MAREMMA Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - Aut. n° CN-NE/03124/10.2021 Periodico ROC ? Contiene I.R. M A G A Z I N E IN QUESTO NUMERO Mensile di informazioni turistiche e culturali ? Anno XX ? NUMERO 8 ? OTTOBRE 2022 ? ? 3,50 Inoltre... Metti tre domeniche nei Musei di Maremma ad ingresso libero e con decine di eventi Grosseto, si alza il sipario sulla stagione teatrale 2022/2023 Ancora un?estate da favola ma ora a preoccupare tutti è il caro bollette Maremma, Garfagnana e Casentino: tre terre legate dalla Transumanza Gustatus, torna in laguna il festival enogastronomico della Maremma Obiettivo: salvare i piccoli borghi di Maremma 14 22 34 76 SOMMARIO VIVI 14............Ancora un?estate da favola per il turismo in Marem? ma, ma a preoccupare tutti ora è il caro bollette 22............Maremma, Garfagnana e Casentino: un legame antico nel segno della Transumanza 30............Teatri di Grosseto, si alza il sipario sulla stagione degli spettacoli 2022/2023 34............Gustatus, torna in lagu? na il più grande festival enoga? stronomico della Maremma 38............Metti tre domeniche nei Musei di Maremma ad ingresso libero e con decine di eventi 42............?A tempo di danza. In armonia, grazia e bellezza?, in corso la mostra evento al MuVet 47............Massa Marittima, in corso la mostra ?I Maestri del Mondo, 101 icone di Adriano Buldrini? 50............Oltre 16mila visitatori per i musei di Massa Marittima nei mesi estivi 54..............Morellino Classica, il Festival che fa dell?alta qualità musicale e dell?internazionalità dei suoi musicisti i segni distintivi 58............Viaggio nel gusto tra Maremma e Amiata con i punti vendita Conad di Grosseto 62............Il centro commerciale Aurelia Antica amplia l?offerta e mette in ?Primo Piano? i servizi 68............Cooperativa La Peschiera, l?energia che viene dal territorio e che non ti fa mai smettere di guardare con fidu? cia al futuro 72............Obiettivo: salvare i pic? coli borghi di Maremma dal lento e progressivo spopola? mento 76............Una pinacoteca dedica? ta a Paride Pascucci a Mancia? no: la proposta?appello di Daniela Cavoli 83............La magica batteria di David Fusco conquista la fina? lissima di ?Dilettando con Avis? In copertina, la rocca di Talamone (Orbetello) Foto © Andrea Sapienza SOMMARIO ? 9 112 90 SCOPRI C?è da vedere 86............Istia d?Ombrone, un borgo sospeso tra storia e leg? genda a due passi da Grosseto L?itinerario del mese 90............Scarlino, tra il Golfo del Sole e il Monte Alma, tra il Castello Pisano e la fuga di Garibaldi da Cala Martina Briciole di storia 97............Storie di Fraticelli Minori Osservanti e? spregiu? dicati? in una Maremma d?altri tempi L?angolo del libro 100.........La mafia spiegata ai nostri figli e ai genitori nell?ulti? mo libro di Edoardo Marzocchi 101.........Storia e tradizioni de ?I pescatori di Porto Ercole? nel libro di Bistazzoni e Sabatini 102.........?Happy Camper in Toscana?, una guida pratica per cucinare ?en plein air? Aziende al Top 104.........Brogi & Collitorti, quando una passione diventa molto più di una semplice azienda GUSTA Vino e dintorni 108.........Metti un giorno al Frantoio Franci per una full immersion nel mondo dell?olio evo di qualità WINE NEWS 110.........Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano, al via il nuovo progetto Poderi Di Toscana 111..........Il Morellino di Scansano protagonista al Cacciucco Pride 111.........AIS Toscana, al via i corsi per diventare sommelier Di vino in cibo 112.........Vino, campagna e ospi? talità: il tris perfetto e vincente di Rocca di Montemassi 10 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 118 Il vino del mese 116.........Rocca di Frassinello Bianco, il nuovo Gran Cru rea? lizzato con le migliori uve di Vermentino La ricetta 118.........Un piatto semplice e gustoso per l?autunno: la zuppa di ricotta LE NEWS 120.........Premio Internazionale Capalbio, i premiati dell?edizio? ne 2022 121.........L?antropologa Letizia Bindi ha dato il via agli eventi legati al Centenario di Follonica 121.........?SPOGLIATI !? spettaco? lo ?vista mare? a Cala Piccola 122.........Numeri da record al Premio ?Città di Grosseto 2022? 122.........?A spasso nel Medioe? vo... Sulle orme del Grifone?, buona la prima a Grosseto 123.........?Grosseto città del 126 baseball ? Batti e corri per la cultura? illumina lo Jannella e raccoglie fondi per Le Clarisse 124..........Il Rotary Club Orbetel? lo?Costa d?Argento ha incontrato il cardinale Comastri sulla figura di Madre Teresa di Calcutta 124.........Monte Argentario, varato il bando per borse di studio per studenti universitari 125.........Buona la prima per il Premio ?La Maremma per il Mediterraneo? a Roccatederighi 125.........Premio Letterario Casentino, menzione d?onore alla prof.ssa Eugenia Ocello 126.........Anisha e Mori in mostra alla Galleria d?Arte ?Il Quadrivio? 126.........Monterotondo Maritti? mo: elevata partecipazione al Premio Renato Fucini. Giuria al lavoro per decretare i vincitori 127.........Successo per la prima edizione di ?Grosseto Star Bike ? Ciclopasseggiata al tramonto? ANCHE IN EDICOLA in provincia di Grosseto L?EDITORIALE DEL DIRETTORE L?EDITORIALE di Celestino Sellaroli Ottobre, un altro ricchissimo numero tutto da sfogliare e godere! È un altro ricchissimo numero quello di Maremma Magazine in questo momento tra le vostre mani. Un numero che ha nella storia, negli eventi e nell?enogastronomia, i suoi consueti fili conduttori, anticipati nelle righe che seguono. In Maremma le cose del passato da raccontare non mancano. Una di queste è la Transumanza, un fenomeno durato secoli, decisamente importante, non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto il profilo umano e sociale che ha dato vita ad una vera e propria civiltà, con istituti giuridici, vie di transito, abitudini alimentari, insediamenti, linguaggi, tecniche di lavorazione del latte, ecc. Così, dopo aver parlato nel numero scorso le linee guida del progetto transfrontaliero CamBioVia ? CAMmini e BIOdiversità: Valorizzazione Itinerari e Accessibilità per la Transumanza, finanziato dal programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020 ? che ha studiato a fondo il tema, in questo numero presentiamo le mostre temporanee che, sempre nell?ambito del progetto, sono state esposte in Garfagnana ed in Maremma (a Grosseto), terre che insieme al Casentino trovano proprio nella Transumanza forti e datati legami. E sempre di storia si parla anche nei servizi dedicati ad alcuni borghi di Maremma, come ad esempio Scarlino, ?arroccato su un crinale del monte Alma e dominato da un castello che si erge sopra una stretta lingua di case di pietra dai tetti vermigli? o Istia d?Ombrone, una minuta frazione del capoluogo maremmano a due passi da Grosseto. Ma la storia (brutta in questo caso) è anche quella delle tante imprese che, dopo la pandemia e la guerra in Ucraina, si trovano a fare i conti con il caro bollette, tema ?caldo? di cui parliamo nel servizio di apertura. Se da un lato il bilancio dell?estate può dirsi positivo in termini di presenze turistiche e ritorno alla normalità, dall?altro praticamente tutte le associazioni di categoria lamentano fortissime preoccupazioni per gli incredibili aumenti dei costi dell?energia e delle materie prime che stanno mettendo a rischio la stessa sopravvivenza di moltissime aziende. Tornando ai piccoli borghi merita un cenno il focus di Renzo Vatti sulle azioni portate avanti in Maremma, ma non solo, per salvare quelle piccolissime realtà in cui vivere sta diventando sempre più complicato. Tanti, troppi, sono infatti i paesi sempre più a rischio estinzione. Ne sono consapevoli un po? tutti e ad ogni livello istituzionale. Così per cercare di arresta- re il progressivo spopolamento ed anzi incentivare in tutti i modi l?accoglienza e la rivitalizzazione vengono sviluppate idee e strategie tese ad arginare il fenomeno. Perché salvare queste realtà e la loro storia è quasi un dovere? Ma storia a parte, questo mese non mancano anche gli eventi, come Gustatus, il più grande festival enogastronomico della Maremma che dal 28 ottobre al 1° novembre torna in laguna, ad Orbetello, con tante conferme, ma pure con parecchie novità. O la bella iniziativa dei Musei di Maremma che nelle prime domeniche di ottobre, novembre e dicembre apriranno i battenti gratuitamente e con decine e decine di iniziative. Da non perdere, per chi ancora non le avesse visitate, le mostre in corso, al MuVet di Vetulonia (Castiglione della Pescaia) ?A tempo di danza. In armonia, grazia e bellezza? e al Museo di San Pietro all?Orto a Massa Marittima intitolata ?I Maestri del Mondo, 101 icone di Adriano Buldrini?. Sul fronte enogastronomico citiamo in primis l?approfondimento sulla Tenuta Rocca di Montemassi, che ha individuato nel vino, nella campagna e nell?ospitalità i tre asset vincenti su cui puntare. Il vino del mese è il Rocca di Frassinello Bianco 2020 Maremma Toscana DOC, il nuovo Gran Cru realizzato con le migliori uve di Vermentino che ha incantato anche la wine critic Monica Larner, autorevole firma del vino di The Wine Advocate-Robert Parker, in occasione di una sua recente visita nel nostro territorio. Infine la ricetta da sperimentare e... gustare è la zuppa di ricotta, un piatto semplice e gustoso per l?autunno. Chiudiamo questa breve presentazione con la propostaappello di Daniela Cavoli di creare una pinacoteca dedicata a Paride Pascucci a Manciano nel luogo in cui il grande e prolifico artista maremmano è nato e vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento. L?idea è quella di riunire alcune delle più importanti opere pascucciane sparse tra Manciano e varie altre località della provincia, in un luogo ben preciso, elevato ad una sorta di Pinacoteca. Daniela Cavoli, nel lanciare la sua proposta-appello, individua anche la location in cui tali opere potrebbero confluire: Le Stanze a Manciano recentemente restaurate. E chissà che il disegno, a partire proprio dal nostro servizio pubblicato a pag. 76, non possa trovare un seguito. Staremo a vedere... Intanto noi, con le anticipazioni, ci fermiamo qua. E lasciamo a voi il piacere di sfogliare le pagine che seguono e di scoprirne i contenuti. Buona lettura. EDITORIALE ? 13 PRIMO PIANO - VIVI - SCOPRI - GUSTA VIVI CARO BOLLETTE Ancora un?estate da favola per il turismo in Maremma, ma a preoccupare tutti ora è il caro bollette 14 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 GLI APPROFONDIMENTI DEL MESE Se da un lato il bilancio dell?estate può dirsi positivo in termini di arrivi e presenze, con numeri da quasi tutto esaurito e ripresa del turismo straniero, dall?altro praticamente tutte le associazioni di categoria lamentano fortissime preoccupazioni per gli incredibili aumenti dei costi dell?energia e delle materie prime. Tutto questo in vista delle stagioni autunnali ed invernali che si preannunciano decisamente ?calde? Marina di Grosseto Confcommercio Grosseto ?A livello turistico, in Maremma Toscana l?impressione è di essere tornati ai livelli pre-Covid, ma non possiamo dirci certo soddisfatti in quanto il lavoro delle imprese è stato compromesso, se non vanificato, dall?impennata fuori controllo dei costi di gestione e delle utenze. I rincari energetici sono davvero insostenibili e tutti i giorni riceviamo le richieste di aiuto da parte degli associati?. È un bilancio che, in sostanza, lascia l?amaro in bocca quello stilato a fine estate dalla Confcommercio di Grosseto. L?associazione presieduta da Giulio Gennari parla di una stagione turistica brillante, certamente avvantaggiata dalle condizioni climatiche favorevoli che hanno invogliato il turismo. ?Diciamo che le strutture ricettive ? spiegano ancora dalla Confcommercio di Grosseto ? hanno registrato un quasi tutto esaurito in questi ultimi tre mesi. Abbiamo notizia di risultati di tutto rispetto per quanto concerne l?intero sistema dell?accoglienza, dagli alberghi, ai ristoranti, agli stabilimenti balneari, la provincia di Grosseto è stata veramente una meta gettonata?. Più nel dettaglio, l?associazione grossetana parla di un lieve calo delle presenze rispetto all?estate 2021 e di un interessante ritorno degli stranieri. ?L?estate scorsa (2021) ? osservano dalla Confcommercio Grosseto ? va annoverata negli eventi eccezionali, un periodo di ripresa dopo il doloroso trauma del lockdown, con realtà come Castiglione della Pescaia, Grosseto ed Orbetello che insieme hanno fatto registrare oltre 3,4 milioni di presenze, superando i flussi turistici di Firenze. Numeri da capogiro considerata la situazione, ma avevamo perso completamente i flussi dai paesi esteri. In questi mesi, invece, abbiamo potuto riapprezzare un aumento consistente di stranieri, nonostante le arcinote difficoltà infrastrutturali che abbiamo sul territorio, ed abbiamo rivisto anche i ?big spender? come gli americani?. Continuano dalla Confcommercio di Grosseto: ?I numeri sono cresciuti, e dovremmo essere contenti di come sia PRIMO PIANO ? VIVI ? 15 VIVI ???? ?Per le nostre imprese non è più possibile assorbire i rincari. Occorrono strumenti straordinari per evitare la chiusura e il crollo della produzione?. È forte la preoccupazione di Confagricoltura Grosseto, Livorno e Pisa andata l?estate 2022 per il tessuto economico provinciale, ed invece è la marginalità che è molto, troppo, inferiore agli anni scorsi. Con ?Bollette in vetrina? abbiamo dato vita ad un?iniziativa immediata, volta a testimoniare l?insostenibile incremento dei costi di energia elettrica e gas di fronte ai cittadini, mentre a livello nazionale la nostra Associazione ha intrapreso una battaglia di vitale importanza per chiedere al Governo di agire immediatamente, al fine di scongiurare la chiusura delle attività?. ?Basta speculazioni? ? tuonano dall?Associazione con sede in viale della Pace ? Basta ricondurre le cause alla guerra in Ucraina. Come Confcommercio Grosseto abbiamo lanciato i primi gridi di allarme sul caro energia raccogliendo drammatiche testimonianze tra le nostre imprese associate già dallo scorso gennaio?. Altre parole amare, infine, sugli stabilimenti balneari. ?Continuando a convivere con la terribile spada di Damocle delle gare per le concessioni, nessun bilancio può essere positivo per un imprenditore del settore. Questo Governo ? concludono dall?Ascom ? non metterà mano a decreti attuativi, e dunque permane l?incertezza su come la Legge verrà applicata. E comunque il SIB, il nostro Sindacato Italiano Balneari, non mollerà certo la presa. Percorreremo 16 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 tutte le strade possibili, fino all?ultimo, per la tutela e la salvaguardia della categoria?. Sulle problematiche legate al caro energia e agli aumenti delle bollette e delle materie prime esprimono preocupazioni praticamente tutte le associazioni di categoria. Confagricoltura Grosseto, Livorno e Pisa ?I costi di produzione da ben oltre uno anno sono costantemente in aumento con punte anche del 300%?. Paolo Rossi, direttore di Confagricoltura Grosseto, Livorno e Pisa, lancia un consistente grido d?allarme. ?Il prezzo assunto del gas naturale ? spiega il direttore ? mette in serio pericolo le nostre produzioni e alcune imprese stanno seriamente valutando di chiudere l?attività in maniera definitiva?. Per Rossi pur tenendo conto dell?impasse creato dalla situazione politica interna non si può sorvolare sulla emergenza che sta investendo le imprese di trasformazione che acquistano i prodotti agricoli. ?In mancanza di interventi ? annuncia Rossi ? per evitare il crollo della produzione, gli aumenti dei costi dovranno essere trasferiti fino al consumatore finale. Questo farà salire ulteriormente la spesa per l?alimentazione e conseguentemente, l?inflazione, determinando un pericoloso effetto domino?. Rossi spiega che a livello nazionale Confagricoltura ha chiesto il rafforzamento delle misure previste nell?ultimo Decreto Aiuti bis varato dal governo, perché dall?inizio di agosto, la situazione sul fronte del caro energia è oggettivamente peggiorata in misura macroscopica, come pure il rilancio delle iniziative già proposte in ambito europeo, a partire dalla fissazione di un tetto al prezzo del gas e misure straordinarie sul piano finanziario a supporto delle imprese. ?Per comprendere al meglio la situazione in cui il settore versa ? com- ???? Caro Energia, Confartigianato Grosseto chiede interventi urgenti contro l?impatto della crisi energetica sulle imprese menta il direttore di Confagricoltura ? basta osservare quanto è accaduto. Il prezzo del gasolio agricolo, da gennaio 2021 a luglio 2022 è aumentato del 98% e dell?83,4% ad agosto. Sul fronte degli aumenti dei prezzi dei mezzi correnti e dei prodotti energetici nei primi cinque mesi del 2022 emerge che rispetto allo stesso periodo 2021 nelle coltivazioni i mezzi correnti hanno registrato un più 22,9%, che sale al 59% per i prodotti energetici. Ma se Atene piange, Sparta non ride, perché per gli allevamenti la prima voce si incrementa del 17,8% e la seconda addirittura del 68,1%. Non nascondo una grande preoccupazione ? conclude Rossi ? e pertanto ci aspettiamo in Europa l?adozione di strumenti straordinari a tutti i livelli, anche per bilanciare le diversità che esistono tra i vari paese europei mentre in Italia che lo Stato, se davvero considera strategico il settore primario, si accolli il surplus che le aziende dovranno pagare nelle bollette energetiche?. Confartigianato Grosseto Da settembre 2021 ad agosto 2022 le micro e piccole imprese italiane hanno pagato 21,1 miliardi in più rispetto all?anno prima per i consumi di energia elettrica. Un aumento senza precedenti destinato a lievitare ulteriormente. Si stima che se nei prossimi mesi i prezzi dell?elettricità non diminuiranno, i maggiori costi per i piccoli imprenditori saliranno nel 2022 a 42,2 miliardi in più rispetto al 2021. In nove regioni il boom dei costi dell?elettricità per le MPI supera il miliardo di euro. I maggiori oneri, 4,3 miliardi, li hanno subiti gli imprenditori della Lombardia, seguiti da quelli del Veneto con 2,1 miliardi, dell?EmiliaRomagna (1,9 miliardi), del Lazio (1,7 miliardi), della Campania (1,6 miliardi), del Piemonte (1,6 miliardi), della Toscana (1,6 miliardi), della Sicilia (1,2 miliardi) e della Puglia (1,1 miliardi). Confartigianato chiede che vengano subito confermate e potenziate le misure già attuate dall?ultimo esecutivo e che si agisca in fretta per evitare il peggio. ?Il caro energia ? afferma Mauro Ciani, direttore di Confartigianato Imprese Grosseto ? sta dando il colpo di grazia a molte aziende italiane, comprese quelle del nostro territorio alcune delle quali non riusciranno a sopravvivere allo scenario che si prospetta nei prossimi mesi. Per questo, Confartigianato richiede un mix di misure urgenti, accompagnate da interventi strutturali, ritenuti fondamentali per tenere sotto controllo un?emergenza di portata straordinaria che impone l?attenzione di tutte le forze politiche?. ?Confartigianato ?aggiunge Ciani ? ha chiesto al Governo l?azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, la proroga del credito d?imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore; la riforma della tassazione dell?energia, che tocca, oggi, il 51% della bolletta. Abbiamo chiesto inoltre che venga fissato un tetto europeo al prezzo del gas e sia recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico. Misure urgentissime perché le nostre aziende non sono nella condizione di affrontare questi aumenti, che vanno oltre ogni possibile previsione?. ?Parallelamente ? prosegue Mauro Ciani ? servono politiche di sostegno agli investimenti nelle energie rinnova- PRIMO PIANO ? VIVI ? 17 VIVI ???? Confartigianato Grosseto, la testimonianza di due aziende associate: Alessandro Beri del Bagno Nettuno di Marina di Grosseto e Marco Coppola del Panificio ?900 di Grosseto bili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento, andando nella direzione delle Comunità Energetiche per incrementare l?autoproduzione. Auspichiamo infine un gesto di responsabilità e solidarietà delle imprese energetiche a salvaguardia dell?intero sistema produttivo nazionale?. Ricordiamo che Confartigianato ha anche uno sportello energia e un consorzio di acquisto. Lo sportello garantisce una funzione di consulenza, verifica e dà indicazioni su eventuali opportunità agevolative, mentre il consorzio di acquisto Cenpi consente di abbassare il costo dell?energia elettrica. In questo momento ? conclude Ciani ? non basta sollevare il problema, ma dobbiamo lavorare tutti insieme per trovare delle soluzioni?. Confartigianato Grosseto, la testimonianza di due aziende associate Il caro energia colpisce pesantemente non solo le grandi industrie, ma anche tutte le piccole imprese artigiane, colonna portante del sistema economico italiano. Confartigianato Imprese Grosseto ha raccolto la testimonianza di due realtà grossetane, che denunciano una situazione, diffusa purtroppo tra tutti i ristoratori, commercianti e artigiani, che in estate hanno ricevuto bollette triplicate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. ?Gli aumenti spropositati si sfoga Alessandro Beri titolare del Bagno Nettuno di Marina di Grosseto ? sono ini- 18 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 ziati da gennaio. L?ultimo esempio eclatante è la bolletta di luglio, che è passata da 3800 euro dello scorso anno a 11.700 di quest?anno, praticamente i costi sono triplicati. Ora attendiamo con preoccupazione la bolletta di agosto che non sarà certo più bassa di quella del mese precedente. Una situazione pesantissima da sostenere, soprattutto per un?attività come la nostra, che fa ristorazione per 10 mesi all?anno, compreso il periodo invernale. Stare aperti d?inverno, almeno il sabato e la domenica, era un modo per garantire un servizio minimo alla comunità, visto che la maggior parte delle attività sono chiuse fuori dalla stagione estiva a Marina di Grosseto. Ora sto pensando seriamente se è il caso di ridurre i mesi di apertura del ristorante rispetto agli anni scorsi. La cosa assurda è che lo Stato ci mette del suo: in bolletta aumentano non solo i costi dei consumi, ma tutte le altre voci, anche l?Iva e le spese accessorie. Un?attività come la nostra non ha margini per ridurre i consumi: quando il ristorante è aperto non possiamo spengere i frigoriferi o i congelatori e neppure possiamo fare a meno dei fornelli per cucinare. Spero che vengano presi provvedimenti adeguati anche perché così non si va avanti?. Anche i panificatori sono allo stremo: in questi mesi nonostante gli aumenti delle materie prime hanno tentato di congelare i prezzi ma non sarà possibile continuare così. ?A giugno 2022 ? spiega Marco Coppola uno dei soci di Panificio ?900 di Grosseto ? il costo di sei barattoli di pomodori da due chili e mezzo era 11 euro e 90 adesso li pago 20 euro. Più evidente è l?esempio delle farine, il cui costo è raddoppiato passando dai 30 centesimi al chilo a 65-70 centesimi. Tanti prodotti iniziano a non essere reperibili e tocca fare le scorte in magazzino, costringendoci a spese anticipate, a prezzi molto più alti rispetto ai mesi precedenti. Sta aumentando il costo dei macchinari, senza parlare di luce e gas, che sono triplicate. Fino ad oggi abbiamo cercato di non alzare il prezzo del pane che è un bene di prima necessità, ma adesso è davvero dura e gli aumenti saranno inevitabili. Non vedo soluzione anche perché rateizzare la bolletta di luglio serve a poco, sapendo che quella di agosto sarà altrettanto pesante. Con Confartigianato stiamo cercando di accordarci con un unico fornitore per tutti i panificatori, chiedendo che ci garantisca un prezzo più basso e soprattutto bloccato per i prossimi mesi. Ma non è facile trovare fornitori che riescano a fare promesse di questo genere, perché la situazione è in continua evoluzione. L?unica via da seguire è ridurre gli sprechi, preparare molto su ordinazione anche a costo di non accontentare tutti i clienti, perché non ci possiamo permettere di arrivare a sera con i prodotti da forno che avanzano, come facevamo prima. Stiamo ???? Costo dell?energia, Cna: per sostenere le piccole e medie imprese è necessario valutare l?impatto sui costi totali. L?indagine del centro studi evidenzia le difficoltà di questi ultimi mesi. Tra le proposte dell?associazione: crediti di imposta, rateizzazione dei pagamenti, sostegni per l?autoproduzione dell?energia cercando di ridurre le consegne per risparmiare sul carburante e abbiamo sostituito i vassoi con le ceste per risparmiare anche su quelli. Insomma una situazione assurda?. In questo momento difficile Confartigianato ribadisce l?importanza del Consorzio Cenpi, acronimo che sta per Consorzio Energia Piccole Imprese a cui possono aderire tutte le aziende con partita iva e anche le famiglie per il consumo domestico di energia elettrica. A Grosseto hanno aderito 2mila utenze. Cenpi, come ogni altro consorzio energetico, recepisce energia elettrica e gas al miglior prezzo sul mercato. Lo sportello energia di Confartigianato ha un addetto, Gianluigi Ferrara, e svolge una funzione di verifica, raccolta, simulazione e anche di consulenza laddove ci possano essere delle opportunità legate ai bonus energia, per famiglie e aziende. Info su Cenpi e sportello Energia: Gianluigi Ferrara 333 841 8381 CNA Grosseto Il costo dell?energia, se non si corre ai ripari, avrà un effetto devastante sui conti di molte aziende. Lo sottolinea, dati alla mano, una ricerca del centro studi di Cna nazionale, che ha indagato la situazione di migliaia di piccole e medie imprese italiane. ?I costi che le Pmi italiane sostengono per l?energia ? spiega Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto ? rappresentano da tempo un problema: da anni la nostra associazione denuncia il fatto che queste si trovano nelle fasce di consumo più basse, proprio dove si annidano i maggiori costi per unità energetica consumata, fino al quadruplo rispetto alle fasce più elevate. Con le nuove tariffe la situazione è diventata insostenibile e quindi occorre rivedere il concetto di ?azienda ad alta intensità energetica? e sostituirlo con quello di ?aziende ad alta spesa energetica??. Secondo Cna, infatti, a fare da discrimine non dovrebbero essere i consumi di energia legati alla produzione, quanto l?impatto che questi hanno sui costi totali. ?Perché ? precisa Bramerini ? solo un sistema di aiuti basato su questo indicatore consentirebbe di sostenere le imprese che sono energivore ?in senso relativo??. La diversa classificazione, per chiarire, renderebbe evidente come le aziende ?strutturalmente energivore? non sono quelle normalmente classificate ?ad alta intensità energetica? e quindi non si tratta solo di quelle produttrici, ad esempio, di acciaio, carta, cemento, vetro, ma anche quelle in cui il costo dell?energia pesa, appunto sul costo totale: tinto-lavanderie, piccoli produttori del comparto alimentare o servizi di riparazione, come le carrozzerie, per citarne alcune. L?indagine di Cna conferma quello che tanti imprenditori denunciano: ovvero che i costi, nei primi 8 mesi del 2022 sono triplicati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L?incidenza dei costi energetici oscilla tra il 5 e il 15 per cento, in pratica il doppio rispetto al 2021. ?La situazione fotografata ? continua Bramerini ? è potenzialmente devastante: perché se nel 2021 le aziende a rischio chiusura per i costi dell?energia erano il 6,8 per cento di quelle intervistate, questa cifra oggi si aggira intorno al 13,6 per cento. Inoltre, il 21 per cento delle Pmi annuncia delle riduzioni importanti nella produzione e la maggior parte delle imprese vedrà una ridotta liquidità?. A questo si aggiungono altre conseguenze che andranno ad incidere sulle famiglie: ?I maggiori costi, a lungo andare ? puntualizza Bramerini ?, si trasleranno sui listini prezzi; molte aziende dovranno ricorrere agli ammortizzatori sociali, con una spesa per le casse dello Stato decisamente più alta; si ridurranno gli investimenti e la propensione imprenditoriale?. Per evitarlo sono possibili una serie di azioni da attuare subito: ?Al price cap del prezzo del gas, che va posto a livello sovranazionale ? conclude il direttore di Cna Grosseto ? si possono affiancare altre risposte. Come il mantenimento e il rafforzamento dei crediti di imposta sui maggiori costi dell?elettricità e del gas, una rateizzazione accessibile su richiesta, un sostegno all?autoproduzione di energia?. Misure che si dovrebbero affiancare, secondo Cna, a una riforma della bolletta, con l?estrazione almeno PRIMO PIANO ? VIVI ? 19 VIVI ???? Le difficoltà non mancano neppure per le oltre 13mila imprese del settore turistico in Toscana che occupano fino a 120mila addetti in alta stagione e che ora chiedono interventi urgenti per salvare sé stesse e i posti di lavoro parziale degli oneri di sistema, del mercato elettrico e del gas per favorire meccanismi più efficaci di formazione del prezzo e garantire maggiore liquidità alle imprese, all?incentivazione delle forme di energia rinnovabili, valorizzando adeguatamente anche l?energia prodotta dai piccoli impianti e immessa nella rete. Il settore turistico Le difficoltà non mancano neppure per le oltre 13mila imprese del settore turistico in Toscana (dalle strutture ricettive ai pubblici esercizi e alle agenzie di viaggio) che occupano fino a 120mila addetti in alta stagione) che ora chiedono interventi urgenti per salvare sé stesse e i posti di lavoro, alla luce della difficile congiuntura economica che non promette di risolversi in tempi brevi. ?Siamo molto preoccupati delle conseguenze economiche del conflitto in Ucraina, tra rincari folli delle materie prime e inflazione. Per questo ci uniamo alle richieste avanzate a livello nazionale al Governo e al Parlamento dalle nostre federazioni di riferimento e dai sindacati dei lavoratori?, fa sapere il presidente di Federalberghi Toscana (Confcommercio) Daniele Barbetti. ?L?obiettivo comune ? spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni ? deve essere quello di scongiurare che la crisi economica si trasformi in una crisi sociale, con una disoccupazione altissima e tante famiglie senza reddito. Ma nel turismo c?è in gioco anche un altro aspetto delicato: dobbiamo preservare e rafforzare tutte le 20 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 componenti della filiera turistica, se non vogliamo distruggere un modello di accoglienza che finora si è dimostrato vincente. Dopo due anni di pandemia che hanno messo in ginocchio le imprese del comparto, l?estate 2022 aveva finalmente riportato in alto l?umore e le speranze degli operatori. Ma il rialzo delle bollette di luce e gas, unito alla preoccupazione per il futuro, ha assorbito ogni effetto positivo. Le imprese lavorano senza guadagnare, se nulla cambia il loro destino è segnato e insieme lo è quello di migliaia di lavoratori?. ?Per quanto riguarda la ricettività ? spiega il presidente Barbetti ? nell?immediato c?è il rischio che le imprese ad apertura annuale riducano la propria attività e che quelle stagionali decidano di restringere ancora le finestre di apertura. Due ipotesi che avrebbero come conseguenza una forte riduzione dei livelli occupazionali. Per questo motivo, è urgente che il Governo pensi a misure adeguate e specifiche di salvaguardia occupazionale, anche finanziando gli ammortizzatori sociali in deroga in favore di lavoratori diretti ed indiretti del settore?. Più in generale, Federalberghi e le altre sigle del sistema turistico rappresentate da Confcommercio chiedono a Governo e Parlamento di potenziare il quadro di agevolazioni connesse ai quadri emergenziali contingenti (pandemia, eventi bellici, energia) e di concedere sgravi contributivi alle imprese che mantengono la forza-lavoro, nonostante la sfavorevole congiuntura economica. ?Alla Regione Toscana ? aggiunge il presidente di Federalberghi Toscana (Confcommercio) Daniele Barbetti ? chiediamo di individuare nel piano di sviluppo regionale e nella programmazione dei fondi strutturali europei misure per aiutare imprese e lavoratori a far fronte a questa situazione. Le condizioni economico-finanziarie delle nostre imprese sono fragili e non ci sono schiarite all?orizzonte. Prima la pandemia, poi la guerra in Europa e le tensioni in estremo Oriente, unite ai rincari di energia e materie prime ? conclude Barbetti ? hanno effetti negativi sui flussi turistici e non è prevedibile a breve una ripresa decisa del mercato. Non possiamo resistere trattenendo il fiato senza avere certezze sui tempi della ripartenza?. Conferme sul fatto che settore turistico sia importante arrivano dai numeri*. In Toscana nell?anno 2020 hanno operato in media 13.218 imprese turistiche. I lavoratori dipendenti sono stati, in media, 65.578. Il valore minimo dell?occupazione si registra nel mese di aprile (24.220), mentre nel 2019 era a febbraio e occupava 73.101 dipendenti. Nell?era pre-covid la punta massima si manifestava nel mese di luglio con 118.463 dipendenti. Nel 2020, invece, il maggior livello di occupazione è stato nel mese di agosto con oltre 24 mila dipendenti in meno. (*Fonte: Ultimo ?Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo - XIII Rapporto - Focus Toscana? a cura del Centro Studi Federalberghi in collaborazione con Ente Bilaterale Nazionale del Turismo) VIVI PROGETTI Maremma, Garfagnana e Casentino: un legame antico nel segno della Transumanza Dopo aver parlato nel numero scorso delle linee guida del progetto transfrontaliero CamBioVia ? CAMmini e BIOdiversità: Valorizzazione Itinerari e Accessibilità per la Transumanza, finanziato dal programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020 ? e degli eventi che si sono svolti il mese scorso a Spergolaia (Grosseto), Valpiana (Massa Marittima) ed on line, in questa seconda puntata presentiamo l?esposizione temporanea sempre sul fenomeno della transumanza che nell?ambito del progetto si è tenuta prima a Sillico e San Pellegrino in Alpe (Lucca), presso il Museo Etnografico Provinciale ?Don Luigi Pellegrini? e poi a Grosseto, presso il Giardino dell?Archeologia, in Maremma meta proprio quest?ultima delle greggi che in epoche lontante arrivavano dalla Garfagnana e dal Casentino, dove per custodire e salvaguardare questo patrimonio è stato realizzato anche un Ecomuseo, promosso dall?Unione dei Comuni 22 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 Nella foto la mostra allestita a Grosseto, presso il Giardino dell?archeologia La mostra a Grosseto ?In transumanza: comunità, vie e culture della pastorizia, tra archeologia, antropologia e storia? Da un punto di vista archeologico le indagini sull?allevamento, in particolare quello mobile e transumante, risultano complicate dalla scarsità dei resti materiali che questa pratica produce. Anche i resti ossei degli animali domestici (pecore e capre) possono lasciare dubbi interpretativi. Questo è particolarmente vero per le epoche preistoriche, quando i documenti scritti non possono colmare i vuoti archeologici. La causa della scarsa presenza di tracce archeologiche è dovuta alla natura temporanea delle attività ad essa connesse e al conseguente utilizzo di attrezzatura in materiali deperibili, di natura organica, che non durano nel tempo; si tratta quindi di tracce deboli ed effimere e perlopiù disperse in areali estesi che rendono difficile riconoscere il legame fra le varie evidenze individuate e le vie di percorrenza. La scarsità dei dati materiali ha condotto in passato a tralasciare lo studio di questo fenomeno dal punto di vista archeologico. Solo da alcuni anni l?archeologia ha iniziato ad occuparsi di pastorizia grazie ad un metodo di studio multidisciplinare, dinamico e integrato dal dialogo dell?archeologia con etno-antropologia, storia, geografia, toponomastica, archeozoologia, le molte archeometrie e le discipline utili ad indagare il paleoambiente. A fronte di ricerche avviate in altri contesti italiani in tempi recenti, lo studio archeologico della transumanza in ambito toscano ha, fino ad oggi, riscosso solo sporadiche attenzioni nonostante l?importanza che il fenomeno della pastorizia mobile e della transumanza ha avuto nell?economia di questa regione nelle varie epoche. La sinergia tra archeologi, storici e antropologi del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell?Università di Siena ha permesso lo sviluppo di un progetto finalizzato a sistematizzare le informazioni note e a far progredire la ricerca con indagini sul campo finalizzate a tale scopo. In particolare lo studio sulla transumanza, attraverso un approccio multidisciplinare e diacronico, consente di esplorare il fenomeno evidenziandone la continuità e i cambiamenti avvenuti nel tempo, dall?età contemporanea procedendo a ritroso fino alle sue origini. La sfida maggiore dal punto di vista archeologico è il riconoscimento di indicatori della transumanza, non solo materiali ma anche immateriali, che possano testimoniare queste forme specializzate di allevamento iniziate fin dalla preistoria. La localizzazione di tali indicatori nelle diverse aree geografiche permette di disegnare i tracciati delle vie di transito e il millenario modellarsi del paesaggio. L?Archeologia cerca prevalentemente indizi nel terreno riferiti alla cultura materiale relativa alla cura degli animali e alla trasformazione dei loro prodotti oltre ai resti di ricoveri per le greggi, di capanne o di luoghi di culto pastorali. Un contributo fondamentale per integrare le indagini di questo fenomeno viene portato dalle discipline storiche con lo studio dei documenti d?archivio e della cartografia storica così come dagli spunti derivati della documentazione iconografica. Tali documenti permettono di conoscere il costituirsi e l?evolversi dell?apparato normativo che ha regolato lo sviluppo dell?economia della nostra regione dal medioevo all?età moderna. Le discipline etno-antropologiche offrono un altro fondamentale apporto alla conoscenza della transumanza nelle sue fasi storiche più recenti. In questo modo la cultura materiale, costituita dagli utensili, dai prodotti e dalle strutture dell?allevamento delle greggi, viene arricchita dalle tradizioni orali. Preziosissime, le interviste agli ultimi pastori transumanti del secolo scorso offrono importanti notizie circa gli itinerari e le modalità del cammino, delle soste e delle relazioni sociali che costituivano i percorsi della transumanza. Nella ricostruzione della transumanza toscana è stata dedicata particolare attenzione alla zona della sosta invernale rappresentata dalla Maremma e in particolare dall?areale dell?Uccellina, centro di convergenza di molti dei numerosi percorsi regionali. Qui infatti, oltre alla toponomastica chiaramente legata alla capillare presenza di questo fenomeno, sono molte le testimonianze archeologiche che documentano l?allevamento mobile e la PRIMO PIANO ? VIVI ? 