MAREMMA Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - Aut. n° CN-NE/03124/10.2021 Periodico ROC ? Contiene I.R. M A G A Z I N E IN OMAGGIO il Bianciardino «La terra lavoratela solo con la zappa» di Alfio Cavoli IN QUESTO NUMERO Mensile di informazioni turistiche e culturali ? Anno XXI ? NUMERO 2 ? APRILE 2023 ? ? 3,50 Inoltre... Morellino Classica Festival, ecco le prime anticipazioni dell?edizione 2023 A scuola di accoglienza turistica a Castiglione della Pescaia Una valanga di messaggi ed auguri per il ventennale di Maremma Magazine Fiera del Madonnino e Game Fair, cresce l?attesa per il grande evento ?Arti e Mestieri nella Maremma dei Musei?, si inaugura la mostra virtuale Marina di Scarlino, al via la stagione delle regate 2023 14 24 28 52 SOMMARIO VIVI 14............Una valanga di mes? saggi ed auguri per il ventenna? le di Maremma Magazine 20............Un omaggio ai lettori di Maremma Magazine a firma di Alfio Cavoli, per tenere viva la memoria 24............Fiera del Madonnino e Game Fair, count down iniziato per il grande evento di fine aprile al Centro Fiere 28............?Malaria e Maremma: gli stereotipi della tradizione, la ricerca scientifica e la sicurezza sanitaria? 32............Marina di Scarlino, al via la stagione delle regate 2023 37............A.Gi.Mus. Grosseto, grandi eventi in arrivo a prima? vera 40............Morellino Classica Festival, ecco le prime anticipa? zioni dell?edizione 2023 45............Rete delle Biblioteche di Maremma, un servizio importante a beneficio del ter? ritorio: lo dicono i numeri 49............A scuola di accoglienza e ospitalità turistica a Castiglio? ne della Pescaia 52............?Arti e Mestieri nella Maremma dei Musei?, si inau? gura on line la mostra virtuale dei Musei di Maremma 56............?mareMMMa, la Natura del vino? fa centro la quarta edizione della manifestazione dedicata ai vini maremmani 62............Prodotti, ricette, consi? gli: viaggio nel gusto alla sco? perta delle eccellenze di Maremma e Amiata in collabo? razione con Conad Grosseto 67............Domenico Saraceno, ovvero il trait d?union tra l?Ac? cademia dei Georgofili e la Maremma 71............La vera storia del Biscotto Salato di Roccalbegna, prodotto simbolo dell?unicità di un territorio 74............Il Polo culturale Le Cla? risse diventa la casa della Mediateca digitale della Maremma In copertina, uno scorcio della laguna di Orbetello con l?antico Mulino spagnolo SCOPRI C?è da vedere 78.............Pitigliano, celebrati i 20 anni di vita del Museo Ebraico L?itinerario del mese 82............Alla scoperta dell?ac? SOMMARIO ? 9 100 114 118 108 Capalbio Aziende al Top 100.........Elettromare, il capola? voro imprenditoriale di Gabrie? le Fusini qua calda: un itinerario tra le fonti termali della Maremma e dintorni Briciole di storia 86............La storia dei quattrini coniati per i Reali Presìdi di Toscana Personaggi 90............San Paolo della Croce, i Passionisti e il legame con la Diocesi di Grosseto Corrispondente n. 54 94............Ghiaccio Forte, su quel poggio c?è una civiltà L?angolo del libro 96............Mare stupendo, terre selvagge, arte e storia: le 100 Meraviglie (+1) che rendono unica Grosseto 97............?A Roccastrada si dice? va...? a cura di Andrea Luschi 98............?Di macchia e di morte. Ballata degli ultimi briganti? 98............?Datemi due ali?, il libro di Luna Rossi presentato a GUSTA Vino e dintorni 104.........Morellino Ambassa? dors, il club esclusivo degli Ambasciatori del Morellino WINE NEWS 106.........Fattoria La Maliosa finalista al Concorso Nazionale Turismo Olio 106.........Nuova immagine per l?olio di Poderi Borselli 107.........I Consorzi enologici di Maremma in vetrina a Düssel? dorf a Prowein Di vino in cibo 108..........Tenuta Dodici, quando la vinificazione diventa arte Il vino del mese 112.........Ildebrando, il vino di punta della Cantina di Pitiglia? no A Tavola 114.........Podere L?Aione, un paradiso terrestre per gli amanti del relax e della buona cucina La ricetta 118.........La schiaccia all?unto ovvero la panina di Pasqua LE NEWS 120.........Nel segno della pace tra i popoli la tournée interna? zionale del pianista toscano Pietro Bonfilio 121.........Il Comune di Massa Marittima scommette sul turi? smo en plein air, al via la riqua? lificazione dell?area camper 121.........Raccontare Grosseto, ecco il programma di visite 2023 CS Edizioni IN EDICOLAi cia d in provsin Gro seto ? 10,00 Un viaggio negli stati d?animo, nei ricordi, nei sentimenti, nell?anima dell?autrice Maria Giovanna Mussio ?Le isole, reali e della memoria, cui allude il titolo di questa raccolta segnano il solco di un?identità che si è costruita tra l?azzurro del cielo e il blu del mare della Maremma, fra i colori e i profumi di una terra antica e sincera, che pulsa e rivive tra le pieghe di testi lirici vibranti e mai retorici? - Francesco Petrocchi 10 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 122.........Una borsa di studio sulla robotica e le sue potenzia? lità 122.........Parco del Diversivo: approvato il secondo stralcio del progetto esecutivo 123.........In chiusura la prima stagione teatrale a Manciano 123.........Il russo Valentin Mali? nin vince il Premio Scriabin 2023 124.........Il Comitato di Grosseto della Croce Rossa Italiana ha consegnato le benemerenze ?Il tempo della Gentilezza? 125.........Si va verso la ciclopista tra Alberese e Talamone 126.........Chiarello, Paganucci e i ragazzi del Polo Bianciardi alla Galleria ?Il Quadrivio? 126.........Centenario dell?Aero? nautica militare: gli eventi 127.........Orbetello Book Prize Maremma Tuscany Coast, vara? ta la seconda edizione L?EDITORIALE DEL DIRETTORE L?EDITORIALE di Celestino Sellaroli Grazie, grazie e ancora grazie! ? Dobbiamo essere grati alle persone che ci rendono felici. Sono i premurosi giardinieri che fanno fiorire la nostra anima?. Partiamo da qui, da questa frase di Marcel Proust, perché l?Editoriale di questo mese non può che essere dedicato ai ringraziamenti. Proprio così! Ai ringraziamenti verso i lettori e gli amici (tantissimi) che ci hanno inondato di messaggi per festeggiare insieme a noi il bel traguardo del ventennale raggiunto da questa testata il mese scorso. A loro, a tutti coloro che ci hanno scritto, inviato messaggi, complimenti, auguri, rendendoci felici e facendo ?fiorire ? per tornare alle parole di Proust ? la nostra anima? abbiamo voluto dedicare l?articolo di apertura nelle pagine che seguono, nel quale sono state raccolte le meravigliose parole di affetto, pervenute sin dai primissimi istanti successivi all?uscita del numero di marzo in edicola. Parole che ci hanno davvero riempito il cuore e commosso, perché dimostrano calore, stima, apprezzamento per il lavoro svolto e condivisione del progetto di valorizzazione del territorio che stiamo portando avanti da quell?ormai lontano marzo 2003, mese ed anno nel quale questa emozionante avventura è partita. Da allora ad oggi tante cose sono cambiate, sia a livello personale, sia nella società, nell?economia, nella tecnologia, nei mezzi di comunicazione e chi più ne ha più ne metta. Ma una cosa per me e per noi è rimasta inalterata ed intatta, praticamente da sempre, ovvero la passione e l?amore per la Maremma, la voglia di raccontarla e di mettere in risalto la parte più bella di questa straordinaria terra, che non finisce mai di stupire. I primi vent?anni di un?attività imprenditoriale rappresentano un passaggio certamente importante, perché da un lato ti portano a guardare indietro, a riavvolgere il nastro e a riflettere su ciò che è stato fatto, spingendoti ad andare avanti con ancora maggiore entusiasmo? dall?altro si intrecciano con un percorso di vita che, inutile dirlo, ti ha visto crescere, cambiare, migliorare ed anche adeguare alla mutata realtà ed all?evoluzione del tempo. Quella piccola creatura, figlia di un sogno a lungo coltivato e divenuto realtà nel marzo 2003, ha dunque centrato un primo traguardo significativo e non banale, frutto di tanto impegno, coraggio, passione e dedizione. Una sfida esaltante, vissuta giorno per giorno, numero dopo numero, mese dopo mese, anno dopo anno, che ci ha gratificato e reso orgogliosi e che vogliamo condividere con chi ci ha creduto e ancora ci crede, con chi ci apprezza e ci sostiene, con chi ogni mese ci sceglie e ci legge, maremmani e non, con chi c?è stato, con chi c?è e con chi ci sarà... E soprattutto con chi, come noi, ama la Maremma! A tutte queste persone va il nostro ringraziamento. Se oggi più che mai Maremma Magazine è una voce autorevole, qualificata e ascoltata, il merito è certamente nostro, ma anche di chi ci sta vicino e ci segue, ovvero i lettori, gli abbonati, le istituzioni e gli sponsor. A loro rivolgiamo il nostro grazie con l?invito a continuare a seguirci, perché abbiamo in cantiere tante altre sorprese? Ma i ringraziamenti, spesso e volentieri, per essere pieni, sinceri e sentiti presuppongono, oltre le parole, anche la consegna di un piccolo cadeau a chi ha contribuito a renderci felici. E allora, per chiudere il cerchio relativo al ventennale e appunto quale segno di riconoscenza per chi ci ha onorato del proprio tempo e della propria partecipazio- ne emotiva ed empatica, abbiamo pensato ad un omaggio, che avete trovato allegato a questo numero: si tratta del Nuovo Bianciardino edito da l?Associazione Strade Bianche dei Libri di Stampa Alternativa intitolato «La terra lavoratela solo con la zappa». Il libriccino ha trasferito su carta la relazione tenuta da Alfio Cavoli in occasione della mostra ?Documenti delle lotte contadine nel Mancianese (1904-1908)? nell?ottobre del 1977. Un regalo che ha l?intento di tenere viva la memoria, a firma di uno dei più grandi conoscitori e divulgatori della nostra terra. Quando si parla di Alfio Cavoli, infatti, chi ha a cuore la Maremma ha sempre un sussulto. E non potrebbe essere diversamente considerando lo spessore dell?uomo di cultura che lo scrittore mancianese è stato. Così quando la figlia Daniela ci ha proposto questa iniziativa editoriale in abbinamento con il nostro magazine non abbiamo esitato un attimo ad accogliere subito l?idea. Il testo è molto interessante, scritto con il consueto ed inimitabile stile, da una grande e appassionata penna, che ha dedicato una vita intera a scrivere di noi e delle nostre storie. In questo caso il libriccino tratteggia una fotografia nitida ed emozionale di fatti del passato conosciuti da pochi e proprio per questo degni di essere riportati all?attenzione del pubblico, per cui non possiamo che essere felici ed onorati di poter mettere questo documento a disposizione dei lettori di Maremma Magazine in forma di allegato cellophanato con la rivista. Miglior ringraziamento per chiudere in bellezza la ?festa? per i vent?anni di Maremma Magazine non poteva capitarci! Buona lettura. Dell?allegato e di quest?altro ricchissimo numero, pieno ? come diciamo spesso ? di cose belle. EDITORIALE ? 13 PRIMO PIANO - VIVI - SCOPRI - GUSTA VIVI VENTENNALE DI MAREMMA MAGAZINE Valanga di messaggi e auguri per il ventennale di Maremma Magazine: un pieno di calore, stima e affetto Gioia, soddisfazione, adrenalina, entusiasmo. Sono le sensazioni ed i sentimenti forti prodotti da quell?infinita serie di attestazioni di stima e manifestazioni di affetto pervenuti dai nostri meravigliosi lettori ed amici in occasione del ventennale di Maremma Magazine festeggiato il mese scorso. Un bagno di amore che ci ha riempito il cuore e commosso e che abbiamo deciso di condividere anche sulla versione cartacea della nostra rivista con questo articolo DI REDAZIONE M aremma Magazine a marzo ha festeggiato il ventesimo compleanno e sin dal momento dell?uscita in edicola del nuovo numero e poi per tutto il mese scorso, siamo stati letteralmente sommersi di messaggi di auguri che ci hanno riempito il cuore. L?ondata di affetto che ci ha travolto è stata importante e ci ha davvero commosso al punto che è stato impossibile tenerla confinata nei ristretti ambiti della messaggistica privata o social, ma abbiamo deciso di condividerla anche sulla nostra rivista cartacea nell?articolo di apertura di questo numero. Sono stati tantissimi gli attestati di stima e di apprezzamento e le dimostrazioni di affetto e condivisione ricevuti in tutte le forme possibili ed immaginabili: mail, post, commenti, Whatsapp e chi più ne ha più ne metta. Di seguito alcuni dei messaggi ricevuti: Hubert Corsi - Complimenti! Le istituzioni grossetane dovrebbero esserti molto grate. Hai accompagnato e soste- 14 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 nuto la crescita economica, turistica e culturale con grande professionalità e amore per questa nostra terra. Grazie e un caro abbraccio. Alessandro Maurilli - Che miti! Bravissimi e augurissimi, sono anche venti anni di archivio e di storia dell?evoluzione della Maremma. Felice di essere uno tra gli storici lettori! Luca Bilotti - Auguri di cuore Celestino... in un settore come il tuo in 20 anni è cambiato il mondo... esserci a celebrare questo traguardo, gratifica del lavoro fatto ma attesta anche la tua passione e professionalità Roberto Fidanzi - Caro Celestino, auguri per i 20 anni della tua splendida creatura, ?Maremma Magazine?. Come sai, non solo mi ricordo la nascita della rivista nel 2003, ma già ti seguivo nella rubrica di appuntamenti che curavi precedentemente in un settimanale. Da allora credo di non aver mai saltato un anno l?abbonamento. Ed è bello che in un?epoca sempre più digitale, un punto fermo continui ad essere la rivista cartacea di qualità: è romantico, condivisibile, funzionante. 20 anni di attività attestano una passione vera. E le persone, le aziende, le istituzioni, lo percepiscono e ti seguono. Avanti così e anche io mi unisco: lunga vita a Maremma Magazine. Rossano Marzocchi - Buon compleanno. Ci vuole coraggio, energia e professionalità e tu l?hai dimostrato per davvero. Bravo Carlo Chipa - Grazie per tutte le belle cose che ci hai regalato in questi anni! Un abbraccio e auguri! Marco Magara - Congratulazioni bellissimo traguardo Massimo Bambagini - Complimenti per questo traguardo e auguri per i prossimi... anni. Anna Paola Barberi - Congratulazioni! Walter Trentini - Augurissimi e complimenti... passo in edicola!!! Loreno Martellini - Tanti, tantissimi auguri e complimenti di cuore al vostro impegno nel fare un così grande lavoro per raccontare e promuovere la nostra amata terra di MAREMMA GLI APPROFONDIMENTI DEL MESE Roberta Pieraccioli - Complimenti Celestino! Che bel traguardo! Fabrizio Rossi - Complimenti! Giuseppe Chigiotti - Celestino tantissimi auguri. Sei molto bravo! Complimenti. Massimo De Benetti - Congratulazioni Celestino per questo nuovo traguardo raggiunto. 20 anni!!! Bravo!!! Avanti così!!! Luciana Bellini - Buon Compleanno Direttore. Ti auguro altri 20anni e 20 ancora di Maremma, tutta dentro al tuo Magazine Luciana Bellini - Pieno di bellezza questo numero 20: bellezza da leggere e bellezza visiva. Buon compleanno Direttore Gloria Mazzi - Buon compleanno! Claudio Cavalieri - Complimenti e congratulazioni Franco Minucci - Tanti auguri per la tua passione. Rosella Montesano - Augurissimi Alice Bertolini - Congratulazioni Renzo Vatti - Complimenti! Stai facendo un eccellente lavoro. Rivista bella, utile e di grande promozione. Luigi Piro - Auguriiiii per questo obiettivo raggiunto Rossana Falini - Complimenti Celestino!!! Congratulazioni Ranieri Moris - Auguri!! Andrea Savio - Complimenti per i venti anni di successo Dominga Tammone - Wow! Auguriiii! Luisa Del Valle - Congratulazioni Paolo Mastracca - Una eccellenza della Maremma!!!! Complimenti al direttore Celestino Sellaroli che ha creato con dedizione e professionalità questo splendido mensile. Giovanna Carboni - Complimenti per questo ulteriore successo. (...) Francesca Scopelliti - Complimenti! E come sempre buon lavoro Edoardo Marzocchi - Auguri di cuore per i 20 anni di Maremma Magazine. È bello e ti fa onore il tuo attaccamento al territorio e la tenacia con cui porti avanti il periodico, nonostante in questi due decenni l?informazione on line abbia messo in grande difficoltà l?editoria. Bravo, complimenti e ad maiora! Simone Zannerini - Tanti auguri Cinzia Fanciulli - Fantastico anniversario!! Sperando per altri anni a venire!!!!! Adriano Maggiotto - Grande Cele, complimenti per la vita e la vitalità che hai saputo dare al magazine!! Margareta Ursinyova - 20 anni??? Auguriiiii Alessandro Biagiarelli - Sono orgoglioso di avere un amico come te, che è riuscito con tenacia ad ottenere un grande successo, orgoglioso come maremmano che tu sia riuscito a fare vivere questa terra oltre i propri confini. Grazie, un abbraccio affettuoso (?) Giancarlo Dell?Orco - Auguri Barbara Bonari - Bravooooo Cristina Cherubini - Che meraviglia Maria Giovanna Mussio - Bene. Bravo! Che bel traguardo! Complimentoni! Stefania Marconi - Buon compleanno Maremma Magazine! Fabio Bellacchi - Complimenti ed auguri per altri 20 più 20 e cioè 40 anni. Saluti. Carlo Sestini - Bello. Anche Dilettando compie 20 anni. Complimenti Celeste. PRIMO PIANO ? VIVI ? 15 VIVI Nella foto l?editore e direttore responsabile di Maremma Magazine Celestino Sellaroli ???? Tantissimi i complimenti, gli auguri, le dimostrazioni di apprezzamento e di condivisione del nostro progetto editoriale ricevuti in tutte le forme possibili ed immaginabili: mail, post, commenti, messaggi Whatsapp e chi più ne ha più ne metta? Antonio Bonfilio - Congratulazioni per i 20anni! Rivista importante, utile e ormai necessaria. Traguardo notevole! Dianora Tinti - Complimenti Celestino, sei super Olivia Bruschettini - Wow! Bello. Congratulazioni Elena Nappi - Auguroni Marco Guerrini - Grande Celeee! E buon compleanno a Maremma Magazine! Luigi Varone - Super complimenti per il traguardo raggiunto. Ti stimo tanto per la passione che metti nel descrivere un posto così bello. Ciao un abbraccio! Giorgio Bonfiglioli - Grazie Celestino! E complimenti per il prestigioso traguardo dei 20 anni! Ormai sei la voce e il racconto delle tante energie del nostro tempo in Maremma; se non c?eri abbisognavansi inventarti! A presto, Giorgio Maria Del Vecchio - Auguroni Celestino. Ad maiora semper! Irene Lauretti - Ciao Celestino! Tanti auguri per questo importante traguardo!!! Dario Bernardini - Apri una rubrica? con le foto del ?ventennale?? Auguri e complimenti! Se non ci fosse MAREMMA MAGAZINE andrebbe inventata! Lucio Cappelli - Auguri Maremma Magazine! E complimenti Celestino, sei l?Ambasciatore della Tua Terra 16 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 Piero Ardenghi - Grande Celestino, i miei auguri e ad maiora. Daniela Chelli - Tantissimi auguri Dianora Tinti - Complimenti all?insuperabile Celestino Sellaroli paladino della nostra Maremma Giulio Marconi - Bella soddisfazione! Bravo! Vent?anni. Tanto di cappello. Ce ne fossero come te? Francesco Gentili - Complimenti! Bravo/bravi! Antonio Stelli - 20 anni non è uno scherzo, lo sviluppo di un?idea, la sua progettazione e realizzazione, ma soprattutto il coraggio e la costanza in una terra meravigliosa ma difficile. Auguri Celestino per la tua professionalità e competenza e per aver creato una testimonianza attuale e puntuale della Maremma Toscana. (?) Un abbraccio Graziano Sarpa - Complimenti Cele. Ti meriti il meglio Aldo Tisi - Tanta roooba Cele Federico Goracci - Grandissimo Celestino già 20 anni come passa il tempo (...) Paolo Marini - Grande Cele, un abbraccio ed in bocca al lupo per il prosieguo Rosanna Bani - Sei stato coraggioso Celestino Sellaroli, hai tutta la mia stima, ti auguro di scrivere ancora tante e tante pagine di Maremma Magazine e grazie per il servizio che ci offri Franco Coradeschi - Auguriiiii Celeeeee lo compro di sicuro e lo incorniciooo, dopo che me lo hai autografato Paolo Mastracca - Maremma Magazine è il frutto del lavoro di una persona lungimirante e con un amore immenso verso tutto il territorio come Celestino Sellaroli. Un mensile che da lustro alla Maremma. Grazie Celestino per tutto ciò che fai, sei un autentico esempio. Antonella Panna Vitullo - Con la Maremma nel cuore di chi ama la Maremma e per chi, attraverso Maremma Magazine, può scoprirla, innamorandosene. Lidia Tavanti - Ai prossimi venti!!! Loreno Martellini - Grande Celestino, sei una persona speciale della nostra Maremma Paolo Borghi - Complimenti, un grande lavoro e una bella pubblicazione che rappresenta un punto di riferimento in Maremma. Barbara Bonari - Grande Celeeee!! Grande intuizione allora, grande professionalità. Giulio Detti - Complimenti Celestino Sellaroli Enrico Tere Terenzi - Buon anniver- sario Celestino! Walter Trentini - Un grandissimo professionista che ama il suo lavoro e la sua splendida terra... grande Celestino Sellaroli!!! Giovanna Zemei - Complimenti Cele, grande professionista!!!! Catia Daveri - Complimenti Luisa del Valle - Maggiorenne grazie alla Volontà tenacia e capacità professionale del suo ideatore. Bravo Cele! Cento di questi giorni. Claudio Orlando - Complimenti per il suo ordinato lavoro? un cantautore Fausto Tenerini - Congratulazioni Celestino! Grande traguardo per uno strumento di informazione che fa conoscere la Maremma. Giovan Battista Basile - Congratulazioni!! Franco Polidori - Auguroni Lina Sellaroli - Orgogliosa di avere un fratello così! Luca Rossi - Complimenti Celestino... continua così!!!!! Francesca Zuddio - Congratulazioni! Un bellissimo traguardo per un progetto coraggioso e di qualità. Vittorio Piccini - Carissimo chapeau per il prezioso progetto tipografico che proprio ci voleva Vittorio Piccini ti ricordi? Maria Chiara Pierini - Congratulazioni Valeria Bruni - Complimenti Luca Penco - Grande Celestino... complimenti Andrea Mazzanti - Grande Celestino. Bella persona, bel giornale! Marzio Flavio Morini - Grande! Le conquiste non vengono mai per caso. Dietro ad una intuizione di solito per avere successo serve tanto lavoro! Vittorio Patanè - Complimenti Giusi Rizzo - Complimenti ottimo mensile Amerigo Corsi - Grande Cele, complimenti! Fabrizio Viggiani - Bravissimo Alessandro Andreucci - Complimenti! Giuliano Picchianti - Grande Celestino Fausto Costagli - Mi onoro di averceli tutti. 20 anni di vita della Maremma come nessuno aveva mai avuto il coraggio di comunicare... per giunta a colori per meglio far risaltare la bellezza della nostra terra. Grazie Celestino. Luigi Colomba - Complimenti Luciana Pellegrini - Complimenti!! Marina Terribile - Congratulazioni e buon anniversario Celestino Sellaroli. Avanti così per almeno altri 20! Mojgan Etemadi - Complimenti!! Roberto Ferri - Complimenti e Auguri! Letizia Brancato - Auguri e complimenti!!!! Alessandra Caldora - Buon compleanno a questa bella realtà editoriale! Nata sotto il segno dei pesci?e quindi non poteva che rivelarsi una ?creatura? fantasiosa e geniale Caterina Palmieri - Complimenti meritatissimi!! Alessandro Bracciali - Complimenti Letizia Caporali - Complimenti Celestino Sellaroli!!! Ad maiora!! Giorgio Franci - Complimenti Franco Carraresi - Complimenti Domenico Brancale - Una bella soddisfazione... Determinazione, ambizione e caparbietà, solo così si raggiungono dei risultati.... Complimenti Celestino Andrea Bramerini - Grande Celestino! Massimo Groppi - Complimenti!!! Renzo Rossi - Congratulazioni Celestino Giorgio Carletti - Complimenti Nadia Bettini - Complimenti Barbara Cannarsa - Complimenti Celestino Sellaroli Luca Tosi - Chi non è del mestiere, non può capire l?impegno, le beghe, il lavoro che sta dietro a un prodotto editoriale. Una stretta di mano sincera a Cele- PRIMO PIANO ? VIVI ? 17 VIVI stino per avere dato le gambe a un prodotto di qualità. Serena Capitoni - Bravissimo Ale Edillposatori Paciarotti - Complimenti! Pierluigi Saletti - Grande Cele Enzo Tiberi - Congratulazioni Celestino! Michela Scomazzon Galdi - Complimenti e auguri! Ad maiora, Celestino! Sonia Capperucci - Complimenti!! Laura Maria Berti - Bravo Celestino Sellaroli! Pisani Paolo - Complimenti sinceri per il tuo lungo impegno e meritato successo! Giorgia Romeo - Rivista originale e decisamente bella! Buon ventesimo compleanno e complimenti per l?ambito traguardo Giancarlo Dell?Orco - Complimenti LI Cil - Complimenti Celestino! Massimo Bucci - Congratulazioni Celestino!! Me lo ricordo bene quando hai cominciato Lorella Bocchia - Congratulazioni!! Martino Antonio Casillo - Congratulazioni per il traguardo raggiunto. Auguro a te e ai tuoi collaboratori ancora tanti anni di soddisfazioni. Laura Fontani - Già 20 anni!!! Non dirmelo. Era solo l?altro ieri!!!! Complimenti 20 anni!!! Un abbraccio immenso Valeria Cittadini - Grazie Celestino per averci dato la possibilità di sapere tutto: eventi, bellezze, informazioni in genere della nostra (dopo 40 anni di residenza posso dirlo) Maremma! Complimenti per il tuo ottimo lavoro e continua così! Jeannette Rogalla - Meritatissimo traguardo caro Celestino congratulazioni Alex Prosperi - Celestino Sellaroli Complimenti e auguri per questi primi venti anni Klaus P. Andrießen - Tanti auguri Piero Cortecci - Complimenti a Celestino Sellaroli e alla sua bellissima creatura Maremma Magazine che ho avuto la fortuna di conoscere e apprezzare fin dal suo primo numero. Ad Majora Semper Sandra Menchetti - Complimenti Cele... tutto meritato Piero Ardenghi Pittore - Gli auguri migliori a Maremma Magazine e al suo Direttore. Nunzio Garanti - Augurissimi!!! Agata Florio - Augurissimi!!! 18 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 La pagina Facebook di Maremma Magazine Luciana Grandi - Congratulazioni e tanti auguri per il proseguimento di questa bella avventura! Domenico Brancale - Auguri Stefania Silvestri - Complimenti! E buon compleanno! Già presa e letta! Loreno Martellini - Tantissimi auguri, e via verso nuovi traguardi! Riccardo Martina - Grazie alla redazione per aver ospitato il mio contributo sui quattrini dei Reali Presidi e tantissimi auguri di compleanno! Complimenti e avanti così! Emilio Marsili - Tanti Auguri e ottima rivista Giuliana Valisneri Vicedomini Auguriiiiiii Slow Travel with Lisa - Congratulazioni! Auguri! Marco Simiani - Complimenti Celestino. Un grande risultato. Giorgio Carletti - Complimenti Angela Amante - Complimenti Celestino Dianora Tinti - Ancora Infiniti complimenti Celestino Sellaroli! Sei davvero super David Berti - Complimenti Celestino Fulvia Perillo - Complimenti! Cristina Mambrini - Complimenti per la tua bellissima rivista e per il tuo successo Maria Niva - Complimenti!!! Erica Viola - Auguri a Maremma Magazine e a Celestino Sellaroli che ha portato avanti con successo questa meravigliosa idea editoriale! È stato un piacere per me collaborarvi nei primissimi anni della sua esistenza!! Massimo Frescucci - Complimenti Celestino, in edicola stanno aumentando anche le vendite!!! Silvia Meconcelli - Congratulazioni! Angelika Georg - Complimenti, auguri e grazie. Antonella Panna Vitullo - Auguri cara Maremma Magazine, sei cresciuta in fretta più bella e forte che mai. Ti ho conosciuta che eri appena nata e oggi sei l?orgoglio di tutti noi. Congratulazioni Celestino per il tuo infaticabile e prezioso lavoro. Paolo Mastracca - Una eccellenza della Maremma!!! Complimenti al direttore Celestino Sellaroli che ha creato con dedizione e professionalità questo splendido mensile. VIVI CULTURA Un omaggio ai lettori di Maremma Magazine a firma di Alfio Cavoli, per tenere viva la memoria Con questo numero di Maremma Magazine i lettori hanno trovato in allegato un omaggio: si tratta del Nuovo Bianciardino edito da l?Associazione Strade Bianche dei Libri di Stampa Alternativa intitolato «La terra lavoratela solo con la zappa». Il libriccino ha trasferito su carta la relazione tenuta dallo scrittore mancianese in occasione della mostra Documenti delle lotte contadine nel Mancianese (1904-1908) nel lontano ottobre del 1977. L?intento dell?operazione? Tenere viva la memoria? DI DANIELA CAVOLI L a memoria traccia dei segni indelebili nel modo di sentire, di interpretare l?esistenza se vive con noi, tra noi, negli atti quotidiani. Grillo parlante e mangiafuoco, può spronarci ad alimentarla affinché diventi non un prezioso orpello da utilizzare per promuoversi, ma, piuttosto, la delicata infrangibile traccia da trasmettere a chi Alfio Cavoli 20 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 vuol recepirla per crescere. Così facendo è memoria viva. Il bianco e nero che il secolo breve ci ha lasciato in eredità dà modo di immaginare. Dà modo, di essere per il recente passato lettori attenti e interpreti primi perché il colore della storia, delle storie, diventa personalissima ricostruzione. È il lettore che, immaginando, colora il passato. Adolfino ? Lorenzo Adolfo Denci ? finché un bombardamento nel 1944 non lo ha seppellito sotto il tufo dirotto del proprio paese natale, ha realizzato un ritratto profondamente aderente alla realtà dell?animo maremmano. Articolato tra i contrasti della povertà, rappresentativo del vivere quotidiano, muto, ma urlante la condizione umana dei nostri antenati, sarà eterna guida a partire dalle sue fotografie per non incorrere nell?errore di essere sopraffatti da testi sciatti di qualche leguleio seduto dall?altra parte del tavolo dell?esistenza. La sua e nostra eredità l?ha voluta raccogliere anche Alfio Cavoli che, però, nell?epoca in cui l?ignoranza incominciava a poter essere relegata in un angolo dallo studio, ha deciso di non fermarsi a guardare. Ha deciso di perlustrare luoghi, di infilarsi e frugare in disordinati archivi quasi mai aperti al pubblico; ha fatto saltar fuori dalle carte le vere storie dei briganti, sapientemente imboscate di nuovo alla sua morte perché deleterie per l?immagine che si vuole dipingere della Maremma di oggi; ha fatto riemergere la storia reale dal poco e persino dall?apparente nulla di documenti destinati a marcire tra le grinfie di qualche scaffale odorante di muffe ben nutrite dalla polvere antica dedicando il proprio lavoro soprattutto a soddisfare la comprensione di chiunque desiderasse avvicinarvisi e, per non lasciare nulla d?intentato, ha incominciato a scrivere nella cronaca di uno sparuto quotidiano locale, poi sulle pagine di periodici a tiratura regionale e nazionale e ? poi ? si è proposto come eleggibile nel Consiglio Comunale di Manciano, dalla parte giusta, ma senza indossare una maglia stretta che gli avrebbe imposto aderenza assoluta alle scelte di qualcun altro, più in alto, più ascoltato e spesso meno lungimirante di lui riguardo ai problemi del paese reale. Eletto e incaricato di gestire l?assessorato alla cultura di Manciano, ha tenuto una prima conferenza ? quarantacinque anni fa ? a Venturina (LI) per portare fuori dalle, per lui, molto accoglienti, ma striminzite mura del proprio paese uno scampolo della storia di quello, che lo aveva inorgoglito. L?avete trovata allegata alla rivista, stampata in un Nuovo Bianciardino baraghiniano che renderà partecipi i lettori di come il divulgatore prevalga già sullo studioso, l?assessore si accompagni costantemente all?uomo. I libridinosi, come ci chiamava in modo scanzonato, Luciano De Crescenzo nel secolo scorso, la conoscono. È stata affrontata compiutamente in una tesi di laurea inviata per la lettura ad Alfio Cavoli che ne ha proposto la pubblicazione1. Nel Nuovo Bianciardino «La terra lavoratela solo con la zappa» (titolo che ha già sormontato un articolo di Alfio Cavoli sulla mostra di Documenti delle lotte contadine nel Mancianese pubblicato da «Paese sera»), quella storia riporta le gesta di un gruppo di indomiti affamati mancianesi in un periodo ? ultimi anni del XIX e primi del XX Secolo ? in cui la ribellione per potersi guadagnare almeno un po? di pane quotidiano era un dovere e si mischia alla attualizzazione che il conferenziere compie parlando del 1977. Il nostro più recente 1 Tamara Gigli, Lotte contadine in Maremma durante il periodo giolittiano con particolare riferimento a Manciano, Edito per conto del Comune di Manciano dalla Tipografia La Diana, Siena (SI), 1975. passato. È, questo libriccino per tutti, un?anteprima di un lavoro più ampio in corso di pubblicazione che diverrà, per la stima che Marcello Baraghini nutriva e nutre nei confronti di Alfio Cavoli, il libro testimone della manifestazione estiva organizzata a Pitigliano dall?inventore dei Millelire. Il Festival Internazionale di Letteratura Resistente giunto alla sua XXII edizione, quest?anno con il titolo Ritorno alle radici, riempirà la terza settimana di agosto di controcultura, tradotto: di cultura senza poteri, ma ? se lo si vuol cogliere ? con un insito potere immenso. Oggi i Millelire di Stampa Alternativa si sono trasformati in Millelirepersempre e a sceglierli, pubblicarli, metterli a disposizione dei lettori nella accattivante cornice della libreria pitiglianese in via Zuccarelli è l?Associazione Strade Bianche dei Libri che si impegna nel proporre anche i contenutisticamente parlando profondi o mordaci Nuovi Bianciardini, come i più voluminosi Sconfinati. Si tratta di un?associazione, non di una casa editrice che mette a disposizione, scaricabili gratuitamente online prima della loro pubblicazione cartacea, tutti i libri pubblicati. È il lettore che sceglie che sponsorizza libri e associazione. Si può collaborare con iniziative collaterali concordate, proponendo propri scritti per la pubblicazione e con l?acquisto dei libri cartacei anche per corrispondenza. Affacciandosi sulle pagine ricchissime del sito web http://www.stradebianche- PRIMO PIANO ? VIVI ? 21 VIVI ???? La storia riporta le gesta di un gruppo di indomiti affamati mancianesi in un periodo ? ultimi anni del XIX e primi del XX Secolo ? in cui la ribellione per potersi guadagnare almeno un po? di pane quotidiano era un dovere e si mischia alla attualizzazione che il conferenziere compie parlando del 1977. Il nostro più recente passato. libri.com/ o su quella facebook dedicata, è semplice apprendere tutte le informazioni necessarie a farsi coinvolgere. L?imminente pubblicazione del libro di Alfio Cavoli rientra nelle iniziative appena descritte. Si tratta di un?antologia di inediti e di pagine presenti in pubblicazioni di settore ormai difficilmente reperibili riordinati in ordine cronologico e contestualizzati utilizzando soprattutto pezzi giornalistici dello stesso, ma anche stralci da articoli di altri. Nel testo o nelle note figurano profili biografici dei principali attori nei singoli eventi impegnati insieme all?autore che, in casi particolari, sono già stati stilati o saranno accompagnati da ulteriori scritti di Alfio Cavoli. I ruoli che ha ricoperto nel corso della sua esistenza danno concretezza al significato della ricostruzione 22 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il quarto stato documentale. I discorsi, gli interventi, stilati di volta in volta e nel libro trascritti, fanno della memoria ritrovata tra i faldoni del Fondo Alfio Cavoli una testimonianza della ricchezza culturale cercata e costruita dagli anni Sessanta del XX sino ai primi del XXI Secolo ? Alfio Cavoli è morto nel 2008 ? anni in cui la Maremma, l?Italia, il mondo hanno vissuto un lungo impegnativo momento storico che ha rimodellato modi di vivere considerati desueti promettendo una rinascita non sempre raggiunta. «È un?altra significativa tessera ? afferma Alfio Cavoli in uno dei suoi scritti dedicati alla riscoperta del vissuto mancianese ? di quel mosaico che ci sforziamo di comporre allo scopo di conservare la memoria storica del nostro paese, di impedire che le vicende dell?angolo di mondo a noi più caro si perdano nel nulla, come malauguratamente per molte di esse è già accaduto». È questo anche lo scopo del libro in pubblicazione che allarga l?impegno, seguendo la rotta definita dagli scritti di Alfio Cavoli, all?intento esplicito di rendere la memoria storica parte della comune memoria viva. L?editore di «Maremma Magazine» Celestino Sellaroli ha accolto la proposta permettendo all?Associazione Strade Bianche dei Libri di regalare ai lettori di questa rivista una copia del Nuovo Bianciardino di Alfio Cavoli. Il curatore, sia de «La terra lavoratela solo con la zappa», sia dell?agostana antologia presto online, e l?editore di entrambi, ringraziano augurando buona lettura! VIVI EVENTI Fiera del Madonnino e Game Fair, count down iniziato per il grande evento di fine aprile al Centro Fiere Sarà un doppio appuntamento davvero straordinario quello che si appresta a vivere il Centro Fiere di Braccagni a due passi da Grosseto, nei giorni 23, 24 e 25 aprile. Sono in programma infatti in contemporanea la 43esime Fiera del Madonnino e la 31esima edizione del Game Fair Italia. Un grandissimo evento nel segno dell?agricoltura, ruralità e attività che si praticano all?aria aperta DI DEBORAH CORON Il grande evento La 43esima edizione del Madonnino ed il 31° Game Fair si svolgeranno in contemporanea nei giorni 23, 24, 25 aprile 2023 nel Centro Fiere del Madonnino ed insieme rappresenteranno il più grande evento per estensione mai organizzato in Toscana, 250.000 mq di agricoltura, ruralità, attività che si praticano all?aria aperta. La fiera del Madonnino è l?emblema di semplicità e ruralità e simbolo di un legame forte tra il territorio ed i suoi abitanti. Grazie alla partecipazione degli agricoltori viene accreditata come la manifestazione dell?agricoltura Toscana e annoverata fra le prime cinque fiere più importanti del settore agricolo in Italia. Il Game Fair Italia è giunto alla sua 31esima edizione, Grossetofiere custodisce gelosamente questa manifestazione internazionale che non ha uguali sul territorio nazionale e rappresenta un patrimonio da preservare non solo per i brands che rappresenta ma per il messaggio più che mai attuale che esalta la vita all?aria aperta, nel pieno rispetto dell?ambiente. 