offrire la sensazione di dormire sotto le stelle ed essere a contatto con la natura. Soggiornando in una Yurta Relax, è infine possibile sentirsi... ospite di qualche popolazione nomade della Mongolia. Essa è costruita interamente con materiali naturali quali legno, feltro e cotone. È una dimora accogliente, semplice e funzionale, resistente e leggera. La Yurta Relax grazie alla sua struttura circolare dona una sensazione di protezione e di accoglienza immediata, facendo percepire all?ospite di essere avvolto in un caldo abbraccio, come in un ventre materno, creando inoltre una profonda interconnessione con la natura che lo circonda. Senza tralasciare la possibilità di usufruire della Hot Tub, tinozza in larice con acqua riscaldata, ed inebriarsi dei profumi e delle sensazioni stimolate dal- Nella foto il Relais Torre di Talamonaccio (Fonteblanda, Orbetello); a fianco la terrazza PRIMO PIANO ? VIVI ? 17 VIVI ???? Magia, storia, natura e poesia: questo e molto altro nelle strutture ricettive più insolite della Maremma la natura incontaminata. L?asettico campeggio diventa grazie alla nuova concezione implementata dal Glamping, un soggiorno di qualità, ambito dalle famiglie oltre che dalle coppie che vogliono passare momenti unici e romantici. Se alla vista di una vasta campagna si preferisce una distesa di acqua calma e implacabile, si potrà soggiornare nella Tree house che si trova al Bellavista Tuscany, situato a Fonteblanda (Orbetello), dall?alto della quale è possibile scorgere il mare di Monte Argentario. Per chi volesse invece provare l?esperienza di dormire in una yurta ma in contesto ancor più selvaggio ed incontaminato, potrà recarsi nell?Agricampeg- Nella foto qui ed in basso due scorci del Be Vedetta Glamping a Scarlino gio Ixtlan che si trova a 300 metri dal borgo medioevale di Tatti, su una collina che si affaccia verso il mare. Ixtlan è un agricampeggio rurale, in altre parole un?azienda agricola, che si estende per circa due ettari e comprende olivi, alberi da frutto, un orto biologico ed una coltivazione di zafferano rurale, situata in collina all?ombra degli alberi, con panorama che si getta verso il mare arrivando poi fino alle isole. Altri luoghi ove è possibile sperimentare il nuovo format di lusso in voga tra i campeggiatori, il glamping, sono ad esempio il Vallicella Glamping Resort che si trova immerso nella natura di Scarlino, l?elegante Camping Maremma Sans Souci di fronte al mare di Castiglione della Pescaia, mentre sem- pre a Scarlino gli amanti del mare possono godere di una fantastica esperienza al Be Vedetta Glamping, la creatura di Anna Barberini, tra le prime a credere e puntare su questa nuova forma di accoglienza, recentemente protagonista in una puntata di ?4 Hotel?, la celebre trasmissione condotta da Bruno Barbieri in onda sul canale satellitare Sky Uno. Infine, trattando sempre di campeggio si può provare l?emozione di passare la notte sotto le stelle dentro un caravan, al Silverfield Glamping Caravan, situato nel parco avventura di Punta Ala oppure in mezzo al bosco sulle pendici del Monte Amiata in località Zancona, piccola frazione di Arcidosso, dove Emanuela e Max con il Senxunia Garden Sharing propongono un soggiorno immersi completamente nella natura, accompagnati solo dal suono dell?acqua del torrente Zancona che scorre vicino, dai vari cinguettii e talvolta dall?abbaio del caprioli. Un progetto ambizioso iniziato nel 2019 (ne parliamo nel servizio a pag. 80) e di cui si è da poco conclusa la prima parte, che offre la possibilità di accogliere gli ospiti nella nuova area garden sharing, dove si può scegliere una delle tende arredate oppure fare campeggio libero usando una tenda di proprietà, da collocare a proprio piacimento dove si vuole. Relais da sogno, strutture adagiate su antiche querce, castelli, ed isole disabitate, insomma sono davvero tante le proposte per vivere la Maremma in un modo unico ed emozionante. 18 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 VIVI TURISMO Snorkeling e diving, alla scoperta della Maremma sottomarina DI GIADA RUSTICI I l mare della Maremma, tra i più limpidi d?Italia, accompagna il vortice dei mille paesaggi che virano dalle lunghe spiagge di sabbia fine, alle scogliere a picco sul mare, dalle piccole baie selvagge e incantate, isolate dal resto del mondo, agli stabilimenti balneari attrezzati, per poi arrivare alle isolette pittoresche che fanno da contorno a quella cartolina che è la Maremma. Un?incredibile varietà di modi diversi per vivere il mare. E quindi perché non provare a godersi le nostre splendide acque da un?altra prospettiva? Insolita, affascinante e avventurosa, negli ultimi anni questa attività ha catturato l?attenzione di molte persone: si parla dello snorkeling, uno sport che tutti possono praticare, grandi e piccoli, che non richiede grandi somme per l?acquisto dell?attrezzatura, né di doti fisiche particolari, ma che comunque deve essere praticato con le dovute attenzioni. Rimanendo a pelo d?acqua, dotati di maschera e boccaglio, è possibile ammirare gli abitanti del mare nuotare indisturbati, senza che si spaventino, e seguirne le loro movenze naturali: impossibile non rimanerne ipnotizzati. Un?alternativa per coniugare invece divertimento estremo e piacere per la scoperta è il diving: immersioni più in profondità, dotati magari di bombole per l?ossigeno; un?esperienza unica avendo l?accortezza di rispettare alcune fondamentali regole di sicurezza, evitando di fare immersioni improvvisate, ma sempre dopo un corso di immersione, una visita medica che escluda qualsiasi controindicazione e dopo aver controllato l?attrezzatura. Dunque, prendiamo un bel respiro ed immergiamoci in questo viaggio, lasciando la splendida terraferma per scoprire la magia ed i colori dei fondali. Per gli appassionati di subacquea, il Scoprire il mondo sottomarino della Maremma ed in particolare del Monte Argentario e delle isole dell?Arcipelago Toscano (con in testa l?isola del Giglio e l?isola di Giannutri), attraverso lo snorkeling ed il diving è un?esperienza indimenticabile. Immergendosi nel mare cristallino o anche solo nuotando a fior d?acqua, con maschera e boccaglio, si può ammirare uno spettacolo suggestivo e misterioso, un mondo affascinante. Provare per credere! tratto di mare più interessante della Maremma è sicuramente quello compreso tra il Monte Argentario e le isole di Giannutri e del Giglio. Questa zona offre acque cristalline di rara bellezza che regalano esperienze uniche sia per la fauna che popola queste acque, sia per la varietà dei suoi fondali caratterizzati da prati di posidonia, distese di gorgonie, grotte, relitti, secche, pareti di roccia e canyons che scompaiono nelle profondità abissali. Qua le alternative sono molte. Immergendosi si parte dalla zona del Monte Argentario, dove a pelo d?acqua già tutte le calette offrono spettacoli mozzafiato, con fondali rocciosi che ospitano indisturbate moltissime specie. In questo angolo di costa maremmana merita menzione lo Scoglio del Corallo, facilmente rintracciabile in quanto semi sommerso all?entrata di Cala Piccola. Questa secca ricca di gorgonie rosse e punteggiata di tanto in tanto con qualche rametto di corallo, presenta un sistema di grotte e tunnel alquanto interessanti: per i più esperti intorno ai 25 metri si apre un?ampia spaccatura popolata di polpi gialli, fitti sciami di crostacei e frequenti sono gli incontri con dentici ed ombrine di scoglio. Passando sotto la volta bassa, un tunnel attraversa lo scoglio da parte a parte, alla cui uscita si apre un arco naturale di rara bellezza. Altro punto assolutamente da non perdere è la Grotta Azzurra che si trova a Cala dei Santi ad una profondità di 15 metri. Entrando in grotta tenendo la parete sinistra si è accolti da nudibranchi, gamberi, scorfani e nelle cavità più profonde, grossi saraghi. La parete prosegue fino ad un salto verticale a 18 metri, dove una vecchia rete da pesca impigliata sul fondo ha permesso la crescita di una vasta gamma di organismi. Arriviamo poi allo scoglio dell?Argentarola, posto di fronte a Cala Moresca: un?immersione qua rientra tra le più entusiasmanti di tutto il mediterraneo. Anni di discese incontrollate hanno ridotto notevolmente il manto di gorgonie rosse che l?avvolgeva quasi completamente, tuttavia un?immersione lungo il versante meridionale di questo scoglio rappresenta tutt?oggi un?esperienza affascinante. Immergendosi più in profondità è possibile scovare due aperture nella roccia: la prima è piccola e cieca mentre la seconda conduce ad un?ampia cavità nella quale, testimoni del tempo in cui lo scoglio era completamente emerso, si trovano stalattiti e stalagmiti fossili. Abbandoniamo la costa dell?Argentario per approdare all?Isola del Giglio. In questo paradiso i punti interessanti per immersioni a varie profondità sono molti. Per i principiati la costa dell?isola del Giglio è tutta un susseguirsi di calette che rappresentano un luogo ideale per fare snorkeling; tra le consigliate è la spiaggia dell?Arenella che si trova sulla VIVI ???? Per gli appassionati di subacquea, il tratto di mare più interessante della Maremma è sicuramente quello compreso tra il Monte Argentario e le isole di Giannutri e del Giglio costa orientale, di fronte al promontorio dell?Argentario e a nord di Giglio Porto che si estende lungo un?insenatura di circa 100 metri, tra la cava di granito di epoca etrusco-romana e lo scoglio detto ?la Tartaruga?: proprio grazie all?attività di estrazione praticata fin dall?antichità, il fondale sotto alla vecchia cava è pieno di massi ed è particolarmente interessante da osservare per il suo alternarsi di sabbia, scogli e prati di posidonia brulicanti di pesci, polpi e stelle marine. Per i più esperti c?è la Cala del Corvo, riparata dai venti anche se bisogna prestare comunque attenzione in condizioni di tramontana e grecale, poiché il vento si incanala e si rinforza scendendo lungo la vallata che sovrasta la cala. Il versante sud occidentale dello scoglio del Corvo consente di effettuare una fantastica immersione su di un fondale formato da picchi e guglie ricchi di fauna e flora mediterranea: le rocce sono ricoperte da gorgonie e spugne, mentre le spaccature sono abitate da numerose murene e scorfani. Per chi è capace di scendere ancora più in profondità, sempre previo corso ad hoc e preparazione adeguata, intorno ai cinquanta metri lo scenario raggiunge il suo massimo splendore: tappeti di gorgonie, axinelle arancioni, branchi di anthias, aragoste e altre meraviglie subacquee. Altra meta sicuramente da non perdere è Punta del Fenaio, in prossimità della piccola piattaforma di cemento, incastonata nelle rocce sul versante interno del golfo del campese, da dove è possibile discendere. Una volta in acqua si scenderà direttamente verso il mare 22 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 aperto seguendo la dolce pendenza del fondale: è consigliabile non scendere oltre i 40 metri, già sufficienti per nuotare insieme tra rami di eunicella, stenopus, parapandalus, galatee e insieme a moltissimi piccoli crostacei e grandi scorfani rossi. Immancabile per gli appassionati è l?Isola di Giannutri, un vero paradiso per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni, nei suoi fondali ricchissimi di biodiversità nuotano frequentemente delfini e balenottere. Da non perdere qua è la visita al Relitto del Nasim: una nave mercantile battente bandiera panamense. Secondo la cronaca del tempo, nella notte tra l?11 ed il 12 febbraio 1976, dopo aver lasciato il porto di Livorno, la nave speronò con la prua gli scogli di Punta Pennello (Giannutri), appena fuori dal piccolo porto di Cala Maestra. Il Nasim affondò in poco tempo adagiandosi con il lato di babordo sul fondo ad una profondità di 60 metri. La prua è rivolta verso la piccola baia di Cala Maestra, probabilmente il comandante fece un estremo tentativo di evitare il naufragio, cercando di incagliare la nave sul basso fondale della cala, ma purtroppo non ci riuscì. Durante l?inabissamento alcune auto fuoriuscirono dalla nave posizionandosi ad una profondità tra i 33 ed i 60 metri. Per gli amanti del genere, altrettanto imperdibile è il Relitto Anna Bianca, che si trova a circa cento metri dalla costa dell?isola, all?interno della parte nord di Cala Ischiaiola. L?Anna Bianca era un piccolo mercantile lungo 46 metri e largo 9 metri costruito dai cantieri inglesi A/S Marstal nel 1921. Il 3 aprile 1971 mentre stava trasportando un carico di polvere di pomice, fu sorpresa da una violenta tempesta che la mandò ad urtare gli scogli affioranti vicino Punta Pennello facendola colare a picco. È adagiato in due tronconi su un fondale sabbioso tra i 35 ed i 52 metri di profondità. È sufficiente immergersi in apnea per individuarne la sagoma quasi dalla superficie. L?interno della sala macchine ospita qualche musdea e molti gronghi, ma la penetrazione è sconsigliata per la presenza di numerosi cavi. Scoprire il mondo sottomarino della Maremma e delle Isole dell?Arcipelago Toscano è un?esperienza indimenticabile: anche solo nuotando a fior d?acqua, con maschera e boccaglio, si può ammirare uno spettacolo suggestivo e misterioso, un mondo affascinante, popolato di posidonie multicolore, gorgonie, cavallucci marini, murene, triglie, polpi, pesci coloratissimi in uno sfondo dalle mille sfumature cangianti. La possibilità di scoprire nuovi mondi ci ha sempre affascinato, e questa è una delle ragioni principali per cui lo snorkeling e il diving rappresentano le attività più affascinanti: per chi è alle prime armi il primo passo da compiere è la scelta di una destinazione semplice da esplorare, con acque calde e tranquille, non allontanandosi troppo dalla costa; i più esperti possono avventurarsi in percorsi più complessi: la Maremma offre opportunità per tutti, in un arcobaleno sottomarino di vita e colori. VIVI EVENTI Castiglione della Pescaia, torna la ?Festa del Cinema di Mare Premio Mauro Mancini? Count down iniziato per la sesta edizione della ?Festa del Cinema di Mare ? Premio Mauro Mancini? di scena a Castiglione della Pescaia dal 25 al 29 agosto. Ricchissimo il programma con proiezioni serali al Cinema Castello e proiezioni pomeridiane di documentari alla Biblioteca ?Italo Calvino?. Tra gli ospiti di quest?anno, Paolo Virzì, Elio Germano e Valeria Solarino 24 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 L ?antico e ancestrale rapporto dell?uomo con il mare, raccontato da sempre dalla mitologia, da opere letterarie, opere d?arte e dalle più svariate forme di espressione artistica, ha da sempre affascinato anche il cinema, di ieri e di oggi. Saranno proprio i film di grande successo, incentrati sul tema dell?uomo in rapporto con il mare, al centro della rassegna cinematografica ?Festa del Cinema di Mare ? Premio Mauro Mancini?, arrivata alla sesta edizione, che si terrà dal 25 al 29 agosto, come di consueto a Castiglione della Pescaia, in provincia di Grosseto. La ?Festa del cinema di Mare ? Premio Mauro Mancini?, nata nel 2016, ha riscosso, ogni anno, un crescente successo. Obbiettivo della rassegna, promuovere il cinema di qualità nel territorio della Maremma toscana e dedicare un?iniziativa culturale alla valorizzazione del rapporto con il mare di Castiglione della Pescaia, relativamente recente ma fortemente caratterizzante. Dalla seconda edizione, per volere del fondatore e direttore artistico Claudio Carabba, alla rassegna si è affiancato il Premio Mauro Mancini, per cortometraggi europei sul tema del mare, premio dedicato al giornalista e navigatore scomparso drammaticamente in mare: Mauro Mancini perse la vita nel 1978, dopo un naufragio durato ben 74 giorni, in seguito all?inabissamento nelle acque dell?Atlantico, a pochi chilometri dalle isole Falkland, della Surprise, l?imbarcazione dell?esploratore Ambrogio Fogar, che aveva deciso di accompagnare in qualità di amico e cronista. Inviato speciale e giornalista con una grande esperienza, Mauro Mancini era anche molto legato a Castiglione e al suo mare. Dal 2019 è stato inoltre creato il ?Premio speciale Guido Parigi?, per il miglior cortometraggio di taglio giornalistico, anche questo dedicato all?omonimo giornalista de La Nazione, grande appassionato di navigazione, assegnato da una giuria di studenti delle scuole medie superiori di Grosseto, coordinata da un esperto. Quest?anno il festival, dopo essere stato diretto dal critico cinematografico fiorentino, Claudio Carabba, recentemente scomparso, passa il testimone al noto regista e sceneggiatore toscano, Giovanni Veronesi, molto legato al territorio di Castiglione e della Maremma, che sarà il direttore artistico dell?edizione 2021. Negli anni sono stati ospiti della Festa del Cinema di Mare attori, registi e personaggi legati al mare tra i quali Giuseppe Cederna, Brando Quilici, Gianni Amelio, Marco Tullio Giordana, Mariangela D?Abbraccio, Pietro Bartolo, Mauro Pelaschier, Giovanni Zoppeddu, Enrico Vanzina. Tra gli ospiti più attesi dell?edizione 2021 ci sono Paolo Virzì, Elio Germano e Valeria Solarino, cineasti legati, per motivi personali o artistici, al mare. Saranno proiettati film di repertorio e di nuova uscita, tra cui: Ferie d? agosto di Paolo Virzì (copia restaurata dalla Cineteca di Bologna), Che ne sarà di noi di Giovanni Veronesi, 30.000 miglia al traguardo, docu-film di Giuseppe Mangione e Gia M. Amella, sulla regata Golden Globe Race 2018 del velista toscano Francesco Cappelletti; il cortometraggio A? mare, della videoartista italo-inglese Martina Amati. Il festival prevede proiezioni serali al Cinema Castello e proiezioni pomeridiane di documentari alla Biblioteca ?Italo Calvino?; i film serali saranno preceduti da alcuni cortometraggi in PRIMO PIANO ? VIVI ? 25 VIVI ???? Quest?anno il festival, dopo essere stato diretto dal critico cinematografico fiorentino, Claudio Carabba, recentemente scomparso, passa il testimone al noto regista e sceneggiatore toscano, Giovanni Veronesi, molto legato al territorio di Castiglione e della Maremma, che sarà il direttore artistico dell?edizione 2021 concorso del Premio Mancini e del Premio Parigi. Sono previsti inoltre eventi collaterali al Club Velico e in altri luoghi del paese, come concerti, letture ed in particolare un incontro pomeridiano, sabato 29 agosto, dedicato a Claudio Carabba, con la partecipazione di amici e critici cinematografici. La rassegna è stata presentata il 19 luglio, con una conferenza stampa che si è svolta al cinema La Compagnia di Firenze. ?Come Fondazione Sistema Toscana ? ha dichiarato il presidente Iacopo Di Passio ? siamo lieti di ospitare a La Compagnia e di supportare nella comunicazione e promozione, la Festa del Cinema di Mare, un?iniziativa unica nel panorama culturale toscano, nella sua dimensione di Festa, che va a coinvolgere il pubblico e la città di Castiglione della Pescaia, restituendo al cinema la sua capacità aggregativa e sociale, oltre che culturale. Tra i festival della Toscana, la Festa del Cinema di Mare è un 26 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 Nella foto una premiazione in una precedente edizione fiore all?occhiello, ancora più ora, con la direzione artistica di Giovanni Veronesi, per le sue caratteristiche peculiari: ci auguriamo pertanto che possa conoscere uno sviluppo positivo e una crescita in futuro, in continuità con l?operato del critico Claudio Carabba?. ?La Festa del Cinema di Mare ? ha dichiarato Susanna Lorenzini, assessore al Turismo e alle Politiche Culturali del Comune di Castiglione della Pescaia ? è stata fin dalla sua prima edizione, sei anni fa, grazie ad un?idea del critico Claudio Carabba, che ricordiamo con grande affetto, una delle iniziative di punta della vita culturale di Castiglione della Pescaia. Siamo pertanto lieti della nuova direzione artistica affidata a Giovanni Veronesi, che sta preparando un?edizione molto bella, che saprà dare, ancora una volta, un significato importante alla relazione di Castiglione della Pescaia con il mare, al di là della dimensione vacanziera?. ?A Castiglione della Pescaia ci voglio morire ? afferma il direttore artistico Giovanni Veronesi ?. La maggior parte delle persone sceglie il luogo dove vivere. Io quello dove poter terminare la mia vita in un luogo che amo. Per me è un legame viscerale per l?eternità. È come per le persone il cibo, l?aria da respirare. Così per me scegliere di amare questo posto è una necessità. Questo paese non è solo bello ma è stato il posto dei miei genitori, degli amici fraterni che non ci sono più e di quelli che ancora ho. È gioia e dolore allo stesso tempo ma queste terre parlano di me, della mia storia e ci voglio portare tutto ciò che fa parte della mia vita, per questo ho accettato la proposta di diventare il nuovo direttore artistico della Festa del cinema di mare quando Luzzetti mi ha chiamato. Ho subito aderito perché è giusto che ci sia il mio zampino per poter fare qualcosa di concreto che possa far crescere culturalmente Castiglione. Ci saranno delle belle sorprese e voglio che tutti, dai miei, ai partecipanti alla festa, si divertano e si sentano bene. A casa?. La rassegna è organizzata dall?associazione Maremma Arte in collaborazione con Spazio Alfieri, Clorofilla Film Festival di Legambiente, Quelli della Compagnia, Club Velico di Castiglione della Pescaia, associazione Kansassiti e con il sostegno di Regione Toscana (Agenzia Toscana promozione turistica e Fondazione Sistema Toscana), Comune di Castiglione della Pescaia, Fondazione CR Firenze oltre a due soggetti privati (Conad Grosseto e R.R.D.). VIVI EVENTI Amiata Piano Festival musica e cultura nel cuore della Maremma toscana Dopo un anno di silenzio, necessario e sofferto, è tornata finalmente la grande musica di qualità al Forum Fondazione Bertarelli a Poggi del Sasso, sul Monte Amiata per ?Amiata Piano Festival?, uno dei progetti musicali da sempre più sfidanti e onirici del panorama europeo, per la sua natura raccolta e indipendente Un progetto visionario È davvero difficile immaginare un progetto più visionario di quello ideato dall?imprenditore vinicolo Claudio Tipa e dal celebrato pianista italiano Maurizio Baglini nel 2005: un festival di musica colta tra le vigne e gli ulivi più belli del mondo, nel cuore del Giardino d?Europa. La perseveranza di entrambi, unita a quella della grande violoncellista Silvia Chiesa, hanno prodotto un inesorabile miracolo: appassionare gli artisti alla fitzcarraldica impresa e contemporaneamente fidelizzare pubblico locale e internazionale. Il tutto rimboccandosi le maniche in prima persona, passando dalla creatività di direttori artistici, alle 28 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 più modeste ma fondamentali pratiche di segreteria, contabilità e volantinaggio. La cornice L?illuminato mecenatismo contemporaneo della Fondazione Bertarelli, sapientemente guidata da due donne, Maria Iris Bertarelli e Maria Tipa, ha completato l?onirico progetto con un dono bellissimo quanto razionalmente imprevedibile: un magnifico e modernissimo auditorium, fiore all?occhiello di un?altra eccellenza italiana, lo studio di architettura Edoardo Milesi&Archos. Oggi, in questa cornice perfetta di natura armonicamente antropizzata in una prospettiva pienamente rinascimen- tale, annualmente, per le cinque tranches ? quest?anno ridotte a tre (Euterpe, Dionisus ed il concerto di Natale) ? migliaia di persone del grossetano, da tutt?Italia e da tutto il mondo, vivono un?utopia realizzata: l?Amiata Piano Festival. Il cartellone 2021 Poiché l?eclettismo fu una delle cifre stilistiche del Rinascimento, come ogni anno Amiata Piano Festival presenta un programma di altissima qualità artistica e totale indifferenza verso le frontiere di genere, invitando all?ascolto con un?offerta che spazia dalla musica da camera alla danza, dalle riflessioni sulla matematica dei suoni a progetti insoliti Nella foto qui e a fianco il Forum Bertarelli, immerso nelle colline dell?entroterra maremmano, in loc. Poggi del Sasso (Cinigiano), cornice dell?Amiata Piano Festival; soto Silvia Chiesa e Maurizio Baglini (sommamente inusuali nei programmi delle normali stagioni, vere curiosità di sottile ricercatezza), dagli incontri di parola recitata e musica alla forte presenza del repertorio novecentesco e contemporaneo. Il via all?edizione 2021 è stato dato il 29 luglio, nell?ambito del ciclo di quattro serate denominato Euterpe, dai solisti del Balletto di Stoccarda insieme a Silvia Chiesa e Maurizio Baglini su repertorio tra Ottocento e Novecento italiano. Quindi, è stata la volta, il 30 luglio, dell?inusuale Viaggio Americano per Cinque Tastiere di Emanuele Arciuli impegnato nella sfida con clavicembalo, pianoforte, pianoforte preparato, pianoforte elettrico e microtonale, toy piano. Il 31 luglio le luci del Forum si sono accese sull?incontro di parola recitata e musica, con la grande Paola Pitagora, impegnata nella narrazione de Le Mille e una Notte sulla trascrizione per pianoforte a quattro mani di Rimsky-Korsakov della sua suite orchestrale Sheherazade con i pianisti Marco Sollini e Salvatore Barbatano. Infine, il ciclo Euterpe si è chiuso il 1° agosto con lo storico ensemble milanese Sentieri Selvaggi guidato da Carlo Boccadoro su rare musiche di Torke, Testoni, Nyman, Jeffes. Neanche il tempo di rifiatare ed ecco arrivare a fine agosto, come da tradizione ormai consolidata per l?Amiata Festival, il ciclo Dionisus che sarà aperto il 26 dal progetto di Silvia Chiesa C3ChiesaCellosCremona con l?inusuale formazione di otto violoncelli e il soprano Maria Babilua. Altra serata magica sarà quella del 27 agosto avente ad oggetto le riflessioni sulla matematica dei suoni, con due pianoforti in dialogo col matematico e divulgatore scientifico Piergiorgio Odifreddi. Seguirà il 28 agosto, il concerto Archi in tre dimensioni del nuovo Trio Italiano d?Archi, con la partecipazione di Maurizio Baglini al pianoforte, che propor- PRIMO PIANO ? VIVI ? 29 VIVI ???? Nove i concerti declinati in: Euterpe dal 29 luglio al 1° agosto, Dionisus dal 26 al 29 agosto e, in chiusura di un anno diverso a causa delle perduranti incertezze pandemiche, il tradizionale Concerto di Natale sabato 11 dicembre ranno musiche di F. Schubert, Boccherini, Citro (di cui verrà proposto il brano ?MeMi? per trio d?archi in prima esecuzione assoluta), Beethoven e G. Mahler. Infine, a chiudere il ciclo Dionisus il 29 agosto, sarà uno degli appuntamenti più attesi dell?edizione 2021, ovvero il concerto per arpa e armonica a bicchieri o glassharmonica, strumento di raro fascino anche estetico giacché composto da bicchieri da vino, di Pauline Haas e del musicista francese specializzato in strumenti inconsueti Thomas Bloch. Senza dimenticare il concerto natalizio capitanato da Maurizio Baglini su repertorio beethoveniano poco frequen- tato (11 dicembre). I concerti di Amiata Piano Festival vengono trasmessi da RadioRai3 e una selezione di essi viene annualmente pubblicata in tutto il mondo da DECCA. Inizio ore 19:00. Info: www.amiatapianofestival.com, tel. +39 339 4420336. I prossimi appuntamenti DIONISUS GIOVEDÌ 26 AGOSTO Ispirato a Bach C3:ChiesaCellosCremona: Silvia Chiesa, Africa Dobner, Afra Mannucci, Clarissa Marino, Alessandro Mastracci, Andrea Nocerino, Francesco Scolaro, Roberta Selva violoncelli, con la partecipazione di Mariia Babilua soprano H. Villa­Lobos (?Bachianas brasileiras? n. 1 W246 per otto violoncelli, ?Bachianas brasileiras? n.5 W389 per soprano e otto violoncelli), J. S. Bach (Ciaccona dalla Partita n. 2 in re minore BWV 1004 ? tra­ scrizione per due violoncelli di C. Ja?e e J. Perron, Concerto brandeburghese n. 6 in si bemolle maggiore BWV 1051 ? tra­ scrizione per cinque violoncelli di L. Nie­ find) VENERDÌ 27 AGOSTO La musica dei numeri Conferenza­concerto con Piergiorgio Odifreddi, matematico, Giuseppe Fau­ sto Modugno, relatore e pianista con la partecipazione di Maurizio Baglini pia­ 30 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 noforte J. S. Bach, W. A. Mozart, Beethoven, Chopin, Brahms, Debussy, Ravel, Stra­ vinsky SABATO 28 AGOSTO Archi in tre dimensioni Nuovo Trio Italiano d?Archi con la parte­ cipazione di Maurizio Baglini pianoforte F. Schubert (Trio per archi in si bemolle maggiore D. 471), Boccherini (Trio per archi in re maggiore op. 14 n. 4 G. 98), Citro (?MeMi? per trio d?archi ? prima esecuzione assoluta), Beethoven (Sere­ nata per violino, viola e violoncello in re maggiore op. 8), G. Mahler (Quartetto per pianoforte e archi in la minore) DOMENICA 29 AGOSTO Arpa& glassharmonica: Wunder? kammer Musik Pauline Haas arpa; Thomas Bloch glass­ harmonica von Holt Sombach/T. Bloch (Adagio dalla Fantasia concertante), Posse (Variatio­ nen über der ?Karneval von Venedig? per arpa), K. L. Röllig (Kleine Tonstücke per glassharmonica), T. Bloch (Adagio K. 1418, ?Christ Hall Blues?), W. A. Mozart/T. Bloch (Adagio e Rondò in do minore K. 617), J. A. P. Schulz (Largo per glassharmonica), Farr (?Kembang Suling?), Grandjany (?The Colorado Trail?: Fantasia per arpa op. 28), Rota/T. Bloch (?O Venezia, Venaga, Venusia? dal film ?Il Casanova di Federico Fellini?, 1976), Donizetti/Haas/T. Bloch (Fantasia su ?Lucia di Lammermoor?), Haas (?Igua­ les al nacer?) CONCERTO DI NATALE SABATO 11 DICEMBRE Beethoven: camera per 3 e per 7 Maurizio Baglini pianoforte; Gabriele Pieranunzi violino; Francesco Fiore vio­ la; Silvia Chiesa violoncello; Alberto Bocini contrabbasso; Corrado Giu?redi clarinetto; Paolo Carlini fagotto; Guido Corti corno Beethoven (Trio n. 8 per pianoforte, cla­ rinetto e violoncello in mi bemolle mag­ giore op. 38, Settimino per archi e fiati in mi bemolle maggiore op. 20) VIVI EVENTI Morellino Classica, continua la suggestione della grande musica negli scenari più belli della Maremma Il Festival prosegue questo mese il suo ?tour musicale? in Maremma, giunto quest?anno con crescente successo all?importante traguardo della decima edizione. Ben dieci gli appuntamenti di agosto con un ricco programma di concerti che spaziano dalla musica lirica a quella classica e contemporanea, per memorabili serate di note, bellezza ed emozioni DI ELISABETTA RUSSO È partita a luglio con grande attenzione di pubblico e di stampa l?edizione 2021 del Festival Morellino Classica, un?edizione speciale sia per il traguardo del primo decennale raggiunto, sia perché sta riportando la tanto attesa musica dal vivo sul territorio maremmano dopo il difficile periodo che si è vissuto, sia perché è dedicata con profondo sentimento alla memoria di Lady Valerie Solti, recente- Pietro Bonfilio 32 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 mente scomparsa, una delle persone che hanno creduto nel progetto del Festival sin dall?inizio ed è stata membro del Comitato d?Onore. Uno sguardo ai concerti di luglio I concerti dello scorso mese sono stati caratterizzati da una forte intensità musicale ed emotiva, con il tipico mix che il Festival offre tra grandi artisti internazionali e giovani, promettenti talenti e con una variegata proposta musicale molto apprezzata dal pubblico, numeroso come sempre compatibilmente con le restrizioni del momento. Riportiamo una testimonianza gentilmente concessa da una spettatrice, Silvia Fernandez Montesi, appassionata di musica e della Maremma, che da qualche anno segue con attenzione il Festival. ?I concerti di luglio che ho seguito ? racconta Silvia ? hanno lasciato il segno. Primo tra tutti il concerto del duo Davide Alogna al violino e Pietro Bonfilio al pianoforte. Sono entrambi musicisti bravissimi che seguo da tempo con grande piacere, hanno offerto nella suggestione della chiesa di San Giorgio a Montemerano un?esibizione memorabile, in particolare la Sonata di Brahms difficilissima eseguita con grande maestria ed intensità. Meritatissimi gli applausi calorosi del pubblico che li ha omaggiati con grande affetto e apprezzamento?. È vero, c?