23 VIVI Nella foto un pannello della mostra allestita a Grosseto; sotto la locandina ???? Intitolata ?In transumanza: comunità, vie e culture della pastorizia, tra archeologia, antropologia e storia?, la mostra grossetana ? attraverso testi, immagini e prodotti multimediali articolati in 10 totem tematici ?,racconta gli itinerari che uomini e greggi hanno calcato, per millenni, spostandosi fra le terre di Maremma e l?Appennino: la Via del Casentino, la Via dei Biozzi e la Via Aldobrandesca transumanza grazie a numerosi indicatori archeologici quali i luoghi di culto dedicati a divinità pastorali, le strutture di ricovero per uomini e animali e le tracce di attività produttive anche collaterali come ad esempio la produzione del sale. Partendo dal luogo di svernamento, le evidenze archeologiche hanno permesso di intraprendere lo studio dei percorsi che da qui riportavano verso l?interno fino ai rilievi del Monte Amiata e dell?Appennino, definendo la traiettoria delle antiche vie di tran- 24 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 sumanza. I dati acquisiti e le elaborazioni ancora in corso sono confluiti in una mostra che evidenzia i risultati fin qui ottenuti. L?esposizione temporanea ?In transumanza: comunità, vie e culture della pastorizia, tra archeologia, antropologia e storia? illustra questo approccio metodologico attraverso testi, immagini e prodotti multimediali articolati in 10 totem tematici. La mostra è nata dalla sinergia tra Regione Toscana, Dipartimento di Scienze storiche e dei Beni Culturali (DSSBC) dell?Università di Siena con il coordinamento del Laboratorio di Preistoria e il Museo Archeologico e d?Arte della Maremma (MAAM) e racconta gli itinerari che uomini e greggi hanno calcato, per millenni, spostandosi fra le terre di Maremma e l?Appennino: la Via del Casentino, la Via dei Biozzi e la Via Aldobrandesca. Il percorso di visita si completa con QRcode di approfondimenti tematici e rimandi alle collezioni del MAAM, degli Archivi delle Tradizioni Popolari della Maremma e del Museolab, in un?ottica di mostra diffusa, volta a promuovere la conoscenza del territorio. Giovanna Pizziolo e Nicoletta Volante Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali Università di Siena L?exposition à Grosseto ?En transhumance: communautés, itiné­ raires et cultures de la transhumance, entre archéologie, anthropologie et histoire? D?un point de vue archéologique, les recherches sur l?élevage, en particulier sur l?élevage itinérant et transhumant, s?avèrent di?cile à cause de la rareté des vestiges matériels liés à cette pratique. L?interpréta­ tion des restes osseux d?animaux domesti­ ques (moutons et chèvres) peut également prêter à confusion. Cela est particulièrement vrai pour la Préhistoire, lorsque les docu­ ments écrits ne peuvent combler les lacunes archéologiques. La faible présence de traces archéologi­ ques est à attribuer à la nature temporaire des activités qui y sont liées et à l?utilisation d?équipements constitués de matériaux périssables, de nature organique, qui ne durent pas dans le temps; ces traces sont donc faibles et éphémères et, la plupart du temps, dispersées sur de grandes surfaces, ce qui rend di?cile l?identification du lien entre les di?érentes traces trouvées et les voies de déplacement. Les données maté­ rielles étant rares, l?étude de ce phénomè­ ne, du point de vue archéologique, a été négligée dans le passé. Ce n?est que ces der­ nières années que l?archéologie a commen­ cé à s?intéresser au pastoralisme, grâce à une méthode d?étude multidisciplinaire, dynamique et intégrée en faisant dialoguer l?archéologie avec l?ethno­anthropologie, l?histoire, la géographie, la toponymie, l?ar­ chéozoologie, les nombreuses archéomé­ tries et disciplines utiles à l?étude du paléoenvironnement. Contrairement aux recherches récemment menées dans d?autres contextes italiens, l?é­ Nella foto un gregge al pascolo tude archéologique de la transhumance en Toscane n?a, jusqu?à présent, reçu que très peu d?attention malgré l?importance que le phénomène du pastoralisme itinérant et de la transhumance a eue dans l?économie de cette région à travers les époques. La syner­ gie entre les archéologues, les historiens et les anthropologues du département des Sciences historiques et du Patrimoine culturel de l?Université de Sienne a permis de déve­ lopper un projet visant à systématiser les informations connues et à faire avancer la recherche par des enquêtes sur le terrain à cette fin. En particulier, l?étude sur la transhu­ mance, à travers une approche multidiscipli­ naire et diachronique, permet d?explorer le phénomène en mettant en évidence sa con­ tinuité et les changements qui se sont pro­ duits au fil du temps, de l?époque contempo­ raine en remontant jusqu?à ses origines. Le plus grand défi sur le plan archéologi­ que consiste à identifier les indicateurs de la transhumance, non seulement matériels mais aussi immatériels, à même de témoi­ gner de ces formes spécialisées d?élevage qui ont commencé à se développer dès la Préhi­ stoire. En resituant ces indicateurs dans les di?érentes zones géographiques, il est possi­ ble de retracer les parcours des voies de pas­ sage et le façonnage millénaire du paysage. L?archéologie recherche dans le sol princi­ palement des indices liés à la culture maté­ rielle concernant le soin des animaux et la transformation de leurs produits, ainsi que des vestiges d?abris de troupeaux, de caba­ nes ou de lieux de culte pastoral. Une con­ tribution fondamentale en complément de l?investigation de ce phénomène est appor­ tée par les disciplines historiques, avec l?étu­ de des documents d?archives et de la carto­ graphie historique, ainsi que les enseigne­ ments tirés de la documentation iconogra­ phique. Ces documents permettent de com­ prendre la formation et l?évolution de l?en­ semble des règles qui ont régi le développe­ ment de l?économie de notre région du Moyen Âge à l?époque moderne. Les discipli­ nes ethno­anthropologiques contribuent elles aussi de manière cruciale à la connais­ sance de la transhumance dans ses phases historiques les plus récentes. Ainsi, la culture matérielle, constituée des outils, produits et des structures d?élevage, s?enrichit de la tra­ dition orale. À noter, la précieuse contribu­ tion des entretiens avec les derniers bergers transhumants du siècle dernier qui fournis­ sent des informations importantes sur les iti­ néraires et les modes de marche, les haltes et les relations sociales qui caractérisaient les parcours de la transhumance. Le travail de reconstitution de la transhu­ mance toscane a accordé une attention par­ ticulière à la halte hivernale représentée par la Maremme et en particulier la zone de l?Uccellina, carrefour de nombreux itinérai­ res régionaux. Ici, en plus de la toponymie clairement rattachée à la présence généralisée de ce phénomène, on trouve e?ectivement de nombreux indicateurs archéologiques qui documentent l?élevage itinérant et la trans­ humance, tels que des lieux de culte dédiés aux divinités pastorales, des structures d?a­ bri pour les hommes et les animaux, et des traces d?activités de production, quoique collatérales comme la production de sel. En partant du lieu d?hivernage, les témoi­ gnages archéologiques ont permis d?entre­ prendre l?étude des parcours qui partaient d?ici pour rejoindre l?intérieur des terres jus­ qu?aux hauteurs du Monte Amiata et des Apennins, en définissant la trajectoire des anciennes routes de la transhumance. Les données acquises et les travaux d?éla­ boration encore en cours ont été rassemblés dans le cadre d?une exposition mettant en évi­ dence les résultats obtenus jusqu?à présent. L?exposition temporaire «En transhuman­ ce : communautés, itinéraires et cultures de la transhumance, entre archéologie, anthro­ pologie et histoire» illustre cette approche méthodologique à travers des textes, des images et des supports multimédias articulés autour de 10 totems thématiques. L?exposition est née de la synergie entre la Région Toscane, le département des Scien­ ces historiques et du Patrimoine culturel ­ DSSBC ­ de l?Université de Sienne avec la coordination du Laboratoire de Préhistoire et le Musée d?Archéologie et d?Art de la Maremme (MAAM) dans le cadre du projet CAMBIO­VIA (PC IFM 2014­2020) et raconte les itinéraires que les hommes et les trou­ peaux ont parcouru pendant des millénaires, se déplaçant entre les terres de la Maremme et des Apennins: la Via del Casentino, la Via dei Biozzi et la Via Aldobrandesca. Le parcours de visite comprend des QR codes pour obtenir des informations théma­ tiques approfondies et des renvois aux col­ lections du MAAM, des Archives des tradi­ tions populaires de la Maremme et du Museolab, dans l?optique d?une exposition généralisée visant à promouvoir la connais­ sance du territoire. Giovanna Pizziolo et Nicoletta Volante Département des Sciences historiques et du Patrimoine culturel Université de Sienne PRIMO PIANO ? VIVI ? 25 VIVI ???? ?Montagne che migrano. La transumanza in Garfagnana e nella Valle del Serchio?: questo il titolo della mostra esposta la scorsa estate in Garfagnana a Sillico e a San Pellegrino in Alpe, presso il Museo Etnografico Provinciale ?Don Luigi Pellegrini?, da Lucia Giovannetti con la collaborazione di Pietro Luigi Biagioni, nell?ambito del progetto CamBioVia La mostra in Garfagnana ?Montagne che migrano?, un flash sulla transumanza dell?alta Toscana fra passato e futuro ?Montagne che migrano. La transumanza in Garfagnana e nella Valle del Serchio? è il titolo della mostra esposta la scorsa estate in Garfagnana a Sillico e a San Pellegrino in Alpe, presso il Museo Etnografico Provinciale ?Don Luigi Pellegrini?, da Lucia Giovannetti con la collaborazione di Pietro Luigi Biagioni, nell?ambito del progetto CamBioVia (grafica Emmedodici, stampa Colorè s.n.c. Lucca). Articolata in dieci pannelli, con il corredo di testi, cartografia, foto d?epoca e attuali, illustra e sintetizza un fenomeno socio-economico e culturale di così vasta portata da aver caratterizzato, dalla notte dei tempi, tutta la storia della recondita vallata montuosa del fiume Serchio, racchiusa fra le Alpi Apuane e l?Appennino tosco-emiliano, nella parte settentrionale della provincia di Lucca. Il fenomeno della transumanza, attraverso il quale i pastori dei paesi più alti di questa area raggiungevano la Maremma per garantire in inverno il foraggio necessario alle numerose greggi, ha modellato il paesaggio e tracciato strade, ma ha anche permesso un?integrazione secolare fra gli abitanti della montagna e quelli della pianura, almeno fino alla metà del secolo scorso quando è venuta meno. Se è vero che oggi la transumanza, pressoché scomparsa nella sua dimensione orizzontale di lunga distanza, è rico- 26 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 Nella foto i pannelli della mostra ?Montagne che migrano? allestita in Garfagnana; a fianco le locandine nosciuta patrimonio culturale immateriale dell?umanità dall?UNESCO, è altrettanto vero che la conoscenza su questo argomento deve essere ampliata e proposta ad un pubblico eterogeneo (dai locali ai turisti, passando per i giovanissimi in età scolare). A tal fine la mostra intende tracciare un quadro di contestualizzazione geografica, storica, archeologica ma anche etnografica del fenomeno, grazie anche alle fonti orali raccolte fra gli ultimi suoi diretti testimoni, fonti particolarmente fragili in quanto destinate a perdersi con la scomparsa dei loro stessi depositari. I dieci pannelli ci permettono così di intraprendere idealmente il cammino stagionale nella vita dei pastori nei secoli scorsi: la partenza a settembre verso le pianure maremmane, il rientro nei borghi di origine nella tarda primavera, quindi la progressiva salita verso gli alpeggi e i pascoli dei crinali apuani e appenninici, sempre alla costante ricerca dell?erba migliore. Le cosiddette strade dell?alpe utilizzate per raggiungere le praterie estive occupano un posto significativo nel percorso espositivo perché rappresentano un patrimonio materiale affascinante, degno di nota e conservazione. Sono infatti i tracciati della transumanza verticale (che congiungevano e tuttora congiungono i borghi storici alle rispettive capanne e praterie di alpeggio) ad essere maggiormente conservativi rispetto a quelli di pianura. Alle quote superiori agli 800 m (slm) i selciati stradali, alcuni addirittura di origi- ne medievale, non sono stati fortunatamente cancellati dall?asfalto e dalla rapida trasformazione dei paesaggi: rimangono a testimonianza degli spostamenti antichi dell?uomo e della centralità economica che un tempo possedeva la montagna. Potrebbero, queste stesse vie storiche, ma non senza una presa di coscienza collettiva, ritornare ad essere valorizzate e significative per il territorio nella sua complessità, magari a ri-accogliere i passi di una ?nuova? pastorizia montana, incentrata sul benessere animale e l?alta qualità dei prodotti da essa derivati. In sintesi, i dieci pannelli di questa mostra, propongono una visione d?insieme del fenomeno della transumanza coniugando fonti materiali e documentarie, etnografiche, orali e visive, fornendo all?osservatore la suggestione di quanto il paesaggio montano della Garfagnana e della Valle del Serchio sia ancora ricchissimo delle testimonianze lasciate in esso dai pastori e dalla pratica del pascolo vagante. Lucia Giovannetti Irta-Leonardo Pisa L?exposition à Garfagnana «Montagne che migrano»: coups de pro­ jecteur sur la transhumance dans le nord de la Toscane, entre passé et futur «Des montagnes qui migrent. La transhu­ mance en Garfagnana et dans la vallée du Serchio», tel est le titre de l?exposition réali­ sée en juillet dernier par Lucia Giovannetti en collaboration avec Pietro Luigi Biagioni, dans le cadre du projet CamBioVia (graphisme Emmedodici, impression Colorè s.n.c. Lucca). Composée de dix panneaux d?exposition, accompagnés de textes, de cartographies, de photos d?époque et actuelles, elle illustre et résume un phénomène socio­économique et culturel d?une grande ampleur au point de caractériser, depuis la nuit des temps, toute l?histoire de la secrète vallée montagneuse du fleuve Serchio, enclavée entre les Alpes apua­ nes et les Apennins toscano­émiliens, dans la partie nord de la province de Lucques. Le phénomène de la transhumance, selon lequel les bergers des villages les plus élevés de cette zone rejoignaient la Maremme afin de pouvoir garantir en hiver le fourrage nécessaire à leurs nombreux troupeaux, a façonné le paysage et tracé des routes, mais a également permis une intégration séculaire entre les habitants de la montagne et ceux de la plaine, du moins jusqu?au milieu du siè­ cle dernier où elle a disparu. S?il est vrai qu?aujourd?hui la transhuman­ ce, qui a quasiment disparu dans sa dimen­ sion horizontale de longue distance, est reconnue comme patrimoine culturel imma­ tériel de l?humanité par l?UNESCO, il est tout aussi vrai que les connaissances à son sujet doivent être élargies et proposées à un public hétérogène (des locaux aux touristes, en pas­ sant par les très jeunes tels que les écoliers). À cette fin, l?exposition vise à tracer un cadre de contextualisation géographique, histori­ que, archéologique mais aussi ethnographi­ que du phénomène, notamment grâce aux sources orales recueillies auprès de ses der­ niers témoins directs, des sources particuliè­ rement fragiles dans la mesure où elles sont destinées à se perdre après la disparition de leurs propres dépositaires. Les dix panneaux permettent ainsi d?entre­ prendre idéalement le voyage saisonnier au c?ur de la vie des bergers des siècles passés: le départ en septembre vers les plaines de la Maremme, le retour aux villages d?origine à la fin du printemps, puis l?ascension progressive vers les pâturages et les estives perchés sur les crêtes apuanes et apennines, toujours à la recherche de la meilleure herbe. Les routes alpines empruntées pour rejoindre les pâturages d?été occupent une place importante dans l?exposition, en ce qu?elles constituent un patrimoine matériel fascinant, digne d?être mentionné et préser­ vé. En e?et, ce sont les itinéraires de la trans­ humance verticale (qui reliaient et relient encore aujourd?hui les villages historiques à leurs cabanes et pâturages) qui tendent à être davantage préservés que ceux des plai­ nes. À des altitudes supérieures à 800 m (a.s.l.), les chemins, dont certains remontent même au Moyen­Âge, n?ont heureusement pas été e?acés par l?asphalte et la transfor­ mation rapide du paysage: ils restent le témoignage des anciens déplacements de l?homme et du rôle économique central des montagnes jadis. Ces mêmes parcours histo­ riques pourraient, non sans une prise de con­ science collective, être revalorisés et re­deve­ nir significatifs pour le territoire dans sa com­ plexité, ils pourraient peut­être ré­accueillir les pas d?un «nouveau» pastoralisme de montagne, axé sur le bien­être animal et la haute qualité des produits qui en découlent. En résumé, les dix panneaux de cette exposition o?rent une vue d?ensemble sur le phénomène de la transhumance, en rassem­ blant des sources matérielles et documentai­ res, ethnographiques, orales et visuelles, sug­ gérant à l?observateur combien le paysage de montagne de la vallée de la Garfagnana et du Serchio est encore très riche des témoigna­ ges laissés par les bergers et la pratique du pâturage itinérant. Lucia Giovannetti Irta?Leonardo Pisa Dai monti al mare, lo stretto legame tra il Casentino e la Maremma Per custodire e salvaguardare questo patrimonio l?Ecomuseo del Casentino, promosso dall?Unione dei Comuni ha dedicato una specifica antenna ?Per fare un buon maremmano: uomo del Casentino e donna di Scansano?. Così recita un detto, forse presente anche in altri contesti, a conferma della forte relazione tra i due territori, risultato di secoli di reciproci scambi e contaminazioni. Nel tempo insieme agli armenti hanno viaggiato parole, piatti, prodotti, usi e tradizioni, lavoranti e attrezzi, saperi e affetti. Nonostante la rimozione socio-culturale di cui soffre il mondo pastorale, sopravvivono ancora oggi, frammenti, reminiscenze e consuetudini che ci testimoniano del ruolo e del valore della transumanza nella costruzione della cultura locale. Significative le fonti e i numeri che avvalorano questo fenomeno. Alla fine del Settecento, il granduca Pietro Leopoldo nelle sue Relazioni sul governo della Toscana afferma che: «? la montagna che circonda il Casentino è tutta piena di ottime pasture ove stanno le pecore ed altri bestiami che poi vanno l?inverno in Maremma unitamente ad una parte degli abitanti». La consistenza del patrimonio zootecnico ovino del territorio, secondo Attilio Zuccagni Orlandini, nei primi anni Trenta dell?Ottocento ammontava a 70.000 capi ovini e 4.000 caprini, scesi a 54.609 ovini e 1.083 caprini negli anni Trenta del Novecento (Guido Pontecorvo, Pratomagno e PRIMO PIANO ? VIVI ? 27 VIVI ???? Per custodire e salvaguardare questo patrimonio l?Ecomuseo del Casentino, promosso dall?Unione dei Comuni, ha dedicato una specifica antenna presso il paese di Raggiolo (Ortignano Raggiolo) Appennino Casentinese, 1932). Per custodire e salvaguardare questo patrimonio l?Ecomuseo del Casentino, promosso dall?Unione dei Comuni, ha dedicato una specifica antenna presso il paese di Raggiolo (Ortignano Raggiolo). Un presidio culturale e insieme un laboratorio per iniziative e progetti. Non ultimo la creazione di uno specifico itinerario escursionistico realizzato recentemente in Pratomagno come occasione concreta per ricucire e valorizzare l?antico reticolo delle vie della transumanza. Info: www.ecomuseo.casentino.toscana.it Andrea Rossi Ecomuseo del Casentino Unione dei Comuni Montani del Casentino Ecomuseo del Casentino 28 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 Raggiolo, Ortignano Raggiolo De la montagne à la mer. Le lien étroit entre le Casentino et la Maremma Afin de préserver et sauvegarder ce patri? moine, l?écomusée du Casentino, initié par l?Union des communes, a créé une antenne spécifique ?Pour faire un bon habitant de la Maremme: il faut un homme du Casentino et une femme de Scansano?. C?est ce que dit le dicton, qui existe peut­être également dans d?autres contex­ tes, et qui confirme la forte relation entre les deux territoires, fruit de siècles d?échan­ ges et de contaminations réciproques. Au fil du temps, les mots, les plats, les produits, les coutumes et les traditions, les travailleurs et les outils, les connaissances et les a?ections ont voyagé avec les trou­ peaux. Malgré le retrait socioculturel subi par le monde pastoral, des fragments, des réminiscences et des coutumes survivent encore aujourd?hui, témoignant du rôle et de la valeur de la transhumance dans la construction de la culture locale. Un bon nombre de sources et de chi?res viennent confirmer ce phénomène. À la fin du XVIIIe siècle, le grand­duc Pie­ tro Leopoldo déclarait dans ses «Rapports sur le gouvernement de la Toscane» que: «... les montagnes autour du Casentino abondent d?excellents pâturages où l?on élève des brebis et d?autres animaux d?éle­ vage, qui partent ensuite en hiver dans la Maremme avec certains des habitants». Selon Attilio Zuccagni Orlandini, au début des années 1830, le cheptel ovin de la région s?élevait à 70 000 moutons et 4 000 chèvres, pour tomber à 54 609 mou­ tons et 1 083 chèvres dans les années 1930 (Guido Pontecorvo, Pratomagno e Appen? nino Casentinese, 1932). Afin de préserver et sauvegarder ce patrimoine, l?écomusée du Casentino, initié par l?Union des communes, a créé une antenne spécifique dans le village de Rag­ giolo (Ortignano Raggiolo). Il s?agit à la fois d?un centre culturel et d?un laboratoire d?initiatives et de projets. Enfin mais pas des moindres, la création d?un itinéraire de randonnée spécifique, récemment aménagé à Pratomagno, repré­ sente une opportunité concrète de recou­ dre et de mettre en valeur l?ancien réseau des routes de la transhumance. Pour plus d'informations: www.ecomu­ seo.casentino.toscana.it Andrea Rossi Écomusée du Casentino Union des communes de montagne du Casentino VIVI EVENTI Teatri di Grosseto, si alza il sipario sulla stagione degli spettacoli 2022/2023 DI DEBORAH CORON Teatro degli Industri N ove appuntamenti serali, quattro matinée dedicate alle scuole. Due teatri: il Moderno e gli Industri. La stagione teatrale 2022-2023 dei Teatri di Grosseto, in scena al Moderno e agli Industri, propone prosa, musica, danza e spettacoli per i ragazzi. La presentazione Mercoledì 14 settembre, al Teatro degli Industri, l?Amministrazione comunale di Grosseto e la Fondazione Toscana Spettacolo onlus hanno annunciato gli eventi della nuova stagione teatrale che prenderà il via martedì 22 novem- 30 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 bre alle 21 (orario di inizio di tutti gli spettacoli), proprio sul palco degli Industri, con Silvio Orlando in ?La vita davanti a sé?, tratto dal romanzo ?La vie devant soi? di Romain Gary. Proprio con questo spettacolo, Orlando ha ottenuto il riconoscimento per il miglior monologo nell?ambito del premio ?Le maschere del teatro italiano? 2022. «I Teatri di Grosseto ? ha dichiarato l?assessore alla Cultura del Comune di Grosseto, Luca Agresti ? sono ancora una volta protagonisti dell?offerta culturale non solo della nostra città ma del territorio provinciale. Il teatro come momento di riflessione, crescita, ma anche svago: è quello che questa stagione teatrale rappresenta, un mix perfetto che incontrerà, ne sono certo, il consenso del pubblico locale. Ogni anno il calendario viene studiato nei minimi particolari: i nostri uffici e la Fondazione Toscana Spettacolo si impegnano con dedizione e creatività per garantire un?offerta culturale di qualità nei nostri due teatri comunali, sempre con un occhio di riguardo verso i giovani. La nostra Amministrazione continua infatti ad investire molto sulle nuove generazioni: educare i ragazzi alla cultura del Varato il cartellone 2022/2023 dei Teatri di Grosseto. La nuova rassegna teatrale, a cura del Comune di Grosseto, in collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo onlus, proporrà appuntamenti di tutti i generi e per tutte le età (prosa, musica, danza e spettacoli dedicati alle scuole) a partire dal 22 novembre fino alla prossima primavera teatro è una mission che stiamo portando avanti con successo ormai da anni. Non ci siamo mai fermati, nonostante le criticità degli anni scorsi, i nostri teatri hanno continuato ad offrire spettacoli, laboratori per i ragazzi, approfondimenti. Proseguiamo su questa strada. Non resta che aspettare che il sipario si alzi per godere appieno di questa bella stagione teatrale». Partner dei Teatri di Grosseto è la Fondazione Toscana Spettacolo onlus. «Una stagione che valorizza e amplifica la collaborazione con l?Amministrazione comunale, nell?ottica di condivi- dere col pubblico una programmazione che intrattenga, stimoli e aggreghi ? ha osservato la presidente della Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Cristina Scaletti ?. Divertimento e commozione, viaggi sonori e grandi classici con produzioni che mettono al centro la riflessione sulla contemporaneità e sulle relazioni in modo drammatico e ironico al contempo. Perché il teatro torni ad essere una valigia che ci fa scoprire luoghi dell?intimo e della società per farci risentire un corpo collettivo dopo tanta distanza e mancanza di comunità. L?apertura affidata a Silvio Orlando con il tema della convivenza tra culture, religioni e stili di vita diversi è proprio l?emblema di questa volontà comune». «Aprire la presentazione delle stagioni del nostro circuito con il cartellone del Teatro degli Industri e del Moderno ? ha aggiunto Patrizia Coletta, direttore della Fondazione Toscana Spettacolo onlus ? dà il senso di scelte artistiche e di offerta culturale condivise con l?Amministrazione, che vanno nella direzione non solo di riportare il pubblico in sala ma di fargli godere della possibilità di un?articolazione di generi e di una rosa di artisti che renderanno la stagione 2022-23 di Grosseto di qualità e di spessore per temi, chiavi di lettura, interpretazioni ed allestimenti. Una stagione che si concluderà in primavera con un omaggio a Calvino nel centenario della nascita, all?insegna del significato di libertà e del recupero del suo senso condiviso. Un auspicio che rivolgiamo al teatro ed a tutta la comunità». Il cartellone Il debutto di martedì 22 novembre vedrà in scena uno spettacolo definito ?un capolavoro?, una piece tra commozione e divertimento: sul palco del Teatro degli Industri ci sarà Silvio Orlando, con ?La vita davanti a sé?, di cui è anche regista. Non mancheranno le risate e i colpi di scena con ?Il marito invisibile?: agli Industri sabato 10 dicembre ci saranno Maria Amelia Monti e Marina Massironi, per le quali Edoardo Erba ha scritto un?esilarante commedia sulla scomparsa della vita relazionale. Venerdì 13 gennaio al Teatro Moderno sarà tempo di grande musica: Elio canterà e reciterà Enzo Jannacci in ?Ci vuole orecchio?. Elena Sofia Ricci interpreterà un personaggio femminile al limite dell?abisso in ?La dolce ala della giovinezza? di Tennessee Williams, in cartellone venerdì 20 gennaio al Teatro degli Industri. Un salto indietro nel tempo con ?Le supplici? di Euripide: venerdì 3 febbraio agli Industri risuonerà forte e chiara la scrittura del 423 a.C., attuale anche nel terzo millennio. Al Teatro Moderno, martedì 7 febbraio, arriverà l?adattamento teatrale del film ?Mine vaganti? di Ferzan Ozpetek PRIMO PIANO ? VIVI ? 31 VIVI ???? Silvio Orlando, Maria Amelia Monti e Marina Massironi, Elio, Elena Sofia Ricci, Francesco Pannofino e Iaia Forte, Claudio Bisio e Mario Perrotta: alcuni dei protagonisti della stagione teratrale 2022/2023 con Francesco Pannofino, Iaia Forte, Erasmo Genzini, Carmine Recano e Simona Marchini, mentre al Teatro degli Industri, venerdì 17 febbraio, sarà tempo di danza con la performance del direttore artistico e coreografo Anthony Heinl ?Blu infinito?. Claudio Bisio con ?La mia vita raccontata male? salirà sul palco del Teatro Moderno giovedì 16 marzo: uno spettacolo tra romanzo di formazione, biografia divertita e pensosa, catalogo degli inciampi e dell?allegria del vivere. La chiusura della stagione teatrale Nella foto, da sinistra Patrizia Coletta, direttore della Fondazione Spettacolo onlus, Luca Agresti, assessore alla Cultura del Comune di Grosseto e Anna Bonelli, funzionario del Comune di Grosseto sarà affidata a Mario Perrotta: domenica 26 (in orario serale) e lunedì 27 marzo (in matinée per le scuole) al Teatro degli Industri andrà in cena ?S/Calvino ? o della libertà?, il nuovo spettacolo diretto e interpretato da Perrotta per celebrare il centenario della nascita di Italo Calvino. L?attenzione verso i più giovani Oltre agli spettacoli serali, la stagione teatrale strizza l?occhio alle scuole con la rassegna ?Sipario incantato?: martedì 31 gennaio, martedì 14 febbraio, marte- dì 7 marzo e martedì 21 marzo alle ore 9 e alle ore 11 andranno in scena agli Industri quattro spettacoli dedicati al nuovo pubblico dei Teatri di Grosseto (posto unico 5 euro). E anche per questa stagione continua il progetto ?IndustriLab?: tornano infatti i laboratori di movimento, teatro, musica e canto per i ragazzi dai 6 ai 12 anni e dai 13 ai 20 anni. Gli appuntamenti settimanali sono in programma da ottobre a giugno. I Teatri di Grosseto comunicheranno a breve le informazioni dettagliate sul progetto 2022/23. Teatri di Grosseto, via alla campagna abbonamenti Tante le o?erte per assistere agli spettacoli al via martedì 22 novembre I ntanto, è iniziata la campagna abbonamenti per la stagione teatra­ le 2022­2023 dei Teatri di Grosseto. Il programma proposto dall?Ammini­ strazione comunale con la collabora­ zione di Fondazione Toscana Spettaco­ lo onlus, è pronto: il sipario si alzerà martedì 22 novembre alle 21 al Teatro degli Industri con lo spettacolo di e con Silvio Orlando, ?La vita davanti a sé?. La stagione continuerà fino a marzo 2023 con altri 8 appuntamenti. Per l?acquisto degli abbonamenti e per le conferme, è necessario rivolgersi alla biglietteria del Teatro degli Industri, telefonando al numero 334 1030779 (in orario di u?cio) o scrivendo una 32 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 mail a teatridigrosseto@gmail.com, per prenotare un appuntamento. Nel dettaglio: fono a venerdì 14 otto­ bre (dal 26 settembre) sono previste le conferme degli abbonamenti, mentre da lunedì 17 ottobre a giovedì 3 novembre sarà possibile per gli abbo­ nati alle precedenti stagioni cambiare il proprio posto. Infine, da lunedì 7 a mar­ tedì 15 novembre, la direzione dei Tea­ tri sarà a disposizione di chi vorrà acqui­ stare i nuovi abbonamenti. Le formule sono 3: l?abbonamento per l?intera stagione teatrale, oppure per i sei spettacoli in programma al Teatro degli Industri (?La vita davanti a sé?, ?Il marito invisibile?, ?La dolce ala della giovinezza?, ?Le supplici?, ?Blu infinito? e ?s/Calvino ­ o della libertà?), o ancora per i tre eventi che si terranno al Teatro Moderno (?Elio: ci vuole orec­ chio?, ?Mine vaganti? e ?La mia vita raccontata male?). I biglietti, invece, possono essere acquistati on line da sabato 19 novem­ bre fino al giorno precedente ogni spet­ tacolo sul sito https://comunegrosse­ to.ticka.it/. Inoltre saranno in vendita anche la sera dell?evento al botteghino del teatro, dalle 19 alle 21. Per ogni ulteriore informazione è possibile inviare una mail all?indirizzo teatridigrosseto@gmail.com oppure chiamare il numero 334 1030779. PRIMO PIANO ? VIVI ? 33 VIVI EVENTI Gustatus, torna in laguna il più grande festival enogastronomico della Maremma Tutto pronto per Gustatus - Il senso del gusto, la grande manifestazione di valorizzazione dei prodotti enogastronomici e del territorio della Maremma che animerà Orbetello per cinque giorni, dal 28 ottobre al 1° novembre 2022. Una kermesse sempre molto apprezzata ed attesa che si presenta quest?anno con tante conferme, ma anche con parecchie novità Orbetello 34 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 Nella foto un momento di una precedente edizione di Gustatus N ovanta mila partecipanti, un milione di contatti grazie a campagne social, web, radio e collegamenti TV, oltre settanta appuntamenti con più di duecento professionisti garantiti per networking B2B. Sono alcuni dei numeri di Gustatus, il festival enogastronomico della Maremma, in programma ad Orbetello dal 28 ottobre al 1° novembre. Obiettivo: promozione del territorio! Giunta alla sua 17esima edizione, la manifestazione è organizzata dal Comune di Orbetello in collaborazione con il Consorzio degli operatori turistici Welcome Maremma e I Love Italian Food (network e associazione culturale no profit che promuove e difende la vera cultura enogastronomica italiana nel mondo) con l?intento di valorizzare i prodotti del territorio ed il territorio stesso. Il tutto attraverso una ?cinque giorni? di eventi, degustazioni, masterclass, spettacoli e ristorazione, che offre la possibilità ai consumatori finali e ai professionisti di entrare in contatto con i prodotti maremmani, con i produttori di filiera e con i Consorzi di Tutela e di immergersi nelle mille sfaccettature di una terra unica come la Maremma. Le conferme Forte del successo e del consenso ottenuto tra pubblico e ristoratori, il format dell?edizione di quest?anno sarà come quello del 2019 con una grande enoteca / bar centrale, dove verranno serviti i vini delle aziende partecipanti e con 15 ristoranti del territorio che garantiranno ai visitatori un menù generale con oltre 50 piatti tipici maremmani. Non mancherà ovviamente la Piazza dei Sapori, ovvero la ?classica? area mercato che verrà riorganizzata; pur mantenendo infatti la stessa anima delle edizioni precedenti, sarà ripensata in modo da renderla più funzionale, con l?intento, da un lato di migliorare l?esperienza di vendita, dall?altro di rendere più comprensibile la narrazione dei produttori stessi. Come sempre Gustatus sarà ricco di eventi, quali spettacoli di piazza, rievocazioni storiche, competizioni, concerti ed esibizioni musicali. In programma anche appuntamenti dedicati al cibo (una quarantina quelli già calendarizzati). E poi ancora, degustazioni delle migliori cantine maremmane in un?ap- posita area, nata nel 2019, che sarà anch?essa rivista, potenziata e resa più funzionale; posizionata direttamente di fianco all?Enoteca offrirà un calendario diurno di circa 25 degustazioni. Le novità Se dunque, da un lato saranno tante le conferme, dall?altro ci saranno anche diverse novità, come ad esempio la Piazza delle Filiere, vera innovazione di Gustatus 2022, una piazza pensata per raccontare, degustare e promuovere le eccellenze della Maremma articolata in uno spazio dedicato ai produttori di filiera, quelli capaci di realizzare i migliori prodotti tipici del territorio. L?area sarà dotata di palco e cucina, ed ospiterà 40 appuntamenti attraverso i quali verranno raccontate storie, realizzate classi formative, organizzate degustazioni e showcooking. Sempre sul fronte delle novità quest?anno ci sarà anche la Piazza della Ciccia: in Piazza Plebiscito verrà creata un?area interamente dedicata alla carne dove Luca Terni, miglior macellaio d?Italia e ormai personaggio Sky con un programma tutto suo, realizzerà delle degustazioni e delle narrazioni sulla filiera della carne maremmana e più in generale farà degli approfondimenti sul PRIMO PIANO ? VIVI ? 