24 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 Le due manifestazioni insieme riassumono al meglio la mission di Grossetofiere, nata per promuovere i settori trainanti dell?economia locale e creare indotto e ritorni indiretti su tutto il territorio, non dimenticando che le due fiere vanno ad alimentare direttamente il mercato interno utilizzando per lo più fornitori locali per la loro organizzazione. La Fiera del Madonnino Pur mantenendo le tradizioni e le proprie origini la Fiera del Madonnino si pone l?obiettivo di essere contemporanea adeguando il proprio prodotto alle esigenze del mercato, migliorando, modernizzando e adattando i temi della fiera. I numeri di questa fiera parlano chiaro: 60.000 mq di esposizione e 200 espositori come negli anni migliori della manifestazione che nell?ultima edizione organizzata ha incrementato il numero di visitatori. Tanti eventi caratterizzeranno la 43esima edizione, a partire dalle prove in campo in un terreno adiacente al Centro Fiere, facilmente raggiungibile a piedi, dove verrà rinnovato il proficuo accordo con la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani che organizzerà le prove di macchinari agricoli tecnologicamente innovativi e dove tutte le aziende presenti potranno far provare le proprie macchine operatrici ai potenziali acquirenti. Il Padiglione digital 4.0 lanciato nel 2022 con la preziosa ed operativa collaborazione di Confindustria Toscana Sud sarà, nell?edizione 2023, il salone ?digital 4.0 e della sostenibilità?. L?obiettivo raggiunto è stato quello di arricchire la fiera di uno spazio in cui promuovere gli strumenti e le metodologie che offrono nuovi contenuti alla cosiddetta agricoltura di precisione o smart farming dove software, sensoristica, e tecnologie IoT sono le componenti essenziali di questo nuovo modello produttivo. Oggi si affianca e si aggiunge a questo paradigma anche il tema della sostenibilità dove il monitoraggio dei consumi, la gestione dell?energia, il risparmio delle risorse e dell?acqua richiedono un rinnovamento sia delle metodologie di lavoro che di una nuova tecnologia che sia a servizio di questa urgente necessità. Nelle foto alcuni momenti di precedenti edizioni della Fiera del Madonnino e del Game Fair PRIMO PIANO ? VIVI ? 25 VIVI ???? Le due manifestazioni insieme riassumono al meglio la mission di Grossetofiere, nata per promuovere i settori trainanti dell?economia locale e creare indotto e ritorni indiretti su tutto il territorio Non mancherà la zootecnia dove in stretta collaborazione con l?Associazione Nazionale Allevatori e l?Associazione Regionale Allevatori Toscana, saranno organizzate rassegne di livello nazionale, oltre alla fattoria didattica dedicata interamente ai bambini. Continueranno gli eventi legati al vivaismo con il Progetto Verde, all?interno in un padiglione appositamente allestito si terranno corsi pratici e attività didattiche dove il visitatore potrà interagire con rinomati esperti del settore. Game Fair Italia In contemporanea con la Fiera del Madonnino si terrà anche il Game Fair Italia giunto alla sua 31esima edizione. I numeri di questa fiera sono da capogiro: 190.000 mq di superficie di cui l?80% green, più di 200 gli animali in esposizione che parteciperanno ai vari eventi, 140 risorse umane che si impegneranno nella fase realizzativa. Il Game Fair è un?occasione unica e straordinaria per vivere a tutto tondo le proprie passioni ed emozioni, si potrà visitare il villaggio espositivo con i suoi 120 espositori per acquistare i prodotti dei propri hobby, sperimentare e provare tutte le discipline presenti, assistere agli oltre 200 spettacoli nei tre giorni che caratterizzeranno la manifestazione che si preannuncia la più ricca di sempre. Le discipline storiche del Game Fair sono legate alla tradizione rurale e naturalmente a tutte le attività che si praticano all?aria aperta: cinofilia, cavalli, fal- 26 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 coneria, il tiro no Fire, il tiro al volo, Soft air, sono solo alcuni esempi di quello che si può trovare. Come sempre le linee di tiro al volo dove chiunque può provare sotto l?attenta guida di istruttori, sono una tra le attrazioni principali, sotto la cornice della riserva faunistica di Montepescali rappresentano uno dei campi di tiro provvisori più importanti realizzati in Italia. Nei campi di tiro si esibirà un testimonial di eccezione, Raniero Testa detentore di 18 record; tra i suoi titoli si ricordano, Cavaliere della Repubblica, Alfiere dello sport, ambasciatore Winchester, Aimpoint, Garmin e altri prestigiosi marchi. I suoi spettacoli sono seguiti in tutto il mondo e nell?arena del Madonnino in anteprima da quando il Game Fair è approdato a Grosseto si esibirà in uno show sicuramente da non perdere. Il 31° Game Fair seguendo il suo format promuove uno stile di vita sano e immerso nella natura, offrendo a migliaia di appassionati, sportivi e famiglie tre giorni fra tradizione venatoria, tiro sportivo equitazione cinofilia e tanto altro ancora. L?appello L?appello del presidente Andrea Masini è rivolto alle Istituzioni e alle Rappresentanze del territorio: ?stringiamoci intorno a queste due grandi manifestazioni che tutti ci invidiano, cercando di farle crescere ancora di più. Sia la Fiera del Madonnino che il Game Fair rappresentano uno strumento di promozione e valorizzazione territoriale di estrema importanza, oltre ad essere volano per le attività economiche. Oggi più che mai c?è bisogno di uno sforzo comune per non perdere ciò che faticosamente è stato costruito nel tempo. L?augurio è che gli sforzi di Grossetofiere in un momento così difficile siano capiti e le sue attività siano giustamente supportate dalle Istituzioni?. ?Con un solo biglietto d?ingresso ? ricorda il direttore di Grossetofiere Carlo Pacini ? si potrà partecipare alle due più grandi manifestazioni organizzate in Toscana, un evento unico nel suo genere che impone un grande impegno e un?attenzione massima. Grossetofiere è orgogliosa di quello che ha costruito che promuoverà al meglio le attività principali del territorio grossetano?. L?invito per i visitatori da parte di Grossetofiere è quello di evitare le file agli ingressi utilizzando la biglietteria Online accessibile direttamente dai siti internet delle due fiere (www.fieradelmadonnino.it, www.gamefairitalia.it) in modo da arrivare alla fiera già muniti dei tagliandi d?ingresso. Gli ampi e comodi parcheggi auto saranno liberi e l?area fieristica presenterà tutti i servizi necessari per una adeguata permanenza dei visitatori, con numerosi punti di ristoro. L?orario sarà quello di consuetudine con apertura alle ore 9.00 e chiusura alle ore 18,30 per ogni giornata fieristica. VIVI EVENTI Foto © Giancarlo Gabbrielli ?Malaria e Maremma: gli stereotipi della tradizione, la ricerca scientifica e la sicurezza sanitaria? DI DOMENICO SARACENO È in pieno svolgimento, dal 24 febbraio scorso e lo sarà fino al prossimo 9 giugno, il ciclo di conversazioni e di attività laboratoriali del Centro della Scienza e della Tecnica della Fondazione Polo Universitario Grossetano dedicato al tema ?Malaria e Maremma: gli stereotipi della tradizione, la ricerca scientifica e la sicurezza sanitaria? Il ciclo di conversazioni ?Malaria e Maremma: gli stereotipi della tradizione, la ricerca scientifica e la sicurezza sanitaria? è il titolo dell?evento in corso in questi mesi, organizzato dalla Fondazione Polo Universitario Grossetano insieme all?Associazione Rotariana Carlo Berliri Zoppi e all?azienda USL Toscana Sud Est presso la Fondazione Polo Universitario Grosseto in via Ginori 41 a Grosseto. Il tema potrebbe sembrare desueto, visto che la malaria è una malattia che apparentemente non interessa più il 28 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 nostro territorio, mentre ci stiamo confrontando con nuove pandemie. Senz?altro l?esperienza del Covid-19 ha stimolato l?idea di lavorare al progetto sulla malaria, dando seguito al capitolo dedicato alla bonifica trattato nel febbraio 2021 sempre dal Polo Universitario Grossetano, con il convegno Storia ed itinerari delle bonifiche maremmane. Agricoltura e salute ambientale governando alluvioni. Dal programma dei lavori, anche in questo caso proposti e coordinati con grande impegno da Antonio Ludovico, si nota subito il taglio multidisciplinare dato al ciclo di conversazioni dedicate alla malaria (il calendario completo a pag. 31, ndr), in quanto non v?è dubbio che parlare di questo problema significhi affrontare molti aspetti, talvolta diversi fra loro, collegati da un filo rosso che li accomuna tutti. Non possiamo anzitutto negare che vi sia un interesse storico alla base del nostro ragionare: la malaria ha accompagnato per secoli il territorio grossetano segnandone i tempi dello sviluppo agricolo, determinandone gli assetti pae- Foto © Giancarlo Gabbrielli Paride Pascucci (Manciano, 1866-1954) Eroi di Maremma, 1895 Olio su tela, 75x95 cm. - Firenze, Collezione della Fondazione CR saggistico insediativi, facendo prevalere per lungo tempo l?attività di allevamento allo stato brado e transumante rispetto alla coltivazione dei campi, rallentando fortemente l?arrivo in Maremma dell?appoderamento e del sistema mezzadrile, contratto in uso da secoli in molti stati italiani, compreso il Granducato di Toscana nelle sue aree centrali. La malaria, condizionando l?antropizzazione del territorio, ha anche ritardato lo sviluppo urbanistico del capoluogo, che di fatto si è avuto soltanto a partire dai primi del Novecento ed ha provocato morti e disagi tali da rendere perfino necessario il ricorso all?estatatura, abolita solo nel 1897. Oltre al capitolo storico, che in verità comprende tutti gli altri argomenti, il tema deve essere affrontato sotto gli aspetti sanitario, zoologico, ingegneristico ed agronomico, questi ultimi connes- si alla regimazione idraulica delle aree paludose e all?opera di bonifica che, a seconda degli scopi specifici, è stata classificata in idraulica, sanitaria ed integrale. Per tale ragione le conversazioni sono state affidate ad esperti di diverse discipline, coinvolgendo le Istituzioni locali come il Museo di Storia Naturale ed il Genio Civile Toscana Sud, l?Università di Siena, l?Azienda USL, l?Istituto Superiore di Sanità, il Consorzio Bonifica 6 Toscana Sud, grazie al costante lavoro svolto dalla Fondazione Polo Universitario Grossetano, guidata con determinazione da Gabriella Papponi Morelli, istituzione capace di favorire l?animazione culturale cittadina mettendo a disposizione conoscenze e strutture ed attivando virtuose sinergie fra soggetti pubblici e privati operanti in città, come testimoniato dal qualificato elenco dei patrocinatori dell?evento. Cenni storici Tracciando qualche breve cenno storico sul fenomeno oggetto del seminario, si ricorda che nel corso del ?700 in Maremma la malaria, riconosciuta come autentico flagello di un?area rurale ricca di potenzialità agricole non ancora concretamente esprimibili, veniva messa in relazione al regime idraulico del territorio secondo ipotesi che saranno sostenute per oltre un secolo: si pensava che a generare la malattia fossero i miasmi provenienti dalle aree paludose, cioè gli odori putrescenti che provenivano dagli acquitrini generando mal aria e che per risolvere ciò fosse necessario evitare la commistione delle acque salate con quelle dolci. Le ipotesi di studio erano la putrefazione della cuora, cioè l?insieme dei residui organici presenti nelle acque ed appunto la commistione delle acque dolci con quelle salate. Per tali ragioni si PRIMO PIANO ? VIVI ? 29 VIVI Nella foto un momento della conferenza stampa di presentazione del ciclo ???? Un ciclo di conversazioni dedicate alla malaria dal taglio multidisciplinare che tocca molti aspetti, talvolta diversi fra loro, collegati da un filo rosso in grado di accomunarli tutti, proposto e coordinato con grande impegno da Antonio Ludovico concentrarono le attenzioni sulla regimazione delle acque, soprattutto per cercare di evitare la miscelazione di quelle di mare con quelle delle lagune retrostanti la duna e il tombolo. Per la risoluzione del fenomeno malarico all?epoca si compirono molti studi e si misero in atto altrettanti tentativi (soprattutto con l?introduzione dei sistemi di cateratte, porte vinciane, ecc.) promossi da Leonardo Ximenes e poi anche, quasi un secolo dopo, dal matematico Gaetano Giorgini il quale, alla fine del 1800, rientrato in funzione con il ruolo di supervisore del primo Ministro dell?Agricoltura del nuovo Stato unitario, continuerà a perorare l?ipotesi della necessità di evitare la commistione delle acque salse con quelle dolci. Dopo i primi tentativi di bonifica, con Leopoldo II si passò alla tecnica della La statua del Granduca Leopoldo II di Lorena in piazza Dante a Grosseto 30 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 colmata, a seguito dei buoni risultati conseguiti nella Val di Chiana con questo metodo. La definitiva colmata del lago di Castiglione (e con esso di tutta l?acquitrinosa pianura grossetana) fu portata a compimento nel corso della prima metà del secolo XIX grazie allo studio di Vittorio Fossombroni che attuò il provvedimento di bonifica più imponente di tutta la Maremma pisana e grossetana. Il progetto, avviato con decreto del 27 novembre 1828 del Granduca Leopoldo II ed esposto dal Fossombroni nella sua celebre Memoria sulla Grossetana, fu realizzato sotto la direzione tecnica dell?ing. Alessandro Manetti. Ma è nel successivo periodo postunitario che l?attività di bonifica, seppur con alterne vicende, si sviluppò raggiungendo il suo apice negli anni trenta del ?900. La malaria divenne uno degli elementi fondanti su cui s?imperniò la necessità di portare avanti l?opera di bonifica del nuovo Stato unitario e i problemi sanitari da essa causati indussero il Governo Italiano a codificare una legislazione specifica, arrivando a promulgare nel 1901 una Legge specifica sulla malaria. In questo contesto assunse importanza fondamentale la scoperta delle origini della malattia, dovuta a varie specie di protozoi parassiti appartenenti al Genere Plasmodium e del loro vettore, la zanzara Anopheles, anche in questo caso varie specie. Nonostante gli sforzi dello Stato il tasso di morbosità malarica si mantenne tuttavia costante, seppur ridotto rispetto al passato, fino al 1934, quando vennero estese su larga scala le misure di profilassi antimalarica. La legislazione introdotta basava la sua azione sulla promozione di interventi profilattici e terapeutici sulle persone residenti in zone malariche e su interventi ambientali, al fine di abbattere la circolazione dell?anofele. Si prevedeva la distribuzione gratuita del chinino ai lavoratori delle zone malariche e la disponibilità dello stesso a prezzi ridotti per tutta la popolazione (chinino di Stato). Nacquero inoltre i comitati antimalarici provinciali e fu potenziata la prevenzione e la cura della malattia, detta anche febbre perniciosa. Notevole importanza assunse anche il progetto di trasformazione fondiaria dei territori italiani, che sarà considerato una necessità di pubblica utilità dal RD 20/05/1920 e poi, come vedremo in un secondo articolo, contemplato in maniera più organica dalle politiche della bonifica integrale che, fra le altre cose, stabiliranno una distinzione fra le opere di bonifica d?interesse pubblico e le opere d?interesse privato. Nonostante i progressi conseguiti con questi provvedimenti si avrà una recrudescenza della malaria durante il corso della II Guerra Mondiale, fin quando l?introduzione del DDT nel 1945 e gli esperimenti di campagna promossi dal medico Alberto Missiroli riusciranno a imprimere la svolta decisiva al problema, anche se in Italia la malattia avrà una storia di lunga durata e soltanto il 21 settembre 1970 l?OMS giungerà ad iscrivere lo Stato italiano nei registri ufficiali dei paesi liberi da malaria. VIVI EVENTI Marina di Scarlino, al via la stagione delle regate 2023 Tutto pronto alla Marina di Scarlino per il via alla stagione di regate 2023. Una stagione che terrà banco da aprile a ottobre nelle acque della Maremma Toscana con cinque eventi di portata internazionale dedicati alle diverse classi di imbarcazioni monotipo, tra le più prestigiose al mondo e non solo. Attese oltre ottomila presenze in 22 giorni di regate L o Yacht Club Isole di Toscana si appresta ad affrontare una nuova intensa stagione velica: da aprile a ottobre numerosi saranno gli eventi che vedranno sfidarsi nelle acque della Maremma Toscana diverse classi di imbarcazioni monotipo, tra le più prestigiose al mondo e non solo. L?attenzione all?ambiente e l?impegno ad organizzare eventi eco-sostenibili rappresentano ormai da anni il presupposto irrinunciabile dell?attività dello yacht club, di concerto con tutte le società del gruppo Marina di Scarlino. ?Il nostro programma velico per il 2023 ? annuncia il neo eletto presidente 32 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 Andrea Longinotti Buitoni ? è ricco di emozionanti eventi, che uniscono le regate a vivaci momenti sociali, con l?obiettivo di riunire persone che condividono le stesse passioni, creare amicizie destinate a durare per tutta la vita e ricordi indimenticabili. Sono molto orgoglioso del nostro team dedicato che ha inserito da anni lo Yacht Club Isole di Toscana nel panorama velico internazionale. Insieme lavoreremo ancora più duramente non solo per soddisfare, ma superare le aspettative dei nostri soci e ospiti da tutto il mondo. Non vediamo l?ora di condividere con il pubblico di appassionati la nostra passione per la vela in questa bellissima parte della costa toscana e dare a tutti presto il benvenuto in una rinnovata Marina di Scarlino?. L?anno agonistico dello Yacht Club prenderà avvio con un fine settimana dedicato alla classe regina tra gli Swan One Design: i ClubSwan 50, che disputeranno il loro Scarlino Warm Up dal 14 al 16 aprile. Circa dieci equipaggi testeranno le loro capacità tecniche nel golfo, di fronte alla Marina di Scarlino, per prepararsi al circuito The Nations League 2023, che visiterà di nuovo anche quest?anno la Marina di Scarlino a fine stagione. PRIMO PIANO ? VIVI ? 33 VIVI ???? Il Campionato del Mondo Star fiore all?occhiello di una stagione di grandi conferme, tra cui gli Swan One Design e i TP52 che scelgono ancora la Marina di Scarlino Il calendario proseguirà con un ritorno tanto atteso: per la quarta volta arriveranno i TP52 con la 52 Super Series Scarlino Sailing Week dal 29 maggio al 3 giugno. Nel periodo estivo lo Yacht Club Isole di Toscana si dedicherà all?organizzazione di attività di avviamento alla vela dedicate ai giovani del territorio e ai turisti, integrando l?offerta turistica all?insegna dello sport e del tempo libero nel rispetto dell?ambiente. Il golfo sarà di nuovo sotto i riflettori a settembre, e il programma 2023 non avrebbe potuto finire meglio che con una doppietta di campionati mondiali. La regina delle classi, la Star, sarà infatti protagonista dal 17 al 24 settem- 34 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 bre per il campionato del mondo. Ma il grand finale della ricca stagione agonistica avrà luogo dopo poco più di un paio di settimane, quando sarà la volta del campionato del mondo degli Swan One Design, con oltre trenta imbarcazioni in regata, divise tra le quattro classi monotipo di casa Swan: ClubSwan 50, Swan 45, ClubSwan 42, ClubSwan 36. Questo evento sarà affiancato dalla prima edizione della Swan Med Regatta - Tuscany Challenge, dove potranno partecipare Swan di diversi modelli, che potranno svolgere regate costiere tra le isole dell?Arcipelago Toscano. Lo Yacht Club Isole di Toscana può godere del supporto del Comune di Scar- lino, di Marina di Scarlino, Scarlino Yacht Service e Resort Baia Scarlino. ?L?apertura della stagione velica dello Yacht Club Isole di Toscana ? dichiara il sindaco di Scarlino Francesca Travison ? è sicuramente un appuntamento importante per la nostra Amministrazione comunale specialmente quest?anno, visto che l?Ambito Maremma Nord, del quale facciamo parte, è Comunità europea dello sport 2023. Gli eventi sportivi organizzati dal club sono sempre di alto livello e portano il nome del nostro Comune in giro per il mondo. La collaborazione con il team è sempre molto positiva e la nostra intenzione è continuare su questo percorso?. EVENTI A.Gi.Mus. Grosseto, grandi eventi in arrivo a primavera Si annunciano grandi eventi nei prossimi mesi per A.Gi.Mus. Grosseto che si appresta ad ospitare due concerti di grande spessore: il primo con la musica da film per i 100 anni dell?Aeronautica Militare al Quarto Stormo il 15 aprile, il secondo con Stefano Bollani che darà vita ad un spettacolo da sogno al Moderno a maggio P rimavera straordinaria per A.Gi.Mus. Grosseto che ad aprile e a maggio mette a segno due eventi senza precedenti. ?Devo dire ? sottolinea Gloria Mazzi direttrice artistica di A.Gi.Mus. ? che siamo emozionantissimi per gli eventi che andranno ad arricchire i mesi di aprile e maggio e ci tengo a sottolineare che ogni grande concerto nasce da mesi di lavoro e di organizzazione frenetica. Tutto questo impegno è volto per permettere alla città e al territorio di godere di momenti musicali unici di altissimo livello artistico. Poter festeggiare i 100 anni dell?Aeronautica Militare al Quarto Stormo e ospitare Stefano Bollani al Moderno sono sogni Nella foto l?Orchestra sinfonica città di Grosseto diretta dal Maestro Andrea Colombini con Michelle Candotti al pianoforte, protagonisti nell?hangar del Quarto Stormo dell?Aeronautica Militare a Grosseto il prossimo il 15 aprile PRIMO PIANO ? VIVI ? 37 VIVI ???? Intanto cresce l?attesa anche per il concerto di pianoforte del compositore e pianista italiano Stefano Bollani di scena il 5 maggio alle ore 21 al Teatro Moderno diventati realtà! Ci auguriamo che Grosseto e la Maremma partecipino con entusiasmo ai due concerti?. Il 15 aprile alle 20.00 per i 100 anni dell?Aeronautica Militare arriva il grande concerto organizzato dal 4° Stormo in collaborazione con A.Gi.Mus Grosseto: ?In Volo sulle note del 4° Stormo?. L?appuntamento prevede l?esecuzione delle più celebri colonne sonore cinematografiche che ricorderanno i valori aeronautici. L?intero ricavato sarà devoluto al progetto benefico ?Un dono dal cielo per AIRC?, fondazione impegnata a sostenere la ricerca sul cancro in Italia da oltre 50 anni. I fondi saranno destinati all?acquisto di stru- Gloria Mazzi 38 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 Stefano Bollani mentazioni altamente tecnologiche e di ultima generazione per IFOM, Istituto di Oncologia Molecolare di AIRC. Il concerto rientra nel calendario degli eventi previsti per le celebrazioni del Centenario dell?Aeronautica Militare su Grosseto ed è realizzato anche grazie alla collaborazione di vari partner commerciali e aziende del territorio. Nell?hangar del Quarto Stormo arriva l?Orchestra sinfonica città di Grosseto; Michelle Candotti al pianoforte con il Direttore Maestro Andrea Colombini. Biglietti: intero ? 13,00; ridotto ? 10,00 per gli studenti fino a 19 anni; info: web www.agimusgrosseto.it, tel. 339 7960148, e-mail: agimus.grosseto@agimus.it. Il 5 maggio alle ore 21, salirà invece sul palcoscenico del Teatro Moderno il compositore e pianista italiano Stefano Bollani per un concerto di pianoforte. Artista eclettico e originale, arricchisce le sue composizioni di vivaci improvvisazioni, generando soluzioni sonore brillanti ed articolate. Nel corso della sua carriera ha collaborato con i più importanti nomi della scena musicale attuale (tra essi anche il maestro Riccardo Chailly, per la creazione di due preziosi album Rhapsody in blue, 2010 e Sound of the ?30s, 2012) prendendo parte alle più celebri manifestazioni musicali. Nel 2021, ha ricevuto il Nastro d?Argento per la migliore colonna sonora realizzata per il film Carosello Ca-rosone. L?evento è stato finanziato e co-organizzato da Castagneto Banca 1910 dal main partner di La voce di ogni strumento, da BCC ? Credito Cooperativo Italiano di Castagneto Carducci, che ha creduto fortemente in questo progetto e si è impegnata per la realizzazione di questa data. Le attività di A.Gi.Mus. sono realizzate con il patrocino del Ministero della Difesa, Ministero della Cultura, Provincia di Grosseto, Comune di Grosseto, Ass. Teatri di Grosseto, Comune di Castiglione della Pescaia, Savoia Cavalleria (3°), Centro Militare Veterinario, 4° Stormo Caccia Intercettori, Guardia di Finanza, 121^ Squadriglia Ra-dar Remota, Fondazione Grosseto Cultura, Assistenza Spirituale Forze Armate, A.Gi.Mus - Associazione Giovanile Musicale, Lions Club Grosseto Host, Proloco Grosseto. Tra le novità di quest?anno l?ingresso di due nuovi enti patrocinatori: la Polizia di Stato e l?Arma dei Carabinieri di stanza a Grosseto. Tra i sostenitori dell?evento la Castagneto Banca 1910, main partner anche della rassegna La Voce di ogni Strumento che vede tra i suoi sostenitori anche Conad. Tante le aziende che sostengono il progetto e permettono che parte del ricavato dei concerti sia devoluto a: La Farfalla - Associazione Cure Palliative Loretta Borzi Onlus, Aipamm, ADMO - Associazione Donatori Midollo Osseo, SclerosiMultipla Onlus - Associazione italiana. VIVI EVENTI Morellino Classica Festival, ecco le prime anticipazioni dell?edizione 2023 Non smentisce le aspettative il ricco programma della nuova edizione di Morellino Classica, il festival che per merito artistico e culturale è stato insignito lo scorso dicembre in Campidoglio del prestigioso premio nazionale ?Lucio Colletti per la musica?, premio assegnato per la prima volta ad un evento musicale. Tanti gli appuntamenti da non perdere con la grande musica, ma non solo DI ELISABETTA RUSSO Q uest?anno il Festival terrà il concerto d?apertura in uno dei più antichi teatri della Toscana e dell?Italia. Lo farà seguendo la sua tendenza e vocazione ad espandersi oltre i confini dei Comuni del Morellino e oltre la Maremma. Il 19 giugno, infatti al Teatro Poliziano di Montepulciano ci sarà lo spettacolo di musiche, con l?Orchestra Danze Costumi della Tradizione Culturale Coreana, in collaborazione con Istituto Coreano di Cultura a Roma e Ambasciata di Corea in Italia. Pietro Bonfilio 40 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 Il 27 giugno si terrà la presentazione del programma generale nella sede di Banca TEMA Grosseto con la giovane talentuosa arpista di Treviso Virginia Pestugia, perfezionatasi al Mozarteum di Salisburgo. Il 1° luglio nel Palazzo delle Esposizioni di Scansano si esibirà il Duo Fiamma Nola flauto e Anthony Signorelli chitarra, giovani musicisti formatisi al Conservatorio ?L. Boccherini? di Lucca. Il Festival riparte, dunque, con brio musicale, freschezza esecutiva e speranza nella migliore gioven- tù musicale italiana. La rassegna ha fin qui realizzato circa 300 concerti in 30 luoghi diversi allo scopo di arricchire sempre di più il territorio di un?offerta musicale copiosa e di qualità, rendendolo turisticamente sempre più ricercato e appetibile. La novità di questa edizione: un festival nel festival dedicato al pianoforte Il 7-8-9 luglio, infatti, ci sarà la ?tre giorni pianistica? denominata Morellino Piano Festival, un festival nel festival, Nelle foto qui e nella pagina che segue alcuni dei protagonisti dell?edizione 2023 di Morellino Classica Festival Svetlana Berezhnaya EsTrio Jacqueline Bourge?s Maunoury Maxim Novikov Stefano Trabucchi Marco Filiberti Polina Osetinskaya PRIMO PIANO ? VIVI ? 41 VIVI ???? La rassegna 2023 vedrà come sempre grandi appuntamenti: l?incontro tra musica, letteratura e pittura arricchirà le serate estive in Maremma di sempre nuove emozioni ed esperienze culturali dedicato esclusivamente al ?principe degli strumenti?: 3 giorni, 4 concerti, 7 pianisti con la presenza della pianista moscovita Polina Osetinskaya, una delle più acclamate pianiste al mondo in Duo con un?altra star della viola, anch?egli proveniente da Mosca, Maxim Novikov. Seguirà il Duo Schiavo Marchegiani, tra i più apprezzati Duo in Italia; quindi il pianista milanese Valerio Premuroso. Significativo, per molti aspetti non solo musicali, la presenza dei tre pianisti più rappresentativi de ?Les Karen Shahgaldyan Ottoni della Cappella Musicale Pontificia Sistina Amateurs Virtuoses? di Parigi: Julien Kurtz, Martin Brice, Thomas Yu. Per tutto il mese di luglio sarà allestita nel Palazzo delle Esposizioni la mostra personale della pittrice Zita Magnani. Il sito etrusco di Ghiaccio Forte di Scansano con il concerto all?alba rientra nel programma del Festival dopo 4 anni di assenza. Questo suggestivo luogo, sarà il palcoscenico archeologico-naturalistico del concerto all?alba del 2 luglio con inizio alle ore 5.30 del mattino con gli Ottoni della Cappella Musi- cale Pontificia Sistina direttore Giuseppe Calabrese. Il prestigioso ensemble accompagna tutte le celebrazioni e i cerimoniali del Pontefice e del Giubileo. Il 15 luglio il duo Karen Shahgaldyan violino e Maxim Novikov viola si esibirà insieme ad altre celebrità provenienti dalla Russia e dall?Armenia nella Chiesa di San Giorgio di Montemerano. Il 16 luglio nell?antico Chiostro del Petreto si terrà il concerto del flautista Giuseppe Nova, tra i più importanti in Italia nel suo strumento, accompagnato al clavicembalo da Maurizio Fornero. Davide Alogna Dame Felicity Lott 42 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 Musica letteratura pittura Nell?ambito delle ricorrenze dei 110 anni dalla prima pubblicazione de À la recherche du temps perdu di Marcel Proust, il 22 luglio si terrà al Teatro Castagnoli di Scansano un appuntamento che unisce la musica alla letteratura con il direttore del Festival, il pianista Pietro Bonfilio e un cast di attori scelti dal regista Marco Filiberti. L?altro appuntamento con i libri si terrà nel Castello di Potentino a Seggiano il 17 agosto sui segreti della liuteria italiana da Stradivari ad oggi, tenuto da uno dei più apprezzati liutai italiani Stefano Trabucchi da Cremona, intervistato dal giornalista Roberto Messina in occasione della presentazione de ?Il violino svelato? Academ Editore. Protagonista del concerto il celebre violinista Davide Alogna che darà esempi sonori delle voci dei preziosi violini di liuteria nelle varie epoche storiche. Da Israele, il 23 luglio a Val delle Rose si esibirà Guy Mintus, pianista che coniuga la tradizione ebraica alla musica classica, al canto lirico e ai classici del jazz proponendo composizioni originalissime eseguite con virtuosismo ineguagliabile, in Duo con il soprano Daniela Skorka. Il 13 agosto al castello di Potentino si esibirà Svetlana Bereznaya clavicembalista, pianista e organista. Svetlana Berezhnaya è Honoured Artist of Russia (2000) è uno dei primi cinque più importanti organisti russi. Moltissime sono le originali trascrizioni di opere per organo scritte da Svetlana Berezhnaya, utilizzate da musicisti in tutto il mondo. Svetlana si esibirà al pianoforte e al clavicembalo per una unica data in Italia. Contemporaneamente all?esibizione, il pittore spagnolo Carlos Pardo esporrà alcuni dei suoi quadri e dipingerà contemporaneamente all?ascolto della musica, ispirato da essa. Il 15 agosto nella romanica chiesa di San Giorgio a Montemerano a pochi chilometri da Scansano, borgo designato tra i più belli d?Italia si esibirà una delle più apprezzate arpiste al mondo, Floraleda Sacchi. Ancora una formazione al femminile il 20 agosto con EsTrio, trio da camera tra i più apprezzati: Laura Gorna al violino, Cecilia Radic al violoncello e Laura Manzini al pianoforte. EsTrio ha saputo raccogliere la tradizione della grande scuola italiana della Fondazione Stauffer, dell?Accademia Chigiana e della Scuola di Musica di Fiesole. Questo concerto si terrà al teatro Castagnoli di Scansano e concluderà la XII Stagione del Festival. Per tutto il mese di agosto sarà allestita nel Palazzo delle Esposizioni la mostra personale del pittore Antonio Chessa. Felicity Lott Infine, da sottolineare è la presenza il 29 luglio al Teatro Castagnoli di uno dei soprani più importanti ed amati della storia della Lirica, Dame Felicity Lott ? soprano inglese, dallo smisurato repertorio operistico, insignita delle più prestigiose onorificenze britanniche e francesi ?Per i servizi alla musica? ? accompagnata al pianoforte da Bourges Maunoury Jacqueline. Appuntamento memorabile, unica data in Italia. La XII edizione del Festival si concluderà il 6 gennaio 2024 con il Concerto del Nuovo Anno con l?opera lirica ?Il Trovatore? di Giuseppe Verdi con il cantante Davide Hong Shin Kil la Compagnia Lirica dell?Associazione Musicale Coreana in Italia, direttore Deun Lee. Info: www.morellinoclassicafestival.com CULTURA Rete delle Biblioteche di Maremma, un servizio importante a beneficio del territorio: lo dicono i numeri Sono quasi 400mila i libri e i materiali a disposizione degli utenti della Rete delle biblioteche di Maremma, costituito prevalentemente da donne. Dagli ultimi dati a disposizione risulta che nel 2022 le lettrici hanno doppiato i lettori nella Rete Grobac delle Biblioteche di Maremma. Complessivamente sono stati attivati 82mila 260 prestiti S ono quasi 400mila i libri e i materiali messi a disposizione dalla Rete delle biblioteche di Maremma in tutta la provincia di Grosseto. La Rete Grobac, di cui fanno parte ben 17 biblioteche di enti pubblici e 13 biblioteche tra istituti culturali, fondazioni, archivi e istituti scolastici, è infatti un vero e proprio punto di riferimento per l?intero territorio della provincia, con ben 6.668 utenti che usufruiscono costantemente dei servizi e con oltre 10mila prestiti in corso. ?Il coordinamento delle biblioteche che fanno parte della Rete ? spiega Emiliano Rabazzi, presidente della Rete Grobac ? permette agli utenti di tutta la nostra provincia di poter usufruire non solo dei prestiti dei libri, dei dvd e di tutti i circa 389.547 mila materiali, ma anche di una serie di servizi e attività che vengono svolti quotidianamente in tutto il territorio. Penso, principalmente, al prestito interbibliotecario, che permette agli utenti registrati di poter cercare un volume non solo nel luogo dove si trovano ma in tutte le biblioteche della Rete. Così come la possibilità di prendere un volume in una determinata biblioteca e riconsegnarlo in un?altra. Un servizio che abbiamo fortemente voluto e che non tutte le Reti effettuano?. Anche le attività e le rappresentazioni teatrali, condivise dai soggetti della Rete, sono un servizio importante che gli utenti apprezzano. Come gli spettacoli dedicati a Luciano Bianciardi, nel centesimo anniversario della nascita, ?Io questa storia gliela racconto? e ?Bianciardi in Kansas City? ospitati dalle biblioteche della Rete nei mesi scorsi e organizzati dal Comune di Castiglione della Pescaia referente per gli eventi di Rete. Il prestito bibliotecario ?è donna? Nelle biblioteche della provincia di Grosseto le lettrici doppiano i lettori: sono infatti oltre 56mila i prestiti effettuati da donne, contro i 25mila 845 degli uomini. Complessivamente, nel 2022, sono stati 82mila 260 i prestiti effettuati nei luoghi della Rete Grobac, che si estende su tutta la provincia di Grosseto, dalla costa all?Amiata, passando per le Colline Metallifere e l?area dell?Albe- PRIMO PIANO ? VIVI ? 45 VIVI Emiliano Rabazzi ???? La Rete Grobac, composta da 30 soggetti istituzionali e non, organizza attività, eventi e servizi per i lettori di tutta la provincia di Grosseto gna. Di questi, quasi 75mila sono i libri presi in prestito, seguiti da 6477 dvd e circa 600 periodici e altri materiali. ?Si tratta di numeri importanti ? commenta Emiliano Rabazzi, presidente della Rete delle Biblioteche di Maremma ? che dimostrano come, attraverso i ?luoghi? della Rete, si riesca ad offrire un servizio utile e gradito dalla cittadi- nanza. La forza di essere rete è proprio questa: riuscire a mettere insieme forze, competenze, patrimoni per condividerli con la cittadinanza. E la tecnologia può aiutare anche piccole biblioteche e istituti culturali a entrare nella Rete, anche se non hanno a disposizione grandi strutture e spazi: perché può essere sufficiente un computer connesso a internet e personale disponibile a inoltrare le richieste e distribuire e materiali per far crescere questa preziosa realtà?. ?Questi risultati dimostrano ? dice Luca Agresti, assessore alla Cultura del Comune di Grosseto, che è centro di rete ? che sulla cultura, in modo particolare, la capacità di fare squadra, condividere progetti, ragionare in termini territoriali Biblioteca della Ghisa: oltre 34 mila prestiti nel 2022 L a Biblioteca della Ghisa ? nono­ stante il biennio di pandemia che ha limitato nel 2020 e nel 2021 molti servizi al pubblico ? ha avuto nel 2022 un ottimo riscontro nei dati rela­ tivi all?utenza, anche rispetto agli anni che hanno preceduto la pandemia. Solo per i servizi ordinari, la bibliote­ ca ha infatti chiuso il 2022 con oltre 34 mila prestiti, di cui circa 1.300 interpre­ stiti all?interno della rete bibliotecaria Grobac, di cui la biblioteca follonichese fa parte. Il progetto e la collaborazione avviata con la scuola primaria ha invece regi­ strato oltre 18 mila prestiti, ha visto numerosi incontri con i bambini e le bambine in biblioteca e la realizzazione di piccole biblioteche all?interno di alcu­ ne classi. Per quanto riguarda le consultazioni, sono state oltre 7 mila quelle cartacee e 1.300 quelle in rete. ?Questi dati ? fanno sapere dalla struttura folloniche­ 46 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 se ? indicano che la Biblioteca della Ghisa è riuscita a mantenere e incre? mentare il rapporto di fiducia con gli utenti, anche grazie agli acquisti delle novità librarie, all?angolo delle riviste e dei quotidiani, alla creazione di una Sala del silenzio per gli studenti e la rimodulazione della Biblioteca dei bam? bini e dei ragazzi, che tiene ben separa? ti, anche se in un unico ambiente, gli spazi per i piccolissimi 0?6 ? dove si tro? vano libri e giochi creativi ? da quelli dei bambini e delle bambine 6?10, con libri dedicati in sca?ali accessibili. Non solo: una novità è rappresentata anche dalla saletta destinata ai ragazzi e alle ragaz? ze 11?15 per i lavori di gruppo. Forte e ben fidelizzato è il rapporto con le scuole anche per la programma? zione costante di visite guidate e labo? ratori, che hanno portato oltre mille bambini in biblioteca. La Biblioteca di Follonica è uno spazio che cerca sempre più di aprirsi ai bisogni, tanti e diversi, dei cittadini e delle cittadine, cercando di o?rire un punto di riferimento con uno spazio ospitale, dove chiunque, in modo gratuito, può fermarsi a leggere, studiare, aprire il giornale, ma anche fare una pausa ca?