è un pubblico fortemente affezionato al Festival e ai suoi interpreti, soprattutto al giovane pianista e direttore artistico maremmano Pietro Bonfilio e agli interpreti regolarmente protagonisti come Davide Alogna che da anni è un artista in residence della rassegna. Questo è un aspetto del Festival di grande valore umano, a testimonianza del ruolo speciale che la musica può avere sul territorio e sulla comunità. ?Ho poi trovato di grande livello ? continua Silvia ? l?interessante proposta di Milano Saxophone Quartet a Sasseta Alta, un programma molto innovativo, non comune. Personalmente penso che sia un elemento distintivo e di pregio del Festival offrire al pubblico un repertorio vario, cha spazia dai repertori classici e più noti a proposte musicali più ?inaspettate?, ma sempre espressione di grande qualità e talento artistico. E non posso non citare a proposito del concerto di Sasseta Alta ? aggiunge sorridendo Silvia ? l?ammire- Ensemble Linz Anastasia Shugaeva Ares Tavolazzi Davide Alogna Nahar Eliaz Giuseppe Nova Jorge Bosso Concept vole determinazione del direttore Antonio Bonfilio che, nonostante la situazione metereologica molto incerta, fino all?ultimo non ha voluto cancellare l?evento. Ottimismo che è stato premiato ed ha permesso di offrire al pubblico anche uno strepitoso tramonto dai colori indimenticabili che solo il resort di Sasseta Alta con il suo teatro sull?acqua può regalare. Infine, una menzione speciale va al concerto presso l?incantevole Tenuta dell?Ammiraglia del bravissimo pianista Giuseppe Andaloro, che già avevo avuto modo di conoscere ed apprezzare al Festival in passato, insieme alla straordinaria orchestra d?archi Contrametric Ensemble, composta di musicisti tutti molto giovani ma già grandi talenti, e con l?affascinante direzione del giovane, carismatico Maestro Farhad Mahani, che non solo dirigeva ma ?danzava? insieme alla musica sulle note della Danza di Respighi?. Tra gli altri concerti di luglio citiamo il recital lirico che ha aperto la rassegna, tenutosi presso una nuova location per il Festival, il bel giardino pensile del Palazzo Marchesi Giaquili Ferrini a Pereta, un vero ?salotto musicale? dove il soprano Paola Camponovo accompa- gnata al pianoforte da Alfredo Blessano ha proposto gradevolissime canzoni ed arie del 900. Tra i giovani talenti ricordiamo la bella esibizione dell?Ottetto dell?Orchestra d?Archi della Scuola di Musica di Fiesole, con cui il Festival collabora da anni, presso il Castello della Marsiliana, con la direzione di Alexander Lonquich. Presso la Chiesa di San Biagio di Montorgiali molto apprezzato il recital dei due giovani ma già affermati solisti Gordon Fantini al fagotto e Kevin Spagnolo al clarinetto, un duo di strumenti piuttosto inusuale che ha colpito per la sua qualità musicale ed originalità. Tornando poi al pianista Giuseppe Andaloro, va citato per la sua unicità l?altro concerto da lui tenuto presso il Vescovado di Pitigliano, nel quale ha proposto, per le celebrazioni del settecentesimo anniversario della morte di Dante, una trascrizione da lui elaborata per solo pianoforte di brani di musica sinfonica di grandi autori scritti in onore del grande poeta. Una trascrizione impressionante a livello compositivo e la cui magistrale esecuzione al solo pianoforte non ha fatto rimpiangere l?assenza dell?orchestra. Semplicemente Michail Utkin stupefacente. A chiusura del mese di luglio un frizzante concerto di Jazz presso la Tenuta Val delle Rose con il Tommaso Starace Quartet, e poi lo speciale concerto dedicato a Lady Valerie Solti, presso la spettacolare Fortezza Spagnola di Porto Santo Stefano, per la prima volta quest?anno teatro del Festival. Concerto tenuto, in onore della sua fondatrice, dalla Georg Solti Accademia su brani dalle più belle opere liriche. Con queste premesse, grande è l?aspettativa per i dieci concerti del mese di agosto, che chiuderanno la parte estiva del Festival. Sono previsti poi a chiusura dell?edizione 2021 due concerti autunnali ancora da confermare, con l?Orchestra Ensemble Etruria Barocca diretta da Dimitri Betti e con il concerto del Nuovo Anno nell?Auditorium di Banca TEMA di Pitigliano tenuto, così come quello inaugurale, dal direttore artistico Pietro Bonfilio. Gli attesi concerti di agosto La musica riprenderà dal 15 agosto, di nuovo il violinista Davide Alogna salirà sul palco della Piazza del Castello di ARCIDOSSO, come già lo scorso anno PRIMO PIANO ? VIVI ? 33 VIVI Nella foto Fatma Said in concerto il 16 agosto al Castello di Potentino (Seggiano) ???? Entra nel vivo l?edizione 2021 del Festival Morellino Classica, un?edizione speciale sia per il traguardo del primo decennale raggiunto, sia perché sta riportando la tanto attesa musica dal vivo sul territorio maremmano dopo il difficile periodo che si è vissuto, sia perché è dedicata alla memoria di Lady Valerie Solti, recentemente scomparsa per un applauditissimo concerto. Quest?anno si esibirà con l?Accademia Ars Liberalis diretta da Danilo Ortelli e con la partecipazione straordinaria di Willi Burger, armonicista cromatico di fama mondiale e collaboratore di Astor Piazzolla, con musiche di A. Piazzolla ed E. Morricone. Il 16 agosto si terrà uno dei concerti più attesi di questa edizione, presso il maestoso CASTELLO MEDIEVALE DI POTENTINO, uno dei salotti musicali più frequentati in Maremma da grandi artisti di tutto il mondo, tra cui recentemente Andrea Boccelli. Il castello ospiterà l?esibizione del direttore artistico Pietro Bonfilio in duo con il soprano egiziano Fatma Said, considerata dalla critica una delle voci più belle del panorama mondiale, richiesta dai più importanti teatri d?opera, primo fra tutti La Scala e dai più grandi direttori d?orchestra. Questo doveva essere il concerto inaugurale del Festival, rinviato ad agosto a causa della cancellazione da parte di R. Muti della prevista tournée in Italia a cui avrebbe dovuto partecipare Fatma. Quartetto Aires 34 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 Il soprano ha voluto comunque mantenere l?impegno con il Festival e concederà quindi in esclusiva in Italia un originalissimo programma musicale per Voce e Pianoforte che contempla C. Debussy Ariettes Oubliè - F. Poulenc Le Chemins De L?amour - 2 Poemes De Aragon - F. G. Lorca 3 Canciones - M. De Falla 7 Canciones - L. Delibes Le Filles De Cadiz. Il 17 agosto presso la FORTEZZA SPAGNOLA DI PORTO SANTO STEFANO, in onore di Astor Piazzolla per il centenario della sua nascita, si esibirà il violoncellista argentino Jorge Bosso nel ?Bosso Concept: l?ultimo tango, l?ultima coppa?. A conclusione del ricordo verso il grande compositore argentino, il 19 agosto nella PIAZZA DEL CASTELLO DI MONTEMERANO, si esibirà il quartetto di Fisarmoniche ?Aires?, con musiche di A. Piazzolla appunto ed altri autori. Il 20 agosto andrà in scena presso la CHIESA DI SAN GIORGIO A MONTEMERANO il Trio d?Archi Shugaev, formato da tre solisti provenienti dalla Russia e dalla Danimarca, musiche di L. van Beethoven, G. Klein, J. Francaix. Il RESORT ANTICO CASALE DI SCANSANO, che da sempre ospita gli artisti del Festival nel suo bellissimo contesto, sarà quest?anno per la prima volta anche palcoscenico della rassegna. Il 21 agosto sarà di scena il jazz con una formazione di musicisti eclettici e virtuosi guidata da Michele Franzini al pianoforte, con Ares Tavolazzi contrabbassi- sta e fondatore del celebre gruppo jazzrock AREA, Adam Pache alla batteria, Mauro Negri al clarinetto e sax tenore, solista di grande valore. Il 22 agosto al CONVENTO DEL PETRETO DI SCANSANO si esibirà il Duo Nova, con il celebre flautista Giuseppe Nova ed Elena Piva all?arpa. Il 24 agosto nella suggestiva CATTEDRALE ROMANICA DI SOVANA sarà di scena la musica barocca con l?Ensemble ?Il Groviglio? diretto da Marco Angioloni, musiche di A. Vivaldi, T. Albinoni, A. Scarlatti, D. Scarlatti, G. F. Handel. Il 25 agosto si tornerà al CASTELLO DI POTENTINO per un secondo evento di grande contenuto musicale e culturale. Il Castello ospiterà il ?Progetto Shostakovich? con la presentazione della nuova biografia del grande compositore curata dal musicologo russo V. Voskoboinikov, che presenterà la complessa figura del compositore e del suo ambiente con racconti inediti e personali ed esempi musicali. A seguire il concerto di M. Utkin, celebre violoncellista del famoso ?Trio di Mosca? in Duo con il pianista Elia Tagliavia. La parte estiva del Festival si chiuderà il 29 agosto con un concerto che si preannuncia di grande suggestione, con l?esibizione dell?enfant prodige proveniente da Tel Aviv, la quindicenne violoncellista Nahar Eliaz, nella SINAGOGA DI PITIGLIANO, musiche di J. S. Bach, A. Asharov, G. Cassado. Info: sito web: www.morellinoclassicafestival.com VIVI EVENTI Un agosto di grandi eventi espositivi e non solo nei Musei di Maremma Museo civico archeologico di Pitigliano Dai Longobardi agli animali fantastici Etruschi, al rapporto tra Vetulonia e la Magna Grecia fino agli artisti del Novecento italiano. Sono questi i temi di un agosto all?insegna dell?archeologia e dell?arte nei Musei di Maremma con una proposta ricca di mostre tutte da apprezzare e vivere A l Museo Archeologico e d?Arte della Maremma a Grosseto sono di scena i Longobardi con la mostra ?Una terra di mezzo. I Longobardi e la nascita della Toscana? che rimarrà esposta fino al 6 gennaio 2022. Un evento espositivo che percorre la grande epopea longobarda proponendosi di indagare ed approfondire le tematiche più importanti che hanno caratterizzato l?incontro tra la cultura seminomade e a vocazione rurale dei popoli germanici, con quella stanziale e urbana d?Italia. Per questo, in un allestimento originale e innovativo, tra evocazioni sensoriali e materiche, vengono proposte le testimonianze provenienti da insediamenti e necropoli della Tuscia Longobardorum, insieme ad alcuni reperti della magnifi- 36 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 cenza produttiva longobarda, tra i quali la Lamina di Agilulfo e lo Scudo di Lucca. Grosseto si propone quindi, in questa occasione, come capitale divulgativa del Ducato di Tuscia. Il MAAM si trova in piazza Baccarini 3 ed è aperto dal martedì alla domenica dalle ore 11 alle 19. Info e prenotazioni: tel. 0564488752, email: accoglienzamaam@gmail.com , sito web: https://maam.comune.grosseto.it/ ?Taras e Vatl. Dei del mare, fondatori di città. Archeologia di Taranto a Vetulonia? è il titolo della mostra esposta al Museo civico archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia, piazza Vatluna, fino al 7 novembre. Due giganti della storia dell?Italia antica, Taras-Taranto, colonia greca di Sparta, e Vatl-Vetulonia, la celeberrima città della dodecapoli etrusca, sono elevate al ruolo di protagoniste di un grande evento culturale che vede interpreti due realtà, l?una greca e l?altra etrusca, con destini fin dalle origini della loro storia intrecciati con il mare e i suoi simboli oltre ai rapporti economici e culturali. Il percorso espositivo della mostra si presenta con una serie di episodi distinti, ciascuno posto sotto l?egida di una particolare divinità venerata sia a Taranto che a Vetulonia, la cui narrazione è affidata di volta in volta ad assoluti capolavori dell?artigianato artistico tarantino ed etrusco, quali ad esempio la straordinaria testa di Ercole, replica marmorea romana in dimensioni ridotte del colosso bronzeo eretto nell?acropoli Longobardi (Grosseto) Diadema aureo con decorazione a foglie in lamina (Vetulonia) di Taranto da Lisippo nel IV secolo avanti Cristo, o la clava erculea in bronzo, attribuibile a una statua di stile di lisippeo restituita dai resti di uno dei quartieri della città antica di Vetulonia. Da ammirare anche il dinos dipinto dal pittore di Dario, uno dei maggiori ceramografi italioti, che esibisce sulla faccia principale del vaso Eracle al cospetto del sovrano egizio Busiride, e il cratere monumentale a volute decorato dal Pittore del Sakkòs Bianco, che segnano rispettivamente il passaggio dall?episodio narrativo di Eracle a quello di Dioniso e da quello dionisiaco all?episodio dedicato alla sfera dell?oltretomba. All?intenso dialogo culturale ed artistico che si instaura in età ellenistica (IV-II sec. a.C.) fra la produzione tarantina e quella etrusca si debbono gli straordinari gioielli in oro recuperati nelle sepolture dei membri del ceto abbiente, in particolare femminili, sia in Etruria che a Taranto e nel suo territorio. All?interno del Museo si possono ammirare corone e ricchi diademi in foglie laminate, o a cercine con fastose incisioni floreali, raffinate collane a maglie auree ed armille (bracciali) con terminazioni plastiche a testa di leone, anelli con castone adornato dai personaggi del mito a rilievo, elaborati orecchini dalle fogge più varie originali, a tubo con pendenti ad anfora o a cratere, a pavoncella, a testa di nero o di leone modellati nella forma caratteristica tarantina della navicella, impreziosita da grani aurei. Il museo è aperto tutti i giorni (escluso il lunedì) mattina 10-14, pomeriggio 15-19. Per informazioni: tel. 0564 927241, e-mail: museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it Il Museo Civico Archeologico della Civiltà Etrusca ?Enrico Pellegrini? di Pitigliano (Gr) ospita fino 19 settembre la mostra ?Leoni, Sirene e Sfingi. Animali fantastici etruschi e dove trovarli?. Si tratta di una esposizione ?diffusa? perché oltre alla tappa di Pitigliano la mostra fa parte di un circuito di eventi espositivi dedicati alla statuaria etrusca vulcente tra Toscana e Lazio che fino a settembre interesseranno ben tre parchi Leone alato (Pitigliano) archeologici: il Parco Archeologico ?Città del Tufo?, il Parco Archeologico ?Antica Castro?, il Parco Archeologico e Naturalistico di Vulci e quattro musei civici archeologici, quelli di Pitigliano, Ischia di Castro, Canino e Montalto di Castro. Dopo l?inaugurazione del complesso ellenistico della ?Tomba dei Leoni? a Sovana, lo scorso 10 luglio, la seconda tappa è rappresentata proprio dalla mostra di Pitigliano dove per l?occasione è stata riallestita la sala del museo dedicata alle produzioni di ceramiche di epoca etrusco-corinzia, oggetto di un recente intervento di restauro conservativo, datati fra il VII e il VI sec. a.C e proveniente da Poggio Buco, un importante insediamento etrusco della media valle del Fiora localizzato nei pressi dell?abitato di Pitigliano. Tra il vasellame del percorso espositivo caratterizzato da una poliedrica ricchezza pittorica decorativa e raffigurante soggetti appartenente al cosiddetto ?bestiario reale e fantastico? etrusco di età orientalizzante, è stata inserita anche una statua vulcente in nenfro di straordinario valo- PRIMO PIANO ? VIVI ? 37 VIVI ???? Grosseto, Vetulonia, Pitigliano, Saturnia: queste alcune delle località che ospitano una serie di esposizioni da vivere all?insegna della cultura e della scoperta re, raffigurante un leone alato di VI sec. a.C., esposta per la prima volta dopo un lungo restauro e proveniente dagli scavi del 2019 presso la necropoli dell?Osteria di Vulci. In questa città, a partire dagli ultimi decenni del VII secolo a.C., si diffuse nelle necropoli l?uso di decorare i prospetti esterni delle tombe dei ceti gentilizi con statue in nenfro, raffiguranti per lo più animali reali o fantastici: leoni, pantere, arieti, cavalli, ippocampi e creature semi-umane, come le sfingi (metà donna, metà leone) o i centauri (metà uomo e metà cavallo), i cui modelli originari, stilistici e iconografici, erano di derivazione orientale e greca. Questa interessante scultura è stata inserita nella rosa delle cinque scoperte archeologiche più importanti al Mondo candidate allo ?Special Award? intitolato alla memoria di Khaled al-Asaad, direttore del sito archeologico di Palmira, barbaramente ucciso dall?Isis nel 2015. Il museo è aperto dal venerdì alla domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Info: tel. 0564614067, e-mail: museo@comune.pitigliano.gr.it 38 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 Grosseto, mostra Immagine della Maremma; sotto Grosseto, mostra Primo Conti Dall?archeologia passiamo all?arte italiana del Novecento con tre interessanti mostre tra Grosseto e Saturnia. Al Polo Culturale Le Clarisse di Fondazione Grosseto Cultura, in via Vinzaglio 27 a Grosseto, fino al 5 settembre è possibile ammirare la mostra ?Le variabili del colore? del pittore Primo Conti. La rassegna, ideata da Carlo Sisi, a cura di Anna Mazzanti e Susanna Ragionieri, rientra nel progetto ?Il lavoro culturale? dedicato a Luciano Bianciardi nel cinquantennale della morte ed è promossa dal Comune di Grosseto con Fondazione CR Firenze, Fondazione Primo Conti e il Polo culturale Le Clarisse di Fondazione Grosseto Cultura. La mostra offre la possibilità di ammirare opere importanti di Primo Conti (Firenze 1900 ? Fiesole 1988), provenienti dalle collezioni della Fondazione Primo Conti e dalla Fondazione CR Firenze. Tra le altre, Uomo col fiasco (1915) e Darsena di Viareggio (1915) e i dipinti futuristi La cocomeraia (1917) e Strada di paese (1918). Per l?arte di Conti è una sorta di ?ritorno a casa?: il pittore fiorentino, infatti, fu legatissimo alla Maremma. Realizzò tra il 1925 e il 1949 due ritratti di grossetani illustri, esponenti della famiglia Ponticelli, e partecipò con alcune opere a due mostre proprio a Grosseto. E la figlia ? Maria Gloria Conti Bicocchi ? è maremmana d?adozione, perché sposata con un follonichese. La mostra è aperta dal giovedì alla domenica con orario 10-13 e 16-19: per prenotare tel. 0564488066 o scrivere a collezioneluzzetti@gmail.com. Sempre alle Clarisse a Grosseto è esposta fino al 29 agosto la mostra a cura di Mauro Papa ?L?immagine della Maremma nelle opere del Polo Le Clarisse? che racconta l?evoluzione del paesaggio maremmano, dalle sue origini ?amare? con la palude, la malaria e il latifondo, fino alla sua trasformazione in luogo ?dolce?, bonificato, accogliente e coltivato dai mezzadri. Esposti dipinti di Paride Pascucci, Memo Vagaggini e Renzo Capezzuoli, con fotografie di Piero Azzolino, Vincenzo Choquet e Adolfo Denci. Questa raccolta è una sezione della mostra ?Maremma, Paesaggi 18702020?, a cura di Marco Firmati, Andrea Granchi e Francesca Petrucci, esposizione allestita al Polo culturale ?Pietro Aldi? di Saturnia organizzata dal Polo Aldi con il sostegno di Banca Tema e Tema Vita. Un racconto per immagini attraverso i colori e i luoghi più noti della Maremma con opere di artisti dal 1870 ad oggi, accomunati dall?amore per questa terra, in cui protagonista è la natura, rappresentata attraverso il punto di vista soggettivo dei singoli pittori. La mostra, ad ingresso libero, sarà aperta fino all?8 gennaio 2022. Per info: tel. 0564.601259 ? info@poloaldi.it. VIVI MAREMMA DA SCOPRIRE Massa Marittima, nuovo look per il Museo archeologico ?Giovannangelo Camporeale? Nuovo look per il Museo Archeologico intitolato alla memoria di ?Giovannangelo Camporeale? in quel di Massa Marittima che ha di nuovo riaperto i battenti con una veste tutta rinnovata rivisitando e migliorando l?allestimento realizzato dallo stesso prof. Camporeale nel lontano 1993 e da allora mai modificato D opo lunghi mesi di chiusura, lo scorso 15 luglio è stato riaperto al pubblico il Museo Archeologico di Massa Marittima, i cui nuovi allestimenti sono stati inaugurati ufficialmente il 23 luglio dal sindaco Marcello Giuntini e dall?assessora alla Cultura Irene Marconi e altri componenti della Giunta, con interventi di Roberta Pieraccioli, direttrice dei Musei, di Sabrina Martinozzi, architetto del Comune, di Biancamaria Aranguren, ex Soprintendenza Archeologica, di Attilio Galimberti, già docente dell?Università di Siena, di Stefano Giuntoli, condirettore di scavo al sito dell?Accesa con il 40 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 prof. Camporeale, di Simona Pozzi della Soprintendenza, incaricata di rappresentare la Soprintendente Esmeralda Valente, di Claudia Pietrini Presidente della Coop. ZOE che dal primo giugno scorso ha i Musei di Massa Marittima in concessione. Intitolato dal 2019 al prof. Giovannangelo Camporeale, il Museo Archeologico di Massa Marittima come tutti Musei italiani è rimasto chiuso per lungo tempo dopo marzo 2020 a causa dell?emergenza sanitaria. L?Amministrazione di Massa Marittima ha ritenuto di voler approfittare di questa chiusura forzata per dare corso ad un restyling del Museo del quale si parlava da tempo dato che, dopo l?allestimento realizzato dallo stesso prof. Camporeale nel 1993, non erano più state attuate modifiche se non solo in parte all?esposizione e alla pannellistica, mentre gli impianti e l?illuminazione erano rimasti gli stessi. ?Si è quindi provveduto ? fanno sapere dal Museo ? a commissionare un progetto di riqualificazione generale del Museo e dell?edificio (redatto dallo Studio Architetti Rafanelli e Associati) e successivamente ad attuare un primo step di intervento, relativo all?indispensabile messa a norma degli impianti, in Maremma Magazine - Agosto 2021 - 3_Maremma Magazine 28/07/2021 18:34 Pagina 41 particolare quelli di sicurezza e antiincendio, e al rifacimento completo dell?illuminazione, sia quella generale delle sale sia quella specifica delle vetrine, la maggior parte delle quali non erano illuminate o lo erano con luci a neon ormai obsolete?. In questa fase non è stato possibile riaprire l?ultimo piano del Museo, chiuso da diversi anni per ragioni di sicurezza: si tratta del prossimo step di intervento sul Museo, al quale il Comune lavorerà a partire dalla ricerca di finanziamenti. Nella riorganizzazione del Museo, una sala del Palazzo del Podestà adiacente alla biglietteria del Museo è stata adibita a Ufficio turistico, mentre un?altra sala, ancora in corso di allestimento, sarà adibita a sala multimediale, dove il visitatore potrà entrare nel cuore della storia di Massa Marittima e del suo territorio utilizzando materiale multimediale: video, documentari, immagini, giochi. ?In parallelo all?adeguamento impiantistico e di illuminazione ? prosegue la nota ?, si è lavorato alla riorganizzazione complessiva degli allestimenti e dei percorsi. Sono state smantellate le due grotte preistoriche che si trovavano lungo il percorso del primo piano, realizzate all?inizio degli anni 2000 dai maestri della cartapesta del Laboratorio dell?Effimero di Viareggio, che tanto piacevano ai bambini ma che avevano ormai fatto il loro tempo. In cambio è stata data finalmente la visibilità che meritano ad alcuni reperti importanti che connotano il nostro territorio: l?Oreopiteco del Montebamboli, la Stele antropomorfa di Vado all?Arancio e l?Eracle callinico di Poggio Castiglione hanno adesso ?una stanza tutta per sé?, valorizzati con una pannellistica che ne racconta le storia e le vicende e li inquadra all?interno della storia del territorio massetano ma non solo. Nei pannelli di queste sale sono state usate antiche immagini tratte dall?Archivio storico di Massa Marittima o da altri archivi che le hanno concesse (il Gabinetto degli Uffizi per l?Eracle, il Museo di Paleontologia di Firenze e il Museo di Storia Naturale di Grosseto per l?Oreopiteco), che restituiscono la suggestione dell?epoca del loro rinvenimento?. Sia nella sezione preistorica del primo piano che in quella dedicata agli Etruschi nel secondo piano è stata razionalizzata l?esposizione e sono stati esposti alcuni reperti che giacevano in magazzino e che trovano ora una nuova valorizzazione. ?Nel piano dedicato agli Etruschi, dopo la prima sala con i reperti degli antichi scavi degli anni ?20 e ?30 del Novecento di Doro Levi e Gaetano Badii, le altre tre sale ? aggiunge ancora la nota ? sono dedicate agli scavi più recenti condotti da Camporeale con un percorso che decisamente ne facilita la visita: la vita quotidiana degli Etruschi (la cucina, la filatura e la tessitura, le PRIMO PIANO ? VIVI ? 41 VIVI ???? La chiusura forzata è servita per dare corso ad un restyling delle sale (del quale si parlava da tempo) ed apportare tante migliorie Nella foto il taglio del nastro avvenuto il 23 luglio scorso ad opera del sindaco Marcello Giuntini, affiancato dall?assessora alla Cultura Irene Marconi (a sinistra) e da Roberta Pieraccioli, direttrice dei Musei tecniche edilizie) alla quale Camporeale ha dedicato anni di studi mettendo in evidenza molte novità proprio dal sito dell?Accesa; il quartiere B (l?unico per ora esposto) con la sua suddivisione in diverse abitazioni; i complessi tombali dai più antichi ai più recenti, con alcuni particolari corredi che non solo non erano visibili da molti anni ma che evidenziano chiaramente sia la ricchezza dei loro proprietari (pur nella maggior semplicità di queste tombe rispetto a quelle principesche di Vetulonia) sia la quantità e la ricchezza delle loro relazioni internazionali testimoniate dalla varia provenienza dai reperti stessi: la Sardegna, Corinto, Atene, l?Eubea, il nord Europa. La visita a questo piano del Museo è particolarmente suggestiva anche per la visuale particolare e privilegiata sulla facciata della Cattedrale di San Cerbone, che nella sua posizione sembra dialogare con la facciata del Palazzo del Podestà. Dalle finestre si può vedere a distanza ravvicinata la loggetta nella quale sono inserite le tre sculture di Giovanni Pisano, l?architetto autore del rifacimento della chiesa: qui si vedono i calchi realizzati in occasione della ristrutturazione della facciata all?inizio del 2000, mentre gli originali sono conservati al riparo dalle intemperie nel Museo di San Pietro all?Orto?. Per tutto il percorso del Museo è stata realizzata una nuova pannellistica che ha volutamente ripreso la grafica dei pannelli collocati nel 2020 lungo i percorsi archeologico-naturalistici al lago dell?Accesa. I testi, tutti tradotti in inglese, sono scritti con un linguaggio semplice pur nella correttezza scientifica, in modo che le informazioni siano accessibile a tutti. Non solo, ma è stato utilizzato il font exo, indicato come font a maggiore leggibilità rispetto a quelli spesso utilizzati nei pannelli. I percorsi scientifici e i testi sono stati curati, ognuno per le sue competenze, da Biancamaria Aranguren, Attilio Galiberti, Stefano Giuntoli, Roberta Pieraccioli, Giovanna Santinucci. Allestimenti, grafica e pannelli sono 42 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 di Ara Cooperativa Archeologia, che ha lavorato anche con la ditta GIME e con la SEMAR. Gli impianti sono stati curati dalla ditta Solari, mentre il montaggio delle luci (fornite dalla ditta MEF di Venturina), le tinteggiature e molto altro sono stati curati dalla squadra esterna del Comune. Il coordinamento generale su tutto il progetto di riqualificazione del Museo per la parte impiantistica è stato seguito da Sabrina Martinozzi, architetto del Comune, con la collaborazione di Gregorio Pettorali, per la parte scientifica da Roberta Pieraccioli, direttrice dei Musei, con la collaborazione di Giovanna Santinucci . È in corso di completamento l?inserimento dei testi in italiano e in inglese sulla piattaforma izi.Travel dove, con un progetto dei Musei di Maremma, sono già state inserite le audioguide (che si possono sia leggere che ascoltare, sia in italiano che in inglese) per la Torre del Candeliere, il Museo di San Pietro all?Orto e la Miniera. Nel prossimo numero pubblicheremo un focus sulle tre perle del Museo: l?Oreopiteco, una scimmia di 10 milioni di anni trovata per la prima volta a Montebamboli vicino a Massa Marittima, la Stele di Vado all?Arancio, un esemplare unico nel panorama delle stele eneolitiche (III millennio a. C.) e l?Eracle callinico, una preziosa scultura in bronzo legata alla ?questione di Vetulonia? VIVI EVENTI Sovana, torna a splendere l?area monumentale della Tomba dei Leoni Dopo lunghe vicissitudini amministrative, strascichi legali e giudiziari, è stato riaperto a Sovana uno dei suoi siti etruschi più importanti e significativi, un vero gioiello di grande valore storico e culturale, ovvero il complesso monumentale, conosciuto come Tomba dei Leoni, nei pressi della ?Ildebranda? la tomba simbolo della Necropoli DI RENZO VATTI 44 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 S ovana ha riscoperto uno dei suoi siti etruschi più importanti e significativi. Un vero gioiello di grande valore storico e culturale. Stiamo parlando del complesso monumentale, conosciuto come Tomba dei Leoni, nei pressi della ?Ildebranda? la tomba simbolo della Necropoli, indagato negli anni Ottanta del secolo scorso dall?allora Soprintendenza Archeologica della Toscana, dopo che era stato già parzialmente descritto da Ranuccio Bianchi Bandinelli nella sua monografia dedicata a Sovana. Siamo agli inizi del Novecento e lo studioso, scrivendo della platea artificiale posta a fianco della tomba Ildebranda, sottolineava il forte degrado in cui versavano i monumenti. D?altra parte, l?indagine della Soprintendenza Archeologica non aveva prodotto grandi risultati e l?area, di proprietà privata, era stata poi recintata. La sua acquisizione al Patrimonio pubblico risale al 2017 a completamento di un lungo percorso condotto dal Comune di Sorano per ottenere il riconoscimento come pubblica, dell?area della Tomba Ildebrenda. Riconoscimento che è arrivato dopo una quasi ventennale vicenda giudiziaria che ha visto il Comune prima soccombere e poi ottenere in Appello la soluzione che ha portato ad un accordo con la proprietà privata. Ad Est della tomba dei Leoni, appena oltre la tomba a semidado, è collocata un?altra struttura a edicola. Dell?architettura rupestre si conserva un masso cubico con tracce degli spioventi sul lato destro e tracce di una nicchia rettangolare poco profonda in facciata con indicazione della falsa porta. Ad eccezione di due sole tombe, una a semidado con monumento rupestre parzialmente conservato ed una con piccola camera senza corridoio di accesso Precede la tomba dei Leoni un?altra tomba a edicola con fronte colonnata, nota come tomba della Ficaiòla per la presenza in passato di un folto caprifìco posta nell?ordine inferiore, tutte le altre strutture funerarie dell?area monumentale, collocabili sul finire del IV secolo a.C., si caratterizzano per l?impianto architettonico cosiddetto a edicola, una realizzazione originale nel panorama etrusco tipica delle necropoli sovanesi. La tomba dei Leoni è caratterizzata da un grande blocco tufaceo isolato su tre lati, con un profondo vano in facciata delimitato da ante sporgenti verso l?interno. Un frammento di tufo scolpito con un demone femminile alato poteva appartenere al frontone, suggerendo quindi la presenza di un timpano decorato, sorretto da capitelli d?anta conformati a sfinge, come indica il recupero di un altro blocco di tufo così figurato. In linea con le ante sono presenti due bassi podi sui quali erano posti di guardia due grandi leoni in attacco, di cui sono oggi ancora visibili le zampe. Ben conservate le scalinate laterali che conducevano alla parte alta del monumento. nato nel corridoio di accesso alla camera. L?architettura rupestre è quasi del tutto franata ma sono ancora visibili il vano rettangolare, sul fondo del quale restano tracce di intonaco, le ante lievemente sporgenti verso l?interno e, fra di esse, due colonne di tipo tuscanico di cui restano le basi. In asse con le ante, resti dei bassi podi sui quali erano, verosimilmente, figure di leoni oggi non più conservati. Assenti i resti del frontone, con tutta probabilità decorato come attestano le altre tombe simili. Ad una quota inferiore rispetto alle imponenti architetture rupestri si trovano i lunghi e profondi dromoi attraverso i quali si accedeva alle camere sepolcrali. Tutti i corridoi si presentano in asse con il monumento ed erano caratterizzati, con ogni probabilità, da gradini scavati nel tufo che permettevano un ingresso più agevole. Le due camere principali, appartenenti rispettivamente alle tombe a edicola dette della Ficaiòla e dei Leoni, sono piuttosto grandi e presentano una pianta cruciforme con i banconi di deposizione su tutti i lati. Evidentemente le stesse erano destinate a più persone probabilmente componenti della stessa famiglia. Le tombe, depredate in antico, presentano quasi tutte parte del blocco di chiusura in tufo rimasto in posto. È lo stesso Ranuccio Bianchi Bandinelli, nella sua monografia su Sovana, a descrivere i fori praticati dai saccheggiatori che permettono ancora oggi il collegamento tra una camera e l?altra. PRIMO PIANO ? VIVI ? 