35 VIVI ???? Un programma molto vario incentrato su degustazioni, spettacoli ed eventi per scoprire la storia, la bellezza e la cultura di un territorio unico tema per gli amanti della ?ciccia?. In più avremo delle serate tematiche dedicate ad argomenti specifici. Tra queste si segnalano la serata di sabato 29 ottobre dedicata al mondo ittico (acquacoltura, allevamento e pesca) che vedrà la presenza di tre chef di alto livello che racconteranno ed interpreteranno i prodotti del settore ittico nella theater kitchen allestita nella piazza della Repubblica. Oppure la serata di domenica 30 ottobre dedicata alle filiere della Maremma: uno chef internazionale darà una nuova interpretazione ai prodotti tipici del territorio maremmano, in collaborazione con i Consorzi di Tutela, mentre un relatore di I Love Italian Food ne illustrerà le caratteristiche e la storia. O ancora quella di lunedì 31 ottobre, allorquando la serata tematica, che ospiterà i migliori pasticceri del territorio, sarà dedicata ai dolci dei morti, 36 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 tipici della Toscana e della Maremma. Da segnalare, infine, anche la novità degli Aperitivi in vigna: nell?occasione verrà ricostruita una vera e propria vigna all?interno di Orbetello dove tutte le sere sarà possibile degustare i migliori vini del territorio. Il commento Soddisfatta per questa nuova edizione di Gustatus è Maddalena Ottali, assessore al Commercio, Turismo e Cultura del Comune di Orbetello che così presenta la manifestazione ormai alle porte: ?Sono molto felice, dopo gli anni dello stop causato dalla pandemia, che Gustatus, la fiera enogastronomica più importante della Maremma, possa finalmente tornare in presenza. E lo farà riproponendo il format del 2019 che tanto era piaciuto, integrandolo con alcune particolari novità, come ad esempio gli Aperitivi in vigna che offriranno a chi lo vorrà la possibilità di acquistare in un cesto da pic-nic i vini ed i prodotti tipici delle varie aziende agricole del territorio, per poi andarseli a degustare in modalità ?aperitivo self service? in una vera e propria vigna appositamente ricostruita per Gustatus. Infine, ringrazio le aziende che, nonostante il momento di grandi difficoltà (e pur comprendendone il notevole sacrificio), ci stanno dando una grossa mano con la loro presenza e la loro partecipazione e tutte le associazioni che, insieme a I Love Italian Food e al Consorzio Welcome Maremma, stanno partecipando con entusiasmo e disponibilità all?organizzazione di questa manifestazione che, lo voglio ricordare, è il fiore all?occhiello dell?amministrazione comunale?. VIVI MUSEI DI MAREMMA Metti tre domeniche nei Musei di Maremma ad ingresso libero e con decine di eventi I Musei di Maremma in festa nelle prime domeniche del mese di ottobre, novembre e dicembre in parallelo con l?apertura gratuita dei musei statali. Nell?occasione ogni museo delle Rete provinciale che aderisce all?iniziativa organizzerà attività, eventi, conferenze, laboratori didattici e tanto altro ad accesso libero DI MICHELE GUERRINI L ?ingresso dalle 10 alle 18 in tutti i musei aderenti e tanti eventi come incontri, conferenze, laboratori didattici, visite guidate e presentazioni di libri. È questa l?iniziativa dal titolo ?Domenica nei Musei di Maremma? che prenderà il via domenica 2 ottobre e che proseguirà domenica 6 novembre e domenica 4 dicembre. Tre giornate in parallelo con l?apertura gratuita dei musei statali le prime domeniche del mese per una proposta che fa parte dei progetti 2022 del Sistema Museale, organizzata fuori dal periodo turistico più intenso, con l?obiettivo di favorire la partecipazione del pubblico che vive sul territorio. Dopo due anni di pandemia che ha visto per lungo tempo la chiusura quasi totale di molte strutture, l?idea nasce proprio con l?intento di ?ricreare? il pubblico dei musei, stimolandone la frequentazione soprattutto da parte dei cittadini che vivono in Maremma. Nell?occasione, ogni museo organizzerà attività, eventi, conferenze, laboratori didattici e tanto altro ad accesso libero. Un mare di proposte per scoprire i musei e trascorrere delle domeniche 38 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 davvero ?speciali?. ?Dopo due anni di chiusure alterne e riaperture a causa della pandemia ? spiega la presidente di Musei di Maremma Irene Lauretti ? i nostri musei finalmente hanno vissuto una stagione a pieno regime con tanti visitatori ed eventi di qualità. Ma ora, con la stagione turistica che avvia a concludersi, vogliano fare di più e abbiamo pensato di riportare l?abitudine a frequentare i nostri musei principalmente a tutti coloro che vivono, lavorano e studiano nella nostra provincia, ma l?invito si estende anche a tutti i cittadini toscani. Un evento in concomitanza con l?iniziativa del Ministero della Cultura con l?ingresso gratuito nei musei e i luoghi di cultura ripartita all?inizio del 2022. Su questa linea ? conclude Lauretti ? anche noi vogliamo offrire il nostro contributo per rimettere al centro dell?interesse la cultura. Un?occasione speciale per far riscoprire ai nostri cittadini lo straordinario patrimonio artistico, naturalistico, storico e archeologico della Maremma?. Per conoscere i musei che hanno aderito all?iniziativa e tutti gli eventi che sono stati organizzati basta cliccare sul sito www.museidimaremma.it oppure consultare le pagine Facebook e Instagram del Sistema Musei di Maremma. Di seguito evidenziamo qualcuna delle proposte, partendo da Grosseto, cornice di diverse iniziative nei 3 musei cittadini: il Museo Archeologico e d?Arte della Maremma (MAAM), il MuseoLab ed il Museo di Storia Naturale della Maremma. Al MAAM domenica 2 ottobre sono in programma due visite guidate alla mostra temporanea ?Gli etruschi di Casenovole. Passato remoto di una comunità? (ore 16.00 e 16.45). Info: tel. 0564 488752, e-mail: accoglienzamaam@gmail.com Sempre a Grosseto il MuseoLab (in via Vinzaglio 27), in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell?Università di Siena, Fondazione e Polo Universitario Grossetano, proporrà nelle tre domeniche ? 2 ottobre, 6 novembre e 4 dicembre, dalle ore 16 alle 19 ? ?Nei campi e in miniera... ?Racconti? tattili-olfattivi sulla vita e il lavoro in Maremma tra ieri e l?altro ieri?. L?iniziativa offrirà l?allestimento di un percorso espositivo ispirato alle antiche pratiche agricole e minerarie documentate dalla attività di ricerca del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali nel territorio della Maremma, che oltre ad avere costituito, nel tempo, importanti risorse economiche, sono divenute elementi identitari del territorio. Un riferimento quindi al paesaggio culturale, tema rintracciabile nell?opera di Luciano Bianciardi, una periferia ?di sterrati e spazi aperti, al vento e ai forestieri? che ancor oggi può svilupparsi e costituire un elemento di progresso sostenibile. Il percorso si snoda davanti al visitatore come uno storytelling multisensoriale che, sempre con un richiamo alle opere di Bianciardi, sperimenta con linguaggi e metodologie diverse la connessione possibile tra storie letterarie e storie archeologiche attraverso l?esperienza di Vietato Non Toccare, progetto di laboratorio inclusivo del Dipartimento. Info: museolab@unisi.it; tel.0564 441110. Infine, il Museo di Storia Naturale della Maremma proporrà domenica 2 ottobre la proiezione per il Clorofilla Film Festival di En Camino, un documentario dal Festival DocuDonna e successivamente due visite guidate: la prima con focus sul percorso sonoro domenica 6 novembre, la seconda con focus sul percorso sensoriale domenica 4 dicembre. Info: 0564 488571. A Follonica domenica 2 ottobre il MAGMA darà vita a partire dalle 16.30 ad un?iniziativa per grandi e piccini incentrata su un laboratorio per bambini (età 5-8 anni) ?LeoRotto? (?La statua del Granduca è stata danneggiata! I fantasmi del museo ci hanno fatto uno scherzetto: hanno rotto la statua e hanno sparpagliato i pezzi nel giardino del villaggio. Ci aiutate a ricomporli??) ed una visita guidata per adulti all?interno del Museo ?Follonica vista dagli occhi di Leopoldo II, Granduca di Toscana?. Stesso schema domenica 6 novembre sempre al MAGMA alle ore 16.30 con il laboratorio per bambini (età 6-12 anni) ?Getta la tua forma? e la visita guidata per adulti alla scoperta della chiesa di San Leopoldo. Infine, domenica 4 dicembre il doppio appuntamento proporrà il laboratorio per bambini (età: 6-12 anni) ?Scatti in fabbrica? (dopo aver scoperto le incredibili storie degli abitanti del villaggio-fabbrica, i partecipanti saranno invitati a creare un proprio album a fumetti utilizzando le vecchie fotografie di operai in fabbrica) e la visita guidata per adulti tra gli edifici che hanno fatto parte del villaggio fabbrica Info: tel. 0566 59027, e-mail: frontoffice@magmafollonica.it A Gavorrano, partecipa all?iniziativa il Museo Minerario in galleria che propone visite guidate al Museo (nelle mattine delle 3 domeniche) ed altre iniziative nei pomeriggi come il laboratorio di monetazione (il 2 ottobre) attraverso il quale, utilizzando antiche tecniche, che prevedono l?uso di strumenti (tenaglie e martelli, incudine, fiaccola, lime e cesoie) e materiali (metallo in fogli), i partecipanti arriveranno a battere moneta e produrre sonanti fiorini; oppure il Laboratorio di fusione (il 6 novembre): attraverso un fornetto elettrico, ma usando tecniche di lavorazione ottocente- PRIMO PIANO ? VIVI ? 39 VIVI ???? La presidente Irene Lauretti: ?Un?occasione speciale per far riscoprire ai nostri cittadini il patrimonio storico, artistico e archeologico della Maremma? Irene Lauretti sche, i partecipanti partendo da un modello di legno arriveranno a produrre un oggetto in metallo in tre dimensioni; e infine, la visita guidata del Museo in Galleria dedicata ai più giovani, con modalità particolarmente efficaci e coinvolgenti (il 4 dicembre). Info: e-mail: info@parcocollinemetallifere.it A Manciano e più in particolare a Saturnia in piazza Vittorio Veneto, domenica 2 ottobre alle ore 10.00, è in programma la visita ai resti archeologici nel centro storico di Saturnia a cura del direttore del museo, Massimo Cardosa (Il Museo Urbano di Saturnia). Quindi, domenica 6 novembre alle ore 10.30 si andrà alla scoperta del Museo di Preistoria e Protostoria di Manciano e alle sue collezioni, sempre a cura del direttore del museo, Massimo Cardosa. Infine, domenica 4 dicembre il focus sarà sulla collezione d?arte del Comune di Manciano custodita nel Palazzo Comunale. Alla visita ai quadri di Paride Pascucci a cura del direttore del Polo Culturale Le Clarisse, Mauro Papa, a partire dalle ore 15.30, farà seguito alle ore 17.00 circa ?Paride Pascucci: un pittore una vita?, lettura scenica con canti e musica dal vivo, da una piéce teatrale di Maria Modesti (a cura di Teatro Studio Grosseto). Info: tel. 0564 620532 email: mancianopromozione@gmail.com A Massa Marittima domenica 2 ottobre il programma proporrà due visite 40 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 guidate, la prima alle ore 11.00 al Museo di San Pietro all?Orto alla mostra ?I Maestri del Mondo?, con incontro con l?artista Adriano Buldini per un focus sulle tecniche pittoriche del ?300, la seconda alle ore 16.00 al Museo Archeologico G. Camporeale con inaugurazione della sala della Stele. Seguirà alle 18.00 al Museo della Miniera la Caccia al tesoro in Miniera genitori contro figli sulla traccia della novella ?Biancaneve e i sette nani?. Domenica 6 novembre la visita guidata, alle ore 11.00, sarà alla mostra fotografica tratta dall?archivio Banchi allestita al Miniera della Miniera (con focus sulla storia di Corrado Banchi); alle ore 15.00 al Museo di San Pietro all?Orto il prof. Bagnoli presenterà ?Stefano di Giovanni detto Il Sassetta?, mentre alle ore 17.00 al Museo Archeologico G.Camporeale si parlerà de ?L?Oreopithecus Bamboli una storia tutta maremmana? nel corso di una visita guidata con focus sulla storia del ritrovamento della mandibola di Oreopiteco sul monte Bamboli. La prima domenica di dicembre, il 4, si aprirà con una serie di visite guidate al Museo della Miniera. Nel pomeriggio spazio alle ore 15.00 a ?I maestri del medioevo? visita guidata al San Pietro all?Orto? con il prof. Alessandro Bagnoli e alle ore 17.00 alla visita guidata alla mostra Giuntoli o alla mostra ?Ultimi Re di Vulci? al Museo Archeologico G. Camporeale. Info: tel. 0566 906525, email: accoglienzamuseimassa@gmail.com Per Monte Argentario, l?adesione è arrivata dal Centro Studi Don Pietro Fanciulli dove nelle tre domeniche ? 2 ottobre, 6 novembre e 4 dicembre ? si terranno delle visite alla mostra documentaria su Carlo Scarabelli (1839-1922). Ad Orbetello, l?offerta arriva dal Museo Archeologico Guzman dove domenica 2 ottobre è in programma una visita guidata al Museo (attività per adulti e famiglie) a partire dalle ore 11.00. Domenica 6 novembre alle ore 11.00 spazio a ?Il mio Guzman!?, iniziativa per adulti e famiglie, articolata in una visita guidata al museo e contest fotografico amatoriale ?Il mio Guzman!?. Infine domenica 4 dicembre il calendario proporrà alle ore 11 ?Alfabeto etrusco tra magia e tecnica?, laboratorio didattico per bambini di 6-11 anni. Un alfabeto che viene dal mare ha visto sul territorio orbetellano alcune delle sue attestazioni più antiche. I bambini proveranno a riprodurre alcuni caratteri e realizzeranno un ciondolo in argilla con la propria iniziale. Info: tel. 3505905073 Chiudiamo con Sorano. Qui al Museo di San Mamiliano in quel di Sovana per tutte e tre le date è previsto l?ingresso gratuito per l?intera e giornata e la visita guidata alle collezioni a partire dalle ore 11:00. Info: 0564 614074 - 633099 - 633767, info@leviecave.it Il Polo Aldi di Saturnia aderisce all?iniziativa dei Musei di Maremma Previste aperture straordinarie autunnali gratuite, con iniziative speciali, nella prima domenica dei mesi di ottobre, novembre e dicembre nel contesto dell?iniziativa ?Domenica nei Musei di Maremma?, promossa dalla Rete museale della Provincia di Grosseto A nche il Polo Culturale Pietro Aldi di Saturnia ha aderito all?i­ niziativa ?Domenica nei Musei di Maremma?, organizzata in questo scorcio di 2022 dalla Rete museale della Provincia di Grosseto. Dunque in coincidenza con la prima domenica dei mesi di ottobre, novem­ bre e dicembre, il museo creato nel 2016 da Tema Vita, Cassa mutua di Banca Tema, sarà non solo visitabile gratuitamente (come avviene peraltro normalmente), ma il pubblico potrà partecipare liberamente ad iniziative speciali appositamente realizzate. Nello specifico, domenica 2 ottobre il Polo Aldi sarà aperto dalle 16.00 alle 18.00 ed o?rirà ai visitatori la visita guidata all?esposizione permanente delle opere di Pietro Aldi, appartenen­ ti alla collezione di Banca Tema, e alla mostra su Gastone Novelli, ?Saturnia, le origini, la magia del segno?, inaugu­ rata il 9 aprile e programmata fino all?8 gennaio 2023. ?Siamo molto lieti ? a?erma Massi­ mo Barbini, Presidente di Tema Vita ? di partecipare a questa iniziativa orga? nizzata dai Musei di Maremma 2022, perché, pur essendo il Polo Aldi una struttura privata, sentiamo molto il senso di ?rete? che lega i musei della Provincia di Grosseto, condividendo obiettivi e progetti e contribuendo allo sviluppo ed al benessere del territorio e di chi vi abita. In questo modo ? pro­ segue Barbini ? Banca Tema e Tema Vita, anche attraverso il Polo Aldi, ren? dono e?ettivo, concretamente fruibile, lo spirito mutualistico che le anima, dedicando risorse ed impegno alle esi? genze delle comunità locali e riservan? do attenzione a tutte le esigenze, com? prese quelle di crescita culturale?. Il Polo Culturale Pietro Aldi è uno dei sette musei di rilevanza regionale del Sistema Musei di Maremma. È sta­ to creato nel 2016 da Tema Vita, cassa mutua di Banca Tema, e trova posto nella piazza centrale di Saturnia, nella storica sede della locale banca di cre­ dito cooperativo che, fino dagli anni ?90, si era dedicata a raccogliere le opere del pittore Pietro Aldi, di Man­ ciano, per evitarne la dispersione e per salvaguardare la produzione dell?arti­ sta. Ad oggi il polo è proprietario di oltre 250 opere di Aldi che, a rotazio­ ne, d?accordo con il Comitato Tecnico­ Scientifico, vengono messe in mostra gratuitamente. La banca di Saturnia, che attraverso varie fusioni ha dato vita a Banca Tema, e la mutua, hanno acquistato, curato e messo in sicurez­ za le opere a?nché tutti possano goderne. Contemporaneamente non si fermano la ricerca e l?approfondi­ mento sull?attività di Aldi. La mostra ?Gastone Novelli ­ Satur­ nia, le origini, la magia del segno? (9 aprile 2022 ­ 8 gennaio 2023) è dedi­ cata a questo importante pittore italia­ no operante negli anni sessanta, arti­ sta della corrente informale, attivo in vari settori dell?avanguardia. Arrivato a Saturnia dall?Argentario durante una vacanza, Novelli se ne innamorò e decise di acquistare un terreno per costruire una piccola casa nel fondo­ valle, a stretto contatto con le sugge­ stive cascate del Gorello. La casa diventò così luogo di incontro con ami­ ci intellettuali e artisti ma anche stu­ dio, laboratorio, centro di produzione artistica. La sinuosità del paesaggio collinare maremmano, il moto costan­ te delle acque sulfuree e la marcata caratterizzazione archeologica dell?a­ rea, influenzano l?immaginario poetico di Gastone Novelli, che dedica a Satur­ nia una serie di opere, tele e disegni, che sono presenti in mostra insieme con i reperti archeologici della colle­ zione Ciacci. Sono esposte inoltre le sculture di Novelli, con un focus sul­ l?immagine della montagna. PRIMO PIANO ? VIVI ? 41 VIVI EVENTI ?A tempo di danza. In armonia, grazia e bellezza?, in corso la mostra evento al MuVet Si intitola ?A tempo di danza. In armonia, grazia e bellezza? ed è la mostra evento 2022 del Museo civico archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia, in corso dal 1° luglio scorso e visitabile fino ad inizio novembre che presenta una selezione di capolavori di fama internazionale concessi in prestito dal principale Museo archeologico d?Italia, il MANN di Napoli, e dalla Accademia delle Belle Arti di Carrara È in pieno svolgimento ? dal 1° luglio scorso ? a Vetulonia (Castiglione della Pescaia) la mostra evento 2022 del Museo civico archeologico Isidoro Falchi, dal titolo: ?A tempo di danza. In armonia, grazia e bellezza?. Il sottotitolo spiega ancora meglio quanto di eccezionale sia approdato anche quest?anno nella frazione castiglionese e rimarrà visibile fino a novembre: ?Dalle meraviglie del Museo archeologico nazionale di Napoli alle opere di Antonio Canova, ?figlie del cuore?. «Un evento espositivo a tema archeologico-artistico, di respiro internazionale, senza precedenti ? sottolinea la sindaca di Castiglione della Pescaia Elena Nappi, che segue in prima persona le politiche culturali del Comune costiero ? che offre alla vista e al godimento del vasto pubblico di studiosi e appassionati una selezione di capolavori di fama mondiale concessi in prestito dal principale Museo archeologico d?Italia, il MANN di Napoli, e dalla celeberrima Accademia delle belle arti di Carrara. Grazie alla loro collaborazione il 1° luglio si sono 42 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 aperte le porte anche al Maestro Antonio Canova, di cui i maggiori istituti di cultura italiani ed esteri si apprestano a celebrare il bicentenario dalla morte». «Il tema dell?esposizione 2022 ? dichiara Simona Rafanelli, direttore scientifico del Museo civico archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia ? è rappresentato dalla danza e in particolare dalla declinazione al femminile di questa straordinaria arte performativa, trait d?union di una narrazione capace di attraversare ? grazie al rapporto privilegiato fra le movenze del corpo femminile e i concetti di armonia, grazia e bellezza ? uno spazio temporale infinito, magnificamente iconizzato all?interno del percorso espositivo dalle più alte espressioni dell?arte plastica romana in bronzo e in marmo, testimoniate dalle domus vesuviane o confluite nella collezione Farnese, fino ai capolavori cui il genio di Antonio Canova, debitore al mondo antico dell?eterno rapimento nell?estasi della bellezza tradotta magistralmente nei fluidi movimenti del corpo delle sue eteree ballerine, ha saputo dar forma nel som- mo delicato equilibrio fra nuova classicità e romanticismo». «Opere d?arte uniche al mondo ? aggiunge con orgoglio ed entusiasmo la prima cittadina di Castiglione della Pescaia ? uscite per la prima volta in Italia dal Museo archeologico Nazionale di Napoli, hanno varcato la soglia del MuVet assurgendo al ruolo di ospiti d?onore della Mostra-Evento 2022, fiore consueto all?occhiello dell?estate culturale castiglionese. E possono essere ammirate all?interno di un contesto allestitivo scenografico di eccezione, ricreato appositamente nelle sale espositive del museo allo scopo di esaltarne per intero l?ineffabile bellezza». «Lo spazio interattivo allestito nella mostra del museo di Vetulonia ? afferma soddisfatta la sindaca Nappi ? è diventato inoltre palcoscenico dei tanti appuntamenti culturali a tutto tondo, dilatati fra danza, musica, letteratura e poesia, che il comune ha allestito insieme al direttore e allo staff del museo vetuloniese. Uno posto concepito per porre in contatto artisti e visitatori, spettacoli e pubblico, atto a celebrare le innumerevoli ?ricorrenze culturali? che l?anno 2022 porta con sé». Lo spazio interattivo allestito nella mostra del museo di Vetulonia è diventato palcoscenico dei tanti appuntamenti culturali a tutto tondo dell?estate castiglionese, facendo così diventare, questa preziosa ed unica location, un PRIMO PIANO ? VIVI ? 43 VIVI ???? Il sottotitolo spiega bene quanto di eccezionale sia approdato anche quest?anno nella frazione castiglionese: ?Dalle meraviglie del Museo archeologico nazionale di Napoli alle opere di Antonio Canova, ?figlie del cuore? punto dove si intrecciano artisti, visitatori e spettacoli. Sul palco della mostra viene proiettato per tutta la durata dell?evento un ?corto? del giovane filmmaker Lorenzo Antonioni, dedicato alla performance della danzatrice-docente Caterina Di Rienzo, girato all?interno della sala espositiva del Falchi. Tutti coloro che hanno modo di visitare il MuVet possono ammirare la più bella delle cinque danzatrici restituite dalla Villa dei Papiri di Ercolano e la Venere accoccolata della collezione Farnese, due vertici assoluti della scultura in bronzo e in marmo conservati ed esposti al Museo archeologico nazionale di Napoli (MANN), cui fanno da Elena Nappi magico contrappunto, fra antico e moderno, due capolavori canoviani in gesso, la danzatrice con il dorso delle mani poggiato sui fianchi e la Venere Italica, entrambe custodite nell?Accademia delle Belle Arti di Carrara. Un percorso intrecciato fra danza e bellezza, arricchito da una selezione di affreschi a tema provenienti dall?area vesuviana e da una scelta di gemme della collezione Farnese, concessi in prestito anch?essi dal MANN. Ad aprire il racconto espositivo della mostra è la riproduzione al vero in marmo di Carrara, realizzata dalla ditta Tor Art, della Musa della Danza, la divina Tersicore, plasmata dalle mani e dallo spirito del medesimo Canova, tratta dall?effigie in marmo esposta presso il Museo della Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo, nel parmense. Ad aggiungere una nota di ancor maggior fascino è la sorprendente presenza di una ?mostra nella mostra?, con l?esposizione di undici foto-quadro di Luigi Spina, il più grande fotografo di antichità del momento. «Seguendo le diverse tappe che segnano il percorso preparatorio dell?allestimento di questa mostra ? rivela Elena Nappi ? ho avuto sin dall?inizio la sensazione, divenuta certezza con il passare dei giorni, di trovarmi di fronte a qualcosa di unico e di eccezionale, che nel mio primo anno di mandato come sindaca mi sento fiera e felice di aver inaugurato, anche perché si tratta di un?esposizione che sta portando a 44 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 Vetulonia un pubblico in crescita costante di ?addetti ai lavori? e di appassionati di archeologia e di arte, sia italiani che stranieri». «Quella allestita al MuVet ? sostiene Nappi ? è una mostra dal grande valore culturale, artistico e storico, che sta contribuendo a segnare in positivo questa nostra epoca. Le opere giunte in prestito, che vanno ad arricchire in maniera esponenziale il patrimonio culturale custodito nel Museo vetuloniese, hanno permesso di creare un nuovo percorso di visita degno di competere con quelli dei grandi musei italiani ed esteri, ma il messaggio che mi preme far passare come prima cittadina è anche quello che l?arte e la cultura tutta diventino, in un periodo storico così tormentato, veicoli e strumenti di armonia e di pace, determinanti per annullare l?odio e la violenza fra i popoli e la distruzione di quanto nella storia essi sono stati capaci di produrre, in una parola della bellezza». «Il Museo Falchi ? conclude Elena Nappi ? desidera infine unirsi al coro di quanti e ben maggiori attori culturali intendano rendere omaggio ad Antonio Canova, nell?anno in cui tutto il mondo dell?arte vuole ricordare i duecento anni dalla morte del più grande fra i maestri del Neoclassicismo. Un artista, sulla cui scia e sotto il cui segno sia possibile auspicare la conciliazione di ogni crudele conflitto, la cancellazione di ogni differenza ed evocare quella pace che le diplomazie internazionali siano in grado di tessere per la salvezza di tutti i cittadini del mondo». EVENTI Massa Marittima, in corso la mostra ?I Maestri del Mondo, 101 icone di Adriano Buldrini? Le stanze del Museo di San Pietro all?Orto di Massa Marittima dal 12 agosto ospitano la mostra dal titolo ?I Maestri del Mondo. 101 icone dell?artista Adriano Buldrini?. L?esposizione, composta da 7 pannelli contenenti in totale 101 tavole 24x32 cm dipinte con tempera a uovo e foglia oro 23Kt, potrà essere visitata fino al 1 novembre È stata inaugurata il 12 agosto, al Museo di San Pietro all?Orto di Massa Marittima la mostra dal titolo I Maestri del Mondo, 101 icone dell?artista Adriano Buldrini, visitabile fino al 1° novembre 2022, durante gli orari di apertura del Museo. La mostra è curata da Sandra Stanghellini, compagna di una vita dell?artista fiorentino Giuliano Ghelli, scomparso diversi anni fa e autore di uno dei pali del Balestro di Massa Marittima. Sandra segue numerosi artisti, con una particolare attenzione ai giovani, promuovendo l?arte contemporanea. Adriano Buldrini è il pittore che ha dipinto il Palio del 100° Balestro del Girifalco di Massa Marittima, vincendo il concorso tra tutti gli artisti che avevano presentato il bozzetto. Il Comune aveva promesso di ospitarlo di nuovo a Massa Marittima con una mostra personale, inaugurata due giorni prima del Balestro di agosto proprio per sottolineare questo legame tra l?artista e la città. I Maestri del Mondo e? composta da 7 pannelli i quali contengono in totale 101 tavole 24x32 cm dipinte con tempera a uovo e foglia oro 23Kt. In mostra sono presenti anche I 24 Vegliardi, bassorilievi in resina dipinti a mano con oro zecchino. Lo stile iconografico usato dall?artista fonde il tuttotondo masaccesco al fondo oro bizantino, già tipico di una certa pittura senese, creando icone cariche di una forte impronta espressiva e spirituale. Ma è nella proposta concettuale, che Adriano Buldrini sottolinea la sua con- PRIMO PIANO ? VIVI ? 47 VIVI ???? Adriano Buldrini è il pittore che ha dipinto il Palio del 100° Balestro del Girifalco di Massa Marittima, vincendo il concorso tra tutti gli artisti che avevano presentato il bozzetto temporaneità; e? nella sua indicazione ecumenica e nella sua apertura filosofica di ampio respiro che il pittore trova ragione di comunicare al suo tempo. Buldrini chiede a noi spettatori di porre l?attenzione sul ?cammino interiore? che certi profeti, mistici, artisti, scrittori, scienziati e soprattutto Maestri spirituali ci hanno indicato nel corso della loro esistenza. Buldrini ci chiede con quest?opera di diventare anche noi ?Cercatori di Verità? e ci ricorda quello che diceva Santa Teresa Benedetta dalla Croce (Edith Stein ): ?Chi cerca la Verità cerca Dio, che lo sappia oppure no!? Adriano Buldrini nasce a Firenze nel 1969, dove tutt?ora vive e lavora. Si diploma nel 1993 all?Accademia di Belle Arti di Firenze in Scenografia. Dal 1992 inizia la sua carriera di pittore, esponendo in importanti Gallerie d?Arte Contemporanea, musei e prestigiosi spazi pubblici, sia in Italia che all?estero. I suoi cicli pittorici più importanti sono: Arcangeli, I momenti di Maria, I 48 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 Monti Anloghi, Tarocchi, Il Giardino di Luce, I Tappeti di Dio, Archai, Il Verbo degli Uccelli, SpazioSacro e I Maestri del Mondo. Buldrini negli anni parteciperà attivamente a vari gruppi esoterici, che lavorano intimamente allo Sviluppo Armonico dell?Uomo, diventando questi parte inscindibile della sua vita. Fra le varie discipline di cui l?autore è esperto spiccano l?Astrologia e AuraSoma. Nel cento mondiale di AuraSoma, a Dev-Aura, Tetford, UK, i quadri di Buldrini (i Maestri Ascesi e gli Arcangeli) sono in mostra permanente nella sala dell?insegnamento. Negli anni Buldrini partecipa come relatore a molte conferenze e seminari di Angelologia. Nel 2008 pubblica il libro e il mazzo di carte dal titolo: tarocchi contemplativi ed Lo Scarabeo. Nel 2012 pubblica il mazzo di carte ispirazionali Archangeles ed Lo Scarabeo. Info e prenotazioni: 0566 906525, accoglienzamuseimassa@gmail.com VIVI CULTURA Oltre 16mila visitatori per i musei di Massa Marittima nei mesi estivi Sono numeri importanti quelli registrati dai Musei di Massa Marittima nel periodo estivo. Sono infatti oltre 16mila (1.500 in più rispetto allo scorso anno) i visitatori che hanno varcato le soglie delle strutture museali cittadine da giugno ad agosto di quest?anno. Intanto i Musei massetani guardano all?accessibilità e cercano di andare incontro alle persone con l?Alzheimer o altre forme di demenza senile DI MICHELE GUERRINI I numeri dell?estate 2022 Da giugno ad agosto sono stati 16.719 i visitatori dei Musei di Massa Marittima, a fronte dei 15.225 nello stesso periodo del 2021. La crescita di accessi ha riguardato tutte le strutture, dal Museo della Miniera al Museo di San Pietro all?Orto, fino al Museo archeologico. Solo la Torre dell?orologio ha registrato una leggera flessione. ?Sono dati estremamente positivi per Massa Marittima ? commenta Irene Marconi, assessore comunale alla Cultura ?. Se pensiamo che in tutto il 2021 50 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 abbiamo raggiunto 31mila ingressi ai musei cittadini e che quest?anno, solo in estate, superiamo di quasi 1500 i dati dello scorso anno, ci aspettiamo un risultato complessivo, su tutto il 2022 fino a dicembre, senza dubbio soddisfacente?. ?Significa ? prosegue l?assessore ? che l?offerta museale del nostro territorio è attrattiva sia per i residenti che per i turisti, incuriositi in egual misura da tutti i nostri musei. Ovviamente hanno contribuito al risultato raggiunto le molteplici attività che vengono organiz- zate e soprattutto le importanti mostre che abbiamo ospitato in estate, alcune delle quali sono ancora visitabili, come gli Ultimi Re di Vulci, al museo archeologico fino all?1 novembre e i Maestri del Mondo, al Museo di San Pietro all?Orto, fino all?1 novembre?. ?L?obiettivo del Comune, oltre alla valorizzazione e promozione del patrimonio museale stesso ? prosegue l?assessore Marconi ? è quello di migliorare l?accessibilità delle strutture sia con l?abbattimento delle barriere architettoniche, sia attraverso progetti rivolti a categorie di cittadini con bisogni speciali. Penso al recente Protocollo d?Intesa firmato a fine agosto con l?associazione onlus Handy Superabile, che ci darà consigli su come migliorare l?accoglienza di persone diversamente abili nelle strutture museali e più in generale sul territorio. E poi l?adesione del Sistema museale di Massa Marittima alla rete dei Musei Toscani per l?Alzheimer, che ci impegna concretamente nella realizzazione di percorsi museali specificamente strutturati per persone con Alzheimer. Di recente abbiamo presentato a Firenze il progetto Incontrarsi nell?Arte, che vede la collaborazione della Cooperativa Zoe e dell?Istituto Falusi e consiste nell?organizzazione di visite guidate al Museo di San Pietro all?Orto, ogni volta dedicate ad un?ope- Nelle foto i Musei di Massa Marittima visitati la scorsa estate da oltre 16 mila persone ra diversa, della durata di un?ora e mezza circa, per persone con Alzheimer o altre forme di demenza senile, alla presenza di operatori museali e geriatrici appositamente formati per garantire un momento di benessere e socialità?. Il Protocollo d?Intesa con l?associazione onlus Handy Superabile Intanto, come anticipato dall?assessore Marconi a fine agosto è nata una nuova collaborazione tra Comune di Massa Marittima e associazione onlus Handy Superabile, con la firma di un Procotollo d?Intesa finalizzato a migliorare l?accessibilità dei luoghi della cultura, delle strutture e dei servizi pubblici erogati sul territorio, per un?adeguata accoglienza delle persone con bisogni speciali. Il Protocollo è stato siglato il 23 agosto, presso la Biblioteca comunale di Massa Marittima, dall?assessore alla Cultura e al Turismo, Irene Marconi e dal presidente dell?associazione onlus Handy Superabile, Stefano Paolicchi. L?associazione onlus Handy Superabile, impegnata da oltre 15 anni nella promozione del turismo inclusivo, ha elaborato per il Comune la proposta progettuale ?Itinerari inclusivi e SuperAbili a Massa Marittima?. ?Con questo Protocollo d?Intesa ? spiega l?assessore Irene Marconi ? inizia una importante collaborazione con l?associazione Handy Superabile, che attraverso incontri e sopralluoghi, ci darà dei consigli utili su come migliorare l?accessibilità delle strutture museali e più in generale del territorio. Siamo consapevoli che per le caratteristiche della città e dei suoi edifici storici, abbiamo ancora molto da lavorare sul tema dell?accessibilità e dell?abbattimento delle barriere architettoniche, quindi consideriamo questa collaborazione davvero un elemento prezioso e una sfida importante per il futuro prossimo. Il Comune ha dei progetti già avviati, come la realizzazione dell?ascensore alla Torre del Candeliere, stiamo studiando anche come migliorare il collegamento tra la parte alta e la parte bassa della città, altri progetti sono stati presentati su bandi specifici e sul Pnrr per ottenere le risorse necessarie a realizzarli. Tra questi riteniamo particolarmente importante il progetto per migliorare l?accessibilità all?interno del Museo archeologico, che ci consentirà di rendere definitivamente accessibile a tutti il nostro ufficio turistico. Il protocollo prevede inoltre azioni tese a sensibilizzare operatori culturali e turistici?. ?Oltre all?accessibilità fisica nei luoghi ? aggiunge Stefano Paolicchi, pre- sidente di Handy Superabile ? gli strumenti tecnologici che sono oggi a disposizione consentono, con investimenti mirati, di migliorare in tempi brevi anche la fruizione virtuale dei percorsi museali, con tour a 360 gradi ed esperienze immersive appositamente pensate per il turista con bisogni speciali. Nel progetto che abbiamo proposto a Massa Marittima parliamo anche di questo?. La partecipazione all?Alzheimer Fest 2022 a Firenze In quest?ottica si colloca anche la partecipazione, il 10 settembre scorso, dei Musei di Massa Marittima alla sesta edizione dell?Alzheimer Fest che quest?anno si è svolto a Firenze, dal 9 all?11 settembre sul tema ?RinasciMenti: l?arte della cura?. L?Alzheimer Fest è un festival itinerante promosso dall?omonima associazione di volontariato che è nata nel 2017 a Firenze e che nel 2021 ha ottenuto un riconoscimento da parte della Presidenza della Repubblica. In passato il festival si è svolto in Lombardia, Trentino, Veneto, Emilia-Romagna, Umbria. L?edizione 2022, in Toscana, è nata in particolare dalla collaborazione tra Regione, Comune di Firenze, Istituto degli Innocenti, con il partenariato di Aima Firenze, Fondazione Caritas, PRIMO PIANO ? VIVI ? 