è, partecipare alle iniziative o incontrarsi, partecipando alle tantissime attività didattiche che sono in programma?. porta a punti di forza sicuramente maggiori perché si ottengono risultati meno individuali e parcellizzati. E proprio i numeri dimostrano anche la bontà di questo percorso, condiviso sia da enti pubblici che da istituti culturali privati?. Ad attivare il maggior numero di prestiti sono le persone di oltre 60 anni, che rappresentano il 39,23% dei richiedenti prestiti, seguiti dalla fascia di età compresa tra i 36 e i 59 anni, che rappresentano il 29,15%. In media, gli utenti della Rete, che sono oltre 53mila richiedono 1,2 prestiti all?anno. Per richiedere un prestito è sufficiente tesserarsi in uno dei luoghi della Rete e fare la propria richiesta. Si possono richiedere fino a 15 unità bibliografiche presenti in Rete e disporre del materiale per 30 giorni. Al momento della riconsegna sarà possibile portare quanto avuto in uno qualsiasi dei soggetti di Rete. Cos?è la Rete delle biblioteche di Maremma Grobac, la Rete delle Biblioteche di Maremma, è composta da biblioteche di enti pubblici, istituti culturali, fondazioni, istituti scolastici e da archivi storici della provincia di Grosseto. I soggetti che compongono la rete sono 30, con il Comune di Grosseto a fare da centro di Rete e il Comune di Follonica a coordinare gli archivi, e hanno come fine ultimo la crescita culturale collettiva. Della Rete fanno parte le biblioteche comunali di Grosseto, Roccastrada, Castiglione della Pescaia, Scansano, Scarlino, Pitigliano, Manciano, Orbetello, Monterotondo Marittimo, Monte Argentario, Massa Marittima, Magliano in Toscana, Capalbio, Gavorrano, Follonica, Arcidosso, Castell?Azzara. Della Rete fanno parte anche la Fondazione polo universitario grossetano, il Polo liceale di Grosseto, il Liceo Rosmini di Grosseto, l?Isis Da VinciFermi di Arcidosso, la Biblioteca delle Muse di Saturnia, il Museo di storia naturale di Grosseto, l?Isgrec di Grosseto, il Polo Clarisse arte di Grosseto, la Fondazione Bianciardi di Grosseto, la Camera di commercio di Grosseto, l?archivio storico Imberciadori di Castel del Piano, la Fondazione Santa Fiora Cultura e la Biblioteca Zikhang di Merigar di Arcidosso. Info: www.bibliotechedimaremma.it Rete Grobac, nel vivo il calendario degli eventi per celebrare Calvino I ntanto si avvia ormai verso la con­ clusione il fitto cartellone di eventi messo a punto dalla Rete Grobac, delle biblioteche e degli archivi di Maremma per celebrare il genio di Italo Calvino, a cento anni dalla nascita. Anche la Rete si è infatti attivata per tributare un doveroso omaggio a uno dei più apprezzati autori italiani che, con le terre di Maremma, ha avuto un lega­ me speciale. E lo ha fatto con un calen­ dario che si è intersecato con le iniziati­ ve della Biblioteca di Castiglione della Pescaia che dureranno per tutto il 2023. ?Abbiamo coinvolto le compagnie teatrali Teatro Studio e AnimaScenica, preziose collaboratrici in molte occasio? ni ? dice Emiliano Rabazzi, presidente della Rete Grobac ? per dare vita a una serie di appuntamenti che, partendo dalla ricca produzione di Calvino, pos? sano portare, nei luoghi della Rete, un pubblico di appassionati e curiosi di varie fasce di età: speriamo così di favo? rire la lettura o la riscoperta delle opere di un autore straordinario, di grande modernità?. ?Siamo lieti che, accanto al calenda? rio che il Comune di Castiglione della Pescaia ha messo in piedi per celebrare Italo Calvino, per anni ospite della nostra costa, che aveva scelto come buen retiro e che riposa nel nostro cimi? tero cittadino, anche la Rete Grobac abbia voluto dare vita a oltre venti appuntamenti?, dichiara Elena Nappi, sindaca di Castiglione della Pescaia, che è centro di promozione della lettura per la Rete Grobac. ?Calvino, con la sua fantasia e i suoi molteplici piani di lettu? ra, ha creato opere capaci di parlare a tutti, grandi e piccini?. È stato ?Il Visconte dimezzato?, mes­ so in scena dal Teatro Studio (con Daniela Marretti, Luca Pierini, Enrica Pistolesi per la regia di Mario Fraschet­ ti) ad aprire la rassegna il 25 febbraio scorso, a Manciano, con una lettura scenica interattiva che, partendo dalle vicende fiabesche del Visconte, ??che fu dimezzato e delle sue due parti che ebbero vita propria?, ha proposto una riflessione sulla necessità di saper acco­ gliere le nostre parti anche quelle più ?oscure?, e integrarle, alla ricerca del­ l?equilibrio nel proprio agire. Nel mese di aprile gli spettacoli pro­ seguiranno nei luoghi della Rete Gro­ bac, coinvolgendo Grosseto il 7 aprile (ore 18, Fiabe italiane), Castiglione del­ la Pescaia il 14 (ore 17, Se una notte d?inverno un viaggiatore), Massa Marit­ tima il 14 (ore 17, Fiabe italiane), Porto Santo Stefano il 17 (ore 11, Fiabe italia? ne), Roccastrada il 17 (ore 17.30, Il sen? tiero dei nidi di ragno), Arcidosso il 18 (ore 11, Fiabe italiane), Capalbio il 18 (ore 17,?L?altra Euridice), Orbetello il 18 (ore 18, Fiabe italiane), Capalbio il 19 (ore 10.45, Fiabe italiane), Porto Santo Stefano il 19 (ore 18, L?altra Euridice), Scarlino il 20 (ore 14.45, Fiabe italiane), Scansano il 21 (ore 10.30, Il visconte dimezzato), Monterotondo il 26 (ore 11.30, Fiabe italiane), Roccastrada il 27 (ore 10.30, Fiabe italiane) e infine Fol­ lonica il 28 aprile (ore 10.30, Il sentiero dei nidi di ragno). Tutti gli eventi sono a ingresso libero. Per informazioni sul calendario è possibile consultare il sito www.biblio­ techedimaremma.it o scrivere una mail a biblioteca.comunale@castiglionedel­ lapescaia.gr.it PRIMO PIANO ? VIVI ? 47 Maremma Magazine - Aprile 2023 - 3_Maremma Magazine 27/03/2023 19:57 Pagina 48 Foto © Andrea Sapienza TURISMO A scuola di accoglienza e ospitalità turistica a Castiglione della Pescaia È in pieno svolgimento dal 2 marzo scorso la quinta edizione del Patentino dell?Ospitalità, il progetto di formazione permanente per operatori turistici fortemente voluto dal Comune di Castiglione della Pescaia per ampliare la valorizzazione e la promozione della cittadina costiera attraverso la condivisione di informazioni S i chiama ?Patentino dell?Ospitalità? ed è il progetto di formazione permanente gratuito, giunto alla sua quinta edizione, istituito dall?amministrazione comunale di Castiglione della Pescaia ed inaugurato quest?anno il 2 marzo scorso. L?obiettivo che si prefigge questo appuntamento è quello di ampliare la valorizzazione e la promozione della cittadina costiera attraverso la condivisione di informazioni; un?iniziativa che ha al suo attivo un aumento costante del numero degli operatori dell?indotto turistico che chiedono ogni anno di prendere parte alla formazione. «Il Comune ? affermano Elena Nappi e Susanna Lorenzini, rispettivamente sindaca e assessora al Turismo del cen- tro turistico ? attraverso il Patentino dell?ospitalità offre un?occasione d?aggiornamento professionale molto atteso ed apprezzato dagli addetti ai lavori». Quest?anno a dare avvio al progetto è stato l?Ambitour, un incontro pensato da Anci Toscana e Toscana promozione turistica, dedicato agli operatori del territorio dell?Ambito con l?obiettivo di scoprire luoghi, attrazioni, prodotti turistici e creare occasioni di conoscenza fra colleghi per lo scambio di idee e buone pratiche. L?argomento trattato è stato ?Il gusto di camminare in Maremma: un racconto del territorio tra cucina e geotermia?, ed il 2 marzo, ha preso il via dall?agriturismo La Rombaia di Castiglione della Pescaia, per proseguire nei territori di Follonica e Monterotondo. Nella sala Consiliare Gabriella Lorenzoni, in via Cesare Battisti, mercoledì 8 marzo, i partecipanti si sono confrontati con i dirigenti di Sei Toscana che hanno presentato il nuovo Piano per la Raccolta dei Rifiuti Urbani e hanno dato quindi informazioni utili affinché la fiorente cittadina, grazie ad una corretta programmazione di raccolta dei rifiuti, possa mantenere quell?aspetto di decoro e pulizia che la contraddistingue agli occhi dei numerosi ospiti. PRIMO PIANO ? VIVI ? 49 VIVI ???? Nel mese di aprile ? ed in particolare il 13 ed il 20 ? sono in programma due percorsi di conoscenza del territorio: il primo sui sentieri castiglionesi, organizzato dal Consorzio Maremma Experience e il secondo al Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia dove sarà presentato anche il servizio di navetta estiva verso il museo stesso Elena Nappi e Susanna Lorenzini Altro tema di estrema attualità nelle azioni di promozione della destinazione è la capacità di saper valorizzare le strutture turistiche, seppur di piccole dimensioni, per questo il 13 marzo il personale della Kalimero Marketing & Comunicazione ha consigliato gli addetti ai lavori su come procedere nel web marketing e sui social. L?argomento del 20 marzo, proposto dal Consorzio Maremma Experience è stato incentrato sul turismo bike che sempre più caratterizza il nostro territorio e che necessita quindi, in un?ottica di incremento futuro delle presenze legate a questo settore, di consigli pratici e strumenti utili a trasformare i luoghi di accoglienza a questo fine. Dal 28 al 31marzo gli iscritti al patentino dell?ospitalità, grazie ad un progetto sull?ittiturismo, aggiudicato con un bando relativo alla misura del Flag 5.68 ?Costa degli Etruschi? della Regione Toscana, hanno potuto prendere parte alle uscite in barca con un pescatore professionista che ha illustrato nel dettaglio quanto offre il nostro mare e ha condotto verso la valorizzazione del pescato locale fresco e delle sue proprietà nutritive. Nel mese di aprile ? ed in particolare il 13 ed il 20 ? sono in programma due percorsi di conoscenza del territorio: il primo sui sentieri castiglionesi, organizzato dal Consorzio Maremma Experience e il secondo al Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia dove sarà presentato anche il servizio di navetta estiva verso il museo stesso. Sono stati inoltre programmati, come lo scorso anno, a totale carico del comune, corsi per il conseguimento del brevetto di bagnino di salvataggio. Infine, novità per affrontare al meglio la nuova stagione, dall?8 maggio al 12 novembre, una volta alla settimana, personale specializzato sarà a disposizione per supportare e dare informazioni sugli adempimenti necessari previsti per la gestione della tassa di soggiorno. «Le attività di formazione ? concludono sindaca e assessora ? sono fondamentali ed indispensabili per accrescere quella cultura del turismo che sempre più rende apprezzata la nostra destinazione. È per questo che professionalità, ospitalità, conoscenza e valorizzazione del territorio saranno anche quest?anno il filo conduttore del patentino che, grazie anche alla perfetta sinergia con imprenditori locali ed altri soggetti pubblici, rientra a pieno titolo in quelle azioni che hanno contribuito anche lo scorso anno ad attestare il comune di Castiglione della Pescaia come primo comune balneare della Toscana per presenze turistiche». Castiglione della Pescaia 50 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 Filippa Lagerback testimonial d?eccezione per promuovere Castiglione della Pescaia Il rilancio della destinazione turistica del territorio di Castiglione della Pescaia ed il consolidamento della brand reputation passano anche attraverso interventi di promozione realizzati su canali televisivi internazionali. Una decisione presa dalla Giunta Nappi che ha come obbiettivo la promozione turistica di tutto il territorio castiglionese attraverso la narrazione delle proprie peculiarità A questo scopo sono stati realiz­ zati cinque episodi di circa 5 o 6 minuti che andranno in onda con una quindicina di repliche su Sky Sport uno hd, Sky Sport Arena, Sky Sport Action +, Cielo canale 26 dt. Attraverso questa importante vetrina mediatica, che ha al suo attivo oltre 4 milioni di abbonati ed un pubblico sti­ mato di circa 13 milioni di telespetta­ tori, si potrà amplificare sia la cono­ scenza dei luoghi e degli eventi del turismo culturale e sportivo castiglio­ nese, che il patrimonio ambientale del centro turistico e delle sue quattro frazioni. È Filippa Lagerback a raccontare le caratteristiche salienti della cittadina costiera all?interno della rubrica ?Le vie green di Filippa?. Quattro episodi, ognuno contrasse­ gnato da una propria identità. Nel pri­ mo la testimonial passeggia nel borgo castiglionese raccontando la sua storia ed il suo amore per Calvino. Nel secon­ do sale in sella della sua bici e­bike per percorrere i sentieri castiglionesi attra­ versando le bellezze di Rocchette e Tir­ li. La terza puntata è dedicata alla Casa Rossa Ximenes ed ai percorsi della riserva naturale della Diaccia Botrona e la quarta vede Filippa Lagerback di nuovo sulle due ruote alla scoperta di Buriano, Vetulonia e San Guglielmo. Un ultimo importante servizio prende posto all?interno del format ?L?Italia a Cavallo? su Equ TV di Icarus Ultra in onda su Sky Sport e Cielo ed è intera­ mente dedicato a Punta Ala con un palcoscenico internazionale grazie al Polo ed a tutti gli sport e le meraviglie ambientali in cui è immersa. «Abbiamo deciso ? a?erma la sin­ daca Elena Nappi che segue in prima persona la comunicazione ed il mar­ keting dell?amministrazione comunale ? di dare risalto grazie a questi media al nostro borgo storico, alla sentieristi? ca, alla Diaccia Botrona e alle frazioni che meritano un respiro internaziona? le». «Proseguiamo nel potenziamento della promozione turistica del Comune ? spiega la prima cittadina ? che per essere al passo con i tempi deve adot? tare strategie sempre più e?caci e diversificate come i canali televisivi tematici presenti in questa importante piattaforma». «Il nostro lavoro in ambito turistico ed ambientale ? prosegue Nappi ? che annualmente viene riconosciuto con prestigiose attestazioni nazionali ed internazionali è il risultato di un importante azione svolta negli anni che merita di essere conosciuta grazie anche alla possibilità di mettere in rete tutte le nostre attività. Questo si traduce in un costante aumento di presenze turistiche sul territorio comunale che ormai gioca alla pari in termini di attrattività con le più impor? tanti realtà culturali della Toscana». «I social media ? conclude Nappi ? hanno contribuito a cambiare positi? vamente la promozione dei territori attraverso un costante aggiornamen? to in tempo reale dei pensieri di utenti e fruitori che descrivono e commenta? no le loro esperienze. Un?analisi utile ad individuare location simbolo scelte per gradimento da castiglionesi e turi? sti e novità da proporre per conquista? re i molti abbonati a questo gruppo di emittenti». Filippa Lagerback PRIMO PIANO ? VIVI ? 51 VIVI MUSEI DI MAREMMA ?Arti e Mestieri nella Maremma dei Musei?, si inaugura on line la mostra virtuale dei Musei di Maremma È un progetto davvero innovativo quello messo a punto dalla rete dei Musei di Maremma con la mostra virtuale ?Arti e Mestieri nella Maremma dei Musei? organizzata in collaborazione con Acas3d S.r.l.s. ? Startup innovativo e Spin-off dell?Università di Pisa, Dipartimento di Ingegneria, settore Fotogrammetria e Topografia. Quaranta in tutto le opere e i reperti archeologici individuati per questa particolare esposizione DI REDAZIONE 52 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 S i intitola ?Arti e Mestieri nella Maremma dei Musei? ed è la mostra virtuale organizzata dal sistema Musei di Maremma e che ha visto coinvolte quasi tutte le realtà museali della rete. In tutto sono 40 le opere e i reperti archeologici individuati per questa particolare esposizione, realizzata da Acas3d S.r.l.s. ? Startup innovativo e Spin-off dell?Università di Pisa, Dipartimento di Ingegneria, settore Fotogrammetria e Topografia. Al progetto ha lavorato un comitato tecnico-scientifico costituito da tre archeologi, già direttori scientifici di Musei del Sistema: Massimo Cardosa (direttore Museo Archeologico di Manciano e Saturnia), Simona Rafanelli (direttrice Museo Archeologico ?Isidoro Falchi? di Vetulonia) e Debora Rossi (direttrice Musei Civici archeologici di Pitigliano), coadiuvati dal supporto tecnico-organizzativo di Roberta Pieraccioli (direttrice del Sistema Musei di Maremma) e Giovanna Santinucci del Comune di Massa Marittima. La mostra online è fruibile al pubblico dalla metà di aprile attraverso una pagina del sito web www.museidimaremma.it, e dai musei interessati attraverso i propri dispositivi e pagine web. Una breve anteprima è stata presentata al prestigioso Tourisma, il salone dell?archeologia e turismo culturale che si è svolto a Firenze il 25 marzo mentre il progetto è stato presentato a pubblico e stampa il 4 aprile a Grosseto al Polo Universitario. Le immagini delle opere, che sono state individuate e accuratamente selezionate da ogni direttore dei musei del sistema che hanno aderito al progetto, sono state acquisite grazie ad un lungo e attento lavoro di digitalizzazione con fotocamere ad altissima risoluzione con ottiche fisse e calibrate. Immagini che poi sono state rielaborate e riprodotte in 3D per essere utilizzate sul web o pubblicate in ?real time?. La piattaforma web prevede la simulazione di un viaggio nel tempo, attraverso le varie epoche: preistoria e protostoria, epoca Etrusca, Romana, Medioevo e Rinascimento, epoca moderna espresso da un paesaggio rurale con una miniera. Contemporaneamente alla mostra è stato realizzato un catalogo, sempre fruibile online, con la descrizione di ogni singolo oggetto e la sua contestualizzazione secondo le epoche. ?Da un punto di vista scientifico ? sottolinea Roberta Pieraccioli ? il catalogo online è una acquisizione importantissima, una raccolta digitale che sarà via via implementata fino a raccogliere tutti i reperti e i materiali più importanti presenti nei nostri musei. Uno strumento fruibile a tutti che potrà essere utilizzato dagli studiosi, con un primo approccio in remoto ma poi anche sul posto, oppure usato nelle scuole per la divulgazione didattica?. Il punto di partenza è il contesto dell?evoluzione del paesaggio. I paesaggi, modellati in 3D, si configurano come porzioni di città o villaggi, che richiamano immediatamente all?epoca storica sulla base di elementi caratteristici. Una volta all?interno della città, si può accedere al singolo edificio che, trattando di arti e mestieri, è la bottega dell?artigiano dell?epoca. In questi interni, rispettando, in base alle informazioni storiche, le PRIMO PIANO ? VIVI ? 53 VIVI ???? La mostra è fruibile al pubblico dalla metà di aprile attraverso una pagina del sito www.museidimaremma.it Irene Lauretti presidente: ?Un grande progetto innovativo e condiviso che apre la strada per il futuro dei nostri musei? dimensioni e le proporzioni, sono stati collocati i modelli dei reperti precedentemente digitalizzati, inerenti quel mestiere e quell?epoca. Quindi è possibile visualizzarli in 3D o avere tutte le informazioni. Tali ambienti sono modellati sulla base delle indicazioni e delle referenze indicate ed approvate dal comitato scientifico. La mostra virtuale della Rete dei Musei di Maremma ha preso avvio nella primavera del 2021 quando, in piena epoca post-pandemica, si è sentita la necessità forte di fare ?sistema cultura?, di portare avanti cioè l?idea di programmare iniziative coordinate con un approccio di rete museale per la concretizzazione di una ?politica di Sistema? tesa a coinvolgere l?intero territorio in manifestazioni culturali unitarie nelle quali i poli di maggiore attrazione turi- 54 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 stica, tra cui i musei di rilevanza regionale accreditati della provincia di Grosseto, fanno da traino a quelli più periferici e decentrati. ?Per la prima volta ? spiegano Debora Rossi, Simona Rafanelli e Massimo Cardosa i tre archeologi del comitato tecnico scientifico ?, la forza innovativa di questo nuovo progetto espositivo risiedeva nello sforzo congiunto di mettere in rete la collezione dei Musei di sistema in forma reale e virtuale in quanto era essenziale sottolineare come iniziative legate a manifestazioni espositive nell?era post-Covid 19, da considerarsi prevalentemente virtuali, potevano di fatto implementare quelle per la fruibilità e l?accessibilità universale, aspetti questi ultimi su cui Musei di Maremma è orientata concretamente da almeno un triennio. È in quest?ottica che sono stati interessati anche quei musei (e parchi) che non hanno al proprio interno collezioni archeologiche, ma collezioni d?arte moderna e contemporanea e quelli legati alle tradizioni popolari perché tutti condividono un unico e indivisibile paesaggio antropico. Infatti ? proseguono ? all?interno della rete i sistemi museali a maggiore vocazione archeologica, pur presenti, non rappresentano una modalità prevalente, dal momento che la tipologia di sistema più frequente è quella territoriale (che ingloba strutture di vario tipo, non soltanto con collezioni archeologiche), nella maggior parte dei casi formatasi per volontà degli enti locali in virtù dello stretto rapporto che li lega al territorio di cui sono diretta espressione?. ?Arti e Mestieri nella Maremma dei Musei? ? commenta Irene Lauretti presidente del Sistema Musei di Maremma ? è un progetto a cui teniamo moltissimo e siamo felici che finalmente sarà fruibile al pubblico, una mostra che già dalla scelta di un titolo evocativo si presenta inclusiva per le specificità di ciascuna realtà museale del Sistema, fruibile e pienamente accessibile per la possibilità di affiancare l?esposizione reale dei pezzi selezionati ad una narrazione virtuale. Ci sono stati ritardi causati dalle restrizioni pandemiche e non ultimo da tempi tecnici necessari per la digitalizzazione del materiale in oltre 50 realtà museali. Ma ora finalmente siamo in porto ? conclude ? con un progetto innovativo di grande rilievo che caratterizza il nostro lavoro e apre le porte al futuro dei Musei di Maremma?. VIVI ENOLOGIA ?mareMMMa, la Natura del vino? fa centro la quarta edizione della manifestazione dedicata ai vini maremmani DI REDAZIONE Maremma, Montecucco e Morellino di Scansano le tre belle realtà enologiche maremmane si sono ritrovate anche quest?anno presso il Granaio Lorenese di Alberese il 6 marzo scorso per presentare agli operatori del settore e agli appassionati la più grande selezione di etichette del territorio nell?evento sempre più apprezzato e seguito ?mareMMMa, la Natura del vino? 56 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 È Nella foto un momento della quarta edizione della bella manifestazione enologica che si è svolta nella consueta cornice del salone centrale del Granaio Lorenese di Spergolaia ad Alberese (Grosseto) stato un bellissimo appuntamento quello andato in scena il 6 marzo nella tradizionale location del salone centrale del Granaio Lorenese di Spergolaia ad Alberese in provincia di Grosseto. Parliamo della quarta edizione di ?mareMMMa, la Natura del vino?, l?evento, che presenta ogni anno ? siamo già alla quarta edizione ? la più grande selezione di etichette di tutte le DOC e DOCG della Maremma toscana ovvero Maremma Toscana, Montecucco e Morellino di Scansano. mareMMMa è un evento frutto della sinergia tra i Consorzi delle tre Denominazioni che rappresentano l?eccellenza enologica di un territorio peculiare perché incontaminato e con una reputazione in ascesa sui mercati nazionale e internazionali. Un modello di promozione di grande impatto informativo e formativo per i professionisti del settore ? sommelier, ristoratori, enotecari, distributori ? a cui l?iniziativa è rivolta e che fa dell?unione una forza trainante per il territorio. Oltre 300 le etichette in degustazione, in rappresentanza di un?ottantina di cantine, ognuna delle quali dotata di un proprio banco di assaggio per favorire il contatto e la conoscenza diretta tra operatori e produttori. Un?occasione unica di degustare tutte le tipologie di vini delle tre denominazioni, caratterizzata da territori e climi molto diversi tra loro e che imprimono caratteristiche e caratteri differenti all?ampia proposta di vini rossi, bianchi, e rosati. La partecipazione è riservata agli operatori, che possono accedere all?area degustazione tramite invito in tre fasce orarie, ma anche agli appassionati, accorsi quest?anno davvero in gran numero. ?Man mano che aumenta la conoscenza dei nostri vini ? sottolinea Francesco Mazzei presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana ? diventa sempre più importante fare eventi come ?mareMMMa, la Natura del vino?. Solo spiegando direttamente caratteristiche e territorio insieme e guidando i professionisti durante le degustazioni possiamo far crescere in loro la consapevolezza della varietà e unicità della nostra enologia. Un approccio fondamentale per farne dei validi ambasciatori dei nostri vini. Per quanto riguarda la nostra Denominazione, che anche dagli ultimi dati si dimostra essere una delle più performanti della Toscana, accanto alle tipologie Rosso e Rosso Riserva si stanno sempre più affermando il Vermentino e il Ciliegiolo, entrambi autoctoni di grande personalità, ma uno spazio importante se lo stanno ritagliando anche i blend rossi, sia in stile bordolese che con l?apporto di varietà più tradizionali?. ?mareMMMa, la Natura del vino ? aggiunge Bernardo Guicciardini Calamai, presidente del Consorzio di Tutela Morellino di Scansano ? è oramai diventato uno degli eventi di riferimento per gli operatori del settore locale, e non solo. Il Morellino di Scansano è la denominazione storica della Maremma che arriva a questo appuntamento forte di una costante crescita qualitativa che ha consolidato il suo posizionamento sia sul mercato della grande distribuzione che nella ristorazione. Sono sempre di più gli appassionati che apprezzano il Morellino e le sue caratteristiche uniche e inconfondibili; il Sangiovese che si affaccia sulla costa, grazie alla sua naturale gradevolezza sta conquistando i cuori di tanti amanti del vino e del nostro meraviglioso territorio?. ?Il 2023 ? precisa Giovan Battista Basile alla guida del Consorzio di Tutela Vini Montecucco ? è iniziato nel migliore dei modi per la DO Montecucco, che si è classificata come la Denominazione più performante della Toscana nel 2022. La straordinaria crescita di imbottigliato che abbiamo registrato (+35% sul 2021) conferma che il consumatore internazionale va sempre più alla ricerca di prodotti di nicchia e sostenibili. Ma è solo grazie a iniziative come ?mareMMMa, la Natura del vino? ? che si rivolge ai professionisti italiani e soprattutto di prossimità ? che abbiamo la possibilità di raccontarci e trasmettere il prestigio della nostra tradizione vitivinicola anche al mercato domestico, da parte del quale riscontriamo un apprezzamento sempre maggiore, seppur graduale. È fondamentale per la nostra Denominazione accrescere la brand awareness e il posizionamento dei nostri vini in Italia, e per questo nel 2023 intensificheremo l?attività di promozione del Consorzio sul territorio nazionale, che al momento assorbe oltre il 40% del nostro imbottigliato?. PRIMO PIANO ? VIVI ? 57 VIVI ???? I tre Consorzi ? Maremma, Montecucco e Morellino di Scansano ? hanno invitato gli operatori del settore alla degustazione per raccontare tutte le sfaccettature di questo straordinario territorio Due parole sui tre Consorzi. Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana nasce nel 2014 dopo il conferimento della stessa DOC con l?obiettivo di promuovere la qualità dei suoi vini e garantire il rispetto delle norme di produzione previste dal disciplinare, dedicandosi, inoltre, alla tutela del marchio e all?assistenza ai soci sulle normative che regolano il settore. Oggi il Consorzio conta 445 aziende associate che vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini per un totale di quasi 7 milioni di bottiglie prodotte all?anno. Il Consorzio opera nell?intera provincia di Grosseto, una vasta area nel sud della Toscana che si estende dalle pendici del Monte Amiata e raggiunge la costa maremmana e l?Argen- 58 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 tario fino all?isola del Giglio. Ai vitigni autoctoni ? Ciliegiolo, Canaiolo nero, Alicante, Sangiovese, Pugnitello, Vermentino, Trebbiano, Ansonica, Malvasia ?, si sono affiancate varietà internazionali come Cabernet Sauvignon, Cabernet franc, Merlot, Syrah, Viognier, Sauvignon, Chardonnay e Petit Verdot. Lo scopo della DOC Maremma Toscana è oggi quello di affascinare e stupire gli amanti del bello e del buono di tutto il mondo, valorizzando le diversità di questo sorprendente territorio e ampliando gli orizzonti del gusto toscano attraverso la varietà e la qualità dei suoi vini. Sito: www.consorziovinimaremma.it Facebook: ConsorzioViniMaremmaToscana Il Consorzio Tutela Vini Montecucco è l?ente di riferimento del Montecucco, la nuova promessa del vino toscano, che nasce dalle uve coltivate con passione nei 7 comuni della denominazione di origine controllata e garantita, la DOCG in vigore da settembre 2011: Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano. La Denominazione, con le sue 68 aziende associate, punta a uno sviluppo che possa coniugare gli aspetti produttivi con quelli promozionali e turistici del territorio: la zona, altamente vocata alla produzione del Sangiovese, gode di condizioni climatiche estremamente favorevoli, vicino al Mar Tirreno ? da cui dista solo pochi km in linea d?aria ? e all?ormai spento vulcano Amiata, che con i suoi 1.738 metri di altezza domina tutto il territorio compreso tra la Maremma, la Val d?Orcia e la Val di Chiana. Qui si sono succeduti Etruschi, Romani, Longobardi, monaci benedettini, dominio senese e la famiglia dei Medici: una stratificazione storica che ha lasciato tracce indelebili e testimonianze che ancora oggi sono visibili nei borghi, negli stupendi agriturismi e nelle dimore d?epoca, nella produzione di olio e, soprattutto, di vino. Sito: www.consorziomontecucco.it Facebook: MontecuccoSangioveseDocg Infine ecco il Consorzio Tutela Morellino di Scansano. Riconosciuto denominazione di origine controllata nel 1978, il Morellino di Scansano VisitMorellino, on line la versione rinnovata del portale È di nuovo on line il portale dedicato all?offerta enoturistica integrata del territorio del Morellino di Scansano promosso dal Consorzio Tutela Morellino di Scansano. Nuova veste grafica, più contenuti e una divertente sezione dedicata al merchandising. Presto disponibile sui principali store digitali anche l?app dedicata S emplice, chiaro e immediato, con un catalogo di proposte completamente rinnovato e il debutto della sezione dedicata al mer­ chandising. Sono alcune delle novità presenti nella versione del portale VisitMorellino, da pochi giorni online, ora implementato nella sua struttura e veste grafica. Lanciato nel 2021 e promosso dal Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano, VisitMorellino è uno spazio virtuale che consente di scoprire come vivere il territorio della denomi­ nazione in maniera immersiva e com­ pleta tra le bellezze dei suoi borghi e del suo paesaggio, sospeso tra il mare della costa toscana e le pendici del Monte Amiata. Il portale diventa così un punto di riferimento per gli enoturisti e gli amanti della vita all?aria aperta, con un?attenzione particolare al connubio che lega vino, sport, turismo e benes­ sere. VisitMorellino o?re, infatti, la possibilità di organizzare il proprio soggiorno su misura nell?area del Morellino di Scansano scegliendo tra le tante attività a disposizione ? Wine Experience, Spa & Benessere, itinerari naturalistici in bici, e­bike e a cavallo o ancora esperienze legate al mare come Surf, Kayak, Paddle Board e Snorkeling ? rese possibili grazie alle partnership con i principali player del territorio come: Saturnia Bike, Terme di Saturnia, Parco della Maremma, Movimento Turismo del Vino, Centro Porsche Firenze, 4 Tempi, Acquedotto del Fiora, Maremma Sup Avventura, Maremma 4 Style e Coravin. ?Il lavoro di restyling ? spiega Ales­ sio Durazzi, direttore del Consorzio ? ha reso la navigazione di VisitMorelli? no molto più veloce e dinamica, riuscendo con maggior facilità a far comprendere le peculiarità del nostro territorio e della nostra denominazio? ne ai tanti visitatori che intendono tra? scorrere un periodo di vacanza nelle terre del Morellino di Scansano. Abbiamo la fortuna di trovarci immer? si in un ambiente incontaminato, ideale per chi è alla ricerca di un turi? sto disponibile nei principali store on line, anche la app dedicata. VisitMorellino oltre ad avere un?in­ terfaccia più semplice ed intuitiva, che mette immediatamente in primo pia­ no la straordinaria bellezza del territo­ rio, e una nuova organizzazione dei contenuti per rendere la navigazione ancora più user friendly, si è anche arricchito della sezione dedicata al merchandising all?interno dell?area e­ smo a stretto contatto con la natura. Gli amanti del benessere, del buon cibo e del buon vino, dello sport e del? la natura, hanno uno strumento idea? le per crearsi un percorso ad hoc all?in? segna della sostenibilità?. Da un punto di vista strettamente tecnico, l?innovazione più importante di quest?ultima versione riguarda la mobilità e l?interazione diretta con i turisti che acquisteranno le soluzioni in totale autonomia. Inoltre sarà pre­ shop. D?ora in poi, infatti, gli utenti oltre ai vini delle cantine della denomina­ zione Morellino di Scansano DOCG e tanti utili accessori, potranno anche acquistare felpe, giubbotti, polo, grembiuli, shopper e molti altri pro­ dotti venduti con il brand Rosso Morellino, dal nome dell?evento in house organizzato a Scansano dal Consorzio che quest?anno si svolgerà il 15 maggio. PRIMO PIANO ? VIVI ? 59 VIVI ???? Sono state oltre 300 le etichette in degustazione, in rappresentanza di un?ottantina di cantine, ognuna delle quali dotata di un proprio banco di assaggio per favorire il contatto e la conoscenza diretta tra operatori e produttori festeggia quest?anno i suoi primi 45 anni. In questo periodo molto è stato fatto per la sua valorizzazione, in virtù delle sue qualità intrinseche e della crescente rinomanza internazionale, tanto da ottenere nel 2006 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, a partire dalla vendemmia 2007. Attivo in questa opera di promozione e tutela il Consorzio Tutela Morellino di Scansano, nato nel 1992 per volontà di un piccolo gruppo di produttori. Nel corso degli anni il Consorzio è andato man mano ampliando il comparto asso- ciativo, fino ad accogliere più di 200 soci, oltre 90 dei quali con almeno una propria etichetta di Morellino di Scansano sul mercato. Sito web: www.consorziomorellino.it Facebook: ConsorzioTutelaMorellinoDiScansano Maremma, Terra del Ciliegiolo DOC L?evento, al suo esordio e dedicato interamente al vitigno autoctono, si terrà il 7 e l?8 maggio alla Fortezza Orsini di Sorano (GR) e vedrà la presenza di banchi d?assaggio, dove sarà possibile degustare il Ciliegiolo di Maremma e di altre parti d?Italia D omenica 7 e lunedì 8 maggio appuntamento alla Fortezza Orsini di Sorano in provincia di Grosseto, per una rassegna senza pre­ cedenti. Il Ciliegiolo di Maremma e altri Ciliegioli d?Italia saranno presentati in una due­giorni, durante la quale stam­ pa e operatori del settore avranno la possibilità di degustare i vini delle aziende produttrici di questo speciale vitigno, che saranno a disposizione alla mescita presso banchi d?assaggio. Nel­ la giornata di domenica, su prenotazio­ ne, è prevista una masterclass temati­ ca. Dal colore rosso rubino, con leggeri riflessi violacei, con sapore e profumo caratteristici che ricordano la frutta matura, piacevole ed equilibrato, il Ciliegiolo è stato recentemente risco­ perto e valorizzato, e deve il suo nome al colore dell?acino e agli aromi del vino che richiamano in modo esplicito la ciliegia. 