45 VIVI ???? Il recupero del complesso monumentale della Tomba dei Leoni è stato possibile grazie ad un finanziamento ottenuto dal Comune nell?ambito del progetto ?RACINE? che ha visto come capofila Anci Toscana Come per il resto della necropoli le camere, scavate nel banco tufaceo, si presentano completamente disadorne, eccetto in alcuni casi dove il soffitto è decorato a cassettoni o displuviato a imitazione della casa etrusca. Questa parte dell?area archeologica sovanese, come già ricordato, venne indagata e ripulita tra la fine degli anni Ottanta e gli inizi degli anni Novanta del secolo scorso dall?allora Soprintendenza Archeologica della Toscana. A causa della presenza sulla piattaforma tufacea di numerosi dromoi, profondi anche fino ad otto metri, numerose tombe a fossa e blocchi tufacei sparsi su tutto il pianoro, appartenenti all?apparato decorativo delle strutture architettoniche, venne stabilito di recintare l?area per impedirne l?accesso incontrollato del pubblico. Nel 2017 il terreno sul quale insistono i monumenti è stato acquisito al patrimonio comunale e, di conseguenza, si è potuta progettare la riqualificazione dell?area archeologica con la possibilità di una fruizione controllata. La tomba, nota anche come Poggio Felceto con soffitto a cassettoni, appartiene al nutrito gruppo di tombe a edicola con fronte colonnata e timpano decorato, ben note e tipiche nella necropoli etrusca di Sovana. La tomba è caratterizzata nella soprastante architettura rupestre da un masso tufaceo lavorato e isolato su quattro lati, su cui sono ancora leggibili gli spioventi 46 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 del tetto con l?indicazione dei coppi. È presente un vano rettangolare con ante, fra le quali sono ancora presenti le basi di due colonne di tipo tuscanico. Si conservano solo tracce della coppia di leoni su podio davanti alla fronte colonnata del sepolcro. Sebbene l?orientamento dell?architettura rupestre sia a Sud, il ripido corridoio di accesso alla camera funeraria principale, intaccato da quello della tomba Ildebranda, si apre insolitamente sul lato occidentale del monumento che risulta inoltre costruito ad una quota molto più elevata delle adiacenti due tombe del lato orientale di Poggio Felceto (tomba della Ficaiòla; tomba del Leoni), forse per carenza di spazio. La camera funeraria principale, probabilmente destinata a più individui, ha una pianta cruciforme e banchine di deposizione su tutti i lati. Particolarmente interessante è la decorazione del soffitto a cassettoni, da cui il nome con cui il monumento è conosciuto. In questa cella Bianchi Bandinelli recuperò, nei primi anni del Novecento, alcuni frammenti di materiali ceramici scampati ai saccheggi precedenti che permettono di datare la tomba alla fine del IV secolo a.C. Nel 1975, inoltre, durante lavori di ripulitura dell?area, fu individuata casualmente nella parete di sinistra del corridoio di accesso una piccola camera di forma quadrangolare, con tre banchine di deposizione sui lati. Il contesto, intatto, ha restituito un ricco corredo formato da vasellame ceramico e in bronzo di particolare pregio che confermano per l?intero complesso funerario l?inquadramento proposto per la camera principale. Il corredo è oggi esposto presso il Museo di San Mamiliano a Sovana. Il recupero del complesso monumentale della Tomba dei Leoni è stato possibile grazie ad un finanziamento ottenuto dal Comune nell?ambito del progetto ?RACINE? che ha visto come capofila Anci Toscana. Nello scenario suggestivo della Tomba Ildebranda, il Sindaco di Sorano Pierandrea Vanni, ha ringraziato prima di tutti ?lo staff del Comune che ha lavorato intensamente sulla parte progettuale e alla realizzazione pratica dei lavori e cioè gli Architetti Roberto Merli e Simona Boncori e la Dott.ssa Lara Arcangeli?. Il Sindaco ha poi ricordato il ventennale impegno del Comune, quasi sempre da solo, per affermare la proprietà pubblica della Tomba Ildebranda. ?Ci siamo fatti carico ? ha aggiunto ?, di una complessa vicenda giudiziaria resa ancor più complicata da una stupefacente sentenza di primo grado, ma lo abbiamo fatto col massimo impegno consapevoli della posta in gioco. Oggi grazie anche a quella vicenda, il complesso della Tomba dei Leoni è aperto al pubblico, pur con alcuni accorgimenti, e inserito nel Parco Archeologico della Città del Tufo?. MAREMMA DA SCOPRIRE Il nuovo volto dell?antica chiesa di San Nicola di Sorano Ultimato il restauro della chiesa di San Nicola di Sorano interessata nei mesi scorsi da un intervento globale che ha riguardato l?edifico sacro, la sua architettura ed il suo apparato decorativo in modo da risolvere una volta per tutte le varie problematiche relative sia al consolidamento che all?adeguamento liturgico ed anche tecnologico degli impianti DI ANGELO BIONDI Sorano nel sec. XVII N el corso dell?anno 2020 la chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari di Sorano, che ha il titolo di Collegiata, è stata sottoposta ad importanti restauri e ad una riorganizzazione complessiva degli spazi liturgici, che hanno restituito un volto nuovo e armonioso dell?edificio sacro. La chiesa di San Nicola, infatti, presentava numerosi problemi statici, comparsi già da qualche anno, i quali avevano avuto soluzioni provvisorie o erano rimasti insoluti; inoltre, nel tempo erano stati effettuati interventi parziali anche con materiali di varia natura e provenienza, che avevano creato situazioni incongrue e disarmoniche rispetto all?architettura e alle caratteristiche della chiesa. Il giovane e intraprendente parroco don Antonio Minucci, da poco nominato, ha deciso coraggiosamente di affrontare in modo globale il restauro della chiesa con una visione progettuale completa dell?edifico sacro, della sua architettura e del suo apparato decorativo così da risolvere una volta per tutte le varie problematiche relative sia al consolidamento e restauro che all?adeguamento liturgico ed anche all?adeguamento tecnologico degli impianti. La chiesa di Sorano è stata riaperta al culto il 6 dicembre 2020, festa del patrono San Nicola di Bari, ma a causa della pandemia è stata rimandata la consacrazione e l?inaugurazione solenne, che avverrà il 15 agosto 2021, festa della Madonna Assunta, la quale dà inizio a Sorano a tre giorni consecutivi di festa, PRIMO PIANO ? VIVI ? 49 VIVI ???? La chiesa di Sorano è stata riaperta al culto il 6 dicembre dello scorso anno, festa del patrono San Nicola di Bari, ma a causa della pandemia è stata rimandata la consacrazione e l?inaugurazione solenne, che avverrà il prossimo 15 agosto, festa della Madonna Assunta, la quale dà inizio a Sorano a tre giorni di festa, ricorrendo il 16 agosto San Rocco e il 17 la compatrona Santa Felicissima, il corpo della quale è conservato nella Collegiata soranese Collegiata di Sorano ricorrendo il 16 agosto San Rocco, a cui i soranesi sono molto legati, e il 17 la compatrona Santa Felicissima, il corpo della quale è conservato nella Collegiata soranese. La chiesa di Sorano nella storia La chiesa di San Nicola da Bari risale al XII secolo, quando avvenne l?incastellamento cioè la concentrazione degli L?altare della cappella del SS. Crocifisso 50 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 abitanti sparsi nella campagna attorno all?alta rupe di Sorano, che offriva eccezionali possibilità di difesa. La chiesa fu costruita appena fuori delle mura del castello e nei secoli del Medioevo fu utilizzata anche per il ?parlamento? ossia per le riunioni di tutti i capifamiglia di fronte alla necessità di prendere importanti decisioni, tanto più che Sorano nel XIII secolo era divenuto uno dei maggiori fortilizi della Contea Aldobrandesca. Diversi fortunati ritrovamenti, avvenuti nel 1988 durante lavori di sistemazione di alcuni locali retrostanti la parte absidale della chiesa, aiutano a far luce su periodi oscuri e avari di notizie. Nell?intercapedine di una muraglia furono trovati due antichi reliquari di legno, uno dei quali conteneva una pergamena, scritta in caratteri gotici, che testimoniava la ricognizione delle reliquie nel 1285, pochi anni prima della fusione della campana maggiore datata al 1291 e ancora presente sul campanile della chiesa; inoltre, furono rinvenuti molti frammenti di un?opera in terracotta (probabilmente un grande tabernacolo), tra cui una lastra completa con un angelo in rilievo, e la parte superiore di una Madonna in ceramica invetriata nello stile robbiano, molto bella e delicata. Questi materiali erano stati gettati alla rinfusa nell?intercapedine come riempi- mento, mentre alla base di un muro fu trovato un altro tabernacolo, ricavato in un unico blocco di nenfro con una data incompleta, ma collocabile nella seconda metà del ?400. Agli inizi del XVI secolo il conte Niccolò III Orsini, famoso condottiero tra i maggiori d?Italia, avviò importanti lavori di rinnovamento monumentale ed artistico nella Contea secondo i nuovi canoni rinascimentali e ne furono comprese pure le chiese di Pitigliano e di Sorano, per le quali ottenne anche il titolo di Collegiata Insigne con Collegio di canonici. Interventi successivi hanno profondamente modificato la chiesa di San Nicola e poco rimane della trasformazione avvenuta ai tempi di Niccolò III: il portale, il fonte battesimale, datato all?anno 1500 e due acquasantiere baccellate. Infatti, nel periodo delle riforme illuministiche in Toscana, dovute al Granduca Pietro Leopoldo di Lorena, anche la Collegiata di Sorano fu profondamente trasformata assieme alla canonica, su progetto dell?architetto fiorentino Giuseppe Rosso e riconsacrata nel 1789. La chiesa, a croce latina con breve transetto e ad una sola navata, fu notevolmente ampliata con l?aggiunta di una seconda navata a sinistra, assumendo l?insolita forma, che conserva ancora oggi; inoltre, in fondo a questa seconda Il Corpo Santo di Santa Felicissima navata fu ricavata un?ampia cappella, poi decorata in forme baroccheggianti e dotata di un?artistica cancellata in ferro battuto dai Selvi, famiglia eminente di Sorano, cui appartenne mons. Fabrizio Selvi Vescovo di Grosseto (1793-1835). Nel periodo in cui la Contea di Pitigliano era governata dal cardinal Giovancarlo Medici (1635-1663), fratello del Granduca Ferdinando II, Sorano fu colpito da una forte carestia e da una fiera epidemia con grave mortalità per due anni: 1658 e 1659. In tale occasione, probabilmente dallo stesso cardinal Giovancarlo, fu donato alla chiesa di San Nicola uno stupendo Crocifisso ligneo, ritenuto di scuola donatelliana per la sua perfetta anatomia, per il quale si sviluppò una notevole devozione da parte dei soranesi, che hanno tramandato anche pie leggende riguardo a questa Sacra Immagine miracolosa. Negli anni 1772-1773 la chiesa di Sorano si arricchì di un corpo santo: quello di Santa Felicissima, estratto dalle catacombe di San Ciriaco a Roma. L?iniziativa fu di alcuni soranesi: Giuseppe Leandri, Paolo Pagni e specialmente Antonio Magnani, che si trovava a Roma al servizio dei Principi Ruspoli, i quali lo aiutarono a raggiungere l?intento. Il Magnani si incaricò della vestizione e dell?urna, impegnando abili artisti romani; infine, l?urna con il corpo santo fu portata a Sorano, con tutte le cautele, da una squadra di 12 giovani soranesi, che fecero a piedi tutto il tragitto da Roma per strade impervie. L?11 ottobre 1772 avvenne l?ingresso solenne in Sorano fra il giubilo della popolazione, che si accalcava dietro la processione fino alla Collegiata. Il Capitolo stabilì al 17 agosto la festa di Santa Felicissima, dichiarata compatrona di Sorano, e tale data fu confermata poi dal Vescovo di Sovana, il quale nel 1777 emanò un apposito Regolamento per le feste della Santa martire. L?urna fu collocata sotto l?altar maggiore, ma successivamente fu trasferita sotto l?altare della cappella del SS. Crocifisso. Nella seconda metà dell?Ottocento l?Arciprete don Angelo Busatti commissionò una serie di opere ad un valente ebanista soranese: Antonio Comastri, che raggiunse vette di vera e propria arte nella lavorazione del legno. La Collegiata così venne dotata di un bel coro ligneo a tredici sedili, di uno stallo a tre sedili, di una porta e di una controporta, tutti artisticamente intagliati. Più recentemente, nel 1957 il parroco don Enzo Baccioli mise mano ad importanti restauri nella chiesa di San Nicola con rifacimento del tetto e del pavimento, sotto il quale furono rinvenute molte sepolture in fosse o in alcune stanze poste centralmente fin sotto l?altar maggiore e nella navata di sinistra. Nel corso dei lavori venne costruito un nuovo grande altar maggiore, ricco di marmi policromi, furono aperte quattro finestre protette da vetri decorati a motivi geometrici e due rosoni con vetrate istoriate. Nel 1967 vennero fatti alcuni restauri alla cappella del SS. Crocifisso e nello stesso anno, l?11 marzo, la Collegiata di Sorano vide l?ordinazione sacerdotale di don Angelo Comastri, destinato a diventare vescovo e poi cardinale di Santa Romana Chiesa. Il cardinal Comastri negli ultimi anni ha donato alla chiesa del suo paese natale importanti reliquie di tre Santi recenti: San Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta, Padre Pio da Pietralcina. Nel 1970 don Enzo Baccioli fece trasferire da Siena nella chiesa di Sorano i resti mortali di mons. Fabrizio Selvi, che furono solennemente tumulati sulla parete della navata di sinistra alla presenza del cardinal Pericle Felici; con gli attuali restauri sono stati spostati nella parete della cappella del Crocifisso insieme con la lapide sepolcrale. Le recenti nuove norme liturgiche, secondo cui si celebra la Santa Messa PRIMO PIANO ? VIVI ? 51 VIVI Collegiata di Sorano, l?area presbiteriale rinnovata ???? Nel complesso la Collegiata di San Nicola di Bari di Sorano presenta oggi un volto rinnovato, che accoglie i fedeli ed i visitatori nell?armonia dei suoi elementi architettonici, nel decoro delle sue opere artistiche, nella luce dei suoi colori tenui e caldi stando di fronte al popolo, hanno determinato il rimaneggiamento del presbiterio, dove è stato demolito il grosso altare e la balaustra già costruiti da don Enzo negli anni ?50; così sono stati portati ?a vista? gli stalli del bel coro ligneo ottocentesco, che prima rimanevano dietro l?altare. Il volto nuovo della chiesa di Sorano I consistenti lavori di consolidamento e restauro effettuati nel 2020 pur mantenendo l?impianto settecentesco della Collegiata di San Nicola di Bari, hanno apportato pure alcune importanti modifiche nel suo assetto funzionale. Sono stati regolarizzati gli spazi liturgici con l?ampliamento della cappella del SS. Crocifisso e l?arretramento dell?area presbiteriale, in buona parte rinnovata con un nuovo altar maggiore e un nuovo ambone in marmo di Carrara. L?altar maggiore, bello nella sua semplicità, è diviso frontalmente in tre parti da paraste con croce greca dorata al centro. L?ambone, molto appariscente, si eleva dal primo dei quattro gradini, che salgono al presbiterio e presenta scolpiti, sulla fronte verso i fedeli, l?Agnello entro un cerchio e agli angoli i simboli, più piccoli, dei Quattro Evangelisti. Sui pilastri intorno alla navata principale sono state inserite le Stazioni di un?artistica Via Crucis di ceramica invetriata del noto scultore Ugo Zaccagnini, che ha sostituito la Via Crucis, precedentemente donata a don Enzo dallo scultore Arnaldo Mazzanti. 52 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 Le modifiche più consistenti sono state realizzate nella navata di sinistra, che è stata suddivisa da pareti divisorie per formare tre cappelle, creando nuovi spazi specificamente dedicati. La ?Cappella del SS. Crocifisso?, già esistente, è stata ampliata fino a raggiungere il limite della navata centrale con il conseguente spostamento dell?artistica cancellata in ferro ottocentesca, restaurata dall?abile artigiano Guido Ricci Masè di Pitigliano; in tal modo la cappella ha assunto uno spazio sufficiente anche per la celebrazione delle messe feriali. L?altare della cappella con la venerata Immagine del SS. Crocifisso è stato riportato alla situazione originaria, recuperando i colori delle quattro colonne in finto marmo, i capitelli dorati, la nicchia con la cupoletta a conchiglia e la trabeazione sormontata dallo stemma dei Selvi con angioletti dorati intorno. La seconda cappella, posta centralmente, è divenuta la ?Cappella del Battesimo?, dove è stato spostato il fonte battesimale cinquecentesco; sulla parete a destra è stato appeso il quadro rappresentante San Giovanni Battista del pittore fiorentino Giovanni Fraschetti. La terza cappella, vicina alla seconda porta di entrata della chiesa, è diventata la ?Cappella dei Santi Patroni?. Sopra l?altare al centro della cappella, si conserva il corpo di Santa Felicissima entro l?urna inserita sotto un timpano sorretto da quattro pilastrini. Il corpo della Santa è stato sottoposto a ricognizione, autorizzata dalla Congregazione delle Cause dei Santi, e ?ricostruito? come quello di una giovane martire romana, vestito di una semplice tunica bianca con la palma del martirio in mano. A destra, sopra un piedistallo addossato alla parete, è stata posta la statua del patrono San Nicola di Bari. I lavori effettuati nella chiesa hanno permesso anche di riportare alla luce colori originali e antichi elementi decorativi non più visibili o alterati da successive coperture di intonaci. Nella volta sopra l?altar maggiore è stata recuperata una raggiera dipinta con il simbolo JHS al centro, circondata da un cordone dorato a foglie continue, di epoca precedente; in ciascuno dei quattro angoli della volta è dipinta una rosetta e sotto palme intrecciate un cartiglio con il nome di una delle quattro Virtù Cardinali: Sapienza, Giustizia, Fortezza, Temperanza. Nella cupola della cappella del SS. Crocifisso è stata riportata alla luce una interessante e delicata decorazione dipinta baroccheggiante, divisa in quattro parti con lo stemma Selvi al centro, costituita da elementi fantastici con motivi vegetali, angioletti, cornucopie ecc., di cui si era persa completamente la memoria. Nel complesso la Collegiata di San Nicola di Bari di Sorano presenta oggi un volto rinnovato, che accoglie i fedeli ed i visitatori nell?armonia dei suoi elementi architettonici, nel decoro delle sue opere artistiche, nella luce dei suoi colori tenui e caldi. LA GALLERIA RIAPRIRÀ A SETTEMBRE MAREMMA DA SCOPRIRE Caldana, uno straordinario borgo di Maremma che non ti aspetti! Caldana è un piccolo borgo situato nell?entroterra collinare maremmano nella zona di Gavorrano. Uno di quei borghi che non ti aspetti per la storia che cela e per i gioielli architettonici che incredibilmente e quasi inspiegabilmente custodisce, al punto che viene quasi da chiedersi come mai siano proprio lì. Prima parte TESTO DI DAVID BERTI - FOTOGRAFIE DI GIUSEPPE GUERRINI A circa 30 km a nord di Grosseto, su un?amena collina a 178 metri sul livello del mare, è adagiata Caldana: il borgo che non ti aspetti! Quello spesso tralasciato dalle guide turistiche e poco conosciuto anche dai locali, ma capace di rapire il cuore. Un antico feudo che racchiude gioielli architettonici. Inspiegabili. Proprio così. Molti si chiedono come tali bellezze possano trovarsi in un piccolo paese della Maremma. Ma Historia est magistra vitae e ogni pietra di Caldana ne è intrisa. Quindi, lasciamola parlare che ci spiegherà tante cose. Pronti a partire? Alcuni erti tornanti, disegnati tra argentei oliveti, mi conducono all?abitato. Lasciata la macchina, mi dirigo verso il centro storico. Mi accoglie una piazza sulla quale si erge una costruzione imponente. Meraviglia, stupore! Sono disorientato. Dove mi trovo? Quel monumento semplicemente non dovrebbe essere lì. La facciata in travertino di una chiesa, che richiama nella forma il fronte degli antichi templi greci, si slancia armonica ed elegante al cielo. Trasporta via. Eleva l?anima verso l?alto espandendola e, allo stesso tempo, pianta il corpo a terra, facendolo percepire piccolo e pesante. Chiunque l?abbia disegnata è riuscito nell?intento di evocare la grandezza, la potenza e il mistero di una forza trascendente che sembra governare il cosmo e alla quale si debba avvicinarsi con riverenza e umiltà. Raggiungo l?ingresso. Una targa indica che sono al cospetto del Tempio di San Biagio, dichiarato Monumento Nazionale. Lo stile dell?interno ricorda quello delle chiese fiorentine rinascimentali. L?austera magnificenza si sposa con la sacra atmosfera che vi si respira. La mia attenzione viene catturata da due tele del Seicento e dall?affresco dietro PRIMO PIANO ? VIVI ? 55 VIVI Nella foto il Tempio di San Biagio; affresco dell'altare maggiore di Giuseppe Nicola Nasini con San Biagio e san Guglielmo in adorazione del Crocifisso ???? Tra le perle di questo angolo di Maremma vi è senza dubbio la Chiesa di San Biagio, con la sua facciata in travertino, che si slancia armonica ed elegante al cielo, richiamando nella forma il fronte degli antichi templi greci 56 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 l?altare maggiore, attribuito a Giuseppe Nicola Nasini, che ritrae San Biagio e San Guglielmo in adorazione del Crocifisso. Esco. Attratto da un panorama mozzafiato, prendo una stradina al lato destro del tempio. Boschi si estendono sconfinati: quelli delle Colline Metallifere e, oltre, quelli di Poggio Ballone. Un?onda verde che sembra in procinto di abbattersi su di me e di travolgere ogni cosa. Galleggiando al margine di questo mare smeraldo, seguo il perimetro della chiesa. All?improvviso? «Un luogo incantato, vero?» Sobbalzo. Una donna è appoggiata al battente di una vecchia e massiccia porta di legno. «Senza dubbio». «Sei un turista?» «In verità, sono qui per scrivere un articolo su Caldana» replico. «Piacere, sono Gina Redi. Forse pos- so esserti di aiuto, seguimi». Varchiamo il portale. Appena gli occhi si abituano al cambio di luce, si delinea un vasto ambiente. Uno sconnesso pavimento in pietra conduce verso il basso tra immani volte. A terra, antichi attrezzi per il lavoro nei campi. Un giogo parla di fatica di uomini e animali. Più scendiamo, più la temperatura diminuisce. Nella foto, Caldana sotteranea, ampio vano di un articolato complesso ipogeo nei pressi del Tempio di San Biagio; sotto la stele all'interno del Tempio di San Biagio che commemora l'appartenenza di Marcello Austini all'Insigne sacro e militare ordine di Santo Stefano con il grado di Balì Aperture nei muri lasciano intravedere ampi vani. Un alone arcano, il cui effetto viene amplificato da luci soffuse che rischiarano questi sotterranei, inquieta e affascina contemporaneamente. «Tutto il paese ha un?estensione speculare nel sottosuolo. Qui ci troviamo pressappoco sotto il Tempio di San Biagio». «Come in alto, così in basso». «Vedo che conosci la tavola smeraldica» osserva sorpresa. «Per cosa veniva adoprato questo luogo?» «In tempi recenti, funse da magazzino e cantina. Ma, in un lontano passato, non si può escludere che fosse usato come stalla per i cavalli dei nobili in visita alla roccaforte. Un?ipotesi azzardata lo vuole anche sede d?incontri di ordini cavallereschi». «Come si è arrivati a questa supposizione?» «Mario Zannerini, ex presidente del Comitato Storico del paese, ormai disciolto dal 2002?» Gina mi racconta che un giorno una studiosa francese, in vacanza nel borgo e appassionata alle vicende dei templari, lo contattò. Lo mise al corrente che, nel corso di alcune ricerche, si era imbattuta in un documento in cui si parlava di un certo Cione Di Beretone dei nobili di Caldana, appartenente all?ordine dei templari. Costui, nel 1307, con l?inizio del processo per la loro soppressione, fu prima arrestato e poi condannato al rogo. «Sulla base di ciò, l?ipotesi non sembra così bizzarra». «Ma ora usciamo, facciamo un giro per il paese». Percorriamo incantevoli vicoli collegati tra loro da suggestivi passaggi dal soffitto in cotto e travi di legno che penetrano edifici finemente ristrutturati. Questo dinamico e inaspettato sviluppo di viabilità pedonale fa perdere l?orientamento, regalando senso di avventura e fascino al luogo. La mia accompagnatrice mi riferisce che a Caldana, in concomitanza della ricorrenza dell?Immacolata Concezione dell?8 dicembre, è allestito il mercatino di Natale. Nell?occasione, il paese si PRIMO PIANO ? VIVI ? 57 VIVI Nella foto la Cava di marmo brecciato Portasanta Fallani, corridoio litico che conduce a un vasto ambiente dalla forma ad anfiteatro ???? In questo piccolo borgo, fino al 1970, si estraeva un marmo brecciato di colore rosso tenue, quasi rosa, simile al Portasanta Classico adoperato nella costruzione di importanti opere architettoniche: dalla Basilica Romana di Roselle, alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, dal Duomo di Siena, alla Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri di Pisa 58 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 colora, prende vita. Suoni e profumi si diffondono nelle vie che brulicano di visitatori. Si aggirano curiosi tra le bancarelle, dove i commercianti locali espongono oggetti d?artigianato artistico. Dalle cantine fuoriescono golose fragranze che invitano a entrare per degustare bruschette con l?olio nuovo, polenta e dolci, tra i quali non può assolutamente mancare il Cialdone, la cui ricetta, tramandata di madre in figlia, deve rimanere rigorosamente segreta. Percorrendo la cinta muraria che collega i quattro bastioni, raggiungiamo il lato orientale del borgo che offre uno splendido belvedere sulla pianura di Grosseto e sulle sue colline. Alle nostre spalle ci sovrasta l?antico palazzo della nobile famiglia degli Austini. «A Caldana, fino al 1970, si estraeva un marmo brecciato di colore rosso tenue, quasi rosa, simile al Portasanta Classico» mi informa Gina. «Ne sono a conoscenza. Nel corso dei secoli, è stato adoperato nella costruzione di importanti opere architettoniche: dalla Basilica Romana di Roselle, alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, dal Duomo di Siena, alla Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri di Pisa. In epoca più recente è andato a impreziosire i rivestimenti interni di celebri monumenti nazionali, tra cui il Vittoriano, il Palazzo di Montecitorio, il Palazzo Madama?» «Però, sei preparato». «Ho condotto alcune ricerche su Caldana prima di venire. Ma un fatto è studiare le cose sui libri, un altro è vederle. Le due attività si devono integrare; in questo modo si sublima la realtà». «Ti va di fare un salto alla Cava Fallani? Ne rimarrai colpito. È appena fuori dal paese». Presa la strada per Ravi, accostiamo dopo un paio di chilometri in un piccolo spiazzo sulla sinistra. Un sentiero ci conduce a una sorta di dromos. Ciclopico, taglia, preciso come un bisturi, alte pareti di marmo brecciato. Percorrendo questo corridoio di titani, un?eco di gigante bellezza naturale rimbalza tra la Nella foto Bastione della cinta muraria di Caldana roccia levigata, proprio lì dove si posa lo sguardo. Sicuramente si tratta di un passaggio ricavato in tempi alquanto recenti. Infatti, fino al XVIII secolo, il marmo veniva estratto con lo stesso metodo usato dagli antichi Romani: si individuavano fessure nella roccia, vi s?inserivano dei pioli di legno che, una volta bagnati, si dilatavano forzando la pietra. Ma tale procedimento produceva tagli imprecisi. All?improvviso, il varco si apre in un grande anfiteatro litico. La bocca si schiude nello stupore della visione. Ruoto lentamente di 360 gradi, come a voler catturare la totalità dell?immagine con un impossibile grandangolo. Emetto una vocale. Forte. Secca. L?acustica è perfetta. Le torreggianti pareti agiscono da filtri: trattengono i suoni, riducono le frequenze più basse e preservano quelle alte. «Incredibile. È un?» «Teatro a cielo aperto» mi interrompe Gina. «Non molto tempo fa, portai qua la soprano Simona Parra. Rimase impressionata dalle risonanze di questo posto. Mi chiese perché l?amministra- zione locale non lo impiegasse per spettacoli teatrali o musicali». «È vero! Per di più, col buio, posizionando delle luci nei punti giusti, si creerebbe una scenografia superlativa». «Ho provato in tutti i modi a far capire al comune di Gavorrano quali potenzialità nasconda questa cava. Mi è sempre stato risposto che ci sono altre priorità. E pensare che basterebbero poche migliaia di euro per metterla in sicurezza». «Potrebbe veramente rappresentare un?importante risorsa per Caldana. Innescare l?organizzazione di una serie di eventi culturali che richiamerebbero molti visitatori». Gina tira fuori il cellulare dalla borsa. «Prima di andare via, devi assolutamente incontrare Mario Zannerini. Nessuno meglio di lui conosce la storia di questo paese». La vedo allontanarsi. Gesticola mentre parla al telefono. Quando torna? «Sbrighiamoci, ci aspetta davanti al Tempio di San Biagio». Fine prima parte VIVI MAREMMA DA SCOPRIRE Si arricchisce di nuove grandi opere il Giardino Viaggio di Ritorno di Lacquaniti È sempre più ricco di opere e soprattutto di spunti di riflessione il giardino di arte contemporanea ?Viaggio di Ritorno?, che lo scultore, bioarchitetto e performer Rodolfo Lacquaniti, ha iniziato a mettere insieme poco meno di venti anni fa, nella spianata di Piatto Lavato, sotto le colline di Buriano, nel comune di Castiglione della Pescaia. Un luogo speciale che merita certamente una visita TESTO DI LINA SENSERINI - FOTO DI MANFREDO PINZAUTI È la perfezione della sfera ciò da cui tutto ha inizio? O non è forse quella della forma cubica, più materiale e terrena? Religione e spiritualità, filosofia ed esoterismo, gli opposti che coincidono lo Yin del quadrato nero della materia e lo Yang del cerchio bianco dello spirito. Mancava dunque il solido quadrangolare accanto alla sfera, nel giardino di arte contemporanea ?Viaggio di Ritorno?, che lo scultore, bioarchitetto e performer Rodolfo Lacquaniti, ha iniziato a metter insieme poco meno di venti anni fa, nella spianata di Piatto Lavato, sotto le colline di Buriano, nel comune di Castiglione della Pescaia. E quel cubo che mancava lui lo ha realizzato, collocandolo a pochi metri dalla grande sfera di luce, in mezzo alle piante di olivo. Il Cubo nero, i Dischi di luce, la Famiglia Spam e Lympha sono le ultime quattro installazioni che l?artista ha creato pochi mesi fa e disseminato nel suo ormai celebre giardino, meta di 60 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 visitatori e turisti, critici d?arte e giornalisti, radio e tv, che hanno scoperto in questo angolo di Toscana ? un tempo ricoperto dalle acque limacciose dell?antico Lago Prile, la cui eredità è una spianata fertile dove oggi si estendono coltivazioni di ortaggi e girasoli ? un luogo di magia, arte, immaginazione, pace e spiritualità. Qui, dove lo scarto diventa arte, la creatività di Lacquaniti trova limiti solo nella disponibilità di materia prima e nel tempo che serve per realizzare le diverse opere. Sì, perché l?artista non usa materiale ?convenzionale? per dare forma alle sue idee, ma trasforma gli scarti, ovvero tutto ciò che un tempo ha avuto una funzione e che piano piano è diventato inutile, obsoleto, inutilizzabile, mentre tra le mani del sessantaquattrenne architetto calabrese trova nuova vita e nuovi significati: bottiglie, cocci, vecchi cd, tubi, dischi, pezzi di ferro, tini di vetroresina, pattini a rotelle, bambole, manichini, reti di pescatori, pezzi di attrezzi Rodolfo Lacquaniti all?interno del Cubo nero, una delle sue ultime opere PRIMO PIANO ? VIVI ? 