51 VIVI ???? Irene Marconi: ?L?obiettivo del Comune, oltre alla valorizzazione e promozione del patrimonio museale stesso è quello di migliorare l?accessibilità delle strutture sia con l?abbattimento delle barriere architettoniche, sia attraverso progetti rivolti a categorie di cittadini con bisogni speciali? Anci Toscana, Misericordia di Firenze e ha coinvolto tantissime realtà provenienti da tutta la Regione. Il Sistema museale di Massa Marittima ha partecipato all?Alzheimer Fest, in quanto dal 2019 fa parte della rete dei Musei toscani per l?Alzheimer, e ospita regolarmente, grazie al personale formato e ai percorsi museali specificatamente strutturati, attività rivolte a soggetti con Alzheimer o altre forme di demenza senile. A Firenze i Musei di Massa Marittima hanno presentato il nuovo progetto ?Incontrarsi nell?Arte? che sarà realiz- 52 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 zato nel corso del 2023, grazie alla collaborazione tra la Cooperativa Zoe e l?Istituto Falusi. ?Incontrarsi nell?Arte? consiste nell?organizzazione di visite guidate al Museo di San Pietro all?Orto, ogni volta dedicate ad un?opera diversa, della durata di un?ora e mezza circa, per persone con Alzheimer o altre forme di demenza senile, alla presenza di operatori museali e geriatrici appositamente formati per garantire ai protagonisti di questa esperienza un momento di benessere e socialità. L?intenzione è quella di aprire il pro- getto non solo agli ospiti dell?istituto Falusi ma anche alle persone in assistenza domiciliare, con i propri familiari. Il progetto massetano è stato presentato a Firenze, in piazza della Santissima Annunziata coinvolgendo il pubblico presente, composto da addetti ai lavori, familiari e soggetti con demenza senile che sono stati accompagnati in una visita a distanza, emozionale e per immagini, del Museo di San Pietro all?Orto. Il laboratorio è stato tenuto dagli operatori museali della Cooperativa Zoe, dalle operatrici geriatriche professionali Debora Lavagnini dell?Istituto Falusi di Massa Marittima e da Margherita Lo Surdo di Poggione R.S.A. Anni Azzurri, due residenze per anziani del territorio che hanno affiancato i musei nella progettazione e realizzazione di percorsi specifici per l?Alzheimer. ?Queste iniziative ? afferma Irene Marconi, assessore alla Cultura di Massa Marittima ? sono importantissime per far sentire meno sole le persone con Alzheimer e i propri familiari. La partecipazione all?Alzheimer Fest, per gli operatori, è stata l?occasione per raccogliere buone pratiche e restituirle sui territori?. Per chi volesse informazioni sulle visite guidate per persone con Alzheimer, rivolgersi al Museo di San Pietro all?Orto. Info: 0566 906525 accoglienzamuseimassa@gmail.com VIVI MUSICA Morellino Classica, il Festival che fa dell?alta qualità musicale e dell?internazionalità dei suoi musicisti i segni distintivi Celebrità della musica classica e jazz provenienti da 25 nazioni hanno calcato i palcoscenici dei concerti estivi di Morellino Classica Festival. Bella musica, grandi interpreti e tantissime emozioni negli stupendi scenari di Maremma hanno contraddistinto anche questa riuscitissima undicesima edizione della rassegna musicale DI ELISABETTA RUSSO ? Il Festival dai grandi numeri?, così abbiamo definito Morellino Classica qualche mese fa guardando ai significativi dati delle sue passate edizioni. E di dati significativi possiamo parlare anche per questa undicesima edizione 2022, che con il programma di luglio ed agosto ha offerto 22 concerti in 16 luoghi diversi, con 5 orchestre per un totale di 110 musicisti, 25 dei quali provenienti da 25 nazioni diverse, tra cui vere e proprie ?leggende? della musica mondiale. Proprio l?alta qualità musicale e l?internazionalità degli interpreti costituiscono le note caratteristiche del Festival, che consolida la sua presenza tra i festival più importanti d?Italia e amplifica la sua voce verso l?Europa, l?Asia e l?America come dimostra l?attenzione della stampa internazionale. L?internazionalità della rassegna rappresenta inoltre un?importante valenza per il territorio che lo ospita, la Maremma, che attraverso il Festival porta le sue bellezze e le sue eccellenze, in primis il Morellino di Scansano di cui la rassegna porta il nome, alla ribalta mondiale. L?intensa parte estiva del programma ha riscosso riscontri molto positivi di stampa, nazionale ed internazionale, e di pubblico, che finalmente senza le 54 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 restrizioni degli ultimi due anni dettate dalla pandemia ha potuto partecipare numeroso e godere appieno del variegato programma musicale ed artistico per tutti i gusti presentato come sempre nelle cornici dei luoghi più belli e suggestivi della maremma scansanese e dintorni, in ambienti naturali, edifici storici, luoghi di culto secolari, cantine, teatri. Il programma ha spaziato dalla musica classica al jazz, alla musica lirica e da camera, con grandi interpreti, star internazionali e molti giovani talenti ai quali Morellino Classica presta da sempre particolare attenzione, in collaborazione con le maggiori Accademie musicali in Italia ed all?estero. In attesa degli ultimi concerti della stagione che avranno luogo il 6 novembre e intorno alla fine dell?anno, andiamo a rivisitare alcuni degli eventi più significativi realizzati durante l?estate. Iniziando dai grandi nomi e dall?internazionalità di cui si diceva, a fine luglio si è potuto assistere ad un eccezionale incontro, presso la splendida Tenuta Val delle Rose, tra due giganti della musica jazz, Fred Hersch, straordinario pianista e vincitore dei più prestigiosi premi di jazz, ed Enrico Rava alla tromba, senza ombra di dubbio il jazzista del nostro Paese più conosciuto ed apprezzato a livello internazionale. Si è assistito ad un incrocio di due storie musicali straordinarie che unendo le loro esperienze in un dialogo dai risultati inaspettati e sorprendenti hanno regalato al folto pubblico un momento di jazz da incorniciare. Un altro momento di grande jazz con un interprete d?eccezione si è avuto presso il Resort l?Antico Casale di Scansano, dove la musica e la poesia di Stefano di Battista, uno dei più importanti sassofonisti italiani a livello internazionale, in concerto con il suo Jazz Quartet, composto da Andrea Rea al piano, Daniele Sorrentino al contrabbasso e Luigi del Prete alla batteria, hanno affascinato il pubblico offrendo una coinvolgente e memorabile interpretazione di ?Morricone Stories?. Passando dai colossi ai giovani talenti internazionali del jazz, il suggestivo Teatro sull?Acqua di Sasseta Alta di Scansano ha ospitato il giovanissimo, ma già affermato a livello internazionale, pianista israeliano Guy Mintius, che insieme al suo trio ha letteralmente entusiasmato e coinvolto nella sua performance gli spettatori con il suo virtuosismo e la sua grande espressività musicale. Passando alla musica classica, riper- Giuseppe Andaloro e Orchestra Sinfonica Fiorentina - Teatro Castagnoli di Scansano Fred Hersch - Val delle Rose Grosseto Anna Tifu e Giuseppe Andaloro Chiesa di Montemerano Hakan Sensoy e Davide Alogna - Cattedrale di Sovana Pietro Bonfilio - Castello di Potentino PRIMO PIANO ? VIVI ? 55 VIVI ???? Grande successo per l?edizione 2022 che ha offerto 22 concerti in 16 luoghi diversi, con 5 orchestre per un totale di 110 musicisti, 25 dei quali provenienti da 25 nazioni diverse, tra cui vere e proprie ?leggende? della musica mondiale corriamo alcuni dei concerti che hanno visto sul palco artisti e musica d?eccezione. Enrico Pace al pianoforte e Davide Alogna al violino, artisti di significativo rilievo internazionale, hanno espresso in sinergia il loro virtuosismo e la loro superba capacità interpretativa dando vita ad una memorabile esecuzione di musiche di L. van Beethoven e C. Franck, presso il Teatro Castagnoli di Scansano. Un altro duo con due giganti della musica, Anna Tifu al violino e Giuseppe Andaloro al pianoforte, considerati tra i migliori interpreti della loro generazione, ha riempito di emozioni la suggestiva Chiesa di San Giorgio a Montemerano, con pubblico al completo ammaliato dal programma raffinato e virtuosistico. Ha lasciato il segno anche la performance pianistica di Daniel Ciobanu, giovane pianista rumeno, richiesto sui palcoscenici di tutto il mondo, vincitore del secondo premio al Concorso Arthur Rubinstein di Tel Aviv nel 2017, un Chikara Imamura e Orchestra Sinfonica Fiorentina - Teatro Castagnoli di Scansano interprete che si distingue per la vivace personalità di musicista istrionico e inventivo, capace al contempo di meditazioni profonde e raffinate. Tutto questo si è potuto apprezzare presso il Castello di Potentino, nel coinvolgente recital concluso con un applauditissimo e vivacissimo jazz offerto come bis a grande richiesta. Il castello di Potentino, importante salotto culturale della Maremma, ha poi ospitato la proiezione del capolavoro PARSIFAL, un?opera cinematografica di Marco Filiberti, accompagnata da un concerto di Paolo Marzocchi inerente alla drammaturgia musicale del film, il tutto introdotto dal noto critico musicale Luca Ciammarughi. In questo evento unico ed in un contesto di grande suggestione si è potuta vedere quest?opera che e stata tra i 10 film italiani candidati al premio Oscar ed è stata definita ?senza precedenti né confronti possibili nel panorama artistico e cinematografico contemporaneo?. Citiamo infine la replica tenutasi pres- National High School of Traditional Korean Arts Orchestra 56 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 so il Teatro Castagnoli di Scansano dell?opera lirica ?Si dice in Italia?, già rappresentata al Castagnoli per la sua prima mondiale nella scorsa edizione del Festival. Un?opera scritta da Laurence Siegel, autore americano innamorato dell?Italia e della Toscana, che ha voluto raccontare sotto forma di ?story telling? gli aspetti da lui colti di vita quotidiana del passato e del presente del nostro territorio, che sono stati appositamente accompagnati dalle scenografie del pittore scansanese Dino Petri. Opera che è stata poi replicata a settembre a Firenze su invito del Teatro Niccolini, il più antico della città, in collaborazione con il Festival. Possiamo concludere questa rassegna degli eventi estivi di Morellino Classica con i complimenti a tutti gli artisti ma soprattutto agli organizzatori Antonio e Pietro Bonfilio che hanno portato in Maremma tale qualità di musicisti e di musica, aggiungendo con questa undicesima edizione un nuovo tassello al ricco puzzle dei successi realizzati dalla rassegna musicale negli anni. Il prossimo appuntamento del Festival 2022 si terrà il 6 novembre presso il Teatro Castagnoli di Scansano, un evento che sottolinea ulteriormente l?internazionalità della rassegna, con un concerto realizzato in collaborazione con l?Academy of Korean Studies e che vedrà la National High School of Traditional Korean Arts, con oltre 40 artisti tra cantanti, musicisti e danzatori in costumi tradizionali, esibirsi in Musiche, Danze, Costumi dell?antica tradizione culturale Coreana. VIVI PRODOTTI DEL TERRITORIO Viaggio nel gusto tra Maremma e Amiata con i punti vendita Conad di Grosseto Prosegue il viaggio nel gusto tra Maremma e Monte Amiata, in collaborazione con i punti vendita Conad di Grosseto, da sempre attenti alle eccellenze del territorio. Un viaggio a puntate, alla scoperta di piccole perle di una filiera produttiva locale assolutamente da valorizzare. L?ottava tappa si sposta nell?entroterra alla scoperta delle aziende Aia della Colonna (Saturnia), Maremma che Bambù (Pitigliano) e Caseificio I Renai (Castell?azzara) AIA DELLA COLONNA, SATURNIA La Razza Maremmana. Fattoria biologica e prodotti eccellenti per presidiare la qualità C?è una zona che unisce i territori di Saturnia a quelli di Murci, il Comune di Manciano a Roccalbegna e Scan- Aia della Colonna (Saturnia) 58 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 sano. Un luogo al limite, percorso da una lunga strada a tratti a sterro. Siamo agli Usi e dentro questo vasto angolo di campagna pascolano le vacche maremmane del Tistarelli: Maremma Aia della Colonna è una splendida fattoria che si estende su un territorio di 240 ettari nella zona rupestre di Saturnia, a pochi chilometri dalle terme, circondata da verdi colline ricche di olivi secolari, dalla macchia mediterranea e dai boschi. È un?azienda certificata biologica e presidio Slow Maremma che Bambù (Pitigliano) Food per la razza Maremmana. La principale attività svolta è, infatti, l?allevamento delle grandi vacche dalle corna a lira che crescono libere, allo stato brado vicino alla macchia e nei pascoli aziendali. L?allevamento brado contribuisce in modo decisivo al benessere animale e alla sapidità e salubrità delle carni. ?L?azienda ? spiega Roberto Tistarelli, titolare dell?Aia della Colonna ? è stata acquistata da mio padre, originario di Manciano, negli anni sessanta. Poi nel 1994 abbiamo creato l?agriturismo e negli anni successivi il laboratorio per la trasformazione delle carni. Oltre alla vacca Maremmana, alleviamo la cinta senese e la pecora dell?Amiata. Sono tutte carni pregiate, di altissima qualità, che forniamo alle famiglie, ma anche ai ristoranti della zona e al ristorante a chilometro zero all?interno del nostro agriturismo. Insieme a Slow Food sosteniamo con il lavoro quotidiano, la cultura del gusto, le tradizioni agricole ed enogastronomiche della Maremma Toscana?. Roberto Tistarelli ha circa 100 capi di vacca di razza Maremmana tra fattrici, vitelli da latte e vitelli adulti. Sia le vacche che i vitellini si nutrono liberamente nei pascoli biologici dell?azienda. E solo i vitelli adulti che sono pronti per la vendita vengono tenuti in recinti, sotto riparo, ma continuano comunque ad essere alimentati con erba medica, trifoglio e foraggi prodotti in azienda, secondo metodo biologico. PRODOTTI DEL TERRITORIO I pezzi più pregiati del vitello adulto di 24 mesi DOVE: 54 Km da Grosseto Strada Provinciale degli Usi Saturnia (Manciano) Tel. 349 5159863 info@aiacolonna.it www.aiacolonna.com MAREMMA CHE BAMBÙ, PITIGLIANO L?oriente ?etrusco? ovvero il capolavoro di Daniele Marroni Trasformare i germogli di bambù in prelibati sott?oli e in gustose confetture: è questa la mission di Daniele Marroni che ha creato in Maremma un progetto originale scommettendo sul bambù come alimento ideale per originali abbinamenti con i prodotti della nostra terra Nella terra degli Etruschi, a pochi passi da Pitigliano, in Maremma, è nato un bosco di bambù, frutto di un agricoltore che non voleva fare l?agricoltore: Daniele Marroni. Ma la terra era nel suo sangue, nella sua storia, nella sua memoria. I verdi arbusti di origine orientale nel 2015 hanno preso il posto di un vecchio vigneto, appartenuto da sempre alla famiglia. Oggi Daniele trasforma i germogli in prelibati sott?oli e in gustose confetture. ?La mia ? sottolinea Daniele Marroni ? era una famiglia di contadini. Le loro giornate erano scandite dai ritmi lenti della natura e dalla vita di campagna. Finché il mio babbo ha vissuto le nostre strade non si sono incontrate. La sua morte però, nel 2009, ha cambiato tutti i miei piani. Riprendere a lavorare la sua terra è diventato anche il mio desiderio e una riconciliazione. L?amore per il bambù ha fatto tutto il resto?. Il bambù è una pianta generosa. Un bosco di bambù è in grado di catturare fino a 17 tonnellate di anidride carbonica per ettaro all?anno e con le sue radici trasforma le sostanze inquinanti in bio- PRIMO PIANO ? VIVI ? 59 VIVI ???? E per chi volesse approfondire la conoscenza di queste tre belle realtà enogastromiche del nostro territorio, si segnala che i loro prodotti sono in vendita IN ESCLUSIVA nei quattro supermercati Conad di Grosseto I Renai (Castell?azzara) massa. Biologico per natura, è resistente all?attacco di malattie e non ha bisogno di pesticidi. Il bambù è considerato il cibo del futuro. I germogli sono un cibo salutare, dalle ricche proprietà nutritive. Poveri di zuccheri e di grassi, sono ricchissimi di vitamine, minerali e fibre. Ottimi per chi segue una dieta ipocalorica e per un?alimentazione vegana o vegetariana. L?apporto calorico è, infatti, molto basso: solo 27 kcal per 100 gr di prodotto. Nella cucina asiatica, il bambù viene utilizzato soprattutto nelle zuppe oppure saltato nel wok con funghi, verdure, carni bianche o pesce. Il suo sapore è molto delicato, un mix tra il carciofo, l?asparago, i piselli e la patata. Una base neutra che si adatta alla perfezione per originali abbinamenti con i prodotti della nostra terra. La raccolta avviene in primavera (nei mesi di marzo e aprile), i germogli sono pronti quando raggiungono 22 cm di altezza per 3 cm di larghezza. PRODOTTI DEL TERRITORIO Germoglietto di bambù, scottato con aceto di mele e olio extravergine d?oliva biologico. Confettura di bambù e zenzero, con zucchero di canna, per accompagnare formaggi o come farcitura per dolci. In arrivo: crema spalmabile di bambù e carciofi e ragù vegetale rosso per bruschette e crostini. LA RICETTA Cinghiale con i germoglietti di bambù Far marinare il cinghiale per un giorno insieme alla cipolla, scalogno, sedano, carota e alcune bacche di ginepro. Fino a 60 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 qui tutto come da tradizione, il giorno successivo poi si provvede a scolare il tutto mettendo il cinghiale in padella con un po? di farina. Al posto delle classiche olive, va fatto bollire aggiungendo i germogli di bambù scottati con l?aceto, che addolciscono il sapore della carne selvatica, conferendo al piatto un sapore unico e inconfondibile. Infine, servire insieme ad un calice di vino rosso. DOVE: 71 Km da Grosseto Azienda Agricola Bio Marroni Daniele Strada Regionale 74 Pitigliano (GR) Tel. 333 6140368 marroni.daniele@gmail.com I RENAI, CASTELL?AZZARA I grandi ?caci?. Dai pascoli di montagna e dalle Crete Senesi nascono eccellenze casearie Storie di confini tra la Toscana e il Lazio, con la via Francigena a pochi passi, le Crete Senesi che ospitano le greggi e si consumano lungo i fianchi del monte Penna A pochi chilometri da Castell?Azzara sul monte Penna, nel comune più alto di tutta la provincia grossetana, nel 2005 nasce il caseificio I Renai frutto dell?incontro tra la cultura sarda e toscana. All?interno del caseificio viene lavorato esclusivamente il latte aziendale proveniente dai due allevamenti di capi ovini di razza sarda gestiti dalla famiglia Puggioninu-Papalini: 550 pecore pascolano libere su una superficie di 120 ettari a Radicofani, sulle crete senesi, dove i pascoli sono a 500 metri di altitudine e altre 150 pascolano libere nei 70 ettari di Castell?Azzara, tra la proprietà e le terre in affitto, sui freschi prati di montagna, a 1000 metri di altitudine. Ogni formaggio, a seconda della stagionatura, prende il nome di uno dei monti della zona dove gli avi di questa famiglia hanno fatto pascolare per millenni le proprie greggi. Il più stagionato corrisponde al monte più alto. Il caseificio I Renai ha ottenuto diversi riconoscimenti: nel 2019 è arrivato primo al concorso pecorino delle Crete Senesi nella categoria pecorino stagionato e ha vinto il Premio Pecorino Pienza 2014 nella categoria Gran Riserva. Nel 2017 è arrivato primo nella categoria lunga stagionatura del Concorso nazionale prodotti caseari a latte crudo, a cui si è aggiunto nell?edizione 2019 dello stesso concorso nazionale, un bel primo premio per la categoria semistagionato. Nel punto vendita i Renai mantengono in vita anche le ricette antiche, a base di prodotti caseari, che rischiano altrimenti di scomparire, come la fiorita, una zuppa preparata dai pastori durante la transumanza con il pane raffermo che tenevano nella sacca e la ricotta fatta sul momento, mentre le pecore erano al pascolo. PRODOTTI DEL TERRITORIO Pecorini stagionati Penna, Civitella; semistagionato Nebbiaio, Caciotta; Primo sale; Yogurt; Ravaggiolo DOVE: 81 Km da Grosseto Località I Renai - Castell?Azzara Tel. 329 0090837 - 333 9379173 eleonorapuggioninu@libero.it GROSSETO NEWS Notizie varie dai punti vendita Conad di Grosseto Conad, a Grosseto, il Sushi si è fatto in due: il chiosco di Spazio Conad produce anche per via Senegal C?è un?isola che parla giapponese all?in­ terno del grande supermercato Spazio Conad Grosseto Via Aurelia Antica. È il chiosco Sushi Daily dove ogni giorno gli artigiani specializzati nella lavorazione creano bellissime e buonissime prepa­ razioni con pesce, riso, frutta, verdura, alghe, e tanto altro. In quest?anno di attività il chiosco ha conquistato con crescente successo un suo pubblico a?ezionato e ha fatto conoscere questo ?nuovo modo di mangiare? a migliaia di persone. I Sushi Grandi novità in arrivo: un Pet Store targato Conad e il restyling del supermercato di via Clodia Il mese di novembre porterà a Grosseto due grandi novità nel sistema di vendita Conad. Sulla Castiglionese, nei pressi dell?Aeroporto, entrerà in funzione un supermercato tematico tutto dedicato agli animali di a?ezione. Cani, gatti, tar­ tarughe e conigli e molto altro del regno animale troveranno tutti i prodotti a loro dedicati in una struttura nuovissima e fornitissima. Il Pet Store Conad ha nella sua o?erta le migliori marche nazionali e si inserisce in un settore che richiede risposte di qualità e convenienti. altre zone della provincia. lover?s trovano a Spazio Conad Grosseto una vasta gamma di preparazioni dai vari Poke ai Nigiri, i Sashimi e i Roll?s, i Gyoza e i Bento. Tutto è freschissimo e preparato sul momento. Da pochi mesi i prodotti realizzati nel chiosco di Spazio Conad Grosseto si possono acquistare anche nel Conad di via Senegal. Per scegliere e ordinarli è semplicissimo. Nel punto vendita Spazio Conad Grosseto basterà consultare il menù on line e ordinare telefonicamen­ te la preparazione scelta e anche per via Senegal resta la stessa procedura con un giorno di anticipo. Dopo il Pet Store Conad sarà la volta, a poca distanza, del rinnovato supermer­ cato Conad di via Clodia. Il negozio, pri­ mo aperto nella storia della rete Conad maremmana, subirà una ristrutturazio­ ne profonda per migliorare i servizi ai cittadini e adeguarli alle nuove esigenze dei consumatori. Già oggi è dotato di Parcheggio coperto, Parafarmacia, Bar Bistrot e di tutti i reparti tradizionali. Con il restyling tutto verrà riqualificato e riordinato ra?orzando ulteriormente l?o?erta per i quartieri limitrofi, Barba­ nella e Tiro a Segno, ma anche per i turisti e i clienti che arrivano a Clodia da na, latte, tutto a chilometro zero. Alla Pasticceria La Favorita non vengono uti­ lizzati mai prodotti chimici e sintetici ma solo genuini e di alta qualità combi­ nati sulla base di antiche ricette. Coordina i pasticceri il giovane impren­ ditore Fabio Pettorali. Alla Favorita oltre alle paste per la colazione e i salati forni­ ti ai supermercati Conad di Grosseto, viene realizzata tutta la pasticceria clas­ sica, dalle torte tradizionali a quelle cake design, un vasto assortimento di pastic­ cini da tè, mignon, biscotteria e ciocco­ latini di ogni tipo, insieme a una grande scelta di salato. La Favorita, pasticceria di Grosseto, fornisce le sue paste a Conad di Grosseto I clienti Conad di Grosseto trovano i prodotti da forno della Pasticceria La Favorita nei Bar Bistrot dei supermerca­ ti Conad di Grosseto. La nota pasticce­ ria grossetana ha, infatti, iniziato a for­ nire le paste per la colazione nei tre punti vendita della città. La Favorita ha il suo laboratorio e nego­ zio in via Scansanese loc. San Martino. La chiave dei loro prodotti sono le materie prime locali, come uova, fari­ PRIMO PIANO ? VIVI ? 61 VIVI LA MAREMMA CHE ECCELLE Il centro commerciale Aurelia Antica amplia l?offerta e mette in ?Primo Piano? i servizi Non solo shopping, food e cinema all?Aurelia Antica Shopping Center. Il piano superiore del primo centro commerciale di Grosseto ospita infatti, ormai da qualche mese, una serie di nuove attività che spaziano dagli studi professionali alle organizzazioni fino alle attività specializzate nel benessere e nella cura della persona 62 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 N on solo shopping, food e cinema. Aurelia Antica propone una grande novità che dimostra ancor di più la vocazione di centro commerciale con una particolare attenzione ai servizi: ora al primo piano della struttura si spalanca un nuovo mondo tutto da scoprire, dedicato a studi professionali, organizzazioni e attività specializzate nel benessere e nella cura della persona. Da qualche mese infatti ? oltre alle sedi del Comitato di Grosseto della Croce Rossa Italiana, dell?associazione Iron Mamme, del Patronato-Caf dell?Associazione italiana coltivatori, dell?associazione Scacchi Grosseto ?Matti alla prossima? e della vigilanza ?Globo?, già presenti da tempo ? il piano superiore di Aurelia Antica Shopping Center ospita tante nuove attività, tutte accessibili dall?esterno del centro commerciale, seguendo le indicazioni che si trovano all?ingresso principale. Salendo le scale ecco BeSide-Officina del benessere, un centro multidisciplinare per il benessere fisico e psicofisico, dove allenarsi ? da soli o in gruppo ? secondo un programma personalizzato, seguiti da professionisti in scienze motorie, fisioterapisti, osteopati, nutrizionisti e psicologi. A dar vita a BeSide sono stati Clarissa Sansoni (trainer), Gennaro Accardo (fisioterapista specializzato in fisioterapia sportiva) e Francesco Brizzi (osteopata). Il team è completato dai trainer Noemi Sansoni e Luca Lavorgna, dalle psicologhe Ilaria Zambrini e Martina Alocci, dai nutrizionisti Letizia Marretti e Francesco Lampredi, dalla fisioterapista Ester Peruzzi, dal tecnico dei plantari Massimiliano Filippi, dall?ortopedico Tommaso Bonazinga e dall?esperta di pilates Valentina Rossetti. Sempre all?insegna del relax, al piano superiore di Aurelia Antica c?è anche lo studio massaggi E?lite con i professionisti Claudio Cucca, Angela Buhanevici, Laura Bovicelli e Laura Orlandini, tutti formati alla scuola professionale di massaggi Diabasi ed esperti in massaggi di coppia, riflessologia plantare, riflessologia facciale, riequilibrio con i cristalli, trattamento energetico Reiki. E poi i massaggi olistici-hot stone, ayurvedico e hawaiano, trattamenti per inestetismi della pelle e ristagno dei liquidi, medicina complementare cinese, e floriterapia con Fiori di Bach. Sempre nell?ambito della cura della persona, ecco Fiordiluna-Armonia e benessere di Michela Luna Paganucci, operatrice olistica, pedagogista clinico, magister in floriterapia, Moon Mother e consulente della lavanda: uno studio di benessere olistico e pedagogia clinica per floriterapia, meditazione, crescita interiore, trattamenti energetici e percorsi sul femminile sacro, tarocchi & angeli e consulenza pedagogico clinica. Tra le ultime aperture al piano superiore c?è anche l?attività della biologanutrizionista Francesca Sarno, a disposizione per chi desidera seguire uno stile di vita sano a tavola e indirizzare nel modo migliore le proprie abitudini alimentari. Si cambia decisamente ramo d?attività a Black Betty Consulting, la multiservizi di Leonardo Sanchini e Diego Posati che si occupa di assistenza alle aziende e supporto nella formazione, nella sicurezza sui luoghi di lavoro e nell?adeguamento e progettazione di dispositivi e procedure antincendio. Il team di Tobu Group ? una delle tre sedi toscane oltre a Siena e Buonconvento ? è composto invece da web designer, grafici e social media manager con Duccio Bianchini, Marco Vincenti e Luca Di Maggio, più una squadra di collaboratori per elaborare strategie di comunicazione digitale e non: sviluppo di brand, creazione di siti web, grafica, consulenze, gestione dei social media. Al primo piano di Aurelia Antica, in un open space con vista sul grande par- PRIMO PIANO ? VIVI ? 63 VIVI ???? Laura Mennilli, direttrice: «La strategia che seguiamo è quella di proiettarci nel modo migliore nel futuro dei centri commerciali (?) Adesso abbiamo voluto compiere un ulteriore salto di qualità, attrezzando il primo piano con spazi destinati ad attività professionali in vari ambiti, alle quali si accede da ingressi separati e distinti dalla galleria del pianterreno» cheggio principale, non manca neppure lo studio di ingegneria civile e progettazione integrata 2Zero Projects: i soci fondatori sono Alex Milani, Claudio Migliorini, Giacomo Marano, Massimiliano Falzone Marsili, Matteo Reali e Michele Ombrato, i partner sono Roberto Cherubini e Simone Malentacchi, i collaboratori sono Andrea Franci, Lorenzo Comandi, Aleandro Giannetti e Eva Nerelli. Ma al primo piano di Aurelia Antica Shopping Center le novità non sono certo finite. Nei prossimi mesi ne sono attese tante altre, sempre all?insegna dei servizi. «La strategia che seguiamo ? conferma la direttrice di Aurelia Antica Shopping Center, Laura Mennilli ? è quella di proiettarci nel modo migliore nel futuro dei centri commerciali. La tendenza vincente per posizionarsi sul mercato, infatti, è diventare poli qualificati anche nei servizi ed è quello che noi stiamo facendo da tempo. Tradizionalmente Aurelia Antica, il primo centro commerciale aperto nell?intera provincia di Grosseto, si caratterizza proprio come una struttura a servizio delle famiglie: dal 2010 ad oggi abbiamo dedicato particolare BeSide 64 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 Laura Mennilli attenzione al nostro pubblico di riferimento mettendo a disposizione, ad esempio, il primo Baby Pit Stop Unicef per le neomamme, organizzando eventi e spazi per i più piccoli e aprendo il cinema multisala, uno dei nostri fiori all?occhiello. Adesso abbiamo voluto compiere un ulteriore salto di qualità, attrezzando il primo piano con spazi destinati ad attività professionali in vari ambiti, alle quali si accede da ingressi separati e distinti dalla galleria del pianterreno. E dopo i primi mesi di attività possiamo già dire che la scelta si sta dimostrando vincente, non solo per l?assoluto livello di eccellenza e di soddisfazione dei professionisti che hanno scelto Aurelia Antica come propria sede, ma anche per la risposta del pubblico. Questa strategia, infatti, ci ha consentito di intercettare un nuovo target di clientela che non frequentava abitualmente il centro commerciale e che ora lo ha scoperto grazie ai servizi, portando ulteriore visibilità e benefici anche alle attività in galleria». Tutto questo senza trascurare lo shopping. Anzi. «In galleria ? ricorda ancora la direttrice Laura Mennilli ? la quasi totalità degli spazi di vendita è occupato, seguendo un naturale ricambio che testi- 2Zero monia come la nostra struttura sia sempre ambita da brand di ogni tipo, dal grande marchio nazionale e internazionale fino alle attività a gestione locale. Inoltre abbiamo recentemente riqualificato l?area food, ampliando ancor più l?offerta per tutti i gusti. E poi c?è il cinema, l?unico in tutta la Toscana ad essere attrezzato con il sistema audio Dolby Atmos, che sta ripartendo dopo le note difficoltà che tutte le sale del mondo hanno dovuto sopportare a causa della pandemia». E per sapere tutto, ma proprio tutto, del centro commerciale Aurelia Antica, c?è anche il web: da poco infatti è online il nuovissimo sito www.aureliaantica.it. Un portale di ultima generazione ? completamente rinnovato in ogni sua sezione ? dove trovare ogni tipo di indicazione utile per trascorrere qualche ora allo shopping center, dai contatti di tutti i punti vendita alle informazioni sugli eventi in programma. In più, per restare sempre aggiornati sul mondo di Aurelia Antica Shopping Center, è possibile anche ricevere la newsletter del centro commerciale: basta inserire la propria email nel form in home page. E sentire Aurelia Antica ancora più vicino. Black Betty VIVI LA MAREMMA CHE ECCELLE Cooperativa La Peschiera, l?energia che viene dal territorio e che non ti fa mai smettere di guardare con fiducia al futuro Arrendersi mai. Combattere sempre, magari facendo leva sulla forza dell?energia che viene dal territorio, dai valori, dagli uomini e dalle donne che si sentono parte integrante di una squadra coesa ed affiatata in cui si lavora all?insegna del motto ?uno per tutti e tutti per uno?. È questa la filosofia della Cooperativa La Peschiera con sede a Santa Fiora che opera nel settore dei trasporti, pulizie e sanificazioni, ristorazione collettiva, facchinaggio. Guidata ormai da oltre vent?anni da Daniela De Angelis, conta 200 dipendenti e un fatturato di 5 milioni di euro con commesse sparse tra l?Amiata, la Maremma e la Val d?Orcia, ma anche nel resto della Toscana DI REDAZIONE U n?altra estate è passata e come ogni anno è tempo di bilanci su ciò che è stato e previsioni per ciò che sarà! La Cooperativa la Peschiera, nata a Santa Fiora nel 1988, da sempre lavora nel settore dei trasporti, pulizie e sanificazioni, ristorazione collettiva, facchinaggio. Con i suoi 5 milioni di euro di fatturato e duecento dipendenti è una delle aziende più vivaci del territorio; snella, giovane e dinamica si è sempre adattata ai cambiamenti facendoli diventare punti di forza per svilupparsi, innovarsi e qualificarsi. Il contesto attuale «La situazione generale non proprio 68 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 rosea ? sottolinea la presidente Daniela De Angelis ? ha condizionato pesantemente la vita delle nostre imprese, compresa la nostra. Ci stiamo infatti barcamenando tra prezzi dell?energia alle stelle, aumento del costo del danaro, carenza di manodopera, impennata delle materie prime e reperibilità di materiali senza considerare gli adempimenti burocratici sempre più complicati. Il piano inclinato di questo 2022 prosegue e all?orizzonte non si vedono inversioni di rotta. L?aumento dei costi di produzione ha fatto risalire le filiere e ora grava pesantemente sui consumi. I bilanci già appesantiti da due anni di pandemia stanno per essere ulteriormente messi in tensione». Ma Daniela De Angelis, come del resto tutti i membri della cooperativa che ha solide radici in una terra difficile, sempre pronta a combattere e a resistere, non è una che ama piangersi addosso senza rimboccarsi le maniche e guardare con fiducia al futuro. La sua ricetta è semplice: «Servono politiche di emergenza e interventi pubblici incisivi che accompagnino verso l?uscita da questa ?tempesta perfetta?» e servono anche idee, impegno, sacrificio e voglia di fare. I punti di riflessione I punti di riflessione che Daniela De Angelis sviluppa passano attraverso una serie di parole chiave come consapevo- Daniela De Angelis lezza, riflessione e reazione. Partiamo dalla consapevolezza. «Di fronte ad una situazione di crisi ? sottolinea la Presidente ?, il nuovo scenario può portarci fuori dalla nostra zona di comfort, disarcionarci dalla nostra routine, mandare all?aria i nostri piani e, di conseguenza, allontanarci dal raggiungimento dei nostri obiettivi. Il primo passo da fare in questi casi è quello della consapevolezza, ovvero riconoscere le nostre emozioni, darci il tempo di metabolizzare, sfogarci se ce n?è bisogno, e poi passare ad un?analisi più razionale e funzionale dell?accaduto. Non serve chiedersi perché è successo». Preso atto di questo è necessario riflettere. «Dopo essersi chiesti ?cosa?, la domanda successiva ? aggiunge la De Angelis ? è quella di chiedersi ?come?. Le domande introdotte dal ?come? sono rivolte al trovare una soluzione, un approccio, una modalità operativa. Si parte da quello che si è, da quello che si ha, e si cerca di capire come utilizzare le proprie risorse, le proprie competenze e la propria esperienza nel nuovo scenario. Riflettere vuol dire guardare alla propria azienda e soprattutto alle proprie risorse umane, dalle quali possono nascere nuove idee. Riflettere vuol dire anche selezionare tutte le possibili opzioni, la strada più percorribile, mantenendo il focus su ciò che può funzionare. Significa concentrare le proprie energie verso quegli aspetti che possono fare progredire l?azienda e traghettarla nella nuova realtà, anche se questo significa sacrificare parte di quello che si è fatto finora. In tempi di crisi occorre avere il coraggio di tagliare o ridurre quelle attività che disperdono le energie e fare a meno di quelle risorse che sono diventate scarse. Riflettere vuol dire, in sostanza, reinterpretare e ripianificare». Il terzo step è l?azione o meglio la reazione. «Se il primo passo è un?accettazione mentale e il secondo è una pianificazione razionale, il terzo è un passo pratico. È il momento in cui si mette in atto il cambiamento che porterà l?azienda a superare la crisi. È la fase in cui si mettono in pratica gli insegnamenti appresi durante l?esperienza della crisi. PRIMO PIANO ? VIVI ? 69 VIVI ???? Con i suoi 5 milioni di euro di fatturato e duecento dipendenti è una delle aziende più vivaci del territorio; snella, giovane e dinamica si è sempre adattata ai cambiamenti facendoli diventare punti di forza per svilupparsi, innovarsi e qualificarsi In questa fase occorre essere flessibili, accettare di lavorare in uno scenario in cui tutto è divenire, essere pronti all?apprendimento continuo e anche a schiacciare il piede sull?acceleratore, se serve. Sono flessibilità e rapidità che possono portare vantaggi concreti». La Peschiera verso nuovi orizzonti Ma come spesso succede, in tutte le storie di successo, di crisi e di ripartenze alla base di tutto non possono mancare approcci corretti e positivi come l?apertura mentale, la voglia di innovare, la predisposizione al confronto. «La prima cosa con la quale ci siamo misurati ? evidenzia la De Angelis ? è l?atteggiamento da adottare rispetto al cambiamento. Siamo consapevoli che se 70 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 Nella foto alcuni membri del CDA; nelle altre immagini alcune delle attività della Cooperativa La Peschiera ci rifiutiamo di avvicinarsi alle novità, se ci spaventiamo di fronte alle innovazioni, se ci ostiniamo a fare come abbiamo sempre fatto in periodi di forti cambiamenti come quelli che stiamo vivendo possiamo rischiare molto. Per quali motivi un cliente dovrebbe scegliere i nostri prodotti o servizi rispetto ai prodotti o servizi dei concorrenti? Non si tratta di uno slogan, ma di un cambio totale di mentalità. Dobbiamo smettere di vendere prodotti o servizi, ma iniziare a offrire soluzioni ai problemi e necessità del cliente». Rispetto a questi processi le voci da cui partire ecco che diventano due: innovazione e confronto. «Innovare significa migliorare qualcosa di esistente, e non solo dal punto di vista produttivo ma anche nei servizi accessori, nelle modalità con cui viene erogato il servizio, oppure in relazione ai tempi di consegna, alla fruibilità del prodotto o servizio, ecc. Confronto invece significa aprirsi agli altri. In questo periodo essere soli è pericoloso! Essere soli equivale a chiudere la mente. In mercati come questi, dinamici e ricchi di nuove informazioni, il confronto con altri è fondamentale! Il confronto permette di apprendere, di testare, di scoprire nuove risorse. Il confronto può essere interno coi nostri collaboratori o esterno con partner, clienti, fornitori, figure importanti del nostro territorio, università o centri di ricerca, esperti di settore, ecc.». L?importanza del lavoro di squadra Per La Peschiera, il territorio e il valore dei suoi uomini rappresentano i cardini che consentono, nonostante le difficoltà di essere sempre ottimisti. «Per noi il lavoro ? puntualizza la presidente De Angelis ? è dignità! Le problematiche sono ancora tante e complesse, la responsabilità sempre molta, ma il clima di fiducia e di collaborazione che vige all?interno della nostra Cooperativa ci incoraggia a proseguire con determinazione con la gestione trasparente che ci ha sempre caratterizzato. La nostra è una storia di libertà, creatività e partecipazione, un contributo di visioni ed esperienze che in questi anni abbiamo cercato di valorizzare e non disperdere, trasformandolo in capacità di proposta collettiva, attraverso il lavoro. Un lavoro tra i soci quindi, ma anche uno strumento di dialogo con la comunità nella convinzione che le visioni, le idee, le spinte di chi ci guarda da fuori sono un aiuto concreto a mantenere alta l?asticella del nostro impegno e una sollecitazione a un impegno condiviso». L?energia che viene dal territorio Determinazione, sensibilità e fiducia nel futuro sono i tratti che più caratterizzano la presidente Daniela De Angelis, una donna sempre in prima linea e pronta a combattere come si evince dalle parole che pronuncia con forza: «Noi ce la vogliamo fare e ce la faremo!». «La Cooperativa ? aggiunge ? è una strana creatura; se si ama si ama incondizionatamente. Siamo tanti e abbiamo tutti qualcosa da dire, qualcosa da dare, qualcosa da insegnare. Ecco perché in questi anni di tempeste noi siamo riusciti a restare a galla, coscienti del fatto che niente è certo ma niente è impossibile. La Peschiera è un?azienda dove il valore umano traspare all?esterno e porta la giusta energia che chiude il cerchio lavoratore-servizio-cliente-collettività, in maniera produttiva e armoniosa e crea pertanto un ritorno naturale di benefici indiretti e diretti. Ogni volta che guardo l?esterno penso a Noi, a ciò che siamo, alla nostra correttezza e integrità morale, alla serietà con la quale ci poniamo nei confronti di ciò che facciamo. Siamo un contenitore sano di insegnamento, di regole, di professionalità, di rispetto. Siamo la Cooperazione buona, che crede ancora alla mission, la Cooperazione sana che può affrontare qualsiasi situazione a testa alta, perché sia nelle vittorie che nelle sconfitte lavora utilizzando la forza, l?umanità e la consapevolezza del buon padre di famiglia. Mi sento fiera e orgogliosa di ciò che siamo, di Noi e del nostro territorio! Trentacinque anni di condivisione, emozioni, lotte, difficoltà, successi, speranze e voglia di andare avanti, ci hanno reso consapevoli che facendo tesoro del nostro passato e analizzando il nostro presente, possiamo capire cosa siamo in grado di fare e dove possiamo ?osare? per proiettarsi verso quel futuro sempre con quell?umiltà che rende le persone migliori. E ogni volta che vado fuori porto con me l?energia che mi viene dal territorio. Esistono posti che ci descrivono, sentirne il richiamo e ritornarvi per rinnovare emozioni altrove introvabili, svela chi siamo. L?Amiata per me non è solo la montagna, ma la terra in cui ritrovo certezze e appartenenza a qualcosa che altrove non percepisco. La Peschiera per me non è solo una Cooperativa, è La Cooperativa. Con essa sono cresciuta cibandomi di una storia fatta di valori profondi che sono fiera ogni volta di rappresentare!». PRIMO PIANO ? VIVI ? 