60 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 A di?erenza di quanto avveniva in passato, quando veniva utilizzato per il consumo diretto o per preparare vini di pronta beva ma di poca longevità tanto che, per la maggior parte, le uve venivano vinificate in assemblaggio con altre varietà, in primis il Sangiove­ se, oggi è perlopiù impiegato in purez­ za per produrre alcuni interessantissi­ mi vini DOC e IGT del Centro Italia. Viene coltivato in Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Liguria e, in modo minoritario, in altre zone d?Italia. La maggiore di?usione del Ciliegiolo è comunque in Toscana, dove si contano circa 525 ettari, quasi il 60% dei quali sono concentrati in provincia di Gros­ seto dove danno vita a numerose eti­ chette della DOC Maremma Toscana Ciliegiolo. Il Ciliegiolo ha sicuramente una forte sensibilità al terroir per cui è di fonda­ mentale importanza piantarlo sui ter­ reni adeguati al risultato enologico che si vuole ottenere. Da questo punto di vista la Maremma grossetana rappre­ senta una delle aree più interessanti ? se non la più interessante ? per questa varietà, così come interpretazioni importanti si trovano in Umbria tra l?Orvietano e i Colli Amerini, nell?Alto Lazio e in alcune aree delle Marche. L?iniziativa è organizzata dal Consor­ zio Tutela Vini Maremma Toscana e dai delegati FISAR sul territorio, con il patrocinio del Comune di Sorano. VIVI PRODOTTI DEL TERRITORIO Prodotti, ricette, consigli: viaggio nel gusto alla scoperta delle eccellenze di Maremma e Amiata in collaborazione con Conad Grosseto Prosegue con questo numero il viaggio nel gusto in collaborazione con Conad Grosseto, da sempre attenta e vicina alle aziende enogastronomiche del territorio. Un viaggio a puntate, finalizzato a presentare ricette firmate da chef (ma non solo) di ristoranti maremmani, realizzate con i prodotti del territorio, acquistabili ovviamente nei punti vendita Conad di Grosseto S i chiama ?IL BUONO. Maremma e Amiata: prodotti, ricette e consigli? ed è una guida che dà lustro alle aziende ed ai prodotti del territorio attraverso una serie di ricette interpretate da chef, barman, pasticceri, cuoche e sommelier. L?ha realizzata Conad Grosseto da sempre attenta a quelle piccole produzioni agroalimentari al centro ormai da tempo di un progetto di valorizzazione di particolare rilievo ed interesse. Ebbene, prendendo spunto proprio da questa guida ogni mese pubblicheremo una ricetta ?firmata?, realizzata con uno o più ingredienti acquistabili nei punti vendita Conad di Grosseto. BOTTONI DI MAIALE CON CREMA DI PANCOTTO E GERMOGLI DI RAVANELLO Ricetta dello chef Alessio Biagi del ristorante La terra di Nello di Castiglione della Pescaia Un?osteria rurale nata nel 2005, che ha svolto da sempre (citando i proprietari) ?un?importante funzione aggregatrice, riunendo tra le materne e robuste braccia di Nonna Lina i ceppi sparsi 62 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 della famiglia e saldando durature amicizie in grandi tavolate al fresco degli olivi?. Questo, infatti, vuole essere la Terra di Nello, un ambiente dove trovare un?allegra serenità casereccia, dell?ottimo cibo e un?ospitalità genuina e cordiale. Nel 2014 la storica cuoca, Alessia Morabito, lascia nelle mani di Alessio Biagi la sua grande eredità e anche il piatto simbolo dell?osteria Variazione del filetto alla Rossini (alla maniera di Nello, con patè di fegatini di pollo, fondo bruno, pane e tartufo). La ricetta Questa la ricetta proposta dallo chef Alessio Biagi: ?Bottoni di maiale con crema di pancotto e germogli di Ravanello. Ingredienti per 4 persone: per la sfoglia occorrono 2 uova medie, 250 grammi di farina, un pizzico di sale e olio quanto basta. Per il ripieno 200 grammi di polpa di maiale; 5 grammi di finocchio selvatico; 100 millilitri di vino bianco; sale quanto basta. Per il pancotto mezza carota, mezza cipolla e mezza costola di sedano, 50 grammi di pelati, brodo quanto basta, 250 grammi di mollica di pane e microgreen di ravanello. Procedimento: mettere nella planetaria la farina, le uova, il sale ed un pochino di olio per impastare la sfoglia fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Nel frattempo in una casseruola mettere la polpa di maiale con i finocchi e poco olio, far rosolare e sfumare con vino bianco. Quando è cotto frullare fino ad ottenere un ripieno cremoso. Stendere la sfoglia sottile e confezionare i bottoni con l?aiuto di un coppapasta rotondo da 4 cm. Nel frattempo in un?altra casseruola fare un soffritto con sedano carota e cipolla. Aggiungere il brodo ed i pelati e far cuocere per 15 minuti. Aggiungere La ricetta: Bottoni di maiale con crema di pancotto e germogli di Ravanello Lo chef: Alessio Biagi Il prodotto e l?azienda: pane, pizza e schiaccia de Il Fornaio di Caldana il pane e frullare il tutto fino ad ottenere una crema liscia. Cuocere i bottoni in abbondante acqua salata. Disporre la crema a specchio sul fondo del piatto. Disporre i bottoni e guarnire con un filo d?olio e foglie di ravanello. Il prodotto: pane, pizza e schiaccia de Il Fornaio di Caldana Il forno in un paese ha una centralità ?naturale? e il suo nome deriva da quando realmente assolveva soltanto alla funzione della cottura di pane, torte e altre preparazioni che dalle famiglie venivano portate a cuocere. Oggi è qualcosa di più e di diverso. Meri e Andrea sono i due giovani che gestiscono il Fornaio di Caldana perché vogliono portare avanti la tradizione del loro paese. Caldana è un paese speciale famoso per il suo marmo Portasanta utilizzato per la costruzione di grandi monumenti italiani e per la chiesa di San Biagio la cui facciata prestigiosa si dice di progettazione di Antonio da San Gallo. Il Fornaio di Caldana si affaccia come tutto il borgo sulla pianura ed è inondato di bellezza naturale. Claudio, Roberto, Luca, Silvana e Cinzia, Alessandro e Giacomo ogni giorno preparano prodotti casalinghi di alta qualità ampliando la notorietà di questo laboratorio che nel 1985 nacque come piccola azienda a livello familiare. Negli anni il piccolo nucleo iniziale è cresciuto grazie alla qualità. I prodotti di punta sono la bozza bianca, ai cereali e integrale, un pane saporito dalla crosta irregolare, il pane casareccio fatto a mano, i ventagli e le baguette ai cereali, il pane salato, le ciabatte, le tartarughe e i frustoni. Il ?reparto? schiacce e pizze sforna le schiacce morbide e alla pala, le pizze al pomodoro a fette, con il passato con e senza mozzarella, con le zucchine, con le cipolle, e nel periodo estivo anche fiori di zucca e pancetta, tonno e pachini. Grande protagonista la schiaccia con i friccioli e in autunno con l?uva, le schiacce secche, bianche o con i cereali, mediterranee con il rosmarino. Il ?reparto? dolci realizza crostate, torta della nonna, torta di mele, torte di frutta fresca e la torta di ricotta che va per la maggiore. Poi ci sono i dolci tipici di Caldana, peschine crema e cioccolato, i cialdoni, il tronco cioccolato e crema e torte di riso. Infine realizzano come biscotti i cantucci, i corolli, i biscotti al vino e i taralli. Sotto Natale si aggiungono alla produzione normale i ricciarelli, i cavallucci, il panforte. Per Pasqua le schiacce dolci e salate, le colombe, le frittelle di riso e le chiacchiere. I prodotti di questa azienda ? ed in particolare pane pizzicato, ventaglio normale e ai cereali, pane salato, baguette ai cereali, bozza normale e ai cereali, frusta integrale, panino integrale, schiaccia con: gli scriccioli, ricotta, secca, morbida, pizza al pomodoro e con zucchine ? sono in vendita nei supermercati Conad di Grosseto. IL GELATO ?NATURALE? Ricetta di Manuele Presenti, Gelato Naturale Ascademy, Grosseto Manuele Presenti oggi è un master chef e custode del mondo del gelato ?naturale?, fino a ieri era il figlio di un pasticcere di Marina di Grosseto, Luciano, fondatore nel 1976 de La Chiccheria. La storia che li vede entrambi protagonisti è semplice. Manuele, finiti gli studi, inizia a lavorare con il padre, acquisisce tecnica ed esperienza, si appassiona al gelato. È così che prima, nel 2007, Manuele contribuisce a far nascere il software ?Gelato italiano 2.5? per il bilanciamento delle ricette di gelato, poi, nel 2008, apre la ?Scuola Gelato Naturale?, con l?obiettivo di realizzare un prodotto profondamente naturale, privo di addensanti, coloranti e aromi chimici, utilizzando esclusivamente materie prime selezionate e di elevata qualità. La Scuola da allora forma centinaia di gelatai provenienti da molte parti del mondo. La palestra di sperimentazione di Manuele resta Marina di Grosseto e La Chiccheria e la sua crescita tecnica è accompagnata dal successo della gelateria di famiglia ormai collocata tra le migliori d?Italia. Nelle materie prime utilizzate, inoltre, Manuele esprime il legame con la sua terra a partire dai pinoli della pineta, il latte, la frutta locale. La ricetta Ecco la ricetta per preparare il gelato con i mirtilli coltivati a Roselle e lavanda di Maremma. PRIMO PIANO ? VIVI ? 63 VIVI Il gelato ?naturale? ???? E per chi volesse sperimentare le ricette a casa, si segnala che i prodotti utilizzati sono in vendita IN ESCLUSIVA nei quattro supermercati Conad di Grosseto Ingredienti: 190 ml di infuso di lavanda 190 ml; 600g di mirtillo; 200 g di zucchero di canna; 10g di Psillium fibra. Procedimento: per preparare l?infuso bisogna mettere 190g di acqua con 5 grammi di lavanda fresca in infusione a freddo per 24 ore. La preparazione è semplice, ma sono necessarie alcune attrezzature: robot di cucina, gelatiera. Innanzitutto è necessario filtrare l?infuso e unirlo con il resto degli ingredienti, poi bisogna emulsionare il composto e mantecarlo fintanto non raggiunge la giusta consistenza. ?Con il tempo ho imparato ? sostiene Manuele ? che la qualità dipende dai prodotti strettamente naturali e che la ?naturalità? determina anche la sostenibilità economica di una realtà artigiana. Fare le cose fatte bene (ricette ben bilanciate, procedure ottimizzate) permette di risparmiare sul costo degli ingredienti, sprecare meno, risparmiare energia e soprattutto lavorare nei modi e nei tempi giusti?. Il prodotto: i Mirtilli di Maremma di Borgo San Giuliano, Roselle La Maremma dalle mille risorse offre spazio anche alla coltivazione di un frut- to lontano da queste terre. Maremma ospita e accoglie, integra e rende proprie le piante ?forestiere? che crescono rigogliose e offrono copiosamente i loro prodotti. L?azienda agricola Borgo San Giuliano nasce nella campagna grossetana, vicinissima a Roselle e a Grosseto. Uno splendido complesso di edifici finemente ristrutturati offrono ospitalità esclusiva. La proprietà è della famiglia Benelli con una lunga storia in Maremma. Giovanni Benelli, il fondatore dell?azienda agricola, raccontava che in estate, per sfuggire al caldo ed alla malaria, mentre i grossetani andavano ad ?estatare? a Scansano, restava in campagna, e se gli entrava la febbre malarica, si sdraiava a terra fino che non passava, poi ricominciava a lavorare la sua terra. Siamo ai primi del ?900 e gente tenace come lui trasformò la Maremma. Alvido, il nipote di Giovanni, lasciò l?azienda agricola di famiglia alla esperta mamma Amelia e diventò uno dei più importanti costruttori ed immobiliaristi della provincia. Oggi è Alessandro ad occuparsi di Borgo San Giuliano potenziando le attività esistenti ed intraprendendone di nuove nel settore edile, delle energie rinnovabili, in quello agricolo e turistico ricettivo. Nei terreni che circondano il Borgo vengono coltivati in 10 ettari il Mirtillo Gigante Americano (varietà Duke, Misty, Early Blue, O?neal, Rebel). Il mirtillo rigorosamente biologico viene raccolto esclusivamente a mano e commercializzato fresco oppure trasformato in succhi e conserve. I mirtilli sono frutti dalle grandi proprietà benefiche di componenti che aiutano a fermare la proliferazione batterica, sono indicati per il trattamento dei disturbi del tratto digerente, facilitano la digestione, hanno proprietà gastroprotettive ed antisettiche. Vengono raccomandati per le persone ipoglicemiche. La famiglia Benelli, proprietaria dell?azienda agricola, produce inoltre le albicocche varietà Farclò, Pieve, Farbaly, Faralia, Primaya, Pricia, Le susine Scosciamonaca rossa toscana e gli asparagi che vengono venduti esclusivamente freschi. I prodotti di questa azienda ed in particolare mirtilli freschi, confettura extra di mirtilli, succo di mirtilli, estratto di mirtilli sono in vendita nei supermercati Conad di Grosseto. Lo chef: Manuele Presenti Il prodotto: i mirtilli 64 ? Maremma Magazine ? Marzo 2023 L?azienda: Borgo San Giuliano (Roselle) GROSSETO NEWS Notizie varie dai punti vendita Conad di Grosseto ?Il tempo della gentilezza?, dalla Croce Rossa un importante riconoscimento a Clodia Commerciale Nella sala del Consiglio Comunale alla presenza del sindaco di Grosseto Anton­ francesco Vivarelli Colonna e dell?asses­ sore Fausto Turbanti, il presidente della Croce Rossa di Grosseto Hubert Corsi ha consegnato ad Alessio Degli Innocenti in rappresentanza della Clodia Commer­ ciale la medaglia di Benemerenza ?Il tempo della gentilezza?. La Croce Rossa Italiana ha conferito alla Clodia Commerciale il riconoscimento in segno di gratitudine per l?impegno e la collaborazione garantite durante l?e­ mergenza pandemica da Covid ­19. ?La nostra rete di supermercati ? com­ menta Alessio Degli Innocenti ? è, secon? do la nostra visione, uno spazio di socia? lità importante. Siamo chiamati ogni giorno ad essere a servizio delle persone. Lo siamo stati ogni giorno, in particolare, durante la pandemia in tutte le modalità possibili a partire dalle aperture quoti? diane fino agli approvvigionamenti di mascherine e di tamponi a prezzi calmie? rati. Siamo stati con la popolazione e nella popolazione supportando anche le strutture sanitarie e le istituzioni con un?importante donazione. La Beneme? renza di oggi è importante perché rico? nosce questa funzione complessa che travalica il consumo e definisce un ruolo nuovo per il settore del commercio priva? to. Ringraziamo tutti e per primi i nostri collaboratori che non hanno mai smesso di lavorare nei negozi. Siamo stati tutti insieme e solo così abbiamo superato una prova di?cilissi? ma di maturità e civiltà. La Croce Rossa nel segnare il nostro impegno dimostra di avere occhi e cuore, di saper vedere un nuovo modello di società comunita? ria, e di tutto questo la ringraziamo, come ringraziamo le istituzioni con cui abbiamo collaborato e collaboriamo.? Il Butterino (ovvero il Tordello) e i Cannelloni ripieni: le novità nei punti vendita Conad Grosseto Il Butterino ovvero il Tordello e i Cannel­ loni ripieni sono arrivati negli sca?ali dei Conad di Grosseto. Queste due gustose novità ?fatte a mano? sono proposte dai Pastai in Maremma e arricchiscono la gamma di pasta fresca già presente nei negozi con i tradizionali Tortelli marem­ mani, i Pici, gli Gnocchi e le Tagliatelle all?uovo. Butterino e Cannelloni sono stati pre­ sentati ad inizio marzo con tre degusta­ zioni gratuite nei Bar Bistrot dei punti vendita Conad di Grosseto (Senegal, Clodia e Scansanese). Il Butterino è realizzato sulla ricetta del tordello toscano. È una pasta ripiena con origini antiche, il nome infatti deri­ va dal latino torquere, ovvero girare. Le prime testimonianze storiche scritte sui tordelli risalgono al Medioevo, epoca in cui si iniziano a cucinare una sorta di piccole torte ripiene di verdure, tagli di carni poco nobili, ma anche avanzi che i contadini toscani avevano nelle loro case così da non sprecare nulla. I Tordelli sono uno dei piatti tradizionali più amati in lucchesia e versilia, e in gran parte della Toscana in generale. Quelli de i Pastai Hanno una caratteristi­ ca forma quadrata, sono ripieni di pane toscano ra?ermo, carni tritate di manzo e di maiale, bietola e spezie. I Cannelloni seguono nella loro realizza­ zione la ricetta dei Tortelli maremmani con una fina sfoglia di pasta all?uovo e un ripieno di ricotta e spinaci. I clienti li troveranno nei comodi vassoietti pronti per essere trasferiti in una teglia, conditi a piacimento e cotti in forno. Nei negozi Conad Grosseto è arrivato il nuovo Pane del Minatore del forno di Baccinello Dal 1° febbraio scorso, in tutti i punti vendita dei supermercati Conad di Grosseto è arrivato il Pane del Minatore del Panificio Pasticceria di Baccinello. Pensando ai frutti della terra e ai sapori genuini di un tempo, il forno ha creato que­ sto nuovo tipo di pane per rendere omag­ gio alla storia dei minatori di Baccinello. Si tratta di un pane grezzo, dalle elevate qualità nutrizionali, realizzato con farina di tipo 2, farina di segale, cereali vari, tra cui semi di lino, di girasole e di sesa­ mo e lievito madre. Ricco di fibre, proteine, vitamine e sali minerali, il Pane del Minatore è ideale per chi vuole tenersi in forma senza rinunciare ai sapori della tradizione. Prosegue così l?impegno di Conad per ampliare la vasta gamma di prodotti del territorio presenti all?interno del super­ mercato e per garantire la conoscenza e la valorizzazione dei piccoli e grandi pro­ duttori della provincia di Grosseto che sono sinonimo di eccellenza e di qualità. Il Pane del Minatore è disponibile al repar­ to panetteria dei 4 punti vendita Conad di Grosseto, in via Clodia, all?Aurelia Antica, in via Senegal e via Scansanese. PRIMO PIANO ? VIVI ? 65 L?INTERVISTA Domenico Saraceno, ovvero il trait d?union tra l?Accademia dei Georgofili e la Maremma DI DEBORAH CORON Recentemente insignito del titolo di Accademico dei Georgofili, la più antica accademia di agricoltura del mondo, fondata a Firenze nel 1753, l?agronomo Domenico Saraceno ci parla di sé e di diversi temi legati al mondo agricolo, un comparto di grande rilevanza per tutto il territorio grossetano e maremmano I temi legati al mondo dell?agricoltura sono decisamente importanti per la Maremma, anche perché parliamo di un settore sempre più connesso, dopo la sua principale missione produttiva, a questioni trasversali che interessano l?ambiente, il paesaggio e il turismo. Per questi motivi abbiamo pensato di approfondire la materia con Domenico Saraceno, agronomo, già collaboratore di questa rivista, recentemente insignito del titolo di Accademico dei Georgofili, la più antica accademia di agricoltura del mondo, fondata a Firenze nel 1753. Allora Saraceno, partiamo da una domanda personale. Cosa vuol dire essere georgofilo? L?Accademia è una prestigiosa istituzione che opera nel mondo dell?agricoltura da 270 anni. Lavora per migliorare e diffondere le conoscenze scientifiche in campo agrario, forestale, ambientale, fra addetti ai lavori, che sono gli studiosi Domenico Saraceno PRIMO PIANO ? VIVI ? 67 Foto © Giancarlo Gabbrielli VIVI ???? Domenico Saraceno: ?Grosseto ha diverse eccellenze in questo ambito che devono essere messe in rete. Il mio impegno sarà quello di lavorare per sostenere queste sinergie nell?interesse delle attività culturali della nostra provincia? 68 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 di queste varie discipline agrarie, i tecnici e gli agricoltori. Sono onorato di esserne diventato membro perché conosco e frequento l?Accademia da tanti anni, ho beneficiato dei suoi archivi e della sua biblioteca che detiene un patrimonio straordinario di documentazione storica e scientifica sul mondo dell?agricoltura e ne conosco il prestigio che essa ha nel mondo in materia di agricoltura. Dal 2001 al 2012 sono stato anche membro del consiglio direttivo dell?Associazione Amici dei Georgofili, sodalizio nato a sostegno alla missione dell?Accademia e voluto dall?allora presidente Franco Scaramuzzi. La sede, lo sappiamo, è a Firenze, alla Logge degli Uffizi; il 2023 è un anno importante perché si celebra sia il 370° anno Accademico che il trentennale dell?attentato dinamitardo che colpì l?Accademia. Le celebrazioni come sempre si terranno nel salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio il 14 aprile. Ma l?Accademia come opera sul territorio? Gli Accademici sono in prevalenza docenti universitari di scienze agrarie e forestali, ma non solo. Vi sono storici, economisti (ricordo che i georgofili nascono come Reale Accademia Economico Agraria) ma anche agricoltori e qualche professionista. Fra i membri onorari c?è anche il Re Carlo III d?Inghilterra. Gli agronomi sono pochi, ma siamo comunque presenti e proveniamo un po? da tutta Italia. L?Accademia, pur avendo il centro propulsore a Firenze è articola- ta in Sezioni presenti su tutto il territorio nazionale e da alcuni anni ha iniziato a decentrare le iniziative. Lo scorso anno, ad esempio, con la Sezione Centro Ovest e l?Ordine provinciale dei Dottori Agronomi e Forestali abbiamo organizzato a Grosseto un?interessante giornata di studio sul credito agrario che ha visto coinvolti istituzioni locali come Banca Tema e la Fondazione Polo Universitario Grossetano, che ha accolto il convegno e collaborato all?iniziativa con un proprio relatore. Si è appena conclusa, inoltre, una selezione di giovani definiti ambasciatori dell?innovazione, destinata a tre neo laureati in agraria i quali, grazie ad un finanziamento della Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Firenze, lavoreranno ad un progetto dell?Accademia che interessa l?area metropolitana fiorentina e le province di Arezzo e Grosseto e che vedrà attivare collaborazioni con gli Ordini professionali territoriali. Mi paiono tutte interessanti novità che si rivolgono ai territori di periferia e che vanno sostenute e incrementate. Dunque si può immaginare in futuro la presenza dei Georgofili anche a Grosseto? Come dicevamo in premessa la Maremma è una terra rurale; basti ricordare l?impegno del professor Alessandro Pacciani, anche lui georgofilo, nel progettare il Distretto rurale della Maremma. Questa ruralità, oggi interpretata in vario modo ed ovviamente vista in chiave moderna, rappresenta ancora la vocazione del nostro territorio e dunque è bene che le istituzioni culturali locali, e penso principalmente alla Fondazione Polo Universitario Grossetano, ma non solo ad essa, mantengano stretti rapporti con il mondo della ricerca e della divulgazione in agricoltura. Grosseto ha diverse eccellenze in questo ambito che devono essere messe in rete. Il mio impegno sarà quello di lavorare per sostenere queste sinergie nell?interesse delle attività culturali della nostra provincia. Lei parla molto di agricoltura? ma oggi il tema deve essere esteso? Guardi, il concetto di agricoltura è molto ampio, è una settore multidisciplinare da sempre interessato ad una moltitudine di aspetti, tutti interconnessi fra loro. Basti pensare ai testi sacri dell?agricoltura, che spaziano fin dalle origini a 360 gradi sui grandi temi dell?ambiente e della natura: mi riferisco al De re rustica di Marco Terenzio Varrone composto da vari trattati di agronomia, a L?arte dell?agricoltura di Columella, il più ampio testo in materia agraria pervenutoci dalla civiltà latina, alla Naturalis historia, trattato naturalistico scritto da Plinio il Vecchio ed ancora alle Bucoliche e alle Georgiche di Virgilio, ma anche alle più recenti lezioni orali di agraria risalenti al 1857 di un grande georgofilo come Cosimo Ridolfi, tanto per citare i primi grandi che mi vengono in mente. Da queste letture di ieri si ritrovano moltissimi spunti sull?attualità di oggi e sorprendentemente si nota che alcuni dei principi fondamentali che governano l?agricoltura sono rimasti immutati nel tempo. Semmai in epoca moderna vi è stata una spiegazione scientifica di fenomeni empiricamente già noti e tutti sempre rivolti alla salvaguardia degli equilibri della natura visti in un?ottica produttiva. Temi storici del mondo agricolo? Oggi come ieri parlando del mondo agricolo non si pensa solo alla coltivazione dei terreni ma all?allevamento, alla silvicoltura, alla meccanizzazione, all?economia e al credito agrario, ma anche al ruolo che l?agricoltura svolge negli equilibri ecosistemici e dunque alle interconnessioni che essa ha con l?ambiente e con il paesaggio. Si riflette anche sulle dinamiche demografiche delle aree rurali nel rapporto città/campagna, sul ruolo degli agricoltori nella manutenzione del territorio ed ancora ad altri aspetti che molto spesso vedono sovrapporsi l?interesse pubblico a quello privato. E quali sono le prospettive future? Oggi il mondo agricolo è all?avanguardia ed ha sempre più bisogno di elevate competenze al suo servizio: si parla di innovazioni tecnologiche, precision farming, robotica e digitalizzazione, di genetica e chimica verde, di agricoltura biologica, fino ad arrivare all?articolato e complesso sistema delle filiere agroalimentari. Come si vede ce n?è per tutti, spaziando sempre più in un contesto multidisciplinare molto vasto. Per questo motivo assume sempre maggiore importanza il rafforzamento delle connessioni fra mondo della ricerca (e divulgazione), assistenza tecnica e produzione. Da queste considerazioni emerge che sono molti i temi anche d?interesse locale che meritano di essere affrontati. Ad esempio quello dell?agricoltura biologica e dei biodistretti, che in questo periodo si stanno costituendo diffusamente anche in provincia di Grosseto. Temi sui quali prossimamente avremo modo di ritornare. ENOGASTRONOMIA La vera storia del Biscotto Salato di Roccalbegna, prodotto simbolo dell?unicità di un territorio Riceviamo e pubblichiamo un articolo inviatoci dalla Associazione Pro Loco di Roccalbegna APS in riferimento ad alcune imprecisioni contenute nel servizio pubblicato su questa rivista nel numero di settembre 2022, a pagina 118, dal titolo ?Il biscotto della sposa, più noto come Biscotto di Roccalbegna? ? Nonna, ma che ci fai con quella mestola strana coi buchi? Nei tegami non c?entra, è troppo grossa!?. ?Serve per i Biscotti salati... sai, i nostri Biscotti salati di Roccalbegna sono bis-cotti davvero (cioè cotti due volte): prima si lessano e poi si cuociono in forno, e quella mestola serve per tirarli su e scolarli quando vengono lessati. Quando sarai più grande ti insegnerò!?. La ricetta per fare i Biscotti in casa è lunga e laboriosa: unire gli ingredienti (olio extravergine di oliva, farina, lievito, sale e semi di anice nelle dosi giuste... e soprattutto del territorio), finché il ?pastone? non inizia a perdere gli ?anaci?, prima puliti e lasciati a bagno nel vino bianco anche una notte intera. Poi la stesura: un morso del giusto peso di impasto da lavorare a mano per formare un bastone, che viene intrecciato ad abbraccio chiuso nelle tre giunture (un tempo con un segno diverso di chiusura per ogni famiglia) ? qualcuno lo definisce un 8, ma per noi è proprio un abbraccio! Ed eccoci alla lessatura, subito, così che non lievitino: tanta acqua bollente, pochi Biscotti alla volta, e quando vengono su si tolgono con la schiumarola (la ?mestola strana?) e si mettono a finire di scolare su un panno di cotone. Meglio sarebbe a questo punto se potessero riposare un pochino, prima di essere infornati per la seconda cottura, PRIMO PIANO ? VIVI ? 71 VIVI Marchio Collettivo del Biscotto Salato di Roccalbegna dal 2019 ???? Le sue origini si perdono nel Medioevo: le materie prime semplici e facilmente reperibili, la facilità di conservazione e quel gusto speciale e inconfondibile, lo rendevano molto diffuso in tutte le famiglie quella che li rende dorati e consistenti. Queste due cotture fanno sì che si conservino a lungo e che siano più digeribili: buoni col vino bianco, per spezzare la fame sia al mattino che al pomeriggio, buoni anche con la cioccolata, e non scordiamoci la colazione col caffelatte e il Biscotto! Di origine contadina, il Biscotto salato non mancava mai (e non manca) in occasione di matrimoni, battesimi, per Pasqua e soprattutto per le feste del paese, a fine luglio per San Cristoforo (patrono di Roccalbegna) e a settembre per la Festa del ?Quattordici?. Ma, per tradizione, ogni famiglia lo preparava di frequente sia come alimento da portare a lavoro nei campi, sia come golosità da consumare tutti i giorni. E durante la Presidio Slow Food dal 2016 72 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 Seconda Guerra mondiale i Biscotti salati, nutrienti e non alterabili nel tempo, venivano inseriti anche nei pacchi che la Croce Rossa Internazionale trasferiva ai prigionieri in Germania. Le sue origini si perdono nel Medioevo: le materie prime semplici e facilmente reperibili, la facilità di conservazione e quel gusto speciale e inconfondibile, lo rendevano molto diffuso in tutte le famiglie. La tradizione ha conservato queste caratteristiche e, protagonista della storia di Roccalbegna, il Biscotto salato ha allargato la sua diffusione e il suo apprezzamento fuori dai confini del paese. Nell?aprile del 2016, il Biscotto Salato di Roccalbegna diventa Presidio Slow Food, il quale certifica e sottolinea l?importanza del prodotto. I Presidi sono progetti che si impegnano per salvare e salvaguardare varietà di prodotti e produzioni di eccellenza che rischiano di essere perdute; riconoscono e valorizzano paesaggi, territori e culture. Il biscotto rappresenta tutto questo: una comunità, una tradizione e una cura di produzione e filiera. Si è cercato negli ultimi anni, proprio all?interno della ?Sagra del Biscotto Salato di Roccalbegna? (da 40 anni organizzata dalla Pro Loco locale), di parlare e divulgare l?importanza delle materie prime legate alla produzione del Biscotto. Ci siamo concentrati e si è fatto una conferenza su grano e farine, argomento di grandissima attualità. Nell?ultima sagra (2022) abbiamo approfondito il tema dell?olio, che è forse l?ingrediente più importante per la buona riuscita di un Biscotto a regola d?arte. L?olio extra vergine prodotto nel territorio, l?unico utilizzabile da disciplinare Slow Food, è un valore aggiunto. L?intento è sicuramente quello di legare il Biscotto ad una serie di iniziative relative all?importanza della biodiversità e al territorio dove si produce. Si può consultare il link https://www.fondazioneslowfood.com/it/presidi-slowfood/biscotto-salato-di-roccalbegna/. Infine, aggiungendo un ulteriore strumento di tutela, la Pro Loco Roccalbegna ha deciso di preservare la ricetta originale (pura da ogni aggiunta o variazione) ed ha depositato il Marchio Collettivo ?Biscotto salato di Roccalbegna? ed il relativo Regolamento d?uso. Grazie all?impegno di produttori locali (il panificio ?Il Panaio? e la trattoria ?La Grotta?, entrambi a Roccalbegna), dell?Amministrazione comunale (di cui a suo tempo faceva parte l?attuale Responsabile del Presidio Slow Food ?Biscotto Salato di Roccalbegna? Fabiana Fabbreschi), alla Conad Grosseto ed alla Pro Loco Roccalbegna (in particolare nella figura del compianto Udio Giardi), il Biscotto vede riconosciuta e protetta la propria qualità. Associazione Pro Loco di Roccalbegna APS VIVI PATRIMONIO AUDIOVISIVO DEL TERRITORIO Il Polo culturale Le Clarisse diventa la casa della Mediateca digitale della Maremma Accordo triennale tra Fondazione Grosseto Cultura e associazione Kansassiti ?per la valorizzazione dei patrimoni audiovisivi del territorio? con il Polo culturale Le Clarisse che diventa ufficialmente la sede della Mediateca Digitale della Maremma. Spazi del museo saranno infatti sede dell?archivio e del laboratorio della mediateca DI MICHELE GUERRINI F ondazione Grosseto Cultura ha siglato un progetto di collaborazione triennale con l?associazione Kansassiti ?per la valorizzazione dei patrimoni audiovisivi del territorio? e il Polo culturale Le Clarisse diventa ufficialmente la sede della Mediateca Digitale della Maremma: il museo, infatti, mette a disposizione uno spazio per ospitare l?archivio video della mediateca, oltre ad accogliere una serie di attività inerenti il cinema come corsi e proiezioni. E altre iniziative sono pronte a partire, come la campagna social #tisbloccounricordo per recuperare e conservare in forma digitale il contenuto delle vhs di famiglia. «Fondazione Grosseto Cultura sostiene anche la cultura cinematografica ? dichiarano il presidente Giovanni Tombari e il direttore del Polo culturale Le Clarisse, Mauro Papa ? come dimostrano la convenzione con Fondazione Sistema Toscana per la gestione della Mediateca 2.0 nel Polo Clarisse e la partnership con l?associazione Kansassiti nel 2021 e 2022 nella partecipazione al bando ministeriale che ha portato all?aggiudicazione di fondi per la riqualificazione della Mediateca digitale della Maremma. Adesso la collaborazione con Kansassiti si fa ancora più stretta, con questo nuovo accordo che consentirà di sviluppare in una forma ancora migliore tutta una serie di attività legate al cinema. Un?opera preziosa per la dif- 74 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 fusione della cultura cinematografica e di un grande patrimonio di immagini in tutta la nostra comunità». Intanto è già online il nuovo sito https://www.mediatecadigitalemaremma.com che mette a disposizione in streaming gratuito alcune delle bobine recuperate e digitalizzate dalla Mediateca. Ad esempio la retrospettiva sull?opera del regista d?avanguardia Gianni Bernardini, testimonianza della Maremma sotto le acque e il fango dell?alluvione del 1966, una serie dedicata alle produzioni del Cineclub Grossetano, le immagini inedite della campagna fotografica dei fratelli Gori in Colombia nel 1965, e i filmati con i ricordi delle famiglie grossetane dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta. «Il 2023 ? dice Francesco Ciarapica, presidente dell?associazione Kansassiti ? per la Mediateca non sarà solo un anno di recupero e digitalizzazione. Sicuramente ci sarà una nuova edizione degli eventi di punta del 2022 che hanno permesso alla Mediateca di avvicinare il pubblico e farsi conoscere: ad esempio la seconda edizione del Cinehub in estate, eventi di cinema con sonorizzazioni dal vivo, un evento per l?anniversario dell?alluvione del ?66. Sarà anche l?anno delle nuove produzioni di Mediateca, che diventerà protagonista di video racconti, documentari e laboratori. Nei prossimi mesi sono previsti la conclusione di un documentario sull?artista di strada Bernd Witthuser, meglio conosciuto come Barnelli del duo Otto & Barnelli, vissuto moltissimi anni nelle colline scansanesi, una retrospettiva sulla vita e il lavoro di Marina Piperno e Luigi Faccini, storici produttori e registi che hanno scelto la nostra provincia come base e luogo ideale di indagine per alcuni dei loro film. E ancora: un laboratorio sull?immagine cinematografica con le scuole medie di Marina di Grosseto attraverso l?utilizzo di filmati girati sulla costa grossetana tra il 1950 e il 1965, la completa digitalizzazione dei video raccolti nell?Archivio delle tradizioni popolari di Grosseto, il restauro di una preziosissima bobina girata in 16mm nel 1936 (una delle più antiche testimonianze video della Maremma) che testimonia la dura vita dei contadini nelle zone paludose delle campagne orbetellane, e la presentazione del film di montaggio ?Luoghi che raccontano?, incentrato su alcuni luoghi della città di Grosseto ripresi tra i primi anni Sessanta ad oggi, realizzato dagli allievi della scuola Storie di cinema coordinati da Francesco Falaschi e Alessio Brizzi, con le musiche dal vivo di Stefano Ordini». La Mediateca digitale della Maremma proseguirà inoltre ? con il progetto ?Maremma in movimento? ? l?attività di catalogazione delle opere dei cineama- VIVI ???? Il museo mette a disposizione uno spazio per ospitare l?archivio video della mediateca ed accogliere una serie di attività inerenti il cinema come corsi e proiezioni. Molte le iniziative in cantiere. Tra quelle già partite la campagna social #tisbloccounricordo per recuperare e conservare in forma digitale il contenuto delle vhs di famiglia Nella foto, da sinistra: Carlo Vellutini, Mauro Papa, Alice Coiro, Francesco Ciarapica, Luca Agresti tori indipendenti che hanno impressionato su pellicola questa parte di Toscana, tra scorci, suggestioni, tradizioni, credenze e folclore. Oltre cento opere, prodotte in Maremma dalla Prima guerra mondiale ai giorni nostri, utili a tracciare una storia del territorio per immagini. La sezione ?Maremma in movimento? è stata arricchita anche grazie alla collaborazione con Ri-prese, laboratorio con sede nell?Università di Venezia: sono stati restaurati più di 10.000 metri di pellicola acquisiti attraverso le digitalizzazioni in 4K di vecchi filmati di famiglia in formati 8mm, super 8mm e 16mm. E il 2023 sarà l?anno in cui la Mediateca incrementerà il suo archivio con la digitalizzazione dei filmati su supporti a nastro magnetico (Vhs, Betacam, Minidv, U-matic): dal bianco e nero, tipici colori che hanno contraddistinto il cinema e la Mediateca, si passerà al colore degli anni ?80 e ?90. «A dicembre infatti ? ricorda Ciarapica ? l?associazione si è dotata di tutti i macchinari e le tecnologie necessarie per la digitalizzazione dei supporti su nastro magnetico: i formati video Vhs, Betacam, Minidv e U-matic. Questa attrezzatura rende possibile la digitalizzazione di ulteriore materiale filmico, dalle ?cassette? di famiglia fino agli archivi delle televisioni locali private, passando per tutta la produzione di documentari e di film amatoriali girati durante gli anni Ottanta e Novanta del Novecento. Grazie a questo avanzamento tecnologico la Mediateca ha da poco lanciato la campagna social #tisbloccounricordo: un invito a tutta la cittadinanza a consegnare nella sede al Polo Clarisse le Vhs con momenti privati come compleanni, vacanze, eccetera, e affidarle alla digitalizzazione. La Mediateca aiuterà così i cittadini a non perdere i loro ricordi e allo stesso tempo i cittadini aiuteranno la Mediateca ad ampliare il suo archivio con lo scopo di ricostruire l?immaginario storico della Maremma». La Mediateca Digitale della Maremma è un patrimonio di Fondazione Grosseto Cultura, gestita dall?associazione di promozione sociale Kansassìti aps in collaborazione con Storie di cinema, Clorofilla Film Festival e Biblioteca Chelliana, con il sostegno del ministero dei Beni culturali, cinema e audiovisivo, Fondazione CR Firenze e Comune di Grosseto. Dal 2021 la Mediateca si avvale del lavoro di professionisti del settore come la società Ri-Prese per la digitalizzazione delle pellicole, lo studio grafico Ecòl per lo sviluppo del sito web, l?Archivio Foto Gori, Isgrec (Istituto storico grossetano della Resistenza e dell?età contemporanea) e l?Archivio delle tradizioni popolari per la ricerca e la documentazione delle immagini. 