61 VIVI Il cubo nero ???? Il Cubo nero, i Dischi di luce, la Famiglia Spam e Lympha sono le ultime quattro installazioni che l?artista ha creato pochi mesi fa e disseminato nel suo ormai celebre giardino, meta di visitatori e turisti, critici d?arte e giornalisti, radio e tv, che hanno scoperto in questo angolo di Toscana un luogo di magia, arte, immaginazione, pace e spiritualità 62 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 agricoli, vele da surf, parti meccaniche. Ci vorrebbero pagine e pagine per elencare tutto ciò che Lacquaniti ha usato per creare le sue opere d?arte. E allora non resta che vederle, lasciarsi trasportare dall?immaginazione, senza perdersi a cercare un significato, semplicemente godendosi la bellezza di questo viaggio senza tempo e senza spazio, in una ?bolla? in cui ogni visitatore si può riconoscere nel frammento di modernità trasformata in arte che si trova davanti. Intendiamoci può avere un senso anche divertirsi a riconoscere la vita precedente di ciò che Lacquaniti ha trasformato in una formica, nel visionario camper di Barselona, nei giocolieri di Transit, nei mutanti della straordinaria Garbage Revolution, negli angeli, nelle testuggini che accolgono il visitatore e gli mostrano il cammino verso il ritorno, che ha inizio varcando lo stargate della porta rossa all?inizio del percorso. Il cubo nero «L?idea di costruire un cubo è nata quando ho pensato di recuperare i chilometri di tubi per l?irrigazione a goccia, rimossi dalle coltivazioni di pomodori dello scorso anno, che giacevano in attesa di essere smaltiti», dice Lacquaniti, indicando un campo adiacente alla sua proprietà. «Ci sono voluti circa 2mila metri per fare un?opera che rappresentasse la perfezione materiale in contrapposizione alla sfera, simbolo della perfezione celeste. E mi sono messo al lavoro, con l?aiuto di mia moglie Letizia, stendendo i sottili tubi che i mesi arrotolati in mezzo al campo, avevano trasformato in un groviglio di plastica. Mentre li passavo tra le mani, avevo davanti agli occhi i migranti e gli operai che l?estate prima avevo visto lavorare in quel campo, pensavo alla vita e alle vicissitudini di ognuno e via via l?opera prendeva for- La famiglia Spam ma. Doveva essere qualcosa di perfetto, preciso, fortemente simbolico. Ed ecco il cubo, nero come i tubi di cui è fatto. Ho pensato alla simbologia che questa perfetta forma geometrica richiama: la Kaaba della Mecca, il cubo di Metatron, la Cabala, il Cubo nero e Saturno, i solidi platonici, senza trascurare e la simbologia filmica. Pensiamo a ?The Cube? o a ?Hypercube?, ma anche il monolite di ?2001. Odissea nello spazio?». Alla meraviglia dell?esterno, corrisponde l?emozione dell?interno: vuoto e pulito, ricorda una stanza giapponese. La ghiaia sul fondo, in mezzo il coperchio di un tino di vetroresina verniciato di nero e riempito d?acqua che lo trasforma in uno spazio di meditazione, aiutata dai giochi di luce tra le canne che, mosse dal vento, producono un rumore ogni volta diverso e dalle infinite suggestioni. Qui può concludersi il viaggio attraverso questo anno e mezzo di pandemia, iniziato con il camper di Barselona, che ora deve essere interiorizzato per ritrovare sé stessi. La famiglia Spam Insieme a questa, Lacquaniti ha ideato un?altra installazione, ?La famiglia Spam?, tre soggetti, accompagnati dal ?cane? Willy, cresciuti mangiando pop corn e guardando i Simpson a tal punto da prendere le sembianze di Marjorie Jacqueline Bouvier, detta Marge. «La famiglia Spam ? spiega Lacquaniti ? incarna lo stereotipo della famiglia normale che ha sviluppato appieno i desideri della macchina consumistica. Vive in un mondo virtuale guidata dal Grande Tele-fonino che riscrive continuamente la storia, usa solo sei volte gli indumenti e poi li butta senza riciclare, mentre tutti i santi giorni, senza protestare, viene assediata da una mon- tagna di messaggi-mail-spam. Riempie il carrello di Amazon di cianfrusaglie che per il 20 per cento nemmeno spacchetta. La famiglia Spam è ammalata, non riesce a capire lo stretto rapporto tra il nostro stress di consumo e le emissioni del cambiamento climatico e pandemico. Soffre nell?anima rinchiusa nelle piccole stanze, perdendo il valore di sacralità di sé stessa e dell?intero sistema che nutre il pianeta. Gli serve uno corto circuito per riprendersi il pacchetto energetico che gli è stato donato gratis nell?infanzia». Eppure, anche questa volta, come in altre opere solo a prima vista inquietanti, non manca il messaggio di speranza: una piccola riproduzione della Venere di Milo, dentro una gabbietta per canarini appoggiata su un tavolo accanto alla ?famiglia?. Lo sportellino è aperto... PRIMO PIANO ? VIVI ? 63 VIVI ???? Per chi fosse interessato a vedere il Giardino, è possibile prenotare una visita guidata con l?autore sulla pagina internet www.viaggiodiritorno.it/contatti-e-prenotazioni, dove ci sono anche le date delle visite già programmate fino a novembre I dischi di luce Poco più avanti, nel grande capannone dove fino a pochi mesi fa arrivava a compimento il viaggio di Lot e Sarah, ora Lacquaniti ha deposto i dischi di luce. Sono coperchi di tini in vetroresina, all?interno dei quali brilla una candela. Di notte la suggestione è di quelle che fanno accapponare la pelle. «Anche loro sono in viaggio. Sono le nostre anime? È la nostra energia? Sono gli Ufo? Non è dato saperlo, ma sono tra noi anche se non li vediamo», spiega Lacquaniti. Lympha Ma più di tutte, tra le nuove opere, colpisce Lympha, l?antica dea delle acque, fonte di vita per le creature mari- I dischi di luce ne ma anche fonte di alimentazione per quelle terrestri. La semplicità della sua veste bianca, la testa realizzata con agitatore magnetico, uno strumento utilizzato nei laboratori di analisi degli anni Sessanta, i pattini ai piedi, simbolo di gioventù e leggerezza, ne fanno una creatura di un altro mondo. È lei che arriva sulla terra, giovane e fresca, a dare la vita, ma anche a toglierla se l?uomo non impara a rispettare lei e l?acqua che essa rappresenta. «Serve entrare nel sistema infinito neutrale e sostare contemplando il silenzio per riprendersi la vera realtà fatta di piccoli e grandi gesti. Serve riscoprire l?amore donando l?humus vitale, la consapevolezza di far parte di un progetto straordinario che ci vede tutti un piccolo tassello dell?infinito creato», conclude l?artista. E il viaggio continua. Le visite Per chi fosse interessato a vedere il Giardino, è possibile prenotare una visita guidata con l?autore sulla pagina internet www.viaggiodiritorno.it/contatti-e-prenotazioni, dove ci sono anche le date delle visite già programmate fino a novembre. Ogni visita dura circa due ore, al costo di 15 euro per gli adulti e 10 per i ragazzi fino a 16 anni. Gratuito l?ingresso per i bambini sotto i sei anni. Info: tel. 335 5247472, mail giardinoviaggiodiritorno@gmail.com La gabbietta per canarini... Lympha 64 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 VIVI MAREMMA DA SCOPRIRE Montemerano, il fascino di un borgo medievale sospeso nel tempo Le tavole di Massimo Tosi ci portano a visitare l?incantevole borgo di Montemerano, inserito qualche anno fa tra i ?Borghi più belli d?Italia? che accoglie il visitatore in un mondo quasi fatato e fermo nel tempo. In ogni angolo e viuzza del suo centro storico si respira ancora l?atmosfera medievale che lo rende uno dei borghi più suggestivi della Maremma TESTO DI ELISABETTA RUSSO - TAVOLE DI MASSIMO TOSI La struttura urbana del paese illustrata da Tosi con una tavola a volo d?uccello 68 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 Una delle vie d?accesso del paese: la Porta grossetana, che si affaccia sulla bella piazza della Chiesa di S. Giorgio M ontemerano si presenta quasi magicamente adagiato su una collina di ulivi e cipressi tra Manciano e Saturnia, in posizione dominante sul verdeggiante territorio circostante. Colpisce da lontano lo sguardo anche del turista più distratto, ed ammalia i visitatori con il suo centro storico dove ogni angolo, viuzza, piazzetta parlano della storia millenaria di questo borgo che con i suoi palazzi antichi ha mantenuto intatto il suggestivo aspetto medievale. Basta immergersi nel silenzio del borgo per dimenticarsi di essere nel 21° secolo. Noto anche all?estero per la presenza del locale Caino, uno dei ristoranti stellati Michelin più ricercati, Montemerano offre ampia scelta di ospitalità turistica e di ristorazione, ed è spesso sede di eventi culturali e musicali. Da anni in estate accoglie nel suo suggestivo scenario i concerti di Morellino Classica Festival Internazionale di Scansano. È animato in vari periodi dell?anno da sagre e manifestazioni, tra cui la rassegna di musica popolare a luglio, la particolare Sagra della Trippa, specialità culinaria tipica della zona, a inizio agosto, la Festa delle Streghe a Novembre e ad Aprile la Festa di S. Giorgio, il Santo Patrono del paese, che si svolge con corteo in abiti d?epoca. Caratteristici negozietti con tipiche specialità alimentari e artigianali fanno da contorno ad una piacevole passeggiata dentro il borgo. La storia del paese di Montemerano risale alla fine del X secolo. L?edificazione della cinta muraria e dei possenti torrioni a difesa del paese è del XII secolo, quando fu feudo della potente famiglia degli Aldobrandeschi. Passò poi per via ereditaria ai Baschi nobili di area orvietana e nel XV secolo se ne impossessò Siena trasformandolo in un?imponente fortezza. Ma andiamo a scoprire con una passeggiata virtuale attraverso le tavole di Tosi gli angoli più significativi e suggestivi del borgo. La struttura urbana Con la prima tavola a volo d?uccello Tosi illustra la struttura urbana del paese: ?Montemerano si compone di un nucleo più antico in cima alla collina, al quale si unisce un grande insediamento urbano a ponente sviluppatosi posteriormente. Il nucleo antico è a forma di cuore e si sviluppa attorno alle sue pittoresche piazze interne. Le mura sono in pietra con base a scarpa ancora in parte visibili nonostante le case addossatevi. Il cassero, reso ormai illeggibile dai rifacimenti conserva un?alta torre quadrata assai rimaneggiata. Anche l?espansione di Ponente è protetta da mura delle quali sono rimasti ampi tratti talvolta con base a scarpa. Le cortine murarie sono intervallate da quattro torri; due ret- tangolari, una delle quali assai diruta, l?altra con base a scarpa, ma intonacata e molto alterata e due cilindriche con base a scarpa e cordone in travertino, una delle quali mozza. Questa nuova cinta ha due nuove porte, quella a nord è assai rifatta. A ridosso della chiesa di San Giorgio si stacca una terza cinta muraria che probabilmente non fu mai terminata. Resta soltanto un breve tratto che fiancheggia all?interno la chiesa e poi si interrompe.? La Porta grossetana Entriamo ora in paese attraverso una delle vie d?accesso, la Porta grossetana che si affaccia sulla bella piazza della Chiesa di S. Giorgio. ?Il disegno ? illustra Tosi ? raffigura la porta più moderna e munita di Montemerano. Dall?alto bastione circolare scarpato si stacca il nuovo tratto di mura con un camminamento, caratterizzato da grandi archi sia esterni che interni che corre sopra la porta del castello e collega il vecchio nucleo alla chiesa di San Giorgio e all?insediamento urbano più recente?. Citata dal 1382, la Chiesa di San Giorgio è un gioiello di arte romanica e conserva una tra le più ricche collezioni di opere rinascimentali in Maremma. La consacrazione avvenuta nel 1430 è ricordata in una lapide in caratteri gotici accanto all?ingresso. All?interno della Chiesa, oltre diversi affreschi di scuola PRIMO PIANO ? VIVI ? 69 VIVI La Piazza del Castello di Montemerano, tipicamente in stile medievale circondata da case in pietra ???? Viaggio alla scoperta degli angoli più significativi e suggestivi del borgo, la cui storia risale alla fine del X secolo, attraverso le tavole di Massimo Tosi La Pieve di San Lorenzo 70 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 senese, si trova la ?Madonna della Gattaiola?, dipinto del XV secolo, reso celebre dalla peculiarità di un foro circolare in basso, che pare sia stato fatto da un parroco, che usava il dipinto come porta di un magazzino, per far passare i gatti, da cui il nome dato al dipinto. Piazza del Castello Con la Chiesa alle spalle proseguiamo verso il centro storico per scoprire con le tavole di Tosi gli altri angoli significativi e suggestivi del paese. Percorrendo la caratteristica via centrale che ospita i tipici negozietti di specialità alimentari ed artigianali, si arriva alla bellissima Piazza del Castello e all?antica Pieve di S. Lorenzo. La Piazza del Castello di Montemerano, tipicamente in stile medievale circondata da case in pietra, era la più grande e più importante, nata in origine come piazza d?armi per i soldati che qui si addestravano. ?Un suggestivo arco ? spiega Tosi ? ci introduce nella pittoresca piazza del Castello. Immutata dal medioevo questa piazza emana un fascino unico. Sembra una quinta teatrale progettata con tutti gli elementi dell?edilizia urbana medievale, dal palazzotto nobiliare a destra alle case dei popolani sullo sfondo. Siamo nel nucleo centrale di Montemerano, ed anche nella sua parte più antica. La Pieve di San Lorenzo La Pieve risulta già esistente nel 1100, dedicata a San Lorenzo che fu il primo patrono di Montemerano. Nel XVI secolo fu sede della Compagnia laicale di San Lorenzo, che vestiva con una cappa rossa, in onore del martirio del santo. La confraternita fu soppressa dal Granduca Lorena Asburgo, nel 1780 e nell?occasione fu sconsacrato anche l?edificio. Il campanile è ancora oggi l?unico del paese. ?Il disegno ? sottolinea Tosi ? mostra l?antico edificio della Pieve di San Lorenzo con il suo Campanile merlato. L?edificio è stato trasformato in teatro e le funzioni liturgiche avvengono nella chiesa di San Giorgio situata oltre la bella porta civica che intravediamo in fondo al vicolo?. Non resta che programmare una piacevole visita allo stupendo borgo di Montemerano per godere della sua atmosfera incantevole ed unica ed immergersi nella sua suggestione medievale. Ai nostri lettori diamo appuntamento al prossimo numero con le tavole di Massimo Tosi alla scoperta di altri speciali luoghi storici e architettonici della Maremma. VIVI NOVITÀ È nata Argent?aria, l?essenza che ti fa respirare i profumi dell?Argentario Si chiama ?Argent?aria? ed è la novità ideata da Giuliano Picchianti, alla guida dell?azienda toscana Lavanderia Picchianti che da quasi cinquant?anni offre il meglio in termini di servizi per il turismo (dalla lavanderia, al noleggio, alla vendita di biancheria, tovagliato e accessori). La novità in questione è un?essenza, con una fragranza caratteristica che profuma di mare, di Maremma e soprattutto di Argentario G iuliano Picchianti, imprenditore che vive all?Argentario, da sempre sensibile ai progetti dedicati al suo territorio di appartenenza, è a capo di un?azienda, la Picchianti Srl, che da quasi cinquant?anni opera a stretto contatto con le strutture toscane e del Lazio che si occupano di turismo, con servizi dedicati di lavanderia, noleggio e vendita di biancheria, tovagliato e prodotti studiati per l?accoglienza turistica. Una bella realtà che non ha bisogno di presentazioni, perennemente attenta alla qualità e alla soddisfazione della propria clientela. A muovere le fila come spesso succede in chi fa impresa è la passione ed il desiderio di crescere e migliorarsi sem- Giuliano Picchianti 72 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 pre più. Molle queste ultime che hanno portato Giuliano Picchianti a sviluppare un altro progetto innovativo nel settore in questo caso delle essenze. È nata così, dalla volontà di un imprenditore capace, creativo ed al passo con i tempi, Argent?aria una suggestiva novità che sgorga dal cuore del Mediterraneo, crogiolo di culture, sapori, odori. Ma andiamo con ordine, partendo dalla descrizione dell?attività principale. I servizi offerti La Lavanderia Picchianti fornisce un servizio di noleggio per qualsiasi capo di biancheria piana e tovagliato del settore turistico alberghiero, ristorazione e residenze assistenziali. La proposta si articola su cinque linee principali, tra cui, nella Linea Tavola, trovano posto anche tovaglie da cerimonia e banchetti. Linea Letto e Bagno: lenzuola, lenzuola king size (cotone rasato), federe, copripiumini, piumini 100 gr/mq, copriletto, top-sheet, accappatoi, teli bagno, asciugamani viso, asciugamani bidet, lavette, scendibagno e scendiletto. Linea Tavola: coprimacchia, coprisedia, tovaglioli, runner, tovaglie 150x150 cm, tovaglie 180x180 cm, tovaglie da cerimonia 180x300 cm (colori bianco e crema), tovaglie da cerimonia rotonde diametro 315 cm (colori bianco e crema). Linea Spa e Mare: teli mare 100x180 cm, teli lettino mare 100x220 cm, teli piscina, teli spa, accappatoi, tappetini. Linea Residenze Assistenziali: lenzuo- la, traverse, teli bagno, bavagli, sacchi biancheria, coperte, coprimacchia, tovaglie, tovaglioli. Linea cortesia: sacchettino plastica camere, spazzolino e dentifricio, saponettina, bagno doccia e shampoo, cuffia per doccia, ciabattine spugna. Novità: sapone liquido monodose per bucato a mano, sapone liquido monodose per lavaggio piatti consigliati per le strutture turistico alberghiere. ?Alla stipula del contratto di noleggio-lavaggio ? spiega Giuliano Picchianti ? viene fornita una dotazione necessaria al corretto svolgimento dell?attività del cliente, che viene scrupolosamente consigliato e seguito in tutte le fasi della scelta. Con il servizio di noleggio il cliente ottiene numerosi vantaggi, quali il non doversi sobbarcare dei costi notevoli di acquisto, avere sempre la possibilità di cambiare colori e fantasie, non doversi preoccupare della normale usura dei capi che vengono costantemente reintegrati a cura della Lavanderia?. Il personale della Lavanderia Picchianti effettua il ritiro e la consegna della biancheria e del tovagliato nelle province di Grosseto, Siena, Firenze, Lucca e zone limitrofe con un servizio costante e preciso, calibrato alle necessità di ogni singolo cliente. L?efficienza dei mezzi e l?affidabilità del personale garantiscono un servizio sempre puntuale. Per i clienti che non vogliono avvalersi del servizio di noleggio e per tutti coloro che intendono acquistare biancheria o tovagliato, l?azienda mette a dispo- Nella foto la novità ?Argent?aria? PRIMO PIANO ? VIVI ? 73 VIVI ???? Un progetto destinato non solo alle strutture turistiche, ma che si presenta con il desiderio e l?auspicio di entrare nelle case e negli uffici di un vasto pubblico. Un?esperienza sensoriale che parte dal cuore del Mediterraneo, dedicata a chi ha l?Argentario nel cuore sizione un ampio catalogo di prodotti in vendita a prezzi veramente concorrenziali. La novità Argent?Aria Fin qui l?attività per così dire istituzionale. La continua ricerca di Picchianti in termini di qualità e novità di servizi da proporre ai propri clienti, ha da poco dato origine all?idea di Argent?aria. ?Ispirata alla mediterraneità dell?Argentario, Argent?aria ? è lo stesso Picchianti a spiegarlo ? è una fragranza che inebria immediatamente con sentori di frutti estivi, avvolge con decise note marine e coccola con sensazioni legnose, muschiate. È come la brezza di mare che spira sulla costa dell?Argentario, sposa gli aromi della macchia mediterranea, dei frutti delle terrazze sul mare e sale sul promontorio tra i legni dei fusti delle pendici?. I profuma-biancheria 74 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 Il kit cofanetto completo ?two senses box? La costa dell?Argentario è protagonista anche del libro fotografico curato da Andrea De Maria inserito nel cofanetto ?two senses box?, un modo per coinvolgere i sensi pienamente. De Maria, fotografo, anch?egli figlio dello ?Scoglio?, ritrae il promontorio da oltre trent?anni. Dato lo speciale sodalizio con Giuliano Picchianti, diventa responsabile dell?immagine, comunicazione e sviluppo del progetto Argent?aria per Picchianti Srl, progetto destinato non solo alle strutture turistiche, ma che si presenta con il desiderio e l?auspicio di entrare nelle case e negli uffici di un vasto pubblico. Un?esperienza sensoriale che parte dal cuore del Mediterraneo, dedicata a chi ha l?Argentario nel cuore. I profuma-biancheria Ma non finisce qui. Perché Giuliano Picchianti ha pensato anche ad una serie di profuma-biancheria, con diverse essenze ?da scegliere ? è lo stesso Picchianti a spiegarlo ? in forma personalizzata ed a proprio piacimento attraverso un percorso olfattivo che soddisfi i diversi gusti individuali e porti ad individuare quella fragranza preferita che ?vestirà? la camera e l?ambiente in cui si soggiorna?. Sono tre le opzioni ed i profumi disponibili: ?Aria di scoglio?, ?Aequinoctium? e ?Elit?aria?. ?Aria di scoglio? è il Mare, con la emme maiuscola. Questa essenza porta con sé la freschezza e gli odori del Mediterraneo che hanno il pregio di avvolgerti lasciandoti la sensazione? di essere sdraiati su uno scoglio in riva al nostro mare. ?Aequinoctium? è la Maremma, ispirata alla terra che offre il meglio di sé nelle stagioni intermedie. L?essenza è aromatica, con note di cuore di macchia, di noce moscata che evolvono nella percezione di legni, di muschi. Infine, ?Elit?aria? è un?aria elegante, raffinata. Chiudendo gli occhi arrivano subito al naso note agrumate, ma anche la menta, la salvia, per poi ?intuire? colori provenzali e accenti di fondo dati dal patchouli, dal benzoino. ?Il consiglio ? conclude Picchianti ? è quello di scegliere la fragranza preferita in modo da dare al soggiorno-vacanza, nel ricordo che ognuno porterà con sé, una caratterizzazione precisa, un tocco di garbata piacevolezza, dettaglio di non poca importanza?. Info: Lavanderia Industriale Picchianti s.r.l. - Via Aurelia km 145 loc. Campolungo Orbetello (GR), tel +39 0564 812138, www.lavanderiapicchianti.com VIVI SHOPPING Aurelia Antica, la casa dello shopping, del cinema e dei servizi, con un?anima green Nonostante il periodo complicato che stiamo attraversando, il centro commerciale Aurelia Antica di Grosseto, grazie ad una corretta gestione e ad un lavoro intenso, ha saputo resistere alla crisi globale causata dall?emergenza sanitaria, ed oggi si presenta con un?offerta davvero ricca e variegata a beneficio dei residenti ed in estate anche dei tanti turisti in vacanza in Maremma 76 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 Parole d?ordine: programmazione e lavoro Più negozi, più servizi. Il centro commerciale Aurelia Antica di Grosseto ha attraversato la crisi globale causata dall?emergenza sanitaria nel modo più proficuo: lavorando per garantire al pubblico un?offerta ancora migliore, in vista del graduale ritorno alla normalità. Oltre a garantire la sicurezza dei clienti, degli esercenti e del personale nella maniera più scrupolosa possibile nei lunghi mesi del lockdown, mentre per tante settimane l?apertura del centro commerciale è stata consentita nei soli giorni feriali, la proprietà e la direzione hanno pianificato e realizzato nuove destinazioni degli spazi. Non solo: all?insegna dello spirito di servizio per la collettività, il cinema Aurelia Antica Multisala ? la cui riapertura è prevista ad agosto con la programmazione della nuova stagione ? è stato messo a disposizione dell?Azienda sanitaria per la campagna di vaccinazione anti-Covid19, diventando uno dei principali hub della provincia di Grosseto. «Abbiamo attraversato la crisi innanzitutto rispettando le prescrizioni di sicurezza previste dalla legge, com?è doveroso e giusto che sia ? dichiara l?imprenditrice grossetana Stefania Ricci, proprietaria di Aurelia Antica Shopping Center ? anche se comprensibilmente non abbiamo condiviso fino in fondo la disposizione che prevedeva la chiusura dei soli centri commerciali nel week end. Nonostante la crisi, comunque, non ci siamo mai fermati: sapevamo di dover programmare e lavorare su più fronti per farci trovare pronti al momento giusto, come facevamo già da tempo, e devo dire che ci siamo riusciti. Nel corso del lockdown purtroppo alcuni punti vendita sono stati costretti a chiudere definitivamente, ma molti altri hanno aperto, arricchendo l?offerta della nostra galleria. Anzi, abbiamo messo a disposizione del pubblico nuovi spazi e nuovi servizi. Insomma, siamo stati un cantiere aperto. E il bilancio è decisamente positivo». La programmazione ha dato i suoi frutti, tanto che attualmente gli spazi della galleria commerciale di Aurelia Antica sono quasi tutti occupati, e sono in via di definizione gli accordi per affidare la gestione dei due (su 50) che mancano ancora all?appello. «Possiamo ben dire ? ricorda Stefania Ricci ? che il nostro centro commerciale è in contro- tendenza rispetto a una fisiologica crisi che colpisce strutture simili nel resto d?Italia. Lo conferma il fatto che alcuni brand ci hanno espressamente rivelato di aver voluto fortemente un punto vendita a Aurelia Antica perché è molto raro trovare un centro commerciale con i fondi tutti occupati. Segno che il nostro lavoro è apprezzato dagli operatori, che siano i grandi marchi oppure le gestioni familiari. E poi sanno che in noi possono sempre trovare un punto di riferimento vicino e affidabile». Le novità La ripartenza di Aurelia Antica Shopping Center è all?insegna delle novità. Negli ultimi mesi ad arricchire la galleria ? che sempre più propone un?offerta merceologica davvero completa ? sono arrivati tra gli altri i brand Bricolarge con tutto il necessario per il fai-da-te e l?arredamento per gli esterni, BluKids con l?abbigliamento per bambini e ragazzi, il multisport Hibiscus Store con l?abbigliamento sportivo e il materiale tecnico per gli amanti del surf e della vela, Lava Stira e Ripara con i servizi di lavanderia e riparazione calzature, Borgo Tessile con la biancheria di qualità per la casa e DentalPro. PRIMO PIANO ? VIVI ? 77 VIVI ???? Tantissime le novità che, in questo momento di ripartenza, sono andate ad arricchire l?offerta della galleria Aurelia Antica Shopping Center, mai come oggi così completa ed articolata Grandi novità pure nell?area food, dove ha appena aperto la Tortelleria Maremmana con il meglio delle specialità di casa nostra (by Pastai in Maremma): tortelli e pici, gnocchi e tagliatelle, peposo e trippa, baccalà, salumi e formaggi. Dunque, un mix tra grandi marchi in franchising e punti vendita a gestione tutta locale. Con un unico comune denominatore: la qualità. Non solo shopping Ma Aurelia Antica non è solo shopping, perché pure i servizi per tutta la famiglia sono da sempre il punto forte del primo centro commerciale di Grosseto, diretto da Laura Mennilli. Una struttura che ha compiuto 10 anni di vita nel 2020 e che per festeggiare la ricorrenza ? caduta fatalmente in un anno 78 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 Stefania Ricci quantomai complicato ? ha ospitato l?arrivo di una delle tappe del Giro d?Italia femminile di ciclismo. Oltre ai servizi ormai consolidati e apprezzati ? come il Baby Pit Stop Unicef dedicato alle neomamme per l?allattamento e il punto di noleggio delle biciclette per godersi gli splendidi itinerari ciclabili della Maremma ? la vera ?rivoluzione? si è compiuta al piano superiore del centro commerciale, dove sono ora a disposizione del pubblico lo studio massaggi Élite, con un team di operatori professionisti e specializzati in vari trattamenti, e BeSide, un centro tutto dedicato al benessere della persona. In più, saranno presto in funzione a pieno regime, all?esterno, anche le colonnine per la ricarica delle auto elettriche. Un centro commerciale ?green?, dimostrato ulteriormente dalla scelta di consumare solo energia proveniente da fonti rinnovabili prodotte in Italia, che ha risparmiato all?ambiente 374 tonnellate di anidride carbonica immesse nell?atmosfera nel corso dell?anno passato. E nell?immediato futuro di Aurelia Antica Shopping Center ? sempre più un centro commerciale a misura di famiglia, come recita anche il claim della nuova campagna promozionale lanciata in occasione dei saldi estivi, ?We are A family?, che si propone di mettere in evidenza proprio un?identità ormai consolidata ? c?è la speranza di tornare ad ospitare molto presto tanti eventi in piena sicurezza, per tutti. Com?è tradizione a Aurelia Antica: la casa dello shopping, del cinema e dei servizi, con un?anima green. VIVI L?ARTE DI OSPITARE | L?accoglienza in Maremma Senxunia Garden Sharing, un campeggio glamour immerso nella natura del monte Amiata DI CELESTINO SELLAROLI 80 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 Senxunia è l?antico nome etrusco di Zancona, piccola frazione di Arcidosso in provincia di Grosseto. Ed è anche il nome dell?innovativo progetto di accoglienza di Emanuela e Max, a diretto contatto con la natura. Tutto ha inizio a gennaio 2019 quando i due si recano in Toscana alla ricerca di nuovi stimoli e trovano? un piccolo paradiso che li spinge a sviluppare una bella idea imprenditoriale e soprattutto? a cambiare vita ? Non puoi tornare indietro e cambiare l?inizio, ma puoi iniziare dove sei e cambiare il finale?. Partiamo da qui, da questa celebre frase di C.S. Lewis, scrittore, saggista e teologo britannico vissuto nel secolo scorso per raccontare una bella storia. Quella di Emanuela e Max che, arrivati ad un certo punto della loro vita, decidono appunto di? cambiare il finale, abbandonando strade sicure e a lungo battute, per scommettere su loro stessi e sulla forza delle loro idee. Ma andiamo con ordine. Lei, tecnica ospedaliera da trent?anni, capita per caso, nel 2019, in Maremma, proveniente da un grigio paese del milanese. Lui vive nella lontana e umida Florida ma sogna la Toscana, di cui è innamorato da sempre. Entrambi sono alla ricerca della serenità. Insieme scoprono un luogo incantato: ?Voglio invecchiare qui!?. Max è deciso e lungimirante. Emanuela un po? spaventata ma molto innamorata. Acquistano, all?inizio di gennaio 2020, quello che è rimasto di un piccolo borgo in località Zancona frazione di Arcidosso, sulle pendici del Monte Amiata in provincia di Grosseto: tre ruderi sovrastati e nascosti dalla natura che negli anni ha preso il sopravvento e quasi due ettari di terreno. Vorrebbero ricreare ciò che era un tempo, recuperando materiali, tradizioni, colori, odori e sapori del posto. Attraversa la proprietà il torrente Zancona, capace di dare a tutte le ore e in tutte le stagioni emozioni importanti col suo corso e il suo mormorio e i suoi paesaggi incantevoli. Ecco: il posto l?hanno trovato e con un entusiasmo da adolescenti, vogliono ridar vita a quel luogo e a loro stessi. Intraprendono così un nuovo cammino che non importa dove li condurrà. Il bello ora è immaginare, sognare e percorrerlo. In questi anni difficili e imprevedibili, la pandemia li ha solo fatti ritardare nei lavori. Oltre a edificare la loro nuova casa, apriranno una struttura ricettiva che vuole essere un po? diversa dalle solite e nel pieno rispetto di quel luogo che è stato scelto da loro, ma dove il luogo stesso ha accettato che loro possano PRIMO PIANO ? VIVI ? 