71 VIVI PICCOLI BORGHI Obiettivo: salvare i piccoli borghi di Maremma dal lento e progressivo spopolamento Sorano DI RENZO VATTI Tanti, troppi piccoli borghi sono sempre più a rischio estinzione. Ne sono consapevoli un po? tutti e ad ogni livello istituzionale. Così per cercare di arrestare il progressivo spopolamento ed anzi incentivare in tutti i modi l?accoglienza vengono sviluppate idee e strategie tese ad arginare il fenomeno. Perché salvare la storia è quasi un dovere? 72 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 Roccalbegna Santa Fiora Scansano I piccoli borghi stanno vivendo una stagione inedita. Già la scorsa estate, per effetto della pandemia, in molti hanno scoperto che distanziamenti, qualità della vita, voglia di natura, si coniugano bene con il vivere nei piccolissimi mondi, spesso poco abitati, quasi sempre trascurati. Questa ?scoperta? è proseguita ed è stata confermata con l?estate 2022 in particolare in Toscana e, in questo ambito nella provincia di Grosseto, seguita dal senese. Tutto questo grazie anche a produzioni agricole di eccellenza, a una buona tradizione enogastronomica e ad una rete di agriturismi e piccoli alberghi di qualità. È ancora presto per dire se l?effetto pandemia potrà determinare una vera inversione di tendenza, cioè il ritorno dalle città alle campagne, ai piccoli comuni e ai loro borghi non solo per periodi di vacanza ma in pianta stabile. Ed è difficile che questa inversione, se Pitigliano dovesse realizzarsi, possa compensare, almeno in parte, nelle zone interne della Toscana, uno spopolamento progressivo che ha prodotto vuoti enormi. La provincia di Grosseto offre, molti esempi, da Castell?Azzara a Semproniano, da Roccalbegna a Cinigiano, a Montieri e l?elenco potrebbe continuare a lungo con la sola eccezione del capoluogo e di pochi comuni della costa. Per attirare nuovi abitanti e contrastare lo spopolamento diversi comuni si stanno attrezzando. L?esempio più illuminante è quello di Santa Fiora, il primo smart working Village di Italia, una iniziativa coraggiosa che prevede incentivi per sviluppare startup e anche contributi per chi decide di trasferirsi qui almeno qualche mese l?anno e prendere in affitto una casa. Diversi comuni fragili si preparano, in base ad un provvedimento straordinario dello Stato, a dare contributi a fondo perduto fino a 5 mila euro a chi acquista una casa e prende la residenza almeno per un certo periodo. È il caso di Sorano, Roccalbegna, Scansano e Monterotondo Marittimo (di cui parliamo nel box a pag. 74) e la lista potrebbe allungarsi. E già Montieri aveva provato l?esperimento delle case a un misero prezzo simbolico. Altri puntano molte delle loro carte sulla valorizzazione delle loro radici, come ha già fatto da tempo Pitigliano, la piccola Gerusalemme, o Sovana che ha unito le figure di San Gregorio VII e la contessa Matilde di Canossa, o la riscoperta sull?Amiata in chiave museale e non solo delle miniere. Ma come sottolinea Pierandrea Vanni, sindaco di Sorano e responsabile di Anci Toscana per i borghi, ?non basta che si sia acceso un faro su un piccologrande mondo che è stato a lungo sottovalutato e abbandonato al suo destino. Serve molto di più, non dimenticando, per esempio, che moltissimi borghi PRIMO PIANO ? VIVI ? 73 VIVI ???? Il futuro dei borghi e in genere dei piccoli comuni si assicura non solo puntando maggiormente sul turismo ma dotandoli di una rete dignitosa di servizi, assicurando loro la banda larga, rivitalizzandoli con un?opera di promozione e di sostegno su più fronti. Magari anche grazie ai fondi del Pnrr conservano tracce profonde e testimonianze di storia e di arte. E sono stati serbatoi, in parte prosciugati, di cultura e tradizioni popolari. Senza dimenticare, infine, che nelle zone collinari e montane sono rimasti l?ultimo argine al dissesto idrogeologico, all?abbandono dei boschi come dei torrenti?. Una riprova di come i borghi hanno saputo conservare i loro patrimoni artistici e storici la offre un dato: la Toscana è la regione con il maggior numero di riconoscimenti come Borghi più belli Monterotondo Marittimo d?Italia. Sono 27, e fra questi la provincia di Grosseto ne annovera ben sette: Santa Fiora, il Giglio castello, Porto Ercole, Capalbio, Pitigliano, Manciano con Montemerano e Sorano con Sovana. Non è un caso che tre di questi Comuni sono insigniti della Bandiera arancione. Il quarto, in provincia di Grosseto, è Massa Marittima. Il futuro dei borghi e in genere dei piccoli comuni si assicura non solo puntando maggiormente sul turismo ma dotandoli di una rete dignitosa di servi- zi, assicurando loro la banda larga, che sta arrivando ma spesso a macchia di leopardo, rivitalizzandoli con un?opera di promozione e di sostegno su più fronti come la tutela del patrimonio culturale e il miglioramento delle infrastrutture, a iniziare dalla viabilità. Sono obiettivi impegnativi e anche rilevanti sul piano dei costi. Il Pnrr può dare un contributo importante alla causa e dunque rappresenta una occasione da non perdere anche per la provincia di Grosseto. Speriamo che non sia ormai troppo tardi. Gli incentivi del Comune di Monterotondo Marittimo Per contrastare il fenomeno dello spopolamento dei piccoli comuni il Comune di Monterotondo Marittimo ha varato anche quest?anno il bando ?Abitare Monterotondo Marittimo? che prevede contributi per l?acquisto della prima casa. Scadenza: 31 dicembre 2022, ore 10 I l Comune di Monterotondo Maritti­ mo ha pubblicato il bando ?Abitare Monterotondo Marittimo? con con­ tributi a fondo perduto fino a 7mila euro per l?acquisto della prima casa. Sono ammessi al contributo gli acquisti di prima casa di abitazione e?ettuati da singole persone fisiche o da coppie di persone fisiche (cointe­ statarie dell?immobile) attraverso domanda congiunta, e?ettuati dal 1° marzo 2022 al 31 dicembre 2022. ?L?obiettivo della misura ? spiega il sindaco Giacomo Termine ? è quello di stimolare l?insediamento residen? 74 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 ziale di nuovi nuclei familiari a Monte? rotondo Marittimo, contrastando lo spopolamento che caratterizza i picco? li comuni. Grazie agli incentivi messi in campo dall?amministrazione comuna? le e riproposti anno dopo anno, Mon? terotondo Marittimo è uno dei comuni più convenienti dove comprare casa e dove vivere, con servizi di qualità a basso costo?. Il Comune eroga fino ad un massi­ mo di 6mila euro per l?acquisto del­ l?immobile più 1000 euro a copertura delle spese notarili. Le domande potranno essere pre­ sentate esclusivamente on­line acce­ dendo, a seguito di autenticazione con Spid o Carta di Identità Elettronica (CIE), allo sportello telematico (SUT) presente sul sito del Comune entro le ore 10 del 31 dicembre 2022. Sono escluse dal finanziamento le compravendite e?ettuate tra parenti e/o a?ni entro il 3° grado. Al seguente link è pubblicato il ban­ do integrale https://www.comune.monteroton­ domarittimo.gr.it/home/notizie­even­ ti/notizie/2022/06/Bando?Abitare­ Monterotondo­M.mo­.html VIVI PROPOSTE Una pinacoteca dedicata a Paride Pascucci a Manciano: la proposta-appello di Daniela Cavoli Riunire alcune delle più importanti opere di Paride Pascucci sparse tra Manciano e la Maremma in un luogo ben preciso elevato ad una sorta di Pinacoteca pascucciana. È l?idea di Daniela Cavoli, figlia del grande Alfio (scrittore, storico e grande appassionato di cose di Maremma), che nel lanciare la sua proposta-appello individua anche la location in cui tali opere potrebbero confluire: Le Stanze a Manciano, recentemente restaurate DI DANIELA CAVOLI A Manciano si trova una folta raccolta di disegni1 e alcune opere ad olio, del più evocativo pittore maremmano: Paride Pascucci (1866-1954), mancianese. Don Lido Lodolini2 prima di lasciare la parrocchia per andare a confortare altre anime all?Isola del Giglio, è riuscito nell?intento di avere in prestito nella ?sua? chiesa l?opera che ritrae molti avi di Mancianesi del presente, disposti a far da modelli evangelici al taciturno Paride il quale ripropone con la magia del suo pennello una realistica lavanda dei piedi con tanto di bimbo al raganone3 in primo piano. «Gli apostoli» incuriosirono persino un re4, la Galleria d?Arte Moderna di Roma acquistò il dipinto partecipante ad una esposizione (ancora fresco di pittura, Antonio Mancini testimone) nel 1909, l?opera fu una tra le prime esposte nella sua nuova sede ed oggi si può ammirare a Manciano nella chiesa di San Leonardo collocata poco distante dal «San Leonardo» pascucciano ? da sempre presente a sinistra dell?altare ?, che prega, inginoc- 76 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 Paride Pascucci Il Carnevale chiato, reclinando il capo di fronte alla Sacra famiglia. Appeso nell?angusto Gabinetto del Sindaco di Manciano, sulla parete alle spalle della sedia del primo cittadino si trova un altro dipinto ad olio che avrebbe bisogno di più spazio per essere osservato adeguatamente («Musicante, Ritratto di giovanetto con berretto») e di spazio dedicato per essere a disposizione di tutti. Nella sala del Consiglio è esposto, troppo in alto, «Baldoria carnevalesca» che necessita di luce più adatta per essere ammirato in tutta la sua bellezza. Altre opere sono nascoste ai più e trattate come croste di infimo valore quando Enti e Fondazioni, altrove, onorano con sparse raccolte di grande pregio il pittore che ha fotografato un?epoca senza l?uso di obiettivi, ma con un obiettivo preciso ? non può essere diversamente ? la testimonianza. L?occasione della mostra grossetana alle Clarisse Paesaggi di Toscana Da Fattori al Novecento ha dato lo spunto per chiedere: la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze non potrebbe permettere ai Mancianesi di arricchirsi del patrimonio del più amato loro pittore esponendo le opere che possiede in una sala dedicata? Richiesta eccessiva? Va fatta. La spregiudicatezza a volte premia, ma in alcuni casi è proprio necessaria. Questo è un esempio lampante. A Manciano sono state restaurate Le Stanze. Locali storici vuoti tenuti a disposizione del Comune per mostre estemporanee, conferenze? hub vaccinali. Hanno molti pregi e nemmeno un difet- Gli Apostoli PRIMO PIANO ? VIVI ? 77 VIVI ???? Le varie istituzioni, pur mantenendo la proprietà dei dipinti, nell?esporli a Le Stanze contribuirebbero notevolmente a far riaffiorare il calore della cultura anche nei cuori più gelidi e permetterebbero ai Pascucci di riunirsi nel luogo dove sono stati in gran parte realizzati to. Con l?aggiunta di piccole rampe estemporanee, sarebbero persino visitabili dai diversamente abili (per capirsi, non offendiamoci) dei quali il paese non tiene conto. Dalle finestre si può osservare un panorama che oltre a troncare il fiato, rimanda ? ancora oggi, da lontano ? ai paesaggi pascucciani. Appese le tele di Paride Pascucci alle pareti, quale pittore non vorrebbe esporre le proprie nello spazio rimanente al centro delle enormi sale? QuaDonna sdraiata 78 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 Bizzocco le scultore negherebbe alle sue opere di far parte anche se brevemente di un tale contesto? Lo stesso spazio centrale potrebbe continuare ad accogliere con- ferenze con l?esaltante cornice che oggi non ha. Il luogo c?è, è pronto, è già a disposizione. L?istituzione di un tal Pinacoteca offrirebbe posti di lavoro, Buoi con aratro e contadini richiamerebbe turismo. Il denaro necessario? Chiunque ami l?arte paga volentieri un biglietto equo. E le personali, le conferenze potrebbero attirare molte più persone (artisti e visitatori, relatori e ascoltatori) di quante ne attira l?ottuso insistere solo sulle cose nostre che hanno rifatto e rifanno cadere nell?isolamento un luogo fino a qualche anno fa apertosi al mondo. Un artista per esporre ha bisogno di spazi, oltre ad ottenere il patrocinio di tutte le Istitu- zioni coinvolte (che alle Istituzioni non costa niente) potrebbe essere disposto a lasciare una sua opera per la vendita (è noto che gli artisti, normalmente, non sono proprio ricchi). Uno scrittore potrebbe essere più interessato a presentare un proprio libro in mezzo all?arte. Insomma, buttata giù solo qualche idea, si può ammettere che le soluzioni ci sono. La volontà? Nell?esposizione in corso a Grosseto è il dipinto che ha illustrato la copertina del catalogo5 di una precedente mostra nel capoluogo tenutasi al Cassero della Fortezza Medicea dal 1° al 30 agosto 1987, e organizzata dal Comune di Grosseto in collaborazione con la Cattedra d?Arte Contemporanea dell?Università di Siena, che comprendeva opere rilevanti di Paride Pascucci giunte da ogni dove. Si tratta di «Buoi con aratro e contadini» di proprietà dall?Amministrazione Comunale di Grosseto (almeno da quello che risulta nel catalogo di La Siesta PRIMO PIANO ? VIVI ? 79 VIVI ???? L?auspicio è che questo appello possa trovare seguito ed essere condiviso anche da molte altre persone allora), che ? e questo è certo ? espone nella Sala del Consiglio cittadino «La Siesta». E, sempre secondo lo stesso catalogo, dato riportato anche nel volume di cui a nota 2, la Fondazione della Cassa di Risparmio di Firenze è proprietaria del dipinto utilizzato per il manifesto della mostra Artisti maremmani del XX Secolo tenutasi a Grosseto al Cassero mediceo dal 12 novembre 1992 al 15 gennaio 1993: «L?Asceta» o «Bizzocco» incarnante in maniera ineccepibile la drammaticità e la mestizia dell?essere operaio, contadino, del volgo, inerme di fronte all?inedia e alla malaria, quando la Maremma era non solo considerata, ma anche, sul serio, luogo di sopravvivenza. Non ci si può fermare ai ricordati, e già questi pochi quadri varrebbero una Eroi di Maremma permanente, perché il dipinto dei dipinti di Paride Pascucci, per tutti, è un altro: «Eroi di Maremma». È veramente difficile guardarlo a lacrime ferme e cuore equilibrato, almeno per chi auspicava di vederlo dall?infanzia. Le illustrazioni che lo riproducono nei libri fanno tornare alla mente il pensiero degli avi, fanno immaginare l?umidità che serpeggiava tra le pietre dei muri, il buio che sconfiggeva la luce anche di giorno nei tuguri abitati da gente sconfitta, le lacrime strette in un fazzoletto per dignità, gli occhi spenti dopo l?estremo sforzo di vivere, ma non la straordinarietà del dipinto. L?ozio culturale e la demagogia sono due delle malattie più gravi in un?epoca in cui si può accedere con facilità ad ogni branca della bellezza intellettuale. Non solo la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, ma anche le Pie Disposizioni di Siena, il Comune di Grosseto e gli altri collezionisti più illustri ? penso di nuovo alla Galleria d?arte Moderna di Roma che conserva ancora un capolavoro6 d?arte pascucciana ?, mantenendo la proprietà dei dipinti, nell?esporli a Le Stanze contribuirebbero notevolmente a far riaffiorare il calore della cultura anche nei cuori più gelidi e permetterebbero ai Pascucci di riunirsi nel luogo dove sono stati in gran parte realizzati. Passo egocentricamente alla prima persona singolare: è un appello che mi urgeva fare e che, mi auguro, possa essere condiviso da molte altre persone. BIBLIOGRAFIA 1 Il volume «Paride Pascucci, Nel XXV anniversario della morte Catalogo della mostra di disegni, pastelli e acquerelli, tenutasi a Manciano, a cura del Comune, dal 1° al 20 luglio 1979», edito nel 1980 dall?Amministrazione Provinciale di Grosseto per i tipi della Vieri di Roccastrada i cui autori sono Bianca Saletti Asor Rosa, Alfio Cavoli e Lilio Niccolai, è in grado di soddisfare il desiderio di rintracciare i titoli di tutte le opere conservate sparse nelle sale del Municipio di Manciano. 2 Angelo Biondi, Alfio Cavoli, Lilio Niccolai, «Paride Pascucci, Gli Apostoli» senza editore, ma stampato dalla Tipolitografia La 80 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 Stampa di Manciano, senza data. 3 Il raganone era lo strumento utilizzato in occasione della Pasqua, imbracciato dal giovinetto prescelto il quale ne girava la manovella laterale collegata al meccanismo interno a far emettere alla cassa suoni infernali rimbombanti nelle vie del paese mentre insieme ad un altro coetaneo annunciava, urlando entrambi a squarciagola, i vari appuntamenti canonici della giornata alla gente in sostituzione delle campane legate dal parroco nel corso della Settimana Santa che prevedeva silenzio e raccoglimento per tutti. L?aggettivo infernali è di Alfio Cavoli, uno dei ragazzi concorrenti nelle dispute per la conquista del ruolo di suonatore. Vittorio Emanuele III voleva conoscerne l?autore che si dileguò non appena avuta la notizia. 5 Giovanni Marziali (a cura di), «Paride Pascucci fra ?800 e ?900», Nuove Edizioni Gabriele Mazzotta, Milano, 1987. 6 Cinzia Virno (a cura di), «Artisti dell?800, Temi e riscoperte», De Luca Editori d?Arte, Roma, 2014. Dalla presentazione: In occasione di questa mostra, si sono ?riscoperti? alcuni autentici capolavori, spesso mai esposti e sconosciuti al pubblico. Tra questi [...] la notevole scena popolare del Cristo morto o Il bacio dopo la processione di Paride Pascucci [?]. 4 EVENTI La magica batteria di David Fusco conquista la finalissima di ?Dilettando con Avis? Nella foto i vincitori David Fusco conquista la finalissima di ?Dilettando con Avis?. Suo il trofeo alla memoria di ?Natalino Galgani? dedicato al vincitore della ormai tradizionale ?corrida? ? kermesse dedicata ai talenti ideata e condotta da Carlo Sestini ? che ogni anno nel periodo estivo anima le più belle località maremmane L ?energia di un batterista di dieci anni strega piazza Dante. Al piombinese David Fusco va il secondo trofeo ?Natalino Galgani?, destinato al vincitore di ?Dilettando con Avis - 2022?, la kermesse dedicata ai talenti il cui epilogo ha visto al secondo posto la cantante grossetana Benedetta Fanciulletti e al terzo il talentoso pianista autodidatta Jonathan Mazzei. Questa, in estrema sintesi, è la cronaca di una serata, organizzata dalla amministrazione comunale di Grosseto, che ha visto il ritorno della finalissima nel luogo più prestigioso della città, sotto lo sguardo benevolo di Canapone. Scacciato il maltempo che aveva funestato il primo pomeriggio, la serata è scorsa via con ritmo forsennato sotto la conduzione professionale, ma la con- tempo allegra e brillante, di Carlo Sestini e dei suoi compagni di palco, Paco Perillo, Francesca Magdalena Giorgi, Vanessa Guadagno e dall?imitatore Andy Bellotti. A salire sul podio più alto è stato il giovane David Fusco, con una esecuzione perfetta alla batteria di ?Burn? dei Deep Purple, strumento che ha iniziato a suonare fin dall?età di 3 anni per intui- PRIMO PIANO ? VIVI ? 83 VIVI ???? Secondo posto per la cantante Benedetta Fanciulletti e terza piazza per il pianista Jonathan Mazzei zione del nonno che, stanco di dover comprare di continuo le pentole, gli regalò la sua prima batteria. Piazza d?onore per la cantante Benedetta Fanciulletti, che si è esibita proponendo la malinconica canzone di Chiara Galiazzo, ?Nessun posto è casa mia?, alla quale è andato che il premio speciale ?Musica E??, consegnatole da Francesco Ideaviva, presidente del Gruppo Ideaviva e co-founder del Concorso Nazionale ?Musica è? associato a Sanremo Giovani che ha attribuito un voucher ai cantanti in gara. Terza piazza per l?incredibile pianista pisano Jonathan Mazzei che, senza conoscere la musica, e suonando com- Premio Speciale Miller Italia 84 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 Nella foto il vincitore issato sulle spalle del sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna pletamente a ?orecchio? ha interpretato con grande photos un medley di brani di classica, pop e rock. A Mazzei la presidente della ?Farfalla? Loriana Landi ha consegnato il premio speciale ?Dino Seccarecci?, dedicato ai giovani talenti. Gli altri premiati della finalissima sono stati Leonardo Macii, con il premio speciale ?Miller Italia? che ha cantato ?Generale? accompagnandosi con la chitarra e Discor-Dya and Vocal Sound (Chiara Vermigli, Andrea Montauti, Veronica Pietrangelo, Federica Centobuchi, Marta Balatresi e Giulia Mannarino), che hanno ricevuto la targa come vincitori del Contest de Il Giunco. A tutti i premiati il maestro Priscilla Occhipinti ha consegnato alcune delle sue più prestigiose produzioni a marchio Distilleria Nannoni. ?Complimenti al vincitore e a tutti i finalisti ? ha detto il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna ? che hanno dimostrato qualità eccellenti nelle loro diverse discipline. ?Dilettando con Avis? ha confermato la sua fama mettendo in scena momenti artistici di livello e al contempo affrontando con leggerezza e simpatia il tema della donazione di sangue e plasma?. ?Ringrazio in primis l?amministrazione comunale di Grosseto per averci dato questa opportunità ? è il commento di Carlo Sestini ?, la Fondazione CR Firenze per il sostegno, ma anche tutti gli sponsor che continuano a supportarci da anni. Un grazie sentito a tutto il mio staff composto, tra gli altri, da Ilenia Garofalo, Orsola Vigorito, Samuele Cottini, Mario Fontani, Loriano Bartalucci, Massimo Fontani, Andrea Mersi, dalla MC Service, dai tecnici Alberto Guazzi, Gianluca Rallo, Caterina Guazzi, Filippo, Manfredi e Diego. Sedici le esibizioni in gara, costituite dai primi e secondi classificati delle sei tappe, dai primi tre posti della semifinale e dal vincitore del Contest de Il Giunco. Ecco nel dettaglio gli altri finalisti: Claudia Montignani, Anita Fedeli, News Dance, Due Gatti sul Sofà, Emily Kochy, Gaia e Jacopo, The Little Gym, Claudia Coli, Nora Valenti e Deborah Colonnesi?. La finalissima è stata trasmessa da Toscana Tv il 12 e il 17 settembre, mentre su Siena Tv è andata in onda il 17 ed il 18. SCOPRI SCOPRI C?È DA VEDERE | Itinerari e luoghi da scoprire Istia d?Ombrone, un borgo sospeso tra storia e leggenda a due passi da Grosseto Prosegue il viaggio alla scoperta delle frazioni del Comune di Grosseto. Dopo Batignano e Roselle, Marina di Grosseto e Principina a Mare, Rispescia ed Alberese ad ottobre il tour tocca un altro piccolo borgo a due passi dal capoluogo maremmano, in direzione Scansano, pieno di storie che non t?aspetti e cose da scoprire: Istia d?Ombrone DI GIADA RUSTICI 86 ? Maremma Magazine ?Ottobre 2022 L a Maremma è una terra tutta da scoprire, una terra di cui è impossibile non innamorarsi, chiusa tra scorci selvaggi, spiagge e storia antichissima. Una bellezza non addomesticata che si ritrova in ogni scorcio, in ogni borgo arrampicato su rocche antiche e in quelle coste in parte ancora selvagge, sempre in grado di incantare sia chi vuole riscoprire le radici di questa terra, sia chi vuole semplicemente affacciarvisi in modo fugace. Per viverla fino in fondo, la Maremma, è però necessario abbandonare la razionalità e semplicemente perdervisi, camminando senza programmi, e scoprendo un po? alla volta i tesori che custodisce. È così, quasi per caso, che appare, ad una manciata di chilometri da Grosseto, la località di Istia d?Ombrone, procedendo verso est, in direzione Scansano. Il suo nome, Ischia, letteralmente ?isola?, fa pensare che originariamente potesse comprendere un?isola nel fiume. Il fatto che il suo nome sia legato sempre al suo fiume trova spiegazione in un?antica leggenda: visse, nelle nostre terre, la ninfa Ambra che la notte si dilettava in danze ipnotiche, attirando l?attenzione di Ombrone che se ne innamorò. La ninfa, però, sdegnosa non corrispondeva e fuggì. Ombrone non si diede per vinto e prese ad inseguirla, vezzeggiandola, implorandola ed infine minacciandola pur di farla sua. Corsero ovunque in giro per le nostre terre, fino a che le forze di Ambra non cominciaro- no a cedere. Ombrone si convinse di avercela fatta ma, quando stava per afferrarla, lei sentendosi perduta invocò l?aiuto di Diana, che subito la trasformò in un?isoletta di roccia in mezzo al fiume. Ombrone rattristato iniziò ad abbracciarla con le sue acque e a piangere, ma la roccia era muta e non rispondeva. Tutti udivano il canto del fiume, i boschi, la luna, i pastori e i butteri. Il tempo passava e il fiume continuava a consumare la roccia, a furia di scorrere e di abbracciarla. La prima citazione dell?abitato è dell?862, con il nome Iscle, utilizzato come insediamento lucchese sorto per mettere in comunicazione i possedimenti costieri con quelli dell?interno fino a Campagnatico. In realtà, la vicinanza con Roselle e vari reperti rinvenuti nella parte alta del territorio di Istia lasciano presupporre stanziamenti in età etrusca e romana anche per la presenza di materiali di riutilizzo risalenti all?età imperiale rinvenuti in loco. La documentazione storica è comunque assai scarsa: sappiamo che fu uno dei più antichi possedimenti degli Aldobrandeschi. La posizione, sulla cima di una modesta altura della pianura grossetana, portò allo sviluppo di Istia come centro di scambi e dal 1032 il borgo murato divenne sede di mercato. Nel 1137 subì distruzioni durante la campagna di Arrigo di Baviera nel Grossetano ed ospitò l?anno successivo il vescovo di Grosseto che qui aveva un palazzo. La proprietà sull?intero castello di Istia del vescovo di Roselle prima e di quello Grossetano poi venne confermata da una bolla papale del 1188, ma il patronato sulla zona rimase sempre saldamente in mano agli Aldobrandeschi. Nel 1228 il vescovo pose il castello sotto in controllo di Siena, ma nel 1254 venne riconquistato, assieme a Roselle, da Umberto degli Aldobrandeschi, fino al 1287 quando venne ratificata la sottomissione di Istia a Siena che culminerà nel 1467 con la vera e propria cessione da parte del vescovo grossetano. Una storia fatta di contendimenti che dimostrano l?importanza della sua collocazione geografica dovuta anche alla presenza di mulini dei quali oggi uno, lungo la riva destra del fiume, è ancora in funzione per la produzione di mangimi destinati all?alimentazione animale. In giro per Istia colpiscono le sue alte porte, il Palazzo Pretorio e quel che rimane delle mura. Ma soprattutto colpisce il lungo fiume con la sua rigogliosa vegetazione, che la costeggia. E allora diventa più facile immaginare il via vai dei traghetti e il trasporto delle merci ai mulini per poi arrivare nel cuore del borgo. Le mura furono costruite, in più fasi, durante il periodo medievale. Una prima cinta muraria fu costruita tra il IX e il X secolo a protezione dell?area più alta del borgo e la seconda fu aggiunta in epoca basso medievale a delimitare PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 87 SCOPRI ???? Come ogni angolo della Maremma, anche Istia d?Ombrone è un concentrato di storia, tradizioni, natura e voci popolari, che siede paziente, dalla notte dei tempi, in attesa di offrirsi a chiunque valichi, anche solo per sbaglio, le sue terre, chiuse in un limbo tra storia e leggenda l?intero nucleo abitato che, nel frattempo, si era allargato verso la parte inferiore. Dalle mura si accedeva attraverso due porte, poste lungo l?antica cinta muraria: la Porta Grossetana e la Portaccia. La Porta Grossetana si apre alla base dell?omonima torre, rivestita in pietra nella parte inferiore, dove si apre la porta ad arco tondo, e in laterizio nella parte superiore: la struttura fu realizzata in epoca medievale, quasi certamente attorno al XII secolo, durante l?espansione del centro storico con la costruzione della cinta muraria esterna. La Porta Senese, o Portaccia per lo stato di conservazione sotto forma di un imponente rudere che emerge addossato alle mura in pietra, risalente invece all?epoca romana, è situata nella parte nord-occidentale della cinta muraria. Il viaggio prosegue con il Palazzo di Giustizia, costruito nel corso del Quat- 88 ? Maremma Magazine ?Ottobre 2022 trocento, quando il paese era sotto la giurisdizione della Repubblica di Siena, inglobando nella parete esterna un tratto della cinta muraria. L?edificio divenne sede del Podestà e centro dell?amministrazione cittadina, ma fu soggetto al degrado dovuto allo spopolamento del centro a causa della malaria, anche se una serie di interventi più recenti hanno permesso di salvare la costruzione, comunque in stato di conservazione non buono. Camminando, si raggiunge il Palazzo Vescovile, noto anche come Cassero Senese, costruito nella prima metà del Duecento, come luogo di residenza temporanea per i vescovi della diocesi di Grosseto. Con il passaggio di Istia d?Ombrone sotto il controllo di Siena, la struttura architettonica fu trasformata in Cassero, utilizzandolo sia come residenza vescovile che come struttura difensiva. Rimane tuttora incerto il periodo in cui il complesso fu abbandonato, risultando tuttavia ancora in funzione in epoca rinascimentale. Attorno alla metà del Settecento l?intera struttura architettonica risultava già in rovina, con gli ultimi ruderi rimasti in piedi fino ai primi decenni del Novecento, per poi perderne quasi completamente le tracce. Attira l?attenzione anche lo Spedale dei Battenti, un edificio assistenziale situato nel centro storico sorto nel 1321 per dare assistenza ai bisognosi. Inizialmente intitolato a San Bernardino, gli venne conferita la nuova denominazione nel 1498, quando risultava gestito autonomamente dalla Compagnia dei Battenti. Lo Spedale continuò a svolgere per vari secoli le sue funzioni di assi- stenza e ricovero per i più bisognosi e per i malati. Nel 1752 la struttura passò allo Spedale di Santa Maria della Scala di Siena, sotto la cui giurisdizione proseguì la sua attività fino alla fine del Settecento, periodo in cui fu decisa la definitiva soppressione dai granduchi di Lorena. Istia d?Ombrone però non è solo architettura e storia antica. Le vicende del borgo, infatti, si intersecano con la storia contemporanea, quella che ci tocca da vicino e ci sconvolge con la sua imponenza. Sono passati alla storia come ?Martiri d?Istia d?Ombrone?, gli undici giovani uccisi, alcuni di loro nati proprio a Istia d?Ombrone, la mattina del 22 marzo 1944 sul retro del podere Sant?Antonio degli Andrei a Maiano Lavacchio, presso Magliano in Toscana e sepolti al cimitero di Istia d?Ombrone. Gli undici giovani renitenti alla leva, sbandati e disertori, datisi alla macchia per non combattere nella guerra fascista al servizio del ricostituito esercito della Repubblica Sociale Italiana (R.S.I.), furono rastrellati e fucilati dopo un processo sommario, condotto dalle massime autorità fasciste locali, lasciando una cicatrice profondissima nella memoria collettiva grossetana e non solo. Come ogni angolo della Maremma, anche Istia d?Ombrone dunque è un concentrato di storia, tradizioni, natura e voci popolari, che siede paziente, dalla notte dei tempi, in attesa di offrirsi a chiunque valichi, anche solo per sbaglio, le sue terre, chiuse in un limbo tra storia e leggenda. SCOPRI L?ITINERARIO DEL MESE| Storie di borghi da raccontare Scarlino, tra il Golfo del Sole e il Monte Alma, tra il Castello Pisano e la fuga di Garibaldi da Cala Martina DI DAVID BERTI Ancora in viaggio alla scoperta della Maremma e delle mille storie che questo angolo di Toscana custodisce. In questo caso il tour approda in quel di Scarlino, piccolo borgo arroccato su un crinale del monte Alma e dominato da un castello che si erge sopra una stretta lingua di case di pietra dai tetti vermigli L a lampada a olio sul comodino illumina la camera. La luce vellutata allunga coni d?ombra che lasciano angoli nella semioscurità. È seduto sul letto con la schiena appoggiata a due cuscini e le gambe distese. Vestito: non può spogliarsi, non conviene. Sono le due e mezza della notte e tra poco lascerà anche quella dimora. E poi, deve essere pronto alla fuga. È così da oltre un mese. Forse?, da sempre. La zanzariera a baldacchino sembra soffocarlo, come le finestre chiuse. Lui, che da sempre ha bisogno di un varco 90 ? Maremma Magazine ?Ottobre 2022 verso la libertà. Ma in Maremma, a inizio settembre, le zanzare sono ancora voraci. Specialmente lì, nella piana ai piedi di Scarlino, vicino al padule. Un dolore acuto alle ossa disegna una smorfia di sofferenza sul suo volto. Quei maledetti reumatismi a volte non gli danno pace: probabilmente il pegno da pagare per un uomo di quarantadue anni che ha sempre vissuto al limite. Gira qualcosa tra le dita. Può fare a meno di tutto, ma non di un sigaro e di una tazza di caffè. Il patriota Guelfi questo lo sa bene. Anche se lui non si trova nella sua tenuta per non generare sospetti, non gli ha fatto mancare né l?uno, né l?altra all?arrivo. Lo accende, tira una boccata. La brace della punta brilla rossa. Posa gli occhi su ?Leggero? che dorme su un lettino dall?altra parte della stanza. È profondamente legato a quell?uomo di trentasei anni. Lo aveva conosciuto anni prima a Montevideo, in Uruguay. Si era unito alla sua Legione Italiana disertando dalla Marina del Regno di Sardegna in nome di quegli ideali di libertà e indipendenza che ancora ne Foto © Giuseppe Guerrini La statua di Garibaldi Scarlino scolpiscono il destino. Da allora non si erano più separati. Il Maggiore Giovanni Battista Culiolo lo aveva seguito in Italia partecipando ai moti risorgimentali e accorrendo in difesa della Repubblica Romana. Senza di lui non ce l?avrebbe fatta in quella fuga dagli austriaci e dai servizi segreti papalini. Già, ora era il ricercato numero uno: il più pericoloso sovversivo da eliminare a ogni costo. Una fitta al cuore. Anita? Le lacrime danzano ai margini delle palpebre. Non tracimano, restano lì: sospese. Testarda, caparbia, indomita, lo ha voluto seguire fino alla fine. Non c?è più da quasi un mese, ma ha la sensazione di averla ancora accanto. Ne sente gli occhi di brace su di sé, talvolta gli pare di udirne la voce. Si volta, ma niente. Immagini gli sfilano davanti: il loro incontro a Laguna, il suo ?devi essere mia? guardandola dritta negli occhi, lei che caval- ca, lei che combatte, lei che ama, lei che partorisce, lei che si fa tagliare i capelli e vestita da uomo lascia la Repubblica Romana per raggiungere gli insorti di Venezia acanto a lui. Lei che muore tra le sue braccia, incinta e febbricitante, dopo giorni di agonia in una rocambolesca fuga tra le Valli di Comacchio. Lei, lei, lei, sempre lei. ?José?, ancora la sua voce. Spegne il sigaro a metà e lo appoggia sul comodino. L?ultimo tiro lo esala lento, creando una cortina di fumo che lo avvolge. Come la nebbia che sembra essere calata sulla sua vita. Ha dato tutto per un?Italia unita e libera dallo straniero. Ha sacrificato la giovane moglie con un figlio in grembo, ha vissuto lunghi periodi lontano dagli altri due. E poi stenti, un?esistenza raminga. Per cosa? Forse è solo un egoista ribelle in cerca di gloria: un folle Don Chisciotte. Ma allora, perché Leggero lo segue? Perché tanti lo hanno aiutato lungo la trafila attraverso gli Appennini mettendo a rischio le loro vite? Poveri, umili, contrabbandieri, contadini, ma anche borghesi e intellettuali. Forse l?Italia esiste già, nel cuore delle persone: un popolo che reclama il suo territorio e l?indipendenza. Non può deludere il sogno di coloro che credono in lui. Perché rimuginare sulla morte, quella di Anita, quando dovrebbe essere concentrato a darle un senso? Niente rimpianti. C?