76 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 SCOPRI SCOPRI C?È DA VEDERE | Luoghi e cose da visitare in Maremma Pitigliano, celebrati i 20 anni di vita del Museo Ebraico Forse non tutti sanno che a Pitigliano vi era una fiorente comunità ebraica presente in questo borgo sin dalla metà del 1500. Per testimoniare questo passato nel 2002, grazie all?impegno del Comune e dell?Associazione ?La Piccola Gerusalemme?, è stato realizzato un museo ebraico che a dicembre dello scorso anno ha festeggiato il ventennale S ul finire dello scorso anno (era il 6 dicembre) è stato celebrato il ventennale del museo ebraico di Pitigliano. Venti anni fa, grazie ai lavori di restauro finanziati dal Comune e all?impegno dell?Associazione ?La Piccola Gerusalemme?, vennero inaugurate le sale ipogee del museo, aperte al pubblico solo l?anno successivo. Le celebrazioni si sono aperte con la visita guidata delle stanze del museo e 78 ? Maremma Magazine ?Aprile 2023 sono proseguite con un brindisi con vino kasher, alla presenza delle autorità. ?È una ricorrenza molto importante per tutti noi ? ha detto il sindaco Giovanni Gentili nell?occasione ? per ricordare che Pitigliano porta avanti una lunga storia di convivenza. La cultura del dialogo e dell?incontro hanno sempre caratterizzato il rapporto tra ebrei e cittadini garantendo al borgo un arricchimento culturale straordinario di usanze e tradizioni?. ?Nella consapevolezza del grande valore che rappresenta la storia della comunità ebraica per Pitigliano ? ha aggiunto Irene Lauretti, assessore alla Cultura ? le amministrazioni comunali che si sono succedute sino ad oggi hanno sempre collaborato concretamente con l?associazione La Piccola Gerusa- Nelle immagini alcune testimonianze della cultura ebraica in quel di Pitigliano lemme per mantenere viva la memoria della presenza degli ebrei, a partire dal restauro di alcuni luoghi simbolo del ghetto ebraico, che oggi sono diventati un richiamo importante per i turisti di tutto il mondo?. Il Museo Ebraico espone testimonianze della cultura ebraica sul territorio, luoghi e ambienti spesso scavati nel tufo: il forno delle azzime, il macello, le cantine per il vino kasher, ancora oggi prodotto dai vinificatori di Pitigliano, la tintoria e il bagno rituale mikvé. Nella stessa sede è presente una mostra permanente di cultura ebraica. ?È bene precisare ? ha sottolineato Elena Servi, oggi ultranovantenne, custode della memoria storica della comunità ebraica di Pitigliano e direttore della struttura museale ? che celebriamo i 20 anni dall?apertura dei locali che ospitano il museo Ebraico, perché in realtà l?associazione La Piccola Gerusalemme che gestisce il museo compie ben 26 anni, essendo stata istituita da me e mio figlio Enrico, il 4 ottobre 1996. Eravamo gli ultimi ebrei di Pitigliano e su noi gravava la responsabilità di tenere in vita la memoria del passato. Un passato importante: gli Ebrei sono presenti in questo borgo almeno dalla metà del 1500. Era una comunità ebraica fornita di tutto, dal punto di vista igienico, religioso, commerciale, sociale e culturale, con una biblioteca bellissima, ed era PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 79 SCOPRI ???? Il Museo Ebraico espone testimonianze della cultura ebraica sul territorio, luoghi e ambienti spesso scavati nel tufo: il forno delle azzime, il macello, le cantine per il vino kasher, ancora oggi prodotto dai vinificatori di Pitigliano, la tintoria e il bagno rituale mikvé. Nella stessa sede è presente una mostra permanente di cultura ebraica così rilevante e ben organizzata da meritare l?appellativo de La Piccola Gerusalemme o La Piccola Sorella, da parte della comunità ebraica di Livorno, che era invece La Grande Sorella?. Poi con l?Unità d?Italia molti ebrei cominciarono a trasferirsi a Firenze, Livorno e Roma, tanto che la comunità di Pitigliano si ridusse a meno di 70 persone. Nel 1938 ci furono le persecuzioni razziali e durante la Seconda guerra mondiale i circa 30 ebrei che erano rimasti a Pitigliano furono aiutati e salvati dalle famiglie cattoliche che li nascosero nelle campagne. Con il crollo della Sinagoga, avvenuto negli anni ?60 a causa di una frana, tramonta definitivamente la speranza di ricomporre la comunità. ?In un primo tempo ? ha aggiunto Elena Servi ? il Comune di Pitigliano con il sindaco Brozzi finanziò il restauro della sinagoga che fu inaugurata nel marzo del 1995. Subito dopo furono sistemati i locali sottostanti. Fu un lavoro lungo e molto ben riuscito. Anche il forno delle azzime rimasto in funzione fino al 1939 e poi abbandonato, venne restaurato, così come la macelleria e il mikveh. Ricordo che un giorno espressi gratitudine al Comune per tutto questo, rivolgendomi all?assessore Diva Bianchini e lei mi rispose che il Comune aveva ricostruito, ma noi con il lavoro dell?associazione abbiamo restituito la vita a quei luoghi?. Il Museo Ebraico in breve Indirizzo Vicolo Marghera traversa di Via Zuc­ carelli ­ Pitigliano Il museo Nel XVI secolo Pitigliano appartene­ va alla piccola Contea governata dai conti Orsini tra il Granducato di Tosca­ na e lo Stato Pontificio. Nel 1556 Niccolò IV Orsini, che era favorevole alla presenza degli ebrei nel suo territorio, donò al suo medico per­ sonale, l?ebreo David de Pomis, un ter­ reno per realizzare un cimitero ebraico. Nel 1598 fu costruita la Sinagoga. Nel 1608 la Contea di Pitigliano fu uni­ ta al Granducato di Toscana e nel 1622, i Medici istituirono il Ghetto. Nel XIX secolo la Comunità divenne un quarto / un quinto della popolazio­ ne meritando così, dalla Comunità di Livorno, l?appellativo ?La Piccola Geru­ 80 ? Maremma Magazine ?Aprile 2023 salemme?. Con l?Unità d?Italia, nel 1861, otte­ nuta l?emancipazione, molti ebrei abbandonarono Pitigliano per rag­ giungere: Livorno, Roma, Firenze? Nel 1938 la Comunità contava circa 70 persone e a causa delle leggi razzia­ li diminuì ulteriormente. Durante la persecuzione della II Guer­ ra Mondiale i circa 30 ebrei che rimase­ ro a Pitigliano furono aiutati e salvati dalle famiglie cattoliche che li nascosero e protessero nelle campagne. Con il crollo della Sinagoga avvenu­ to negli anni ?60, la speranza di avere una rinascita della Comunità ebraica si spense e ormai a tutt?oggi si contano, purtroppo, solo poche unità. Bookshop Sì Accessibilità diversamente abili Non accessibile Orario Il Museo Ebraico e la Sinagoga sono aperti dal 1 aprile al 31 ottobre tutti i giorni la mattina dalle ore 10 alle 13 e il pomeriggio dalle 14.30 alle 18. Dal 1 novembre al 31 marzo 2023 la matti­ na dalle 10 alle 12.30 e il pomeriggio dalle 14.30 alle 16.30. Sabato chiuso Prezzo Costo ingresso: 6 Euro intero e 5 Euro ridotto. Contatti Direttore: Elena Servi Info e prenotazioni: 0564 614230 ­ 328 1907173 Email: lapiccolagerusalemme@libero.it ­ lapiccolagerusalemme@gmail.com Sito web: www.lapiccolagerusalemme.it SCOPRI L?ITINERARIO DEL MESE| In viaggio alla scoperta della Maremma Alla scoperta dell?acqua calda: un itinerario tra le fonti termali della Maremma e dintorni DI GIADA RUSTICI Terme di Saturnia, il Resort Dalle Terme di Saturnia (Manciano) a quelle del Petriolo al confine tra le provincie di Siena e Grosseto, lungo il fiume Farma, tra il territorio di Civitella Paganico e quello di Monticiano, passando per le Terme di Sorano e Bagni San Filippo sul Monte Amiata. Viaggio alla scoperta delle fonti termali di Maremma e dintorni S alus Per Aquam: qualcuno sostiene che sia un modo di dire che ci arriva direttamente dai latini, per altri è semplicemente un retro-acronimo: un acronimo ricostruito all?indietro, per intenderci, che prende forma partendo dalla più moderna sigla inglese SPA, per riferirsi ai centri benessere. In ogni caso, quale sia la sua origine, riesce a trasmettere alla perfezione il senso di ciò che voglia dire: letteralmente salute attraverso l?acqua, l?acqua che trasmette la salute. La Maremma, come molte altre zone della Toscana, ha una tradizione antica in materia di acque termali: in tutta la provincia vi sono territori e località da visi- 82 ? Maremma Magazine ?Aprile 2023 tare per chi è amante della salute, il tutto incastonato nel quadro suggestivo di un paesaggio naturale di grande fascino. Fumarole, geyser, getti di vapore, sorgenti di acqua calda erano già note agli Etruschi e successivamente ai Romani. Gli etruschi furono i primi veri maestri e padri fondatori delle antiche terme maremmane, mentre i romani seppero sfruttare al meglio le proprietà curative delle acque sulfuree: tanto ne era ricco il territorio da essere considerato sin dall?antichità una vera e propria ?farmacia nel sottosuolo?. Allora si praticavano già le cure idropiniche, cioè si assumevano le acque come medicina per il tratta- mento di disturbi epatici e gastroenterici, ci si immergeva nelle piscine a cui si riconoscevano proprietà particolari nel trattamento di patologie infiammatorie e reumatiche dell?apparato locomotore e dermatologiche; si praticavano fangature e bagni di vapore che rinvigorivano e rilassavano e anche cure cosmetiche ed estetiche. Con il passare dei secoli alcuni centri termali sono entrati nell?oblio per poi essere riscoperti e valorizzati in un passato più recente e attualmente alcuni di essi sono noti a livello internazionale. La punta di diamante in Maremma è sicuramente rappresentata dalle celebri Terme di Sorano Terme di Saturnia. Secondo la leggenda, Saturnia è stata la prima città della penisola, fondata in onore del dio Saturno, su un grosso masso di travertino, tra il fiume Albegna e il torrente Stellata. Secondo alcuni la sua nascita andrebbe fatta risalire al XX secolo a.C. ad opera dei Pelasgi, una popolazione preellenica dalle origini incerte: i resti di una particolare cinta muraria in pietrame a secco, dalla forma poligonale e in travertino colorato, parrebbero infatti risalire a questo periodo. Numerose necropoli etrusche raccontano che Saturnia fosse luogo abitato già nell?VIII secolo a.C. e particolarmente fiorente, tanto da essere chiamata Aurina, città dell?oro. Conquistata poi dai romani nel 280 a.C. circa, Saturnia fu protetta da mura e trasformata in colonia: ancora oggi nella sua piazza principale sono visibili le colonne del tempio romano che vi sorgeva. Dopo secoli di abbandono fu riscoperta e fatta risorgere da Cosimo I de? Medici. Nel medioevo i vapori delle acque termali erano associati al peccato e alla voluttuosità e, di conseguenza, le sorgenti furono identificate con le porte dell?inferno. Vuole la leggenda che Saturnia fosse nata dalla cieca ira del dio Saturno, qui rifugiatosi dopo essere stato cacciato dall?Olimpo. Saturno per vendicarsi avrebbe scagliato il suo fulmine su questa terra, facendone così scaturire acqua bollente per annientare gli uomini. Spettacolari e affascinanti, le terme di Saturnia sono un insieme di sorgenti di acqua calda che assumono quasi la forma di vere e proprie piscine naturali circondate da numerose cascate. Al di là delle loro origini mitiche, si sono in realtà formate a partire da un piccolo fiume, il Gorello, che nasce sul Monte Amiata, di origine vulcanica. Nei dintorni sono facilmente raggiungibili in macchina alcune piccole località davvero incantevoli: Montemerano, Pitigliano e Manciano. A circa 40 minuti da Saturnia si raggiunge Sorano, altra località termale immersa nello spettacolo del tufo: si tratta di uno dei comprensori termali toscani con maggior quantità di vene naturali sgorganti dalla terra. Qua la presenza delle sorgenti termali era nota fin dal periodo medievale, quando fu costruita la pieve di Santa Maria dell?Aquila proprio sopra una delle sorgenti termali. Il luogo fu verosimilmente usato dagli Aldobrandeschi e successivamente dagli Orsini per i loro bagni; in epoche più recenti fu completamente abbandonato, andando incontro ad un lunghissimo periodo di degrado, ma all?inizio del nuovo millennio, grazie a una serie di lavori, è stato possibile recuperare e valorizzare le numerose sorgenti, oltre che costruire un moderno stabilimento. Immerse nel verde di un?atmosfera carica di storia, tra le testimonianze etrusche, dalle sorgenti di un torrente PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 83 SCOPRI ???? La Maremma, come molte altre zone della Toscana, ha una tradizione antica in materia di acque termali: in tutta la provincia vi sono territori e località da visitare per chi è amante della salute, il tutto incastonato nel quadro suggestivo di un paesaggio naturale di grande fascino Bagni San Filippo e un ruscello, proprio a monte della Pieve di Santa Maria dell?Aquila, sgorga acqua con una temperatura di 37,5 °C, di tipo bicarbonato-magnesio-calcica, ricca di magnesio, calcio e zinco, dalle notevoli proprietà depurative e particolarmente indicata per le cure di dermatologia, reumatologia e malattie vascolari leggere. Si prosegue verso una breve sosta non molto lontano dal confine della Maremma, tra crete della Val d?Orcia e i fitti boschi del Monte Amiata, in una delle località più suggestive grazie ai suoi depositi calcarei bianchi che si snodano in suggestivi percorsi immersi nella natura. Siamo a Bagni San Filippo: il nome deriva dalla chiesetta dedicata a San Filippo Benizi, il quale, secondo le storie, sostò qui nel 1269, in eremitaggio. Pare infatti che quell?anno il conclave di Viterbo, riunitosi per eleggere il successore di Clemente IV, avesse fatto il suo nome per il soglio pontificio e che lui si fosse rifugiato nei boschi dell?Amiata proprio per scampare alla candidatura. Già noti ai Romani, come testimoniano gli scavi archeologici del 1898 che hanno permesso di ritrovare resti risalenti al periodo dell?imperatore Domiziano, del I secolo d.C.; la prima menzione tuttavia risale all?epoca medioevale, quando nel XIII secolo Ristoro d?Arezzo nel Composizione del Mondo parla della particolare qualità calcarea dell?acqua e la tendenza a formare grandi massi calcarei. Negli anni furono poi attivamente frequentate da personaggi del calibro di Lorenzo il 84 ? Maremma Magazine ?Aprile 2023 Magnifico, che vi soggiornò nel 1485, o del Granduca Ferdinando II, nel 1635. L?area è piuttosto grande, le prime piscine che si incontrano lungo il sentiero, vicino alla strada, sono poco profonde, per cui non si mantengono calde a lungo. Proseguendo, tuttavia, per il sentiero nel bosco si raggiungono le impressionanti formazioni di calcio della ?Balena Bianca?, che davvero somigliano alla bocca di un cetaceo che sorveglia e protegge le vasche, vegliando sui bagnanti: piccole cascate scendono, a circa 48 °C, dalle sue balze direttamente nelle piscine naturali, creando un?atmosfera magica. La quantità d?acqua che sgorga muta molto spesso e con lei mutano l?aspetto e i colori della formazione calcarea offrendo ogni volta uno spettacolo nuovo e diverso. Riavvicinandosi alla Maremma, al confine tra le provincie di Siena e Grosseto, lungo il fiume Farma, tra il territorio di Civitella Paganico e quello di Monticiano, troviamo le Terme del Petriolo: immerse nella riserva naturale del Basso Merse, in uno scenario incantato tra boschi e colline, che consente di rimettersi al passo con la natura e con noi stessi, una posizione unica dove pace e silenzio rimandano ad atmosfere primordiali fuori dal tempo. Il nome ?Petriolo? risalirebbe al Medioevo, derivando da petria cioè ?imbuto di legno? per la forma, appunto, quasi a imbuto. Nonostante l?origine medievale del nome, si ritiene che le terme in questione fossero già presenti durante l?epoca romana e con molta probabilità si trova- no citate da Cicerone e Marziale all?interno delle loro opere. Le prime notizie certe risalenti alle origini delle Terme di Petriolo sono da attribuire all?anno 1230, ma nel 1300 le Terme acquisirono ancora più importanza: il celebre medico, Gentile da Foligno, le citò infatti nel suo Tractatus de Balneis; erano così importanti che la Repubblica di Siena faceva pagare una gabella sull?uso dei bagni Petriolo, caso quasi unico fra le varie terme libere italiane, a testimonianza del valore straordinario attribuito a queste acque medicamentose. Nei primi anni del XV secolo furono edificate alte cinte murarie che fanno del Petriolo l?unico esempio di terme fortificate: i monconi di mura residui appartengono infatti all?antico Castello di Petriolo, struttura difensiva eretta a protezione della sorgente e dei bagni, ritenuti beni talmente preziosi da non poter essere lasciati in balia delle minacce provenienti dai potenti dei dintorni. L?itinerario dell?acqua calda si dipana dunque tra il tepore come in un caldo abbraccio: in questo periodo dell?anno, in cui il freddo ed il tempo poco stabile lasciano spazio a giornate più miti e più lunghe che ben si prestano per dei tour alla scoperta dei luoghi più belli di Maremma, le terme sono un?opportunità molto interessante per trascorrere qualche giorno lontani dallo stress quotidiano e godere di paesaggi stupendi in contesti ricchi di storia e benessere. Non resta che lasciarsi andare, cullati dal calore e dalla storia. SCOPRI BRICIOLE DI STORIA | Fatti e avvenimenti della Maremma che fu La storia dei quattrini coniati per i Reali Presìdi di Toscana Dopo aver parlato in passato delle monetazioni di Massa e di Sovana (tesoro di S. Mamiliano) da un lettore di origini orbetellane, ma residente a Roma, appassionato di numismatica con particolare riguardo alle monete e alle medaglie della Maremma, ci arriva un contributo finalizzato ad approfondire il tema dei quattrini emessi sul finire del ?700 dal regno di Napoli per la circolazione nello Stato dei Presidi ? Seconda parte DI RICCARDO MARTINA Ferdinando IV di Borbone, ritratto da Angelica Kauffmann, 1782 ca, Museo di Stato Voralberg di Bregenz 86 ? Maremma Magazine ?Aprile 2023 Le caratteristiche dei quattrini Nel dettaglio, le serie dei quattrini coniate per i Reali Presidi (Figg. 1a, 1b e 1c) vedono come costante al diritto dei tre nominali, il profilo del re Ferdinando IV di Borbone volto a destra, lungo il bordo l?iscrizione latina abbreviata, sciolta in italiano in Ferdinando IV per grazia di Dio Re delle Due Sicilie e, incisa sotto la testa, l?iniziale del cognome, a volte anche del nome, dell?incisore: per la serie del 1782, la sigla P (1 e 2 quattrini) o BP (4 quattrini) identificano la firma di Bernardo Perger, mentre la P o DP (2 e 4 quattrini) delle emissioni del 1791 e la P per il 1798 sono riferite al figlio Domenico, succeduto, come inci- sore in zecca, al padre, morto nel 1786. Il rovescio presenta in alto la corona reale sovrastante l?epigrafe REALI PRESIDII, il nominale QVATTRINI, l?anno di coniazione in cifre arabe, diviso in due dal valore espresso in cifre romane. Solo nei pezzi da 4 quattrini, lungo il bordo compaiono due rami di lauro legati in basso da un fiocco. Ai lati della corona leggiamo le due iniziali dei maestri di zecca: nei quattrini del 1782 le lettere CC indicano Cesare Coppola, in carica fino al 1790, sulle monete del 1791 la sigla A-P identifica Antonio Planelli, attivo fino al 1803, mentre la sigla R-C sui nominali del 1798 designa la Regia Corte, ovvero «la monetazione battuta a benefizio della Corte ed in particolare della regina Maria Carolina che utilizzava questi introiti anche per scopi politici». Anche i quattrini per i presìdi ? come le altre monete napoletane coeve in rame ? sono prive delle iniziali dei maestri di prova, ovvero, per completezza d?informazione, Giovan Battista Cangiano per la serie del 1782 e Raffele Mannara, attivo nel periodo delle emissioni del 1791 e del 1798. In analogia alla monetazione borbonica del periodo, anche questi tondelli presentano numerose varianti di conio, alcune macroscopiche, quali la fattura delle corone e la disposizione delle cifre dell?anno, poste più in alto o alla stessa altezza del valore, nei 2 del 1791 e nei 4 nell?1 del 1798. Altre minime differenze si possono riscontrare nel numero delle foglie e delle bacche nei rami di alloro e, ovviamente, nei caratteri dei punzoni usati per realizzare le legende. Proprio le evidenti e numerose anomalie riscontrare nelle ?liberate? del 1798, hanno suscitato l?interesse degli studiosi della monetazione napoletana nel travagliato periodo rivoluzionario a cavallo del 1800. Nonostante la fuga della corte a Palermo e la proclamazione della Repubblica Napoletana nel 1799, l?attività della zecca non si interruppe e si iniziò ? sotto la direzione giacobina Fig. 1a - Serie quattrini 1782 Coll. privata Fig. 1b - Serie quattrini 1791 Coll. privata Orbetello ? a coniare le monete repubblicane in argento e in rame. Per alcune furono approntati ex novo conii di ispirazione repubblicana, per altre si continuarono ad utilizzare i materiali giacenti in zecca con le precedenti impronte di Ferdinando IV. Ma gli ufficiali della zecca, rimasti fedeli alla deposta monarchia borbonica, si rifiutarono di ?firmare? le nuove monete con le previste sigle del direttore, dell?incisore e del maestro di prova e, secondo alcuni studiosi, ebbero, altresì, la scaltrezza di ?marcarle? con segni convenzionali, al fine di renderle riconoscibili ? e ritirabili ? in previsione di un?eventuale restaurazione del potere regio. Tali marcature, ovviamente non riscontrabili in alcuna documentazione dell?epoca, essendo l?operazione effettuata in segreto e a rischio della vita, sono state identificate dal Magliocca nei suoi recenti lavori, individuando segni, punti, trattini aggiunti o tolti e refusi nelle legende. Secondo l?autore, per sopperire alle mancanza di nominali quali il grano, il tornese e i tre cavalli, nel 1799 si coniarono monete equivalenti utilizzando anche i conii del 1798 dei quattrini per i Reali Presidi. Tali quattrini ?repubblicani?, molto rari e anch?essi contraddistinti da ?segni di riconoscimento?, sarebbero da individuarsi negli esemplari da 4 privi delle sigle R.-C. a fianco della corona, Fig. 1c - Serie quattrini 1798 Coll. privata PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 87 SCOPRI Fig. 2a - 4 quattrini 1782 ribattuto su prova in rame 6 ducati. Museo Nazionale Romano ???? Nel 1782, 1791 e 1798 a Napoli fu emessa una monetazione in rame per i Reali Presìdi: ricompensa all?enclave toscana del Regno per la sua secolare fedeltà o necessità di nuova moneta spicciola? Fig. 2b - Carlo di Borbone, 6 ducati 1749, icollector.com nei pezzi da 2 e da 1 con il doppio punto verticale (:) rispettivamente nella legenda dopo SICIL: e nella C: a destra della corona. Appurato che effettivamente la serie dei quattrini del 1798 presenta varianti molto più numerose rispetto alle due emissioni precedenti, l?ipotesi formulata da Magliocca appare, benché teorica- Fig. 3a - 4 quattrini 1782 ribattuto su grano 1719. Collezione privata mente legittima e ammissibile, alquanto suggestiva. Il motivo principale è prettamente pratico: al popolino analfabeta sarebbero risultate quantomeno estranee queste monete con iscrizioni mai viste, così diverse dai grani, dai tornesi e mezzi tornesi che circolavano e si maneggiavano da oltre dieci anni. Ma il fascino della numismatica, per gli addetti ai lavori volenterosi e appassionati, risiede proprio nei margini, ancora ampi, di studio e di approfondimento su periodi storici travagliati e oscuri. Fig. 3b - Carlo VI d'Asburgo, grano 1719, ex Asta Nomisma 52-2015 L. 886 88 ? Maremma Magazine ?Aprile 2023 I quattrini ?ribattuti? A titolo di curiosità citiamo i tre esemplari, a oggi noti, appartenenti alla categoria delle monete cosiddette ?ribattute?, ovvero tondelli reimpressi con un nuovo conio per essere reimmessi in circolazione: subivano questa sorte le monete ritirate per svariati motivi (ad es. eccessiva usura o valuta straniera) e giacenti in zecca o le ?prove? di progetti non approvati o non più realizzati. Nell?azione di ribattitura, non era raro che l?azione del conio non fosse perfetta e lineare e sul tondello rimanessero così tracce della precedente impressione. Il primo esemplare, riportato già all?epoca del CNI, faceva parte della Collezione Reale di Vittorio Emanuele III conservata oggi presso il medagliere del Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo. Si tratta di un pezzo da 4 quattrini 1782 ribattuto su una prova in rame da 6 ducati (Fig. 2a) di Carlo di Borbone (il padre di Ferdinando IV), re di Napoli dal 1734 al 1759. Tra le tracce visibili del precedente conio non compaiono purtroppo le cifre della data: possiamo solo ipotizzare che il tondello originale, essendo una prova, sia al massimo del 1749, primo anno di coniazione delle monete in oro da 6 ducati (Fig. 2b). Sul diritto sono leggibili parte della legenda (INFANS), la lettera D e il numero 6, oltre a tracce della corona e dello stemma reale; sul rovescio, sono visibili tracce della legenda CAR.D:G:VTR SIC.ET HIER.REX (Carlo per grazia di Dio re delle Due Sicilie e di Gerusalemme). Un altro esemplare, inedito e ancora di un 4 quattrini 1782, è apparso sul mercato nel 2016 e risulta reimpresso su una moneta da un grano di Carlo VI d?Asburgo (1707-1734) (Fig. 3a). Stavolta la sorte è stata più benevola, in quanto sono sopravvissute alla ribattitura le ultime tre cifre della data: [1]719. Le monete in rame coniate durante il regno di Carlo VI, quali i tornesi datati 1714 e i grani del 1719, sono dai più ritenuti delle prove e considerate della più estrema rarità. Per citare un caso, un esemplare da un grano del 1719, apparso in un?asta nel 2015 in conservazione ?fior di conio?, fu proposto alla base a ben 30.000 euro (Fig. 3b). Nel diritto del 4 quattrini reimpresso sopravvivono elementi del rovescio del grano: oltre alle cifre della data [1]719, si leggono chiaramente, sopra la testa del sovrano, le lettere della legenda SICIL:REX e il bordo ?pettinato? del grano. Altrettanto evidenti, sulla destra, sotto la frattura del tondello, il contorno di un?ovale e il piumaggio di un?ala, parti dello stemma di Napoli, ghermito dall?aquila austriaca insieme a quello della Sicilia, di cui si intuisce a malapena un tratto dell?ovale. Sul rovescio, invece, le tracce della ribattitura sono più esigue: rimangono solamente, in basso, oltre a tracce del bordo, sotto il nodo dei due rami d?alloro, le lettere RO della legenda del diritto del grano CAR:VI D:G:ROM:IMP:S A:. Il rinvenimento di questa moneta è meritevole di ulteriori indagini: appurato che almeno un tondello del grano del 1719 sia stato riutilizzato sessantatré anni dopo (!) per la prima emissione dei quattrini, è lecito chiedersi se, nell?occasione, furono riutilizzati tutti (o quasi?) i tondelli su cui erano state battute le prove del grano (fatto che ne giustificherebbe l?eccezionale rarità), e ancora, se si sia trattato di un errore oppure di una coniazione mal riuscita. Oppure anche questa volta siamo di fronte a un esperimento? Perché infatti non ipotizzare una ?prova? della nuova monetazione che si stava preparando per i Reali Presìdi? Considerando che la prima emissione di questa tipologia risale appunto al 1782, probabilmente, si utilizzò, come prova per il 4 quattrini, del metallo inutilizzato giacente in zecca da decenni ma che ben si prestava all?uso per peso e dimensioni. Infine, di un terzo esemplare di un 4 quattrini 1798 reimpresso su un grano di Ferdinando IV, citato in una nota di alcuni prezziari in commercio, a tutt?oggi, non si è potuto reperire alcun riscontro fotografico. SCOPRI PERSONAGGI | Figure del passato da ricordare San Paolo della Croce, i Passionisti e il legame con la Diocesi di Grosseto È un legame poco approfondito, ma reale quello tra San Paolo della Croce, il fondatore della Congregazione religiosa dei Passionisti sul Monte Argentario, e la Diocesi di Grosseto. Conferme arrivano da vari documenti ed anche grazie ad altre figure di passionisti quali Tommaso Fossi e Fratel Giuseppino Pitruzzello DI EMILIANO EUSEPI M olti libri sono stati scritti in questi anni sulla storia dei Passionisti, sulle loro missioni popolari e sulla spiritualità della Congregazione religiosa fondata da San Paolo della Croce ma purtroppo non sono state fatte ricerche approfondite sul suo legame con la Diocesi di Grosseto. Il 22 novembre 2021 si è aperto un anno Giubilare che è durato fino al 31 maggio 2022 per ricordare i 300 anni dalla nascita dei Passionisti e diverse iniziative sono state pensate durante quel periodo per approfondire la storia e la spiritualità della ?famiglia? creata da San Paolo. La prima notizia della presenza di San Paolo presso la Diocesi di Grosseto risale al 1733 quando fu invitato a predicare a Scarlino e Buriano. Queste notizie le abbiamo da uno storico della Congregazione che cita una seguente lettera di mons. Bernardino Pecci, Vescovo di Grosseto, ad un altro Vescovo: «Ill.mo ed Ecc.mo Sig. Pron. Col.mo Son già due o tre anni che ho desiderato mandare i missionari nelle Terre di Scarlino e di Buriano, e quegl?istessi che hanno fatto le missioni in molti altri luoghi della mia diocesi, ma le diverse contingenze non mi hanno permesso l?adempimento di questo mio desiderio, onde ho incontrato con particolar consolazione la congiuntura che la bontà di V.E. si è degnata somministrarmi, proponendomi 90 ? Maremma Magazine ?Aprile 2023 il Padre Paolo per fare la sagra missione nelle due Terre sopradette, e a tale effetto mando a lui medesimo l?inclusa concernente le facoltà che egli desidera. E rendendo alla pietà di V.E. singolarissime grazie del favore che si è compiaciuta farmi, le confermo il mio ossequiosissimo rispetto con risegnarmi divotamente. Dev.mo Obbl.mo Ser.re vero B. Vescovo di Grosseto». Una conferma di questa missione l?abbiamo grazie anche ad una deposizione di un sacerdote, parroco di Piombino al processo di Beatificazione di p. Paolo che il 18 maggio 1776 tra l?altre cose dichiara: «...Inoltre attesto come in occasione di portarsi esso P. Paolo da Suvereto a Scarlino a piedi scalzi, giusta il suo solito, si ferì aspramente con uno sterpo al calcagno d?uno de? suoi piedi, in guisa che perdé molto sangue e con estrema difficoltà continuò il suo viaggio a Scarlino, ove giunto, dopo poco tempo guarì con meraviglia di quei professori di chirurgia, che asserirono non essere stata naturale una guarigione così istantanea... Tutto questo posso attestare per aver io accompagnato e seguitato il detto P. Paolo nel suo giro fatto nei paesi di questo Stato [di Piombino], ed avergli prestato servizio nelle funzioni ecclesiastiche in qualità di sacerdote, che tale ero fino d?allora, ed in conseguenza per aver veduto con i miei propri occhi ed udito con i miei propri orecchi quanto ho asserito...». L?8 marzo 1736 p. Paolo scrive in una lettera che dopo Pasqua era atteso a Pisa «a fare le Sante Missioni, e poi vengo nella Diocesi di Grosseto, starò fuori tre mesi circa?» e in un?altra lettera, datata il 15 marzo conferma che «avanti Pasqua credo, che scriverò ancora una volta e poi ci vedremo dopo la Santa Missione, che vado a fare in Pisa e nella Diocesi di Grosseto?». Il 27 però, scrive che «Monsignor di Grosseto vuole che io differisca la Missione della sua Diocesi in altro tempo per giusti motivi, e perché lui va in Siena per curarsi dalle sue indisposizioni, e credo voglia essere in Diocesi in tempo delle Missioni» ma purtroppo ad Agosto di quell?anno scrivendo ad una suora, p. Paolo afferma che «Non è cosa certa, ma molto dubbia, che io venga a Grosseto a fare la Missione a ottobre.». E così fu, perché San Paolo non predicò quell?anno a Grosseto e non risultano altre sue missioni nella nostra Diocesi. Dal 1751 al 1755 risulta il suo interessamento per aprire un convento nella nostra Diocesi. Nel processo un testimone afferma che «Nel medesimo concetto di santità era tenuto ancora il Servo di Dio anche ne? paesi della Toscana, e specialmente in quelli della maremma bassa, come tutte le volte ?Che ci sono passato, ho io conosciuto dai respettivi abitatori. E questo concetto era non San Paolo della Croce ho risposto, e che aspetto con desiderio la risoluzione ecc. E se V.S. Ill.ma vi aggiungerà colla sua efficacia motivi impulsivi per tal S. Opera, farà cosa molto grata a Dio, e sarà a parte del merito ecc.». Un altro importante legame tra San Paolo e la Diocesi di Grosseto è avvenuto grazie a Tommaso Fossi. Tommaso nasce a Poggio di Marciana, sull?Isola d?Elba il 29 settembre 1711. Egli, dopo la morte della moglie vestì l?abito di Passionista il 4 giugno 1768 e fu ordinato sacerdote a Grosseto il 21 dicembre di quello stesso anno da Mons. Franci. solo presso le persone ordinarie, ma ancora colte e dotte, ecclesiastici secolari e regolari; tanto so di monsignore Franci, vescovo di Grosseto... i quali con modo più particolare mossi dalla stima e concetto del padre Paolo, fecero tutto il possibile perché si fondasse un ritiro della nostra Congregazione in Toscana? e s?impiegarono con tutto il calore presso Sua Altezza Reale il granduca di Toscana, quantunque loro non riuscisse il disegno; e ciò l?ho inteso dal medesimo monsignor Franci ed altri sudetti signori». Tutte le informazioni che riguardano il Ritiro di cui Paolo parla nella lettera del 1751, nella lettera del 1754 e in quelle del 1755 ci portano ad identificarlo con il convento di san Benedetto della Nave, convento che con molta probabilità p. Paolo visitò per vederne lo stato di abbandono. Nel 1765 San Paolo proverà nuovamente ad interessarsi della fondazione di un convento, questa volta presso Roccastrada come si evince da una lettera del 1765 che p. Paolo scriverà a Francesco Sances di Orbetello: «Siccome il Signore di Roccastrada mi ha scritto che desiderano la fondazione d?un nostro Ritiro in quella Provincia Marittima, da me da tanto tempo desiderato, per salute di quelle povere Anime, poco men che abbandonate, e prive di Operai Evangelici, a cui io ho risposto una buona lettera, pare a me, con tutti i punti ben distinti, e spiegati, colla dilucidazione dei quali, io sono pronto ad accudire con tutto il cuore ad una fondazione di tanta Gloria di Dio, e profitto delle Anime? così supplico V.S. Ill.ma di voler cooperare ad un?opera di tanta Gloria di Dio, con scrivere una Sua lettera al detto Signore, accennandogli, che io le Nel 2022 sono ricorsi anche i 300 anni dalla nascita di Fratel Giuseppino Pitruzzello, laico passionista originario di Augusta, in provincia di Siracusa, che morì in Maremma nel paese di Giuncarico. Si tratta di un personaggio poco conosciuto che merita di essere ricordato perché è stato tra i primi compagni di San Paolo della Croce. Fratel Giuseppino nacque il 27 novembre 1722; ben presto si distinse per il suo animo solitario, devoto e mortificato e per il suo impegno nella perfezione cristiana. In giovane età fu posto a servizio di un colonnello e si trasferì a Napoli, ove si stabilì e recandosi ad Orbetello, conobbe San Paolo della Croce e ispirato dal suo fervore, volle seguire il suo esempio entrando tra i Passionisti. Questa amicizia con San Paolo della Croce, cambiò la vita di Fratel Giuseppino e l?11 giugno del 1741 professò i tre voti di castità, povertà e obbedienza e quello specifico della memoria e devozione della Passione di Gesù. Fratel Giuseppino seppe armonizzare vita di preghiera con la fedeltà e la puntualità del suo lavoro sia fuori che all?interno della comunità religiosa, praticando con gioia ed impegno le virtù cristiane ed umane. Della vita trascorsa nel ritiro del Monte Argentario, non abbiamo molta documentazione; sappiamo solo che ebbe l?incarico di occuparsi della cucina e delle cose domestiche. E che si impegnò nella costruzione dell?edificio del noviziato di San Giuseppe sempre sul Monte Argentario. Cose tutte ordinarie ma che Giuseppino adempì con straordinarietà, animato come era dall?amore di Dio. In esse egli seppe scoprire la volontà di Dio, il suo disegno di salvezza e per questo vi mise impegno e entu- PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 91 SCOPRI ???? In occasione del recente anno Giubilare per ricordare i 300 anni dalla nascita dei Passionisti diverse sono state le iniziative finalizzate ad approfondire la presenza di San Paolo presso la Diocesi di Grosseto Convento dei Padri Passionisti (Monte Argentario) siasmo, non risparmiandosi nella fatica e animando tali realtà con la preghiera attenta e perseverante. San Paolo della Croce aveva scoperto in questa umile creatura, il segno stesso della presenza di Dio e accogliendolo nella allora nascente Congregazione, aveva considerato Fratel Giuseppino dono di bontà e di sollecitudine del Padre. Morì in odore di santità a Giuncarico il 21 aprile 1768 e della sua morte raccontano le biografie che «?La salute di lui erasi indebolita al sommo, per le fatiche, per le penitenze, e per quel cocente ardore di carità, che di continuo lo consumavano internamente, e sembra infatti che in questo tempo Iddio gli manifestasse che fra poco lo chiamerebbe a sé. Imperocché giunto il tempo di andare alla questua, mentre era egli solito di non aspettare avvisi, né ordini, in quest?occasione invece, quasi presa- Fratel Giuseppino Pitruzzello 92 ? Maremma Magazine ?Aprile 2023 go che non sarebbe più tornato al suo amato ritiro, sembrava che non trovasse il momento, né il modo da distaccarsene. Si notò ancora che prima di decidersi a partire volle dar sesto alla sua cella, ed accomodare tutte le cose del suo officio: e dopo ciò vedevasi proseguire l?indugio senza saperne la ragione, tanto che il compagno credé bene lasciarlo indietro, ed intanto avviarsi per non perder tempo. Se ne avvide il superiore, e chiamando il servo di Dio gli disse che più non tardasse a partire; al che il buon fratello umilmente rispose che subito sarebbe andato; ma a più d?uno si confidò che andava a sacrificare la vita per la santa ubbidienza. Di fatto strada facendo fu sorpreso dalla febbre, e sì gagliardamente che a stento poté giungere fino ad una terra chiamata Giuncarico nella Provincia di Grosseto, dove si pose a letto in casa del benefattore. Il male in pochissimo spazio di tempo fece tali progressi che ridusse il povero religioso agli estremi, e neppur si poté procurargli la consolazione di far venire dal ritiro un padre che lo assistesse: laonde dal Pievano del luogo fu munito dei SS. Sacramenti, ai quali si dispose con straordinario fervore, e con edificazione di tutti il 21 aprile di quell?anno 1768, passò a miglior vita. Il cadavere venne esposto in chiesa, e da ognuno fu avvertito che malgrado la malattia da cui era stato poco prima quasi contraffatto, rivestì allora una certa giovialità, che arrecava ai riguardanti allegrezza e consolazione; onde tutti dicevano a piena bocca ? Oh che bel morto! ? Pare un angelo! ? Adempiute le esequie fu momentaneamente seppellito nella medesima chiesa Parrocchiale, ma dopo circa tre anni, il 1771, colle dovute licenze e cautele, dal padre provinciale fu fatto trasportare al Monte Argentario, dove gli venne data sepoltura nella chiesa del Noviziato, per la cui costruzione il buon fratello aveva faticato moltissimo; anzi può dirsi che tutta quell?opera era frutto delle sue questue e delle premure che si era preso». Alla morte di Fratel Giuseppino, Paolo della Croce scrisse: «Ho sentito e sento al vivo la perdita grande che abbiamo del nostro Fratel Giuseppino e non ho potuto a meno di non tributare alla pietà del gran servo di Dio defunto le povere mie lacrime, con abbandono totale nel Divin beneplacito; ed ho ringraziato la Divina Bontà che lo abbia accolto nel seno delle sue misericordie, che canterà in eterno come vivamente spero. Se lo abbiamo perduto in questo mondo lo avremo come avvocato in cielo.». A distanza di secoli, in questo cammino che la Diocesi di Grosseto sta facendo per riscoprire i nostri Santi locali, come il Beato Tommaso di Scarlino e il Venerabile Giovanni da Batignano, anche gli abitanti di Giuncarico sono invitati a conoscere la vita di questo personaggio e a riscoprire questo loro ?santo?, soprattutto imitandone le virtù e a rivolgersi a lui nei momenti di necessità pregando così: «O Dio, che hai concesso a Fratel Giuseppe Pitruzzello di S. Maria, primo laico passionista, di amarti e di servirti con umile dedizione, dona anche a noi la fede, la carità, l?amore verso la Tua Passione e Morte che arsero sempre nel cuore di Fratel Giuseppino e, se a te piace che l?umile tuo Servo venga glorificato dalla Chiesa, concedi la grazia che ti chiediamo per sua intercessione. Amen.». SCOPRI CORRISPONDENTE N. 54 | Pagine a cura di Daniela Cavoli Ghiaccio Forte, su quel poggio c?