81 VIVI ???? Un progetto ambizioso iniziato nel 2019 e di cui si è da poco conclusa la prima parte, che offre la possibilità di accogliere gli ospiti nella nuova area garden sharing, dove si può scegliere una delle tende arredate oppure fare campeggio libero usando una tenda di proprietà, da collocare a proprio piacimento dove si vuole insediarsi. Nel frattempo hanno conosciuto e stanno conoscendo e instaurando, con le realtà locali, rapporti di collaborazione artistica, culturale e di scambio anche a livello di possibilità di ricettività turistica. Travolti l?anno scorso, in pieno lockdown, da una truffa attuata da un finto costruttore toscano, non si sono persi d?animo e dopo essere riusciti ad ottenere i permessi a costruire, hanno capito che ora è realmente possibile la realizzazione del loro progetto, grazie soprattutto al Geometra che li sta seguendo e si è preso carico di tutto il lavoro di progettazione e al fortunato incontro con molte persone veramente valide e positive. Intanto Emanuela e Max hanno iniziato a promuovere iniziative culturali e Una tenda arredata 82 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 Emanuela e Max artistiche che stanno già attuando tra Santa Fiora e Castel del Piano attraverso una piccola associazione culturale fondata insieme ad altri (Circolo Sottoilvulcano). Ora vivono a Santa Fiora, avendo un lavoro (Emanuela) in smart working e avendo potuto quindi usufruire delle agevolazioni del Santa Fiora Smart Village. Emanuela ha già anche richiesto la residenza. «Alle pendici del Monte Amiata, in un bosco attraversato da un torrente, vogliamo proporre ? spiegano Emanuela e Max ? un soggiorno immerso completamente nella natura, accompagnati solo dal suono dell?acqua che scorre, dai vari cinguettii e talvolta dall?abbaio del caprioli. Senxunia (antico nome etrusco di Zancona) nasce dal nostro profondo desiderio di riavvicinarci alla natura e di ritrovare una nuova serenità da vivere e da offrire agli ospiti. Arrivando a Zancona abbiamo subito capito di aver trovato quello che stavamo cercando: un piccolo borgo abbandonato dall?uomo e conquistato da una rigogliosa vegetazione, circondato da quasi due ettari di boschi di castagni e noccioli attraversati dal torrente Zancona, una fonte di suoni, colori, profumi e scorci di una bellezza potente e suggestiva. Mentre esploravamo il luogo, il progetto si formava di fronte ai nostri occhi: ristrutturare nel pieno rispetto della tradizione della zona e creare una struttura ricettiva che fosse in armonia con il luogo e la natura circostante, dove accogliere persone come noi, in cerca di una pausa rigenerante in un ambente incontaminato». Durante il periodo che ci vorrà per realizzare i lavori (non meno di un anno) hanno pensato di mettere a disposizione il loro bosco, installando delle tende arredate e costituendo quello che qualcuno ha già definito il ?primo garden sharing (giardino condiviso) dell?Amiata? inaugurato a fine giugno. «Nell?attesa della ristrutturazione ? spiega Emanuela ? mi sono chiesta: perché non far vivere da subito questi luoghi con questa nuova formula?». «Gli ospiti ? puntualizza Emanuela ? possono portarsi le tende al seguito e montarle dove vogliono oppure possono essere ospitati in tre tende glamour allestite nel bosco, vicino al ruscello, molto comode, di quattro metri per quattro, appoggiate su delle pedane, con bagno e doccia privati. Per chi soggiorna con la propria tenda sono previsti bagno e doccia in comune. La mattina sono io a portare la colazione con l?Ape». «Il nostro ? racconta Max ? è un progetto ambizioso iniziato nel 2019 e di cui si è da poco conclusa la prima parte, permettendo di accogliere gli ospiti nella nuova area garden sharing, dove è possibile scegliere una delle tende arredate oppure fare campeggio libero usando una tenda di proprietà, da collocare a proprio piacimento dove lo si ritiene più opportuno. Magari proprio nei pressi della riva di questo torrente dalle acque cristalline, anche se avvertiamo che sono molto fresche. La zona è strategica: è inserita nei circuiti escursionistici e cicloturistici dell?Amiata. Ad un?ora di auto si possono inoltre raggiungere Saturnia, l?Argentario, Siena, le Vie Cave di Sorano e Pitigliano, Montalcino e visitare le bellezze della Val d?Orcia». Insomma, una bella storia ed anche una bella proposta di soggiorno, ideale per chi ama il contatto con la natura e, di questi tempi, preferisce frequentare luoghi sicuri ed a prova di contagio. Il rudere, sull'altro lato del torrente, che sarà presto ristrutturato e si comporrà di due piccoli appartamenti da affittare Uno degli scorci del torrente Zancona Il bosco che, nonostante sia estate inoltrata, alla sera magicamente si illumina di lucciole Info: Senxunia Garden Sharing, Fraz. Zancona, Loc. Le Chiuse, Arcidosso, tel. 339 8846915. Foto del servizio di Daniele Roccabianca di Prisma35 Studio PRIMO PIANO ? VIVI ? 83 SCOPRI SCOPRI C?È DA VEDERE | Itinerari e luoghi da scoprire Celebrati i 60 anni della Madonna degli scout sulla vetta dell?Amiata Si è svolta il 12 giugno scorso la giornata commemorativa per i 60 anni della Madonna degli scout, la bianca statua innalzata su uno sperone di roccia sulla vetta dell?Amiata, in un lontano 9 luglio 1961 per iniziativa, allora, di padre Ugolino Vagnuzzi e del gruppo Grosseto 1 degli Scout, in collaborazione con la Macchia Faggeta B ianca di marmo, sopra le rocce scure, tra le verdi frasche dei faggi. Coperta di neve ghiacciata in inverno, brillante di luce sotto i raggi del sole, quasi accecante, in estate. È la statua della Madonna degli Scout, sulla vetta dell?Amiata. La sostiene, svettante verso il cielo, un intreccio di tubi in ferro. Per vederne il volto bisogna un po? addentrarsi tra le rocce sottostanti. A un po? di distanza, mettendosi con le spalle a ovest, si vede il suo sguardo diretto e benedicente verso la Maremma. Era il 9 luglio 1961 quando padre Ugolino Vagnuzzi, popolarissimo frate francescano della Toscana scomparso nel 2018, insieme al gruppo Grosseto 1 degli Scout, in collaborazione con la Macchia Faggeta, innalzava su uno sperone di roccia sulla vetta del monte Amiata la bianca statua della Madonna degli scout. Quest?anno ricorrono, dunque, i 60 anni da quella impresa, che è stata ricordata con un cerimoniale assai partecipato. Per questo, il 12 giugno scorso, il vescovo Rodolfo è salito sulla vetta dell?Amiata insieme agli scout dove ha celebrato la Messa presso il monumento 84 ? Maremma Magazine ?Agosto 2021 a san Giovanni Gualberto. Sono intervenute le varie realtà dello scoutismo maremmano, compresi gli adulti del Masci, a cui si deve l?invenzione, oltre trent?anni fa, della marcia di pellegrinaggio a piedi da Grosseto alla vetta, proprio per rendere omaggio alla Madonna degli scout. Per l?occasione è stata anche composta una preghiera riprodotta su delle immaginette che sono state distribuite ai presenti. ?Non so ? ha commentato il vescovo Cetoloni ? se oggi qualcuno avrebbe il coraggio di proporre una tale idea e tanto meno se gli avrebbero dato i permessi... Ma proprio per questo abbiamo il sacrosanto dovere ricordare questo anniversario con un carico di entusiasmo e di gratitudine. Lo sentono in cuore ancora i ?ragazzi? di allora: quelli che sono rimasti nel mondo scout (Masci) e non hanno mai lasciato sola lassù la loro Madonnina?. ?Con Lupetti, Rover e Scolte (i ragazzi del Clan tra 16 e 21 anni) siamo saliti sull?Amiata già dalla mattina del sabato ? ha detto Marco Delfini, con Lucilla Botti responsabile Agesci della zona costa etrusca, e che ha coordinato le varie realtà dello scoutismo per questo appuntamento ? per vivere una giornata di sosta spirituale, a conclusione di un anno complesso, ma nel quale lo scoutismo non si è fermato, ed in vista dell?avvio del periodo dei campi. I ragazzi del clan si sono fermati sull?Amiata fino alla giornata di domenica, mentre i più piccoli, nel pomeriggio di sabato hanno fatto ritorno a casa. Nel corso della giornata ? ha aggiunto Delfini ? a piccoli gruppi siamo saliti alla Madonna degli scout per un momento di preghiera, cui ha fatto seguito la partecipazione alla Messa celebrata dal vescovo Rodolfo in questo particolare anniversario?. Un po? di storia L?erezione della statua mariana fu per Grosseto e la Maremma un vero e proprio evento. Le celebrazioni iniziarono la sera del 22 giugno, dalla cattedrale, dove la statua giunse dalla vicina chiesa di San Francesco. ?In un batter d?occhio ? annotava il cronista sul settimanale diocesano Rinnovamento ? vedemmo il Corso gremito e la vasta piazza della Cattedrale affollata. La popolazione aveva accolto con entusiasmo e commozione il caldo invito dei giovani esploratori cattolici, che per tutte le strade, PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 85 SCOPRI ???? Nell?occasione il vescovo Rodolfo è salito insieme agli scout sulla vetta dell?Amiata dove ha celebrato la Messa presso il monumento a San Giovanni Gualberto alla presenza delle varie realtà dello scoutismo maremmano, compresi gli adulti del Masci, a cui si deve l?invenzione, oltre trent?anni fa, della marcia di pellegrinaggio a piedi da Grosseto alla vetta, proprio per rendere omaggio alla Madonna degli scout avevano fatto sentire la voce vibrante di amore verso Colei che è la Madre affettuosa di tutti. Sopra un camion, pavesato di drappi e fiori ? continuava il racconto con un linguaggio aulico ? l?alta, bianca Regina, come una visione, preceduta dalle Guide e dagli Esploratori, giungeva davanti alla Cattedrale?. Benedetta dal vescovo Paolo Galeazzi partì per un itinerario a tappe a Roselle, Batignano, Paganico, Sasso d?Ombrone, 86 ? Maremma Magazine ?Agosto 2021 Cinigiano, Monticello Amiata, Arcidosso e Castel del Piano, Santa Fiora e Bagnolo, da dove venne, infine, portata sulla vetta e collocata solennemente il 9 luglio alla presenza dei vescovi di Grosseto e Montalcino. Furono ben 800 le auto che da Grosseto scortarono la statua. Dati tecnici dell?opera La statua, in marmo bianco di Carra- ra, è alta 2,10 metri, opera dello scultore Enzo Pasquini di Pietrasanta. Nel manto sono impressi i distintivi degli esploratori e delle guide. Il traliccio di ferro su cui è collocata è alto 3,50 metri, disegnato da Angelo Feroci ed eseguito dalla ditta Orlandini. Ad eseguire l?intervento di collocazione della statua fu la ditta Fratelli Egisti di Grosseto, che eseguì tutti i lavori di consolidamento. SCOPRI BRICIOLE DI STORIA | Fatti e avvenimenti della Maremma che fu «Banditi, homicidiari, ribelli e assassini», piccola storia del brigantaggio in Maremma È stato un fenomeno decisamente importante, entrato per certi versi nella leggenda, quello che va sotto il nome di brigantaggio. Molti i motivi che ne determinarono la diffusione nella Maremma tosco-laziale per buona parte del 19esimo secolo fino alla definitiva estirpazione agli inizi di quello successivo DI DARIO CASTRIOTA I l brigantaggio è presente in Maremma già nel XVI secolo, come dimostra il bando emanato nel 1576 da Francesco I de? Medici, che ordina di «estirpare e far privare di vita o violen- La celebre foto di Domenico Tiburzi scattata dopo la cattura (da morto) 88 ? Maremma Magazine ?Agosto 2021 temente o per via di giustizia o almeno scacciare li banditi, homicidiari, assassini e ribelli, che da non molto tempo in qua in diversi luoghi hanno con comitive, quadriglie e armate con armi di ogni sorta etiam proibite commesso molti homicidi e assassinamenti et altre sorte di scellerataggini e fatto scorrerie e tumulti con grandissimo disturbo dei popoli, che desiderano vivere quietamente». L?intransigenza del 1576 viene però contraddetta nel 1638 dal salvacondotto di dieci giorni che Ferdinando II concede a tutti i «banditi e delinquenti di Stati alieni», purché decidano di trasferirsi in Maremma. Il provvedimento mira ad incentivare l?immigrazione (anche dei fuorilegge) con l?obiettivo di ripopolare le campagne maremmane dopo la peste del 1630. Anche lo Stato Pontificio fornisce il suo contributo. Nel territorio laziale vengono infatti applicate leggi repressive che costringono i malviventi a rifugiarsi nei vicini territori toscani. Scrive Carlo Rosati nella prefazione del libro di Virgilio Dominici Maremma, briganti e braccianti (Moroni, 2017): «le durissime leggi papali si abbattevano come una scure su popolazioni inermi. In questo scenario ogni più piccola azione compiuta per sbarcare il lunario poteva trasformarsi in un reato gravissimo, perseguibile anche con la pena capitale, per cui, una volta che gli individui erano entrati nel vortice della giustizia papale, la cosa più semplice da fare era scappare, varcare il confine e cercare rifugio nel Gran Ducato di Toscana. A conferma di quanto appena asserito, basta controllare i certificati di nascita dei tanto celebrati briganti maremmani e si potrà scoprire che il novantanove per cento di loro sono nati nello Stato Pontificio». Nell?Ottocento compare la figura romantica del brigante «giustiziere». Solitario, di estrazione popolare, si contrappone ad uno Stato vissuto come ostile e spesso si assume il compito di «redistribuire le risorse». Domenico Tiburzi, il più celebre tra i briganti maremmani, non a caso è soprannominato «il livellatore». L?Unità d?Italia, con il suo carico di nuove imposizioni, gioca un ruolo non secondario. Scrive Roberto Schmid sulla rivista Meridiani, n. 132 (2004): «si fa presto a dire briganti. Sull?Italia povera, divisa e arretrata del secondo Ottocento, Nella foto un gruppo di Carabinieri in prima linea nella lotta al brigantaggio l?Unità si abbatte come una sciagura fatta di nuove tasse, coscrizione obbligatoria e ulteriori doveri in assenza di diritti. Il brigantaggio è in gran parte la disperata risposta delle classi subalterne alla miseria, all?ingiustizia, alla totale mancanza di prospettive di lavoro, dignità ed equità sociale. In questo quadro la Maremma tosco-laziale non fa eccezione». Nelle piazze, i cantastorie ripropongono le gesta dei banditi. Oltre a Tiburzi e al suo braccio destro Fioravanti, i nomi che ricorrono sono quelli di Domenico Biagini, Giuseppe Basili, Antonio Nati, Domenico Annesi, Enrico Stoppa (significativamente soprannominato «il re di Talamone»), Vincenzo Pastorini, Antonio Magrini, David Biscarini, Giovanni Turchi, Demetrio Bettinelli, Angelo Scalabrini, Settimio Menichetti, Settimio Albertini, Antonio Ranucci, Damiano Menichetti, Fortunato Ansuini. La Maremma dell?Ottocento è paludosa e infestata dalla malaria. Il suo territorio, isolato e scarsamente presidiato dalle forze dell?ordine, è il rifugio ideale per i briganti, che si nascondono nei boschi. I proprietari terrieri sono costret- ti a subire estorsioni e obbligati a pagare «tasse», in cambio delle quali ottengono protezione. Sul finire del secolo il governo italiano decide di combattere seriamente il brigantaggio. Nel 1893 vengono arrestate più di 100 persone, mentre altre 145 sono denunciate a piede libero. Nell?indagine sono coinvolti proprietari terrieri ed esponenti politici, tutti accusati di favoreggiamento nei confronti dei banditi. Tiburzi sfugge però all?arresto. Poco dopo, a Viterbo, inizia quello che può essere considerato il primo «maxiprocesso» della storia italiana e le proteste degli indagati eccellenti non tardano ad arrivare. Il deputato scansanese Angelo Valle presenta un?interrogazione parlamentare alla quale il capo del governo Giovanni Giolitti risponde personalmente, mostrando di aver compreso che le lamentele sono da ricondurre esclusivamente al fatto che, per la prima volta, le indagini coinvolgono nomi altisonanti: «è assolutamente intollerabile che due o tre briganti si siano imposti ad un circondario intero, e che siano aiutati da un gran numero di conniventi. Il numero dei manutengoli è grandissimo, e codesti manutengoli non appar- tengono tutti alle ultime classi sociali. E questa è la ragione per cui i provvedimenti destano maggior rumore». Al termine del processo le pene non sono severe, perché i giudici non riescono a stabilire con certezza la colpevolezza degli imputati. Della situazione beneficiano prevalentemente i proprietari terrieri. A subire i danni maggiori sono i contadini e i parenti dei banditi (molti dei quali però torneranno liberi dopo un anno, dato che la Corte d?Appello modificherà la sentenza). Negli anni seguenti il governo Crispi adotta misure ancora più incisive. Il territorio viene presidiato da agenti specializzati. Aumenta l?entità delle taglie poste sulla testa dei banditi. Nel caso di Tiburzi si arriva a 10.000 lire, somma considerevole per l?epoca. Nel 1896 giunge nel grossetano il capitano Michele Giacheri, di origini piemontesi. Dotato di notevole esperienza, modifica le tecniche di indagine: si finge topografo e percorre le campagne maremmane interrogando contadini e pastori. I risultati presto arrivano: molti briganti vengono arrestati negli ultimi anni del secolo. Altri vengono uccisi. Tra questi, pochi sfuggono al macabro rito PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 89 SCOPRI ???? È di quegli anni la comparsa della figura romantica del brigante «giustiziere»: solitario, di estrazione popolare, si contrappone ad uno Stato vissuto come ostile e spesso si assume il compito di «redistribuire le risorse» della fotografia post mortem, che le autorità diffondono come prova dell?avvenuta eliminazione. Nel 1897 viene catturato Giovanni Turchi e vengono uccisi Ranucci, Menichetti e Albertini. Stoppa è morto da tempo in carcere. Ansuini scompare misteriosamente (è l?unico brigante del quale non si conosca la fine). Inizia il Novecento, e il brigantaggio è definitivamente sconfitto. Tiburzi viene avvistato il 24 ottobre 1896. È in un casale dalle parti di Capalbio insieme al suo «luogotenente» Luciano Fioravanti. Ma prima di raccontare la sua ultima notte vale la pena di ripercorrere le tappe della sua tormentata esistenza. Domenico Tiburzi, detto «Domenichino» perché di bassa statura, nasce a Cellere il 28 maggio 1836 da una famiglia di probabili origini albanesi. La sua unica fotografia è quella che lo ritrae in piedi, legato a una colonna, dopo essere stato ucciso dai carabinieri. Di modestissime origini, a 16 anni è già ricercato. A 27 anni viene arrestato, Domenico Tiburzi (disegno dell?autore) 90 ? Maremma Magazine ?Agosto 2021 ma è rimesso in libertà per «desistenza della parte offesa». Nel 1867, multato per un furto d?erba, uccide il guardiano Angelo Del Bono. L?elenco delle sue imprese è lungo e comprende furti, incendi, aggressioni, sequestri di persona, omicidi e persino l?evasione dal carcere di Tarquinia. Latitante per più di due decenni, Tiburzi è il brigante maremmano per eccellenza. Il suo nome evoca ancora oggi l?idea di un brigantaggio «giusto», che toglie ai ricchi per dare ai poveri. Scrive Adolfo Rossi in quegli anni (Nel regno di Tiburzi, 1893): «Tiburzi non ha mai assaltato un viandante. Egli ha sdegnato sempre le volgari grassazioni: per procurarsi i mezzi da vivere egli tratta unicamente coi signori, a cui impone una taglia fissa proporzionata alle loro proprietà. Fra i nostri contadini e pastori il brigante che taglieggia i signori e sfugge alla polizia, esercita un vero prestigio. Questo prestigio aumenta in proporzione dell?impotenza dimostrata dall?autorità. E quando questa impotenza dura da tanti anni come nel caso di Tiburzi, le popolazioni finiscono col provare per il bandito una entusiastica ammirazione». La latitanza di Tiburzi termina bruscamente il 24 ottobre 1896 alle tre di notte, quando cinque carabinieri accerchiano il piccolo casale della famiglia Franci in località «Le Forane», presso Capalbio. La cronaca dell?evento compare pochi giorni dopo sulla rivista La Tribuna: «sedendo innanzi al fuoco, i briganti accesero i sigari toscani. A 3 ore del 24 ottobre, i cani, sentendo aprire il cancelletto dinanzi la casa, latrarono. I briganti balzarono fuori con l?arma in pugno. Risuonò una voce: ? Chi va là? ? Non era più dubbio: i briganti erano scoperti. Balzarono entrambi fuori della casetta, facendo fuoco verso la direzione da cui era partita l?intimazione. Altri colpi risposero e così, nel buio della notte, s?impegnò una viva fucilata. I masnadieri non s?erano ingannati: la forza pubblica li circondava. Cinque carabinieri, travestiti in borghese, circondarono la casa. Fioravanti, sparati pochi colpi, fuggì per la siepe verso il fitto bosco; il Tiburzi, o fosse subito ferito, o gli mancasse la lena di seguire il compagno, stette e continuò il fuoco. Così il re della macchia cadde, mortalmente colpito». «Domenichino» viene seppellito a Capalbio. La popolazione pretende una regolare collocazione della tomba, ma la Chiesa, considerata l?identità del defunto, rifiuta: il camposanto, essendo tale, non può ospitare un brigante. La soluzione è un tipico compromesso all?italiana: i resti di Tiburzi vengono interrati sul confine del cimitero, metà dentro e metà fuori. A Cellere, paese natale di Tiburzi, è stato allestito da alcuni anni il Museo del Brigantaggio, dove è possibile trovare un?ampia documentazione sul protagonista di questo racconto e su altri personaggi che, come era significativamente scritto fino a qualche tempo fa sul sito web del Museo, «nel passaggio alla modernità ricevettero l?etichetta di briganti». SCOPRI PERSONAGGI | Figure di ieri e di oggi da ricordare Raimondo Vivarelli: l?uomo che ha inventato le pale eoliche, uno dei simboli tutt?oggi di Maremma Inizia con questo numero un viaggio alla scoperta di quei personaggi che con le loro idee e le loro imprese hanno caratterizzato il loro tempo. Prima tappa: Raimondo Vivarelli, ovvero colui che con le pale eoliche che portavano il suo nome, ha contribuito, a partire dalla fine dell?Ottocento, a trasformare la Maremma nella terra fertile e rigogliosa di oggi 92 ? Maremma Magazine ?Agosto 2021 ? Ritratti di idee, di uomini e di imprese nella storia della Maremma e del Tirreno?: è il titolo di un?iniziativa portata avanti dalla Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno finalizzata alla promozione della storia e della cultura d?impresa locale, attraverso la conoscenza e la riscoperta di storie di imprenditori e di invenzioni locali più o meno note e curiose, nate nel territorio livornese e maremmano. L?attenzione si è incentrata su personaggi come Raimondo Vivarelli, che con le ?pale eoliche Vivarelli? ha trasformato la Maremma nella terra fertile e rigogliosa di oggi, Ferdinando Innocenti, inventore dei tubi Innocenti e della Lambretta, che ha trascorso gli anni giovanili a Grosseto lavorando nella ferramenta del padre e prendendo dimestichezza con il materiale che lo avrebbe fatto diventare uno degli imprenditori più illuminati del ?900. E ancora: maestri del ferro come Carlo Reishammer e le fonderie di Follonica, che hanno realizzato opere di straordinaria bellezza in tutto il territorio tirrenico e maremmano, dalla Chiesa di San Leopoldo a Follonica ai ?delfini? di Ardenza a Livorno. L?occasione ha offerto inoltre lo spunto per un inedito percorso ?sulle tracce degli imprenditori?, teso a delineare, attraverso la descrizione di alcune opere d?arte di collezioni civiche, i ritratti degli uomini che spesso si celano dietro le idee e dietro le imprese. In questo servizio parliamo di Raimondo Vivarelli, ovvero colui che con le ?pale eoliche? che portavano il suo nome ha contribuito a far crescere e non poco la Maremma. Ma come è nata l?idea di iniziare a produrre la mitica pompa a vento Vivarelli? L?energia eolica in Maremma ha una storia autorevole ed affascinante, collegata al suo sviluppo ed alla sua ?redenzione?. Dobbiamo immaginarci un vasto territorio che negli ultimi anni dell?800 era ancora invaso dalle paludi, anche se l?azione delle bonifiche lorenesi aveva un po? cambiato il paesaggio: i principali canali erano stati già realizzati, tuttavia la maggior parte dei terreni sulla costa non erano ancora utilizzabili neanche per il pascolo brado. Alcuni imprenditori intravidero in questo far west della Toscana delle potenzialità, ed a poco prezzo acquistarono grandi latifondi: è il caso dei Vivarelli nella zona dell?Uccellina, dei Ricasoli intorno al Capoluogo, dei Collacchioni a Capalbio, i Guicciardini a Lattaia, i Bicocchi a Follonica, ed altri. La voglia di rendere produttive le loro proprietà, unita all?ebbrezza che in quell?epoca si respirava dovuta all?arrivo della ferrovia, dell?illuminazione pubblica, di nuove e più moderne macchine agricole, resero i latifondisti maremmani dei veri pionieri. Essi, infatti, osservavano attraverso i giornali ed i loro viaggi come in altre parti del mondo si provvedeva a risolvere gli storici problemi legati ai territori più difficili, ed attraverso la tecnica riuscire a bonificare, ad avere acqua dolce in ambienti salmastri, ed a dissodare terreni mai lavorati. Così Bettino Ricasoli fece arrivare da Londra al porto di Castiglione della Pescaia delle gigantesche, e allora Raimondo Vivarelli all?avanguardia, macchine agricole a vapore, che per altro ebbero vita breve, dato che i suoi operai, terrorizzati all?idea di essere sostituiti dalle macchine, provvidero a guastarle; inutile dire che nessuno fu in grado di aggiustarle. Le più moderne tecniche di bonifica venivano attentamente studiate nei Paesi Bassi e riproposte in Maremma, e dagli Stati Uniti, in particolare dal Texas, arrivò un?invenzione semplice ma efficacissima per tirar su dai pozzi artesiani l?acqua dolce, indispensabile per abbeverare il bestiame ed irrigare le culture. Su un traliccio alto circa 10 mt venivano poste pale con raggio di 6-7 mt, ad intercettare i venti che avrebbero azionato il semplice meccanismo per far risalire la preziosa acqua dolce dal terreno. La costa già era punteggiata di molini, ma poiché avevano pale fisse, per entrare in azione bisognava che ci fosse il vento giusto. L?intuizione di fabbricare pompe orientabili, le cui pale si muovevano con qualsiasi vento, fu di Raimondo Vivarelli, che creò nel 1872 una officina nel centro di Grosseto, in via Mazzini; fu grazie alle bonifiche ed a questi silenziosi giganti che le desolate pianure maremmane sono diventate salubri e verdi e che i grandi appezzamenti di terreno, un tempo regno della zanzara anofele che diffondeva la malaria, diventarono poderi rigogliosi ed insediamenti abitativi sempre più importanti: la Maremma di oggi, dunque, con i suoi borghi e il suo turismo. La prima pompa fu impiantata a Talamone, nei terreni di Jader Vivarelli, imprenditore a noi noto per il mausoleo che ancora spicca nel cimitero del piccolo borgo costiero, realizzato da un altro protagonista della Maremma di fine ?800: l?architetto Lorenzo Porciatti, massimo interprete locale dell?eclettismo. Jader Vivarelli fu un imprenditore moderno, aperto alle nuove tecnologie ed attento alle esigenze della Maremma: lo apprezziamo nella Relazione alla Commissione giudicatrice del concorso bandito dal Ministero dell?Agricoltura, del 30 settembre 1898: ?Il palude da me acquistato ha un?estensione di 116 ettari così ripartiti: 30 in concorso per colmata artificiale, 49 da prosciugarsi con apparecchi idrovori, 20 da bonificarsi per colmata naturale, PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 93 SCOPRI ???? Nell?epoca in cui la malaria continuava a proliferare nelle pianure del grossetano, e il territorio era ancora invaso dalle paludi, l?ingegner Raimondo Vivarelli ebbe l?intuito di spingere lo sguardo altrove, e di capire che le pale eoliche texane, utilizzate per estrarre acqua dolce dalle falde freatiche sfruttando l?energia del vento, stavano rivoluzionando il Far West per mezzo delle torbide del fosso del Collecchio; 17 da lasciarsi, per ora, a palude. [?.] Sulle prime esitai nella scelta dell?apparecchio e del motore da adottare: se a turbina o a pompa, se mossa a vapore o dal vento. Tenuto conto dell?ubicazione del padule verso il mare, ove le correnti aeree, da mare verso terra o viceversa, mancano difficilmente, ed essendo a me noti gli splendidi risultati ottenuti nelle grandiose bonifiche olandesi, mentre, che io sappia, in nessun?altra parte d?Italia erano stati applicati a questo scopo i 94 ? Maremma Magazine ?Agosto 2021 ?motori a vento?, volli sperimentarli nel mio palude, in considerazione specialmente della maggiore economia dell?impianto e dell?esercizio che essi presentano in confronto coi motori a vapore. Ciò stabilito mi diedi a raccogliere i relativi elementi idrometrici per determinare la portata della pompa a vento, ed in pari tempo non mancai di prendere tutte le precauzioni per impedire che le acque estranee, oltre quelle di pioggia, invadessero la parte del padule da assoggettarsi all?azione della pompa...?. Iniziò così l?epoca delle pompe Vivarelli, che hanno caratterizzato per un lungo periodo il paesaggio Maremmano e poi italiano. L?officina di Raimondo Vivarelli crebbe fino ad avere 150 dipendenti, fu spostata su via Senese e fu poi guidata dai suoi figli ed infine dal nipote che portava il suo stesso nome, ingegnere e docente all?Università La Sapienza, mancato nell?estate del 2014 all?età di 90 anni. Fu lui a trasformare definitivamente questa azienda in un vero e proprio punto di riferimento della migliore imprenditoria maremmana, rendendola capace di esportare il proprio prodotto in varie parti del mondo, a partire dal continente africano (in particolare Libia, Egitto, Eritrea e Somalia dove l?acquedotto di Mogadiscio era da esse azionato). Due tecnici, Tozzi e Bardi, che avevano lavorato presso l?officina acquistarono la ditta e portarono avanti la produzione fino al 2007. Le pale eoliche che hanno dato prosperità alla Maremma hanno aperto le porte alla tecnologia moderna; tuttavia, guardando la nostra campagna spesso vediamo le pompe ancora in piedi, orgogliose protagoniste della nostra storia. SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria «Immagina un?isola», il terzo libro di Dario Castriota Dopo «Itinerario maremmano» (2018) e «La trattativa» (2020) Dario Castriota propone ai suoi lettori una nuova opera, completamente diversa dalle precedenti (anche se, ancora una volta, strettamente legata alla Maremma). Al pari dei due libri appena citati, anche la terza fatica letteraria di Castriota viene pubblicata da Effigi, e contiene alcune interessanti novità. G ià a partire dal titolo, «Immagina un?isola», il lettore viene catapultato in un mondo dominato dalla fantasia, e il contenuto del libro non smentisce la premessa. L?idea, decisamente originale, che sta alla base di questo nuovo lavoro dello scrittore romano (ma ormai montianese d?adozione) è che si possa partire dall?immagine di un muro ? un muro piuttosto malmesso, per essere precisi ? per arrivare a disegnare la carta geografica di un?isola immaginaria. Il racconto di quanto avviene, o è avvenuto in passato sull?isola in questione, completa il «percorso», come scrive l?autore in quarta di copertina: «Ebbene sì, i muri parlano, se si ascolta con attenzione. Parlano attraverso i mille segni che il tempo, passando, ha lasciato dietro di sé. Raccontano vicen- 96 ? Maremma Magazine ?Agosto 2021 de lontane, di isole misteriose, e forniscono indicazioni preziose, che consentono di individuarle con esattezza. Isole immaginarie, naturalmente. Dalle foto dei muri alle carte geografiche il passo è breve, e i racconti ambientati sulle isole sono la naturale conclusione del percorso. Isola dopo isola, il lettore viene trasportato in un mondo ricco di storie insolite, ma non troppo. Perché viaggiando con la fantasia, a volte, si incontra la realtà». Ogni isola viene dunque presentata con la sua storia, accompagnata da una carta geografica e dalla fotografia del muro da cui la carta è tratta. La penultima isola del libro è Montecristo, che, come è noto, esiste davvero. Perché, dunque, inserirla in un volume che tratta di isole immaginate? Perché Montecristo, da Dumas in poi, non è soltanto un?isola: è un luogo letterario. Inoltre, a Montecristo (Riserva Naturale Integrale dal 1971, disabitata, quasi inaccessibile e priva di ogni servizio) è sempre più difficile arrivare. Si tratta, quindi, a tutti gli effetti, di un?isola immaginata. Subito dopo Montecristo arriva Montesiepi, un altro luogo realmente esistente. Ma chi conosce la suggestiva storia di Galgano Guidotti da Chiusdino sa che il confine che divide la realtà dalla fantasia è spesso invisibile, e forse non esiste. Excalibur, come tutti sanno, non è in Britannia ma in Toscana. C?è indubbiamente molta Maremma, in questo libro che dichiara di fondarsi sulla fantasia. Il volume intreccia media differenti: le foto sono strettamente collegate ai disegni, e i disegni sono a loro volta indissolubilmente legati ai testi. Ma nel libro si confrontano e si sovrappongono anche sensibilità e provenienze diverse, perché il progetto si avvale di numerosi contributi «esterni». Ne scaturisce un variegato insieme di racconti, di cui Umberto Carini ha presentato il suo ultimo libro ?Montecristo? T dodici scritti da Castriota. Al progetto di «Immagina un?isola» (in totale ben trentadue racconti, ambientati su altrettante isole immaginarie, ad eccezione dei racconti su Montecristo e Montesiepi, che ? come detto ? riguardano luoghi realmente esistenti) hanno partecipato nomi noti del panorama letterario maremmano, come Gualtiero Della Monaca ed Enrico Bistazzoni, che non hanno certo bisogno di presentazioni. Il progetto si avvale anche della partecipazione speciale di Mario Papalini, editore di Effigi, che ? con lo pseudonimo di Mario Cerri ? firma il trentaduesimo ed ultimo racconto del volume. Al libro hanno collaborato inoltre Graziano Graziani («Fahrenheit», Rai Radio 3), Michele Graglia (Grosseto), Andrea Butelli (Montiano), Dario Giannerini (Montiano), Erica Canaparo (Orbetello) e Maria Elena Pavone (Fonteblanda). L?elenco completo dei partecipanti comprende infine altri co-autori provenienti da ogni angolo d?Italia, isole comprese: Elisabetta Atzori, Donatella Buscemi, Paola Carta, Antonella Donzelli, Barbara Gianquinto, Giovanni Lombardozzi, Daniela Meloni Colombu e Sandro Santella. Ogni partecipante ha arricchito il volume con un racconto, fornendo il proprio personalissimo contributo alla riuscita dell?opera. Il risultato è un libro «collettivo» originale e sorprendente, impaginato con cura, che si legge con vero piacere. «Immagina un?isola» verrà presentato mercoledì 11 agosto alle ore 21.30 a Talamone, nella splendida cornice della Rocca Aldobrandesca. Le presentazioni successive avranno luogo venerdì 13 agosto alle ore 21 a Montiano in piazza Cappellini, e giovedì 19 agosto alle ore 21.30 presso il Centro Studi «Don Fanciulli» di Porto Santo Stefano. Tutti gli incontri saranno caratterizzati dalla presenza dell?autore e di vari partecipanti al progetto. ra le tante iniziative letterarie della Proloco di Grosseto, segnaliamo in particolare, quella che ha visto protagonista il suo Presidente. La chiostra di piazza del Popolo, il 2 luglio scorso ha ospitato infatti un evento culturale incentrato sulla presentazione del libro di Umberto Carini, ?Montecristo diario di un sogno?. Con l?autore è intervenuto il gior­ nalista Giancarlo Capecchi. La trama è immaginazione e ricordo, un racconto epistolare di avvenimenti familiari. La ricerca del sogno è intrecciata con la storia recente d?Italia. Ne nasce una serie di sca­ tole cinesi che vedono memoria, immaginazio­ ne e leggenda fondersi insieme. Il libro, di agile forma­ to, scorrevole e avvin­ cente, è composto di 123 pagine ed è reperi­ bile nelle librerie cittadine. Il ricavato della vendita, Carini ha deciso di devolverlo all?Associazione La Farfalla. Questo evento si inserisce in un calendario di presentazioni che la Proloco ha portato e sta portando avanti nonostante le limitazioni del Covid per favorire e mantenere vivo il dibattito culturale in città. Ma l?attenzione generale della Proloco e della cittadinanza sono già proiettate nell?evento più impor­ tante dell?anno: l?assegnazione del Grifone d?oro in occasione dei festeggiamenti del Patrono san Lorenzo ad Andrea Coratti, il nome del premiato di quest?anno. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 97 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?Il libro delle parole che curano?, il saggio di Mazzocchi per aiutare chi soffre È stato presentato il 21 giugno scorso a Grosseto, al bar del cinghialino ?Hottimo? sulle Mura medicee, il ?Libro delle parole che curano? scritto da Bruno Mazzocchi, edito dal Messaggero di Padova. I l volume è una raccolta di racconti in cui l?autore, medico nella vita, fa una riflessione su ciò che rende difficile una cura e ripercorre la sua carriera raccogliendo alcuni spunti non solo nell?ambito sanitario. Caratteristica di questo bel lavoro di Mazzocchi è infatti quello di essere per tutti. «Le parole che vanno dette, quelle che vanno solo ascoltate, quelle che non vanno mai pronunciate, i silenzi ? scrive Mazzocchi ? ma anche i modi espressivi diversi, come la musica. Questo lavoro non vuole essere né un trattato né un manuale, ma solo una raccolta, nemme- Bruno Mazzocchi 98 ? Maremma Magazine ?Agosto 2021 no troppo logica, di appunti e di spunti in libertà, una sorta di funambolico sincretismo per raccontare come, con un po? di fantasia e un po? di conoscenza, si possano usare molte modalità comunicative con altre persone e far assurgere una buona comunicazione alla stregua di una vera e propria modalità di cura». Mazzocchi, medico, già responsabile delle cure palliative e dell?Hospice di Grosseto, si è preso cura di pazienti oncologici e non, ed ha dedicato e dedica la sua vita, il suo lavoro e i suoi studi alla ?cura? degli altri e soprattutto allo stare insieme, al condividere, all?essere empatici anche in momenti molto duri della vita. Il suo lavoro, sul nostro territorio, ha fatto la differenza per tante persone e ha modificato l?approccio all?assistenza delle persone fragili. Ha collaborato con Università di Siena, Firenze e Pisa, ha all?attivo diverse pubblicazioni ed ha fondato gruppi di volontariato fra cui un Centro per le donne che subiscono violenza. Alla presentazione sono intervenuti: l?autore del libro, Lorella Ronconi, da anni impegnata nell?abbattimento delle barriere architettoniche, Anna Paola Pecci, responsabile delle cure palliative dell?area Grossetana, Amiata e Colline Metallifere. All?attrice Laura Sbrana Adorni sono state affidate le letture. Ha moderato l?incontro la giornalista Francesca Ciardiello. Presente anche Mario Rossi della Libreria Le Paoline di Grosseto. Parte del ricavato dalla vendita del libro sarà devoluto alla onlus ?Tutto è Vita? presieduta da Guidalberto Bormolini, religioso e antropologo, docente al master Death Studies and the End of Life dell?università di Padova. Sinossi libro: Sul finire della vita di un uomo cadono le barriere razionali e le pressioni sociali, sorgono domande sul significato dell?esistenza e sulla spiritualità. Nella prima parte del libro gli autori presentano le risposte delle grandi religioni alle necessità e ai bisogni spirituali dell?uomo malato ? nelle fasi terminali della vita ? accanto alle proposte ?laiche? delle cure palliative. Nella seconda parte suggeriscono alcuni esempi di formazione spirituale all?interno di gruppi di lavoro di chi assiste malati terminali, indicano tecniche e strategie per stimolare la riflessione e proposte di sostegno. SCOPRI AZIENDE AL TOP | Storie di imprese e di imprenditori di Maremma Aquila Energie ed Il Bucchero, dieci anni di impegno, coraggio e passione! Professionalità, iniziativa, idee, qualità, cortesia e gentilezza, perfino solidarietà. C?è un po? di tutto questo nel progetto imprenditoriale e di vita ideato e portato avanti con tanto coraggio e passione da Ulrica Fatarella e Luciano Cosmo che insieme gestiscono la stazione di servizio Aquila Energie e l?annesso barristorante Il Bucchero in quel di Roselle (Grosseto) DI LINA SENSERINI La location 100 ? Maremma Magazine ?Agosto 2021 Nella foto Luciano con la moglie Ulrica (a destra) e la figlia Ivana Mara Viola ? La ragazza dietro il banco mescolava birra chiara e Seven-up...? cantava Francesco Guccini nella sua ?Autogrill?, raccontando la sosta di un viaggio forse reale, forse immaginario lungo chissà quale autostrada. E piazzava la barista in un tripudio di tendine in nylon rosa, rumorose tazzine di caffè, tir rombanti e odore di gas di scarico. Impersonale e veloce, ma del resto un caffè, un panino e un pieno di benzina è tutto quello che il cliente vuole. Invece anche nel luogo di passaggio per antonomasia, dove raramente lo stop è abituale e ci si ferma il tempo del rifornimento o la sosta al bar, si può dare forma ad un?esperienza diversa, mescolando professionalità, iniziativa, idee, qualità, cortesia e gentilezza, perfino solidarietà. Questo è il lavoro della stazione di servizio Aquila Energie e dell?annesso bar-ristorante Il Bucchero di Ulrica Fatarella e Luciano Cosmo, che quest?anno festeggia i dieci anni dall?apertura avvenuta a giugno 2011. La filosofia Siamo sulla Grosseto-Siena, in direzione nord, a poco più di un chilometro dall?innesto nella quattro corsie che porta alla città del Palio. Il capoluogo della Maremma è alle spalle e la strada corre affiancata al centro abitato di Roselle. Non a caso il nome ?bucchero? è un omaggio alle antiche terracotte etrusche. Fermarsi qui per un pieno o per prendere un caffè al bar, un panino un gelato, fare uno spuntino al volo, un pranzo o una pizza a cena non è la solita esperienza dell?anonima stazione di servizio, ma è un momento in cui la sosta si colora d?altro. Sarà la cortesia e il sorriso con cui vengono accolti i clienti, tanto alla pompa di benzina quanto al bar e al ristorante, sarà la qualità dei prodotti, il gusto del cibo, la convenienza dei carburanti Aquila, ma certamente siamo lontani anni luce dal bozzetto cantato da Guccini. ?Il segreto è l?uovo di colombo ? dice sorridendo Ulrica Fatarella ? non chissà quale formula. Ovvero fare le cose con passione e attenzione al cliente. Certamente non siamo l?Autogrill delle autostrade dove non ci sono molti margini di iniziativa personale, dove non esiste una clientela fissa e il lavoro si spersonalizza nella routine. Nei limiti della nostra attività possiamo muoverci in maniera autonoma, soprattutto per quanto riguarda la parte della ristorazione?. L?offerta A fare la differenza è anche la mentalità imprenditoriale, la capacità di innovare e di offrire un servizio sempre PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 101 SCOPRI Il ristorante ???? L?attività si trova sulla Grosseto-Siena, in direzione nord, a poco più di un chilometro dall?innesto nella quattro corsie che porta alla città del Palio e quest?anno festeggia i dieci anni dall?apertura avvenuta a giugno 2011 102 ? Maremma Magazine ?Agosto 2021 diverso alla clientela che in questa bella stazione di servizio si ferma volentieri, anzi ci viene di proposito, non solo perché è di passaggio. Il bar, infatti, apre alle 6 del mattino, insieme al distributore. A metà mattinata inizia il lavoro di cucina per essere pronti all?apertura del ristorante, chiuso la sera dal lunedì al sabato. La domenica invece resta aperto e fa anche pizzeria, per le tante persone che in estate rientrano dal mare e fanno volentieri uno spuntino prima di tornare a casa. Il menù del ristorante è semplice e genuino, pochi piatti ma prodotti di qualità, ricette tradizionali maremmane e partenopee in omaggio alle origini di Luciano, materia prima, quando possibile, solidale. Sono Ulrica e Luciano a occuparsi, insieme, di entrambi i settori. Lui dà una mano in cucina e al bar, Ulrica quando spegne i fornelli si occupa della gestione del distributore, gli ordini di carburanti e gli adempimenti burocratici. Con loro Viola e Mara al bar, Selvet in cucina e Samuele di supporto al distributore. In questo periodo, lavora al ristorante anche la figlia Ivana, 22 anni, studentessa di Economia, che ben si destreggia tra i 40 coperti della grande sala e della veranda. La storia L?avventura di Ulrica, 48 anni, nata e cresciuta a Roselle, e di Luciano, classe 1970 di origini partenopee, è nata dieci anni fa, in un momento in cui c?era bisogno di cambiare, di dare una svolta diversa alla vita. Sposati dal 1993, all?inizio lavoravano entrambi nell?azienda di autotrasporti di famiglia, della quale Ulrica e il fratello Mosè avevano preso le redini dopo la prematura morte del padre e che oggi Mosè gestisce in autonomia. Il caso ha voluto che proprio in quel periodo, mentre i cantieri della Grosseto-Siena proseguivano e si apriva la tratta a quattro corsie, Aquila Energie terminasse i lavori per la realizzazione del distributore e della struttura per il bar. Non restava che trovare un gestore che Alcune delle idee sviluppate nell?ultimo periodo avesse voglia di rimboccarsi le maniche e sono arrivati Ulrica e Luciano. ?In realtà io sono un?imprenditrice agricola prestata alla cucina, con unica esperienza nel settore legata al lavoro di cameriera stagionale in gioventù?, scherza Ulrica, che in realtà è una cuoca sopraffina. ?Mio marito Luciano, invece, ha fatto anche il pizzaiolo e ha lavorato diversi anni nella ristorazione prima di trasferirsi a Grosseto. Infatti, è lui il vero jolly, quello che sa fare tutto, sia al distributore che al bar e in cucina, dove è bravissimo. Insieme ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo iniziato, con la collaborazione del nostro personale e di nostra figlia Ivana. Sono dieci anni che andiamo avanti con impegno e sacrificio, ripagati dai risultati, dall?affetto di tante persone che amano tornare da noi perché si sono trovate bene, perché si sono sentite a casa?. Alla clientela di passaggio si aggiunge anche quella locale, dato che la stazione di servizio è raggiungibile in pochi minuti sia da Roselle che da Grosseto, ma anche perché Ulrica e Luciano hanno saputo inventarsi nuove idee. Voglia di fare e tante idee È la vulcanica Ulrica che ci parla delle nuove iniziative: ?Indubbiamente è stato il lockdown che ci ha portato a sviluppare novità che attraessero i clienti, ma anche che ci consentissero di mantenere un accettabile livello di lavoro, perché le spese ci sono tutti i mesi e non possiamo permetterci di non pagarle. A novembre quando è iniziata la seconda ondata della pandemia, proprio non me la sentivo di stare con le mani in mano ad aspettare che le cose ripartissero da sole e mi sono inventata la colazione a domicilio. Non nel modo usuale del delivery, ma in confezione regalo, personalizzate per il destinatario o la ricorrenza: scatole a cuore per San Valentino, glitterate e con i fiocchi rossi per Natale, poi quelle per Pasqua, la festa della donna, del papà, che realizzo personalmente. Dentro, caffè, cappuccino, paste, succhi di frutta in base alle richieste, in consegna su ordinazione anche come regalo da offrire a qualcuno, una piacevole sorpresa per stare in contatto quando il Covid ce lo impediva. La cosa più bella, infatti, era proprio lo stupore di chi mi apriva la porta e non si aspettava una scatola con la colazione dentro?. Insomma, un?evoluzione in formato pandemia del ?lascio la colazione pagata per...?, che ha dato il suo piccolo contributo alla tenuta dell?attività. ?Certo è inusuale per un bar annesso a un distributore ? aggiunge Ulrica ? ma noi vogliamo essere di più per i nostri clienti, come ad esempio offrire un caffè a chi fa il pieno?. L?ultima novità è l?app Too Good To Go, per ordinare i piatti che sono rimasti invenduti, a un prezzo conveniente negli esercizi che aderiscono. L?app, infatti, è nata per combattere lo spreco alimentare. Semplice e intuitiva, si scarica sul telefono e permette di ordinare una ?magic box? con l?invenduto del giorno. Nel caso del Bucchero, con 5 euro si acquista una scatola di cibo del valore di 15 con dentro tante bontà rimaste invendute, che in caso contrario andrebbero buttate. ?Si combatte lo spreco e si risparmia, mangiando con la stessa qualità del piatto servito al tavolo. È il momento di fare qualcosa in questo senso, questo mondo non può più permettersi di buttare tonnellate di cibo al giorno?, dice Ulrica. Solidarietà, appunto, sensibilità etica, come aderire all?iniziativa della Caritas ?Progetto energia? che offre buoni carburante ai mezzi dell?ente diocesano impegnati nella distribuzione di pasti e spesa gratuita. Ulrica e Luciano hanno avviato questa collaborazione ad aprile 2020, in pieno primo lockdown. Un esempio da seguire. Contatti Aquila / Il Bucchero è su Facebook e all?interno del sito web: www.aquilaenergie.it. Per informazioni 0564 402415. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 103 GUSTA GUSTA VINO E DINTORNI | Notizie varie dal mondo del vino e non solo Fattoria La Maliosa, un mese di eventi immersi nella natura È un intenso programma di attività ed eventi quello che Fattoria La Maliosa, situata nel cuore della Maremma toscana, vicino ai borghi di Saturnia, Montemerano e Pitigliano, a pochi passi dalle spiagge dell?Argentario e dal Monte Amiata, offre ai visitatori per il mese di agosto a turisti e residenti M oltissime le esperienze in programma, che permettono di accogliere e ricevere gli ospiti con proposte dedicate e con la partecipazione agli eventi realizzati in collaborazione con Movimento Turismo del Vino Toscana, tra cui ?Vigneti Aperti?, in programma tutti i sabati di agosto. Tutte le esperienze e gli appuntamenti possono essere prenotati sul sito www.fattorialamaliosa.it. Per questa estate Fattoria La Maliosa ha pensato di costruire un percorso di iniziative adatto a tutte le età, che valorizzi il territorio maremmano e le sue caratteristiche. A partire da una bellissima esperienza a cavallo, che potrà essere prenotata direttamente dal sito. Tutti i giorni, tranne il sabato, sarà possibile cavalcare attraversando prati, vigneti, uliveti, un bosco e un torrente, per arrivare sul Monte Cavallo a circa 350 metri sul livello del mare. Tutti i sabati alle 16.00 è invece possibile prenotare una degustazione dei vini naturali La Maliosa, accompagnati dal suo olio Evo biologico e da prodotti tipi di selezionati produttori del territorio. Tutti i venerdì alle 17.00, è invece in programma la Merenda nell?Oliveta alla scoperta degli uliveti storici e delle cultivar toscane con una degustazione degli oli extravergini biologici La Maliosa Caletra e La Maliosa Aurinia, in abbinamento ai prodotti del territorio. Martedì 10 agosto, alle ore 18.00, è il momento di uno degli eventi più attesi dell?estate toscana, Calici di Stelle, organizzato con Movimento Turismo 104 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 del Vino Toscana. In attesa delle stelle cadenti della notte di San Lorenzo, meravigliose nelle notti maremmane, sarà possibile degustare un picnic con i vini naturali e l?olio Evo biologico di Fattoria La Maliosa, accompagnati da prodotti del territorio maremmano. Giovedì 26 agosto, dalle 17.00 al tramonto spazio ad un nuovo appuntamento con il Trekking naturalistico. Il percorso permetterà di esplorare la proprietà di Fattoria La Maliosa, i vigneti, gli uliveti e i boschi, accompagnati da una guida esperta di botanica, godendo del tramonto e terminando con un pic nic degustazione nei vigneti del Monte Cavallo, a 350 metri sul livello del mare, con una vista a 360° sulle colline maremmane. Sabato 28 agosto Fattoria La Maliosa è partner di un evento organizzato con il Consorzio Turistico l?Altra Maremma, che prevede una degustazione dei vini naturali e dell?olio Evo bio, nell?ambito di una serata, in programma a Saturnia dalle 18.30 alle 22.00, organizzata negli spazi del Consorzio, in Piazza Vittorio Veneto, 19. Inoltre, le porte dell?azienda saranno aperte agli enoturisti in caravan e cam- GUSTA per per offrire loro la sosta di una notte nella fattoria biodinamica, nel cuore della Maremma toscana. La Maliosa aderisce infatti al progetto Donne del Vino Camper Friendly creato insieme al TCI ? Touring Club Italiano che mira ad avvicinare la cantina a chi fa turismo itinerante e intende il viaggio come una scoperta emozionante che lo porta a diretto contatto con la natura, i territori e le persone. Qui si potrà dormire a pochi passi dalla vigna e dalla cantina, sotto uno dei cieli più bui e stellati d?Italia. I camperisti potranno sostare a Fattoria La Maliosa tutti i giorni, tranne il sabato. Per informazioni e prenotazioni si può consultare il sito oppure contattare lo staff al +39 327 1860416, o scrivere a info@fattorialamaliosa.it. Fattoria La Maliosa Fattoria La Maliosa è un?azienda agricola che si estende su circa 165 ettari nella Maremma collinare a pochi chilometri dai Borghi di Montemerano, Pitigliano e Saturnia con le sue rinomate terme. Fondata da Antonella Manuli ha una produzione artigianale di vini naturali, olio di oliva extravergine bio e miele. Sostenibilità e salvaguardia del territorio, scelte di qualità, bellezza e salubrità ambientale: sono le linee guida del percorso sviluppato grazie alle competenze e all?impegno della sua fondatrice che ha portato La Maliosa a ottenere la certificazione biologica fin dal 2010. La produzione vinicola avviene secondo i principi del Metodo Corino (brevetto depositato e marchio registrato Antonella Manuli e Lorenzo Corino TM), che realizza un insieme di processi agronomici innovativi per la produzione di uva da tavola e di vino. Il metodo privilegia la vitalità dei suoli, l?originalità dei prodotti, la salubrità dell?ambiente, dei produttori e dei consumatori. Fattoria La Maliosa porta avanti un progetto di accoglienza e ospitalità all?aria aperta, offrendo diverse esperienze di enoturismo e oleoturismo, alla scoperta del territorio maremmano. Visite in vigna e negli uliveti, degustazioni, esperienze di yoga, biking e trekking. Fiore all?occhiello la possibilità, unica in Toscana, di vivere un?esperienza di glamping in vigna in StarsBOX, al Monte Cavallo, con vista a 360° sulle colline maremmane. Info: www.fattorialamaliosa.it 106 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 WINE & FOOD NEWS UN?ESTATE ?EN ROSE?? PER FATTORIA MANTELLASSI Tutta la freschezza del Maestrale per un bere di qualità anche nella stagione calda Di Giuseppe e Aleardo Mantellassi, gli eredi dell?omonima Fattoria a Magliano in Toscana, ormai si sa quasi tutto. La loro passione, la professionalità e la loro continua ricerca verso il ?meglio? ha da tempo varcato i confini nazionali e lo dimostrano gli oltre 60 anni di attività che li hanno visti proseguire senza soste nel mantenimento dei loro progetti e nella nascita di nuove etichette. Per l?estate, tutt?ora in corso, ecco una delle eccellenze delle loro vigne, un vino assai piacevole dal nome accattivante: Maestrale, che rivela la sua appartenenza al territorio. Infatti, si riferisce a quel particolare vento di Nord Ovest che soffia in Maremma e che è di grande aiuto per un buon sviluppo delle viti e la maturazione delle uve. Il vitigno di Maestrale è il ciliegiolo, un?uva che, in passato, era utilizzata prevalentemente come complemento al più famoso Sangiovese ma, che, con Fattoria Mantellassi, ha trovato un bel connubio rivelandosi la perfetta espressione di un rosé dal bouquet intenso e carico di aromi. Un connubio coinvolgente che rende piacevolissime le sue caratteristiche grazie a quegli intensi aromi di bouquet fiorito e di frutti del sottobosco come la ciliegia e il lampone che sprigiona. Avvol- gente e dal sentore accattivante, regala al palato una bella freschezza e morbidezza oltre a mantenere, nel retrogusto finale, la nitidezza della frutta. Il suo colore rosato ne testimonia la naturalezza. Perfetto per la tavola dell?estate, Maestrale rosé si abbina ottimamente con gli antipasti, con le insalate di pasta o di riso, con i primi alle verdure ed è in sintonia persino con il pesce. Se poi si vuole restare nella tradizione toscana, il consiglio dei fratelli Mantellassi è quello di provarlo con il classico cacciucco o con un?orata della laguna di Orbetello. Infine, ci piace consideralo come il vino della ritrovata convivialità, degli incontri tanto attesi e di un?estate all?insegna della buona salute e della serenità. Per maggiori informazioni: www.fattoriamantellassi.it PREMIO ANNA MARIA BRIGANTI, ECCO LA GRADUATORIA 2021 Quest?anno selezionate le migliori imprenditrici femminili nel settore dell?apicoltura Nella Giornata dedicata alle Api, il Soroptimist Club Grosseto ha pubblicato la graduatoria del ?Premio Anna Maria Briganti per le Arti e i Mestieri? riservato alle donne imprenditrici agricole, quest?anno del settore dell?apicoltura e alle imprese che nella loro attività si impegnano concretamente nella salvaguardia di questi preziosi insetti impollinatori, realizzato anche in collaborazione con la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno. Le proposte pervenute sono state ritenute tutte molto interessanti e coerenti con lo spirito del bando, al punto che secondo la commissione non è stato facile stilare una graduatoria: da tutte le domande traspariva fortemente, anche se in forma diversa, la passione per le api e l?ambiente. Le tre proposte progettuali scelte dalla Commissione formata da ARPAT (Associazione Regionale Produttori Apistici), Camera di commercio della Maremma e del Tirreno e Soroptimist International d?Italia - Club Grosseto, sono state le seguenti: 1° premio del valore di ? 1.200 a Loredana Lucentini, titolare di un?azienda apistica, ?per il suo impegno continuo e concreto nell?apicoltura improntata, oltre che alla produzione di miele di qualità, alla sensibilizzazione sul ruolo delle api e sulla quantità di servizi che offrono all?ambiente?. 2° premio del valore di ? 700,00 a Paola Presti, contitolare di un?azienda agraria ?per la qualità del suo progetto di avvio di attività di apicoltura in continuità con gli aspetti virtuosi che da sempre hanno caratterizzato la sua attività di imprenditrice agricola?. 3° premio del valore di ? 400,00 a Francesca Gioacchini ?per l?originalità della sua proposta di carattere più prettamente divulgativo in favore della salvaguardia delle api e dello sviluppo sostenibile?. La premiazione è avvenuta il 20 giugno scorso con una cerimonia pubblica. ?Quest?anno il Premio, rivolto alle eccellenze del territorio nei più diversi ambiti ? ha detto la Presidente del Soroptimist Club Grosseto, Sonia Capperucci ? ha dato modo di conoscere e di far conoscere esempi significativi di donne imprenditrici che con il loro impegno lavorativo e con le loro scelte di vita si impegnano quotidianamente nella difesa dell?ambiente e nello sviluppo sostenibile?. ?Siamo al fianco di Soroptimist Club Grosseto orma da anni ? ha commentato il presidente CCIAA Riccardo Breda ? per valorizzare l?impresa femminile una grande risorsa dell?economia che soprattutto in questo periodo ha subito le ripercussioni della crisi: un grande plauso alle imprenditrici selezionate, che con il loro operato dimostrano la vitalità e la qualità dell?intero settore?. Calici di Stelle, torna nelle cantine toscane il grande appuntamento dell?estate Il Movimento Turismo del Vino Toscana promuove il grande evento dell?estate per i wine lovers con un messaggio chiaro: far ripartire il turismo a partire dall?aria aperta e da luoghi sicuri. Il desiderio sarà il fil rouge di questa edizione con la speranza di tornare a vedere turisti in cantina ed esaudire per tutti la possibilità di tornare a vivere serenamente C he agosto sarebbe senza Calici di stelle? Ecco allora che anche per il 2021 torna il grande appuntamento dell?estate di scena dal 31 luglio al 15 agosto in tantissime cantine toscane, per iniziativa del Movimento Turismo del Vino Toscana. In tutta la Toscana, dal Brunello di Montalcino al Vino Nobile di Montepulciano, dalla Vernaccia di San Gimignano al Chianti, passando per Carmignano e per la Maremma fino a Bolgheri, Calici di Stelle è da sempre un?occasione unica per passare una notte estiva guardando le stelle da incantevoli colline o vigneti, degustando al contempo prodotti di eccellenza, non solo vitivinicola. Il desiderio è il tema scelto da Movimento Turismo del Vino Toscana per accompagnare gli enoturisti alla scoperta della costellazione delle cantine toscane che aderiscono all?iniziativa. Desiderio di tornare a vedere gli enoturisti in cantina e allo stesso tempo regalare ai wine lovers esperienze indimenticabili. Dalla semplice degustazione in vigna guardando le costella- zioni guidati dagli astrofili, fino a vere e proprie merende al tramonto, meglio se accompagnate da musica o letture dantesche, nell?anno di Dante in Vigna. Tanti eventi sparsi per tutta la regione nelle varie denominazioni per accontentare le esigenze dei più grandi, ma anche dei più piccoli al seguito con la didattica pensata per i wine lovers in erba. In provincia di Grosseto sono previsti appuntamenti presso Capua Winery a Saturnia (Manciano) il 6 agosto, Fattoria La Maliosa, sempre dalle parti di Saturnia il 10 e Tenuta Fertuna a Gavorrano il 1° ed il 10 agosto. Ma il calendario è in continuo aggiornamento sul sito www.mtvtoscana.com Calici di Stelle, dal 1996, è l?evento promosso dal Movimento Turismo Vino in tutta Italia durante il periodo estivo in una notte particolare come quella di San Lorenzo, il 10 agosto, ma non solo. Collaborano all?iniziativa l?Associazione nazionale Città del Vino e l?Unione italiana astrofili. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 107 GUSTA DI VINO IN CIBO | I protagonisti dell?enogastronomia maremmana Metti un tour in piena estate alla Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano L?accoglienza della Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano non si ferma. Nel variegato tourbillon di iniziative sbocciate in questa estate di ripartenza spicca la proposta della rinomata ed apprezzata Cantina che offre degustazioni e visite guidate, ma anche tanti piccoli-grandi eventi in una cornice da favola DI DEBORAH CORON 108 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 D a quando la Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano ha rinnovato la sua struttura, aprendosi al pubblico, è diventata un vero e proprio punto di riferimento per l?offerta enoturistica della Maremma. Nata nel 1972, quindi vicina al traguardo del mezzo secolo, da sempre si è fatta ambasciatrice del Morellino di Scansano Docg, essendo tra le realtà che più hanno spinto per la nascita prima della Doc e poi della Docg. Con la nuova struttura, oltre a promuovere il vino che più rappresenta questa zona, la Cantina propone ad appassionati e curiosi un?ampia offerta di esperienze. Le visite e degustazioni guidate La degustazione guidata viene preceduta dalla visita della Cantina durante la quale il turista si immerge nella storia di questa nota realtà maremmana che, durante il suo percorso, ha raggiunto importanti traguardi riconosciuti anche a livello internazionale. La visita guidata porta alla scoperta della struttura storica datata anni ?70; degli spazi ideati e allestiti alla fine del decennio successivo in seguito al consapevole passaggio ad un progetto di qualità; si prosegue visitando l?affascinante barricaia e la piazza dedicata alla ricezione dell?uva: questo spazio esterno è servito di dispositivi specifici che permettono un accurato e tempestivo controllo della qualità delle uve che determina la successiva lavorazione di quest?ultime. E infine, si arriva alla dimostrazione delle conquiste tecnologiche raggiunte nell?ambito della pressatura, vinificazione e imbottigliamento. Durante il tour si coglie l?occasione per spiegare il contesto in cui opera questa realtà che oggi conta su circa 700 ettari di vigneto e al momento raggruppa 170 soci, i terreni dei quali si estendono principalmente nella zona di produzione del Morellino di Scansano, e poi oltre Scansano anche a Pitigliano. L?offerta enoturistica, in costante evoluzione, è stata strutturata per soddisfare le esigenze di ciascun turista interessato ad approfondire. Le degustazioni sono svolte in italiano, inglese e tedesco. Da quando sono stati abilitati gli spazi dedicati alle attività enoturistiche, con il rinnovo dello stabilimento inau- gurato nel 2018, presso la Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano è stata registrata una maggiore affluenza dall?Italia così come dal resto del mondo. I pacchetti I pacchetti più richiesti sono quelli dedicati alla linea Le Vigne e 100% Morellino che, grazie alla variegata produzione della Cantina, permette di scoprire tutte le sfaccettature del Morellino di Scansano. In entrambi i casi si propone la degustazione di 4 vini accompagnati da prodotti tipici del territorio. Per chi è alla ricerca di un?esperienza enogastronomica più strutturata, la Cantina ha ideato il Wine Brunch che prevede, oltre alla degustazione dei vini della linea Le Vigne, l?accompagnamento con piatti del territorio (crostini toscani, affettati misti, formaggi, primo piatto) e, per concludere il Vino Liquoroso La Rasola, abbinato a cantucci fatti in casa. Per chi va di fretta ma è comunque curioso di visitare la Cantina e scoprirne i vini, c?è il pacchetto Smart Visit, che permette una visita guidata veloce con successiva degustazione priva di PRIMO PIANO ? GUSTA ? 109 GUSTA ???? Con la nuova struttura, oltre a promuovere il vino che più rappresenta questa zona, la Cantina propone ad appassionati e curiosi un?ampia offerta di esperienze accompagnamento gastronomico. Tra gli aspetti che differenziano la Cantina nel panorama dell?offerta enoturistica della zona, c?