è solo da sublimarne l?eroico sacrificio e quello dei tanti giovani che lo hanno seguito in questi anni. La coscienza diventa evanescente. Si perde in un limbo tra sogno e veglia. Alle cinque viene destato da nocche che bussano alla porta. Al piano inferiore lo aspettano quattro scarlinesi per guidarlo fino al mare. Lì, a Cala Martina, insieme a Leggero, salirà a bordo di un?imbarcazione da pesca che lo con- PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 91 SCOPRI Foto © Giuseppe Guerrini ???? ?Il borgo è dominato da un castello che già da lontano lascia intuire la sua austera e inquietante bellezza: un fascino, il suo, dal sapore gotico che penetra l?etere? durrà in salvo. Lì, al mare, la libertà sarà più vicina. Lì, forse, la morte più lontana. Travestiti da cacciatori con le doppiette in mano e approfittando dell?oscurità, costeggiano il padule. Garibaldi chiede che paese sia quello arroccato sulla collina. Olivo Pina risponde orgoglioso: «Il nostro paese, Scarlino. Ci sono giovani di idee rivoluzionarie e almeno venti sono stati volontari del governo democratico di Guerrazzi. Generale, ricominciamo da qui?» Un brivido gli percorre la schiena. Una luce sfavillante compare improvvisa nei suoi occhi. Gli stessi che penetrano il patriota che non ha bisogno di una risposta. L?ha già avuta. I dubbi, i Castello timori, il sentimento di disfatta della notte sono scomparsi a quelle parole. Ora anche l?oscurità si è dissolta con il sorgere del sole. Ma sono già al sicuro, celati dalla fitta macchia che li porterà alla cala. Il Monte d?Alma si innalza davanti a me. Nel versante a nord, le sue verdi e scoscese pendici sono dita tese a graffiare la pianura. Forse, un rilievo giovane: non ha forme tonde, ma alquanto spigolose. Vigoroso, dà l?impressione di voler crescere ancora. La suggestione che evoca non è data tanto dai suoi 560 metri d?altezza, ma dalla sfacciata forza con cui si proietta smeraldo verso il cielo a due passi dal mare. Arroccato su un crinale, si mostra un Interno Castello Pisano 92 ? Maremma Magazine ?Ottobre 2022 borgo che ne segue in bilico la pendenza: sicuramente caparbio e dalle salde radici per non scivolare giù? Un castello domina questa stretta lingua di case di pietra dai tetti vermigli. Già da lontano è possibile intuirne l?austera e inquietante bellezza: un fascino, il suo, dal sapore gotico che penetra l?etere. E io, questa aura misterica che emana, la percepisco, mentre con i finestrini aperti percorro la provinciale che corre dritta fino quasi a scontrarsi con il promontorio. Dalle casse dello stereo escono le note di Evening Falls di Enya. Il suo folk celtico, malinconico e diafano, mi predispone alla ricezione della bellezza, apre sensitivi canali. Alla fine della strada, un bivio. Lo attraverso. Da qui in poi, una serie di tornanti si inerpica tra macchia e uliveti. Come in un decollo d?aereo, la piana si allontana velocemente e l?orizzonte si allarga, lasciando intravedere, in alcuni tratti, un seno marino dal blu intenso: il Golfo di Follonica. In tre chilometri raggiungo le prime case del paese che lascio sfilare sulla sinistra: il mio ingresso a Scarlino sarà dal castello. Lì, scenderò dalla macchina, nel parcheggio adibito ai visitatori. Eccolo. Si erge maestoso su una collinetta. Ocra l?erba tagliata arsa dal sole, ocra le sue pietre. Un?assonanza cromatica che crea un continuum tra l?opera della natura e la mano dell?uomo. Una geometria irregolare dal sorprendente equilibrio architettonico, la sua. Un po? come la vita. Tre torri svettano su tre dei cinque angoli dell?atipico pentago- Foto © Giuseppe Guerrini Torre circolare del Castello Pisano Fossato che cinge il Castello Pisano su tre lati no: una quadrata, una triangolare, una cilindrica. L?ultima è la più antica, residuo della precedente rocca aldobrandesca. Ma chi costruì il castello? Nel 1277 la potente Repubblica Marinara di Pisa, volendo estendere i confini a sud per difendere meglio la costa, acquistò da Ildebrandino X Aldobrandeschi, detto il Conte Rosso, il cassero e alcuni palazzi adiacenti. E i Pisani non persero tempo, rasero al suolo tutte le strutture preservando solo la torre circolare che venne alzata e ristrutturata. In seguito, livellarono il terreno e, con la pietra riciclata degli edifici demoliti, edificarono questa possente roccaforte che è giunta ai nostri giorni. Ciò rispondeva a esigenze principalmente strategico-militari, ma anche politico-amministrative: come a dire agli irrequieti scarlinesi che la musica era cambiata. Ruoto lo sguardo. La macchia mi circonda, quella vera, compatta e impenetrabile, fatta di querce, ornelli, frassini, corbezzoli, scopi. Regno di cinghiali, caprioli e forse di qualche lupo. Solo nella pianura sottostante campi coltivati. Lì, nel volo libero di un falco e nel soffio del vento mi ritrovo. Mi avvio verso l?entrata del castello seguito dalla mia ombra lunga di malinconia. Non mi infastidisce, anzi mi ci crogiolo, consapevole che porta con sé le chiavi per scrutare l?infinito. Un ponticello valica un profondo fossato che circonda la costruzione medievale su tre lati. Non è quello levatoio originario. Lo scavo, con finalità difen- sive, fu opera degli Appiano. Questa famiglia, ascesa al potere su Pisa e riscontrate le enormi difficoltà economiche in cui versava l?ormai ex repubblica marinara, nel 1399 decise di venderne i territori al Duca di Milano, Gian Galeazzo Visconti. Tuttavia, tenne per sé la parte meridionale e insulare della Signoria andando così a formare un nuovo Stato: la Signoria di Piombino, che includeva anche Scarlino. Ed è in questo periodo che si colloca la ristrutturazione del castello. Nell?occasione, fu anche predisposta una seconda cinta muraria che lo abbraccia su tre lati ed è separata dalla prima da un corridoio. In poche parole, venne creato un rivellino. Varco l?ingresso che mi introduce nel nucleo principale della fortificazione. Alti muri di pietra mi circondano. Nessuna struttura interna, solo lapidi alle pareti. Già, nel 1804 l?editto di Saint Cloud, emanato da Napoleone Bonaparte, sancì che le tombe venissero poste al di fuori delle mura cittadine, in luoghi soleggiati e arieggiati, e che fossero tutte uguali. Così si pensò di adibire l?interno del castello a cimitero. Un varco mi conduce in un?appendice esterna da cui è possibile mirare un panorama mozzafiato. Oggi il sito rappresenta una location straordinaria dove vengono organizzati in estate spettacoli di indiscusso livello. Ma non si può parlare del castello di Scarlino senza accennare alla figura di Riccardo Francovich. Non fu solo un insigne archeologo, ma un illuminato Rovine della Pieve di Santa Maria professore di Archeologia Medioevale presso l?Università di Siena. Uno dei suoi meriti fu quello di aver fatto crescere in Italia l?interesse verso questa disciplina; prima di lui, scarsamente considerata. E qui, alla rocca di Scarlino, tra il 1979 e il 1983, intraprese una campagna di scavi che portò a un?eccezionale scoperta! Nell?area prospicente alla fortezza, sorgeva la Pieve di Santa Maria, il cui nucleo originario fu eretto in età altomedioevale tra il IX e il X secolo. Nel corso del tempo, nonostante il sacro edificio fosse stato interessato da interventi di restauro e ampliamenti, cadde progressivamente in rovina tanto da perderne le tracce. Il team di Francovich ne rintracciò i resti e, ripulendo una nicchia, rinvenne una piccola anfora in terracotta invetriata. Nessuno avrebbe potuto immaginare cosa si celasse al suo interno. Un vero e proprio tesoro: cento monete d?oro dalla purezza superiore al 99% e dal conio perfetto. Monete databili non oltre la metà del XV secolo e battute nelle zecche di Firenze, Genova, Siena, Roma, Venezia, Milano e Ungheria. Credo che la scoperta abbia fatto tremare, almeno per un momento, d?emozione l?impostazione scientifica del professore! Prendo un sentiero selciato che mi conduce verso le case del borgo. Verso il basso. A Scarlino niente è in piano: o si sale o si scende. Intorno, olivi dalle fronde cariche. Due colonnine aprono un varco su un muretto colorato dai fio- PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 93 SCOPRI ri fucsia di una Bougainville. Ora sono nel centro abitato. Giare di terracotta diventano vasi agli usci di graziose dimore di pietra: gerani e ortensie, bidens e petunie. Nell?aria, le loro essenze. Un bivio: a destra una scalinata, a sinistra una stradina. La pendenza di entrambe non lascia indifferenti e non dà margine a preferenze. Scopro che si riuniscono in una bella terrazza panoramica con al centro una stella a otto punte tatuata nei sampietrini. L?isola d?Elba, con il massiccio Monte Capanne, si erge dal mare. Solo uno stretto canale a separarla da Piombino. Uno spettacolo immenso, un dialogo artistico tra terra, mare e cielo. Ancora giù, lungo via Panoramica della Rocca. Sulla sinistra, una portici- Centro di documentazione del territorio Riccardo Francovich Palazzo Pretorio na a vetri è l?ingresso al Centro di documentazione del territorio Riccardo Francovich. Un piccolo museo ben organizzato: in tre sale, dotate di pannelli esplicativi e di vetrine espositive, si ricostruiscono i vari periodi storici e protostorici dell?area della Rocca Pisana. Un arco temporale che va dall?Età del Bronzo al XVII secolo. Qui, è custodita la preziosa collezione numismatica dalle cento monete d?oro, definita il tesoro di Scarlino. Ma questo non è che uno dei tre musei allestiti dall?amministrazione comunale. L?offerta culturale si arricchisce con gli altri due dedicati alla civiltà etrusca e romana. Doveroso, in particolare, ricordare quello che raccoglie i reperti rivenuti negli scavi subacquei nella zona del Puntone, dove sorgeva il celebre Portus Scabris. Niente male per un territorio di quattromila residenti! Piazza nei pressi del Castello A poca distanza sulla destra, un fiero campanile. È quello della Chiesa di San Martino. Risalente al XIII secolo, fu interamente ricostruita nel 1759 per volere della principessa Eleonora Appiani. Attraverso il portale che si apre sulla facciata a capanna. Odore di cera di candele che ardono e d?incenso. Pace di preghiere passate e future. Di nuovo fuori. Pochi passi e, all?incrocio con via Martiri d?Istia, ecco il Palazzo Pretorio, oggi sede del municipio. L?edificio, dalle alte pareti litiche, genera una certa suggestione. Dovendosi adattare al dislivello del terreno su cui sorge, si articola su quattro livelli sfalsati e presenta una pianta a L. Inte- 94 ? Maremma Magazine ?Ottobre 2022 ressante il doppio portale d?ingresso, con doppio arco a tutto sesto. Venne citato per la prima volta in un atto di vendita del 1276, nel quale Ranieri di Tinacci lo cedeva alla Repubblica di Pisa. Giungo in Piazza Garibaldi, ma svolto subito in un vicolo sulla destra. Vi ritornerò più tardi. Ora voglio raggiungere Porta Senese: uno dei due originari accessi al paese attraverso le mura costruite dagli Aldobrandeschi nell?XI secolo e ristrutturate dai Pisani nel corso del XIV. Un luogo che fu il palcoscenico di un evento a dir poco particolare. Uno di quelli che riesce a stuzzicare la curiosità e le emozioni dei cuori impavidi e sognatori. Forse, un tantino anarchici. Un luogo dove l?indomito carattere degli scarlinesi si manifestò in tutto il suo coraggio. Eccomi arrivato. Non è una porta maestosa, una di quelle che lascia senza fiato; piuttosto un singolare arco di pietra. Qui una targa, collocata in tempi recenti, ci riporta indietro nel tempo? Siamo nell?inverno del 1369. Carlo IV di Boemia, imperatore del Sacro Romano Impero, è in viaggio tra Siena e Pisa scortato dai suoi soldati. Giunto nei pressi di Scarlino, decide di farvi sosta. Ma una volta alla porta, trova una nutrita massa di boscaioli e contadini ad attenderlo. Brandiscono forconi e falci, accette e coltelli. Lanciano sguardi torvi e sprezzanti. Di fronte a loro non un imperatore, ma un avido strozzino i cui esattori delle tasse li stanno spremendo come spugne. Non hanno paura, scate- Foto © Giuseppe Guerrini ???? ?A Scarlino niente è in piano: o si sale o si scende. Intorno, olivi dalle fronde cariche. Due colonnine aprono un varco su un muretto colorato dai fiori fucsia di una Bougainville. Ora sono nel centro abitato. Giare di terracotta diventano vasi agli usci di graziose dimore di pietra: gerani e ortensie, bidens e petunie. Nell?aria, le loro essenze...? ???? Il ritrovamento di un tesoro e il passaggio di Garibaldi in fuga tra le storie che questo borgo ha il pregio di raccontare? Porta Senese nasse pure l?inferno con i suoi uomini. Nessun problema, ci si troverebbero bene indiavolati come sono. I soldati e gli scarlinesi si scrutano a poca distanza. Occhi negli occhi nel teso silenzio rotto solo dal pesticciare di zoccoli di cavalli e da qualche nervoso nitrito. Carlo IV fa cenno ai suoi di proseguire. Non metterà piede a Scarlino. Le emozioni evocate dalle parole incise sulla lapide commemorativa non sono del tutto sopite, quando mi ritrovo di nuovo in Piazza Garibaldi. Una statua dell?Eroe dei due mondi domina la scena. Non una di quelle classiche, impostate e statiche. Ma al contrario viva, passionale, come il carattere che lo contraddistinse. Guarda lontano con una mano sul cuore e l?altra che stringe l?asta spezzata della bandiera. I capelli fluenti escono dal cappello piumato e si posano sul mantello ondeggiante. L?opera rimanda più ad un?iconografia sudamericana che ad una sabauda. È un Garibaldi sopraffatto, ma non vinto. Come quello che misero in salvo quattro coraggiosi repubblicani scarlinesi il 2 settembre del 1849. Nell?estate di quell?anno, Garibaldi, lasciata la Repubblica Romana, tentò di raggiungere Venezia insorta. Ma nelle Valli di Comacchio fu fermato dagli austriaci. Da lì, braccato dai soldati, iniziò una rocambolesca fuga attraverso gli Appennini che lo portò fino ai piedi della collina di Scarlino. Qui, ospite per una notte nella tenuta di Angelo Guelfi, fu guidato all?alba dai quattro giovani patrioti del paese fino alle cristalline Palazzo Guelfi, monumento nazionale acque di Cala Martina, dove si imbarcò sfuggendo agli stranieri aguzzini. Palazzo Guelfi, nei pressi di Scarlino Scalo, oggi è monumento nazionale. Chi ha la fortuna di visitarlo può ammirare il letto in cui l?eroe si riposò per qualche ora e, in una teca, il pugnale che regalò al proprietario terriero d?animo repubblicano. Un coltello particolare, quello: un dono ricevuto a sua volta dai Gauchos in Sudamerica. Purtroppo, il mezzo sigaro, che il generale lasciò sul comodino della camera, se lo fumò un soldato tedesco durante la Seconda guerra mondiale. Prendo via Roma e mi siedo a uno dei tavoli all?aperto di un locale, posti su una pedana al lato di un tratto pedonale. Solo un muricciolo a separarmi dall?immenso che si apre davanti a me. Il Golfo del Sole disegna un semicerchio sulla pianura sottostante, mentre l?isola d?Elba si innalza possente dalle sue acque. Al tempo degli Etruschi e dei Romani il paesaggio sarebbe stato diverso. Niente terra ai piedi di Scarlino, ma un vasto lago salato separato dal mare da un fino tombolo e unito a esso da un canale. Con il passare dei secoli il bacino fu interessato da un processo di impaludamento e le sue sponde divennero luogo di malaria. Un episodio, che vide interessato il granduca Leopoldo II di Lorena nel 1826, ci può dare un?idea dell?ambiente selvaggio che caratterizzava il territorio. Succeduto al padre da soli due anni, decise di intraprendere un viaggio in Maremma: una terra sotto la sua amministrazione, ma a lui in fondo sconosciuta. Un giorno, volendo raggiungere il Puntone da Follonica, cercò un passaggio lungo la costa. Ma il suo tentativo fu vano: un fitto e aggrovigliato bosco di ontani neri gli sbarrò il cammino. Fu costretto a prendere sentieri interni, aggirando la foresta e il padule. Nella cronaca del passaggio in Maremma, a riguardo del bosco prossimo al litorale di Scarlino, annotò: ?il più maestoso che abbia veduto mai?. E ancora: ?non tocco da scure?, altero e vergine?. In seguito, il buon Canapone iniziò la bonifica della zona che terminò soltanto negli ultimi decenni del Novecento. Oggi rimane un piccolo triangolo umido di 145 ettari. Nonostante la sua ridotta estensione, rappresenta un acquitrino costiero di straordinaria bellezza e di massima importanza per la nidificazione di molte specie di uccelli. Per di più, vi si trova il canneto più esteso della Maremma. Mi lascio alle spalle queste visioni e scorgo nel tratto di mare, che separa l?Elba da Piombino, il profilo della Corsica. Con il sole basso all?orizzonte, è comparsa tra la luce paglierina. Seduto in questa terrazza sull?infinito, sorseggiando un calice di rosso, comprendo che oggi non ho corso dietro al tempo. E lui, non sentendomi arrancare per acciuffarlo, non è fuggito via svuotandosi. Abbiamo camminato vicini. A un certo punto ci siamo abbracciati, colmandoci di storie, di bellezza, di emozioni che questa meravigliosa terra di Maremma sa offrire. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 95 BRICIOLE DI STORIA | Fatti e avvenimenti della Maremma che fu Storie di Fraticelli Minori Osservanti e? spregiudicati? in una Maremma d?altri tempi Il convento di Monte di Muro presso Scarlino, il Convento di San Giovanni nei pressi di Gavorrano, il Convento di San Benedetto alla Nave a Montorsaio, il convento del Colombaio di Seggiano e l?ex convento di San Pietro al Petreto a Scansano. Sono gli scenari in cui in epoche lontane si diffuse il movimento, tutt?altro che morigerato, dei Fraticelli Minori Osservanti? DI FRANCO BALLONI Convento di Monte di Muro Convento San Benedetto alla Nave D a un documento proveniente dall?archivio storico della provincia toscana, convento dei Padri conventuali di Piazza Savonarola a Firenze, avuto dal compianto sacerdote di Scansano Don Antonio Bartalucci Convento di San Pietro al Petreto Convento di San Bernardino e da lui trascritto in maniera leggibile, veniamo a sapere le vicissitudini e i luoghi nei quali si insediarono tali Fraticelli minori osservanti appartenenti all?ordine francescano (conventuali). Lo scritto, tratta come fu estirpata l?e- resia dei fraticelli chiamati ?Bizzocchi? e/o ?Beghini?, iniziata al tempo di Papa Martino IV (1281-1285). Questo movimento che nel tempo diventò una vera setta, si espanse in varie parti della penisola Italica, dalla Sicilia, in Francia, in PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 97 SCOPRI ???? Un movimento quello dei Fraticelli Minori Osservanti che nel tempo diventò una vera setta, si espanse in varie parti della penisola Italica, e diventò famoso in quanto, non riconoscendo l?autorità del Papa, si perdeva nella dissolutezza e spregiudicatezza lasciandosi andare anche a pratiche carnali ed esoteriche Francesco da Montereale, apparizione di Cristo al Beato Bernardino da Fossa e resurrezione Germania, in Provenza e considerato che questi non riconoscevano l?autorità del Papa, si lasciavano andare in tutta dissolutezza e spregiudicatezza a pratiche carnali ed esoteriche. L?ordine dei francescani (spirituali) sotto la guida dei papi lo osteggiò e per estirpare la ?Zizzania? ne abbiamo avuto un notevole riscontro storico al convento di Monte di Muro presso Scarlino (GR) nell?allora comune di Gavorrano, dove il beato Tommaso Bellacci inviato sul posto dal papa Martino IV ne diNella foto il San Bernardino a Scansano, opera di Dino Petri 98 ? Maremma Magazine ?Ottobre 2022 strusse le mura e cacciò i frati sacrileghi. A testimonianza di ciò, fino agli anni 70 del secolo scorso esisteva una lapide su una parete della chiesina, vista con i propri occhi dal pittore di Massa Marittima Dino Petri, la quale evocava i fatti ivi accaduti. Di questa lapide non rimane più traccia in quanto sparita nel nulla. I fraticelli si erano ramificati in molti conventi della Maremma e oltre a Scarlino (Convento di Monte di Muro), erano presenti al Convento di San Giovanni nei pressi di Gavorrano, al Convento di San Benedetto alla Nave a Montorsaio, a Campagnatico, a Radicondoli (SI), al Colombaio di Seggiano e al Convento di San Pietro al Petreto in quel di Scansano. Proprio in quest?ultimo Convento si ha notizia che il Santo predicatore, San Bernardino da Siena nato a Massa Marittima, durante i suoi pellegrinaggi e spostamenti, trovandosi in zona e precisamente al Convento del Colombaio a Seggiano, abbia raggiunto il Convento di San Pietro al Petreto di Scansano, per redimere e mettere sulla retta via i fraticelli degeneri. Soggiornò in detto luogo per un certo periodo e ne troviamo conferma con l?orifiamma posizionato su una parete del porticato del Convento, di fronte all?ampio piazzale, dal quale si pensa che il santo abbia predicato. L?orifiamma è il simbolo della sacralità religiosa, con al centro il sole che rappresenta il Gesù Salvatore (JHS) e le 12 fiamme rappresentano i 12 apostoli. Dopo che il Convento venne soppresso (nell?anno 1846) fu acquistato da privati e dell?orifiamma non se ne seppe più niente, sparì nel nulla. Il pittore Dino Petri, nativo di Scansano e residente a Massa Marittima, volle porre rimedio a questa mancanza, riproponendo una testimonianza storica della presenza di San Bernardino in detto luogo, così si adoperò e con il travertino, pietra tipica di Massa Marittima, fece ricostruire l?orifiamma. Con una semplice cerimonia fu riposizionato sulla parete del convento a suggellare un gemellaggio spirituale tra Massa Marittima, patria nativa del Santo e Scansano. Altre testimonianze si hanno a Scansano paese, con un orifiamma ben visibile all?esterno di una abitazione privata in piazza del Pretorio. Inoltre, dal 20 maggio 1995, si trova esposto, a metà circa, di via Vittorio Emanuele II, un bel dipinto del santo realizzato sempre dal maestro pittore Dino Petri che sembra andare incontro ai passanti, portando una tavoletta con il suo Orifiamma. Un bellissimo messaggio voluto fortemente dal pittore scansanese in onore del grande Santo che combatteva con le sue prediche i vizi prevalenti, l?avarizia, l?adulazione, l?ipocrisia e che affascinava le folle con le sue prediche. Il Movimento (setta) dei fraticelli Minori osservanti venne a scomparire quasi del tutto e i pochi fraticelli rimasti vennero appellati come i ?Riformati?. SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria La mafia spiegata ai nostri figli e ai genitori nell?ultimo libro di Edoardo Marzocchi Si intitola ?La mafia spiegata a mia figlia? ed è l?ultima fatica editoriale di Edoardo Marzocchi per i tipi di Armando Editore. Il libro che sarà presentato anche nella ?sua? Grosseto il prossimo 15 ottobre, cerca di spiegare ai giovani di oggi, cresciuti con l?allarme terrorismo, il problema del cambiamento climatico, l?emergenza Covid e, non ultima, la guerra in Ucraina, che la mafia è un pericolo sempre attuale che riguarda tutti noi? H a un titolo che non lascia spazi a dubbi l?ultimo libro di Edoardo Marzocchi, ufficiale superiore della Guardia di Finanza di origini grossetane, da molti anni in servizio alla Direzione Investigativa Antimafia, con una costante passione per la scrittura. L?ultima fatica letteraria s?intitola infatti ?La mafia spiegata a mia figlia? (Armando Editore) e vede la prefazione del direttore della DIA Maurizio Vallone. Già autore di altre pubblicazioni, sempre fortemente ancorate alla realtà, la sfida che si pone Marzocchi in quest?opera è quella di spiegare ai gio- 100 ? Maremma Magazine ?Ottobre 2022 vani di oggi, cresciuti con l?allarme terrorismo, il problema del cambiamento climatico, l?emergenza Covid e, non ultima, la guerra in Ucraina, che la mafia è un pericolo sempre attuale che riguarda tutti noi. Per raggiungere l?obiettivo, l?autore sceglie la forma del dialogo padre figlia e unisce abili doti narrative alla propria esperienza di vita e professionale, poiché sin dal primo incarico di comando in provincia di Palermo ha condotto indagini sulla criminalità organizzata. Con una narrazione rapida, snella e incalzante, che si muove a metà strada tra il saggio e il romanzo, tra l?autobiografia e l?apologo, Marzocchi racconta come nei comportamenti di tutti i giorni si debbano tenere sempre ben presenti i valori di legalità e giustizia, faro e timone della vita. E per farlo scava nei significati di parole come coraggio ed eroismo, pentimento e intimidazione, pizzo e omertà, estraendone di volta in volta esempi concreti e calzanti. In un viaggio, solo in parte immaginario, che parte da Firenze per arrivare nei luoghi più lontani e sconosciuti di un?Italia bellissima e troppo spesso maltrattata, Marzocchi tratteggia anche i ricordi della sua gioventù a Grosseto e racconta storie di vita vissuta, di chi immaginava la Sicilia lontanissima finché non ha scelto di andarci a lavorare e solo allora l?ha conosciuta e se n?è innamorato, tanto da sposare una giovane palermitana. Ma non mancano storie autentiche di piccoli uomini e grandi eroi, di vittime e carnefici, di amore, sacrificio e pentimento. E non manca, appunto, nemmeno la Maremma, quella della malaria che, utilizzando le parole dello scrittore Luciano Bianciardi, Marzocchi paragona alla mafia. E non solo. Dal passato al presente, dalle fiabe alla letteratura, Marzocchi affonda la penna nelle vite di quanti si sono battuti e sacrificati per un Paese migliore e più giusto e di quanti oggi, anche tra i giovani, hanno comportamenti che assomigliano troppo a quelli mafiosi. Basti pensare al fenomeno del bullismo, che si caratterizza per la forza dell?intimidazione, della minaccia, della violenza e della condizione di assoggettamento della vittima, caratteristiche tipiche del comportamento mafioso. Perché, al di là delle parole, come viene sottolineato nel libro, sono i comportamenti che fanno la differenza. La mafia spiegata a mia figlia è dunque una lettura per i giovani, che oggi associano certe storie di violenza e criminalità soprattutto ad alcune serie televisive, ma è anche un libro sul difficile mestiere di genitori, impegnati ogni giorno a indicare ai propri figli la strada giusta da seguire, anche quando risulta difficile e in salita. ?Non si è buoni per paura del castigo? diceva Sant?Agostino, ?ma per amore della giustizia?. E per applicare Storia e tradizioni de ?I pescatori di Porto Ercole? nel libro di Bistazzoni e Sabatini È Edoardo Marzocchi questo principio, Edoardo Marzocchi richiama il motto dei Lupetti (lui che è stato Scout del ?Grosseto 1?) che impegna, i bambini prima e gli adulti poi, a fare ogni giorno del proprio meglio. Il volume è infine arricchito con delle note, volutamente raccolte in fondo al libro per esser lette soltanto alla fine, come un ulteriore capitolo di approfondimento. Sposato e padre di due figlie, Edoardo Marzocchi vive a Firenze, dove oltre all?attività prettamente di servizio, tiene da molti anni incontri nelle scuole per sensibilizzare gli studenti sul tema della legalità. Il libro sarà presentato a Grosseto sabato 15 ottobre, nella sala riunioni del Museo di Storia Naturale della Maremma, con l?assessore alla Cultura del Comune Luca Agresti, il presidente della Fondazione Grosseto Cultura Giovanni Tombari e la giornalista Francesca Gori. Ad accompagnare le letture del libro, recitate dall?attrice Eleonora Guelfi, ci saranno infine le musiche eseguite da Lucia Casini al violino e Riccardo Cipriani alla viola. Marzocchi ha già pubblicato e presentato a Grosseto i romanzi Fuori Corso e Dove tutto finisce (con prefazione del ?Premio Strega? Sandro Veronesi), vincitore del ?Fiorino d?Argento? al Premio Firenze 2016, oltre ai saggi Vite nel vento e Maremma voce dell?anima, scritti insieme al padre Rossano, giornalista e componente della nostra redazione. stato presentato a fine ago­ sto a Porto Ercole nella piaz­ za Regina Giuliana d?Olanda, nel tratto iniziale del lungomare sottostante Forte Filippo, il libro ?I pescatori di Porto Ercole? di Enrico Bistazzoni e Vincenzo Sabatini. Corredato di 100 foto in gran parte d?epoca, è un piccolo omag­ gio alla maggiore tradizione lavora­ tiva del paese. Ad accompagnare il racconto fotografico c?è quello testuale artico­ lato in 50 brevi capitoli. Viene così ripercorsa in immagini e ricordi una sto­ ria iniziata nei tempi antichi e che ha contri­ buito in modo sostanziale allo sviluppo di Por­ to Ercole. Il libro è divi­ so in due parti. Nella prima si parla soprattutto degli strumenti del mestiere, di ciò che serviva e serve per il lavoro a bordo e a terra. Nella seconda si dà spazio agli eventi e ai racconti dei pescatori di diverse generazioni. Dalle paranze a vela ai moderni motopescherecci. Dalla pesca del pesce azzurro che ali­ mentava lo stabilimento della Cirio alle altre pratiche marinare. Con­ suetudini, tradizioni, curiosità. Vengono ripercorsi i mutamenti che hanno caratterizzato il settore e come questi abbiano sostanzial­ mente coinciso con le trasforma­ zioni stesse del paese. Alla fine, attraverso la pesca, si sarà compiu­ to un viaggio nella storia di Porto Ercole e della sua gente. Ha presentato la serata la gior­ nalista e conduttrice televisiva Moira Armini. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 101 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?Happy Camper in Toscana?, una guida pratica per cucinare ?en plein air? ?Happy Camper in Toscana?: è il titolo di una guida pratica alla cucina tipica, dedicato a chi sceglie di visitare la Toscana ?on the road?. Il volume presentato all?ultima edizione del Salone del Camper a Parma, può anche essere scaricato gratuitamente dal sito www.vetrina.toscana.it N ella giornata inaugurale del Salone del Camper (Fiere di Parma 10-18 settembre) Toscana Promozione Turistica, nell?ambito del progetto di Vetrina Toscana, ha presentato il libro ?Happy Camper in Toscana - Ricette per viaggiatori en plein air? una guida pratica alla cucina tipica, dedicato a chi sceglie di visitare la Toscana in camper. Dalla pappa al pomodoro alle triglie alla livornese, dallo stufato labronico ai testaroli in vettura, passando per le pennette alla renaiola e i pici alla briciola: venti ricette della tradizione, due per ogni provincia, a base di prodotti tipici del territorio, adattate per la cucina da camper e sperimentate personalmente dall?autore: lo chef Claudio Menconi, appassionato cuoco e camperista, che in questo vademecum ha unito la sua esperienza professionale con la grande passione per i viaggi sulle quattro ruote. Non solo ricette, ma anche consigli sugli attrezzi indispensabili, suggerimenti sui prodotti tipici che non possono mancare in una cambusa gourmet e sostenibile e preziosi accorgimenti tecnici su come ottimizzare la propria esperienza ai fornelli ?on the road?: come l?idratazione della pasta, la marinatura, detta anche ?cottura a freddo?, per ammorbidire le fibre muscolari e rendere le carni più tenere e digeribili e la vaso cottura, indispensabile per zuppe, brodi e umidi muoversi. Inoltre, approfondimenti ed aneddoti sui prodotti usati per le ricette. La 102 ? Maremma Magazine ?Ottobre 2022 Toscana vanta, infatti, una cultura gastronomica secolare e i prodotti certificati (DOP, IGP, PAT) ne garantiscono l?autenticità, la provenienza e la produzione secondo rigorosi disciplinari. ?Per Vetrina Toscana, il progetto di Regione e di Unioncamere che unisce tipicità, autenticità dei territori e attenzione all?ambiente, l?enogastronomia ? si legge in una nota stampa ? è un #viaggionelviaggio: muoversi, infatti, permette di conoscere posti nuovi e assaporarne i prodotti e i piatti tipici. Per questo il turismo all?aria aperta è una delle modalità di fruizione per eccellenza: flessibile, sostenibile e sicuro è certamente fonte di benessere naturale grazie alla possibilità di ?disconnettersi?, rilassarsi a contatto con la natura e soddisfare il desiderio di libertà. Cucinare in camper, acquistando prodotti locali mentre si viaggia, è una modalità molto ?green? e che segue la scia del turismo responsabile: aiuta a far girare l?economia del paese e consente di mangiare in modo sano, stagionale, con prodotti a km zero. L?ideale per esplorare le eccellenze del territorio e i piatti tipici: uno studio ?on site? che consentirà anche di sperimentare, per riproporre e condividere con gli amici la propria esperienza di viaggio?. Nel caso, si decidesse di non cucinare a bordo, Vetrina Toscana può consigliare non solo cosa mangiare, ma anche dove. Sul sito vetrina.toscana.it sono individuate le 1770 imprese: ristoranti, botteghe e produttori, ma anche strade del vino, cantine, birrifici, oleifici e tutti coloro che offrono esperienze enogastronomiche, oltre a ricette e percorsi enogastronomici. ?Happy Camper in Toscana - Ricette per viaggiatori en plein air? è realizzato in un formato A5, rilegato con spirale, che permette di tenere comodamente il ricettario aperto, anche in una cucina dalle misure limitate. Dal 14 settembre è scaricabile gratuitamente dal sito www.vetrina.toscana.it L?autore Claudio Menconi, toscano, nato a Carrara, terra di scultori, è chef e cuoco decoratore da un trentennio. È fra i più autorevoli esponenti a livello internazionale nella decorazione e intaglio, categoria per cui ha vinto nel 2006 la medaglia d?oro alla Coppa del Mondo di Cucina a Lussemburgo. Ospite frequente delle trasmissioni televisive nazionali, di recente ha partecipato a varie puntate della trasmissione RAI Camper. ANCHE IN EDICOLA in provincia di Grosseto SCOPRI AZIENDE AL TOP | Storie di imprese e di imprenditori di Maremma Brogi & Collitorti, quando una passione diventa molto più di una semplice azienda In poco tempo Brogi & Collitorti è diventato uno dei gruppi più grandi e importanti in Toscana, nella vendita di autovetture e veicoli commerciali, mettendo a disposizione un?esperienza di oltre 60 anni nel campo automobilistico. Diverse le sedi sparse nel territorio regionale e tra queste anche Grosseto DI REDAZIONE 104 ? Maremma Magazine ?Ottobre 2022 È uno dei gruppi più grandi e importanti in Toscana nel settore della vendita di autovetture e veicoli commerciali. Parliamo di Brogi & Collitorti, un marchio conosciuto ed affermato che è riuscito in poco tempo ad imporsi facendo leva sui principi cardine di ogni impresa di successo, ovvero visione strategica, determinazione, lavoro, capacità di crescere passo dopo passo seguendo un percorso a tappe in cui niente è stato lasciato al caso. Grazie alla presenza capillare in tutto il territorio regionale (città di Grosseto inclusa), il gruppo Brogi & Collitorti è oggi un riferimento importante nel mercato automobilistico e riesce a garantire un servizio a 360° tempestivo ed efficace, all?insegna di valori basati sulla fiducia e sulla competenza. La storia Ma facciamo un passo indietro e partiamo dalla storia. Una storia che viene da lontano e che affonda le sue radici in esperienze pregresse, datate e consoli- date. Brogi & Collitorti S.p.A nasce infatti dalla passione comune per il mondo delle autovetture di Piero, Enzo e Lorella Brogi, già proprietari di B&B Automobili S.r.l., e Simone Collitorti, nato e cresciuto in Collitorti s.n.c, storica concessionaria auto della Valdera già dal 1948. È il 2004 quando insieme decidono di unire le loro esperienze e competenze, e con la forza del brand Nissan danno vita alle prime due sedi principali del gruppo Brogi & Collitorti ad Empoli e Calcinaia. Tre anni dopo, nel 2007, viene inaugurata la sede di Pisa. Diventati uno dei maggiori riferimenti per il brand Nissan in Toscana, nel 2008 si espandono nella zona della Versilia, gestendone il territorio tramite il rivenditore autorizzato BLUCAR S.r.l. La forza imprenditoriale di Brogi & Collitorti non passa inosservata agli occhi di un?altra importante Casa Madre del mondo automobilistico, così nel 2011 viene inaugurata a Grosseto una nuova sede, supportata in questo caso dal prestigioso, raffinato ed elegante brand Land Rover. L?espansione fino alla Maremma rappresenta senza alcun dubbio un grande esempio di come un?azienda preparata e dalle grandi capacità imprenditoriali riesca a diventare un valore aggiunto sia per il territorio circostante sia per molti dei suoi abitanti, offrendo delle opportunità lavorative non di poco conto. Nonostante la sempre più affermata presenza del gruppo, l?ascesa di Brogi & Collitorti continua quando nel 2012 acquisiscono i brand Renault e Dacia per la sede di Calcinaia, di cui diventano rivenditori autorizzati. Nel 2014, dopo l?ottima riuscita nel territorio della Maremma con Land Rover, affiancano anche il brand Nissan alla sede di Grosseto. Arriva poi nel 2021 la tanto desiderata sede Nissan Brogi & Collitorti nella città di Livorno, dopo un?assenza del brand dal territorio labronico che durava da oltre 5 anni. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 105 SCOPRI ???? Grazie alla presenza capillare in tutto il territorio regionale (città di Grosseto inclusa), il gruppo Brogi & Collitorti è oggi un riferimento importante nel mercato automobilistico e riesce a garantire un servizio a 360° tempestivo ed efficace, all?insegna di valori basati sulla fiducia e sulla competenza Infine, un?ulteriore tappa del percorso di crescita ed espansione in Toscana si concretizzerà il 13 ottobre quando sarà inaugurata la nuova sede di Pistoia. Fiducia e lavoro di squadra La presenza capillare su tutto il territorio regionale è certamente uno dei punti di forza del gruppo. Questo ha permesso alla rete commerciale, da un lato di avvicinarsi maggiormente ai clienti e di crearne di nuovi, dall?altro di rafforzare il legame e la fiducia con questi ultimi. La fiducia è davvero un aspetto importante per Brogi & Collitorti e il loro impegno nel ripagare quella dei clienti è sempre stato ed è costante ed in continua evoluzione. Stiamo indubbiamente parlando di una grande eccellenza del territorio toscano per i risultati conseguiti, ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza l?assidua dedizione e passione delle persone che lavorano all?interno dell?azienda. Meccanici, tecnici, capo officina e ancora venditori, impiegati in amministrazione e responsabili; tutti lavorano con partecipazione e diligenza, tutti guidati dagli stessi valori: fedeltà, lealtà e onestà. La vicinanza rispetto ai territori Brogi & Collitorti è sicuramente destinata a crescere ancora, portando proprio questi valori sempre con loro e trasmettendoli di persona in persona e di territorio in territorio. La vicinanza con le zone in cui operano è un must e si manifesta in varie forme a partire dalle sponsorizzazioni. ?Il presidio sul territorio ? sottolinea Olimpia Brogi, responsabile Markenting del gruppo ? è un fattore fondamentale del nostro business. E infatti negli anni le sponsorizzazioni di eventi, ma non solo, sono state moltissime. Ad esempio, tanto per citarne alcune concentrando l?attenzione solo sul grossetano, siamo sponsor insieme a Jaguar Land Rover Italia del The Village Padel & Tennis di Grosseto, poi abbiamo sponsorizzato un centro di kite surf a Marina di Grosseto. Facciamo spesso esposizioni al Centro commerciale Maremà. E qualche anno fa siamo stati sponsor anche del Morellino Classica Festival?. I test drive Prima si parlava di fiducia e di soddisfazione del cliente. Aspetti che si manifestano nell?attenzione rivolta verso quest?ultimo in tutte le fasi che portano all?acquisto di un?autovettura: da quello iniziale quando non si hanno ancora le idee chiare, fino all?assistenza post vendita. In fase di scelta molto utili sono sen- 106 ? Maremma Magazine ?Ottobre 2022 za dubbio i test drive. ?Le nostre concessionarie ? aggiunge Olimpia Brogi ? offrono la possibilità di testare su strada l?automobile prescelta attraverso appunto un test drive gratuito e senza impegno. Con l?aiuto di un attento ed esperto gruppo di professionisti sempre a disposizione, si potranno scoprire tutte le principali caratteristiche della vettura in prova, le sue novità più affascinanti, i suoi possibili optional e le prestazioni dei motori presenti. In seguito, si potrà scegliere se continuare con l?acquisto dell?auto o se invece provare anche altri modelli?. Tutto questo prenotabile anche on line compilando un form sul sito sempre aggiornato www.brogiecollitorti.it ziare l?acquisto di un veicolo, scegliere un pagamento rateale per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria o scegliere soluzioni alternative come il noleggio. I nostri consulenti sono a disposizione, pronti ad ascoltare le esigenze di ognuno e a trovare le soluzioni migliori?. Sedi e contatti ? Pisa: Via di Sterpulino, Ospedaletto (PI), tel. 050 985365 ? Calcinaia (Pi): Via del Tiglio 4, Calcinaia (PI), tel. 0587 54504 ? Empoli: Via di Bronciana 4, Empoli (FI), tel. 0571 94581 ? Grosseto Via dello Zircone 3, Gros- seto (GR), tel. 0564 462333 (Nissan) 0564 458872 (Land Rover e Jaguar) ? Massarosa: Via Montramito 1 Massarosa, tel. 0584 963239 ? Livorno Showroom: Via Firenze 124, Livorno, tel. 0586 427536 ? Livorno Officina: Via Provinciale Pisana 583, Livorno, tel. 0586 427536 ? Pistoia: Via Ugo Foscolo 16, tel. 3371345910 Il gruppo è molto attivo anche sui social (Facebook ed Instagram), con pagine frequentemente aggiornate. Il sito web, ricchissimo di contenuti, è invece raggiungibile da questo link: www.brogiecollitorti.it I servizi finanziari e assicurativi Sempre in fase di acquisto importanti sono anche le modalità di pagamento. ?I nostri servizi finanziari e assicurativi ? spiega Olimpia Brogi ? sono ideati per adattarsi perfettamente alle esigenze di tutti. Infatti la grande attenzione che dedichiamo ai nostri clienti non riguarda solo l?assistenza durante la fase di scelta e acquisto ma è un continuum che inizia dal primo incontro in showroom e va avanti per tutto il ciclo di vita dell?auto. Il nostro obiettivo è quello di proporre piani su misura a condizioni considerevolmente vantaggiose. Così si potrà decidere di finan- PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 107 GUSTA GUSTA VINO E DINTORNI | Notizie varie dal mondo del vino e non solo Metti un giorno al Frantoio Franci per una full immersion nel mondo dell?olio evo di qualità Dall?amore per la terra e dalla volontà di diffondere la cultura dell?olio extra vergine di oliva di qualità è nato nel 2014 il Consorzio Opera Olei, che riunisce sei tra le migliori aziende italiane produttrici di olio evo monovarietale. Tra queste non poteva mancare il Frantoio Franci con sede a Montenero d?Orcia (Castel del Piano) sulle prime pendici del Monte Amiata che nei mesi scorsi ha dato vita ad una ?due giorni? dedicata a questo straordinario prodotto della natura da capire ed apprezzare D iffondere la cultura dell?olio extravergine di oliva di qualità, come prodotto della natura che da semplice condimento diventa ingrediente fondamentale in cucina o meglio ancora ?ingrandiente? perché valorizza il sapore dei cibi sui quali viene messo senza coprirlo, ma esaltandolo. È questa la mission che si è data, ormai dal 2014 ? anno della sua costituzione ? il Con- sorzio Opera Olei (www.operaolei.it) che riunisce sei tra le migliori aziende italiane produttrici di olio evo monovarietale. Del Consorzio, presieduto da Riccardo Scarpellini, fanno oggi parte: Olearia San Giorgio di San Giorgio Morgeto (Calabria), Agraria Riva del Garda di Riva del Garda (Trentino), Frantoi Cutrera dei Monti Iblei (Sicilia), Azienda Agraria Viola di Foligno (Umbria), Mimì di Modugno (Puglia) ed il ?nostro? Frantoio Franci di Montenero d?Orcia (Toscana), pluripremiata azienda maremmana, considerata come un punto di riferimento nel mondo degli extravergine di qualità con oltre 640 importanti riconoscimenti nazionali ed internazionali. Sono realtà regionali diverse per storia e cultura, unite dalla stessa passione e dalla costante ricerca di quell?equilibrio tra tradizione e innovazione capace di dare vita a prodotti unici e di altissima qualità. Le sei aziende lavorano olii extra vergine di oliva monovarietali selezionati, frutto di un sapiente studio di combinazioni di profumi e di eleganza, estratti esclusivamente da olive verdi per preservarne i polifenoli, la vitamina E e salvaguardarne le proprietà nutraceutiche. Dal lavoro di queste belle realtà olearie è nata anche l?idea di un cofanetto dal design moderno e di grande eleganza dedicato al gusto, attraverso il quale il Consorzio continua la sua attività di sen- 108 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 sibilizzazione nei confronti del mercato e, più specificatamente, del consumatore. Il cofanetto, che comunica al mondo l?alta qualità degli oli extra vergine di oliva in esso contenuti, ricomprende sei bottiglie da 100 ml di olio extra vergine d?oliva monocultivar, ovvero sei declinazioni dell?eccellenza, nonché sei modi di intendere la cultura dell?olio extra vergine di oliva come principale interprete dei piatti. Ingrediente protagonista e non semplice condimento, l?olio extra vergine di oliva viene qui illustrato e presentato nella sua veste migliore. Il cofanetto del Consorzio Opera Olei racchiude sei cultivar con un?identità strettamente legata al territorio di cui conserva aromi e storie e rappresenta un ?biglietto da visita? di tutto rispetto per una produzione che sta ottenendo, a ragione, sempre maggiore visibilità e autorevolezza sulle tavole dei consumatori più attenti. La confezione è il risultato dell?unione di sei produttori di olio extra vergine d?oliva monocultivar tra i migliori d?Italia ed è il frutto di un sapiente studio di combinazioni di profumi e di eleganza, dedicato ai palati già affinati e a quelli sempre alla ricerca di nuove sensazione gustative. Fanno parte del cofanetto L?Ottobratico (Olearia San Giorgio), 46° Parallelo (Agraria Riva del Garda), Primo (Frantoi Cutrera), Il Sincero (Azienda Agraria Viola), Villa Magra Gran Cru (Frantoio Franci), Coratina (Mimì), olii che offrono la possibilità di degustare sei cultivar con identità molto precise. All?interno della confezione le sei bottiglie sono ordinate per intensità. Sono inoltre contenuti due pieghevoli che illustrano le caratteristiche degli oli e dei loro produttori e suggeriscono abbinamenti in cucina. Nell?ambito delle attività di diffusione della cultura dell?olio extra vergine di oliva, delle sue caratteristiche, dei suoi pregi e per far apprezzare questo eccezionale prodotto, il Consorzio Opera Olei ha dato vita anche alla Scuola dell?Olio: una vera a propria scuola con sede a Livorno aperta a tutti coloro che desiderano ?capire? meglio questo ingrediente, conoscere e riconoscere quello buono in tutta la sua ricchezza e complessità e imparare ad utilizzarlo al meglio in cucina. In sole tre ore la scuola risponde a PRIMO PIANO ? GUSTA ? 109 GUSTA molteplici domande sull?olio extra vergine di oliva e fornisce le basi di Metodica di Assaggio, Frangitura, Valori Nutrizionali e Abbinamento sui diversi piatti. Il tutto ?condito? con degustazioni guidate e in abbinamento a diverse ricette, sia tradizionali che innovative. E sempre nell?ottica della diffusione della cultura dell?olio extra vergine di oliva di qualità, nei mesi scorsi il Consorzio ha organizzato una bellissima ?due giorni? a beneficio di molti giornalisti di testate nazionali e locali (tra le quali anche la nostra). Fulcro dell?iniziativa è stato il Frantoio Franci di Montenero d?Orcia che ha ospitato i partecipanti accompagnandoli alla scoperta di quel meraviglioso mondo rappresentato dall?olio extravergine di oliva. È stata l?occasione per degustare gli oli EVO del Consorzio Opera Olei negli abbinamenti preparati e illustrati dallo chef Matia Barciulli che ha iniziato la propria avventura all?Osteria di Badia a Passignano (uno dei migliori ristoranti dell?area del Chianti Classico) e che nel 2007 ha conquistato la sua prima stella Michelin. Da sempre l?extra vergine ha un ruolo di primo piano nella sua cucina e da sempre ha la sensibilità di promuovere la cultura dell?olio extra vergine di oliva di qualità: ?L?olio evo è una forza della natura inarrestabile che conquista grazie alla sua eleganza e salubrità. Del resto è fatto con passione ed amore. Un amore che viene ripagato dall?emozione che si prova gustandolo ed abbinandolo come ingrediente sui piatti al fine di raggiungere la perfezione?. Dal Gambero One Shot fino alla torta di fragole olio e cioccolato, passando per la Tartare di branzino, il Baccalà mantecato, la Tartare di manzo, la Crema di ceci e yogurt di capra, gli Spaghetti aglio & olio, i Ravioli di pappa al pomodoro e pesto, il Tartufo di olio e fondente, e perfino il Gelato Fior d?olio, chef Barciulli ha fatto vivere ai presenti un?esperienza unica, un?esplosione di sapori delicati e prelibati accompagnati dalle delizie dei sei produttori facenti parte del Consorzio. Un connubio tra materie prime, assaggi gourmet e olii speciali davvero incredibile ed inaspettato. La ?due giorni? è stata completata da una visita al Frantoio Franci, da una cena toscana al ristorante Il Giglio di Montalcino e da una passeggiata guidata nell?uliveto sempre del Frantoio Franci. 110 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 WINE & FOOD NEWS CANTINA DEI VIGNAIOLI DEL MORELLINO DI SCANSANO, AL VIA IL NUOVO PROGETTO PODERI DI TOSCANA Lo scopo è quello di supportare i soci che, con il ricambio generazionale, non riescono più a condurre personalmente i vigneti La Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano ha dato il via a Poderi di Toscana. Il nuovo progetto della cooperativa di Scansano (Grosseto) vede la costituzione di una società agricola, nata con il preciso obiettivo di supportare i soci che in questi ultimi anni si sono trovati in difficoltà a causa del ricambio generazionale o che, per motivi familiari, non sono più in grado di seguire i propri vigneti, acquistando o conducendo direttamente le proprietà. La Cantina ha già acquisito i primi tre ettari di vigneto, coltivati interamente a Sangiovese dal 2000 e situati nel comune di Magliano, nel cuore della Docg Morellino di Scansano. ?Come azienda cooperativa ? spiega Benedetto Grechi, presidente della Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano ? abbiamo sempre avuto un ruolo di salvaguardia e tutela del territorio e delle famiglie che vi abitano, rappresentate dai nostri soci. Permettere di dare continuità a questi vigneti, evitando che vengano abbandonati o che la loro gestione, passando di mano, non abbia più l?obiettivo di qualità che perseguiamo internamente, è un passo importante e necessario?. ?La costituzione di questa nuova società, Nella foto da sin. Sergio Bucci, Alessandro Fiorini, Benedetto Grechi, Paolo Gobbi, Riccardo Fusin che fa capo direttamente alla Cantina ? continua il Direttore Generale Sergio Bucci ? è il primo passo verso la creazione di un nuovo marchio di eccellenza. È in questa direzione che convoglieremo in futuro alcuni progetti innovativi, sempre strettamente legati al territorio e ai vitigni più tipici della zona?. Poderi di Toscana condividerà con la Cantina gli stessi valori di tutela e sviluppo del territorio, di valorizzazione dei vitigni autoctoni e di attenzione alla sostenibilità ambientale. La cooperativa infatti ha aderito al Programma Nazionale per la Valutazione dell?Impronta Ambientale promosso dal Ministero dell?Ambiente, con cui si impegna a ridurre l?impronta di carbonio della coltivazione delle proprie vigne, ottenendo le certificazioni Carbon Footprint nel 2014 e VIVA Sustainable Wine nel 2015. Nel luglio del 2018 l?Unione Europea ha conferito al Morellino di Scansano Docg la certificazione PEF (Product Environmental Footprint), che misura l?impronta ambientale sull?intera filiera, dal vigneto fino allo smaltimento dell?imballaggio. Un risultato a cui hanno contribuito l?installazione dell?impianto fotovoltaico nel 2014 e l?adozione di una formula di packaging sostenibile. La Cantina partecipa inoltre a diversi progetti sperimentali in collaborazione con le istituzioni, tra cui SOS Wine, in partnership con l?Università della Tuscia e la Scuola Superiore Sant?Anna di Pisa. IL MORELLINO DI SCANSANO PROTAGONISTA AL CACCIUCCO PRIDE È andata in archivio con successo l?edizione 2022 del Cacciucco Pride. Degustazioni, cene e spettacoli dal 16 al 18 settembre scorsi hanno animato la città di Livorno mettendo al centro il piatto tipico della cucina livornese. Quest?anno l?evento clou e di richiamo della manifestazione si è tenuto il 17 settembre con la ?La Cena dei 500?, una serata gourmet a cielo aperto rivolta a cinquecento commensali che si sono accomodati nella centralissima Via Grande, da Piazza Guerrazzi a Piazza Grande, per godersi la ricetta regina della cucina livornese in abbinamento al Morellino di Scansano DOCG. Una selezione di etichette è stata servita in abbinamento alla portata principale, il Cacciucco, in un accostamento in grado di mettere in luce le peculiarità di questo vino, in particolar modo quella della Tipologia Annata. Il Morellino di Scansano, infatti, bevuto alla giusta temperatura, ovvero sui 12°, è un vino che può essere abbinato ad una grande varietà di piatti. Nell?occasione, raffreddato leggermente, si è sposato molto bene con i piatti di pesce dal sapore ricco, come appunto il Cacciucco, rivelando tutta la sua eleganza grazie ad un gusto equilibrato, sapido, asciutto e leggermente tannico. ?L?idea di collaborare con un territorio a noi vicino e per il quale nutriamo molta simpatia ? afferma Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio Tutela del Morellino di Scansano DOCG ? ci ha da subito affascinati. Abbinare il Sangiovese della Costa Toscana, dal caratteristico DNA marino, ad uno dei piatti più popolari della nostra tradizione è una sfida che abbiamo accolto con entusiasmo. Questo piatto della tradizione livornese, che ha ormai varcato i confini del suo luogo di origine, ci ha dato l?opportunità di far conoscere la versatilità del Morellino di Scansano, un?interpretazione meno austera del Sangiovese di Toscana che deve la sua ricchezza al territorio incontaminato della Maremma e alla vicinanza al mare?. Il Morellino di Scansano è stato inoltre presente all?evento di Cultura Enogastronomica organizzato dalla Scuola Europea Sommelier Livorno, per far conoscere i prodotti e i territori protagonisti alla cena del 17 settembre. AIS Toscana, al via i corsi per diventare sommelier Tante le occasioni per intraprendere la strada della sommellerie in varie delegazioni di tutta la Regione. In calendario anche corsi di secondo e terzo livello e ? da marzo 2023 ? anche il primo corso fruibile completamente online. F ioccano in tutta la Regione Toscana i corsi per diventare sommelier organizzati da AIS Toscana, la sezione dell?Associazione nazionale che rappresenta in termini assoluti la seconda regione italiana per numero di soci, con oltre 4.300 iscritti pari a circa il 10% di tutti i soci a livello nazionale. ?La nostra forza è il piacere di stare insieme per diffondere la cultura del vino ? sottolinea il presidente di AIS Toscana Cristiano Cini ? e la capacità di essere capillari e ben rappresentati sui territori. L?attrattività esercitata dai nostri corsi è data soprattutto dall?opportunità che offriamo a chiunque lo voglia di imparare ad assaggiare il vino, focalizzando l?attenzione ai particolari sensoriali e collegando le sensazioni percepite alla storia e all?evoluzione compiuta dal vino stesso, ponendo le basi per crearsi una propria opinione sui vini senza lasciarsi influenzare dai gusti personali. Conoscenze che rappresentano un patrimonio personale e diventano, non solo un arricchimento culturale ma soprattutto creano concrete opportunità di lavoro?. La didattica è uno dei punti cardine del secondo mandato del presidente Cristiano Cini, che intende investire in questa attività soprattutto in termini di qualità dell?insegnamento. Ogni anno sono oltre 50 i corsi che prendono il via in presenza nelle varie delegazioni provinciali, ai vari livelli, a cui si è recentemente aggiunta la possibilità di accedere a corsi online. La prima delegazione a dare il via ai corsi per l?anno 2022-2023 è stata quella di Siena, con il terzo livello che è partito il 12 settembre, a cui ha fatto seguito a distanza di un giorno l?avvio del corso di secondo livello, entrambi nella sede di Siena. A Grosseto, presso la delegazione guidata da Sabrina Diligenti, il via ai corsi (con un terzo livello) è stato dato il 19 settembre. Partiranno invece ad autunno inoltrato i corsi di primo livello, ed esattamente il 25 ottobre a Seggiano, il 3 novembre a Porto Ercole ed il 9 novembre a Follonica. A Livorno lo start avverrà il 3 ottobre con un primo livello, mentre il 24 ottobre a Campiglia Marittima partirano un primo ed un secondo livello; sempre a Livorno, a ottobre ma con data da definire partirà anche il corso di terzo livello. Tra le altre delegazioni regionali si segnalano in particolare Montepulciano, Montalcino, Arezzo, Firenze, Pistoia, la Valdelsa (Poggibonsi), la Versilia (Viareggio), Prato, Lucca, Pisa e Isola d?Elba, tutte con corsi già partiti o in partenza. È infine programmato per il mese di marzo 2023 il primo corso di formazione che si svolgerà completamente online. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 111 GUSTA DI VINO IN CIBO | I protagonisti dell?enogastronomia maremmana Vino, campagna e ospitalità: il tris perfetto e vincente di Rocca di Montemassi L?azienda Rocca di Montemassi è una vera e propria Wine farm situata nel cuore della Maremma toscana, ai piedi dell?antico borgo di Montemassi (Roccastrada), dove sapori e gusto si fondono con l?accoglienza e l?amore per la terra dando vita ad un mix speciale nel segno del vino, della campagna e dell?ospitalità. Un luogo speciale che merita certamente una visita S i dice che tre sia il numero perfetto, e questa visione ricorre in molteplici culture di tutto il mondo e di tutte le epoche. Nella totalità del cosmo, il tre rappresenta la sintesi di terra, cielo e uomo. Ed è sempre intorno al tre che ruota la storia di Rocca di Montemassi, una vera e propria Wine farm situata nel cuore della Maremma toscana, dove sapori e gusto si fondono con l?accoglienza e l?amore per la terra. La tenuta si trova ai piedi dell?antico borgo di Montemassi, tra la costa del Mediterraneo e le Colline Metallifere. Rocca di 112 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 Montemassi è sinonimo di una terra assolata, custodita dai Butteri, che si tuffa nel blu del mare, tra il verde dei vigneti e l?oro del grano, tra vacche maremmane e cavalli al galoppo. L?azienda si estende per circa 430 ettari di terreno di cui 170 coltivati a vigneto. Altra importante componente sono le colture agricole (180 ettari) e olivicole (12 ettari). Uno spazio dedicato anche all?allevamento di vacche maremmane e maiali di cinta senese. L?acquisizione da parte della famiglia Zonin risale al 1999 e, da subito, ha voluto credere nel potenziale di questa tenuta e in quello enologico della Maremma, terra che già nel sesto secolo a.C. era considerata un?area di alta qualità per la produzione del vino. Che si arrivi per caso, su indicazione di un amico o perché la si conosce, la tenuta Rocca di Montemassi apre le sue porte ai visitatori proponendo un?accoglienza a 360 gradi: qui viticoltura, produzione di olio, pasta, legumi e cereali, allevamento, ospitalità e valorizzazione della cultura maremmana, coesistono e si integrano, nel più completo rispetto Vino Allevamento dell?ambiente. Tre sono le parole chiave: vino, campagna e ospitalità Sua maestà, il vino: tra mare e terra, nella Maremma Doc A Rocca di Montemassi, il vino è strettamente connesso al terroir dell?entroterra maremmano e all?influenza del mare. Il territorio gode di un paesaggio naturale e di un microclima unico, fresche brezze provenienti dal mare mitigano la calura estiva, e si assiste a buone escursioni termiche tra giorno e notte. La luce del sole, poi, ha un effetto benefico sulla maturazione delle uve che godono anche della ricchezza dei terreni con depositi minerali, di ferro e di argilla. All?interno della tenuta, si trovano vigneti di almeno 15 anni, in prevalenza Vermentino e Sangiovese. Ma anche varietà di carattere internazionale, come Campagna Ospitalità Syrah, Viognier, Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot, che in Maremma raggiungono risultati sorprendenti. Di sicuro, il Vermentino è quello che meglio sintetizza lo spirito maremmano, con il sempre più conosciuto Calasole, che prende il nome dalla brezza marina che si alza al ?calar del sole? sulla costa maremmana, che si compone del 100% di uve Vermentino con affinamento esclusivo in acciaio. E, sempre il Vermentino, lo vediamo adesso anche in nuove declinazioni, come la macerazione in anfora, che spalanca le porte a un prodotto più complesso, aperto e meno fruttato. Sulla scena dei bianchi di Rocca di Montemassi, anche il Viognier, un vitigno diverso rispetto al tradizionale vermentino, che si arricchisce dei preziosi minerali del suolo, dal corpo e dal bouquet più intenso anche in virtù della maturazione in legno. Sempre più apprezzato il Syrosa, prodotto in prevalenza con uve Syrah e che, grazie a una vendemmia precoce e una soffice pressatura, si caratterizza per un colore rosa tenue e un tannino delicato. In questa zona della Toscana, come in altre zone sud della Francia, le uve Syrah e Grenache si prestano bene alla creazione di rosati delicati, profumati e di assoluta piacevolezza. Tra i rossi, il Maremma Toscana DOC Rocca di Montemassi rappresenta la massima interpretazione del terroir di questa zona, unendo il calore della terra, i profumi intensi della natura e le brezze del mare. Un vino di carattere, dotato di grande finezza ed equilibrio, che nasce dalla perfetta alchimia dei tre vitigni Cabernet Sauvignon, Petit Verdot e PRIMO PIANO ? GUSTA ? 113 GUSTA ???? La tenuta si estende per circa 430 ettari di terreno di cui 170 coltivati a vigneto ed altre colture agricole (180 ettari) e olivicole (12 ettari). Uno spazio è inoltre dedicato anche all?allevamento di vacche maremmane e maiali di cinta senese Syrah. Altro Maremma Toscana DOC è il Sassabruna, un blend di Cabernet Sauvignon, Petit Verdot e Syrah al quale, in alcune annate, viene aggiunta una piccola parte di Merlot. Un vino profondo, morbido e succoso, che nasce da una terra ardente, di profumi intensi e forti emozioni. Composto in prevalenza dal Sangiovese, infine, Le Focaie, con una piccola percentuale di vitigni internazionali. Il vino conquista il palato per le sue note speziate e per un sorso morbido e piacevole e prende il nome dalle ?pietre focaie? che sono diffuse nel territorio maremmano. La ricerca enologica e la sperimentazione in cantina proseguono anche in risposta ai cambiamenti climatici in corso e alle nuove tendenze del gusto dei consumatori. L?introduzione di nuove tecniche agronomiche e la scelta di varietà più tardive potranno apportare maggiore freschezza ed eleganza ai vini maremmani. Una Wine Farm fondata sull?economia circolare L?aspetto agricolo è la seconda delle tre, fondamentali, componenti che caratterizzano la Wine farm di Rocca di Montemassi. La trasformazione di Rocca di Montemassi in una vera e propria fattoria contemporanea è iniziata nel 2017, con la coltivazione di grano duro ?Khorasan?, per la produzione di pasta monograno e l?introduzione un allevamento di vacche maremmane, una delle 114 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 Barricaia razze bovine riconoscibile per le lunghe corna e il manto grigio. Ad oggi, la tenuta si presenta sotto le vesti di una tipica azienda agricola toscana: alla produzione di vino si affiancano la coltivazione di antiche varietà di cereali, farro e ceci, la cura di un orto sperimentale e di un piccolo frutteto e l?allevamento della Vacca Maremmana. In questo modo, si valorizzano i prodotti locali, coccolando il palato dei clienti con piatti preparati a base di ingredienti nostrani. Un sistema idraulico, costruito su una diga lungo il torrente Asina, alimenta un invaso all?interno della tenuta e consente l?irrigazione dei vigneti tramite il metodo a goccia, per evitare gli sprechi di acqua. Da sempre, Rocca di Montemassi è attenta alla sostenibilità ambientale ed è stata tra le prime ad avvalersi di un protocollo italiano che ha rilasciato alla tenuta il certificato Equalitas come riconoscimento al cammino di sostenibilità Ambientale, Etica ed Economica intrapreso. L?azienda, inoltre, sta finendo il suo percorso di conversione al biologico di tutti i terreni e gli allevamenti. Si adottano tecniche di economia circolare come la coltivazione del favino da seme che viene riutilizzato come nutriente per il terreno attraverso l?antica tecnica del sovescio. Altre tecniche naturali vengono utilizzate per contrastare la diffusione dei parassiti della vite: uno di questi è il metodo della confusione sessuale, che consiste nel diffondere nell?aria il feromone sessuale emesso dalla femmina di ogni specifico insetto bersaglio, in misu- ra tale da impedire al maschio di localizzarla e di fecondarla. L?ospitalità e gli eventi: il terzo vertice del triangolo Terzo ed ultimo punto cardine di Rocca di Montemassi, il settore dell?ospitalità, con una cura quotidiana per l?accoglienza riservata ai visitatori. Chi decide di fare tappa nella tenuta ha la possibilità di scegliere più percorsi tra la passeggiata nell?area agricola, la visita al Museo della Civiltà Rurale (con la collezione di oltre 3mila oggetti e documenti fotografici che narrano 100 anni di storia contadina) e la visita in cantina, per poi arrivare alla degustazione di tutti i vini, partendo dalle etichette da base alle selezioni. L?accoglienza è a tutto tondo anche nella fusione tra cibo e vino, con la possibilità di scegliere tra le tante formule quella che più si addice all?occasione: dalle bruschette al semplice tagliere, dal light lunch alla cena a più portate, tutto a base di piatti realizzati con i prodotti della tenuta, che la cucina propone ogni giorno. Oltre a prestarsi come un?ottima location per i matrimoni ed eventi privati, Rocca di Montemassi apre le porte anche alle serate di cinema all?aperto e agli appuntamenti settimanali con il gusto. E, nella passata stagione, le occasioni d?incontro a tema enogastronomico si sono moltiplicate, rivelando quanto la scelta di mettere al centro il vino e il buon cibo sia una formula vincente, per attrarre i visitatori. Info: https://roccadimontemassi.it/ GUSTA IL VINO DEL MESE | Alla scoperta della Maremma enologica e non solo Rocca di Frassinello Bianco, il nuovo Gran Cru realizzato con le migliori uve di Vermentino Rocca di Frassinello Bianco è il nuovo Gran Cru dell?azienda maremmana realizzato con le migliori uve di Vermentino della tenuta. Un bel vino, che al suo debutto è stato premiato con 94 punti dalla wine critic Monica Larner, l?autorevole firma del vino di The Wine AdvocateRobert Parker, letteralmente stregata dal Rocca di Frassinello Bianco 2020 Maremma Toscana DOC in occasione di una sua recente visita nel nostro territorio I l Vermentino della Maremma Toscana ha conquistato Monica Larner. L?autorevole firma del vino di The Wine Advocate-Robert Parker ha rivelato di essere rimasta sorpresa dall?assaggio dei vini realizzati con il vitigno a bacca bianca più diffuso e imbottigliato in questo angolo di Toscana. «In occasione della sua visita, organizzata dal Consorzio Maremma Toscana, la Larner ? fanno sapere dall?azienda ? ha degustato una selezione di referenze tra cui Rocca di Frassinello Bianco 2020, il nostro nuovo Gran Cru realizzato con le migliori uve di Vermentino della tenuta, che al suo debutto è stato premiato dalla wine critic con 116 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 94 punti. Un grandissimo risultato visto che il punteggio più alto attribuito ad un Vermentino (inclusi quelli di Sardegna e Bolgheri) dalla testata di Robert Parker prima della degustazione dei Maremma Toscana DOC era stato 93+. Nella sua recensione, Monica Larner ha definito il nostro Rocca di Frassinello Bianco una ?Formidabile espressione di Vermentino che mostra il potenziale e la versatilità di questa varietà d?uva. Questo vino infatti si candida per la categoria Superiore della denominazione. Il Rocca di Frassinello 2020 Maremma Toscana Bianco è un Vermentino in purezza (la selezione di un unico vigneto) fermentato in acciaio e affinato sulle fecce fini per 10 mesi. I terreni sono di media densità con molto materiale calcareo?». All?assaggio, la wine critic ha rilevato note di bergamotto, limone e sentori erbacei. «C?è salinità e dolcezza ? si legge nella review ? e in bocca è leggermente cremoso e ricco di gusto, grazie alla fermentazione malolattica». Rocca di Frassinello Bianco e? la massima espressione di un vino bianco da invecchiamento 100% Vermentino, un vitigno che, grazie alle caratteristiche uniche di suoli con una significativa presenza di marne calcaree e scheletro di galestro, abbinate ai benefici della miato dalla wine critic con 94 punti. «Il vino è fatto in modo impeccabile ? si legge nella review ? con note di ciliegia scura, legno di cedro e mogano affumicato. Con il 15% di alcol, ha abbracciato il sole della costa toscana». Monica Larner conosce bene Baffonero essendo stata la prima a scoprirlo quando all?annata 2008 (allora era Italian Editor per Wine Enthusiast) assegnò al Merlot di Rocca di Frassinello il punteggio di 95, inserendolo nelle ?Top 100 Cellar Selections?. Baffonero prende il nome da un vigneto di 3,5 ha situato nella tenuta maremmana con una perfetta esposizione e un terreno medio-argilloso molto ricco di scheletro. Qui sono stati piantati i cloni di Merlot provenienti da Cha?teau Lafite, partner della joint venture con Castellare di Castellina, storica cantina del Chianti Classico che ha fondato Rocca di Frassinello. Baffonero si ispira ad una storia maremmana che rievoca le battute di caccia al cinghiale tipiche della zona. Baffonero, infatti, era il soprannome del capocaccia famoso per i suoi folti baffi neri. Oggi, questo rosso pluripremiato dalla critica e molto amato dagli appassionati, racconta non solo questi aneddoti, ma anche la forza e l?eleganza di una terra unica come la Maremma. Info: Rocca di Frassinello Località Giuncarico 58023 Gavorrano (Grosseto) visite@roccadifrassinello.it 0566.88 400 www.roccadifrassinello.it brezza che arriva dal vicino Mar Tirreno, trova a Rocca di Frassinello un terroir ideale. I migliori grappoli, selezionati con cura fin dalla raccolta rigorosamente a mano, e 10 mesi di permanenza sui lieviti, permettono di ottenere un vino bianco di grande struttura, dal sorso pieno e setoso, ricco di aromi floreali, note agrumate e con una componente minerale che dona sapidità nel finale. Un bianco armonioso e persistente ma anche molto versatile, che si sposa bene con pesci alla griglia, crostacei e carni bianche. Un grande vino ? con una produzione limitata di 3.000 bottiglie ?in grado di affinare in bottiglia per diversi anni. Note sull?annata 2020. Una stagione memorabile perché il ciclo vegetativo è stato eccellente come quasi mai accade. Un clima ottimale, sia in primavera che all?inizio dell?estate, ha favorito l?avvicendarsi delle fasi fenologiche che hanno permesso alle uve di raggiungere una maturità aromatica pressoché ideale consentendo, allo stesso tempo, adeguati livelli di acidità. Sin dalle prime fasi di fermentazione i mosti hanno rivelato grande equilibrio e i colori una particolare intensità e tonalità eccezionali. Durante la sua visita, Monica Larner ha assaggiato anche i vini rossi della denominazione, tra cui Baffonero 2018, il 100% Merlot che è stato pre- PRIMO PIANO ? GUSTA ? 117 GUSTA LA RICETTA| Piatti da sperimentare e... gustare Un piatto semplice e gustoso per l?autunno: la zuppa di ricotta Tra tutte le preparazioni tipiche della cucina italiana le zuppe sono quelle più varie, diverse da regione a regione, a seconda del clima, della disponibilità degli ingredienti, dei fatti storici e dei gusti che le hanno caratterizzate. Nella Maremma toscana è tipica la zuppa di ricotta, diffusa soprattutto nell?entroterra e nella parte montana del territorio. La sua semplicità è disarmante così come la sua bontà. DI ANDREA RICCHIUTI* I l mese di ottobre è per eccellenza quello che più rappresentativo della stagione autunnale: cadono le foglie, il sole inizia a farsi desiderare ed il freddo si fa spazio nelle giornate che vanno via via accorciandosi. In questa atmosfera ciò che può ristorare le persone è sicuramente un piatto caldo, dolce o salato che sia, conforta lo stomaco e lo spirito, forse quest?ultimo ancora ancorato ai ricordi dell?estate da 118 ? Maremma Magazine ? Ottobre 2022 poco trascorsa. Tra tutte le preparazioni tipiche della cucina italiana le zuppe sono quelle più varie, che variano da regione a regione, a seconda del clima, della disponibilità degli ingredienti, dei fatti storici e dei gusti che le hanno caratterizzate. Anche la Toscana vanta molte zuppe, dalla più nota ?acquacotta? a quella più antica di cipolla detta ?carabaccaia?. Nella maremma toscana è tipica anche la zuppa di ricotta, diffusa soprattutto nell?entroterra e nella parte montana del territorio. La sua semplicità è disarmante così come la sua bontà. Gli ingredienti che la caratterizzano sono un?erba di campo, bietola o spinaci, e la ricotta fresca di pecora; proprio questi due elementi che la connotano riportano alla sua origine umile: le erbe spontanee erano a disposizione di tutti, la ricotta veniva fatta dai contadini e spesso scambiata con altri alimenti, diffondendosi un po? sulle tavole di tutti. La zuppa, specie fino agli anni ?50 del secolo scorso, era un piatto molto nutriente che, al contempo, risolveva il problema del riuso del pane avanzato, raffermo, e quello di dare un cibo sostanzioso ad una famiglia con molti membri, che magari dovevano anche lavorare nei campi e quindi consumavano molto energia. Vi sono due metodi per preparare questa zuppa: uno prevede che la ricotta venga messa all?inizio, dopo la rosolatura della cipolla, facendola cuocere e scurire leggermente, dopodiché vengono unite le erbe di campo e talvolta anche qualche pomodoro, infine viene aggiunto il brodo e portato il tutto a cottura. L?altro, che è quello descritto nella ricetta di seguito, prevede invece, dopo la rosolatura iniziale della cipolla, di mettere le erbe di campo, cuocerle e poi unire il brodo; solo a fine cottura, poco prima di servire la zuppa, unire la ricotta che non dovrà, in ogni caso, disfarsi del tutto, ma essere ancora visibile, a piccoli pezzetti, all?interno del brodo. Repetita iuvant: ciò che differenzia una minestra da una zuppa è la presenza, in quest?ultima, del pane. Infatti il pane si ?in-zuppa? nel liquido, caratterizzando il piatto. Il Righi Parenti, che è stato un farmacista senese ma soprattutto un grande gastronomo, riporta una ricetta della zuppa di ricotta tipica in Garfagnana: nel solito soffritto di cipolla fanno appassire le verdure di stagione (bietole, zucchine, carote, piselli, fagioli freschi ecc.), poi, se ci sono, aggiungono anche i funghi; coprono con acqua e fanno cuocere; a fine cottura aggiungono la ricotta, rotta con il mestolo, aggiustano di sale e di pepe e cospargono con formaggio grattugiato. ZUPPA DI RICOTTA dosi per 6 persone Ingredienti 1 cipolla piccola 6 cucchiai di olio d?oliva 500 g di bietole (o spinaci) 250 g di ricotta di pecora 1 l di brodo sale e pepe q.b. per servire: 12 fettine di pane abbrustolite formaggio grattugiato q.b. Preparazione Tagliare la cipolla e, in un tegame, farla appassire nell?olio. Unire le bietole, lavate e tagliate a listarelle, aggiungere il sale, coprire e far cuocere per 5 minuti. Coprire tutto con brodo caldo e far cuocere per un quarto d?ora, quindi unire la ricotta rompendola con il mestolo, ma cercando di lasciarla a pezzetti. Mettere il pane nei piatti e servire la zuppa con sopra il formaggio grattugiato. *Insegnante di cucina AICI Associazione Insegnanti di Cucina Italiana Per informazioni sui corsi: tel. 338 8228420, mail: andrearicchiuti13@gmail.com LE NEWS LE NEWS PREMIO INTERNAZIONALE CAPALBIO, I PREMIATI DELL?EDIZIONE 2022 Successo per l?undicesima edizione del Premio internazionale Capalbio ?Piazza Magenta?. L?edizione 2022, promossa dal Comune e dalla Fondazione Capalbio, ha offerto ben dodici premiazioni, tra cui quella per la sezione Saggistica scientifica al premio Nobel Giorgio Parisi e quella per il Giornalismo al direttore de ?La Stampa? Massimo Giannini. ?Eventi di questo genere ? ha commentato il sindaco del Comune di Capalbio ? impreziosiscono fortemente il nostro territorio e la stagione culturale, conferendo una maggiore valenza internazionale.Vorrei sottolineare, inoltre, che ad essere premiati sono anche i volontari del Comitato di Grosseto della Croce rossa italiana per il Premio del territorio e L?Italia che ci piace. Un riconoscimento che con profondo piacere consegniamo a chi, durante i mesi più duri della pandemia e del lockdown, ha fornito un servizio fondamentale per i cittadini, come ben raccontato anche nel libro ?2020. L?anno più lungo. Piccole luci nella notte del Covid??. L?appuntamento si è tenuto a fine agosto, presso l?Anfiteatro del Leccio. La premiazione è stata condotta dalla giornalista Eleonora Daniele, mentre l?attrice Irene Grazioli ha letto alcune pagine delle opere protagoniste. ?Il nostro territorio ? ha dichiarato l?asses- 120 ? Maremma Magazine ?Ottobre 2022 Nella foto un momento della premiazione a Capalbio presso l?Anfiteatro del Leccio sore con delega alla Cultura di Capalbio ? si dimostra ancora una volta protagonista nella promozione dei libri e della letteratura. Una conferma è arrivata dalla grande partecipazione dei cittadini capalbiesi e dei turisti che non si è fatta attendere?. La serata ha offerto anche la consegna dei riconoscimenti per il Premio alla traduzione. I vincitori ex aequo sono i lavori di Fabio Cremonesi e di Enrico Terrinoni, rispettivamente per le opere ?La lingua perduta delle gru? di David Leavitt e ?Ulisse? di James Joyce. È stato, infine, riconosciuto un premio speciale alla traduzione dell?opera ?Teoria gene- rale dell?occupazione, dell?interesse e della moneta e altri scritti? di John M. Keynes, per Giorgio La Malfa. ?Ci tengo a ringraziare ? ha concluso Maria Concetta Monaci, presidente di Fondazione Capalbio ? tutti coloro che hanno permesso la realizzazione della manifestazione. La stagione culturale del nostro territorio, anche quest?anno, ha riscosso un grande successo e il Premio internazionale Capalbio, in ragione anche dei tanti ospiti di chiara fama e delle loro preziose opere, ha arricchito ancora di più l?estate capalbiese. Un ringraziamento particolare, infine, lo rivolgo alla giuria che ha selezionato i libri premiati e i presidenti Mirella Serri e Giacomo Marramao?. Sono stati dodici i soggetti premiati e i riconoscimenti assegnati: Maria Pia Ammirati per la sezione Letteratura con ?Vita ordinaria di una donna di strada?; Giorgio Parisi per la sezione Saggistica Scientifica con ?In un volo di storni. Le meraviglie dei sistemi complessi?; Umberto Galimberti per la sezione Filosofia con ?Il libro delle emozioni?; Emanuele Fiano per la sezione Saggistica storica con ?Ebreo?; Massimo Giannini per il premio per il Giornalismo; Antonio Luca Di Bella per il Premio alla carriera per la politica internazionale e informazione; i volontari del Comitato di Grosseto della Croce rossa italiana per il Premio del territorio e l?Italia che ci piace con ?2020. L?anno più lungo. Pic- NOTIZIE VARIE DALLA MAREMMA cole luci nella notte del Covid?; Mimma Gaspari per il Premio speciale della giuria per la storia della musica con ?La musica è cambiata?! Dite la vostra che io ho detto la mia?; Marcello Panni per il Premio per la musica e lo spettacolo con ?Hyperion di Maderna nella versione di Carmelo Bene e Marcello Panni?; Fabio Cremonesi per il Premio alla traduzione con ?La lingua perduta delle gru? di David Leavitt; Enrico Terrinoni sempre per il Premio alla traduzione con ?Ulisse? di James Joyce; Giorgio La Malfa per il Premio speciale alla traduzione con ?Teoria generale dell?occupazione, dell?interesse e della moneta e altri scritti? di John M. Keynes. Le opere sono state vagliate dalla giuria che per l?edizione 2022 era composta, oltre che dai presidenti Mirella Serri e Giacomo Marramao, da Giancarlo Bosetti, dal sindaco Gianfranco Chelini, Furio Colombo, Matteo Fabiani, Marisa Garito, Maria Concetta Monaci, Alessandro Orlandi, Denise Pardo, Giuppi Pietromarchi e Rossella Sleiter. L?ANTROPOLOGA LETIZIA BINDI HA DATO IL VIA AGLI EVENTI LEGATI AL CENTENARIO DI FOLLONICA «Cosa è necessario e opportuno salvaguardare e valorizzare del patrimonio bio-culturale di questa città?»: da questa domanda è partito il primo incontro pubblico legato al Centenario del Comune di Follonica. L?appuntamento ha visto come protagonista l?antropologa Letizia Bindi che il 27 settembre scorso ha tenuto un laboratorio partecipativo al Casello Idraulico. Nel 2023 la città del Golfo festeggerà il suo primo secolo e per, per celebrare questa importante ricorrenza, l?Amministrazione comunale ha deciso di sostenere alcuni progetti, dalla realizzazione di un docu-film alla pubblicazione di un volume di saggistica. I singoli autori e autrici che stanno portando avanti i vari progetti parteciperanno a degli incontri dove si parlerà, volta per volta, della visione della citta e delle prospettive future. E ognuno di ?SPOGLIATI!? spettacolo ?vista mare? a Cala Piccola Grande serata di spettacolo al Boutique Hotel Torre di Cala Piccola: lo splendido giardino si è tramutato ancora una volta nel suggestivo palcoscenico del varietà ?Spogliati! ? portato in scena dalla Compagnia delle Seggiole Compagnia delle Seggiole L o spettacolo è stato rappresentato dalla compagnia teatrale fiorentina ?Compagnia delle Seggiole? nell?esclusiva cornice del Boutique Hotel nella serata del 27 agosto scorso. La Compagnia delle Seggiole nasce nel 1999 da un sogno, poi diventato realtà per ben ventitré anni di Fabio Baronti, non solo attore, ma anche capocomico di professionisti provenienti da varie realtà toscane che recitano davanti a una scenografia scarna, fatta appunto da sole ?seggiole? per mettere al centro l?attore e lo spazio scenico adottato per l?occasione. ?La mia ? come sottolinea proprio Fabio Baronti, fondatore della compagnia ?, vuole essere una Compagnia di ?parola? perché quando l?ho costituita, il cinema e la televisione, dal punto di vista dell?immagine, erano già perfetti. Quindi se volevamo affermarci e diversificarci dovevamo puntare solo e soltanto sulla ?parola?. La parola teatrale?. Un teatro, dunque, di parola e di parole, scritte appositamente per i luoghi dei tantissimi viaggi teatrali che hanno reso la Compagnia molto famosa sul territorio fiorentino e toscano, ma anche radiofonico, come quello dei radiogialli o meglio conosciuti come ?cene con delitto? e di prosa, come quello dell?Acqua Cheta o della Mandragola. Quest?ultimo spettacolo, poi, è stato portato in tournee fino in Giappone, dove la Compagnia è tornata più volte anche con altri testi radicati nella cultura fiorentina cinquecentesca. Nell?occasione la Compagnia delle Seggiole ha messo in scena ?SPOGLIATI! (sull?amore degli uomini per le donne? e delle donne per gli uomini? e per le donne?)?, letture e situazioni ?radiofoniche? con canzoni dal vivo; uno degli spettacoli più divertenti della stessa Compagnia, a cura di Sabrina Tinalli, con Fabio Baronti, Luca Cartocci, Massimo Manconi, Silvia Vettori e Sabrina Tinalli, con effetti musicali a cura di Vanni Cassori. Le donne e gli uomini! Due universi? O un universo solo? Comunicazione o incomunicabilità? Diversità o parità? Rispetto o intolleranza? Quello che la compagnia porta in scena è il racconto della poesia del quotidiano? l?ironia del sessismo? il giuoco delle parti? Forse non ci sono da spendere troppe parole? Forse basta guardarsi negli occhi? guardarsi davvero? Forse il segreto sta nel vivere, amare, conoscersi, sognare, emozionarsi? RIDERE! LE NEWS ? 121 LE NEWS Numeri da record al Premio ?Città di Grosseto 2022? Sono circa 900 le opere in concorso per la IV edizione del Premio nazionale ?Città di Grosseto Amori sui generis? indetto dall?associazione culturale Letteratura e dintorni. Di queste, 350 sono libri editi, molti di importanti autori e case editrici che hanno ritenuto appetibile il concorso grossetano. Nella foto un momento della cerimonia dello scorso anno I l segno evidente che l?associazione culturale, presieduta dalla giornalista e scrittrice Dianora Tinti, ha saputo fare un lavoro di qualità attraverso una giuria altamente professionale e un team di persone che si sono prese a cuore la promozione del concorso. «Un numero andato oltre le più rosee aspettative ? afferma Dianora Tinti ? considerato il difficile periodo che stiamo tutti vivendo e che ha visto tanti altri concorsi italiani, anche molto più longevi del nostro, subire una contrazione delle iscrizioni, mentre noi abbiamo avuto addirittura un notevole incremento rispetto all?anno scorso. Il tema dei sentimenti quindi si è rivelato assolutamente vincente e lo dimostra, non soltanto il numero di adesioni, ma anche il proliferare di premi letterari con il tema l?amore, nati ultimamente sulla scia del nostro. Ciò significa che la nostra associazione, e la Maremma tutta, ha saputo lavorare bene nel settore della cultura». Ora, dunque, la giuria sta lavorando alacremente per la valutazione delle opere in vista della cerimonia di premiazione fissata per il 26 novembre nello storico teatro degli Industri di Grosseto. La giuria, presieduta da Dianora Tinti, è composta da David Berti, Enrico 122 ? Maremma Magazine ?Ottobre 2022 Bistazzoni, Franca Micci, Mirella Carraro, Lina Senserini, Deborah Coron, David La Mantia, Agata Florio, Lella Sansone, Irene Blundo, Alessandra Milli, Roberto Guerrini, Patrizia Guidi, Emily Hunter, Ranieri Mantovani, Silvia Meconcelli, Caterina Katia Gressi, Giuseppe Vultaggio, Giuseppe Gerbino, Fulvia Perillo, Mery Potenza, Miriam Salladini, Letizia Stammati, Giuseppina Scotti. I finalisti saranno resi noti nel mese di ottobre sulla pagina Facebook del @Premio Città di Grosseto Amori sui generis e sul sito di Letteratura e dintorni www.letteraturaedintorni.it L?associazione, fra le altre attività, ha ripreso a settembre gli ?Aperitivi letterari?, momenti quindicinali di incontro con autori e artisti, al museo Le Clarisse di Grosseto, grazie al sodalizio consolidato con Fondazione Grosseto Cultura e con il Polo culturale Le Clarisse. «Ringrazio tutti i volontari dell?associazione, in particolare la giuria, i soci che compongono uno staff affiatato ? conclude Tinti ? gli artisti che ogni anno rendono sempre più prezioso il montepremi, insieme agli sponsor, e ovviamente ai partecipanti che ci hanno dato fiducia. Grazie, grazie, grazie». loro, in base ai propri ambiti di provenienza ? che vanno dall?antropologia alla letteratura, passando per la cinematografia, lo sport o la storia ? terra delle lezioni con l?obiettivo di avvicinare le cittadine e i cittadini alle celebrazioni. Il primo appuntamento è stato quello con Letizia Bindi che, in vista del Centenario, ha organizzato un laboratorio con la cittadinanza dal titolo ?Mare di ghisa?. L?incontro è stato pensato come un?occasione di coprogettazione partecipata e di sviluppo di una strategia condivisa di narrazione della comunità locale, basata essenzialmente su ?Quel che c?è?, ovvero sui maggiori punti di forza della località e della storia e del patrimonio locale, su ?Quel che manca?, riferendosi ai maggiori punti di debolezza, per andare poi a parlare dei rischi che minacciano maggiormente il territorio e la comunità locale e le maggiori opportunità a disposizione. Alla fine del percorso la volontà è quella di arrivare a una restituzione il più possibile plastica, dinamica e creativa di ?Chi siamo?, ovvero ciò che caratterizza e individua il territorio e la comunità. ?A SPASSO NEL MEDIOEVO... SULLE ORME DEL GRIFONE?, BUONA LA PRIMA A GROSSETO A metà settembre, per tre giorni, la Città di Grosseto ha dato vita alla prima edizione di ?A spasso nel Medioevo... Sulle orme del Grifone?. L?evento, organizzato dall?assessorato alle Tradizioni Popolari in collaborazione con l?assessorato alla Cultura, si è svolto nel centro storico cittadino, proponendo tante iniziative a partire dal mercato delle eccellenze enogastronomiche del territorio in Piazza Duomo e Piazza Dante, gestito dal Centro Commerciale Naturale Centro Storico di Grosseto, attraverso la sponsorizzazione di Conad, Banca Tema e Acquedotto del Fiora. Nel ricco cartellone hanno trovato spazio anche laboratori per bambini a tema medievale presso il Giardino dell?Archeologia, a cura della Coop.va Le Orme, e le perfomance teatrali dell?Associazione culturale Teatro Studio nelle vie del centro e in Piazza Dante. E poi ancora l?esibizione in attraverso la promozione delle attività produttive locali, con l?auspicio che tale iniziativa possa diventare appuntamento annuale e una festa per tutto il territorio provinciale?. notturna delle compagnie storiche della provincia con circa trecento figuranti che hanno sfilato lungo un percorso che è partito dal Cassero, è passato da Via Saffi, Via Andrea da Grosseto e Via Montebello, è entrato in Corso Carducci fino ad arrivare in Piazza Dante: qui le compagnie sono state presentate una ad una e gli sbandieratori e i tamburini hanno potuto effettuare l?esibizione finale. Hanno partecipato la Società dei Terzieri di Massa Marittima e le compagnie di Batignano, Roccatederighi, Gavorrano, Scarlino, Scansano, Paganico, Santa Fiora. Anche Grosseto ha avuto il suo primo nucleo di corteo storico con 7 figuranti che hanno impersonificato personaggi del periodo risalente al 1328, dove si narra il passaggio di Lodovico il Bavaro davanti alla città e il suo tentativo di assalto che venne respinto. Hanno collaborato anche i ristoranti e i locali del centro cittadino che hanno fatto da corollario per tutta la ?tre giorni? di festa e hanno offerto menu a tema medievale o improntati alla tradizione gastronomica maremmana. ?L?intento della manifestazione ? sottolineano gli organizzatori ? è stato quello da un lato di riunire l?attività delle varie compagnie storiche del territorio, con la città capoluogo che in questo caso si è fatta portavoce di tutte le realtà, per esaltare la rappresentatività e le peculiarità di ciascuna, dall?altro di valorizzare i prodotti enogastronomici del territorio attraverso la partecipazione di aziende che operano per la salvaguardia e la tutela di un patrimonio agroalimentare ed enologico ?a chilometro 0?. L?evento si è decisamente inserito a pieno titolo nel piano strategico della cultura del Comune di Grosseto ed è passato anche ?GROSSETO CITTÀ DEL BASEBALL ? BATTI E CORRI PER LA CULTURA? ILLUMINA LO JANNELLA E RACCOGLIE FONDI PER LE CLARISSE Per la cronaca, il match si è concluso in parità (4-4) tra Bbc Grosseto e Bsc Grosseto 1952. Ma il risultato sul diamante è stato davvero il particolare meno importante dell?evento promosso da TagMaremma (https://www.tagmaremma.it), la prima webapp di promozione del territorio, sviluppata da Rama e attualmente in beta test, che permette agli utenti di vivere la Maremma da un punto di vista completamente inedito, attraverso percorsi di gamification. Il vero risultato di ?Grosseto città del baseball ? Batti e corri per la cultura?, infatti è stata la partecipazione del pubblico che ha risposto all?appello e ha contribuito a concretizzare un progetto che andrà a vantaggio dell?intera comunità: finanziare la realizzazione e l?apertura al pubblico di una nuova sala della biblioteca d?arte del Polo culturale Le Clarisse. Il match, infatti, ha permesso di raccogliere 1.535 euro. A fine partita, in campo, è avvenuta la simbolica consegna dell?assegno alla presenza delle due squadre (per Bbc Grosseto il vicepresidente Sandro Chimenti e il general manager Filippo Olivelli, per Bsc Grosseto 1952 il presidente Massimo Ceciarini e il vicepresidente Roberto Piccioli), dei vertici di Fondazione Grosseto Cultura (il presidente Giovanni Tombari, il direttore amministrativo Riccardo Lucetti, il direttore del Polo culturale Le Clarisse, Mauro Papa) e, per TagMaremma, Guido Delmirani, presidente di Rama Spa.All?evento hanno partecipato anche il sindaco di Grosseto,Antonfrancesco Vivarelli Colonna, il vicesindaco Fabrizio Rossi e l?assessore Riccardo Ginanneschi. «Ringraziamo TagMaremma per l?iniziativa e le due società per la collaborazione ? hanno dichiarato il presidente di Fondazione Grosseto Cultura, Giovanni Tombari, e il direttore del Polo culturale Le Clarisse, Mauro Papa ? ma soprattutto il pubblico che non ha fatto mancare la propria partecipazione a una serata davvero importante per noi e, crediamo, per tutta la città. Con il contributo di tutti riusciremo a realizzare un progetto che rientra fra le priorità della Fondazione: la biblioteca del Polo Clarisse è già una struttura unica per il nostro territorio e con il nuovo allestimento potrà esprimere al meglio tutte le proprie potenzialità. Ci auguriamo che ?Batti e corri per la cultura? possa diventare un appuntamento ricorrente per Grosseto». «Questo match ? ha dichiarato Guido Delmirani, presidente di Rama Spa ? è un inizio importante che permetterà di rinforzare il legame tra i cittadini e le istituzioni di Grosseto. Uno degli aspetti più belli è stato sicuramente vedere così tanti bambini Nella foto la consegna dell?assegno con il ricavato della partita al termine del match LE NEWS ? 123 LE NEWS divertirsi e correre in giro per le tribune cercando di aggiudicarsi le palline uscite dal campo. Credo davvero che questo evento, se trasformato in un appuntamento annuale, potrebbe far nascere nelle nuove generazioni l?amore sia per lo sport che per la cultura». Per la biblioteca del Polo culturale Le Clarisse è previsto di allestire una nuova sala di consultazione-conservazione di 56 mq al primo piano, rendendola accessibile anche ai diversamente abili, con ingresso autonomo su piazza San Francesco. Inoltre saranno acquistate 7 librerie, un tavolo e 6 sedie e allestita una rete wi-fi, oltre al lavoro di censimento e di inventario dei libri contenuti nei fondi non ancora catalogati. IL ROTARY CLUB ORBETELLO-COSTA D?ARGENTO HA INCONTRATO IL CARDINALE COMASTRI SULLA FIGURA DI MADRE TERESA DI CALCUTTA ?Un giorno, un fotografo, famoso, che aveva tempestato Madre Teresa di fotografie, concentrandosi sul particolare degli occhi, alla domanda del cardinale del perchè fosse così interessato agli occhi, rispose: ?Perchè sono quelli più felici che io abbia mai visto. La santa che ascoltava, rispose, i miei occhi sono felici perché le mie mani asciugano tante lacrime. Lo faccia anche Lei ed avrà gli occhi felici come i miei...? Questa è una delle tante testimonianze sulla figura di Madre Teresa di Calcutta, che il cardinale Angelo Comastri ha dis- pensato nel Duomo di Orbetello, nei giorni scorsi, ai numerosi fedeli, che hanno voluto tributare un bentornato al loro don Angelo, parroco di Santo Stefano negli anni 80. Nel corso dell?incontro organizzato dal Rotary Club Orbetello-Costa d?Argento, presieduto da Massimo Ussia, in collaborazione con Don Luca Caprini, parroco del Duomo, il presule ha ripercorso con toni avvincenti e coinvolgenti la sua esperienza di vita con Madre Teresa a cui fu legato da grande amicizia. «Il ricordo più caro ? ha continuato il cardinale ? fu l?ultimo incontro: risale al 22 maggio 1997. La mia mamma era morta alcuni giorni prima, il 5 maggio, e io confidai alla madre il mio dolore. Lei mi prese le mani e mi strinse i polsi, quasi per trasmettermi la sua pace, disse: ?La tua mamma ora ti è sempre vicina, perché il Paradiso non allontana ma avvicina. Anch?io andrò presto in Paradiso e ti sarò sempre vicina insieme alla tua mamma?. Queste parole sono per me ? ha concluso il cardinale ? come un forte abbraccio che mi fa superare ogni difficoltà». ?Ringrazio ? ha detto Massimo Ussia ? il cardinale Comastri ed anche don Luca Caprini per averci consentito di poter fruire di queste pillole di saggezza che solo la figura di Madre Teresa di Calcutta riesce a trasmettere, una piccola grande suora che con la sua semplicità ha lasciato un intenso messaggio d?amore sempre vivo ed attuale?. Nella foto, un momento dell?incontro; da sin. Massimo Ussia con il cardinale Comastri 124 ? Maremma Magazine ?Ottobre 2022 SUCCESSO PER LA PRIMA EDIZIONE DEL PREMIO ?LA MAREMMA PER IL MEDITERRANEO? A ROCCATEDERIGHI Terra e mare, porti e mura, leccio e giunco. L?osmosi tra la Maremma e il suo Mediterraneo è quotidiana e salda, come al tempo dei Lucumoni, come impressa sulle monete in uso a Vatluna. E poco cambia che il paesaggio marem- Nella foto Francesca Longhitano, Gianni Bonini e Stefania Craxi mano, per la dura fatica dell?uomo, sia così mutato e il sale di Prile scomparso. Ancora questa terra-mare offre un?indomita verità, dove il cibo è ancora frutto del lavoro, imprigionato alle leggi del tempo, al cerchio delle stagioni, ai rovesci della natura; una natura che conserva boschi fondi e paurosi e cinghiali irsuti, che forza l?uomo a essere sterpatore o carbonaio o ancora minatore a Campiano o a Niccioleta, esplorando le sue viscere. La riscoperta e la valorizzazione del legame tra queste due anime della stessa madre-terra è lo scopo del Premio ?La Maremma per il Mediterraneo?, andato in scena alla Trattoria il Corso di Roccatederighi, con il contributo di Pro Loco e Ampeleia. La prima edizione, svoltasi in agosto, ha visto premiare Gianni Bonini, che ha valorizzato questa terra marittima con l?energia, e i due Rafanelli, Luigi e Simona, padre e figlia, colonne portanti del Museo archeologico di Vetulonia ?Isidoro Falchi? ? perché c?è un genius loci. Una serata per promuovere un?altra cultura del territorio e dell?ambiente, per fare una riflessione politica in altri tempo-luoghi, nel rito del cibo e del vino. Madrina della serata Stefania Craxi, tutta mediterranea, per sangue e per destino. ?Sono stata adottata dalla Maremma e, visto che sono testarda, ho fatto di tutto, anche la caccia al cinghiale, per essere maremmana anch?io?. Così la Senatrice Craxi ha aperto la cerimonia di consegna del Premio. ?Sono arrivata in Maremma alla fine degli anni ?90, un momento molto difficile per la mia famiglia. A Roma le persone cambiavano marciapiede quando mi vedevano e io non mi sentivo più a casa. Abbiamo scelto la Maremma per vivere, una terra che ha un legame inscindibile con il Mediterraneo?. ?La mia famiglia ? ha ricordato ? è di origine siciliana, il cuore del Mediterraneo. Al Mediterraneo siamo tutti profondamente legati, come siamo legati alla terra che ha garantito la libertà a mio padre, dove mio padre riposa. E per il Mediterraneo mio padre si è speso, perché lo voleva come un mare di incontro e di pace. Nella grande confrontazione globale, il Mediterraneo è parte: non mi stanco di dire che nel Mediterraneo possiamo vincere o perdere tutto?. ?Sono qui stasera ? ha concluso Stefania Craxi ? per premiare Luigi e Simona Rafanelli e Gianni Bonini, un amico nella buona e nella cattiva sorte, con cui ho condiviso tante battaglie ma anche un lavoro per la Maremma e il Mediterraneo?. MONTE ARGENTARIO, VARATO IL BANDO PER BORSE DI STUDIO PER STUDENTI UNIVERSITARI Presso il Comune di Monte Argentario è stato pubblicato il bando che fissa il termine di presentazione delle domande al 31 ottobre 2022 per l?assegnazione di tre borse di studio del valore di 5.000 euro cadauna all?anno per la durata di tre anni per studenti universitari. I soggetti interessati in possesso dei requisiti specificati nello stesso bando possono presentare domanda per l?assegnazione delle Borse di Studio per l?iscrizione ai corsi di laurea per l?anno accademico 2022/2023. Possono dunque partecipare all?assegnazione gli studenti residenti nel Comune di Monte Argentario da almeno cinque anni che abbiano conseguito Diploma di Scuola Secondaria di Secondo Grado nell?anno 2022 con votazione di almeno 90/100; che abbiano effettuato l?immatricolazione presso una Università Statale o altro Premio Letterario Casentino, menzione d?onore alla prof.ssa Eugenia Ocello Bel riconoscimento per la prof.ssa Eugenia Ocello al Premio Letterario Casentino organizzato dal Centro culturale ?Fonte Aretusa? di Poppi (Arezzo). Alla ormai ex docente è stata conferita una menzione d?onore per il volume inedito ?Orizzonti letterari? L a Giuria del Premio Letterario Casentino, organizzato dal Centro culturale ?Fonte Aretusa? di Poppi (Arezzo), ha conferito, per la sezione saggistica inedita, la menzione d?onore ? Opera grafica e diploma ?, ad Eugenia Ocello per il volume inedito ?Orizzonti letterari?. Giunto alla sua 47esima edizione, il Premio Letterario Casentino è stato fondato da Carlo Emilio Gadda, Nicola Lisi, Carlo Coccioli che lo istituirono negli anni ?40. Dopo l?interruzione del periodo bellico, il Premio, negli anni ?70, viene riproposto all?attenzione del mondo culturale italiano per volontà del presidente del Centro Michelangelo, Silvio Miano, e attualmente dal Centro Culturale ?Fonte Aretusa?. Il Premio ? tra i più antichi e significativi organizzati su scala nazionale ? affida la presidenza delle sezioni poesia, narrativa ed economia rispettivamente a Silvio Ramat, Giancarlo Quiriconi e Giorgio Calcagnini e ad una competente, integerrima giuria che alla fine del suo lavoro di selezione, individua coloro la cui voce è parsa di più vasto significato e risonanza. Il Premio ?Casentino? rende inoltre omaggio tutti gli anni ad eminenti perso- nalità della nostra cultura, assegnando i ?Premi d?onore Casentino? per la poesia, la narrativa, la saggistica, il giornalismo, l?economia e la medicina. La cerimonia di consegna dei riconoscimenti per l?edizione 2022 ha avuto luogo il 18 settembre scorso a Poppi, nell?Abbazia di San Fedele, alla presenza dei membri della Giuria e dei rappresentati del mondo artistico e letterario. Il Centro culturale ?Fonte Aretusa? ha sede a Poppi ed è un centro di arti, lettere ed economia che organizza anche, nell?ambito delle sue iniziative, premi letterari per opere edite ed inedite, con sezioni a tema. Per l?anno in corso ha bandito un premio di poesie, narrativa e saggistica dedicato al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, area di boschi e di bellezze naturalistiche. La Giuria dei vari premi è costituita da docenti universitari di letteratura italiana. Il Centro, in collaborazione con le Edizioni Helicon, per il 2022 ha pubblicato l?antologia ?Poeti e scrittori contemporanei allo specchio?. Il volume ?Orizzonti letterari? in 19 capitoli contiene saggi su vari autori, tra i quali Umberto Eco, Mario Tobino e Cesare Pavese. LE NEWS ? 125 LE NEWS Anisha e Mori in mostra alla Galleria d?Arte ?Il Quadrivio? Ancora un doppio appuntamento espositivo alla Galleria d?Arte Il Quadrivio con sede a Grosseto in viale Sonnino 100. Due infatti le mostre previste anche ad ottobre: ?Gli specchi dell?anima? di Anisha dal 3 al 16 e ?I frutti e le radici? di Francesco Mori dal 18 al 30 A ncora due appuntamenti espositivi a Il Quadrivio. La Galleria d?Arte con sede in viale Sonnino 100 a Grosseto ospiterà dapprima, dal 3 al 16 ottobre, la mostra mandala ?Gli specchi dell?anima? di Anisha. E subito dopo dal 18 al 30 ottobre la mostra ?I frutti e le radici? di Francesco Mori. Anna Iacovelli, in arte ?Anisha?, nasce a Taranto nel 1953, ma si trasferisce presto a Milano. Dopo essersi diplomata all?Istituto Cattaneo del capoluogo lombardo segue corsi di psicologia a Padova. Nel 2000 consegue il diploma di Naturopata e di Cromoterapia all?Istituto Riza di Medicina Psicosomatica a Milano. Dopo approfondite letture sulle figure più affascinanti del panorama delle discipline psicologiche, Anisha subisce il fascino di Carl Gustav Jung ed inizia la sua ricerca spirituale disegnando, dipingendo e colorando il mandala, seguendo proprio la teoria di Jung. Anisha si avvicina all?arte della pittura, seguendo le parole del maestro di vita: cercando di ?favorire l?ascolto della propria voce interiore? focalizzando ?sul proprio sé, la realizzazione di un ordine interno?. Alcune opere vengono selezionate ed esposte a mostre collettive: lungo il naviglio Grande di Milano, nel Castello Corsini ad Avezzano in Italia, in Olanda e per la Fiera Art Heerenveen Art Kunst Galerie a Oxford INT?L ART nel Regno Unito. 126 ? Maremma Magazine ?Ottobre 2022 Collabora come illustratrice per copertine di libri e stampe su oggetti. Subito dopo dal 18 al 30 ottobre sarà la volta della mostra ?I frutti e le radici? di Francesco Mori che così presenta la sua personale: ?Le radici della terra in cui sono cresciuto, i frutti maturati in altri orizzonti. Le radici dei maestri che ho amato e i miei frutti germogliati sul loro tronco. Ecco il senso di questa mia mostra grossetana, il cui nucleo centrale è costituito da un gruppo di opere selezionate sia tra gli studi per le grandi imprese pubbliche [la vetrata duccesca per il Duomo di Siena (2007), le vetrate della Cattedrale di Noto (2009-13) e del Battistero di Pisa (2017-18)] sia tra gli esiti di ricerche personali. Accanto a questa serie di dipinti e grafiche è esposto anche un piccolo gruppo di opere dei maestri che mi hanno più ispirato: dai puristi senesi a Pietro Annigoni. Memoria e azione, essere e divenire si scompongono e si completano nel generare visioni che proseguono la grande tradizione italiana, arricchendola di nuovi, originali sviluppi?. Istituto abilitato a rilasciare diplomi di laurea riconosciuti dallo Stato; che abbiano un attestazione ISEE in corso di validità pari o inferiore ad euro 15.000,00. La Borsa di Studio viene concessa per la durata massima di anni tre, per consentire allo studente il conseguimento della Laurea Triennale. Per ottenere il beneficio anche nel secondo e terzo anno lo studente dovrà mantenere i seguenti requisiti: residenza nel Comune di Monte Argentario; attestazione ISEE in corso di validità pari o inferiore ad euro 15.000,00; aver superato tutti gli esami previsti nell?anno accademico precedente riportando una media di almeno 24/30 relativamente ad ogni anno accademico. La domanda per la richiesta della borsa di studio dovrà essere presentata attraverso apposito modulo disponibile presso l?Ufficio Servizi Sociali di Via XX Settembre n. 7 in Porto S. Stefano o scaricabile dal sito internet del Comune (www.comunemonteargentario.gov.it), e dovrà essere presentata presso l?Ufficio U.R.P. del Comune o spedita a mezzo raccomandata A.R. o inoltrate tramite PEC all?indirizzo: argentario@pec.comune.monteargentario.gr.it o mail istruzione@comune.monteargentario.gr.it MONTEROTONDO MARITTIMO: ELEVATA PARTECIPAZIONE AL PREMIO RENATO FUCINI. GIURIA AL LAVORO PER DECRETARE I VINCITORI Successo per il Premio Letterario nazionale Renato Fucini, che taglia il traguardo della decima edizione, registrando una partecipazione particolarmente elevata ? tra le migliori degli ultimi anni ? con ben 202 raccolte di racconti in gara e 121 sonetti, e la presenza delle più importanti case editrici: da Einaudi a Sellerio, NotteTempo, Bollati e Borighieri, Minimum fax, La nave di Teseo, Neri Pozza, Giovane Holden. Un?edizione speciale, anche perché è dedicata al centenario dalla morte del poeta toscano, che è nato a Monterotondo Marittimo nel 1843 ed è scomparso ad Empoli nel 1921. Il Premio è promosso dal Comune di Monterotondo Marittimo e dal Dipartimento di Filologia e Critica dell?Università di Siena, in collaborazione con la Pro Loco di Monterotondo Maritti- mo, per valorizzare le due forme letterarie predilette dallo scrittore: il racconto e il sonetto. I termini per la partecipazione al concorso si sono chiusi il 30 giugno e adesso la giuria tecnica è al lavoro per decretare i vincitori, che saranno annunciati nel mese di ottobre. Dal 1° settembre, inoltre, è possibile votare on line i sonetti in concorso, sul sito internet www.premiorenatofucini.it ?Siamo felici di celebrare il traguardo dei 10 anni di questo concorso con l?edizione più partecipata di sempre ? commenta il sindaco di Monterotondo Marittimo, Giacomo Termine ? che testimonia ancora una volta una grande ricchezza di produzione narrativa e poetica che caratterizza l?Italia. Il concorso è cresciuto e si è consolidato, diventando un punto di riferimento nel panorama nazionale?. A decretare i vincitori sarà la giuria di qualità presieduta da Natascia Tonelli, dell?Università degli Studi di Siena e composta da Niccolò Scaffai, dell?Università di Losanna; Paolo di Paolo, scrittore che collabora con Repubblica e l?Espresso; la scrittrice Giusi Marchetta; Simone Giusti, formatore e docente. All?autore della raccolta di racconti edita che si classificherà al primo posto andrà un premio in denaro di 5mila euro. Al vincitore della sezione sonetti inediti sarà garantita la pubblicazione su un quotidiano di tiratura nazionale. L?autore del sonetto più votato on line sarà invece premiato con una selezione di prodotti locali. I vincitori saranno invitati a Monterotondo Marittimo per la cerimonia di premiazione. Renato Fucini esordì come poeta nel 1872 con la pubblicazione dei ?Cento sonetti in vernacolo pisano? a cui seguirono ?Cinquanta nuovi sonetti?, fino alla scrittura dei popolari racconti ?Le veglie di Neri? e ?All?aria aperta?, ambientate prevalentemente in Maremma e dedicate ad avvenimenti e personaggi tipici del mondo rurale. Fucini scrisse anche un reportage giornalistico nel 1878 ?Napoli a occhio nudo? e i volumi di ricordi ?Acqua passata? e Foglie al vento? usciti postumi nel 1921, ottenendo nel corso della sua vita onorificenze e riconoscimenti da parte della critica contemporanea. Fu anche Accademico della Crusca. Proprio alla sua opera si deve una delle visioni della Maremma più diffusa e famosa in tutta Italia. SUCCESSO PER LA PRIMA EDIZIONE DI ?GROSSETO STAR BIKE - CICLOPASSEGGIATA AL TRAMONTO? NEL PARCO DELLA MAREMMA, EVENTO PROMOSSO DALL?ASSESSORATO AL TURISMO DEL COMUNE DI GROSSETO Bel successo per la prima edizione di ?Grosseto Star Bike ? Ciclopasseggiata al tramonto?, l?evento andato in scena a fine agosto, promosso dall?assessorato al Turismo del Comune di Grosseto e organizzato in collaborazione con l?agenzia di comunicazione PuntoCom e il supporto dei partner Aurelia Antica Shopping Center, Parco della Maremma, Fiab Grosseto, Uisp Grosseto, Mbm, 4Tempi bike e Hmo-Active travel Tuscany. Partita dal parcheggio di Aurelia Antica Shopping Center, la pedalata ha percorso la pista ciclabile che costeggia l?argine dell?Ombrone fino al nuovo ponte, è poi entrata nel Parco della Maremma ed è arrivata alla spiaggia di Marina di Alberese, prima di far ritorno al punto di partenza. Una passeggiata ottimamente riuscita, pensata per promuovere il cicloturismo e l?uso delle due ruote per spostarsi in città e scoprire il territorio, approfittando della vasta rete di piste ciclabili offerta dal capoluogo. Ad assistere i partecipanti alla pedalata c?erano anche le guide ambientali del Parco della Maremma, gli operatori della Croce rossa del comitato di Grosseto e alcuni agenti della Polizia municipale. Al battesimo della manifestazione non sono mancati due testimonial del mondo dello spettacolo, particolarmente legati alla città di Grosseto: Justine Mattera e Charlie Gnocchi. Ed è stata proprio la showgirl-influencer, grande amante della due ruote, a guidare il gruppo nel cuore del Parco della Maremma. Sono saliti in sella ? tra gli altri ? anche il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l?assessore al Turismo, Riccardo Megale, con i colleghi della giunta comunale e molti rappresentanti delle istituzioni locali. Nella foto un momento della ciclopasseggiata ?Grosseto Star Bike? nel Parco della Maremma LE NEWS ? 127 Registrazione presso il Tribunale di Grosseto n. 8 del 23 settembre 2002 - Iscrizione ROC n. 32486 del 23.1.2019 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale Aut. n° CN-NE/03124/10.2021 Periodico ROC DIRETTORE RESPONSABILE Celestino Sellaroli REDAZIONE David Berti, Angelo Biondi, Deborah Coron, Cristina Cherubini, Francesca Costagliola, Michele Guerrini, Sara Landi, Lorenzo Mantiglioni, Rossano Marzocchi, Paolo Mastracca, Alissa Mattei, Andrea Ricchiuti, Elisabetta Russo, Giada Rustici, Lina Senserini, Dianora Tinti, Antonella Vitullo CONSULENZA EDITORIALE Corrado Barontini EDITORE CS Edizioni srl DIREZIONE, REDAZIONE E PUBBLICITÀ CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10 - 58100 Grosseto - Tel. 0564 20426 - Fax 0564 1979133 - Cell. 349 2872103, e-mail maremma.magazine@virgilio.it oppure info@maremma-magazine.it, sito web www.maremma-magazine.it STAMPA New Print Ambrosini S.r.l.s. - Via E. 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