è una civiltà In Maremma, nel Comune di Scansano, le tracce di un vasto centro etrusco vennero alla luce alcuni anni fa per essere trascurate successivamente, nonostante quello che potrebbero svelare sul passato degli Etruschi Occorre riprendere i lavori di scavo per svelare i misteri. Intanto, opportuni interventi si rendono necessari per salvaguardare le testimonianze rimaste esposte ai vandali ed alle intemperie DI ALFIO CAVOLI SCANSANO, 19 febbraio 1977 ? Nel 1970, il signor Zelindo Biagiotti segnalò alle autorità competenti le tracce di un antico insediamento umano. Biagiotti è l?ispettore onorario alle antichità del Comune di Scansano (Grosseto); le tracce vennero alla luce nel territorio affidato al suo controllo, esattamente in località «Ghiaccio Forte», sulla riva destra dell?Albegna, distante una dozzina di chilometri dal capoluogo. Trovare in Maremma indizi di remote civiltà è un fatto abbastanza ordinario; ma la scoperta di Biagiotti ordinaria non fu davvero. Alcuni ettari di terreno ? set- te, per la precisione ? costituenti un vasto pianoro alla sommità di una panoramica altura affacciata a ponente sulla vicina costa tirrenica, erano letteralmente disseminati di cocci portati in superficie dall?aratro. Non si trattava, dunque, dei resti di tombe isolate, né di una villa rustica, né di un piccolo nucleo abitato, bensì di un centro urbano di notevoli proporzioni che autorizzava ipotesi ardite e faceva affiorare sulle labbra un nome importante: Caletra. Un nome suggerito sì dall?entusiasmo del momento, ma anche dalla vicinanza di Marsiliana, la località dove l?ubicazione di Caletra viene ormai generalmente indicata. È probabile, anzi certo, che Caletra sorgesse altrove (a Marsiliana, appunto); ma questo fatto, anziché limitarlo, ingigantiva il valore archeologico e storico del ritrovamento, ponendo una serie di interrogativi. Quale città sorgeva, allora, sul «Ghiaccio Forte»? Qual era il suo nome? Quale l?arco di tempo in cui ebbe vita? Quale il suo ruolo fra le numerose comunità meridionali dell?Etruria centrale? Zelindo Biagiotti, ansioso di sottrarre al mistero la sua affascinante scoperta, INTRO I l viaggio nella trama del tessuto storico­geografico maremmano compiuto a partire dagli articoli di cronaca del Corrispondente n. 54 ? Alfio Cavoli ? raggiunge la sua quarta destinazione nel Comune di Scansano con questo servizio del febbraio 1977, ancora molto attuale. Il sito archeologico di Ghiaccio Forte (databile IV Secolo ­ intorno al 280 a.C.) si trova in cima al mondo, in un luogo incantevole. Da tempo è appu­ rato che testimonia la presenza di una città fortificata etrusca dipendente dalla città­stato di Vulci. Quando que­ 94 ? Maremma Magazine ?Aprile 2023 st?ultima fu sottomessa dai Romani l?abitato di Ghiaccio Forte venne distrutto e abbandonato. È, certo, a?ascinante lo splendido silenzio dal quale è nuovamente cir­ condata la collina dopo che l?uomo contemporaneo ha chiuso un cancello alle sue spalle per difendere gli scavi. La necessaria recinzione a tutela delle vestigia antiche ostacola, però, la pos­ sibilità di godere dell?inimmaginabile panorama che spazia a trecentoses­ santa gradi fino al mare da un lato, sul­ la campagna, modellato tra fitti boschi e nuovi ordinatissimi terreni coltivati. L?erba alta dell?ultimo solitario inverno ha lambito il patrimonio archeologico fortunosamente ritrova­ to e laboriosamente riscattato, col lavoro di archeologi e manovalanze, da un definitivo oblio, ma è certo che chi deve, saprà invitarvi nuovamente a incontrare ciò che resta delle non solo proprie origini, curandole con la dovu­ ta attenzione in questa nuova prima­ vera. Meglio sul far del giorno, ma in qualsiasi altro momento, insistete per essere invitati al Ghiaccio Forte: gli Etruschi lo consigliano cordialmente. Daniela Cavoli L?area archeologica di Ghiaccio Forte (Scansano) sollecitò i competenti uffici affinché attuassero al più presto una campagna di scavi. L?autorizzazione a compiere una serie di saggi preliminari venne concessa dalla Soprintendenza alle Antichità d?Etruria di Firenze nel 1972, soprattutto con l?intento di scongiurare l?opera devastatrice dei clandestini. L?anno successivo, il Ministero della Pubblica Istruzione accordò un permesso di scavo all?Università di Santa Barbara di California e alla Fondazione Abraham di New York che affidarono la direzione dei lavori al professor Mario Del Chiaro. All?archeologo americano la Soprintendenza affiancò la dottoressa Anna Talocchini, ispettrice per la zona di Grosseto. Il Comune di Scansano concorse alla spesa. I risultati delle indagini ? com?era prevedibile ? furono sorprendenti: si stabilì che sul poggio «Ghiaccio Forte» sorse ? mai sospettato prima ? un grosso centro etrusco databile fra la fine dell?VIII e il principio del III secolo a. C. Gli scavi ne misero in luce il perimetro delle mura ? circa un chilometro ? nel cui interno furono localizzati numerosi resti di abitazioni, una quantità notevolissima di vasellame, una stipe votiva con dieci bronzetti, alcuni ex voto anatomici e teste di terracotta. Al termine della campagna preliminare, Anna Talocchini e Mario Del Chiaro compilarono una dettagliata relazione che conclusero formulando alcune interessanti domande ed augurandosi di poter ottenere esaurienti risposte a conclusione di future ricerche. Si chiedevano i due archeologi: «...come si possono collegare i centri di Caletra e di Heba con il Ghiaccio Forte? Possono essere gli Etruschi del IV secolo, del Ghiaccio Forte, i discendenti degli abitanti dell?orientalizzante Marsiliana? Ed in tal caso, dove sono gli insediamenti intermedi del periodo arcaico e classico? Può il Ghiaccio Forte essere servito, in epoca più arcaica, unicamente come santuario, sull?evidenza della stipe votiva, la presenza di un tempio anteriore all?«Edifìcio A» e della cinta muraria, che era stata certamente costruita in un momento di particolare pericolo per i popoli dell?Etruria?». Fino ad oggi, purtroppo, gli scavi non sono stati ripresi. Cosicché il mistero del «Ghiaccio Forte» continua a restare impenetrabile. E ciò costituisce motivo di scontento per chi, come Zelindo Biagiotti, si è adoperato con tutte le proprie energie affinché il buio che circonda la straordinaria scoperta venisse diradato dalla luce della scienza archeologica. A questo si deve aggiungere la preoccupazione per le trincee di scavo lasciate nel più assoluto abbandono con grave pericolo di danni irreparabili alle testimonianze rimaste sul «Ghiaccio Forte» senza alcuna protezione. Di tale diffuso e giustificato stato d?animo, in data 6 dicembre 1973, si rese interprete il sindaco di Scansano, Romualdo Cinelli, inviando alla Soprintendenza alle Antichità d?Etruria di Firenze una lettera di pacata protesta nella quale, fra l?altro, era detto: «Stando alle notizie che ci giungono non sembra che sul Ghiaccio Forte, al termine degli scavi, siano state adottate le più elementari precauzioni per salvaguardare i ritrovamenti dall?azione delle acque meteoriche che, scorrendo liberamente, erodono alla base le muraglie di cinta ed inondano gli scavi con grave nocumento per la conservazione di tutto quanto messo in luce. Naturalmente, una tale procedura non può soddisfare l?Amministrazione comunale di Scansano avendo essa impegnato risorse economiche nell?anno corrente per il buon esito degli scavi e che ha in atto concrete iniziative per il futuro». Anche l?attuale sindaco, Federigo Amerighi, prese a suo tempo altrettanto a cuore il problema e lo dibatté perfino in sede ministeriale. Indipendentemente dalla necessità di proseguire gli scavi per tentare l?identificazione del centro etrusco scansanese, la tutela delle testimonianze rimaste a cielo aperto ? in balìa delle vicissitudini atmosferiche ? costituisce, dunque, un imperativo categorico che non può essere assolutamente eluso. PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 95 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria Mare stupendo, terre selvagge, arte e storia: le 100 Meraviglie (+1) che rendono unica Grosseto Presentato il 30 gennaio scorso presso il Museo di Storia Naturale della Maremma il libro ?Grosseto. Le 100 Meraviglie (+1)?, edito da Typimedia Editore con il contributo del Comune di Grosseto. Il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna: ?Quest?opera è un viaggio da compiere sul territorio, pieno di emozioni e colori?. Il volume è in vendita in libreria, in edicola e su www.typimediashop.it DI MICHELE GUERRINI E splorare i resti della città etrusco-romana di Roselle, perdersi nella natura incontaminata del Parco della Maremma, immergersi nel blu dalle spiagge di Marina di Grosseto e di Principina a Mare, assaporare i piatti tradizionali, figli di una terra selvaggia. Grosseto riesce a condensare un patrimonio straordinario con pochi eguali in Italia. Typimedia Editore ha provato a rivelarlo in ?Grosseto. Le 100 Meraviglie (+1)?, che va così ad arricchire la collana ?Meraviglie d?Italia?, che in Toscana ha già raccontato i territori di Arezzo, Livorno, Pisa e dell?isola d?Elba. Curato dalla penna di Carlo Sestini, con gli scatti mozzafiato di Riccardo De Luca, il volume ? già in vendita in libreria, in edicola e su www.typimediashop.it ? è stato presentato dal Comune di Grosseto, che ha contribuito alla produzione dell?opera, il 30 gen- Nella foto da sin. il curatore Carlo Sestini, l?assessore al Turismo del Comune di Grosseto Riccardo Megale e l?editore di Typimedia Luigi Carletti 96 ? Maremma Magazine ?Aprile 2023 naio scorso, presso la Sala delle Conferenza del Museo di Storia Naturale della Maremma, a Grosseto. Nel corso della presentazione sono intervenuti il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, l?assessore al Turismo del Comune, Riccardo Megale, il curatore Carlo Sestini e l?editore di Typimedia, Luigi Carletti. ?Il Comune di Grosseto, con l?assessorato al Turismo ? ha detto il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ? ha dato il via a questo importante progetto per promuovere il nostro territorio, raccontandolo attraverso una documentazione fotografica e non solo. Ogni immagine è accompagnata da un testo che la descrive, tanto che il libro può essere utile sia ai turisti sia a chi vive a Grosseto, ma vuole scoprire aspetti più dettagliati. Un percorso appassionante che si trasforma in un viaggio da compiere sul territorio, pieno di emozioni e colori?. ?Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio pieno di meraviglie ? ha commentato l?assessore al Turismo, Riccardo Megale ?. Questo libro ne racconta alcune fissandole nel cuore di chi legge. Un modo per chi viene in vacanza in ?A Roccastrada si diceva...? a cura di Andrea Luschi P oco prima di Natale si è tenuta, presso la Biblioteca Comunale ?A.Gamberi? di Roccastrada, una presentazione particolare. Il protagonista indiscusso è stato il libro ?A Roccastrada si diceva...? a cura di Andrea Luschi, edito da Inno­ centi Editore, incentrato sul ?voca­ bolario roccastradino italiano?. La raccolta, nata per puro diver­ timento e senza alcuna pretesa les­ sicologica, si pone l?obiettivo di indagare sul linguaggio locale, tra­ sformandosi ben presto nel tenta­ tivo di raccontare una comunità paesana attraverso oltre millesei­ Maremma per portarsi via un pezzetto di questa splendida zona, con la descrizione delle sue caratteristiche ambientali e culturali. E anche un documento prezioso per il Comune di Grosseto?. ?Carlo Sestini ? ha aggiunto l?editore, Luigi Carletti ? è un autore innamorato della propria terra e capace di raccontarla in ogni suo aspetto. Il risultato è quello di un volume che sorprenderà non solo i turisti, ma chiunque ami Grosseto e la Maremma?. Grosseto. Le 100 Meraviglie (+1) (Typimedia Editore, 228 pp., ? 19,90) è disponibile in libreria e in edicola. È inoltre possibile acquistare il libro sul sito www.typimediashop.it Dal sito web: ?Leggere Grosseto, le 100 Meraviglie (+1), curato da Carlo Sestini e arricchito dalle foto di Riccardo De Luca, significa immergersi in una terra unica, in una città che ne è l?immagine più genuina, ma anche conoscerla seguendo un?idea di turismo lento, quello delle molteplici possibilità e delle tante opzioni intercambiabili. Qui si può ritrovare la storia con la cinta muraria intatta, la Cattedrale di San Lorenzo, l?antica città etrusco- romana di Roselle, l?arte con il MAAM e il Polo delle Clarisse, oppure innamorarsi perdutamente della natura incontaminata del Parco della Maremma e delle pluripremiate spiagge di Marina di Grosseto e di Principina a Mare, dove garriscono vele di Legambiente e Bandiere Blu. O, ancora, vivere l?esperienza di vita in una campagna colma di prodotti genuini a base di piatti della tradizione contadina. Per gli amanti dello sport c?è da sbizzarrirsi, con una imponente e moderna infrastruttura costituita da chilometri di piste ciclabili che percorrono la città e i suoi dintorni, con le quali è possibile raggiungere i più interessanti centri turistici e culturali, e vivere gli sport marini sulla costa o quelli fluviali sull?Ombrone. Sfogliare questo volume permette di esplorare la Grosseto di Carlo Cassola e di Luciano Bianciardi, della città dove si è sviluppato quell?italiano parlato da Andrea da Grosseto, che fu maestro del padre della lingua per eccellenza, Dante Alighieri. Viverla con le sue meraviglie significa tessere i fili del passato e del presente con quelli del futuro?. cento lemmi, lessemi, motti, pro­ verbi e ogni altro modo di espres­ sione orale. Nel corso della serata, alla pre­ senza dell?autore Andrea Luschi, sono intervenuti l?assessore alla cultura Emiliano Rabazzi, l?antropo­ logo Paolo Pisani e l?editore Stefa­ no Innocenti. Info: Innocenti Editore Via Pietro Micca, 5 ­ Grosseto Tel. 0564 416937 www.innocentieditore.com info@innocentieditore.com PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 97 SCOPRI L?ANGOLO DEL LIBRO| La Maremma in libreria ?Di macchia e di morte. Ballata degli ultimi briganti? P roseguono alla biblioteca comunale Gaetano Badii di Massa Marittima gli incontri dedicati agli scrittori maremmani. Uno degli ultimi appuntamenti si è tenuto il 20 gennaio, con protagoni­ sta Filippo Cerri, che ha presentato il suo libro ?Di macchia e di morte. Bal­ lata degli ultimi briganti? edizioni E?equ. Filippo Cerri è un giovane scrittore dal grande talento narrativo, una bel­ la voce potente nel panorama lettera­ rio, al suo esordio come romanziere, ma già autore di molti racconti pub­ blicati su riviste importanti. Questa storia ricorda quei racconti narrati attorno al fuoco, che non sono fatti di principesse e di principi ma di terre riarse, di cieli aperti e di boschi fittissimi, di pote­ re inflitto e subito, di vite che cercano di sopravvive­ re come possono, quando possono. Sono le storie dei luoghi d?Italia illuminati da una luce violenta e tetra, quel­ la Maremma in cui si muo­ vono i briganti: il biondo Bianciardi, il selvatico Manfredi, Tribunale di Grazia e Giustizia, e sopra di tutti, lo sfuggente Bastiani, modellato sulla falsariga del famoso Tiburzi, Re della Macchia, e numerosi altri figuri le cui storie originano dal vero ma finiscono nella leggenda. Intorno a loro si agita­ no principi e carabinieri, persone comuni, preti, contadini, carbonai, prostitute, donne e proprietari terrie­ ri. Seguiremo le loro vicende epiche e disperate, li vedremo vivere e morire in un percorso che, in un serrato montaggio da grande epopea western, ci porta dentro la Storia d?I­ talia e il brigantaggio, e ancora altro­ ve, a conoscere le sorti di personaggi indimenticabili e ad addentrarci in una terra malata che nasconde sotto il suo morbo una bellezza segreta. Info: prestito.biblio@comune.mas­ samarittima.gr.it 0566 906290. 98 ? Maremma Magazine ?Aprile 2023 ?Datemi due ali?, il libro di Luna Rossi presentato a Capalbio La diciottenne Luna Rossi l?11 marzo scorso ha presentato nella cornice della biblioteca La Piccola di Capalbio il suo libro ?Datemi due ali?, edito da Gruppo Albatros Il Filo. Un romanzo tutto da leggere che racconta un percorso di crescita personale in cui tanti giovani possono identificarsi I n occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna dell?8 marzo, alla biblioteca La Piccola, l?11 marzo scorso si è tenuta la presentazione di ?Datemi due ali?, un libro scritto dalla diciottenne Luna Rossi (edito da Gruppo Albatros Il Filo). ?È un vero piacere ospitare ? hanno evidenziato Gianfranco Chelini, sindaco di Capalbio, e Patrizia Puccini, assessore con delega alle Pari opportunità ? nella settimana in cui si celebra la Giornata internazionale dei diritti della donna la presentazione del libro di una giovanissima autrice. Ringraziamo tutti coloro che hanno permesso la realizzazione dell?evento, come la Commissione, l?associazione Olympia de Gouges, il punto di ascolto di Borgo Carige e l?autrice Rossi?. Il romanzo racconta la storia di una giovane, di nome Aghata, ormai bloccata in una relazione tossica, che dopo la morte di una persona molto cara decide di scappare dalla propria vita. A Londra incontrerà Davide, un ragazzo stravagante e con idee fuori dalla norma, che la aiuterà nella propria crescita personale. ?Ho scritto questo libro durante la pandemia ? ha commentato l?autrice Luna Rossi ?, cercando proprio come la protagonista di evadere da una ?gabbia? e di volare via nel cielo. Spero che il mio romanzo possa essere un aiuto per tutte quelle donne che, proprio come Aghata, credono che non ci sia una via di uscita e che inconsciamente si chiudono in sé stesse?. L?evento è stato promosso dall?assessorato e dalla Commissione per le Pari opportunità, in collaborazione con l?associazione Olympia de Gouges e il punto di ascolto di Borgo Carige. ?Siamo felici ? ha detto Stefania Rosca, presidente della Commissione per le Pari opportunità ? di questa bella partecipazione alla presentazione, perché il messaggio che il romanzo di Luna Rossi lancia è molto potente e il fatto che provenga da un?autrice così giovane è ancor più significativo?. SCOPRI AZIENDE AL TOP| Storie di imprese e di imprenditori di Maremma Elettromare, il capolavoro imprenditoriale di Gabriele Fusini Partito praticamente da zero nell?ormai lontano 1992, Gabriele Fusini è riuscito a creare dal nulla, sviluppare e far crescere la sua azienda che porta il nome di Elettromare, una gran bella realtà oggi leader in un settore molto particolare ovvero l?installazione e la manutenzione degli impianti elettrici ed elettronici navali DI LINA SENSERINI Gabriele Fusini 100 ? Maremma Magazine ?Aprile 2023 H a quasi 31 anni e li dimostra tutti. E in questo caso, quella che per i più sarebbe una battuta infelice, è invece un grande complimento. Perché per l?azienda Elettromare di Gabriele Fusini, questi tre decenni sono stati un viaggio verso la crescita professionale, l?affermazione e il successo. Così, quella che nel 1992 è stata una felice intuizione, poi un progetto avviato con una buona dose di incoscienza e tanta passione, è diventata un?azienda leader in un settore molto particolare: l?installazione e la manutenzione degli impianti elettrici ed elettronici navali. Da Monte Argentario (la sede è a Porto Santo Stefano), l?azienda lavora in tutto il Mediterraneo, sia per la realizzazione degli impianti che per le consulenze, con centinaia di clienti, privati e pubblici, anche in ambito militare e industriale. È inoltre centro assistenza autorizzato per marchi quali MTU Italia, Mase Generators, Saim, Kohler, Opacmare, Quick, San Giorgio Sein, è rivenditore autorizzato per Glomex. Gli inizi ?Quando ho iniziato ? racconta Gabriele Fusini ? non avrei mai immaginato che la mia impresa sarebbe cresciuta così tanto, fino a contare diversi dipendenti, a essere richiesta dai costruttori più importanti e da chi già la barca la possiede. Sono partito dalla mia grande passione per l?elettronica, maturata sui banchi dell?Istituto tecnico industriale a Grosseto, e per il mare, anche se le barche le vedevo giusto da lontano. Era il 1992, ero appena tornato dal servizio militare e fremevo per trovare un lavoro e rendermi indipendente. Volevo, però, qualcosa che fosse mio e ho deciso di iniziare, pur non avendo esperienza e senza il supporto di qualcuno che mi insegnasse il mestiere. Partivo da zero?. È così che il primo gennaio 1993 l?azienda Elettromare ha visto la luce. Il primo vagito è stato dentro un furgone parcheggiato sulla banchina di Cala Galera, a Porto Ercole, perché i soldi per affittare un fondo per una sede stabile non c?erano e bisognava accontentarsi di un furgone. Che peraltro aveva il vantaggio di rendere l?azienda itinerante. ?Sono partito con un capitale di 5milioni delle vecchie lire prestate da mia madre ? riprende Fusini ? 3 dei quali li ho impiegati subito per acquistare un telefono cellulare. Allora erano in pochissimi ad averlo e per me è stata la marcia in più che ha fatto decollare il lavoro. Non avendo una sede dovevo essere reperibile ovunque mi trovassi e chi aveva la barca aveva anche il cellulare per chiamarmi. Insomma, essendo l?ultimo arrivato e non certo il più bravo, dovevo dare ai miei clienti qualcosa in più. Essere sempre rintracciabile, in un periodo in cui ancora non era così frequente, ha fatto la differenza?. Con i restanti 2milioni di lire, Fusini ha comprato un furgone usato, ha messo insieme il materiale che gli sarebbe servito per lavorare, in parte rimediato a casa, e si è piazzato a Cala Galera. ?Poi ho aggiunto il lavoro, tanto, la mia mania di perfezione e lo studio. Non avendo esperienze di praticantato in imprese del settore, passavo le notti a studiare per trovare soluzioni ai problemi dei miei clienti: ideavo strategie su carta, consultavo volumi e manuali, poi le applicavo alla realizzazione dell?impianto. Una fatica che avrei potuto risparmiarmi se a scuola mi fossi dato da fare di più?, scherza. E ammette, PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 101 SCOPRI ???? Da Monte Argentario (la sede è a Porto Santo Stefano), l?azienda lavora in tutto il Mediterraneo, sia per la realizzazione degli impianti che per le consulenze, con centinaia di clienti, privati e pubblici, anche in ambito militare e industriale però, che l?insegnamento ricevuto in classe è stato fondamentale per dare gambe a una passione che lo ha portato a capo di un?azienda che opera su impianti elettrici navali, militari e industriali per clienti privati, passando per le forze armate, grandi industrie, importanti società di charter e broker europee. Elettromare oggi Piano piano Fusini ha consolidato la propria posizione, ha comprato un?officina, poi una più grande fino all?attuale a Porto Santo Stefano. Oggi Elettromare è un?azienda artigiana che ha saputo crescere e affermarsi puntando sulla specializzazione e sulla formazione continua, sempre al passo con le ultime tecnologie. Grazie anche alla collaborazione con importanti aziende nello sviluppo di nuovi progetti e nel collaudo di nuovi prodotti. E che lavora a livelli molto alti. ?Nel mio cellulare ho il numero di Tronchetti Provera, Montezemolo, Rudy Peroni, grandi nomi dell?industria, dello sport, del jet set e della politica. Insomma ho lavorato e lavoro con gente molto nota, contatti che nella vita è sempre utile avere ? dice Fusini ? perché non si sa mai cosa può capitare. E io nelle relazioni ci credo molto?. Il core business Ma di cosa si occupa Elettromare nel dettaglio? Il core business è l?impiantistica su grandi barche, praticamente il 70 per cento del fatturato: impianti elettrici ed elettronici, quadri, fino all?illuminazione, la sicurezza e il monitoraggio, l?intrattenimento, le telecomunicazioni. Una parte del restante fatturato arriva dal lavoro in ambito militare, sia sulle barche che a terra, per capitanerie di porto, guardia di finanza, aeronautica. Infine c?è una parte residua di impianti elettrici. ?Giusto se qualche cliente che ha fiducia nella nostra professionalità ci chiede di fare interventi anche nelle abitazioni, ma sono casi sporadici?, spiega Fusini. La capacità di diversificare e di operare su più fronti, nel tempo, è stata una scelta oculata e lungimirante. Ha permesso a Elettromare di sopravvivere anche a pesanti momenti di crisi, come quella del 2010, che ha messo in ginocchio molte imprese della nautica. Il futuro Al giro di boa dei 30 anni Fusini continua a guardare avanti con fiducia al futuro della sua azienda. Ha un figlio di 12 anni, Cesare, che potrebbe scegliere la strada del padre e prendere in mano le redini dell?attività. Ma se così non fosse, nel gruppo di lavoro di Elettromare ci sono alcuni dipendenti più giovani pieni di passione e voglia di impa- 102 ? Maremma Magazine ?Aprile 2023 ???? Un telefono cellulare, un furgone, una buona dose di incoscienza, tanta passione. È da questi quattro elementi che è iniziata l?avventura dell?Elettromare di Gabriele Fusini, che nel 2022 è approdata al trentennale rare. E il capo investe e punta molto sulla loro formazione, perché potrebbero affiancare Cesare, se deciderà di subentrare al padre, ma anche camminare con le proprie gambe nell?azienda. Non solo impresa: l?impegno politico, sociale e associazionistico Tuttavia lavorare così tanto e a questi livelli è un impegno che ha comportato anche rinunce e sacrifici. Ma, dice Fusini parafrasando una celebre massima, ?fai un lavoro che ti piace e non lavorerai un giorno nella tua vita?. ?Io ho cercato di coniugare il lavoro con la famiglia, che mi ha sempre supportato nelle mie scelte e ho trovato il tempo anche di dedicarmi ad altro. Come ho appena detto, credo molto nelle relazioni, ma anche nell?impegno, nella condivisione delle idee. Il lavoro fine a se stesso va bene, certamente, ma se c?è la possibilità di costruire reti, di mettersi al servizio del proprio territorio, perché non coglierla?? E qui viene fuori l?altro lato di Gabriele Fusini. Non solo l?imprenditore affermato, ma anche l?uomo che ha unito la passione per il lavoro all?impegno politico, sociale e associazionistico. Impegno che ha portato avanti di pari passo alla sua azienda e che gli ha consentito una maturazione importante. Attualmente rappresenta il settore nautica nella Cna, cui è associato dal 1995 e di cui è stato presidente dal 2006 al 2014, oltre a ricoprire negli anni inca- richi regionali e nazionali per l?associazione. ?Sono entrato in contatto con Cna in occasione di un progetto di sostegno ai giovani imprenditori che stava portando avanti nella zona dell?Argentario, insieme ai Comuni?, ricorda. Fu proprio grazie a quel progetto che Fusini, come altri artigiani, poté acquistare un capannone a un prezzo calmierato ed espandere la propria attività. ?Il resto lo ha fatto la mia passione per la politica, intesa come impegno per la comunità: è stato naturale mettere energie, competenze, braccia nell?attività dell?associazione per cercare di dare il mio contributo per la crescita economica di questo territorio e, di conseguenza, della società?. Un?occhiata al curriculum e viene naturale chiedersi come ha fatto a fare tutte queste cose. La risposta è quella di prima: passione e voglia di crescere. ?Avere idee e non metterle in pratica non serve ? dice ? anche se capisco che ci vuole una bella volontà?. E una innata capacità di tessere relazioni, viene da aggiungere, che Fusini ha dimostrato di avere. Aveva appena messo su Elettromare che già si era dato alla politica e all?amministrazione della cosa pubblica, eletto consigliere comunale, dal 1994 al 1998, a Magliano in Toscana, dove è nato. E di cui è stato vicesindaco e assessore ai lavori pubblici dal 1998 al 2006. Ma è soprattutto nel mondo economi- co e imprenditoriale che ha dato il massimo, ricoprendo incarichi societari in diversi organismi di sostegno alle imprese di livello locale, regionale e nazionale. Per fare un esempio, è stato per sei anni vicepresidente della Banca di credito cooperativo della Maremma. Tra il 2012 e il 2015, inoltre, è stato impegnato al vertice delle tre società di servizi del Comune capoluogo, portandole a confluire nella multiservizi Sistema Srl, l?azienda di proprietà del Comune, della quale è stato presidente del Cda fino al 2016. ?Ho avuto tanti incarichi, alcuni anche gravosi, ma mi sono speso volentieri e con passione per il mio territorio che poi ha ricambiato con riconoscimenti sia professionali che personali. Ho messo a disposizione la mia esperienza, ottenendo in cambio di farne altre, crescere e maturare come non avrei mai potuto fare se fossi rimasto solo un imprenditore. Oggi posso dire con estrema soddisfazione che mi godo i risultati, dedicandomi anche ad altro e impegnandomi in altri campi nel tempo che posso mettere a disposizione?, conclude Fusini. Contatti Elettromare Loc. Pispino - Porto Santo Stefano Monte Argentario (Grosseto) Tel. 0564 810373 Email: info@elettromare.it Web: www.elettromare.it PRIMO PIANO ? SCOPRI ? 103 GUSTA GUSTA VINO E DINTORNI | Notizie varie dal mondo del vino e non solo Morellino Ambassadors, il club esclusivo degli Ambasciatori del Morellino Qualità, servizio, storicità, passione per il Morellino di Scansano: ecco i tratti distintivi degli Ambasciatori che il Consorzio Tutela del Morellino ricerca nei ristoranti che vengono selezionati per entrare a far parte del club. Il ristorante Caino a Montemerano e la Trattoria da Burde a Firenze sono i due primi Ambasciatori del Morellino. Il progetto proseguirà anche nei prossimi mesi in nuove città, tra cui Milano e Roma Nella foto direttore e presidente del Consorzio Alessio Durazzi e Bernardo Guicciardini Calamai con al centro Andrea Menichetti (Caino) 104 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 Nella foto un momento della visita dei vertici del Consorzio presso la Trattoria da Burde, nominata primo Ambasciatore del Morellino a Firenze P er diffondere la cultura e la conoscenza del Morellino di Scansano DOCG nel mondo della ristorazione di qualità è nato il club dei ?Morellino Ambassadors?, un?iniziativa voluta dal Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano, attraverso la quale vengono identificate quelle insegne che sempre di più danno maggiore attenzione a questo grande rosso di Toscana, diffondendone la cultura e la conoscenza tra gli appassionati. Il Morellino di Scansano, infatti, grazie alle sue caratteristiche peculiari, è l?abbinamento perfetto per molti piatti della tradizione culinaria italiana e non solo. Perfetto per accompagnare ricette tipiche toscane e maremmane, si dimostra anche un eccellente vino da abbinarsi con il pesce, cucina fusion e pizza gourmet. Le sue caratteristiche eclettiche permettono al Morellino di essere nelle carte di un?ampia varietà di ristoranti ed enoteche, sia al calice che in bottiglia. Con il progetto ?Gli Ambasciatori del Morellino? il Consorzio vuole appunto selezionare ristoranti che possano trasmettere ai propri clienti la passione e la conoscenza del Morellino, mostrando le tante sfaccettature e l?unicità del ?Sangiovese affacciato sul mare?. Il primo Ambasciatore ad essere stato nominato è il ristorante Caino a Montemerano, due stelle Michelin riconfermate per il venticinquesimo anno consecutivo, dove la Chef Valeria Piccini ed il figlio Andrea Menichetti rappresentano, con il proprio lavoro, l?eccellenza e l?amore per il territorio, le sue materie prime ed il suo vino più rappresentativo: il Morellino. A seguire Trattoria Da Burde è stata nominata primo Ambasciatore del Morellino a Firenze, dove una cucina attenta alla tradizione, portata avanti da Paolo Gori, è accompagnata dalla grande conoscenza dei vini di Andrea Gori. La Trattoria è stata da poco insignita di un altro importante riconoscimento, quello di migliore trattoria d?Italia. Da Burde il Morellino è di casa, proposto con continuità ai propri ospiti, garantendo sempre un ottimo assortimento di etichette ed una attenzione nel raccontare il territorio. Il progetto proseguirà anche nei prossimi mesi e coinvolgerà altri Ambascia- tori e nuove città, tra cui Milano e Roma, con l?obiettivo di creare una rete di Ambasciatori che, con grande professionalità e passione, valorizzino e promuovano il Morellino, sia in Italia che nel mondo. La Denominazione e il Consorzio Tutela Morellino di Scansano Riconosciuto denominazione di origine controllata nel 1978, il Morellino di Scansano festeggia quest?anno i suoi primi 45 anni. In questo periodo molto è stato fatto per la sua valorizzazione, in virtù delle sue qualità intrinseche e della crescente rinomanza internazionale, tanto da ottenere nel 2006 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, a partire dalla vendemmia 2007. Attivo in questa opera di promozione e tutela il Consorzio Tutela Morellino di Scansano, nato nel 1992 per volontà di un piccolo gruppo di produttori. Nel corso degli anni il Consorzio è andato man mano ampliando il comparto associativo, fino ad accogliere più di 200 soci, oltre 90 dei quali con almeno una propria etichetta di Morellino di Scansano sul mercato. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 105 GUSTA WINE & FOOD NEWS FATTORIA LA MALIOSA FINALISTA AL CONCORSO NAZIONALE TURISMO OLIO Con un?esperienza tra gli uliveti storici e degustazione di olio EVO in StarsBOX è l?unica azienda agricola del grossetano in finale. Fattoria La Maliosa è entrata tra i finalisti della III edizione del Concorso nazionale Turismo dell?Olio, l?iniziativa promossa dalle Città dell?Olio con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica e la collaborazione di Unaprol - Coldiretti e Associazione Italiana Turismo enogastronomico, che premia le migliori esperienze turistiche e best practices legate al mondo dell?extravergine. Unica nella provincia di Grosseto a entrare in finale, la proposta dell?azienda fondata da Antonella Manuli ha convinto la giuria del concorso che premia le migliori esperienze di oleoturismo. La proposta di Fattoria La Maliosa conduce i visitatori alla scoperta degli uliveti storici a Monte Cavallo, accompagnati da una guida dell?azienda, attraverso un percorso che li porta alla StarsBOX Uliveta, una micro cabin in legno. La degustazione avviene in questo luogo speciale, con la possibilità di godere del magnifico tramonto che spazia su tutta la Maremma collinare, con vista sul borgo di Montemerano, fino a scorgere le coste dell?Argentario e l?Isola del Giglio. Un picnic degustazione ispirato all?olio EVO prodotto da Fattoria La Maliosa, con i due prodotti Aurinia e Caletra, espressione delle cultivar toscane, pluripremiati nei principali concorsi dedicati alla categoria. ?Sono molto felice ? commenta Antonella Manuli, fondatrice di Fattoria La Maliosa ? di essere entrata in finale con la nostra esperienza dedicata all?oleoturismo ancora una volta testimonianza che il nostro impegno porta grandi risultati. I nostri uliveti storici e l?olio che produciamo sono il simbolo del rispetto che abbiamo per la natura. Rispetto che mettiamo sempre anche nella proposta delle nostre esperienze, per rendere consapevoli gli ospiti del contesto in cui si trovano, permettendogli di viverlo al meglio?. Per tutte le informazioni e per prenotare chiamare il numero 327 1860416, oppure scrivere a info@fattorialamaliosa.it, o prenotare dal portale digitale. Fattoria La Maliosa è un?azienda agricola che si estende su circa 170 ettari in Maremma toscana collinare a pochi chilometri dai Borghi storici di Montemerano, Pitigliano e Saturnia con le sue rinomate terme. Fondata da Antonella Manuli ha una produzione artigianale di vini naturali, olio di oliva extravergine bio e miele. L?azienda si basa, grazie alle competenze e all?impegno della sua fondatrice, su un progetto importante di sostenibilità e di protezione del territorio, di scelte di qualità, di bellezza e salubrità ambientale. Questo percorso ha portato La Maliosa a ottenere la certificazione biologica fin dal 2010. La viticoltura applica i principi del Metodo Corino TM, che realizza un insieme di processi agronomici innovativi per la produzione di uva da tavola e di vino. Il metodo privilegia la vitalità dei suoli, l?originalità dei prodotti, la salubrità dell?ambiente, dei produttori e dei consumatori. Fattoria La Maliosa ha sviluppato un progetto di accoglienza e ospitalità all?aria aperta, offrendo diverse esperienze di enoturismo e oleoturismo, alla scoperta del territorio maremmano.Visite in vigna e negli uliveti, pic nic, degustazioni, esperienze di yoga, biking e trekking. Fiore all?occhiello la possibilità di vivere un?esperienza in vigna, al tramonto e sotto le stelle nelle StarsBOX© e dallo SkyDeck con vista a 360° sulla Maremma collinare e il mare dell?Argentario. Info: www.fattorialamaliosa.it NUOVA IMMAGINE PER L?OLIO DI PODERI BORSELLI Riconosciuto tra i migliori oli italiani e del mondo, premiato con il massimo punteggio delle Tre Foglie da Oli d?Italia di Gambero Rosso nel 2022, si presenta nella nuova veste grafica l?olio extra- Davide Borselli 106 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 vergine biologico dop di Olivastra seggianese ?Oro? di Poderi Borselli (il profumato). Cambiano look anche l?olio evo biologico ?Argento? (il saporito) che ha ottenuto il massimo riconoscimento nella competizione internazionale Olive Japan 2022 e l?olio biologico ?èstrabono? (il delicato). Obiettivo principale del restyling è quello di reinterpretare in chiave contemporanea l?identità dell?azienda comunicando gli elementi che la contraddistinguono e che caratterizzano da sempre i suoi prodotti: altissima qualità, attenzione all?ambiente e alla salute, bellezza, gusto. Nascere in Toscana è un dono, ma mettere radici nella Conca d?Oro, tra Seggiano e Montegiovi, è un privilegio, soprattutto per gli olivi secolari. Unico nelle caratteristiche, il microclima di questa valle ha nel tempo favorito la crescita di oliveti naturalmente resistenti alle avversità e vocati a produzioni di alta qualità. L?azienda Poderi Borselli custodisce con amore in questa valle il suo tesoro che conta oggi 6000 piante, alcune centenarie e addirittura millenarie di Olivastra Seggianese, Leccino, Frantoio, Correggiolo e Pendolino. ?Le proprietà vulcaniche del terreno ? afferma Davide Borselli ? contribuiscono alla particolare intensità di aromi e sapori delle nostre etichette di extravergine; l?altitudine influisce sulla formazione dei fondamentali acidi grassi insaturi che rendono l?olio extravergine di oliva un vero toccasana per la salute. Nel nostro olio mettiamo questi ingredienti che ci ha donato la natura, ma ne aggiungiamo altri altrettanto importanti: il valore umano e la passione con cui svolgiamo il nostro lavoro, l?attenzione alla sostenibilità ambientale. Siamo immersi in un territorio di immensa bellezza, unico al mondo, la nostra filosofia aziendale non poteva che essere totalmente volta verso il biologico, il rispetto della natura e il minor impatto possibile sull?ambiente?. L?olio ?Oro? di Poderi Borselli i vari riconoscimenti è anche finalista a Ercole olivario, ed è stato selezionato come miglior Dop Seggiano della selezione di Toscana e come miglior bio della selezione di Toscana. I Consorzi enologici di Maremma in vetrina a Düsseldorf a Prowein Anche quest?anno i Consorzi Tutela della Maremma Toscana hanno partecipato a marzo (dal 19 al 21) a Prowein il salone internazionale del vino a Düsseldorf dove hanno incontrato buyer e operatori del settore da tutto il mondo I n attesa del Vinitaly in programma ad inizio aprile, i tre Consorzi di Tutela della provincia di Grosseto ? Montecucco, DOC Maremma e DOCG Morellino di Scansano ? hanno partecipato al ProWein, il salone internazionale del vino di Düsseldorf che dopo ben quattro anni è tornato in scena nelle sue date storiche, più precisamente dal 19 al 21 marzo, in un periodo tradizionalmente legato a importanti momenti di incontro e trattative commerciali tra produttori e buyer del settore, subito dopo l?appuntamento con le Anteprime Toscane. Presso lo spazio espositivo (Pad. 16 stand B71) i Consorzi hanno presentato ai visitatori i loro nuovi millesimi con una selezione al banco d?assaggio di svariate etichette. La Germania è il quarto mercato al mondo per consumi di vino e la seconda destinazione dell?export italiano. Qui la consumer base del vino è molto ampia ma price-driven e, parlando di vini italiani, le caratteristiche che il consumatore tedesco ricerca ed apprezza sono principalmente qualità, tradizione ed eleganza. Commenta Giovan Battista Basile alla guida del Consorzio di Tutela: ?La Germania è un mercato fondamentale per il vino toscano, come dimostrano le ottime performance qui registrate da DOC per così dire ?blasonate? quali Chianti e Brunello, ma il potenziale di crescita in questo paese per denominazioni portavoce di una Toscana ?altra? come il Montecucco è enorme. Il consumatore tedesco ama non solo i grandi rossi toscani ma anche il nostro territo- rio, molto spesso meta delle sue vacanze enoturistiche. È un consumatore più giovane ? che siamo pronti ad approcciare grazie al grande lavoro di modernizzazione avviato sulle nostre strategie di comunicazione ? e che ricerca prodotti sempre più premium e di alto livello qualitativo, oltre che di nicchia e poco conosciuti, senza mai tralasciare l?attenzione verso il tema della sostenibilità?. ?Non potevamo mancare ? aggiunge il presidente del Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana, Francesco Mazzei ? a questo importante appuntamento. La nostra quota export è in crescita rispetto allo scorso anno e corrisponde a un buon 40% dove la Germania rappresenta uno dei principali mercati. Questo è per noi un evento di grande rilevanza, perché ci consente di promuovere e valorizzare anche all?estero la qualità dei nostri vini e del nostro territorio, proseguendo nel percorso di crescita che ci ha visti protagonisti negli ultimi anni?. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 107 GUSTA DI VINO IN CIBO | I protagonisti dell?enogastronomia maremmana Tenuta Dodici, quando la vinificazione diventa arte Siamo nel cuore della Maremma Toscana in località Grilli nel comune di Gavorrano nella culla della misteriosa civiltà degli Etruschi, i progenitori dell?industria vinicola su questa terra. Ed è qui che nasce Tenuta Dodici, il progetto imprenditoriale nel settore enologico di Konstantin Tuvykin, oggi portato avanti dal figlio Stephan Un amore chiamato Maremma Era il 2008, quando l?imprenditore russo Konstantin Tuvykin, da sempre grande appassionato di vini, acquistò un vecchio podere nel piccolo borgo medioevale di Tatti, sulle Colline Metallifere nella zona di Massa Marittima. Quasi per gioco iniziò a fare vino che condivideva con amici e familiari. Lentamente prese forma un progetto più definito che finalmente si concretizzò con la nascita di Tenuta Dodici e la costruzione della villa padronale a Tatti. L?amicizia con il regista russo Nikita Mikhalkov e l?ammirazione per il suo 108 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 lavoro sono stati d?ispirazione per il nome della cantina e dei vini tratti dalla sua filmografia come ad esempio il Merlot in purezza che si chiama Oci Ciornie dal capolavoro con Marcello Mastroianni. L?amore di Konstantin Tuvykin per queste terre punteggiate da piccoli borghi medievali e tracce Etrusche, dove la dolcezza dei rilievi si mescola ad una natura spesso indomita, caratterizzata dal verde profondo della macchia mediterranea, dei querceti e castagneti si è trasmessa da subito al figlio Stephan a tal punto da convincerlo a frequentare la prestigiosa Slow Food University a Pollenzo per trasferirsi poi definitivamente in Maremma e gestire l?azienda. ?È stato mio padre ? racconta Stephan ? ad instillare in me l?amore per la vinificazione che poi ho fatto crescere e coltivato grazie agli studi. La bellezza del paesaggio e dei vigneti di Tenuta Dodici ancora oggi mi colpisce; mi piace guardare il variare delle stagioni nei cambiamenti delle viti e assaporare il ritmo lento della natura?. Il team Accanto a lui, punto di riferimento e Il team di Tenuta Dodici Stephan Tuvykin di confronto, c?è Angelo Migliori, collaboratore, enologo, esperto di viticoltura e profondo conoscitore della terra di Maremma che segue l?impostazione derivata dalla consulenza di Riccardo Cotarella, uno degli enologi più autorevoli del panorama non solo nazionale e presidente mondiale di Assoenologi. Stephan ha trovato in Angelo il sup- porto giusto per portare avanti la sua idea di viticoltura fondata sull?esperienza senza tralasciare lo studio, le conoscenze e le nuove tecnologie. Soprattutto sono entrambi profondamente consapevoli di trovarsi di fronte un territorio dalle grandi potenzialità la cui espressione deve essere preservata nel calice. ?La Maremma ? puntualizza Stephan ? è una di quelle terre che resta nel cuore per la sua bellezza autentica, ruvida e concreta. All?inizio avevamo solo 2 ettari di vigneti e una piccola azienda vinicola, mentre ora stiamo lavorando su 13 ettari, con maggiore qualità. La Maremma, è una delle denominazioni in rapido sviluppo, che in un periodo relativamente breve è diventata meta di riferimento per gli amanti del vino e che ha ancora tanto da raccontare?. Una cantina che rispetta il paesaggio Il progetto di Tenuta Dodici si è dunque andato affinando acquisendo una fisionomia sempre più delineata a partire dal suo fulcro logistico rappresentato dalla cantina. Iniziata nel 2014, costruita sulla pendice sud-orientale di un piccolo rilievo PRIMO PIANO ? GUSTA ? 109 GUSTA ???? Il progetto di Tenuta Dodici si è andato affinando acquisendo una fisionomia sempre più delineata a partire dal suo fulcro logistico rappresentato dalla cantina naturale denominato Poggio Gobbo in località Grilli nel Comune di Gavorrano, l?edificio insiste su un appezzamento dove dimorano 8 ha di vigneto che si sono aggiunti ai 5 iniziali per un totale di 13 ha vitati. Punto strategico soprattutto per l?enoturismo, Poggio Gobbo sorge su un territorio di grande interesse naturalistico e storico, in posizione pressoché equidistante tra due antichi borghi medioevali: Giuncarico e l?etrusca Vetulonia. La struttura della cantina, incastonata in uno dei numerosi poggi tipici della Maremma, si presenta nelle linee pulite, semplici ed essenziali come una rivisitazione moderna di un annesso agricolo unendo il massimo di funzionalità all?integrazione con il paesaggio circostante. Gli spazi adibiti alla zona di produzione sono infatti distribuiti su un piano interrato sfruttando la straordinaria coibentazione naturale che permette di avere temperatura e umidità costanti durante tutto l?anno, condizioni imprescindibili per la qualità e la conservazione dei vini. Terroir In vigna la scelta dei vitigni è ricaduta in parte su quelli storici della Maremma come il Cilegiolo, Sangiovese e Vermentino, in parte sui vitigni migranti 110 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 come Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah, Sauvignon Blanc e Viognier. La distribuzione sui due appezzamenti di terreno è stata dettata principalmente dalla differenza di altitudine. Dal punto di vista pedologico infatti le due zone non mostrano particolari difformità. La base pedogenetica dei terreni su cui sono stati impiantati i vigneti è costituita da un complesso di argille calcaree del cretaceo inferiore che insieme ad una forte presenza di scheletro e scisti di galestro, determinano precocità di accumulo zuccherino nelle uve. A giocare un ruolo fondamentale è invece la quota. A Tatti dove il vigneto è ad un?altitudine maggiore dimorano Sangiovese, Cabernet, Merlot e alcuni filari misti di Alicante, Syrah e Cabernet Franc che vengono utilizzati per conferire più freschezza. Nei vigneti di Poggio Gobbo ci sono da una parte Viognier, Cabernet Sauvignon e Sangiovese, dall?altra Merlot, Ciliegiolo, Vermentino e un altro tratto di Viognier. I due versanti del Poggio vengono sfruttati per la diversa esposizione; dalla parte che prende meno sole la maturazione è molto più lenta. L?intensa vegetazione boschiva, con la sua azione mitigatrice, insieme all?altitudine e alla natura del suolo, concorrono a creare condizioni ambientali favorevoli all?ottenimento di vini di pregevoli qualità organolettiche. In vigna ?La viticoltura ? sottolinea Stephan ? è seguita con grande attenzione. Soprattutto dedichiamo molta cura alla fase della potatura. Il valore del terroir per trovare espressione ha bisogno dell?esperienza e del lavoro dell?uomo. Ha bisogno di quel filo di relazioni e saperi tramandati che si intessono con gli studi più aggiornati. In vigna si sta gradatamente passando dal cordone speronato al guyot e si applica il Metodo Simonit&Sirch che riprende tecniche tradizionali aggiornandole alle nuove conoscenze in fatto di anatomia e fisiologia delle piante della vite. Nel rispetto delle piante e dell?ambiente si è scelto di intervenire il meno possibile e di applicare la lotta integrata agendo soprattutto con metodi mutuati dal biologico come l?utilizzo di insetti antagonisti o generando confusione sessuale?. ?Siamo sempre interessati a sperimentare per capire meglio il comportamento delle nostre uve. È in questo modo che abbiamo creato uno spumante utilizzando la tecnologia classica, cioè con fermentazione secondaria in bottiglia, dalla varietà Vermentino e Ciliegiolo. Quest?anno ? conclude Stephan ? tutti i nostri ospiti possono degustare il nostro Ciliegiolo ancestrale ?Voilà??. Contatti Loc. Poggio Gobbo, 15/A Fraz. Grilli - Gavorrano GR, Italia 366 9399594 info@tenutadodici.com tenutadodici.com La gamma dei vini, di tutti i tipi e per tutti i gusti T enuta Dodici propone una vasta gamma di vini che va dal Merlot di Ocie Ciornie al Vermentino Dodici, a Urga blend di Sangiovese e Cabernet al Sauvi­ gnon di Colpo di Sole al Rosato di Ciliegiolo e Sangiovese, vini tutti da scoprire direttamente in canti­ na, dove è possibile prenotare una degustazione, in Maremma, o nei principali ristoranti delle grandi città. La lista deille diverse etichette nel dettaglio comprende: ? Vermentino Voilà Ancestrale; ? Ciliegiolo Voilà Ancestrale; ? Dodici I.G.P. Toscana bianco; ? Maremma D.O.C. Vermentino Solo; ? Maremma D.O.C. Viognier Ciak; ? Sauvignon I.G.P. Toscana Colpo di Sole; ? Maremma D.O.C. Rosato Schia? va d?Amore; ? Dodici I.G.P. Toscana rosso; ? Maremma D.O.C. Rosso Oci Cior? nie; ? Monteregio di Massa Marittima D.O.C. riserva; ? Urga I.G.P. Toscana rosso; ? Taja I.G.T. Toscana passito; ? Dolci Parole I.G.T. Toscana passito; ? Grappa. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 111 GUSTA IL VINO DEL MESE | Alla scoperta della Maremma enologica e non solo Ildebrando, il vino di punta della Cantina di Pitigliano Il vino del mese di aprile è l?Ildebrando da sempre prodotto di punta della Cantina di Pitigliano. Appartenente alla DOC Bianco di Pitigliano è il primo prodotto dell?ultima vendemmia (escludendo il Novello autunnale che esce a fine ottobre) ad andare in commercio a febbraio dopo due mesi di affinamento in bottiglia L a Cantina di Pitigliano è nata nel 1954 per volontà di 11 soci fondatori, con lo scopo di raccogliere e trasformare la produzione viticola del territorio circostante al fine di presentare sul mercato un unico prodotto di qualità. Più tardi, anche alcune pubblicazioni scientifiche del settore, occupandosi dei vini ottenuti su questo territorio, apportarono un contributo importante alla loro valorizzazione; ?Vini tipici e pregiati d?Italia? di R. Capone, edito nel 1963, illustra proprio le caratteristiche dei vini di Pitigliano. Furono questi i presupposti che portarono alla consapevolezza che il terri- 112 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 torio della Maremma sud-orientale poteva aspirare al riconoscimento della denominazione di origine controllata per i vini prodotti nella zona, riconoscimento che verrà attribuito (tra i primi in Italia) col DPR del 28 marzo 1966, per il vino «Bianco di Pitigliano», seguito poi dalla Doc Sovana e, in tempi più recenti, dalla Doc Maremma. Oggi i soci sono circa 400 e i loro vigneti sono dislocati nelle colline dei comuni di Pitigliano, Sorano e Manciano, per un totale di circa 450 ettari. La produzione enologica è molto articolata e comprende varie tipologie: dall?Ildebrando Bianco Pitigliano Superiore D.O.C. a Gli Archi Bianco Pitigliano D.O.C., da Nel tufo Maremma Toscana D.O.C. Vermentino a Nel tufo Maremma Toscana D.O.C. Ciliegiolo; dal Vignamurata Sovana D.O.C. al Vignamurata Sovana Superiore D.O.C. Merlot. Tra le etichette vi è anche Aldobrandesco piacevole Vino Spumante DRY. E a proposito di vini piacevoli e di qualità è da poco uscito l?Ildebrando 2022, da sempre prodotto di punta della Cantina di Pitigliano, prima vera etichetta dell?ultima vendemmia se si Ildebrando DOC Bianco di Pitigliano, la degustazione Colore giallo paglierino. Profumo fine ed elegante con spiccate note di frutta esotica. Al gusto è fresco, sapido, delica­ tamente aromatico. È un vino dota­ to di complessità e struttura che rilascia uno spiccato retrogusto. L?Ildebrando si abbina perfetta­ mente con antipasti di mare, risi e paste con sughi leggeri, crostacei e molluschi, piatti a base di pesce, carni bianche e formaggi a pasta molle. Temperatura di servizio: 10­12 °c. esclude il Novello autunnale uscito a fine ottobre. La prima metà di febbraio come sempre fa da vetrina all?ultima annata e dopo i due mesi di affinamento in bottiglia l?Ildebrando DOC Bianco di Pitigliano è pronto per farsi conoscere e apprezzare. Un prodotto che da sempre cerca di unire novità, tradizione e identità, una base di Trebbiano toscano coltivata nei terreni tufacei tipici di queste zone. Si tratta di un percorso, giunto al termine dopo il lungo lavoro svolto in cantina, come ricorda l?enologa della Cantina Katia Guerrini: ?Siamo molto orgogliosi di presentare la nuova annata dopo quanto fatto in questi mesi. Il terreno tufaceo di origine vulcanica dona da sempre ai nostri vini una particolare mineralità e sapidità e l?Ildebrando 2022 non fa eccezione in queste caratteristiche, presentandosi come un vino dotato di complessità e struttura che rilascia uno spiccato retrogusto dato sempre dai terreni minerali delle terre del tufo?. Per l?enologa si tratta del primo vero prodotto realizzato interamente sotto la propria guida: ?Abbiamo cercato di mantenere la tradizione, fedele al vino che si produce in queste zone da tempi antichissimi e di rispettare anche il gusto dei consumatori che sono affezionati ad un vino storico?. L?uscita del nuovo Ildebrando chiude un anno, il 2022, molto positivo per la Cantina e ne apre un altro che i vertici della struttura pitiglianese si augurano altrettanto importante, come sottolineato dal presidente della Cantina Moreno Felici: ?L?annata 2022 è disponibile presso tutti i nostri canali di distribuzione. Siamo orgogliosi di proporre ancora un vino di una DOC storica e importante come quella del Bianco di Pitigliano, una delle più antiche d?Italia. Ildebrando in questa versione standard (esiste anche una versione Golden in produzione dallo scorso anno) rispecchia quella che è la storia e la tradizione enologica in queste terre?. Nelle prossime settimane a quella dell?Ildebrando seguiranno le uscite delle altre etichette standard della Cantina di Pitigliano legate all?ultima vendemmia. L?Ildebrando Bianco di Pitigliano Superiore DOC viene prodotto nella zona di Pitigliano, Manciano e Sorano con uve Trebbiano toscano, Malvasia toscana, Chardonnay, Sauvignon raccolte da vigneti situati ad un?altitudine di 320m s.l.m. Il terreno è classificato come Tufaceo-Sciolto, mentre la forma di allevamento delle uve è il Cordone speronato, guyot con una densità per ettaro pari a 4000 piante. La vinificazione passa attraverso la fermentazione in vinificatori d?acciaio a temperatura di 16 °C per 15 giorni e affinamento in bottiglia per due mesi. Il grado alcolico è 13,5% vol. PRIMO PIANO ? GUSTA ? 113 GUSTA A TAVOLA| Il ristorante del mese Podere L?Aione, un paradiso terrestre per gli amanti del relax e della buona cucina DI LINA SENSERINI Podere L?Aione è un luogo davvero magico collocato su un colle a due passi da Scansano da cui nelle giornate più nitide si gode di una vista incredibile sulla Maremma. Un agriturismo esteso su una superficie di 30 ettari, immerso nei colori, nei profumi e nei sapori della nostra terra, ideale per soggiornare in relax e/o per apprezzare la buona cucina del ristorante aperto tutto l?anno anche per gli esterni Un amore a prima vista ?Cercavamo un posto in Toscana che avesse caratteristiche tali da poterci realizzare qualcosa di speciale, di unico, che non si trovasse da altre parti. Poi siamo arrivati sulle colline di Scansano. Quando abbiamo parcheggiato la macchina davanti a questa meraviglia, ci siamo guardati e ci siamo detti: è qui, il posto è questo?. 114 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 Comincia così la storia dell?agriturismo Podere L?Aione e dei suoi proprietari, Daniele, Elisa e Fabiano di Milano, che nel 2021 hanno acquistato la proprietà per trasformarla, in pochi mesi, in un luogo da favola dove trascorrere le vacanze, organizzare una festa o una cerimonia, cenare al lume di candela davanti a un panorama che lascia senza respiro. Una storia che, in partenza, assomiglia a quella di tante altre persone che hanno deciso di lasciare la città o di cambiare vita, lavoro (o entrambi) e hanno scelto la Maremma come destinazione. Storie che raccontano di un amore a prima vista, l?incanto di una terra meravigliosa da cui è difficile liberarsi. Nel caso di Daniele, Elisa e Fabiano, però, non c?era solo questo alla base La struttura della loro scelta. C?era un?idea ben precisa di quello che volevano, poi diventata un progetto e oggi realizzata. È Fabiano a spiegarlo: ?Volevamo creare un ambiente in cui gli ospiti ritrovassero quel ?senso di casa?, di calore, comfort, eleganza ed eccellenza, che solo noi italiani sappiamo creare. E farlo in un luogo unico?. Dalla primavera del 2022, quando la struttura ha aperto l?attività, Fabiano, che viene dal mondo della ristorazione, si è stabilito in Maremma e segue personalmente la parte della ristorazione. Mentre Daniele si alterna con la propria attività a Milano. Per coordinare e dirigere tutta la struttura si sono avvalsi di un professionista di grande esperienza, Andrea Daviddi, che viene dal mondo della ricezione alberghiera: Andrea si è lasciato ammaliare dalla bellezza del luogo e dal progetto dei proprietari e ora fa parte della squadra. E come dargli torto! Basta anche solo dare un?occhiata alle foto sul sito internet per aver voglia di prenotare un soggiorno. Una vista mozzafiato Situato tra Pancole e Scansano, a 500 metri di altitudine sul lato che guarda a ovest, Podere L?Aione è una terrazza sulla Maremma. Davanti non c?è niente e lo sguardo si estende senza interruzione su tutta la pianura, fino al mare, all?Arcipelago toscano dall?Elba a Giannutri, con le montagne della Corsica che si stagliano appena dietro. ?Nelle giornate limpide ? spiega Andrea ? si vede in lontananza la linea della Sardegna. Uno spettacolo più unico che raro, con una tavolozza di colori che vanno dal verde scuro dei boschi e dei vigneti sulle colline circostanti, alle mille sfumature dal verde chiaro al giallo al marrone della pianura, fino alla striscia azzurra del mare. Poi il cielo che, al tramonto, si tinge di rosso, mentre il sole sparisce dietro ai rilievi dell?Elba?. Tutto intorno ci sono le colline di Scansano, con i loro vigneti in cui si produce il Morellino, gli oliveti, i pascoli e i campi coltivati. L?agriturismo L?Aione si sviluppa in un caratteristico complesso di costruzioni, in mezzo a circa 30 ettari di terreno. La struttura ricettiva principale e il ristorante sono stati ricavati in un casale dei primi del ?900, ristrutturato rispettandone le caratteristiche architettoniche. Stalle e annessi ospitano altre stanze staccate da corpo centrale. L?aspetto è quello di un piccolo borgo ? e così viene chiamato dai proprie- La vista PRIMO PIANO ? GUSTA ? 115 GUSTA ???? Situato tra Pancole e Scansano, a 500 metri di altitudine sul lato che guarda a ovest, Podere L?Aione è una terrazza sulla Maremma dove si può soggiornare in relax immersi nella natura La veranda tari ? circondato da un parco, con la piscina con idromassaggio e aree relax. L?idea, più avanti, è di realizzare anche un centro benessere, che fa parte dei progetti di sviluppo futuro dell?azienda. In totale ci sono 12 camere (due suite, quattro triple e quattro doppie nelle quali è possibile aggiungere un letto), per 35 posti, realizzate nel casale, negli edifici all?ingresso e in una villetta più in alto sulla collina, tutte arredate nel classico stile toscano. Non ci sono appartamenti con uso di cucina, ma la formula di soggiorno è il B&B o la mezza pensione. La filosofia ?In questo spazio esclusivo ? riprende Daviddi ? la nostra mission è far sentire i nostri ospiti a casa, che siano da noi per un soggiorno, per un pranzo, una cena, una festa. Via giacca e cravatta ? scherza ? e spazio al relax, assicurando privacy, silenzio e riposo. Senza rinunciare, per chi lo desidera, alla convivialità, alla battuta, all?allegria. 116 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 Per me, che nella mia precedente attività dovevo obbligatoriamente indossare una divisa di lavoro, con giacca e cravatta appunto, è liberatorio poterne fare a meno. E siamo convinti che sia così anche per i nostri ospiti?. Questo non significa, naturalmente, rinunciare all?eleganza e alla raffinatezza, dato che il ristorante offre spazi per banchetti, feste e cerimonie fino a 50 persone, ma sentirsi liberi da obblighi e vincoli. Una posizione strategica Il risultato di questa filosofia dell?accoglienza è un luogo dove godersi la natura, il relax e i profumi della Maremma. Ed essendo baciato dalla posizione offre risposte ad ogni esigenza: le colline intorno sono ideali per passeggiate, gite in bicicletta, escursioni nei boschi alla ricerca ? quando è stagione ? di funghi, asparagi, castagne. In meno di 30 minuti di macchina si raggiunge il mare, l?Argentario, Talamone, la spiaggia di Alberese e il Parco della Maremma. Ancora più vicino ci sono le terme di Saturnia e i borghi medievali di Pitigliano, Sorano, Magliano in Toscana e Capalbio, dove apprezzare le bellezze storiche, architettoniche e archeologiche della Maremma. Inoltre, la posizione baricentrica di Scansano, una volta raggiunta l?Aurelia o la superstrada Grosseto-Siena, permette di raggiungere Roma, Siena e Firenze nell?arco di due ore. Il ristorante L?accoglienza senza la buona tavola non esiste. Il ristorante è uno dei punti di forza dell?attività, non solo per gli ospiti, ma anche per clienti esterni. E anche su questo Daniele Berenbruch e Fabiano Colombo hanno da subito avuto le idee chiare: qualità, accoglienza, professionalità e prodotti a ?metri 0?, al massimo a ?chilometri 0?, da portare sulla tavola dei clienti sotto forma di piatti della tradizione maremmana, rivisitati con estro e fantasia. Un menu ricchissimo, dove trovano spazio le materie prime prodotte in azienda (olio, La sala interna uova, verdure), protagoniste di deliziosi manicaretti, e prodotti come carne, formaggi, vino, pesce che arrivano solo da aziende del territorio. ?Il nostro menù ? spiega Andrea Daviddi ? è rigorosamente stagionale, nel rispetto dei ritmi della terra e dei suoi prodotti che il tocco originale del nostro chef trasforma in piatti prelibati. Ci siamo posti anche l?obiettivo di essere un punto di riferimento nell?offerta della ristorazione maremmana e per farlo dobbiamo offrire quel qualcosa in più che fa la differenza. Per la cucina usiamo solo prodotti locali, non solo perché ce lo impongono le leggi che regolano le attività agrituristiche, ma perché crediamo che il territorio vada valorizzato nella sua interezza. E qui è piuttosto facile: siamo nel cuore della Doc Morellino di Scansano, qui si produce olio di qualità, ci sono aziende cui fare riferimento per carne, pesce, formaggi, salumi. In più, usiamo le verdure del nostro orto finché sono sufficienti e abbiamo le nostre uova. ?L?Uovo della gallina de L?Aione in camicia, con crema di pecorino amiatino e scaglie di tartufo? ? aggiunge Andrea Daviddi ? è uno dei piatti forti del menu. In generale ci piace curare il dettaglio e offrire ai nostri ospiti sapori particolari, che non si trovano da altre parti, a iniziare dal pane che facciamo noi e portiamo in tavola caldo e fragrante?. L?azienda, peraltro, ha destinato 4 ettari di terreno al vigneto, con gli irri- nunciabili Sangiovese e Vermentino, ma anche vitigni internazionali. Di recente sono stati impiantati 300 olivi che si aggiungono ai 500 già presenti che producono l?olio per il ristorante. La cantina del ristorante, inizialmente orientata anche sui vini toscani, ora, accogliendo il gusto e le richieste dei clienti, si è specializzata su vini locali. In prevalenza Morellino, ma con l?idea di estendersi sul Montecucco e sui vini della Doc Maremma. ?Anche nella scelta delle etichette, come avviene per tutti gli altri prodotti della tavola, cerchiamo di valorizzare i piccoli produttori locali. Naturalmente non mancano le bottiglie della Cantina dei Vignaioli e i marchi più noti della Docg, ma abbiamo una carta con i vini di aziende piccole e piccolissime che fanno una produzione di altissima qua- ???? Uno dei punti di forza de L?Aione è certamente il ristorante, non solo per gli ospiti, ma anche per clienti esterni, la cui filosofia si basa su concetti semplici e chiari come qualità, accoglienza, professionalità e prodotti a ?metri 0?, al massimo a ?chilometri 0?, da portare sulla tavola dei clienti sotto forma di piatti della tradizione maremmana, rivisitati con estro e fantasia lità?, conclude Daviddi. Info utili L?agriturismo e il ristorante sono aperti tutto l?anno e da ?gustare? in ogni stagione, per apprezzare ? per dirla con i colori ? il verde della primavera, il giallo dell?estate, il rosso caldo dell?autunno, il tepore invernale davanti al grande caminetto del salone principale, gustando un calice di Morellino riserva ?da meditazione?. Contatti Podere L?Aione Località Tenuta Aione 58054 Scansano +39 0564 507978 +39 345 464 1844 info@aione.it sito internet: www.aione.it PRIMO PIANO ? GUSTA ? 117 GUSTA LA RICETTA| Piatti da sperimentare e... gustare La schiaccia all?unto ovvero la panina di Pasqua Nel periodo pasquale non può mancare sulla tavola un lievitato, sia esso un dolce che una schiaccia salata. Verosimilmente questa tradizione affonda le sue radici nel significato più profondo del lievito, quello religioso, con tutti riferimenti biblici (evangelici in particolare) e la metafora della morte e rinascita che porta con sé, andando anche oltre il puro significato cristiano e ricollegandosi direttamente con la tradizione pagana della festa di primavera. DI ANDREA RICCHIUTI* Q uindi, in questo periodo, un po? su quasi tutte le tavole regionali italiane si trova una preparazione lievitata come, ad esempio, il casatiello napoletano o la panina casentinese, consumati durante la colazione pasquale oppure per il pranzo. La panina è tipica sia della zona del casentino che di quella del mugello, anche se, nel secolo scorso, molte famiglie da queste zone si spostarono in maremma diffondendo anche qua questa 118 ? Maremma Magazine ? Aprile 2023 tradizione (anche se è rimasta legata nelle famiglie e non si è radicata nei paesi). Come dice il nome altro non è che un pane a base di acqua, farina, lievito e sale, arricchito di volta in volta, secondo la tradizione familiare della massaia, da uova, uvetta, semi di anice, pepe, coriandolo o chiodi di garofano e grasso animale. Quest?ultimo poteva essere sia strutto, ovvero il grasso sottocutaneo del maiale, che lardo o pancetta tritata, ma anche il grasso avanzato durante la pre- parazione della soppressata. La sua presenza era quindi dovuta sia al fatto che poteva essere presente, in casa, del grasso in eccesso avanzato da un?altra preparazione, sia che con la Pasqua finiva il tempo di magro e quindi era consentito reintrodurre nella dieta i grassi animali. Quanto all?uso delle uova questo risulta opinabile, ovvero cambia a seconda delle tradizioni familiari che alle possibilità delle stesse, influendo anche sul nome della preparazione: taluni infatti chiamano la panina anche schiacciata (da non confondere con la focaccia). Veniva chiamata anche schiacciata perché era necessario ?schiacciare?, cioè rompere, le uova per prepararla; il nome non faceva quindi riferimento alla forma, che è tutt?altro che bassa e schiacciata, ma all?impiego delle uova. Come le uova anche le spezie sono soggette a variazioni nelle varie ricette di famiglia; si potrà quindi personalizzare la panina secondo i gusti dei propri commensali. Quella qua descritta è la panina all?unto, mentre la panina classica non prevede aggiunta di grassi (al massimo un filo d?olio) che viene consumata durante la colazione di Pasqua insieme all?uovo sodo benedetto durante la messa. Esiste anche una panina gialla, così chiamata per diverse ragioni: la presenza di uova, zafferano e farina bianca e gialla (cioè di granturco). Quest?ultima è certamente un piatto molto antico perché, come ha scritto Guido Gianni, ?la sua composizione denuncia chiaramente la sopravvivenza di una torta sacrificale pagana?. Un cibo comune, come il pane, trasformato nell?occasione in un cibo festivo. Nota personale: la ricetta che segue era della mia trisavola, Elisabetta Angeli (nonna Betta), che da Badia Tedalda venne in Maremma agli inizi del scolo scorso insediandosi a Fonteblanda, dove trascorse la sua vita. Panina all?unto Ingredienti 3 uova 1 kg di farina 00 o 0 30 g di semi d?anice 50 g di uvetta 300 g di lardo macinato (oppure strutto) 50 g di lievito compresso (di birra) 300/350 g di acqua tiepida Sale, pepe e cannella q.b. Preparazione Lavare l?uvetta e metterla in acqua tiepida per farla reidratare. Sciogliere il lievito nell?acqua tiepida, setacciare la farina ed unire le uova sbattute, il sale, il pepe, la cannella, l?uvetta, l?anice, il lardo e, poco alla volta, l?acqua con il lievito. Lavorare fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio, quindi formare dei panetti da circa mezzo chilo ciascuno e mettere a lievitare coperti con un canovaccio o pellicola alimentare. Cuocere a 180° per circa 40 minuti. Servire con uovo benedetto e capocollo, volendo con insalatine di campo. n.b. la ricetta prevede l?utilizzo di molto lievito essendo una lievitazione diretta e, soprattutto, una preparazione antica. Inoltre contiene un?alta percentuale di grassi che rendono più difficile la lievitazione. Si può comunque dimezzare la quantità di lievito facendo un lievitino (acqua, lievito e una parte di farina, lasciati fermentare 15 minuti) ed allungando il tempo di lievitazione. *Insegnante di cucina AICI Associazione Insegnanti di Cucina Italiana Per informazioni sui corsi: tel. 338 8228420, mail: andrearicchiuti13@gmail.com LE NEWS LE NEWS NEL SEGNO DELLA PACE TRA I POPOLI LA TOURNÉE INTERNAZIONALE DEL PIANISTA TOSCANO PIETRO BONFILIO Il lungo tour di concerti, partito da Kislovodsk Russia con la North Caucasian State Philharmonic Orchestra, toccherà molte nazioni nel mondo tra cui oltre alla Russia, Giappone, Marocco, Svizzera, Polonia, Svezia e si concluderà al Teatro alla Scala di Milano Il pianista Pietro Bonfilio il 25 febbraio scorso ha tenuto un concerto al V. Safonov Hall, Teatro Nazionale di Kislovodsk Russia, come ambasciatore di pace con la North Caucasian State Philharmonic Orchestra una delle orchestre più antiche e più importanti della Russia la cui direttrice Svetlana Berezhnaya Honoured Artist of Russia è una delle più importanti personalità della cultura e della musica di tutta la Russia. Ecco le parole del pianista al termine del concerto: ?sono onorato e felice di portare un messaggio di pace attraverso la musica che unisce i cuori di tutti e in ogni luogo. In un momento difficile come quello di oggi è importante ricercare e trovare concordia attraverso quella espressione artistica che più di ogni altra esprime i sentimenti più veri e profondi di amicizia e fratellanza?. La prima tappa ha assunto, proprio per questo, il significato simbolico che Pietro Bonfilio 120 ? Maremma Magazine ?Aprile 2023 Nella foto un momento del concerto che il pianista Pietro Bonfilio ha tenuto il 25 febbraio scorso in Russia, invitato come ambasciatore di pace dalla direzione del Teatro V. Safonov Hall,Teatro Nazionale di Kislovodsk, Caucaso, prima tappa del tour che si concluderà il 6 novembre al Teatro alla Scala caratterizza la musica come messaggio di pace. Il pianista toscano, infatti, è stato invitato da une delle più importanti orchestre e realtà musicali della Russia a Kislovodsk con la North Caucasian State Philharmonic Orchestra diretta da Andrey Kolesnikov nel Concerto N° 5 Op. 73 per Pianoforte e Orchestra di L.V. Beethoven. Il concerto, molto sentito e apprezzato specialmente per il momento difficile che i popoli d?Europa stanno vivendo, ha rappresentato un importante segnale di pace ed ha ha registrato uno straordinario successo di partecipazione di pubblico con un teatro tutto esaurito. ?Un concerto significativo ? ha aggiunto Bonfilio ?, un messaggio d?amore e di pace. Una esperienza di vita indimenticabile con la North Caucasian State Orchestra, la più estesa della Federazione Russa. Un modo per me nuovo e sorprendente di fare e condividere musica, con una orchestra che ha dimostrato un impegno musicale totale e un pubblico che vive la musica e l?arte in generale come qualcosa di fondamentale nella vita quotidiana. Una istituzione che organizza migliaia di concerti all?anno nella bellissima regione del Caucaso con una partecipazione di pubblico sempre totale e attiva? una vera avventura dopo un viaggio difficoltoso di due giorni a causa della mancanza di linee dirette dall?Europa, attraverso la Romania, la Repubblica Moldova e l?Armenia e soprattutto con una vertebra schiacciata e una spalla contusa appena 10 giorni fa. Ne è valsa la pena?!? Pietro Bonfilio è oggi uno dei pianisti più apprezzati in Italia e all?estero. Specie negli ultimi anni è stato invitato a suonare nei teatri, e istituzioni musicali più importanti tra cui New York Carnegie Hall, Londra Pushkin House, Tel Aviv Jerusalem Music Centre, Berlino Ernst Reuter Saal, Lipsia Sala Hochschule Mendelssohn, Glasgow Royal Concert Hall, Bucharest Athenaeum, Lussemburgo Conservatoire de la Cité, Città del Messico Cultural Bicentenario, in Thailandia, Cambogia, Hong Kong, in varie città della Svezia, Danimarca, Norvegia, Turchia, Francia ed ultimamente nel prestigiosa e storica sala della Germania, Herkulessaal di Monaco di Baviera. Concluderà il tour dei concerti del 2023 in novembre al Teatro alla Scala di Milano, con quello che sarà il debutto più importante della sua già prestigiosa carriera ed in generale per ogni musicista che ha l?onore di esibirsi alla Scala, il tempio della musica. Il suo ultimo CD dedicato proprio all?800 russo è stato recensito dal noto critico della RAI Guido Zaccagnini, recentemente scomparso, che così ne ha scritto: ?Il programma di questo disco è veramente un banco di prova temibile e Pietro Bonfilio lo supera egregiamente. Noi siamo abituati ai grandi pianisti del passato dalla tecnica virtuosa. Oggi dobbiamo inserire anche Pietro Bonfilio in questa categoria di pianisti?. NOTIZIE VARIE DALLA MAREMMA IL COMUNE DI MASSA MARITTIMA SCOMMETTE SUL TURISMO EN PLEIN AIR, AL VIA LA RIQUALIFICAZIONE DELL?AREA CAMPER Garantire migliori servizi al turismo in libertà e itinerante di chi viaggia in camper e autocaravan, e farlo crescere nel comune di Massa Marittima, a beneficio delle attività presenti sul territorio. Con questo obiettivo l?amministrazione comunale nei mesi scorsi ha avviato un percorso, per arrivare alla riqualificazione dell?area camper di piazzale Monacelle, a cui si accede da viale Risorgimento: è stato redatto uno studio di fattibilità che ha consentito di partecipare al bando della Regione Toscana e di ottenere anche un finanziamento a fondo perduto di 20mila euro che andranno a coprire parte dei costi d?intervento, per il quale è previsto un investimento complessivo di 60mila e 400 euro, di cui 40mila e 400 coperti dal Comune. Il cantiere è aperto dalla settimana scorsa e i lavori termineranno entro maggio. ?Saremo in grado, quindi, di accogliere i camperisti nell?area dedicata e completamente riqualificata, già da questa primavera ? spiega il sindaco Marcello Giuntini ? e quindi dal periodo di maggiore flusso turistico per il nostro territorio. Il Comune ha deciso di investire diverse risorse in questo progetto per trasformare una semplice area di sosta in un?area camper attrezzata di tutto l?occorrente e videosorvegliata. Siamo felici di aver ottenuto il finanziamento dalla Regione, che ci consente di realizzare l?intervento proprio come lo avevamo previsto da tempo, nella consapevolezza di quanto sia importante cogliere le opportunità del turismo en plein air. Tra l?altro si tratta di un?area camper in una posizione strategica per i camperisti: parliamo infatti di una zona tranquilla silenziosa dove poter riposare, ma al tempo stesso molto vicina al centro storico di Massa Marittima, che è raggiungibile a piedi?. L?area sarà riqualificata realizzando 9 piazzole di 40 metri quadrati ciascuna, e ridefinendo la viabilità interna, con Raccontare Grosseto, ecco il programma di visite 2023 Si chiama ?Raccontare Grosseto? ed è il programma di visite guidate gratuite in città e sul territorio, promosso dal Comune di Grosseto, che inaugurato a gennaio terrà banco per tutto l?anno fino a dicembre, proponendo tour di tutti i tipi e per tutti i gusti ?Architettura Liberty in città (mercoledì 25 gennaio ore 9 e mercoledì 5 luglio ore 18.30), Grosseto Medioevale (mercoledì 8 febbraio ore 9 e mercoledì 13 settembre ore 18.30), Grosseto e le sue mura (mercoledì 8 marzo ore 9), L?edilizia razionalista in città (mercoledì 5 aprile ore 18.30), Grosseto città d?acqua (mercoledì 3 maggio e 28 giugno ore 18.30), Il centro storico by night (giovedì 20 luglio, 17 agosto e 31 agosto alle 21), Il museo archeologico e i reperti di Roselle (mercoledì 26 luglio ore L 20.45 in caso di conferma dell?apertura serale dell?area), Alberese: dal Granducato all?arrivo dei veneti (domenica 1 ottobre ore 15). Infine Istia: il castello sul fiume Ombrone (venerdì 24 novembre ore 15), Batignano e i suoi presepi (sabato 9 dicembre ore 15). Per info e prenotazioni: info@grossetoturismo.it, tel. 0564 488573, mentre le informazioni e il materiale sono disponibili su www.quimaremmatoscana.it ?È questo ? spiega l?assessore al Turismo Riccardo Megale ? un programma 11.30, ingresso a pagamento). E ancora: le chiese del centro storico (mercoledì 9 agosto ore 18.30 e mercoledì 8 novembre ore 9), Voci dalla pietra (mercoledì 25 ottobre, 6 dicembre ore 9), Montepescali: il falco della Maremma (venerdì 24 marzo ore 15), Tramonto sulle dune di Principina (luglio 1, 8, 15, 22, 29 ore 20.15 e agosto 5, 12, 19, 26 ore 20.15), Tramonto all?Oasi di San Felice (luglio 6, 13, 20, 27 ore 20 e agosto 3,10,17, 24,31 ore 20). Roselle: la città sul lago Prile (visita guidata notturna all?area archeologica che si terrà ogni venerdì di luglio e agosto alle molto ampio e strutturato di appuntamenti che vuole valorizzare il nostro territorio partendo dalle caratteristiche che lo rendono unico e raro: è un calendario che può richiamare tanti turisti che per la prima volta arrivano in Maremma, ma che può attrarre visitatori della nostra zona, perché no anche cittadini di Grosseto, che potranno così ammirare le eccellenze ambientali e culturali nostrane attraverso i consigli esperti di una guida. Un modo per apprezzare Grosseto sotto vari punti di vista, che escono dalla tradizionale visione quotidiana?. LE NEWS ? 121 LE NEWS Una borsa di studio sulla robotica e le sue potenzialità L?iniziativa organizzata dal Rotary Club Grosseto e dall?Associazione Rotariana Carlo Berliri Zoppi si rivolge a tutti gli studenti che frequentano gli Istituti di Istruzione secondaria della provincia di Grosseto e agli studenti dell?ITS-EAT con sede istituzionale a Grosseto I l Rotary Club Grosseto e l?Associazione Rotariana Carlo Berliri Zoppi hanno appena bandito un Concorso a premi per la produzione di saggi sul tema ?La robotica nella gestione del nostro territorio. Tecnologia amica per agricoltura e ambiente?, localizzando elettivamente l?area di studio nella Provincia di Grosseto. ?Lo scopo specifico del Rotary Club Grosseto e dell?Associazione Rotariana CBZ ? si legge nel bando ? è quello di promuovere e sostenere l?attività di studio e ricerca giovani studenti con l?obiettivo di favorire il processo di formazione delle nuove generazioni. Tale finalità si collega inoltre alla necessità di condurre studi sempre più approfonditi aggiornati e moderni sui vari aspetti che investono il territorio di riferimento e possono interessarlo ai fini dello sviluppo culturale ed economico?. Il concorso è riservato a giovani che frequentano gli Istituti di Istruzione secondaria della provincia di Grosseto e agli studenti dell?ITS-EAT con sede istituzionale a Grosseto. La partecipazione è individuale o a gruppi formati tra gli studenti dello stesso Istituto e dovrà essere accompagnata da una breve presentazione dell?elaborato prodotta dal docente o dai docenti che hanno svolto azione di tutoraggio nella progettazione e creazione dell?opera. Saranno assegnate due borse di studio dell?importo di Euro 1.000,00 ciascuna ai lavori che gli organizzatori riterranno meritevoli. Le due borse di studio saranno distinte per argomento, una assegnata sul tema dell?agricoltura ed una sul tema dell?ambiente secondo i seguenti titoli: ?Agricoltura 5.0, la rivoluzione digitale rigenerativa: dalla transizione verde a quella digitale? e ?Mobilità sostenibile nei parchi urbani e nei parchi naturali?. Ciascun elaborato proposto dovrà essere prodotto ed inviato al Rotary Club Grosseto entro e non oltre il giorno 30 aprile 2023. Per informazioni: tel. 339 1162839 - 335 7227023 ifanteria@gmail.com segreteria@associazionerotarianacbz.it una zona dedicata all?entrata e una all?uscita dei veicoli. La zona di accesso sarà dotata di automatismi per l?ingresso con controllo degli accessi e cancello di sicurezza. Tale sistema invierà i dati dei flussi turistici e delle presenze giornaliere da remoto all?amministrazione comunale. Tutta l?area sarà recintata e schermata con alberi, inoltre sarà controllata dalle telecamere di videosorveglianza e resa accessibile anche da un percorso pedonale da via Risorgimento. A sinistra del cancello di ingresso è prevista una parte nuova dedicata ai servizi igienici con docce chiuse, wc e lavabo e una zona riservata alla raccolta differenziata dei rifiuti. Poi ci sarà la zona ?camper service? per lo scarico dei reflui, il risciacquo dei serbatoi e il carico dell?acqua potabile e l?installazione di colonnine di ricarica dei veicoli elettrici. ?I lavori all?area camper di piazzale Monacelle ? aggiunge Maurizio Giovannetti, vicesindaco e assessore ai lavori pubblici ? rappresentano un altro importante tassello che ci consente, di fatto, di completare il percorso di riqualificazione avviato dal Comune su viale Risorgimento che va dalla demolizione e ricostruzione del muro, alla realizzazione del marciapiede che procede verso la galleria, la completa riasfaltatura della strada e la realizzazione della nuova rotatoria all?ingresso del capoluogo. Interventi che vanno a migliorare la vivibilità di questa zona molto abitata e frequentata per via della presenza dell?ospedale e del Falusi e per l?importanza di questa arteria per raggiungere anche l?area verde degli impianti sportivi?. PARCO DEL DIVERSIVO: APPROVATO IL SECONDO STRALCIO DEL PROGETTO ESECUTIVO Si allarga ancora il ?Central Park? grossetano, il progetto fortemente voluto dal sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e dalla sua amministrazione comunale. ?Siamo entusiasti ? dichiarano proprio il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l?assessore ai Lavori Pubblici Riccardo Ginanneschi ? di poter promuovere la crescita del Parco del Diversivo, uno spazio verde innovativo e importante di cui siamo molto orgogliosi. Oggi, durante la seduta della 122 ? Maremma Magazine ?Aprile 2023 giunta, è stato approvato il secondo stralcio del progetto esecutivo. La caratteristica di questo nuovo spazio sarà la possibilità di creare una fascia di impianti sportivi di nuova generazione che permetterà ai giovani e agli appassionati di allenarsi e praticare sport anche di squadra all?interno del parco. Siamo certi che i lavori si concluderanno nei tempi indicati, così da regalare al più presto alla città un luogo sostenibile, in cui le famiglie e gli anziani possano trascorrere il loro tempo libero?. Attualmente è stato già recintato il tratto compreso tra Via Portogallo e Via Bulgaria, che è interessato dal primo stralcio dei lavori, la cui conclusione è prevista per fine agosto 2023. Il secondo stralcio, quello approvato nella giunta comunale di oggi, interesserà invece la zona compresa tra Via Bulgaria e Via Carnicelli, nei pressi del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. Il parco verrà completato entro dicembre 2025. La cifra prevista per la sua realizzazione è di 2.000.000 euro, più 500.000 per la realizzazione di un bosco urbano. IN CHIUSURA LA PRIMA STAGIONE TEATRALE A MANCIANO Per la prima volta, è sbarcata a Manciano la stagione teatrale. Sabato 11 marzo, al Nuovo cinema di Manciano è andato in scena il primo spettacolo comico della rassegna ?Manciano Teatro & Musica? con il ?Decameron?, il libro proibito che diventò un classico, di Giovanni Boccaccio con lo storytelling comico di Giacomo Moscato e con le musiche dal vivo di Paolo Mari. A seguire, sabato 1 aprile, Laura Sbrana Adorni ed Eleonora Guelfi hanno portato in scena ?Mogli del mondo? di Mauricio Gurgel. Il cartellone andrà a chiudersi sabato 15 aprile alle 21, con ?Favole mai ?na gioia?, quello che le favole non dicono con Michele Santilelli, Daniela Samperi e Laura Sbrana Adorni. Ingresso gratuito. ?Questi tre spettacoli ? afferma il consigliere delegato alla Cultura del Comune di Manciano, Luca Manini ? rappresentano la prima esperienza di una mini rassegna teatrale cui seguirà una seconda stagione teatrale che partirà il prossimo autunno. Un percorso che intendiamo strutturare già da adesso per far rivivere gli spazi del cinema, iniziando proprio con il teatro. Infatti, oltre ad esso, sarà riattivato dal prossimo autunno un calendario cinematografico. La vivacità culturale di un paese si misura dagli eventi e dalle iniziative che devono essere spalmate su tutto l?anno e quindi non solo d?estate?. Info: tel. 0564 62531. IL RUSSO VALENTIN MALININ VINCE IL PREMIO SCRIABIN 2023 Ha 21 anni, è russo.Valentin Mailinin ha vinto il Premio internazionale pianistico ?Scriabin? 2023 conquistando la giuria con una settimana di prove ad altissimo livello e un?impeccabile esecuzione del ?Piano Concerto opera 20? di Scriabin in finale. L?edizione numero 25 della rassegna ideata e diretta da Antonio Di Cristofano, organizzata dall?associazione musicale Scriabin presieduta da Luigi Mansi, si è chiusa con la tradizionale serata finale al Teatro degli Industri. Ecco tutti i verdetti: primo premio a Valentin Malinin (borsa di studio di 9mila euro con targa, diploma e concerti, offerti dal Rotary Club e dall?Associazione rotariana Carlo Berliri Zoppi); secondo premio a Stanislav Korchagin (Russia, 29 anni; borsa di studio di 4.500 euro con targa e diploma offerti dalla Fondazione CR Firenze); terzo premio a Xuhua Yun (Cina, 18 anni; borsa di studio di 2.500 euro con targa e diploma offerti dalla famiglia Giordano in ricordo di Nicola Giordano); premio speciale per la miglior esecuzione di un brano di Scriabin a Valentin Malinin (borsa di studio di 1.000 euro con diploma, offerta dal direttore artistico Antonio Di Cristofano); premio speciale del pubblico a Stanislav Korchagin (borsa di studio di 500 euro con diploma offerta da Santa Cucchi e dedicato a Piero Gatti). Valentin Malinin è nato nel 2001 a Nizhniy Novgorod ed è allievo della Scuola centrale di musica al Conservatorio statale ?Tchaikovsky? di Mosca. Ha già vinto numerosi concorsi pianistici internazionali ? a partire dal premio Emcy al Concorso internazionale per giovani pianisti ?A step towards mastery? nel giugno 2017 ? e ora aggiunge al palmares personale anche il Premio internazionale Scriabin, che arricchisce il proprio albo d?oro con un talento assoluto. «La venticinquesima edizione del Premio è stata un grande successo ? dichiarano il presidente dell?Associazione musicale Scriabin, Luigi Mansi, e il direttore artistico Antonio Di Cristofano ? e i verdetti della giuria rispecchiano il valore e il talento dei partecipanti, decisamente di grande livello. È stata una settimana di grande musica, che ha fatto registrare un ottimo successo di pubblico: non solo alla serata finale, ma anche ai concerti serali infrasettimanali. È la dimostrazione che questa rassegna, oltre ad aver conquistato e mantenuto nel tempo un ruolo importante tra i più prestigiosi concorsi internazionali, rappresenta ormai un evento irrinunciabile anche per tutta la nostra comunità. L?appuntamento è al 2024 con un?edizione, se possibile, ancor più ricca: la storia del Premio Scriabin continua». La giuria internazionale del XXV Premio internazionale pianistico ?Scriabin? Nella foto i vincitori con la giuria e con il direttore artistico Antonio Di Cristofano LE NEWS ? 123 LE NEWS è presieduta dal direttore artistico Antonio Di Cristofano e composta da Gokhan Aybulus (Turchia), Boris Bloch (Ucraina-Usa), Yuri Bogdanov (Russia), Jimmy Brière (Canada), Katarina Krpan (Croazia), Hugues Leclère (Francia), Alvaro Teixera Lopes (Portogallo) e Andrea Turini (Italia). Il Premio internazionale pianistico ?Scriabin? è organizzato dall?Associazione musicale Scriabin; sponsor-partner principali sono Fondazione Grosseto Cultura, Rotary Club Grosseto, Associazione rotariana Carlo Berliri Zoppi, Nuova Solmine, Generali di Maurizio Marraccini e Fazioli. La rassegna ha il contributo di Fondazione CR Firenze, Banca Tema, Aurelia Antica Shopping Center, Banca Mediolanum di Grosseto, Bricolarge, Hotel Granduca, Ristorante Gli attortellati, Istituto musicale comunale ?Palmiero Giannetti?, Teatri di Grosseto, Orchestra sinfonica ?Città di Grosseto?, Tv9, PuntoZip, Semar e Casa Russia. IL COMITATO DI GROSSETO DELLA CROCE ROSSA ITALIANA HA CONSEGNATO LE BENEMERENZE ?IL TEMPO DELLA GENTILEZZA? Il 9 marzo, presso la Sala del Consiglio Comunale, il Comitato di Grosseto della Croce Rossa Italiana ha consegnato le benemerenze ?Il tempo della Gentilezza? al Comune di Grosseto e alle aziende del territorio provinciale per il servizio, il sostegno e il generoso supporto fornito spontaneamente all?Associazione durante l?emergenza 124 ? Maremma Magazine ?Aprile 2023 pandemica del 2020. Un progetto, quello del ?Tempo della Gentilezza? che era stato lanciato nello stesso anno dal Comitato Nazionale della CRI e al quale il Comitato della città, insieme ad altri sul territorio nazionale, ha da subito risposto positivamente. Il progetto, risorsa preziosa e di fondamentale importanza, ha permesso di aiutare i concittadini soli e/o non più auto sufficienti con servizi di assistenza domiciliare, attività di pronto soccorso e di pronto spesa, ma anche e soprattutto con attività di contrasto alla solitudine. La cerimonia di premiazione è stata aperta dall?esecuzione dell?Inno di Italia del trombettista Alpini e dalla lettura, da parte dei volontari del Comitato provinciale della CRI, dei 7 principi fondamentali del movimento internazionale della CR e Mezzaluna Rossa che guidano le azioni dell?Associazione: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità e universalità. Tra i presenti anche il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, il presidente del Consiglio Comunale, Fausto Turbanti e il presidente del Comitato di Grosseto della Croce Rossa Italiana, Hubert Corsi, nonché i volontari dell?Associazione e i rappresentanti delle aziende premiate: Comune di Grosseto, Aquila Energie, Banca Tema, Clodia Commerciale, Coldiretti Grosseto, Collegio Toscano degli Olivicoltori, caseificio Quilli, panificio Corsini, farmacie Mencarelli, panificio-pasticceria Baccinello, Consorzio Produttori Latte maremma, Brandini spa, azienda agricola Serrata Lunga, Manni Oil, cooperativa agricola Terre dell?Etruria, salumificio Cerboni, Giannino Sebastiani (Valle dei Gaggioli), Palmieri Easy Chic, Consiglio Notarile di Grosseto, panificio Galletti, studio dentistico Corciolani, macelleria Laganga, Seam, Barghi srl. Ad intervenire per primo è stato il presidente del Consiglio Comunale, Fausto Turbanti. ?Durante il primo mandato come assessore alla Protezione Civile ho avuto modo di conoscere da vicino l?attività dell?Associazione e l?impegno da sempre dimostrato?. ?Un pensiero particolare va non solo ai più fragili, ma anche ai nostri giovani ? ha dichiarato poi il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ? che più di altri hanno risentito durante i mesi di lockdown della mancata socialità e per cui soffriranno, pur non rendendosene conto, ancora per molto. Un ringraziamento ai volontari del Comitato di Grosseto della CRI, a cui ognuno ha affidato un pezzo del proprio cuore ? un familiare, un amico o un conoscente ? e a tutte le aziende coinvolte nel progetto per l?aiuto, la solidarietà e l?affetto dimostrato alla comunità durante il periodo della pandemia?. Ha concluso il giro di interventi il presidente del Comitato di Grosseto della CRI, Hubert Corsi. ?Se c?è una cosa che la pandemia ci ha insegnato ? ha commentato ? è che lo Stato da solo non può fare tutto. C?è bisogno di persone come i volontari che donano agli altri senza aspettarsi di ricevere niente in cambio. Il volontariato offre al prossimo qualcosa che non è in commercio e di estremamente prezioso: il tempo?. La cerimonia è stata l?occasione anche per presentare il libro ?2020 L?anno più lungo. Piccole luci nella notte del Covid? scritto dai volontari del Comitato di Grosseto della CRI. Il volume riporta, con immagini e descrizioni, autentiche e fresche testimonianze di vissuta solidarietà. Sempre su proposta del Comitato di Grosseto, la Croce Rossa Italiana ha premiato anche la Provincia di Grosseto con la medaglia di Benemerenza ?Il tempo della gentilezza?, nella classe di bronzo, in segno di gratitudine per l?impegno e la collaborazione garantite durante l?emergenza pandemica da Covid -19. La consegna è avvenuta a Palazzo Aldobrandeschi, dove il presidente della Croce Rossa di Grosseto Hubert Corsi è stato ricevuto insieme agli altri dirigenti dell?associazione, dal presidente della Provincia, Francesco Limatola. ?Io dico sempre che la Provincia è la Casa dei Comuni ? ha dichiarato il presidente Francesco Limatola ? in quanto è chiamata a svolgere una funzione di supporto e coordinamento tra le amministrazioni comunali. Quindi ricevo con grande orgoglio e gratitudine questo riconoscimento dalla Croce Rossa, nella convinzione che debba andare sì alla Provincia, ma in rappresentanza di tutti i 28 Comuni del territorio. La consegna della medaglia avviene tra l?altro in un giorno particolare: ricorre infatti il terzo anniversario di quel 9 marzo 2020, quando iniziava il lockdown. Ricordo lo sforzo che hanno fatto i sindaci per affrontare un evento inaspettato, che non conoscevamo, mettendo in campo misure che erano urgenti per la popolazione. Se il sistema ha tenuto in quella situazione è sicuramente proprio grazie al fatto che gli Enti territoriali e le associazioni di volontariato, tra le quali la Croce Rossa è un baluardo, hanno collaborato per essere presenti e vicini ai cittadini, a partire dalle cose più semplici, come l?attivazione della spesa al domicilio o i pacchi alimentari. Ed è ciò che è avvenuto in ogni comune della nostra provincia, dimostrando che questo territorio è ricco di esempi positivi, di persone che fanno dell?impegno civico e della generosità una ragione di vita. Nel ricevere la medaglia assegnata alla Provincia, colgo quindi l?occasione per ringraziare i volontari della Croce Rossa che sono testimonianza tangibile di questa generosità e tutti gli altri volontari per ciò che hanno fatto durante la pandemia e continuano a fare nel quotidiano. Dalle difficoltà si esce solo uniti, costruendo ponti e non elevando muri. Ecco perché non poteva essere trovata, a mio avviso, una parola più corretta di ?gentilezza? per questo riconoscimento: in un mondo caratterizzato dalla crisi sociale e dei valori, è bene riscoprire la forza della gentilezza?. ?La medaglia di Benemerenza ?Il tempo della gentilezza? ? ha precisato Hubert Corsi, presidente della Cri di Grosseto ? è un progetto promosso La ciclopista tra Alberese e Talamone presto sarà realtà La ciclopista tra Alberese e Talamone diventerà presto realtà, costituendo una vera risorsa non solo per il Parco della Maremma, ma anche per tutte le attività e strutture ricettive nel tratto Collecchio-Talamone. L?apertura è prevista per il mese di giugno di quest?anno l Parco della Maremma ha deciso di premere l?acceleratore sulla realizzazione del collegamento ciclabile tra Alberese e Talamone, previsto nel più ampio progetto di realizzazione della ciclopista tirrenica ? curato dalla Regione Toscana ? per il quale sono previsti i lavori tra il 2024 e il 2025. Grazie ad un accordo con le proprietà I parte da Talamone e attraverso la strada della Valentina arriva fino al Collecchio, da qui il nuovo tratto raggiunge Alberese Scalo consentendo, tramite la strada provinciale di raggiungere l?abitato di Alberese. Da Alberese è già esistente la pista ciclabile che raggiunge il ponte sull?Ombrone. Da quest?ultimo è facile riallacciarsi alla pista ciclabile che colle- Vivarelli Colonna, il Parco realizzerà un percorso sterrato riservato alle mountain bike che costeggerà la ferrovia nel tratto tra Alberese Scalo e Collecchio, per una distanza di circa 2,5 km. È questo infatti l?unico tratto che impedisce oggi il collegamento tra Alberese e Talamone. Saranno necessari alcuni lavori di adeguamento, già in corso di progettazione, e l?apertura è prevista per il mese di giugno 2023. ?Dopo la riapertura di Cala di Forno, mettiamo un altro importante tassello ? afferma il presidente Simone Rusci ? nella ridefinizione e nell?ampliamento degli itinerari del Parco, che consentirà di attraversare tutta l?area protetta, connettendo un territorio vastissimo che va da Talamone fino alla Diaccia Botrona?. Questo tratto consente infatti di attivare una rete di lunga percorrenza che ga Principina a Mare a Marina di Grosseto e poi a quella tra Marina e Castiglione della Pescaia, legando appunto il Parco della Maremma con la Diaccia Botrona. ?Un itinerario ? continua il presidente Rusci ? di fondamentale importanza per gli operatori turistici del Collecchio, per quelli di Talamone, e per le attività agrituristiche nell?area contigua del Comune di Magliano, che in modo sempre più efficiente e integrato devono essere coinvolte nelle attività e negli itinerari del Parco. Un?infrastruttura attesa da tempo e non più rimandabile?. La ristrutturazione dell?offerta di visita non si ferma qui: a breve sarà terminato il progetto definitivo per il nuovo centro visite di Alberese, i cui lavori inizieranno ad ottobre. Importanti novità in arrivo anche per gli altri itinerari. LE NEWS ? 125 LE NEWS Chiarello, Paganucci e i ragazzi del Polo Bianciardi alla Galleria ?Il Quadrivio? Prosegue senza soste la programmazione delle iniziative culturali presso ?Il Quadrivio?. Nel mese di aprile gli spazi espositivi dell?attiva galleria d?arte con sede in viale Sonnino 100 a Grosseto vedranno protagonisti prima dal 1° al 21 (inaugurazione il 2 alle 17) Sabina Chiarello e Claudio Paganucci. Quindi, subito dopo, dal 22 al 30 (inaugurazione il 22 alle ore 16) sarà la volta dei ragazzi del Polo Bianciardi con la mostra ?Un posto per ricominciare. Progetti per una casa rifugio tra sogni e realtà? P artendo dall?Africa, fonte di ispirazione per molte delle sue opere, Sabina Chiarello ha utilizzato la pittura come specchio del suo stato d?animo, riportando su tela le sue emozioni e la sua sensibilità, con la speranza di trasmettere un messaggio forte riguardo questi delicati temi. Oggi la sua pittura si rivolge ai paesaggi, alle nature morte, focalizzandosi sulla scultura in argilla. L?artista polimaterica si esprime sia in due che in tre dimensioni, realizzando opere su carta, tela, tavola e sculture con vari materiali. Il tema ricorrente nelle opere di Claudio Paganucci, è invece il mare. Nei suoi lavori come sottolinea la scrittrice e giornalista Dianora Tinti ?c?è serenità e fre- schezza, ma anche un pizzico di malinconia d?antan, sottolineata dai tratti semplificati e dall?assenza di prospettiva dei disegni infantili. C?è sapienza nell?uso del colore, come nelle bellissime barche a vela, dipinte con pennellate più vigorose, 126 ? Maremma Magazine ?Aprile 2023 che prendono il largo mentre l?azzurro del cielo si tinge di rosso. Particolari vibrazioni troviamo in un?opera dove, contro la luna rossa, tre personaggi sono sospesi alla Chagall in un vortice di tango. Ma poi torniamo ai silenzi di mare e di terra della sua amata Maremma che Paganucci ci dona, assieme a un po? di serenità che al giorno d?oggi non guasta?. Dopo questa mostra, dal 22 al 30 aprile (inaugurazione il 22 alle ore 16), sarà la volta dei ragazzi del Polo Bianciardi con l?esposizione ?Un posto per ricominciare. Progetti per una casa rifugio tra sogni e realtà? che presenterà i lavori sviluppati dagli studenti della 4A e 5A di Architettura e Ambiente e dalla 5A di Arti Figurative del Liceo Artistico Polo Luciano Bianciardi per accogliere donne vittime di violenza e i loro figli. ?La mostra ? spiegano gli organizzatori ? vuole rappresentare l?impegno sociale che ha contraddistinto il lavoro dei ragazzi al fianco delle donne. L?obiettivo è diventare un veicolo e un?opportunità per stimolare un momento di riflessione e discussione con istituzioni e cittadinanza sul tema della violenza contro le donne e promuovere, al contempo, il messaggio che dalla violenza si può uscire?. Orari di apertura: tutti i giorni dalle 16.30 alle 19. dal Comitato nazionale Cri, che ci ha dato la possibilità di segnalare sul territorio le istituzioni che hanno garantito la propria collaborazione alla Croce Rossa, durante il dramma della pandemia. Con orgoglio il Comitato locale ha voluto segnalare tra gli altri anche la Provincia di Grosseto in segno di gratitudine per le attività svolte e la collaborazione istituzionale garantita, in uno dei momento più difficili e delicati della nostra storia recente. Si parla tanto di eroi in questo Paese, ma io credo che i veri eroi siano quelle donne e quegli uomini che nel quotidiano danno il massimo per svolgere bene il loro compito, con responsabilità, senso del dovere e gentilezza, anteponendo gli altri a se stessi?. CENTENARIO DELL?AERONAUTICA MILITARE: GLI EVENTI Nelle scorse settimane il presidente del consiglio comunale Fausto Turbanti e il Colonnello Filippo Monti hanno presentato il programma completo degli eventi, organizzati dal 4° Stormo Caccia, che celebreranno il Centenario dell?Aeronautica Militare e che durante tutto il 2023 interesseranno la città. ?Alla luce del profondo orgoglio che proviamo nei confronti dell?Aeronautica militare italiana e, in particolare, del 4° Stormo Caccia di Grosseto ? hanno dichiarato il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il presidente del consiglio comunale Fausto Turbanti ?, abbiamo fortemente voluto che la presentazione degli eventi in onore del suo Centenario venisse svolta all?interno della sala consigliare. Le molteplici iniziative, alle quali parteciperanno le più alte autorità locali, sono iniziate nel mese di marzo e saranno rivolte a grandi e piccini. Ci saranno infatti percorsi espositivi, stand, modellismo e tanto altro!?. Gli obiettivi sono molteplici; oltre ad onorare i cento anni della forza armata c?è la volontà di promuovere i suoi valori e le sue capacità, poste sempre al servizio dei cittadini. Sabato 4 e domenica 5 marzo sono stati allestiti degli stand espositivi al centro commerciale Aurelia Antica mentre il fine settimana successivo sono stati spostati al Maremà. Il 28 marzo, giorno ufficiale del Centenario, il 4° Stormo Caccia ha aperto le porte ai visitatori, per una giornata all?insegna della presentazione delle varie attività. Le celebrazioni continueranno sabato 15 aprile con un concerto di beneficienza, a seguire sabato 10 e domenica 11 giugno ci sarà la ?Notte blu?, all?interno del centro storico cittadino. Dopo il periodo estivo e un evento che interesserà nuovamente la zona all?interno delle mura (domenica 17 settembre), torneranno delle esposizioni nei centri commerciali (mese di ottobre). Gli eventi si concluderanno sabato 4 novembre con un nuovo Open Day e domenica 10 dicembre con il concerto ?Corale Puccini?. ?Ho un forte legame con l?Aeronautica militare avendo svolto ? ha commentato il presidente del consiglio Fausto Turbanti ? la leva militare presso il 4° Stormo. Presentare il calendario degli eventi in occasione del Centenario dell?Aeronautica militare non è soltanto un grandissimo piacere ma è anche una forma di ringraziamento nei confronti di tutti quegli uomini e quelle donne che, grazie alle loro capacità, supportano i cittadini intervenendo tempestivamente nei momenti di emergenza, garantendo ordine e sicurezza. Invito tutta la popolazione a partecipare alle iniziative proposte per imparare a conoscere meglio una delle realtà più importanti del nostro territorio.? ORBETELLO BOOK PRIZE MAREMMA TUSCANY COAST, VARATA LA SECONDA EDIZIONE Varata la seconda edizione del Premio letterario a carattere internazionale dedicato alla narrativa di qualità che quest?anno si terrà dal 29 giugno al 1° luglio 2023 sempre nei Giardini Chiusi di Orbetello Dopo il successo della prima edizione del 2022, che ha premiato Antonio Pascale per l?opera di narrativa italiana con La foglia di fico (Einaudi) e David Leavitt (SEM Editore) con il tributo alla carriera, l?assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Orbetello indice la seconda edizione di OBP Orbetello Book Prize Maremma Tuscany Coast, un Premio letterario a carattere internazionale dedicato alla narrativa di qualità che quest?anno si terrà dal 29 giugno al 1° luglio 2023 sempre nei Giardini Chiusi di Orbetello. Un?iniziativa che, con questa seconda edizione, consolida gli obiettivi alla base della creazione del Premio: valorizzare la lettura e i libri, promuovere Orbetello e la sua comunità come punto di riferimento della Maremma in campo culturale e fare di questo territorio una vetrina internazionale anche in campo letterario. Il bando 2023, pubblicato il 1° marzo e consultabile sia sul sito di Orbetello Book Prize sia sul sito del Comune di Orbetello, contiene tutte le indicazioni necessarie alle case editrici per candidare i loro autori al Premio con le scadenze fissate per le varie fasi. Confermato alla presidenza della Giuria Paolo Di Paolo, scrittore e critico letterario che è composta anche quest?anno dal Gruppo di Selezione di cui fanno parte, oltre al presidente, Annalena Benini, Roberta Colombo, Eugenio Murrali e Teresa Ciabatti e dal Gruppo dei Lettori Forti (operatori culturali residenti a Orbetello: Silva Gentilini, Lorena Manini, Giorgio Razzoli, Mauro Vichi). Ai due gruppi si aggiungono, da quest?anno, 50 lettrici e lettori appassionati che potranno candidarsi compilando l?apposito form sul sito del Premio. I 50 lettori selezionati andranno a costituire il Gruppo ?Amici del Parco della Lettura?, che sarà coinvolto nella scelta finale del vincitore. Resta appannaggio, invece, del Gruppo di Selezione e del Gruppo dei Lettori Forti il compito di scegliere le tre opere finaliste, tra le sei proposte formulate dallo stesso Gruppo di Selezione; su queste tre opere si esprimerà la Giuria al completo (i 3 Gruppi) nominando il vincitore del Premio a un autore/autrice italiano/a di narrativa che abbia almeno già un suo libro tradotto e pubblicato all?estero (o anche in corso di traduzione e pubblicazione) e che partecipa con un?opera pubblicata in Italia nella stagione 2022/23. Compito esclusivo del Gruppo di Selezione, come nella precedente edizione, è invece quello di selezionare il vincitore del Premio ?Tributo alla carriera? a un autore/autrice stranieri di narrativa. ?Con orgoglio e grande entusiasmo ? dichiara Maddalena Ottali, che guida l?Assessorato alla Cultura e al Turismo di Orbetello ? annuncio l?avvio dei lavori della seconda edizione di Orbetello Book Prize. Con le novità apportate al Bando questoPremio potrà consolidare ancora di più il suo spazio nel panorama delle iniziative culturali. Sono, inoltre, particolarmente felice ? conclude ? per l?ingresso tra i giurati del Gruppo di Selezione di Teresa Ciabatti, una scrittrice e sceneggiatrice, orbetellana DOC?. L?OBP ? Orbetello Book Prize è un?iniziativa dell?assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Orbetello, guidato da Maddalena Ottali. La rassegna è organizzata in collaborazione con l?agenzia di comunicazione integrata Zigzag di Roma. Nella foto, l?assessora al Turismo e alla Cultura del Comune di Orbetello Maddalena Ottali consegna il premio ?Tributo alla carriera? 2022 allo scrittore statunitense David Leavitt LE NEWS ? 127 Registrazione presso il Tribunale di Grosseto n. 8 del 23 settembre 2002 - Iscrizione ROC n. 32486 del 23.1.2019 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale Aut. n° CN-NE/03124/10.2021 Periodico ROC DIRETTORE RESPONSABILE Celestino Sellaroli REDAZIONE David Berti, Angelo Biondi, Deborah Coron, Cristina Cherubini, Francesca Costagliola, Michele Guerrini, Sara Landi, Lorenzo Mantiglioni, Rossano Marzocchi, Paolo Mastracca, Alissa Mattei, Andrea Ricchiuti, Elisabetta Russo, Giada Rustici, Lina Senserini, Dianora Tinti, Antonella Vitullo CONSULENZA EDITORIALE Corrado Barontini EDITORE CS Edizioni srl DIREZIONE, REDAZIONE E PUBBLICITÀ CS Edizioni srl, Via Tripoli n. 10 - 58100 Grosseto - Tel. 0564 20426 - Fax 0564 1979133 - Cell. 349 2872103, e-mail maremma.magazine@virgilio.it oppure info@maremma-magazine.it, sito web www.maremma-magazine.it STAMPA New Print Ambrosini S.r.l.s. - Via E. 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