è la disponibilità ad accogliere anche gruppi di sole due persone. Inoltre, l?enoturista che vuole prenotare la visita può farlo anche con poco preavviso e in varie modalità: online sul sito visit.vignaiolidiscansano.it., con un messaggio su WhatsApp o tramite e-mail o telefono. La Cantina è aperta per le degustazioni tutti i giorni tranne la domenica. Nel programma di attività estive, anche quest?anno trovano spazio gli aperitivi al tramonto, il format di successo dal nome di ?AperiVino del venerdì?: l?inizio della visita guidata è Il wine shop 110 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 La barricaia previsto per le 18.30, seguito dalla degustazione dei quattro vini più rappresentativi della Cantina, accompagnati da ricette sfiziose. Con l?occasione il Wine shop della Cantina rimane aperto fino alle ore 20.30. Gli eventi Ma non finisce qui, perché l?offerta passa anche attraverso dei veri e propri eventi in grado di offrire un motivo in più per fare una tappa presso la Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano. In quest?ottica si colloca in primis lo spettacolo dal titolo ?I 7 Peccati Capitali tra musica e letteratura? in programma venerdì 6 agosto. Paolo Mari (chitarra) torna in Cantina con una sua per- formance, stavolta insieme a Daniele Sgherri (voce recitante), Giacomo Moscato (voce recitante) e Katia Fini (cantante). In questo spettacolo musica e letteratura si confrontano sul tema dei sette peccati capitali: superbia, avarizia, accidia, ira, invidia, gola e lussuria. L?inferno e il purgatorio di Dante incontrano le canzoni di Gaber, Mina, Battisti, Concato, Graziani e De André, in un?alternanza di suoni, voci, battute, curiosità e suggestioni che conquisteranno il pubblico. Lo spettacolo è preceduto dalla visita guidata della cantina, dalle 20.30, e avrà inizio alle 21.30. La prenotazione è obbligatoria. Per proseguire, sarà ospitato, per il terzo anno consecutivo, il Grey Cat Jazz Festival. Lo spettacolo in programma per giovedì 19 agosto ?Vernal Love? vedrà la performance della cantante Sara Battaglini che sarà accompagnata da Simone Graziano (pianoforte), Fender Rhodes (synth), Francesco Ponticelli (basso elettrico), Bernardo Guerra (batteria), Jacopo Fagioli (tromba e flicorno), e infine Beppe Scardino (sax baritono e clarinetto). Anche in questo caso serve prenotare. Ovviamente, tutte le attività vengono svolte nel rispetto delle norme sul distanziamento e sull?utilizzo delle mascherine. Per essere sempre aggiornati, si può fare riferimento al sito della Cantina (visit.vignaiolidiscansano.it) e ai canali social su Facebook e Instagram con l?account @vignaiolimorellinodiscansano. Benedetto Grechi confermato alla guida della Cantina del Morellino Il presidente Benedetto Grechi resta alla guida della Cantina di Scansano che ha rinnovato nelle scorse settimane il consiglio di amministrazione in occasione dell?assemblea ordinaria dei soci per l?approvazione del bilancio N elle scorse settimane si è tenuta l?assemblea ordinaria dei soci per l?approvazione del bilancio chiuso al 31 agosto 2020. L?assemblea, contrariamente agli anni passati, si è svolta presso la Fattoria La Principina, per poter garantire il distanziamento reso necessario dal­ l?emergenza pandemica. Nella stessa occasione si è tenuta l?elezione del nuovo consiglio di amministrazione che ha visto confer­ mare il ruolo di Presidente della Can­ tina assegnato ormai da 13 mandati a Benedetto Grechi, che ha commenta­ to: ?Sono molto felice di questa rinno? vata fiducia arrivata con un consenso del 96% da parte dei soci della cantina perché questo è il primo anno in cui la votazione si è svolta non per alzata di mano ma a scrutinio segreto. Una novità per tutto il contesto cooperati? vo maremmano?. Oltre al presidente, confermati anche i due vicepresidenti, Paolo Gobbi e Riccardo Fusini e la presenza nel comitato esecutivo di Alessandro Fiorini. Nel nuovo consiglio di ammi­ nistrazione entrano anche due nuovi soci, Marco Galli e Adriano Tiberi. Si è votato anche per l?approvazio­ ne del bilancio chiuso al 31 agosto 2020. Un bilancio che, sebbene in un anno di?cile per tutti, è stato archi­ viato in modo positivo con un aumen­ to del fatturato del 7,87% rispetto al precedente esercizio, superando i 13 milioni di euro pur con una leggera diminuzione del prezzo medio a botti­ glia. Ciò è facilmente ascrivibile all?au­ mento delle vendite nella grande dis­ tribuzione (+20%) rispetto alla ristora­ zione. Quest?ultima è stata costretta a Benedetto Grechi chiudere per lunghi periodi a causa delle misure restrittive segnando un ­ 14% con i clienti diretti e un ­9% con i grossisti a fronte di una crescita del 2% nel primo trimestre, vale a dire subito prima dell?inizio della pande­ mia. teriore garanzia di qualità per i consu­ ?Siamo invece molto felici ? com­ matori e condizioni di lavoro ancora menta Sergio Bucci, direttore della più sostenibili per i dipendenti grazie Cantina ? dei riscontri avuti con l?ex? alla tecnologia adottata che ha ridotto port, dove pure in un anno così di?ci? notevolmente i rumori. le siamo cresciuti del 12%. Questo dato è legato al consolidamento dei Per finire, i vini della Cantina rapporti su alcuni mercati e alla forte Vignaioli del Morellino di Scansano crescita nel primo semestre di altre continuano a ricevere riconoscimenti iniziative commerciali a livello inter? a livello nazionale e internazionale. nazionale?. In particolare, si segnalano i riconosci­ ?Per quanto riguarda il punto ven? menti ottenuti dalla rivista tedesca dita ? penalizzato ovviamente dalle Weinwirtschaft che ha messo la can­ lunghe chiusure ? e l?e?commerce, tina al 9° posto della classifica delle sono da evidenziare due aspetti inte? migliori cooperative italiane; i 91 pun­ ressanti: da un lato l?aumento del fat? ti assegnati dalla rivista Falsta? al Ver­ turato delle visite in cantina, un?op? mentino Vigna Fiorini 2019; e i 90 portunità molto apprezzata dal pub? punti ricevuti per la prima volta da blico in quest?anno di turismo di pros? due nostri vini, il Roggiano e simità, passando da circa 6 il Sicomoro Riserva 2017, e mila euro ad oltre 26 mila assegnati da James Suckling. euro di fatturato; dall?altro Infine, l?ultimo importante l?aumento delle vendite dal riconoscimento appena arri­ nostro sito e?commerce in vato: Sicomoro 2017 Morelli? linea con quanto accaduto in no di Scansano DOCG Riser? tutto il settore, che ha segna? va, della Cantina Vignaioli del to un +125% delle vendite?. Morellino di Scansano, si è Continua poi l?impegno aggiudicato la medaglia d?o­ della cantina a favore della ro alla 28esima edizione del sostenibilità ambientale con Concours Mondial de Bruxel­ le rinnovate certificazioni les 2021. Quest?anno hanno VIVA Sustainable Wine e PEF. Sicomoro partecipato al concorso più In questo ambito si inserisce di 10.000 etichette prove­ anche il nuovissimo impianto nienti da 46 paesi produttori. Il con­ di imbottigliamento, un progetto corso si è svolto nella città di Lussem­ all?avanguardia capace di ridurre l?im­ burgo dal 17 al 27 giugno. patto ambientale oltre a fornire un?ul­ PRIMO PIANO ? GUSTA ? 111 GUSTA IL VINO DEL MESE | Alla scoperta della Maremma enologica Novità in casa Santa Lucia: arriva il GIN /ar?GIN?tà?rio/ Maremma Toscana Novità in casa Santa Lucia. La storica azienda vitivinicola della famiglia Scotto entra nel mondo degli spirits con un nuovo prodotto: il GIN Maremmano che in questo caso si chiama /ar?GIN?tà?rio/ creato, dopo due anni intensi di studi e di ricerche, come omaggio all?Argentario e al territorio maremmano di cui vuole incarnarne l?essenza DI CELESTINO SELLAROLI L a famiglia Scotto è nel mondo del vino e della viticoltura praticamente da sempre. E per la precisione dal 1898 ovvero da quando iniziò il commercio delle uve di un piccolo vigneto, ancora oggi in produzione, sul Monte Argentario. Oggi l?azienda, che nel frattempo si è strutturata con il nome Santa Lucia, è portata avanti dai fratelli Lorenzo e Luca Scotto, sul solco lasciato dai loro antenati prima e soprattutto, a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, dal padre ?Babbo Luciano? che con grande lungimiranza ha saputo dare forma a quella che oggi è una gran bella realtà dell?enologia maremmana, collocata con la nuova cantina di fronte il parco Naturale della Maremma di Alberese, davanti allo splendido mare di Talamone. Oggi Luciano non c?è più, ma siamo sicuri ? avendolo conosciuto ? che sia pure da un?altra dimensione, 112 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 vigila e osserva quanto succede intorno alla sua piccola ?creatura? e sarà sicuramente fiero di ciò che la sua famiglia ha fatto e sta facendo per svilupare e far crescere il suo progetto imprenditoriale e di vita a cui ha dedicato in vita tutto sé stesso. «Ciò che per nostro Babbo è stata una grande passione ed anche intuizione ? sottolineano proprio Lorenzo e Luca ? è diventata piano piano una vera e propria attività imprenditoriale che, grazie alla volontà di noi figli di rimanere in azienda, è cresciuta e sta crescendo ogni anno di più. Ci è sempre piaciuta l?idea di investire in questo settore, la viticoltura, nella nostra terra d?origine, la Maremma, e soprattutto nel nostro vino di riferimento, il Morellino di Scansano, a cui si aggiunge in un periodo storico diciamo ?particolare?, il nostro ultimo nato (a dicembre 2020), il GIN che, pro- prio per dare risalto alle nostre radici in cui crediamo molto, abbiamo voluto chiamare, /ar?GIN?tà?rio/». Questa è oggi Santa Lucia; l?attività principale di tutta la famiglia Scotto con il primogenito Lorenzo, enologo dell?azienda, ed il secondogenito, Luca, direttore commerciale e marketing. Una bella realtà, si diceva prima, che si estende su 35 ettari di vigneto in cui vengono coltivati Sangiovese - Morellino, Vermentino, Ansonica, Alicante, Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot, per una produzione annua attuale di 160.000 bottiglie. «I nostri vigneti ? sottolineano Lorenzo e Luca ? si dislocano in 4 comuni diversi (Magliano in Toscana, Orbetello, Monte Argentario, Capalbio), consentendoci così di scegliere dove poter impiantare le diverse tipologie di vitigno in base al terreno più adatto, sia come La ricetta è stata studiata insieme a Lorenzo Zappi, barman nato e cresciuto in Maremma, mentre il bilanciamento degli aromi è stato curato da Oscar Quagliarini. «Il disegno sin da subito ha preso la forma di una molecola a 6 punte, come se ognuno di questi elementi andasse a chiudere un cerchio, con all?interno l?acqua vite d?uva della nostra Ansonica. Il risultato è un gin semplice, con poche botaniche, ma particolare nella selezione, perché ogni pianta che abbiamo scelto risveglia alcuni sentori, ricordi che stimolano la nostra mente e che nel complesso creano una armonia di sapori. Ci siamo immaginati un viaggio onirico di profumi partendo dallo scoglio e arrivando ai terrazzamenti di uva bianca di Ansonica, componente storica dei vini della nostra famiglia, da lì il tocco finale di acquavite d?uva proveniente proprio dai nostri vigneti. Oltre ovviamente al ginepro si uniscono le botaniche da noi raccolte a mano che sono il lentisco, che lambisce i nostri vigneti e si espande in tutta la macchia mediterranea ed il finocchietto marittimo, che nasce sulle scogliere di fronte al mare di Talamone e dell?Argentario, gli agrumeti di arance amare tipiche del territorio, le siepi di gelsomino che circondano le ville soprastanti ed infine il profumo della melissa che striscia sui nostri pantaloni mentre risaliamo il monte, a piedi, completa il percorso olfattivo del nostro Gin». composizione del suolo che come esposizione solare, oltre che nel rispetto dei diversi disciplinari di produzione delle DOC e DOCG. Così, nel comune di Magliano in Toscana produciamo il DOCG Morellino di Scansano ?Tore del Moro?, ?Tore del Moro Riserva? ed ?A? Luciano?, ed anche i DOC Maremma Toscana Rosso ?Betto? e DOC Maremma Toscana Cabernet Sauvignon ?SL?. L?Ansonica viene prodotta ancora in parte dallo storico vigneto di famiglia (con piante del secondo dopo guerra) eretto su terrazze che si affacciano sul Monte Argentario a 300 metri s.l.m. dal quale nasce in edizione limitata e con bottiglie numerate la DOC Ansonica Costa dell?Argentario ?Eroica?. Nel comune di Orbetello invece produciamo le diverse tipologie della DOC Maremma Toscana: Vermentino ?Brigante?, Ansonica ?Santa Lucia?, Sangiovese ?Losco? e Vin Santo ?Graticcio?. Infine nel comune di Capalbio, una selezione delle migliori uve che vanno ad unirsi nel nostro DOC Maremma Toscana Rosso ?Presidio? anch?esso in bottiglie tutte numerate». Ultimo, ma soltanto per data di nascita, ecco il GIN /ar?GIN?tà?rio/ creato con parte delle botaniche raccolte a mano direttamente in azienda e tra le scogliere della nostra costa, dopo due anni intensi di studi e di ricerche. «La passione è l?elemento che da sempre contraddistingue il nostro lavoro e la nostra terra è da sempre la principale fonte di ispirazione per la creazione dei nostri vini. Ed anche questa volta a farci da musa ispiratrice è stato il nostro amatissimo Argentario, un luogo ricco di storia, di natura e di tradizione, da cui provengono le botaniche utilizzate per questo nuovo prodotto». Nonostante il periodo complicato che stiamo vivendo sono già tante le soddisfazioni arrivate alla famiglia Scotto per questa novità. E tante sono anche le aspettative. «Siamo entusiasti del risultato e fiduciosi per il futuro di /ar?GIN?tà?rio/ L?obiettivo è quello di farci conoscere in Italia cercando di lavorare al meglio e capillarmente sul nostro territorio ed andare a servire anche fuori dai confini regionali i migliori cocktail bar, enoteche e ristoranti interessati a puntare su un GIN in grado di esprimere in pieno il territorio della Maremma, i suoi profumi e le sue emozioni, e chissà forse un giorno rendere /ar?GIN?tà?rio/ un brand riconoscibile anche fuori dai confini nazionali». Info: www.azsantalucia.com www.argintario.com PRIMO PIANO ? GUSTA ? 113 GUSTA A TAVOLA | il ristorante del mese Mangiare a La Rosa dei Venti? Un?esperienza da provare che fa venire la voglia di tornare DI PAOLO MASTRACCA Già è proprio così! Mangiare al ristorante La Rosa dei Venti situato ad Albinia (Orbetello), lungo la via che costeggia la strada statale Aurelia, è un?esperienza assolutamente da provare che ha il pregio di lasciarti un?irresistibile voglia: quella di trovare il modo di tornarci quanto prima per assaporare le delizie di mare e di terra nell?atmosfera familiare che qui si respira... 114 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 Alessio e Rebecca L a rosa dei venti è un diagramma che rappresenta schematicamente la provenienza dei venti, un diagramma particolarmente intrigante e con una definizione così accattivante che molti locali, soprattutto ristoranti, lo hanno scelto come nome identificativo della propria attività. Tale situazione potrebbe comportare una confusione nell?individuare con certezza di quale locale si tratti, ma se in Maremma pronunci Rosa dei Venti ti riferisci con assoluta certezza al ristorante La Rosa dei Venti di Albinia. Un marchio (ed una garanzia) di qualità È grazie alla credibilità conquistata in tanti anni di professionalità ed esperienza che La Rosa dei Venti di Albinia ha acquisito il suo marchio di qualità che è sinonimo di eccellenza dove si mangia bene e dove la cordialità e la gentilezza nell?accoglienza sono in perfetta sintonia con la qualità e la varietà dei piatti. È come se la rosa dei venti intesa come diagramma indicasse chiaramente che la direzione da prendere per mangiare bene con assoluta garanzia è il ristorante omonimo ubicato in via Calabria ad Albinia, lungo la via che costeggia la strada statale Aurelia, quindi una meta facilissima da individuare tanto è vero che verrebbe da scrivere in maniera metaforica che sarebbe sufficiente seguire l?odore buono della cucina per arrivare a destinazione con assoluta certezza. Ormai La Rosa dei Venti è la garanzia che se vuoi gustarti una cena squisita o un pranzo sublime il luogo da scegliere è esattamente questo, un locale dove si può andare per occasioni intime oppure per condividere con amici o parenti un momento e uno spazio particolarmente piacevoli. I punti di forza Quale è il segreto di tutto ciò? Noi crediamo che alla base ci sia la qualità umana e professionale del titolare, Alessio Lombardi, il quale ? sempre coadiuvato dalla moglie Rebecca ? svolge il proprio lavoro con quell?entusiasmo e quella voglia di dare sempre il massimo che ti fa raggiungere grandi traguardi nel lavoro e più in generale nella vita. Visto che abbiamo ancora negli occhi e nel cuore le immagini della strepitosa vittoria della nazionale Italiana agli europei di calcio, potremmo dire che Alessio Lombardi è il perfetto ct de La Rosa dei Venti. Si, è proprio così, perché anche La Rosa dei Venti, così come l?Italia del ct Mancini, vince grazie al gio- co di squadra e come sottolinea lo stesso Lombardi ?è fondamentale il lavoro di gruppo imperniato su un team composto da tutti lavoratori locali che si sentono partecipi di un progetto comune?. D?altronde il binomio calcio-ristorazione ha molti punti in comune e a La Rosa dei Venti possiamo dire che nell?ultimo anno il calcio è stato di casa visto che ?Il processo di Gs?, la trasmissione calcistica della testata giornalistica online Grossetosport ha avuto come quartier generale proprio un apposito spazio messo gentilmente a disposizione da La Rosa dei Venti con il giornalista Vittorio Patanè ed i suoi ospiti in collegamento con lo studio centrale dove era presente il direttore Fabio Lombardi. La Maremma nel cuore e per scelta Ci siamo fatti trasportare un po? dalla fantasia con alcune divagazioni calcistiche. Tornando alle cose concrete riteniamo che il valore aggiunto di Alessio Lombardi sia quello di non essere maremmano ma di aver scelto la Maremma come terra da amare. Alessio è nato a Priverno in provincia di Latina, un avamposto delle mozzarelle di bufala che ormai trovano il gradimento unanime in ogni zona d?Italia. Alessio Lombardi si è formato alla scuola alberghiera PRIMO PIANO ? GUSTA ? 115 GUSTA ???? Il segreto del successo? La qualità umana e professionale del titolare, Alessio Lombardi, il quale ? sempre coadiuvato dalla moglie Rebecca ? svolge il proprio lavoro con quell?entusiasmo e quella voglia di dare sempre il massimo che ti fa raggiungere grandi traguardi nel lavoro e più in generale nella vita nasce è un passaggio pressoché scontato, è un atto d?amore quasi automatico. Quando invece si sceglie liberamente di vivere e lavorare in un luogo diverso significa che quel posto è stato scelto come contesto ideale nel quale stare. È questo il motivo per cui riteniamo che Alessio Lombardi con la sua attività stia dimostrando costantemente un atto di amore verso la Maremma, rilevando un ristorante di prestigio come La Rosa dei Venti con l?obiettivo di mantenerlo e condurlo sempre al top. A come Amore Tutto questo è avvenuto nel 2019 quando Alessio Lombardi dopo aver lavorato come dipendente nella struttura per 17 anni ha rilevato l?attività diventando imprenditore in prima persona. Questo lasso di tempo ci piace leggerlo e interpretarlo nell?ottica di un ALCUNI PIATTI di Amatrice, si è fatto le ossa in giro per l?Italia e poi ha scelto la Maremma come terra dove vivere e sviluppare la propria passione, individuando ne La Rosa dei Venti il locale idoneo per trasformare l?amore e la passione per tale attività in piatti deliziosi e squisiti da proporre al palato dei clienti. Visto che abbiamo sperimentato la metafora calcistica ci viene spontaneo affermare che Alessio Lombardi è un po? come quel calciatore che ha indossato varie maglie prima di approdare in un club prestigioso, un club che nel caso specifico si chiama appunto La Rosa dei Venti. Abbiamo detto che il valore aggiunto di Alessio Lombardi è quello di non essere maremmano e forse qualche lettore sarà sobbalzato sulla sedia per tale affermazione di cui adesso ne spieghiamo il motivo. Amare la terra in cui si La sala interna Le crudité dei nostri mari 116 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 Il risotto alla pescatora amore sbocciato giorno dopo giorno, cosicché quando il feeling è diventato maturo e si sono materializzate le possibilità c?è stato il grande passo di trasformarsi in imprenditore e dare la propria impronta e il proprio tocco di stile ad una attività già bene avviata che Alessio Lombardi ha saputo ulteriormente valorizzare. I lettori più attenti avranno notato che una delle parole più ricorrenti nell?articolo è amore e potrebbe sembrare strano che un articolo che parla di ristorazione abbia il termine amore come quello più utilizzato. In realtà anche in questo caso si tratta di una sintonia quasi naturale perché per cucinare al top e proporre piatti deliziosi e incantevoli ai clienti non può mancare tra gli ingredienti quella necessaria dose di amore ovviamente arricchita da tutti gli altri ingredienti che deliziano il palato. ???? Il locale, con il nuovo responsabile della cucina Lorenzo Vigi affiancato da Alberto Guastafierro, già in organico fin dagli anni scorsi, propone ricette (di mare e di terra) imperniate su un mix perfetto tra innovazione e tradizione Il team Tradizione e Innovazione Se l?amore è l?ingrediente essenziale, le pietre miliari su cui poggia la Rosa dei Venti sono la tradizione e l?innovazione unite ai sacrifici e alla determinazione che hanno consentito di restare a galla anche in questo tragico periodo di covid, una difficoltà resa ancora maggiore a La Rosa dei Venti considerando che quando si è scatenata la pandemia il locale era stato rilevato da poco tempo e quindi non aveva ancora acquisito la necessaria energia per camminare in maniera autonoma in caso di una forte criticità come quella che si è verificata. Ciò che ha permesso di reggere il colpo e andare avanti è stata la costanza nel lavoro e come abbiamo scritto nella prima parte dell?articolo, la forza del team che permette ad Alessio Lombardi di fare le seguenti considerazioni: ?Sono felice del gruppo di lavoro che è stato Il ceviche di tonno con gazpacho costruito. I nuovi arrivati si sono immediatamente dimostrati bravi e disponibili, integrandosi alla perfezione con il resto della squadra?. Il nuovo responsabile della cucina è Lorenzo Vigi che, insieme ad Alberto Guastafierro, il quale era in organico fin dagli anni scorsi, prepara le nuove ricette imperniate su un mix tra innovazione e tradizione, ovvero i concetti che rappresentano le pietre miliari del locale. Il reparto colazioni e dolci, tutti rigorosamente fatti in casa, è curato da Meri Monaci che ha una particolare predisposizione e attitudine per tale comparto. Adesso la speranza è che il covid diventi esclusivamente un brutto ricordo e permetta a La Rosa dei Venti di sviluppare in pieno le proprie potenzialità che sono enormi perché i piatti sono squisiti, la scelta è variegata e le soluzioni da proporre sono in continua evoluzione. Inoltre non dimentichiamo che Albinia è il crocevia ideale della Maremma avendo una posizione privilegiata incastonata tra l?Argentario e Capalbio, a due passi da Orbetello e vicina a Grosseto, nonché la porta d?ingresso verso il suggestivo entroterra maremmano, ragione per cui transitando in Maremma è pressoché impossibile non passare da Albinia e in questo caso sarebbe davvero un peccato grave non fermarsi a La Rosa dei Venti, nella consapevolezza che mangiare in questo locale è una esperienza assolutamente da provare che lascia l?irresistibile voglia di tornare. Contatti La Rosa dei Venti Albergo Ristorante, Via Calabria 33/35, Albinia (GR), tel. 0564 870191 - 870143, web www.larosadeiventiargentario.it La frittura mista di calamari, gamberi e paranza PRIMO PIANO ? GUSTA ? 117 GUSTA LA RICETTA| Piatti da sperimentare e... gustare La panzanella ovvero la regina da sempre dell?estate toscana Un piatto prettamente estivo diffuso in tutta la regione, assai semplice da preparare che mette d?accordo tutti. Parliamo della panzanella. A differenza di altre ricette, di cui si discute ancora oggi la paternità, qui la diatriba verte spesso su due punti: l?origine del nome e la scelta degli ingredienti? DI ANDREA RICCHIUTI* D iffusa in tutta la regione, la panzanella accompagna da secoli le estati toscane, sia in campagna che al mare, non richiedendo l?impiego del fuoco per prepararla. A differenza di altre ricette, di cui si discute ancora oggi la paternità, qui la diatriba verte spesso su due punti: l?origine del nome e la scelta degli ingredienti. Quanto alla prima questione c?è chi lo fa derivare da ?pane? e ?zanella? (cioè 118 ? Maremma Magazine ? Agosto 2021 zuppiera, piccola ciotola, ma anche piatto fondo), chi invece vi ravvisa la parola ?panzana?, che indicava la zuppa, e infine, ma con molta fantasia, taluni vedono nella panzanella l?inversione dell?antica parola ?zampanella?. Per quanto concerne invece la scelta degli ingredienti sono tutti concordi sull?uso del pomodoro, delle cipolle rosse e del basilico, ma la discussione nasce nel momento in cui si cominciano ad aggiungere i cetrioli o, ancora peggio, uova sode, tonno e ingredienti simili. Per dissipare i dubbi occorre fare chiarezza e domandarsi quale tipo di panzanella si vuol preparare, quella all?uso antico oppure la versione consolidata nell?ultimo secolo? I testi antichi ci sono di conforto: per chi vuol preparare una panzanella come quella che mangiavano contadini e artisti nel Cinquecento, basterà seguire le indicazioni lasciate da un pittore fiorentino, tale Agnolo di Cosimo detto ?Il Bronzino?, che ne scrisse addirittura una rima: ?Chi vuol trapassar sopra le stelle/ en? tinga il pane e mangia a tirapelle,/ un?insalata di cipolla trita/ colla porcellanetta e cetriuoli/ vince ogni altro piacer di questa vita,/ considerate un po? s?aggiungessi/ bassilico e ruchetta?. Ecco, quindi come si presentava questo piatto nel XVI secolo: cipolla, erba porcellana (detta anche portoluca), cetrioli, basilico e rucola. E il pomodoro? Si domanderanno molti. Il pomodoro quando giunse in Europa venne principalmente utilizzato come pianta ornamentale, pian piano venne impiegato in cucina; il suo, nel centro e nord Italia è diventato quotidiano solo nell?Ottocento (un secolo prima, invece, nel sud del continente). Dunque, per una panzanella più ?moderna? basterà aggiungere del pomodoro ed eliminare la rucola e l?erba porcellana, ormai non più in uso. Nulla vieta di aggiungere capperi, acciughe, olive, uova sode eccetera, ma si rischia così di snaturare il sapore originario di questo piatto e assimilarlo ad un comune riso freddo (anche se il cappero ci sta benissimo). Per quanto riguarda la sua origine c?è sicuramente una parentale con il ?pan lavato?, citato anche dal Boccaccio: indubbiamente è un piatto di umili origini che ricordano il tempo, ormai remoto, quando il pane veniva preparato una volta alla settimana e quello che avanzava, una volta indurito, veniva riciclato per fare la panzanella, polpette o anche torte e budini. Il Righi Parenti rammenta, nella sua ricetta per la panzanella, il pane bigio del secolo scorso, fatto con farina macinata a pietra e cotto nel forno con le fascine. Indubbiamente, per una buona riuscita è d?obbligo il pane sciapo, la cipolla rossa toscana (e non quella di Tropea, anche se altrettanto buona), pomodori maturi ma non acquosi, cetrioli, basilico fresco, aceto ed olio extravergine buonissimo. PANZANELLA dosi per 6 persone 400 g di pane raffermo 3 pomodori 2 cipolle rosse 2 cetrioli foglie di basilico ½ bicchiere di aceto di vino bianco olio d?oliva q.b. 30 g di capperi sotto sale (facoltativi) sale q.b. Tagliare il pane a pezzi grandi, metterlo in una ciotola con acqua e aceto per circa 10 minuti, poi spremerlo bene tra le mani e disfarlo in una zuppiera (non deve essere acquoso). Unire la cipolla affettata sottilmente, i pomodori a pezzi senza i semi, i cetrioli a rondelle, le foglie di basilico e, se graditi, i capperi. Amalgamare delicatamente, condire con sale e olio ed, eventualmente, unire altro aceto. Servirla fredda con del buon vino rosso. *Insegnante di cucina AICI Associazione Insegnanti di Cucina Italiana Per info sui corsi scrivere a: corsidarteculinaria@outlook.com LE NEWS LE NEWS LA BANDIERA ARANCIONE DEL TOURING CLUB ITALIANO SVENTOLA A MASSA MARITTIMA, PITIGLIANO E SANTA FIORA Sono 262 in Italia i comuni che possono griffarsi della ?Bandiera Arancione?, il riconoscimento del Touring Club Italiano assegnato per il triennio 2021-2023. Di questi 38 sono in Toscana, regione che confermando il numero conquistato fino ad oggi, si piazza così al secondo posto, dopo il Piemonte, nell?elenco per numero di comuni premiati su scala nazionale. ?Un riconoscimento che non può che farci piacere ? commenta l?assessore al turismo Leonardo Marras ?, perché certifica con un?accurata selezione delle candidature, le realtà che più rispondono alle esigenze del turista, valorizzando il patrimonio culturale, storico e ambientale che le caratterizza e rafforzando i servizi per offrire accoglienza di qualità?. ?Con la pandemia ? prosegue ? è cambiato il modo di viaggiare e di pensare la vacanza ed i borghi hanno assunto ancora maggior rilievo. Ce lo dimostrano anche i dati dei primi mesi della campagna di promozione: i contenuti e le offerte legate alla disconnessione e alla riscoperta dei borghi sono le più cliccate dall?Italia e dall?estero con oltre 340mila visualizzazioni?. Il riconoscimento della Bandiera Arancione è riservato a Comuni con meno di 15mila abitanti ed ha l?obiettivo di valorizzare l?entroterra nel suo complesso, il paesaggio, la storia e le tipicità. I benefici che porta sul territorio, poi, sono reali e tangibili: +45% arrivi e + 83% di strutture Nella foto il sindaco di Santa Fiora Federico Balocchi 120 ? Maremma Magazine ?Agosto 2021 Nella foto il sindaco di Pitigliano Giovanni Gentili, con l?assessora al Turismo Irene Lauretti ricettive in media, dall?anno di assegnazione; si crea un vero e proprio circolo virtuoso, tanto che, pur in un anno così critico per il turismo mondiale, i dati raccolti nei borghi italiani dal Touring Club Italiano restituiscono un quadro estremamente positivo, in molti casi in controtendenza rispetto al resto del Paese. I borghi toscani premiati sono: Anghiari, Barberino Val d?Elsa, Barga, Casale Marittimo, Casciana Terme Lari, Casole d?Elsa, Castelnuovo Berardenga, Castelnuovo di Val di Cecina, Castiglion Fiorentino, Certaldo, Cetona, Chiusi, Collodi, Cutigliano, Fosdinovo, Lucignano, Montalcino, Montecarlo, Montefollonico, Montepulciano, Monteriggioni, Murlo, Peccioli, Pienza, Pomarance, Radda in Chianti, Radicofani, San Casciano dei Bagni, San Gimignano, Sarteano, Sorano, Suvereto, Trequanda, Vinci,Volterra. In provincia di Grosseto la Bandiera Arancione sventola a Massa Marittima, Pitigliano e Santa Fiora. ?La Bandiera Arancione ? commenta Irene Lauretti, assessore al Turismo del Comune di Pitigliano ? è un bel biglietto da visita per Pitigliano. In questi anni abbiamo lavorato con impegno per soddisfare i requisiti richiesti dal Touring Club e siamo felici di aver dimostrato non solo di essere un territorio unico per la bellezza e il contesto ambientale, ma anche di saper fare accoglienza turistica?. ?La Bandiera Arancione, infatti, è pensata dal Touring Club dal punto di vista del viaggiatore e della sua esperienza di visita: viene assegnata alle località che non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno offrire al turista un?accoglienza di qualità. Il marchio ha una validità temporanea, ogni tre anni i Comuni devono ripresentare la candidatura per essere sottoposti all?analisi del TCI che verifica la sussistenza degli standard previsti e garantisce, così, ai viaggiatori un costante monitoraggio della qualità dell?offerta turistica e per le amministrazioni uno stimolo al miglioramento continuo?. Bandiera Arancione confermata anche per Santa Fiora, a testimonianza del valore che il Touring Club italiano riconosce NOTIZIE VARIE DALLA MAREMMA al borgo amiatino tra le mete turistiche d?eccellenza d?Italia. Santa Fiora ha ottenuto per la prima volta questo riconoscimento nel 2016 e da allora è riuscita a mantenerlo sino ad oggi e per il prossimo triennio. ?Stare nella rete dei Borghi Bandiera Arancione ? sottolinea il sindaco di Santa Fiora, Federico Balocchi ? è stata in questi anni per noi, una continua esperienza di crescita che ci ha aiutato a prendere coscienza dei nostri punti di forza ed a lavorare per migliorare l?accoglienza turistica. Sono pertanto felice di questa conferma che ci gratifica e ci premia per il lavoro svolto sino ad oggi?. ?L?eccezionale lavoro di promozione che sta portando avanti il Touring Club con i Borghi Bandiera Arancione ? aggiunge Azzurra Radicchi, assessore comunale al Turismo ? ha contribuito in questi anni alla crescita del turismo nelle piccole realtà dell?entroterra, che stanno vivendo dal punto di vista turistico una vera e propria rinascita?. ?La Bandiera Arancione viene assegnata alle località che non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno offrire al turista un?accoglienza di qualità. Il marchio ha una validità temporanea, ogni tre anni i Comuni devono ripresentare la candidatura ed essere sottoposti all?analisi del TCI che verifica la sussistenza degli standard previsti e garantisce così ai viaggiatori un costante monitoraggio della qualità dell?offerta turistica e alle amministrazioni uno stimolo al miglioramento continuo?. ALLA SCOPERTA DI CALA VIOLINA IN NOTTURNA CON LA COOPERATIVA ?LEALI? Dal 25 giugno scorso e per tutta l?estate la cooperativa ?LeAli? organizza ogni settimana un?escursione in notturna nella natura delle Costiere di Scarlino di cui fa parte anche la spiaggia di Cala Violina. La rassegna ?Racconti di stelle? ha il patrocinio del Comune di Scarlino: ogni venerdì alle 19 le guide della cooperativa accompagnano turisti e residenti in una camminata di cinque chilometri (andata e ritorno) nel bosco per arrivare a Cala Violina e qui fermarsi ad aspettare il calare della notte per poi ammirare le stelle. US Grosseto, campagna abbonamenti 2021/22 al via Dopo il bel campionato appena archiviato è ufficialmente partita la campagna abbonamenti 2021/2022 dell?US Grosseto, dapprima riservata con la prelazione ai tifosi già abbonati lo scorso anno e da lunedì 2 agosto aperta anche ai non abbonati. Modalità, luoghi e prezzi partita ufficialmente la campagna abbonamenti dell?Us Grosseto. Dapprima per i tifosi già abbonati lo scorso anno che hanno potuto avvalersi del diritto di prelazione rinnovando l?abbonamento, con uno sconto particolare. Dal 2 agosto per tutti gli altri. L?abbonamento si può sottoscrivere, dal lunedì al venerdì, dalle ore 15.30 alle 19, nella segreteria dello stadio Carlo Zecchini, sotto la tribuna centrale, oppu- È hospitality, sconto 40% sui prodotti, invito eventi): intero: 600 euro | Tribuna centrale: intero: 350 euro; ridotto donneover 60: 250 euro; ragazzi 14-18 anni: 200 euro | Tribuna laterale nord-sud: intero: 240 euro; ridotto donne-over 60: 170 euro; ragazzi 14-18 anni: 140 euro; Di padre in figlio (genitore+under14): 190 euro | Curva nord: intero: 150 euro; ridotto donne-over 60: 100 euro; ragazzi 14-18 anni: 80 euro; Di padre in figlio re al Macron store di Grosseto, in via Santerno 27, al Bar Tamoil di Marsiliana e al Caffè Insolito di Marina di Grosseto. È possibile sottoscrivere l?abbonamento anche nelle ricevitorie e punti abilitati Ciaotickets, su tutto il territorio nazionale. Si può pagare in contanti o tramite bonifico bancario, presentando la ricevuta dell?avvenuto pagamento al momento della sottoscrizione. L?Iban di riferimento è: IT33J0885114304000000381148. Per informazioni è possibile chiamare, dal lunedì al venerdì, dalle ore 15.30 alle 19, il numero 0564.1768327. Questi i prezzi dei nuovi abbonamenti (dal 2 agosto 2021): Tribuna vip (con (genitore+under14): 120 euro; invalidi sopra il 70%: 10 euro; Under 14: 10 euro. Questi i prezzi dei biglietti per le singole partite: Tribuna vip: intero: 50 euro | Tribuna centrale: intero: 25 euro; ridotto donne-over 60: 20 euro; ragazzi 14-18 anni: 18 euro | Tribuna laterale nord-sud: intero: 18 euro; ridotto donne-over 60: 15 euro; ragazzi 14-18 anni: 13 euro; Di padre in figlio (genitore+under14): 16 euro | Curva nord: intero: 12 euro; ridotto donne-over 60: 10 euro; ragazzi 14-18 anni: 7 euro; Di padre in figlio (genitore+under14): 10 euro; invalidi sopra il 70% e Under 14: 1 euro (Solo Curva nord e Tribuna laterale nord e sud). LE NEWS ? 121 LE NEWS Barontini e Telloli raccontano una Marina d?altri tempi Tutto pronto a Marina di Grosseto per la serata incentrata sulla presentazione del libro di Corrado Barontini e Gaetano Telloli dal titolo ?Marina di Grosseto - la Rotonda, Storie d?un luogo di mare? in programma il 9 agosto presso il Bagno Moreno alle ore 21.30 S erata all?insegna dei ricordi, della memoria, della storia e dell?amarcord quella in programma il prossimo 9 agosto alle ore 21.30 a Marina di Grosseto presso il Bagno Moreno in via Leopoldo II di Lorena 101 dove verrà presentato il libro dal titolo ?Marina di Grosseto - la Rotonda, Storie d?un luogo di mare? di Corrado Barontini e Gaetano Telloli edito per i tipi delle Edizioni Effigi di Arcidosso. Interverranno: Antonello Ricci, scrittore; Loretta Teresini, presidente Pro Loco di Marina; Mario Papalini Editore e gli autori. Il volume, promosso dalla Pro Loco di Marina di Grosseto, indaga sulle cose del passato per intravedere un ?futuro? positivo che, per Marina, prevede oggi nuove opportunità nel segno dello ?sviluppo turistico?. Corrado Barontini e Gaetano Telloli, autori del libro, sono due scrittori della Maremma che già hanno lavorato insie- 122 ? Maremma Magazine ?Agosto 2021 me alcuni anni fa pubblicando il libro ?Sciangai, cuore di Marina di Grosseto?. Anche in questo nuovo lavoro letterario e di ricerca, mettono a confronto le testimonianze e i racconti di un luogo di mare che non è solo un ?contenitore? di occasionali ospiti estivi, ma rappresenta simbolicamente il ?contenuto? dei rapporti di una comunità che ha vissuto e vive la crescita di un territorio che si è affermato come luogo di vacanza. Scrive Antonello Ricci presentando il libro: ?Corrado e Gaetano sanno dipanare con naturale maestria il filo del loro racconto assecondando il misteriososeducente brusio del paesaggio: attraverso vento e salsedine, profumo di aghi di pino e marmitte sbuffanti della Rama, vite-storie-luoghi tornano in queste pagine a rivivere, contrappuntandosi l?un l?altro, uno accanto all?altro, restituendoci il corale mosaico di un poetico-verace universale come-eravamo...? «La rassegna organizzata dalla cooperativa LeAli ? dichiara l?assessore al Turismo del Comune di Scarlino, Silvia Travison ? rientra nel progetto di salvaguardia del patrimonio naturale del nostro territorio: scoprire Cala Violina e l?area delle Costiere in un orario inconsueto è un modo non solo per apprezzare ancora di più la zona, ma anche per imparare a rispettarla e a tutelarla». Il ritrovo è al parcheggio di Val Martina: il percorso da fare a piedi non presenta difficoltà. «Un?ambientazione speciale per una delle nostre attività preferite: ?Racconti di stelle? ? spiegano dalla cooperativa ?. Partiremo agli albori della sera per raggiungere la costa nel momento in cui la spiaggia si svuota e il sole si sposa col mare. Il percorso di ritorno avrà tutto un altro scenario: un modo inedito per scoprire Cala Violina e la natura che la circonda». Informazioni e prenotazioni è possibile inviare una mail a info@coopleali.com oppure chiamare i numeri 339 2628212 (Michela) o 333 6331548 (Latifa). MARE PER TUTTI, CONSEGNA SEDIE ?SAND & SEA? PER I DISABILI Consegnate ad inizio luglio presso lo stabilimento balneare Moby Dick a Marina di Grosseto, due sedie da spiaggia ?solemare? che l?Amministrazione comunale ha acquistato e messo a disposizione degli stabilimenti in base alle necessità. Per ogni postazione sono ammessi, in base alla gravità, non più di 2 accompagnatori. Le sedie consentono alle persone con grave disabilità di poter usufruire della spiaggia e del mare in tutta sicurezza e comodità. L?acquisto rientra nell?ambito dell?iniziativa ?Mare per tutti? che anche quest?anno approda sulle spiagge grossetane, con 27 gli stabilimenti balneari tra Marina e Principina che mettono a disposizione gratuitamente, per una settimana al mese, dal 14 giugno al 12 settembre, un ombrellone e 2 lettini o 2 sdraio per persone con invalidità totale o con grave disabilità. ?Mare per tutti? ? dichiarano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, il vicesindaco e assessore al Turismo, Luca Agresti e l?assessore alle Politiche sociali, Mirella Milli ? registra un gradimento sempre più ampio per il rilevante valore sociale che porta con sé. Grazie a questo progetto è possibile garantire gratuitamente una settimana di svago e distrazione alle persone con gravi necessità speciali. Quest?anno siamo riusciti ad acquistare Nella foto la consegna delle due sedie da spiaggia ?solemare? al bagno Moby Dick anche le due sedie ?Sand & Sea? che consentono alle persone disabili di usufruire a pieno delle nostre spiagge e del nostro mare. Ringraziamo per la fattiva collaborazione il presidente dell?associazione Balneari di Grosseto Simone Guerrini, il coordinamento turismo e sociale, la cooperativa sociale Il Melograno assieme agli uffici Urp del Comune, a Lorella Ronconi per il lavoro costante che mette in campo per le persone con disabilità e a tutte le strutture aderenti?. Per informazioni: sportello Infohandicap del Comune, corso Carducci 1 (tel. 0564488242), aperto il martedì e il giovedì dalle 15.30 alle 17.15; email infohandicap@comune.grosseto.it. Info anche all?Urp del Comune in corso Carducci, 1 (numero verde 800 019431; altri tel. 0564/488237 ? 233 ? 208). ORBETELLO, SUCCESSO PER LA MOSTRA AEROFILATELICA DEL CIRCOLO ?ANDREUCCETTI? È calato il sipario sulla mostra aerofilatelica, fotografica, documentaria, andata in scena a fine giugno ? dal 26 al 30 ? ad Orbetello in piazza della Repubblica 1 organizzata dal Circolo Filatelico Crociere Atlantiche ?B. Andreuccetti?Orbetello? in occasione dell?81esimo anniversario della morte di Italo Balbo (Cielo di Tobruk 28 Giugno 1940 - Orbetello 28 Giugno 2021). L?esposizione ha riscosso ampi consensi ed è stata organizzata con il patrocinio di: Comune di Orbetello, A.T.A. (Associazione Trasvolatori Atlantici) Roma, A.I.D.A. (Associazione Italiana di Aerofilatelia) Milano, F.S.F.I. (Federazione fra le Società Filateliche Italiane) Rimini, A.A.A. (Associazione Arma Aeronautica Sezione Trasvolatori Atlantici) Orbetello, Pro Loco lagunare (Associazione di promozione Sociale) Orbetello. Con la partecipazione di Poste Italiane presente per l?annullo Postale speciale nella giornata di lunedì 28 giugno 2021. IL PREMIO INTERNAZIONALE PIANISTICO ?SCRIABIN? 2021 NON HA UN VINCITORE Per l?undicesima volta in 23 edizioni, il Premio internazionale pianistico ?Scriabin? non ha un vincitore assoluto. Il 2021 ? per decisione della giuria internazionale presieduta da Antonio Di Cristofano, creatore e direttore artistico della rassegna ? va in archivio senza un primo premio: al secondo posto il giapponese Yuto Kiguchi, al terzo posto il coreano Minhyuk Song. È il verdetto della serata finale della competizione, andata in scena al Teatro degli Industri di Grosseto, con l?esibizione in presenza dei tre giovani finalisti, accompagnati dall?Orchestra sinfonica ?Città di Grosseto? diretta da Giuseppe Bruno. «Anche se può sorprendere ? spiega Di Cristofano ?, la decisione di non assegnare il primo premio non è certo una novità assoluta per il Premio Scriabin, così come per altre competizioni pianistiche. Basti ricordare che nelle precedenti 22 edizioni c?è stato un vincitore assoluto solo 12 volte, e in passato è capitato di dover essere costretti a rinunciare al primo posto per tre volte consecutive. È accaduto anche questa volta. Le competizioni musicali non sono gare sportive, dove c?è sempre qualcuno che arriva prima: qui sono indispensabili anche certe qualità, che purtroppo non abbiamo riscontrato in nessuno dei tre pur talentuosi finalisti. Appuntamento all?edizione 2022». A Yuto Kiguchi (secondo posto) una borsa di studio con targa e diploma offerta dalla famiglia Giordano in ricordo di Nicola Giordano; a Minhyuk Song (terzo posto) una borsa di studio con targa e diploma offerta da Fondazione Grosseto Cultura; a Anfisa Bobylova un diploma di finalista. Il premio speciale del pubblico (borsa di studio con diploma, offerta da Santa Cucchi, dedicata a Piero Gatti) è andato a Minhyuk Song. Al Teatro degli Industri si sono esibiti anche i vincitori della sezione Scriabin Junior: gli italiani Matias Antonio Glavinic (primo posto) e Chiara Bleve (secondo posto). La giuria internazionale ? oltre a Di Cristofano ? era composta da Seungyon Ro, Mihai Ungureanu, Ivan Yanakov, Natalia Trull, Albert Mamriev e Christoph Soldan. Il Premio pianistico internazionale ?Scriabin? è promosso e organizzato dall?Associazione musicale Scriabin con Fondazione Grosseto Cultura e il Comune di Grosseto, con il sostegno di Rotary Club, Fondazione Rotariana ?Carlo Berliri Zoppi?, Solbat, agenzia Generali di Maurizio Marraccini, Fazioli e Aurelia Antica Shopping Center. Nella foto i tre finalisti LE NEWS ? 123 LE NEWS PORTO SANTO STEFANO, I PRIMI QUARANT?ANNI DEL LUNGOMARE GIUGIARO Con il Lungomare Giugiaro di Porto Santo Stefano continuano in questa lunga stagione estiva le ?cartoline? di Artemare Club dei posti più belli della Costa d?Argento, splendido luogo turistico che è tra i più famosi d?Italia ufficialmente denominato Lungomare dei Navigatori ma da sempre e da tutti chiamato con il nome dell?Archistar che lo ha progettato, Giorgetto Giugiaro noto nella nautica per le sue ?opere d?arte? con i cantieri Cranchi, Tullio Abbate e Baglietto. Il Lungomare, che inizia con tanto di targa in ghisa datata e firmata, è come una galleria di opere d?arte autentiche a cielo aperto, con le splendide composizioni della pavimentazione graphic design di Giorgetto Giugiaro, progettata durante il periodo di Susanna Agnelli sindaco, con il Monumento ai caduti del mare realizzato dallo scultore Egidio Ambrosetti composto da una monumentale scultura bronzea dal titolo ?Tromba marina? fatta realizzare dall?Associazione Nazionale Marinai d?Italia locale e poi con il Monumento alla Protezione Civile realizzato nel 1988 dal famoso maestro Antonio Corpora a cui è stato aggiunto il Monumento alla memoria dei caduti civili sotto i bombardamenti del 1943, composto da una bomba d?aereo disattivata e due steli con i nomi dei caduti. Il Lungomare è percorso giornalmente da molti fitrunners e fitwalkers e tanti, ma tanti, uomini donne con carrozzine e bambini appresso, ma è famoso anche per fare una sosta comodamente seduti su una delle particolari e ampie panchine di fronte al mare che consentono di ammirare i panfili più grandi e più famosi che si fermano davanti alla fonda. Un vero e proprio salotto di mare anche per visitare il vicino Acquario Mediterraneo del Centro Didattico di Biologia Marina del Comune di Monte Argentario, dotato di ben 17 vasche di cui 7 panoramiche che ha ormai 20 anni di attività. Sul Lungomare si affaccia anche il terrazzo/plancia della sede di Artemare Club, la casa delle donne e degli uomini che amano il mare, dove nelle festività ufficiali viene esposta la bandiera navale della Marina, ricevuta come ricordo per uno dei suoi imbarchi dal comandante Daniele Busetto e dove viene issato e ammainato il guidone dell?Associazione come si conviene per gli scambi di saluti dall?etichetta navale. Daniele Busetto Artemare Club L?ACCADEMIA SOLTI HA SALUTATO CASTIGLIONE DELLA PESCAIA Il concerto finale che l?Accademia Solti ha offerto il 22 luglio scorso all?interno del cinema Castello in via Italo, è stato una preziosa opportunità per ascoltare alcuni dei giovani cantanti d?opera più straordinari e promettenti della loro generazione, che hanno trascorso un mese a Castiglione della Pescaia studiando il repertorio operistico Italiano con alcuni dei più grandi cantanti, insegnanti e direttori d?orchestra del mondo. «L?edizione di quest?anno ? spiegano dal- Nella foto il lungomare Giugiaro di Porto Santo Stefano 124 ? Maremma Magazine ?Agosto 2021 Valerie Solti e Susanna Lorenzini l?Accademia Solti ? è stata per noi particolarmente impegnativa, non solo a causa della pandemia, ma anche per la recentissima dipartita di Valerie Solti venuta a mancare lo scorso marzo. Matriarca della famiglia e dell?Accademia che porta il nome del Maestro Solti, trascorreva ogni estate a Castiglione della Pescaia, unendosi alla meravigliosa comunità e alla gente. Anche se continuiamo a piangere la sua scomparsa è bellissimo poter essere di nuovo in questi luoghi che lei amava tanto e trovare ovunque suoi ricordi». «Il concerto ? aggiungono i responsabili dell?Accademia ? è un ?grazie? da tutti noi a voi, abitanti di Castiglione della Pescaia; siamo estremamente grati per la calorosa accoglienza che ci riservate ogni estate da quasi vent?anni». «Siamo consapevoli ? conclude Susanna Lorenzini, assessora alla cultura ed al turismo del centro balneare ? che questo appuntamento estivo sia diventato una prestigiosa vetrina per Castiglione della Pescaia, proiettandoci fra quelle località esclusive a livello internazionale dove durante l?estate approda il meglio del bel canto giovanile». L?Accademia Solti offre un?esperienza di formazione molto ambita e immersiva a giovani cantanti lirici e pianisti ripetitori all?inizio della loro carriera. Creata nel 2004 per onorare la memoria del celebre maestro Sir Georg Solti, l?Accademia è diventata uno dei programmi di formazione di maggior successo e più noti al mondo per giovani artisti dell?opera e ad oggi ha formato più di 350 musicisti provenienti da oltre 40 paesi. L?opportunità educativa unica nel suo genere offerta dall?Accademia è resa possibile dai suoi forti e proficui rapporti con alcune delle principali realtà artistiche, amministrative e filantropiche del mondo nel campo dell?opera e della musica classica. Queste relazioni consentono di assicurare agli studenti, selezionati fra molti candidati provenienti da tutto il mondo, alcune delle migliori opportunità di istruzione, formazione e networking attualmente disponibili. L?obiettivo dell?Accademia Solti è quello di garantire che gli studenti alla fine del corso abbiano acquisito gli strumenti necessari per diventare i migliori musicisti e professionisti possibili, ma anche quello di svolgere un ruolo di community, fornendo ai suoi studenti una vasta rete di contatti e opportunità per promuovere la propria carriera. FOLLONICA PUNTA SUL BIKE SHARING 12 city bike, due Bike Station e due Bike Point: in città arriva il servizio di noleggio bici grazie al progetto che vuole favorire una mobilità sostenibile e un uso del territorio improntato sul minimo impatto ambientale. Nei giorni scorsi la giunta guidata dal sindaco Andrea Benini ha approvato il progetto per la realizzazione di un sistema di bike-sharing all?interno del territorio comunale. Per questo motivo è stato individuato un primo step di attuazione del progetto che prevede la realizzazione di due Bike Station, una posizionata al Parco Centrale e una in via Zara, e due Bike Point, uno alla stazione ferroviaria e uno all?Acqua Village, in modo da coprire il territorio legato in modo particolare al turismo balneare. Il Comune ha avviato un?intensa attività volta a promuovere alcune strategie e azioni di sviluppo sostenibile, riconoscendo il valore dell?ambiente come elemento fondamentale per lo sviluppo del proprio territorio. In particolare, il Comune ha recepito le linee di indirizzo europee, nazionali e regionali in tema di sviluppo sostenibile aderendo volontariamente a regolamenti specifici di gestione ambientale. Il nuovo sistema di bike-sharing potrà funzionare tramite una App scaricabile sullo smartphone per predisporre abbonamenti giornalieri o settimanali. Il servizio sarà attivo nel periodo compreso tra marzo e ottobre secondo un orario che indicativamente andrà dalle 7 alle 23, articolato su tutti i giorni della settimana nel periodo dal 10 giugno al 30 settembre e dalle 8 alle 20 nei giorni di venerdì, sabato e domenica per il resto del periodo di attività. L?esatta articolazione degli orari e del periodo di attivazione, sarà comunque oggetto di una delibera della giunta comunale. Dal punto di vista amministrativo, il Comune affiderà in regime di esclusività A Rocca di Montemassi va in scena il cinema sotto le stelle I film ?Il viaggio di Yao? martedì 17 agosto e ?Il grande salto? giovedì 2 settembre nel terzo e quarto appuntamento con la rassegna all?aperto che unisce ai sapori e ai vini maremmani la proiezione di deliziose pellicole cinematografiche, che si lasciano apprezzare da un pubblico davvero eterogeneo U ltimi appuntamenti a Rocca di Montemassi con il ciclo di proiezioni, suddiviso in quattro atti, dal titolo ?Al Cinema con Gusto? in grado di unire sapori, cinema e buon vino sotto le stelle. Dopo ?Un?estate in Provenza? e ?Finché c?è Prosecco c?è speranza? sarà la volta de ?Il viaggio di Yao?, proposta cinematografica per la terza serata del cartellone. L?appuntamento con il format #CineMaremma2021, ideato per il quarto anno dai giornalisti Giovanni Pellicci e Lorenzo Bianciardi, in collaborazione con l?azienda vitivinicola diretta da Alessandro Gallo, è in programma martedì 17 agosto nell?ampio giardino esterno dell?azienda che si trova nel comune di Roccastrada, in località Pian dei Bichi, a pochi chilometri da Grosseto. La pellicola protagonista della serata è come detto ?Il viaggio di Yao? film del 2018 diretto da Philippe Godeau. Seydou Tall è un attore francese di successo di origine senegalese, separato con un figlio. Invitato a Dakar per ricevere un premio, conosce il giovane Yao che è scappato da casa per conoscerlo. Incuriosito dalla storia del ragazzo, e desideroso di venire in contatto con la realtà del paese dei suoi avi, decide di riaccompagnarlo. Durante il viaggio conosce Gloria, una cantante girovaga proveniente dal Mali che lo abbandona dopo qualche giorno. Il tempo trascorso solo con Yao lo avvicinerà alla semplicità della vita africana. Il programma estivo di #Cinemaremma2021 tornerà giovedì 2 settembre con ?Il grande salto? un film del 2019 diretto e interpretato da Giorgio Tirabassi. Nello e Rufetto sono amici da una vita, ma anche una coppia di ladri che sogna di fare il grande colpo per sistemarsi definitivamente, venendo però puntualmente ?puniti? da una robusta dose di sfortuna. «La rapina del secolo nel giorno sbagliato». Prima delle proiezioni sotto le stelle, i partecipanti potranno assaporare piatti freschi e gustosi creati appositamente per l?occasione e pensati per esaltare il territorio e degustare i vini della Tenuta negli splendidi spazi dei giardini. En plein air si svolgeranno anche le proiezioni, con orario di inizio alle 21.15. Le serate sono a prenotazione obbligatoria: per farlo basta chiamare il numero di telefono 0564 579700 o scrivere una mail a hospitality@roccadimontemassi.it. Il costo delle singoli eventi (cena+cinema) è pari a 30 euro. Gli eventi si svolgeranno in sicurezza e nel pieno rispetto delle regole vigenti di distanziamento sociale per le normative Covid-19. Info: 348 4514919 (Giovanni Pellicci), 328 8351342 (Lorenzo Bianciardi). LE NEWS ? 125 LE NEWS Il Premio Grifone d?Oro 2021 assegnato ad Andrea Coratti Il Premio Grifone d?Oro, ovvero il prestigioso riconoscimento assegnato ogni anno dalla Proloco di Grosseto a chi si è distinto o ha valorizzato il buon nome del nostro territorio nei più diversi campi, per il 2001 è stato assegnato al Dr. Andrea Coratti. La consegna come sempre il 10 agosto in piazza Dante I l Consiglio Direttivo della Proloco di Grosseto, presieduto da Umberto Carini, si è riunito ad inizio luglio nell?ufficio del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, che ha votato anche nel ruolo di presidente della Provincia, per l?assegnazione dello storico premio cittadino. E nell?occasione la decisione è stata appunto quella di premiare per quest?anno proprio Coratti. Nato a Siena, chiusino di adozione, laureato con lode in Medicina e Chirurgia all?Università di Siena e specializzato sia di tutta l?area Toscana Sud Est, il tutto arricchito da un?altra grande eccellenza grossetana, la Scuola Internazionale di Chirurgia Robotica?. Dopo il ritorno all?ospedale di Grosseto come direttore dell?Unità Operativa di Chirurgia generale e il successivo incarico di direttore del Dipartimento di Chirurgia della ASL Toscana Sud Est, per il dottor Andrea Coratti arriva un altro importante riconoscimento: si tratta della nomina di presidente eletto dell?associa- Andrea Coratti con lode, Andrea Coratti si è formato alla scuola grossetana del professor Giulianotti, trasferendosi successivamente a Careggi dove è diventato direttore della Chirurgia generale. Dopo quasi sette anni passati a Careggi, rientra a Grosseto, ?una scelta ? come lui stesso dice ? contro tendenza, forse anche poco comprensibile per il comune pensare, ma sostenuta da profonde motivazioni professionali, personali e familiari. A Grosseto è iniziata ed è cresciuta la mia carriera di chirurgo; a Grosseto nasce e vive la mia famiglia, e con essa la mia vita. Il nuovo ospedale Misericordia ha grandi potenzialità per sviluppare un bel progetto chirurgico e oncologico, al servizio sia della comunità maremmana, 126 ? Maremma Magazine ?Agosto 2021 zione CRSA per l?anno 2022 Clinical Robotic Surgery Association. La nomina di Coratti avrà anche un?altra positiva ricaduta: per la prima volta il congresso internazionale della CRSA si svolgerà in Europa e più precisamente in Italia. Il Grifone sarà consegnato dal presidente della Proloco alla presenza del sindaco, delle autorità e di tutta la cittadinanza la sera del 10 agosto, festa del Patrono San Lorenzo. L?anno passato il Grifone d?Oro era stato assegnato RRD-Roberto Ricci Designs, un marchio di alta qualità e tendenza nel settore delle attrezzature sportive e dell?abbigliamento per il mare noto in tutto il mondo. il servizio a un concessionario individuato tramite gara di evidenza pubblica. Il servizio partirà quindi non appena verrà fatto l?affidamento. «Abbiamo scelto di puntare su un servizio pubblico adatto a una città di mare come Follonica ? afferma il sindaco Andrea Benini ? I servizi di bike-sharing stanno riscuotendo, in Italia come all?estero, un grande successo, grazie ai vantaggi oggettivi che apportano ai cittadini e ai turisti. Si tratta poi di un sistema alternativo ai veicoli privati che siamo felici di portare a Follonica». «Le bici del bike sharing ? spiega il vicesindaco Andrea Pecorini ? possono essere sfruttate in ogni momento, non ci sono attese legate agli orari dei mezzi pubblici ed è possibile decidere soste e itinerari, per questo riteniamo che sia utile portare questo servizio a Follonica. Il gestore dovrà garantire un servizio di redistribuzione delle bici su tutta l?area interessata, che sia funzionale e chiaro per chi intende servirsene». «Con questa novità ? afferma l?assessora all?ambiente Mirjam Giorgieri ? continuiamo a incentivare l?utilizzo dei mezzi di trasporto sostenibili. L?Amministrazione comunale negli ultimi anni ha lavorato molto all?implementazione delle piste ciclabili, realizzandone anche una in plastica riciclata. Continueremo a sostenere queste iniziative, cercando di dare sempre più spazio alle attività che vanno a beneficio dell?ambiente, anche guardando alle direttive del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile». LA DITTA GROSSETANA ANTONIO LAURIA SI AGGIUDICA I LAVORI DI RIFUNZIONALIZZAZIONE DELL?IPPODROMO DI LIVORNO Un?altra importante commessa per la ditta grossetana Antonio Lauria, capogruppo dell?Ati che si è aggiudicata la gara sulla progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori di rifunzionalizzazione dell?ippodromo Caprilli di Livorno. Specializzata nelle costruzioni industriali e civili, nel restauro conservativo, nella ristrutturazione e messa in sicurezza d?immobili monumentali di pregio sottoposti a tutela, l?impresa Lauria vanta una comprovata esperienza in lavori complessi che richiedono un?altissima specializzazione. L?ippodromo Caprilli, inaugurato nel 1894, ha visto il suo massimo splendore negli anni 80/90 del secolo scorso, per poi cessare la sua attività nel dicembre 2015. Il Comune di Livorno si è posto l?obiettivo di riaprire la struttura questa estate, con l?organizzazione di sei corse. I lavori, pertanto, sono stati tutti finalizzati alla riapertura, per garantire l?accessibilità del pubblico e lo svolgimento delle corse dei cavalli già programmate per l?estate. ?Oltre alle opere edili e impiantistiche necessarie per rimettere in funzione l?ippodromo ? spiega Antonio Lauria, titolare della ditta Antonio Lauria ? il progetto prevede la sistemazione del verde del parco intorno al centro ippico e della pista. I lavori sono in Og2, quindi su fabbricati sottoposti a tutela. Tutti gli interventi sugli immobili, comprese le finiture e la tinteggiatura, saranno eseguite nel rispetto delle forme e dei materiali utilizzati in origine, per non alterare le caratteristiche di questo centro, che all?epoca in cui è stato costruito rappresentava una delle strutture più all?avanguardia in Italia e senza dubbio tra le più particolari, trovandosi sul lungomare. Stessa cosa per quanto riguarda gli interventi che interessano le aree esterne a verde: interveniamo mantenendo l?aspetto originario. Il nostro compito è quello di ristabilire l?integrità funzionale del centro ippico, di riqualificarlo e metterlo in sicurezza, senza compromettere la sua funzione di testimonianza storica?. Info: www.antoniolauria.it Pagina facebook antoniolauria RESTYLING PER IL SITO WEB DI AMBITO ?QUIMAREMMATOSCANA? E LA PIATTAFORMA JOIN Si è tenuta presso la sede Seam Aeroporto di Grosseto la riunione del coordinamento sindaci/amministratori dell?Ambito Turistico Maremma Toscana Sud, di cui il Comune di Grosseto fa da capofila. L?Ambito territoriale turistico Maremma Toscana sud da tempo collabora con l?agenzia regionale Toscana promozione turistica nell?attività di valorizzazione del territorio di competenza, partecipando a eventi, fiere, manifestazioni a carattere nazionale e internazionale. E si avvale, per l?organizzazione di queste iniziative di Seam (Società esercizio aeroporto Maremma). In occasione della riunione sono anche intervenuti i tour operator e le agenzie di viaggio, per la presentazione del restyling del sito web di Ambito ?Quimaremmatoscana? e la piattaforma collegata Join che consentirà agli operatori la pubblicazione di offerte e proposte in termini di ricettività e servizi connessi al turismo. Si tratterà di una vetrina di grandi dimensioni a cui collegarsi per raccogliere tutte le informazioni utili relative al soggiorno: strutture ricettive, servizi ecc. I tour operator o agenzie di ambito che hanno preso parte alla riunione sono stati selezionati in seguito ad apposito avviso pubblico e hanno presentato manifestazione di interesse a collaborare con Seam per la promozione del territorio e per favorire l?incoming. L?incontro è stata anche l?occasione per una prima presentazione all?assemblea degli amministratori e dare avvio alla collaborazione con Seam. ?L?Amministrazione comunale ? commentano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il vicesindaco e assessore al turismo Luca Agresti ? svolge una grande attività di promozione del territorio e sviluppo del turismo la collaborazione con Seam. Ci consente di organizzare numerose attività di valorizzazione del territorio e, quest?anno, abbiamo voluto estendere la collaborazione anche con i tour operator divenuti agenzie di ambito che collaboreranno in attività connesse al turismo. L?implementazione del sito Quimaremmatoscana e la nuova piattaforma Join consentiranno di mettere in campo queste sinergie?. Registrazione presso il Tribunale di Grosseto n. 8 del 23 settembre 2002 - Iscrizione ROC n. 32486 del 23.1.2019 Poste Italiane spa Spediz. in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Grosseto DIRETTORE RESPONSABILE Celestino Sellaroli REDAZIONE Angelo Biondi, Deborah Coron, Cristina Cherubini, Francesca Costagliola, Sara Landi, Maria Grazia Lenni, Lorenzo Mantiglioni, Rossano Marzocchi, Paolo Mastracca, Alissa Mattei, Giada Rustici, Dianora Tinti, Antonella Vitullo, Sabino Zuppa CONSULENZA EDITORIALE Corrado Barontini EDITORE CS Edizioni srl DIREZIONE, REDAZIONE E PUBBLICITÀ CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10 - 58100 Grosseto - Tel. 0564 20426 - Fax 0564 1979133 - Cell. 349 2872103, e-mail maremma.magazine@virgilio.it oppure info@maremma-magazine.it, sito web www.maremma-magazine.it STAMPA New Print Ambrosini S.r.l.s. - Via E. Fermi 10/12 Zona Industriale Loc. 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PER CONTATTI Gli enti, le associazioni, le pro loco, i privati che volessero inviarci i calendari delle varie manifestazioni possono farlo: ? per fax al numero 0564 1979133; ? per posta ordinaria all?indirizzo Maremma Magazine c/o CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10, 58100 Grosseto; ? per e-mail sulla casella: redazione@maremma-magazine.it oppure maremma.magazine@virgilio.it N.B. I programmi degli eventi devono tassativamente pervenire in redazione entro il 20 del mese precedente a quello nel quale andranno a svolgersi. Eventuali collaborazioni sono libere e gratuite. © 2021 COPYRIGHT CS EDIZIONI SRL Tutti i diritti riservati. Testi, fotografie e disegni contenuti in questo numero non possono essere riprodotti, neppure parzialmente, senza l?autorizzazione scritta dell?Editore. Questo periodico è associato all?USPI Unione Stampa Periodica Italiana e all?A.N.E.S. Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata